CAPITOLO TRENTAQUATTRO - Heartbreak.
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Buona lettura! 🌸
Mi sento le guance in fiamme e gli occhi sono esageratamente gonfi, ho esaurito le lacrime, non riesco più a piangere. Mi alzo e accarezzo il cofanetto di Caleb. Ripenso a quando l'ho ricevuto ed al momento in cui ho visto per la prima volta quelle foto, il cuore che batteva ad un ritmo fuori dal comune, tutti i ricordi che mi passavano davanti agli occhi come una serie di spropositati eventi che non sono mai riuscita controllare. Vorrei poter fermare il tempo, bloccarlo in quell'istante in cui ho ricevuto il suo ultimo abbraccio e non lasciarlo più andare. Vorrei poter colmare il vuoto che ho dentro, e vorrei che queste fotografie e queste stupide lettere servano a questo e farmi stare meglio, ma purtroppo non è così. È già passato quasi un anno da quando possiedo questo cofanetto, eppure queste dannate lettere non sono ancora riuscita a leggerle tutte.
Alla fine, tutto mi riporta a lui.
Resto con gli occhi su quel cofanetto e porto le mani al mio collo, dove c'è la chiave per aprirlo. Tolgo la collana, stringo la chiave tra le mani ed apro la scatolina.
Prendo la prima pagina piegata che trovo sotto quelle foto e me la rigiro tra le mani.
Faccio un respiro profondo, mi siedo a terra a gambe incrociate, spiego il foglio e comincio a leggere.
"10 settembre 2013.
Ciao amore,
Allora, come te la passi?
Il mio primo giorno di scuola non è andato bene come pensavo. Sai avevo dei progetti, su di te, su di me, su di noi.
Ed il tuo?
Comunque, non me la cavo molto bene, mi manchi, mi manchi nelle viscere, nelle ossa.
Ti ho vista a scuola con Paolo, mentre gli regalavi un bacio che doveva essere mio, perché lo hai fatto? Ti ho vista in corridoio, mentre passavi assieme a lui, le vostre mani erano intrecciate e tu ridevi, ma ridevi per finta. Riconosco la tua risata vera, con me lo era e amavo farti ridere. La risata prendeva anche i tuoi occhi, erano occhi felici, si illuminavano e mi rendevano fieri di essere il tuo ragazzo. Il mio cuore ha fatto lo stesso non una, non due, ben 100 capriole quando ho sentito la tua risata invadermi l'udito. Inizialmente ho creduto che stessi venendo da me, quando ti ho sentita ridere ero girato di spalle e mi sono voltato di scatto, ed eri lì, eri davanti a me. Bella come il sole. Più bella che mai. Ma eri diversa. I tuoi occhi non brillavano come sempre, le tue guance erano spente, così come il tuo sguardo ma lui ti guardava con amore mentre ridevi.
'Non sa nemmeno riconoscere se la sua ragazza sta ridendo davvero o no, se sta bene o meno.' ho pensato, e proprio mentre lo pensavo, ho visto Jade. Jade era accanto a voi, mi ha lanciato un'occhiata, sono sicuro abbia capito che cosa stavo pensando quando vi ho visti.
Ti volevo parlare, chiederti scusa e chiederti di uscire di nuovo, riprovarci. In questi tre mesi passati lontani da te ho capito di amarti davvero ed ero intenzionato davvero a correre da te e pregarti in ginocchio di tornare, ma a quanto ho potuto vedere, sono arrivato troppo tardi, come sempre no.
Avevi detto che mi amavi, come hai fatto ad avermi già dimenticato? Ami lui adesso, lo ami davvero come amavi me? Da quando state insieme?
Perché mi hai fatto questo? Lui era mio amico, mi fidavo di lui, e ti sei presa lui. Proprio lui.
Poi la campanella che mette fine all'intervallo è suonata, aspettavo di vederti salire le scale per cercare i tuoi occhi e vedere se potevo leggerci qualche risposta.
