CAPITOLO VENTIQUATTRO - Be different.
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Buona lettura! 🌸
Mi sveglio stiracchiandomi dolcemente e cullandomi nel calduccio del mio letto. Prendo il telefono e quando guardo l'ora balzo giù dal letto inciampando nelle lenzuola e cominciando ad imprecare che la giornata è già iniziata di merda. Luca ha deciso di restare un altro pò dopo l'inconveniente di ieri sera e di qualche sera precedente.
Roteo gli occhi per le moine che mi ha fatto Davide, una canna non è mica la fine del mondo! Poi con la mia compagnia in Italia eravamo soliti farlo, qui non conosco nessuno e non posso procurarmela tranquillamente come facevo là.
Non ero una tossica, ma mi piaceva e mi piace tutto'ora fumare, insomma scacciavo i miei demoni.
Paolo mi ha insegnato a fare tutto ma poi l'allieva ha superato il maestro. Sorrido al pensiero. Mentre mi vesto per andare al campus rivivo alcuni momenti insieme a lui, mi rimarrà sempre nel cuore quel ragazzo.
Vado di là in salotto e trovo mio fratello e il mio migliore amico che chiacchierano allegramente.
"Si può sapere perché voi due idioti non mi avete svegliata stamattina?"
"Ieri sera sei tornata tardi, di nuovo, e poco sobria, di nuovo. Ho pensato che una dormita ti avrebbe rilassato" fa spallucce Luca.
"Buongiorno Sorellina, dove hai preso l'erba? La voglio pure io!" ridacchia Davide.
Alzo gli occhi al cielo e mi preparo un caffè forte. Mi sono svegliata con la testa che pulsa, ho decisamente bisogno di un triplo caffè senza zucchero.
"Bevo il caffè e me ne vado!"
"E dove scusa?" chiede Luca.
"Al campus forse? Entro per le 10, ho Psicologia. Sai il fatto che non ho la frequenza obbligatoria non significa che posso stare a casa come e quando mi pare."
"Sei malata" ridacchia.
"Senti, ti calmi? Mi sono trovata 25 messaggi e 10 chiamate perse tra Matty, Paige e Nate. E poi voglio andare al campus, non posso saltare le lezioni perché lo decidete voi due."
"Ti accompagno" risponde Davide
"Vengo anche io"
"Fuori di testa, dico solo questo."
Sbatto la tazza sul tavolo e prendo giacca e borsa dirigendomi fuori da casa. "Allora? Non ho tutto il giorno muovetevi!"
Escono dalla porta e andiamo alla macchina. Il viaggio è tranquillo e non fanno domande strane, arrivo al campus e senza nemmeno salutarli esco dalla macchina sbattendo la portiera irritata.
Sono ancora in anticipo visto che sono le 9.45, così decido di accendermi una sigaretta per ammazzare il tempo. Osservo la gente che va e viene correndo e con il fiatone.
Mi ritrovo a pensare che in fondo mi piacerebbe far parte di una squadra importante, come ad esempio quella di pallavolo. Andrò con Paige a cercare qualche informazione in bacheca.
Punto lo sguardo sulla sigaretta tra le mie dita che si consuma piano piano, ci siamo solo io, lei ed il silenzio del mio sguardo nei suoi confronti. Nient'altro. Sono consapevole del fatto che potrei sembrare una pazza ma mi piace osservare come la sigaretta si consuma in fretta. È un pò come il tempo, si consuma velocemente e non torna più indietro.
Lancio a terra il mozzicone e lo pesto spegnendo la brace, passo una mano tra i capelli frustrata e mi incammino verso la classe dove dovrebbe essere Paige adesso. La campanella suona e ovviamente la mia amica è la prima ad uscire dall'aula. Non appena mi vede appoggiata agli armadietti il suo viso si illumina e le spunta un gran sorriso, dopodiché si avvicina e mi abbraccia.
"Che fine hai fatto monella? Nate era disperato" ride la mora.
"Quando mai non lo è?" ridacchio "ieri sera sono andata a fare una passeggiata e mi sono fermata al parco, non ho guardato l'ora e quando sono rientrata a casa mi sono ritrovata alla porta un Luca adirato e con il fumo che usciva dalle orecchie. Il genio ha pensato che avessi bisogno di dormire così stamattina nessuno dei tre imbecilli che vive con me mi ha svegliata. Sono stupita che Sarah non te li abbia detto."
"Capisco. No stamattina ancora non l'ho vista perché ovviamente è arrivata in ritardo, come sempre quando non ci sei tu a lanciarla giù dal letto." sorride e mi guarda, ha gli occhi strani stamattina.
