21. La festa di fine anno ( Parte 2 )
Yuna fissò dritto davanti a lei, tra la marea di persone che si agitavano nella penombra del locale. Nonostante il posto fosse gremito di gente, lei notò solamente Chazz, intento ad avvicinarsi alla pista da ballo, ma dalla parte opposta alla quale lei stava ferma immobile a fissarlo.
La musica era alta, la folla gridava, le luci si spegnevano e accendevano a intermittenza con diversi colori proiettati sui muri scuri, ma lei riusciva a vedere solo lui, quella sera non riusciva a togliergli gli occhi di dosso e non si sapeva neanche il perché.
Era inspiegabilmente scattato qualcosa nella sua testa che le impediva di pensare ad altro se non a quel ragazzo moro dal fare strafottente.
Eppure non c'era nulla di diverso in lui: era vestito come al suo solito, il taglio di capelli era sempre quello, gli accessori alle dita ai polsi e al collo non erano cambiati di una virgola.
Come mai allora non riusciva più a rimanere impassibile quando lo vedeva?
Il fumo artificiale e la voce squillante del DJ la destarono da quella specie di trance.
Le sembrava che esistesse solo lui nell'ultimo periodo. Sapeva bene quando le fosse stato vicino, quanto l'avesse aiutata e probabilmente lo avrebbe fatto ancora.
Meritava che lei si sentisse così, nonostante certe volte fosse proprio un emerito coglione e anche parecchio insopportabile.
Chazz era entrato da pochi minuti al Black Mass, si aggiustò la giacca di pelle sulle spalle, per poi sfregarsi le mani adornate di anelli, fece qualche passo verso il centro del locale e i suoi scarponi neri pestarono vari bicchieri di plastica vuoti.
Lo sguardo, però, era stato fin da subito fisso solo su una persona precisa: Yuna.
Negli ultimi mesi quella ragazza era stata al centro del suo tutto, i pezzi della sua vita erano un casino prima di conoscerla, lei stava riattaccando i cocci frammentati della sua esistenza e lui ne era consapevole.
Yuna era fisicamente lontana, tra loro vi erano un centinaio di persone, nonostante la calca che li separava, Chazz non riusciva a staccare lo sguardo da lei,.
Pensò che quel top viola scuro le stesse perfettamente addosso, così come i blue jeans strappati fasciavano perfettamente le sue gambe allenate.
Il mondo sembrò fermarsi per entrambi mentre, lentamente, superavano i vari ragazzi che si frapponevano fra loro.
C'era chi ballava, chi beveva, chi stava chiacchierando e chi invece rimaneva imbambolato con lo smartphone in mano a mandarti messaggi o fare video e storie da postare sui social.
I due si avvicinarono l'uno alla altro al centro della pista, erano circondati da moltissimi coetanei che quando la musica incalzò si scatenarono ancora di più.
Chazz allungò una mano verso il viso di Yuna, lei rimase con gli occhi fissi su quelli di lui, fece scorrere le dita sul suo braccio e infine le chiuse attorno al polso su cui portava un bracciale di cuoio nero.
La giovane fece un passo verso di lui e con l'altra mano accarezzò la sua schiena fino ad arrivare dietro al suo collo.
Il moro avvicinò le labbra alla bocca della ragazza che reagì subito a quella vicinanza improvvisa.
Lo baciò attirandolo con desiderio verso di sé, schiuse la bocca accogliendo la sua lingua, assaporando la sua bocca rossa e invitante in maniera lenta e sensuale.
Aveva ammesso a se stessa che era quello che voleva fare ormai da diverso tempo.
L'unione tra i due fu più intensa quando Chazz si fece consumare dalla passione che in quei mesi l'aveva alimentato fino a quale fatidico momento indimenticabile.
Il corpo minuto di Yuna era pressato contro quello di lui mentre gli succhiava la lingua, per poi mordergli il labbro inferiore. Non si staccò e ricominciò subito a consumargli la bocca con la sua.
Il ragazzo prese le redini della situazione e le afferrò il viso tra le mani facendola poi indietreggiare al muro alle loro spalle. Le dita adornate di anelli scivolarono sul suo fianco a sollevarle una gamba e stringerla ardentemente, mentre strofinava con insistenza il bacino contro quello di lei.
Non riuscì a tenere lontane le labbra da quelle di Yuna e lei sembrò avere la stessa dipendenza, si lasciarono prosciugare a vicenda da quel desiderio gustando l'uno il sapore dell'altra senza riuscire a fermarsi.
Zoey strinse i pugni lungo i fianchi e poi si voltò di scatto verso l'uscita più vicina, traboccante di ira.