E tu sei arrivata si, hai fatto le scale si, e mi sei capitata davanti, i tuoi occhi mi hanno visto, ma non appena i nostri sguardi si sono incrociati, nelle tue iridi ho visto della paura ed un brivido ha percorso tutto il mio corpo. Sembravi così vuota, così non tu. Non eri la mia Sky, ed io l'ho capito subito.
Paura di cosa? Paura perché? Cos'altro ti ho fatto? So che ti ho fatto soffrire, ma addirittura paura?
Non capisco... Non parliamo da tre mesi ormai e pensavo l'avessi superata, a quanto pare mi sbagliavo.
Ti chiedo perdono, io lo so di avere sbagliato, ma dovevi farmi spiegare. Dovevo dirti che volevo stare solo con te, che di lei non mi importava nulla, invece hai frainteso tutto, hai capito mal, tutto il contrario proprio. Io volevo restare con te, volevo averti accanto e rimanerti accanto perché ti amavo.
Sei cambiata Sky. Dove sono finiti i tuoi capelli castani con i riflessi dello stesso colore della luce? Ed i tuoi occhi luminosi, che brillavano mentre ridevi? Che risata gelida era quella che ho sentito? Ora le tue iridi trasmettono solo freddo e dolore, tanto dolore, i tuoi capelli sono neri come la pece e un'aura di tristezza e mistero ti circonda. Un ragazzo della mia nuova classe ha detto che sei bellissima. Gli ho detto che ha ragione, ma che una volta trasmettevi allegria, eri sempre sorridente, non così spenta. Ed eri mia, una volta eri solo mia.
Cosa ti è successo in questi tre mesi? Perché stai con Paolo? Cosa ha lui che io non ho?
All'uscita di scuola ho visto Luca, è venuto a prenderti e mi ha guardato male. Perché? Non gli è bastato il pugno che mi ha dato al ballo della scuola?
Io non riesco a dimenticarti.. Vorrei che tornassi da me, ma ora stai con lui.
Sono le 23 e 53 di lunedì 10 settembre 2013 ed io ti sto scrivendo una stupida lettera solo per credere di star parlando con te, ed il mio cuore sta battendo forte. Davvero forte. Ti sto scrivendo solo per sentirti vicina, e ti sento, ti sento sorridere.
Questa lettera probabilmente non la leggerai mai, ma io la scrivo lo stesso, come sfogo.
Ora andrò sul mio balconcino e mentre fumerò una sigaretta guarderò la Luna e ti penserò.
Oggi mi sei sembrata un pò la Luna, sai? Mi sei sembrata sola anche se ridevi con lui, ma con la tua solitudine illuminavi tutto ciò che ti circondava.
Mi manchi Sky, mi manchi tanto.
Ho sbagliato tutto con te. Perdonami se puoi.
Ti aspetterò sempre.
Ti amo.
Tuo,
Caleb. "
La mia anima è a pezzi, il mio cuore si lacera e le mie mani stanno tremando.
"Oh Caleb.." sussurro nella stanza vuota e silenziosa, dove nessuno mi può sentire e mentre condivido con lui questo momento. Chissà se mi sta guardando dall'alto e se pensa che io sia pazza, o se ride di me e gode del dolore che mi causa sentire il suo nome ogni volta.
Mi alzo in piedi, raccolgo i pezzi di me caduti a terra e scorro con lo sguardo sulla figura riflessa nello specchio davanti a me. Sapevo che non avrei dovuto leggere quella lettera, ora sto peggio di prima, ma volevo sentirlo vicino, per una volta.
Ripenso a quello che è appena successo, al maledetto incidente ed al fatto che il giorno in cui Caleb ha scritto quella lettera, io ho messo piede a scuola sotto l'effetto di droga. Non ricordavo nemmeno di averlo visto.
Ma che mi è saltato in mente di sbottare in quel modo? Che cosa ho fatto? Ora Nate non vorrà più saperne di me.
Disperata per la lettera, per la rabbia, per tutto, prendo il mano il cellulare e compongo il numero di Luca.
Risponde dopo sue squilli.
"Ciao Koala!"
"Luca.." ho la voce tremante, le corde vocali sono secche per cui chiunque si accorgerebbe che ho pianto.
