Only me and you
"Ehm...forse è meglio se te ne vai... io devo fare una cosa importante per una cosa."
Lo guardo confusa, prima di tirare fuori questo argomento era tranquillo, ora si sta agitando un po' troppo.
"E che cazzo avresti da fare alle 3 di notte, scusa? Cosa succede Ryan conosci questo Chris?"
Lui ancora non dice una parola. Rimane muto come un pesce, fissando il pavimento bianco sotto di noi.
Non riesco a capire questo totale cambiamento.
"No, ora è meglio che te ne vai."
Raccoglie le mie scarpe e tutti i miei indumenti e me li posa in grembo, senza nemmeno darmi una spiegazione valida e spingendomi verso la porta.
"No io non mi muovo da qua fino a quando tu non mi dai una spiegazione, perché mi stai cacciando?"
Lui sa qualcosa, ne sono sicura, non mi spiego il suo cambiamento d'umore improvviso.
Ormai ho gli occhi annebbiati dalle lacrime.
"Io non ti sto cacciando, semplicemente ci sono cose che non puoi sapere, e adesso ho un po' da fare ecco."
Mi spinge ancora, sento il cuore che si spezza un'altra volta.
" Tu adesso mi dici tutto ciò che sai su questa storia, non m'interessa la gravità, ma io voglio sapere tutto ora per filo e per segno!"
Lui mi guarda con quegli occhi di ghiaccio che mi fanno sentire fragile, per questo sposto lo sguardo altrove evitando di perdermi al loro interno.
Lui si avvicina a me, con passo cauto, ma deciso, quasi mi prega con gli occhi.
"Mad io vorrei dirti tutto ma non posso, se solo qualcuno scoprisse ciò che ti ho riferito pestano di botte prima me e dopo te. Non che me ne freghi qualcosa se dovessero picchiarmi, sai quante volte è successo. Mi preoccupo solo per te, ecco."
A queste parole alzo gli occhi al cielo, sempre il solito gradasso, e lui sorride leggermente.
Al tempo stesso però, gli vedo fare un sorriso sofferente.
È strano vedere Ryan in queste condizioni.
"Potrei morire sapendo che qualcuno ti possa anche solo torcere un capello."
Le sue mani si chiudono ai lati del corpo per il nervoso che sta provando e io mi sciolgo per ciò che ha detto.
Mi avvicino e gli prendo il viso con una mano per avvicinarlo al mio. Poso un tenero bacio sulle sue labbra morbide.
Lui approfondisce il bacio, rendendolo più sensuale, ma no caro non mi dimentico di ciò che stavamo parlando.
Mi stacco di scatto, interrompendo mio malgrado quella dolce tortura.
"Ma io voglio sapere Ryan, io voglio giustizia per mia madre mio padre, le uniche persone della mia famiglia che avevo vicine! Ho passato anni, senza sapere nulla, me la merito un po' di giustizia per essermi ritrovata orfana di entrambi quando ero solo una bambina, non credi?"
Sento le guance bagnarsi, lui mi porta i pollici sul viso e asciuga le lacrime.
Non ho mai visto Ryan così premuroso, ma amo da impazzire questo suo lato nuovo.
Avvicina la testa alla mia e comincia a lasciarmi baci su tutta la fronte sul naso e ovunque.
Mi sento così bene tra le sue braccia con i suoi baci.
"Guardami, io ti dirò ciò che posso raccontarti, però tu non ti arrabbiare. Ti prego."
Spero vivamente che ciò che mi racconterà non ci farà tornare ad essere degli sconosciuti.
Se scoprissi che Ryan possa c'entrare qualcosa con la morte dei miei, mi crollerebbe il mondo addosso.
"Allora, io come ben sai, sono figlio di un grande mafioso della città, forse il più forte in queste zone e penso che tu questo lo abbia capito già dal nostro primo incontro. Ho commesso tanti errori per colpa sua ho ucciso e picchiato tante gente che si é messa in brutti giri o in affari con mio padre solo per avere soldi in più.
Quando in casa tua abbiamo trovato quella scatola e tu mi hai parlato dei tuoi, ho pensato che mio padre in tutto questo fosse il principale colpevole.
Non ti ho detto subito di questo sospetto solo perche ti saresti allontanata da me, tra di noi si stava creando una situazione interessante e ambigua, e dicendoti tutto avrei rovinato quello che stavamo costruendo poco a poco."