Una volta nel vicolo che dava all'uscita del locale prese a calci un cassonetto per sfogare la rabbia, quella scena non poteva sopportarla ulteriormente davanti ai suoi occhi.
Si passò le mani sul viso e gridò forte a piena polmoni per sfogare la sua frustrazione.
Eva spalancò la porta sul retro del Blackmass sbattendola con forza e uscendo come una furia da quella festa, scappando più da Mia e Katherine che da altro.
Nella sua fuga a passo deciso e veloce sbatté contro qualcuno e si voltò con un'espressione omicida.
Quando vide Zoey perse il controllo e le serrò le dita smaltate di rosso attorno alla gola senza alcun apparente motivo se non la voglia di fare di male a qualsiasi essere umano a portata di mano.
La giovane tatuata rise di gusto, anche se aveva le lacrime gli occhi, prese il polso di Eva e la invitò a stringere più forte, l'altra lo fece senza esitare.
Avvicinò il viso dall'espressione sadica e sorridente a quello della ex di Chazz e poi tocco le toccò le labbra con le sue, Zoey ribaltò la situazione e fu lei a tenere la gola della sua nemica spingendola contro il muro di mattoni alle loro spalle.
Si guardarono con astio, come se in quel vicolo una delle due avesse davvero potuto uccidere l'altra e lasciarla lì sull'asfalto bagnato dalla pioggia.
Si baciarono con rabbia, frustrazione e odio.
Le unghie artigliate l'una nel corpo dell'altra, la cheerleader le tirò i capelli per staccarla da sé, ma poi si fiondò con più passione sulla bocca gonfia e stanca della sua nuova amante.
Zoey passò una mano sotto il vestito dell'altra ragazza iniziando a donarle piacere con due dita.
«Le cose vanno fatte bene ... Sempre se ne sai capace punk a bestia del cazzo» la insultò Eva stringendole le guancia con una mano per poi leccarle il viso.
«Ti porto a casa al guinzaglio, come se avessi trovato una cagna randagia, perché è quello che sei» ribatté serrando i denti Zoey.
«Adesso parli la mia lingua, puttanella tatuata».
https://youtu.be/GQUWR7HjDXI
Amelie stava ballando sensualmente con Skylar, dietro di lei Xavier la teneva dai fianchi mentre le stava attaccato strusciandosi col bacino contro il suo sedere che si muoveva a ritmo di musica.
Ethan stava facendo lo stesso con la sua fidanzata, intenta ad avvicinare la bocca a quella della bionda.
La cheerleader cantò il ritornello in francese della canzone che rimbombava nella discoteca e lo fece sfiorando le labbra di Skylar e fissandola maliziosa negli occhi.
Il fidanzato le baciò lentamente il collo e anche questa volta venne imitato da Ethan che prese ispirazione dall'amico. Le due giovani iniziarono a baciarsi con foga, sostenute dai rispettivi partner in quel gioco erotico reso possibile anche dalla grande quantità di alchol bevuto dai quattro.
Amelie si staccò dopo aver consumato le labbra di Skylar e proseguì il percorso sul collo di lei, leccandolo. Andò verso l'alto incontrando inevitabilmente la lingua di Ethan, non si tirò indietro e assaporò le sue labbra baciandolo con passione mentre gli artigliava i capelli e con il corpo rimaneva schiacciata tra quello di Skylar e Xavier.
Per continuare quel momento con più comodità sgusciò poi da quella posizione e si posizionò direttamente tra le braccia possenti del quarterback.
Lui le piazzò le mani sulle natiche e la spinse contro di sé, cercando in maniera ossessiva la sua lingua per farla giocare con la propria.
Xavier e Skylar si trovarono a ballare in maniera erotica, la gamba di lei incastrata tra quelle di lui, poco dopo anche loro finirono con scambiarsi effusioni spinte.
Infine Amelie e Skylar presero per mano i due ragazzi e li fecero avvicinare sorridendo maliziose.
Il francese era titubante quando l'altro gli posò la fronte contro mordendosi un labbro.
Le mani delle ragazze sui loro corpi fecero in modo che la tensione del nuotatore si stemperasse, così prese il viso dell'altro atleta tra le dita.
Ethan non fece la prima mossa, ma aspettò che la fece l'altro.
Xavier alla fine posò le labbra su quelle di lui convinto dalle carezze delle liceali sotto la sua maglietta che lo invogliarono.
Il capitano dei Reapers si abbandonò a quell'unione che aveva alla fine sempre desiderato e non si tirò minimamente indietro neanche per un secondo.
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