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Secondo

Mi avviai per la seconda via non notando che la libreria fosse sparita.
-"Via delle Uniformi N. 7".- lessi su un cartello in legno. Vidi un piccolo atelier dai colori pastello. Aprì la porta sentendo un campanello suonare.
-Buongiorno.-
Si affacciò un signore vestito elegantemente, con degli occhiali sottili, i capelli grigi e corti. Aveva degli occhi castani che mi fissavano curiosi.
-Bonjour mademoiselle! Benvenuta nel mio atelier.- disse sorridendo con un leggero accento francese. Mi si avvicinò e mi scrutò.
-Sei perfetta mademoiselle. Oui, oui!- disse iniziando a prendermi le misure. -Mi chiamo Howard Indians. Lei, signorina Krueger, dev'essere qui per la sua uniforme ai-je raison?- mi chiese continuando a prendermi le misure. Non mi feci più domande su come mi potesse conoscere e feci finta di niente.
-Sì signor Indians. Ha già in mente qualcosa?-
-Oui oui! La sua uniforme sarà magnifique!- rispose tornando nel retro dell'atelier. Mi affacciai e vidi che con una velocità disumana tagliava, cuciva, cambiava...

-Lei da dove viene signor Indians?-
-Sono di discendenza Américaine ma sono stato in Francia per imparare la sottile arte della moda.- mi rispose mentre aggiungeva del pizzo alla mia uniforme.
-Ogni uniforme è fatta esattamente per lo studente secondo quello che leggo nei suoi gusti. Lei mademoiselle ha dei gusti veramente particolari. Sombre et grotesque!- disse mentre finiva di cucire. -Et voilà! J'ai fini!- disse infine contento. Era un uniforme a dire poco magnifica! Due pezzi: maglia a maniche lunghe e gonna entrambe nere, con il colletto, le maniche e il bordo di sotto della gonna rossi. A entrambe le maniche c'erano dei dettagli di pizzo così come al bordo di sotto della gonna.
-È bellissima signor Indians. Davvero!- dissi osservando l'uniforme.
-La vuole provare?-
-Se non le dispiace, sì.- risposi prendendo l'uniforme e andando nel camerino. Una volta indossata non potevo crederci. Cadeva alla perfezione! Uscì dal camerino e mi vidi allo specchio.

-Mia cara lei è magnifique! Assieme all'uniforme dovrà indossare queste calze nere e coprenti, questi stivaletti neri e tenere sempre la sua spilla sul lato dell'uniforme, d'accord mademoiselle?-
-Certamente signor Indians.- mi andai a rivestire. -Quanto le devo signor Indians?- chiesi uscendo dal camerino con la divisa, le scarpe e le calze.
-Nulla, mia cara. Si goda la sua divisa e buona giornata.- mi disse.

Uscì fuori dall'atelier e mi diressi verso la terza ed ultima via.

-"Via delle Creature Fantastiche e degli Oggetti Mistici N. 4"- alla fine della via si trovava un negozietto rustico. Dall'interno provenivano una varietà di versi di animali che non riuscivo a contarli.
Mi avvicinai e la porta si aprì di colpo. Una giovane ragazza si trovava sulla soglia.
-Ciao! Non vedevo l'ora che tu arrivassi qui. Mi chiamo Millie Osborne e sono la proprietaria di questo negozio che vedi qui. Beh, ovvio che lo vedi no? Se non lo vedessi ci sarebbero dei problemi ai tuoi occhi e, a proposito dei tuoi occhi, sono meravigliosi! Che bel colore, davvero!- disse scrutandomi felice.

La guardai meglio. Capelli ricci e castani disordinati, occhiali spessi e neri, vestiti semplici e comodi, occhi color nocciola.
-Posso darti del tu vero Giulia? Non sono mai stata così formale e, credo, si capisca vero?-
-Uhm si certo Millie.- sorrisi ed entrai nel negozio guardandomi intorno e scrutando gli animali e gli oggetti al proprio interno.
-Dovrai trovare un famiglio per conto tuo. Intanto io ti prendo tutti gli oggetti necessari ok? Beh se fai una cosa non puoi fare l'altra ovvio. Dovresti avere il dono di sdoppiarti per poterlo fare.- rise Millie.

Risi pure io e iniziai a vedere ogni singolo animale nel negozio. Corvi, gufi, civette, serpenti, ragni, gatti... Ognuno di loro mi attirava ma non abbastanza da farmi dire "wow! Sei tu!". Continuai a vedermi intorno finché non vidi un piccolo grifone in un angolo. Era spaventato.

-Millie? E questo grifone?- chiesi.
-Lui? L'ho trovato in mezzo alla strada, abbandonato. Non è stato subito socievole. Vuoi provarci tu? A prenderlo con te intendo.-
-Sì.- dissi io.

Mi avvicinai piano al grifone. Lui non si allontanò ma si avvicinò a me, toccandomi la mano con il muso. Dopo poco mi saltò contro, felice. Aveva il manto con varie sfumature di blu, azzurro e giallo. Il becco da rapace, le zampe come un leone, la coda anch'essa come quella di un leone e le ali color cielo. Era bellissimo.

-Ciao piccolino.- sorrisi. -Sei bellissimo, ti piacerebbe venire con me? Ti chiamerò Griffo.- dissi. Lui, felice, rimase nelle mie braccia.
-Wow... Hai fatto una cosa meravigliosa!- disse contenta Millie che, intanto, era tornata con una valigetta.
-Qui ci sono tutte le cose di cui hai bisogno- disse sorridendo. -la tua bacchetta di salice, alcune boccette, un athame e un boline, un calderone, mortaio e pestello e un quaderno rilegato in pelle che userai come Libro delle Ombre.- disse.
-Ho una bacchetta di salice? Come facevi a sapere che il mio albero è il salice?- chiesi stupefatta.
Millie sorrise sincera.
-Sapevo perfettamente chi sarebbe venuto oggi, Giulia. Ora vai. Sta per iniziare il tuo percorso.- mi diede un foglietto.
-Cos'è?-
-Tuo padre ti dovrà portare qui. È qui che si trova la Dark Woods. Anche se ha già detto che sa dove sia non importa. Deve portarti qui ok?-
-Certo.- risposi prendendo tutto il materiale. Griffo prese le altre buste e uscimmo dal negozio.

Lo guardai.
-Io ora come ti porto in giro? Non posso portarti così.- dissi. Mi girai di colpo sentendo qualcuno chiamarmi.
-Giulia stavo per dimenticarmi un paio di cose.- disse Millie dandomi una lista e uno zainetto con lo stemma scolastico. -Qui ci sono scritte tutte le regole per il tuo grifone e questo è il tuo nuovo zaino.- mi diede tutto e poi tornò in negozio.
Presi Griffo e lo misi nello zaino.
-Ora resti qui ok piccolo? Farò in fretta.- chiusi leggermente lo zaino, presi le buste e la valigia e mi incamminai verso casa.

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