Lo ascolto attentamente, mentre sbatte di tanto in tanto le palpebre.
"E poi? Continua."
Gli ordino in modo autoritario, questa parte del comandare mi sta iniziando a piacere.
"Quindi prima di tornare a casa, quella stessa sera, ho fatto un salto in ufficio da lui e ho trovato svariate scartoffie all'interno dei suoi archivi, prima che tornasse e che potesse cogliermi in flagrante."
Fa un sospiro, mentre lo invito a continuare con gli occhi.
"Ho trovato dei dati di tuo padre come quelli bancari, i vari indirizzi di tutti i tuoi parenti e via dicendo. Leggendo più approfondamente sono arrivato a carte firmate da entrambi i nostri padri per formare una società di trasporto di droga anonima, con l'aiuto del papà di Piper."
Rimango letteralmente sbalordita.
Mio padre era un mafioso?
"Il discorso Piper lo approfondiremo un'altra volta magari, non sono pronta ora a parlare di lei."
Alzo gli occhi al cielo con antipatia.
"Si beh, ecco, forse è meglio."
Dice grattandosi la testa.
"Allora ho pensato che essendo suo socio in affari non avrebbe potuto ucciderlo o fargli del male, e ti devo confessare che in quel momento ho tirato un sospiro di sollievo.
Non voglio che possa pensare che in questo casino le colpe siano anche mie, perché come te, ho scoperto tutto in questo momento.
Frugando in altre cartelle accanto a quella leggendo carte su carte, tutte selezionate in base alla data, ho trovato che, non molto tempo fa, questa società è fallita e purtroppo hanno perso tutti i soldi e i carichi di droga.
Così il padre di Piper lo ha buttato fuori dalla società pensando che tutto ciò che era successo, fosse colpa sua. Dopo ciò non ho trovato più nulla sulla tua famiglia e i legami che ha con la mia."
Fa un attimo di pausa, e continua.
"Tutto questo però non è certo quindi non sono sicuro che sia stato mio padre o uno degli suoi scagnozzi ad uccidere il tuo. Tutto è incerto e misterioso a tal punto che sono confusissimo e non ci capisco nulla neppure io, come penso te in questo momento."
Ho la testa che mi gira. Troppe cose insieme, scoperte in una volta, cosa che il povero Detective non era riuscito a fare in 6 mesi.
Non è facile assimilare tutto in fretta così.
"Ryan io non ti darei mai le colpe delle cose fatte da tuo padre. Certo, sono confusa, ma so che grazie a te posso trovare una soluzione e questo dilemma."
"Lo spero, anche se di mezzo c'è mio padre, se ha fatto una cosa del genere deve essere punito. Io...ehm...accidenti! Sono un incoerente."
"Ma che stai dicendo Ryan?"
"Io sono il primo a fare del male alla gente. Mi sento una persona orribile, ma al tempo stesso, non riesco a farne a meno."
Abbassa lo sguardo afflitto.
Mi fa star male vederlo in queste condizioni.
"Se tu ti comporti così è per colpa di tuo padre, so che tu non sei così sei una persona stupenda dolce e premurosa e stronza a tratti, però penso che tu debba smettere di stare sotto i comandi di tuo padre."
"Mi piacerebbe uscire da questo giro, ma non è semplice, se cerchi di uscire ti ritrovi con un proiettile nel cranio."
Ho sentito i brividi e lo schifo scorrermi nelle vene mentre parla. Non potrei mai immaginare una vita senza Ryan lo scorbutico.
Per quanto sia stronzo, testastardo e coglione, ha anche dei pregi eh.
Non posso stare senza di lui.
Forse è troppo presto ma sento di provare un sentimento mi provato con nessuno dei miei ex, amore.
"Io non lo permetteró, Ryan. Tu mi stai aiutando in questo caso, e mi sento in dovere di aiutarti anche io."
"No Mad!" Urla.
"Io invece non permetteró che tu ti possa immischiare in queste situazioni, questo non è un gioco.
Io ci sono dentro da quando avevo 15 anni. Mi hanno addestrato a picchiare, usare pistole e coltelli e a non aver paura, rancore e pietà. Tu non capisci cosa puoi rischiare veramente."
"Sono una persona crudele come tutte là fuori, che fanno parte di questa merda ed è per questo che molte volte sparisco.
Io non voglio rovinarti la vita con questi giri.