"Ehi Koala che è successo?"
"Non ce la faccio più Luca. Sono stanca di lottare, sono stanca di tutta questa merda. Sono persa, non mi trovo più, non mi riconosco più, aiutami Luca ti prego, non ce la faccio da sola." stringo fra le mani la lettera di Caleb mentre accarezzo la sua calligrafia e tremo, mentre le lacrime che dovrebbero scendere si fanno attendere, regalandomi un bruciore di gola infinito.
"Ehi, sei o no la mia piccola guerriera?"
"Non più. Ho posato l'armatura."
"Riprendila." la voce ferma, secca, decisa.
"Ho bisogno di te per andare avanti."
"E io sono qui Sky. Sei il mio Koala, non ti lascio andare."
"Nate sa dell'incidente, e anche mio fratello, è tutto finito. È arrivata la mezzanotte per la principessa Sky."
"Cosa? E come?"
"Beh mi hanno fatta incazzare e le parole sono uscite senza nemmeno che me ne rendessi conto. Quando mi sono voltata avevo gli occhi di Nate puntati addosso, non vorrà più saperne di me adesso. Ho distrutto tutto!"
Sento la rabbia salire e scaravento a terra tutto quello che c'è sul comodino. Come farò a guardare in faccia mio fratello? E Nate? Dove lo trovo il coraggio?
"Calmati adesso per favore. Mi sento uno schifo a sapere che stai così ed io non ci sono. Respira, sento che sta per venirti un attacco di panico, respira. Ti prego, pensa alla mia voce."
"Io non.. Non.. Riesco" il cuore accelera i battiti, il fiato se ne va, tremo. "Luca, aiutami ti prego" singhiozzo e tremo incredibilmente, ma le lacrime non scendono ancora.
Sento qualcuno che sbatte violentemente le mani sulla porta. Di continuo. Un costante sbattere i pugni che da un ritmo frenetico anche ai miei battiti cardiaci. Il respiro spezzato, la gola secca, le lacrime che minacciano di uscire ma non escono. Per cui sento il bruciore nel petto, quel bruciore che mi toglie il respiro.
"Sky ascolta quel rumore, chi è?" mi dice il mio migliore amico. La voce preoccupata, che tenta di calmarmi. Tendo le orecchie e posso sentire le voci di Nate e mio fratello mischiarsi mentre si parlano.
"È Nate, sento la sua voce. Parla con Davide."
"Aprigli" dice secco.
"No, no." scuoto la testa e mi tiro i capelli.
"Sky aprigli la porta." replica di nuovo.
"Mi lascia Luca, mi lascerà come faccio senza di lui?"
"Ora attacco e tu apri la porta, ok?''
"Nono Luca, non mi lasciare."
"Sono qui Koala, sono qui. Riprendi l'armatura."
Stacca ed io rimango da sola di nuovo. Lancio il telefono sul letto e mi siedo ai piedi di esso con la testa sul materasso. Voglio piangere ma non escono più le lacrime. Voglio urlare ma se lo faccio spezzo le corde vocali me lo sento.
"Sky! Apri questa cazzo di porta o giuro su dio che la prendo a calci fino a che non cade. Sono solo, Davide è andato via con Matt."
"Vattene via Nate, non ti voglio ascoltare!" gli urlo con la voce tutt'altro che ferma.
"Apri. La. Porta." ringhia cattivo.
Sbuffo e faccio scattare la serratura. Vado davanti alla finestra e resto li impalata quando vedo Nate fare capolino e far scattare lo sguardo da un angolo all'altro della stanza, fino a che i suoi ricadono su di me. Mi stringo nelle spalle e piego la testa di lato. Gli occhi si riempiono di lacrime, sono tornate di nuovo, finalmente.