"Dato che sono un pò di sere che esco e torno tardi hanno deciso che stamattina dovevo stare a casa a riposare. Il bello è che poi mi hanno anche accompagnata fin qui. Anormali. Dico solo questo." sbuffo accanto a Paige che mi guarda con le lacrime agli occhi per le risate.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui Paige si perde chissà dove, metto le mani sulle sue spalle e ci fermiamo in mezzo al corridoio.
Punto i miei occhi nei suoi e la fisso assottigliando lo sguardo. Lei diventa bianca come un cencio ed è anche pò confusa ma non mi preoccupo di questo.
"Hai intenzione di dirmi che hai o devo chiederlo al primo che passa?"
"cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non va?"
"il tuo sguardo. Hai gli occhi tristi e sei assente."
Annuisce e abbassa gli occhi facendo spallucce, non insisto ancora, penso che me ne parlerà prima o poi. Arriviamo davanti all'aula ed entriamo prendendo posto.
Sono totalmente immersa nei miei pensieri quando il professore attira la mia curiosità scrivendo una parola al centro della lavagna. Credo che voglia fare un brainstorming.
"Allora ragazzi, la società di oggi. Chi mi vuol parlare di questo?"
Le mie sinapsi cominciano a lavorare finalmente e mentre cerco di elaborare qualcosa di sensato il professore mi richiama.
"Sky? Due parole sulla società di oggi?"
Lo fisso per un momento incerta su ciò che devo dire, abbasso lo sguardo e poso la penna sul banco, mi alzo e vado davanti alla lavagna. Prendo un gesso e scrivo in un angolo a caratteri cubitali 'FA SCHIFO'. Lui sorride e mi intima a parlare con un gesto della mano.
"Quando ha scritto sulla lavagna questa parola ho cominciato a far lavorare il mio cervello cercando di farle creare un discorso sensato per esprimere il mio reale pensiero sulla società di oggi, ma non ci riesco, perché la società stessa non ha senso. Siamo un paradosso unico. Diciamo di volere una cosa ma poi facciamo l'esatto opposto di quel che abbiamo detto. Come ad esempio con la tecnologia, quanti di voi pensano che usare il telefono sia una droga? Che sarebbe più bello tornare ai vecchi tempi in cui ci si scrivevano lettere, si suonava il campanello per cercare una persona e tutte quelle stronzate che si facevano una volta? Nel periodo in cui è nato il famoso detto 'sex, drugs And rock & roll?" quasi tutti e 40 gli studenti alzano la mano, il che lo trovo divertente, perciò continuo. "ok e.. Quanti di voi effettivamente lo fanno? Mi spiego. Quanti di voi scrivono lettere al posto di messaggi, suonano un campanello al posto che fare una chiamata, passeggiano per strada senza ascoltare la musica, lasciano il cellulare a casa di proposito per non essere contattati..?" nessuno alza più la mano e mi osservano tutti. "Vede professore? Questa è la società di oggi. Insignificante. È un continuo cercare, ma non cercare per davvero. È uscire con le amiche o con gli amici per postare poi la foto di gruppo dove sono tutti ubriachi su instagram o facebook con una frase precisa del tipo 'fatto serata ieri?', è fare i filosofi ma non sapere nemmeno quello che si sta dicendo. I ragazzi pensano solo al sesso, ma questo lo facevano già da prima e in tutto ciò non ci trovo nulla di strano, chi non pensa al sesso?
La cosa che mi fa più ribrezzo sono le ragazze, quelle che vanno in giro mezze nude e poi si lamentano quando si sentono dire la parola 'troia' e mi scusi per le parolacce che sto utilizzando, so che non è educato. La società di oggi si diverte in questo modo: esce in compagnia, che più precisando è una compagnia di comodo, si ubriaca o fuma spinelli come se stesse mangiando delle stupide caramelle gommose. Tutto ciò per farsi vedere dagli altri e sentirsi dire 'oh ma questi sono dei veri duri, chissà se un giorno mi accetteranno nel loro gruppo', drogarsi per moda, fare sesso, andare in discoteca i ragazzi per accalappiare le ragazze e le ragazze per troieggiare e farsi accalappiare.
Cercare l'amore su facebook, ma dico scherziamo? Andare a cercare la ragazza o il ragazzo ideale su facebook? Ma davvero? Tutti vogliono una storia seria ma nessuno la vuole davvero. Perché nel momento in cui si trova una persona, ragazzo o ragazza che sia, che mostra di tenerci, che si fa in quattro per tenere in piedi la relazione, che fa da colonna portante si pensa subito che sia una rottura di palle.