Io non posso rovinarti così... tu sei bella da paura, pura e innocente, stare con me è un errore, però non riesco ad allontanarmi da te perché ti voglio troppo tra di noi c'è una calamita che ci unisce sempre. Siamo due poli opposti che si attraggono."
"Tu non mi puoi dire cosa non fare ok? Io so il rischio a cui sto andando in contro e so che stando con te potrei andare nei casini, ma voglio rischiare. Voglio che tutto possa andare bene perché io nemmeno posso resisterti.
I tuoi occhi sono come una calamita per me, anche se non sappiamo ancora cosa siamo.
E poi, non mi sottovalutare, so essere crudele anche io Ryan."
Gli faccio l'occhiolino, mentre mi avvicino sensualmente a lui.
Fa un sorriso, di quelli talmente sexy, da farmi sciogliere.
Lo attiro a me lo bacio con tutta la passione che ho in corpo.
Lui mi stringe i capelli in un pugno e mi spinge la testa contro la sua.
Mi chiede il permesso con la lingua e il nostro bacio si fa più passionale. Quando non abbiamo più il respiro ci stacchiamo, mi sorride e per poco non muoio.
"Ryan?"
"Dimmi Mad."
Risponde lui ancora a pochi centimetri dalla mia bocca con un sorrisetto sghembo.
"Devo farti una domanda."
"Spara."
"Ok, questo non è proprio adatto alla situazione, ma sono troppo curiosa." Mi metto a ridere come una matta e lui con me.
"Dimmi, tutto quello che vuoi."
"Ne sei proprio sicuro? Tutto tutto?" Faccio una faccia pervertita, mentre lui se la ride.
"Forse."
"Quell'uomo che stavi picchiando in quella via, durante il nostro primo incontro, è morto? Lo hai ucciso?"
"No, voglio essere sincero. Non gli ho fatto sicuramente le carezze."
A queste parole gli tiro un calcio sul polpaccio.
"Ok si scusa, inappropriato comunque l'ho picchiato molto fino a ridurlo male, ma quando sono andato via era ancora vivo.
Però dopo giorni ne ho ucciso uno, era l'ultimo di molti e mi sono sentito in colpa tremendamente.
È stato straziante vedere la moglie piangere ininterrottamente.
Questo sono io Mad, sei liberissima di scappare da me.
Anzi, se avessi un briciolo di intelligenza, scapperesti a gambe levate."
"Io non vado da nessuna parte Collins, però mi sento offesa, mi hai per caso dato della stupida?"
Faccio la finta offesa, mentre lui scoppia a ridere e inizia a farmi il solletico.
La sua suoneria risuona nella stanza.
"Pronto?"
"Sì sì, tranquillo...sì ma respira...ok, è viva...sì sta bene non le è successo nulla, cosa pensi che abbiamo fatto? Abbiamo giocato a domino e a indovina chi!"
Risponde frustrato e mi scappa una risatina, pensando a tutto quello che abbiamo fatto realmente.
"No Andrew, non lo abbiamo fatto davvero, non ti credevo così stupido!"
Sento Andrew urlare dall'altro capo del telefono ed è divertentissimo vedere come sta sgridando Ryan per proteggermi.
Se non avessi lui e Maya non so come farei.
"Sì sì ci sono! Segnami tra 20 minuti sono lì. Sì in 20 minuti ho il mio tempo ok...ho una donna qui da far godere eh!"
Posa il suo sguardo su di me e sento la faccia andarmi a fuoco, gli tiro una manata.
È imbarazzante che racconti i nostri dettagli ad Andrew.
"Sei uno scemo!"
Gli sussurro.
"E tu bellissima quando arrossisci."
Nel frattempo Andrew è arrabbiatissimo e sta minacciando Ryan con le più brutte parole e insulti.
"Ciao Andrew adesso devo andare ho da fare."
Sento la voce di An dire: "Non la toccare o me la pag..."
"Arrivi tardi An, già fatto!"
"Preparati bambolina."
"Dove andiamo?"
"Lo scoprirai."
E si avvia verso il bagno con le nostre risate che riecchieggiano nell'appartamento.
•Spazio autrice•
Eccoci di nuovo qui? Che ne pensate di questo capitolo?
Comunque è soltanto un momento di passaggio, il bello deve ancora venire!😏
Fateci sapere cosa ne pensate attraverso una stellina o un commento!
A presto!🌸
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