Non voglio che mi veda in questo stato, così mi volto verso la finestra e mi abbraccio da sola. Sento i suoi passi e penso che se ne stia andando così mi volto per dirgli che mi poteva almeno salutare, ma me lo trovo davanti. Sento il suo dolce profumo invadermi le narici e tiro su con il naso. Mi passo una mano fra i capelli e sollevo la testa incrociando il suo sguardo. Mi sposta una ciocca dietro l'orecchio e mi strattona tra le sue braccia. Mi stringe forte, come non ha mai fatto ed io mi lascio andare in un pianto che sembra non voler finire più. Mi porta vicino al letto e mi fa appoggiare la testa sulle sue gambe. Mi accarezza i capelli e mi bacia la fronte.
Quando vede che mi sono calmata, continua ad accarezzarmi e a coccolarmi, si sdraia accanto a me e mi solleva il mento. Siamo occhi di ghiaccio contro occhi color cioccolato. Mi ci perdo in quel ghiaccio, sembra così rassicurante, mi fa sentire amata.
"Ora non vorrai più sapere mi più niente di me immagino" dico dopo un'ora di silenzio.
"Ma che ti viene in mente? Sei impazzita?" lo sguardo cattivo e confuso al tempo stesso. Sembra che non mi riconosca.
Faccio spallucce e faccio un sorriso dolce amaro.
"Togliti questa idea dalla testa." si alza con il busto ed incrocia le gambe, poi si passa una fra i capelli frustrato e ritorna a puntare il suo sguardo nel mio. "Ma che razza di persona pensi io sia? Non hai ancora capito che ti amo e non me ne frega un cazzo di quello che hai fatto e non hai fatto? Non mi interessa se hai complottato per fare una rapina in banca, non me ne frega un cazzo se hai ucciso una persona, non me ne frega un cazzo se hai fatto una frode allo stato, e non me ne frega un cazzo se fino a tre anni fa tu ti drogavi. Non me ne frega un cazzo perché ti amo e anche se volessi lasciarti non ce la faccio, perché tu sei diventata parte dei miei giorni e non riesco ad immaginare come sarebbe adesso la mia vita senza di te. Non mi interessa se ti definisci una complessata, una drogata, un mostro o qualunque cosa, io sono qui per dimostrati che non lo sei. Io amo questa Sky e ti amerei anche se fossi quella Sky di tre anni fa, perché mi sono innamorato di te per quello che sei e non me frega un cazzo di quello che puoi aver fatto. Non voglio più sapere niente se la tua paura è che ti lasci, non voglio farti vivere con la paranoia che possa succedere, ti posso assicurare che non succederà ma se non dirmi nulla ti farà stare meglio allora non voglio che tu mi racconti più nulla. Per favore credimi."
Senza parole. Vorrei dire qualcosa ma non ci riesco, così gattono fino a dove è lui e gli butto le braccia al collo facendolo cadere indietro con me sopra e lo bacio. Lo bacio perché ne ho bisogno, perché devo tornare a respirare e a sentire battere il mio cuore. Sento anche il suo che si fa sempre più veloce mentre mi stringe con forza a se. Mi stacco da lui e accarezzo il suo dolce viso asciugandogli quelle lacrime che hanno rigato le sue guance mentre parlava. Appoggio la fronte sulla sua e gli lascio un dolce bacio sul naso facendolo sorridere.
"Ti amo Nate. E ti prometto che un giorno riuscirò a raccontarti tutto, lo farò per te, per meritare tutto l'amore che mi dai e mi dimostri ogni giorno."
"Tu lo meriti già principessa."
"Non voglio mai più separarmi da te"
"Non accadrà."
"Sei perfetto Nate, dico sul serio. Io non ti merito." Sussurro guardandolo negli occhi e accarezzandogli il viso. Incateno i nostri sguardi e lui appoggia la fronte sulla mia.
"Non sono così perfetto come credi, ho fatto anche io i miei errori, non sono sempre stato così." Mi scosta una ciocca di capelli dal viso e si allontana leggermente in modo da potermi osservare meglio. I suoi occhi leggono le mie espressioni, leggono i miei sentimenti, è come se lui conoscesse ogni centimetro di me, come se fosse a conoscenza di ogni mio pensiero e non riuscisse a nascondermelo.
"Che intendi?" domando di getto. È la prima volta che se ne esce con un'affermazione del genere, il che mi stupisce.