L'amore non è solo andare in giro mano nella mano e scambiarsi effusioni in pubblico, per quelle esiste un fottuto letto. A me non frega un cazzo di far vedere all'intero campus che ho un ragazzo del terzo anno pur essendo al primo. Non mi interessa proprio nulla di ciò che pensa le gente, mentre a voi è proprio l'unica cosa di cui vi importa, mostrarvi in pubblico per ciò che non siete e indossare una maschera 23 ore su 24, per poi scappare quasi volando quando una persona si avvicina a te si accorge che nel tuo sguardo qualcosa non va, oppure lasciare nella merda un amico quando vi accorgete che sta male. Ma che gusto ci provate? Vi divertite a lasciare sola una persona che ha bisogno di voi?
La società di oggi etichetta le apparenze, prende per il culo un ragazzo che trova il coraggio di dire di essere gay e una ragazza che ammette di essere lesbica. Io ammiro quel tipo di persone perché hanno le palle a differenza vostra.
Si ferma alla copertina di un libro credendo di trovare la stessa storia di sempre, ma forse se lo leggesse si renderebbe conto che è la diversità che colpisce, la diversità è la vera forza, essere diversi è un bene. Voi siete tutti uguali, tutti falsi.
È fumare una sigaretta lamentandosi poi di avere un tumore quando si invecchia, ma è inutile farlo perché nel momento in cui prendi in mano una sigaretta e la accendi aspirando il fumo e tutta la merda che contiene il rotolino di carta, sai a cosa diamine vai incontro, sei consapevole delle conseguenze quindi è inutile che piangi quando il dottore ti chiama e ti dice che hai un tumore al quarto stadio e stai morendo. Così anche per le droghe. Stesso ragionamento. Bruciate le tappe e poi dite di aver perso tempo, ma il tempo è proprio come una sigaretta, si consuma alla svelta ma poi non torna più indietro. Quindi sareste pregati di pensare bene alle scelte che fate perché ognuna di esse vale tempo ed oro, e forse si, se sceglierete di stare accanto ad una persona che poi si rivela l'impersonificazione della falsità scesa in terra, crederete di avere perso tempo.
Lasciate che vi dica che non sarà così, perché se voi nella scelta che avete fatto eravate sicuri e felici, convinti che ne valesse la pena lottare per rimanere accanto a quella persona allora non avrete perso tempo.
Non dite mai di esservi pentiti, perché vi pentirete poi di quello che avete detto. Detto ciò vi dico anche che io non mi reputo una persona completamente coerente e perfetta, nessuno lo è. Cercate la perfezione ma non esiste, non esisterà mai. Sono solo una persona che osserva e vede la realtà dei fatti, non punto il dito addosso a nessuno ne a niente, semplicemente credo che dietro ognuno dei presenti in questa aula ci sia una storia che io non ho il diritto di giudicare, che nessuno di voi ha il diritto di giudicare, non prendere in mano il cuore della gente per giocarci a palla. Molte volte le persone cambiano per ciò che hanno passato, non sempre in meglio, e magari voi siete proprio la causa di quel cambiamento.
Perciò se vedete una persona che sta piangendo in un angolino, che è diversa da quello che siete abituati a vedere solitamente, sedetevi accanto a lei tendete le orecchie per ascoltarla, non guardatela con ribrezzo e avvicinatevi a lei o a lui, stringetegli la mano, perché quella persona potrebbe essere la persona che vi cambia la vita e voi non lo saprete mai perché non l'avrete ascoltata."
Detto ciò, osservo tutti in religioso silenzio mentre la classe stessa è immersa in un silenzio assordante, professore compreso, non vola una mosca, si sente solo il rumore che fa il gesso nelle mie mani quando lo poso e il rumore delle mie scarpe sul pavimento mentre vado a sedermi.
Pochi secondi dopo la campanella suona, prendo Paige per mano e mi dirigo verso la mensa dove tutti i nostri amici ci stanno aspettando.
"Sky hai fatto un discorso che era fuori dal comune!"
Faccio spallucce e le sorrido dolcemente scompigliandole i capelli. So che qualcosa non va, me lo sento, oggi le chiederò di uscire da sole così me ne parla.
Noi due siamo fortunate perché fino a che non iniziamo il tirocinio, ossia fra qualche settimana, abbiamo lezione solo fino alle due.