Lui, sbarra gli occhi come se si fosse appena svegliato da uno stato di trans, ed infine scuote la testa e torna a farmi il suo solito Sorrisino. "Nulla, non intendo nulla."
Detto questo, non aggiunge altro e mi attira a se, baciandomi ancora ed io mi accoccolo sul suo petto mentre il suo profumo invade i miei sensi e il battito del suo cuore rimbomba nella mia mente.
******
Stropiccio gli occhi e metto a fuoco le immagini. Sono nella mia stanza e Nate dorme accanto a me. Mi spunta un sorriso quando lo vedo con quell'espressione da angioletto sul volto e non resisto alla tentazione di passare una mano fra i suoi capelli e una sul suo viso, gli lascio un bacio a fior di labbra e vado in cucina a vedere com'è la situazione, mentre nella mia testa passano infinite domande sulla frase detta prima da Nate. Chissà cosa intendeva dire. Dormono tutti così cerco di fare meno rumore possibile mentre mi preparo una tazza di te caldo e nel mentre mi studio il modo per parlare con mio fratello.
Sarah fa capolino stiracchiandosi e sbadigliando e si siede accanto a me.
"Mi dispiace" dice sospirando.
"Per che cosa?" domando.
"Perché so come ti senti. Mi sembra di doverti delle scuse, mi sento come se ti avessi obbligata a parlare. La tua sfuriata l'hanno sentita tutti e Paige e Matt erano piuttosto sconvolti. Così ho preso Paige e l'ho portata a fare una passeggiata e dopo un'interminabile ora di silenzio le ho detto un pò di cose."
"Le hai parlato?"
Annuisce e si passa una mano fra i capelli, mentre beve una tazza di tè di fronte a me. "Meritava di sapere della violenza che ho subito da piccola. Ha pianto con me e mi sono liberata. È la mia ragazza ed era giusto così."
"Come ti senti ora?" le chiedo quasi curiosa.
"Non lo so. E tu?" domanda senza pensare.
"Io non ho ancora detto tutto. La parte peggiore è il prima di tutto quello." non dovevo dire tutte quelle cose, è un gran casino perché ora non ho nemmeno il coraggio di guardare mio fratello in faccia, chissà come si sente.
"Nate che ha detto? Io non sapevo questo, non me lo hai mai detto dell'incidente."
Faccio spallucce ed abbasso lo sguardo mentre muovo le dita attorno alla e me la rigiro un pò fra le mani. "Non lo sapeva nessuno, solo Luca. Più volte mi ha fatto presente che avrei dovuto dirlo a mio fratello, ma non ne ho mai avuto il coraggio. Come potevo averlo? Insomma sua sorella si drogava, si drogava sul serio, non si parla di qualche canna ogni tanto. Comunque, Nate mi ha detto che sono stata una pazza a pensare che potesse lasciarmi. E Paige?"
Sarah mi guarda con un'espressione di compassione sul volto, mi stringe la mano e poi abbassa lo sguardo e scuote la testa, rispondendo in seguito alla mia domanda. "Soffre per me, come sospettavo."
Le mie labbra si increspano in un mezzo sorriso e scuote la testa. Ma certo, come poteva non essere così? Stiamo parlando di Paige. "Non lo potevi evitare e non lo puoi evitare. Paige ti ama, è normale che soffra. E, a parte questo, basta guardarla in faccia per capire che prova empatia persino quando suo cugino uccide una stupida zanzara, figuriamoci quando viene a sapere della violenza subita dalla sua ragazza." sbotto senza pensare.
Sarah scuote la testa e fa una leggera risatina, che però mi riempie il cuore perché lei è così, ride amaramente anche quando vorrebbe piangere. In cinque anni che la conosco non ho mai visto scendere una lacrima sul suo viso, mai, nemmeno quando mi ha raccontato del suo passato. Piangevo io per lei, lei raccontava facendo un amaro sorriso, ogni tanto si fermava abbassava la testa, faceva un profondo respiro e riprendeva. Ma mai, ho potuto vedere una lacrima uscire da quegli occhi color ambra tanto caratteristici della mia amica. Questa è la differenza fra noi due. Io dopo un pò il mio dolore ho bisogno di sfogarlo, lei no. Il suo viso si fa d'un tratto serio, la sua mascella si tende e i suoi sono di nuovo nei miei. "Io non voglio Sky, non è giusto." La sua voce trema leggermente, poso la tazza e mi siedo sul bancone accanto a lei, in modo da averla più vicina.
Stringo la sua mano e la fisso "Lo so ma non puoi impedirlo, è così e basta." scosto una ciocca di capelli dal suo viso e poi proseguo mentre noto le sue iridi tremare quando la guardo. "Piangi Sarah, puoi concederti di farlo. Piangere non significa essere deboli, significa essere in sovraccarico, non poterne più. Regalati un pianto."
"Se lo facessi, non smetterei più. Declino l'offerta e vado avanti così. Sono anni che non piango Sky, farlo adesso rovinerebbe i miei sforzi." scuote la testa e torna a guardarmi. "Matt e Paige ti vogliono parlare comunque"
"Oh no, ti prego" scuoto la testa e mi copro il viso con le mani.
"Devi delle spiegazioni. A Simona hanno pensato le ragazze. A proposito oggi vanno via!"
"Come mai così presto?" chiedo curiosa.
"A causa dell'università. Sai ci vanno tutte e perciò tra poco inizieranno le sessioni come noi." beve il tè e lo finisce posando un pò rumorosamente la tazza sul tavolo.
"Cosa significa che inizieranno le sessioni come noi?" domando sbarrando gli occhi. "Quali esami? Quali sessioni?"
"Oh mio dio. Non ci posso credere, te ne sei dimenticata.." scuote la testa e ride divertita dal fatto che sono una svampita di merda. "Il mese prossimo iniziano le sessioni d'esame Sky!"
"Merda." la fisso. "Cazzo. Me ne ero dimentica! Ah vaffanculo pure agli esami" sbotto.
Mio fratello entra in cucina con delle borse. "Torno a casa con le ragazze oggi" sospira.
"Non devi andartene per forza" affermo. "Possiamo parlare?" mi avvicino d'istinto fino a trovarlo a pochi centimetri da me. Occhi bassi verso le sue mani che stringono la valigia.
"Puoi guardarmi in faccia, non ti mangio." ridacchia e poi solleva il mio viso con due dita. " Ho fatto un casino, mi dispiace"
Prendo la sua mano e lo trascino in camera di Sarah con me. "Non ti preoccupare di questo, sarebbe successo comunque, prima o poi."
Cala un silenzio imbarazzante e comincio a ruotare la punta del piede ciondolando poi, molto lentamente, sui talloni, mi passo una mano fra i capelli e li scosto dietro l'orecchio.
"Mi- mi dispiace. I - io non volevo mentirti. Solo che .. Non avevo il coraggio di diirti una cosa del genere. Io.. Mi vergognavo di me stessa, ero diventata un mostro e-"
"Ehi, ehi calmati. Va tutto bene. Non sono arrabbiato." mi sussurra dolcemente stringendomi tra le braccia. Lo stringo a mia volta e poi scosto guardandolo, finalmente, negli occhi. Gli occhi identici a quelli della mia mamma, ogni volta che lo guardo mi sembra di avere accanto entrambi.
"Non sei arrabbiato?" chiedo spaesata.
"Perché dovrei esserlo?" mette le mani nella tasche e mi sorride, poi fa alcuni passi indietro e si siede sul letto di Sarah, facendo penzolare le braccia dalle sue ginocchia. "In fondo a qualcuno lo hai detto. A qualcuno molto vicino a te, e mi sta bene. Luca è la persona che ti ama più di tutte, dopo di me ovviamente. E mi sta bene che tu gliene abbia parlato. Avrei voluto che magari lo dicessi anche a me, ma mi sarei arrabbiato se invece non lo avessi detto a nessuno. Conosco Luca, molto bene, è il mio migliore amico da anni, e so che se non me lo ha detto è stato perché in fondo non è successo nulla. Hai rischiato molto è vero, ma sei qui e conta solo questo."