Ora sono le 12 e ho una fame da lupi, prendo Paige per il polso e la trascino verso il bancone del cibo, la mia ragione di vita in questo campus.
Al tavolo vedo già Matty e Sarah che chiacchierano. Se hai una giornata storta ti basta guardare il sorriso di Matt e te ne spunta uno automaticamente. È così spontaneo ed ha il pregio di avere il buon umore contagioso, la sua compagnia è fantastica.
Andiamo al tavolo con il mio piatto pieno e quello di Paige mezzo vuoto. La guardo stranita e fa spallucce dicendo che non ha fame.
"Buongiorno popolo, è arrivata l'allegria." affermo sorridente.
"Buongiorno piccolo cielo, sei di buon umore oggi?"
"In realtà la mia giornata è iniziata da schifo visto che tre cretini in casa mia non mi hanno svegliata per venire al campus, ma poi entrando in mensa ho guardato il tuo sorriso da idiota e il tuo buon umore mi ha contagiata"
Fa l'imbrociato e mi lancia un pezzo di pane urlando "ehiii io non ho la faccia da idiota"
Scoppiamo tutti a ridere e Sarah dice "Io volevo svegliarti Sky, ma tuo fratello ha detto che mi avrebbe ucciso se lo avessi fatto, e così ho evitati. Sono pure arrivata in ritardo!"
Ridacchio e spiego che non c'è nessun problema.
Finalmente vedo entrare il mio ragazzo dalla porta d'ingresso e quando mi vede un sorriso si apre sul bellissimo viso e accelera il passo. Appena è abbastanza vicino allarga le braccia e io mi alzo andandogli incontro e stringendolo forte fra le braccia, stampandogli poi un dolce bacio sulle labbra. Lo prendo per mano e lo faccio accomodare al tavolo accanto a me come tutti i giorni.
"Allora orsacchiottino? Come sta andando la giornata?"
"Molto bene principessa, le lezioni stamattina erano interessanti. E la vostra?"
"Nate dovevi esserci stamattina a psicologia. Sky ha fatto un discorso assurdo sulla società di oggi, spiazzando tutti i nostri compagni di corso e pure il professore."
Nate mi guarda orgoglioso e con un sorriso di chi chiede spiegazioni ma per tutta risposta alzo le mani e scuoto la testa "Io ho solo detto ciò che penso, cioè non credo di aver destabilizzato qualcuno"
"Sei stata fantastica Sky, credimi, avreste dovuto vedere le loro facce. Vi giuro che è stata fenomenale"
A quel punto Sarah sbatte le mani sul tavolo e se ne va a passo svelto senza guardare in faccia nessuno.
"Ok che cosa è appena successo?" chiede Matt esasperato. "Prima cosa, Sarah è silenziosa da tutta la sacro santa mattina e seconda cosa, che diavolo era questo?"
"Ti spiego in breve. Numero uno: hai appena assistito ad una Sarah gelosa, crederà che Paige si stia innamorando di me o chessò quale altra stronzata fuori dal comune solo perché mi ha fatto i complimenti per il discorso" mi volto verso Paige e le dico "non farlo davanti a lei, è sensibile e potrebbe pensare male, non è un rimprovero, ma solo una constatazione. Numero due: Sarah è silenziosa quando qualcosa non va o la preoccupa. E le opzioni sono altrettanto due. La prima è che la tormenta qualcosa e basta, un problema suo che è la più probabile, la seconda è che voi due " mi volto di nuovo verso Paige puntandola con due dite e sospirando "avete litigato."
Paige abbassa lo sguardo e percepisco subito di avere azzeccato uno dei due punti perciò stavolta guardo Nate e dico
"Oggi non ci sono fino a dopo cena, Paige verrà con me a fare shopping. Esci pure con Matty se ti va, ci sentiamo più tardi, potremmo dormire insieme stasera."
"D'accordo, ti chiamo appena finisco le lezioni"
Matt interviene e chiede a Nate di andare al cinema a vedere una nuova commedia che è appena uscita, guardo Paige che mi stringe la mano e mi sorride in segno di gratitudine.
Il resto del pranzo passa tranquillamente e quando vediamo che è quasi l'una per l'ultima lezione saluto Matt con un bacio volante e Nate con un bacio veloce che non ci mette molto a ricambiare, sembra un bacio bisognoso di amore, ma non ci penso e corro da Paige che mi sta aspettando appoggiata allo stipite della porta mentre scuote la testa esasperata dall'atteggiamento del cugino.
L'ora passa in fretta e quando suona la campanella io e Paige usciamo ridendo dirette verso il centro e pronte a fare shopping.
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