Scuoto la testa e sorrido, senza pensarci due volte mi catapulto su di lui e lo faccio cadere all'indietro, provocando una fragorosa risata.
"Non andartene. Resta con me, ti prego. Rimani, anche Luchi se n'è andato. Come faccio io?"
"Scusami sorellina, ma io devo andare, mi sono già fermato troppo a lungo. Ti voglio bene, lo sai. E poi non sei sola, Nate ti è accanto, Sarah anche e anche quel coglione di Matt. Ti lascio in buone mani." Mi guarda con quegli occhioni azzurri così famigliari e un brivido percorre il mio esile corpo che sovrasta i suoi robusti muscoli, non voglio che se ne vada, mi mancherà.
"Anche io ti voglio bene Davide, anche io. E grazie, per tutto." sospiro arrendendomi e mi sollevo sui gomiti. "A che ora ha in il volo?"
"Dopo pranzo, alle due mi pare"
"Capisco. Sicuro di voler tornare a casa?"
"Si, sono sicuro, non sei sola." ripete abbracciandomi ancora. "Forza andiamo di là."
"A proposito di pranzo" interviene Sarah spalancando la porta della camera. "Che si mangia a Pranzo?"
"Pizza?" propone Davide senza batter ciglio sul fatto che la ragazza stesse origliando.
"Io ci sto" Nate arriva sbadigliando e mi viene incontro stampandomi un bacio. "Il tuo letto è vuoto senza te accanto" continua stiracchiandosi.
"Amore mio eri un angioletto, non avevo il coraggio di svegliarti" replico accarezzando il suo viso.
Andiamo in salone e mi volto verso i ragazzi che stanno ancora dormendo sul divano, poi scoppio a ridere quando vedo la posizione di Matt.
"Fategli una foto!"
Ridacchio e mi volto verso il mio ragazzo che mi guarda con aria trasosgnante e lo abbraccio. Sospiro e mi stringo forte a lui.
"Principessa che succede?"
"Mi manca Luchi, mi manca tanto."
Suonano il campanello e Davide va ad aprire.
"Ma perché il mio migliore amico deve essere così lontano da me?" sbuffo stringendo ancora Nate.
Lui sorride e guarda verso un punto fisso alle mie spalle, aggrotto la fronte confusa e mi giro per vedere che cosa sta guardando.
Le lacrime mi riempiono gli occhi e cominciano a bagnare le mie guance.
"Non ci posso credere" sussurro scuotendo la testa e coprendomi il viso con le mani. Dondolo un pò su me stessa ma poi non resisto e corso verso il mio migliore amico, che, dopo essersi scosso la giacca alza il viso verso di me, incontrando i miei occhi e permettendomi di sprofondare nelle sue iridi azzurre.
"Mi avete chiamato per caso?" sorride, e dio, quel sorriso mi è mancato da morire.
Gli salto in braccio senza pensare e lo stringo fortissimo. Lo riempio di baci sulla guancia e lui mi fa volteggiare.
"Ciao Koala!"
Torno con i piedi per terra e comincio a saltellare contenta, non posso credere che sia qui con me.
"Che ci fai qui?" chiedo.
"Beh quando mi hai chiamato ieri sera mi sono sentito una merda a sapere che tu sei in questo stato e io me ne stavo per i cazzi dall'altra parte del mondo, così ho fatto prenotare un volo dai miei e sono corso qui. Il jet leg mi uccide, ho volato tutta la notte e contando che è quasi mezzogiorno vorrei mangiare e poi dormire tutto il giorno" ridacchia. "Davide quando parti?"
"Dopo pranzo" risponde "quindi preparo subito il tavolo e ordino le pizze, in questo modo mangio alla veloce e andiamo. Anche le ragazze si stanno preparando per partire"
Neanche il tempo di dirlo che sbucano 5 teste dal corridoio. Le quattro ragazze e Paige. Mentre Matt dorme ancora sul divano. Guardo Sarah e ci scambiamo uno sguardo d'intesa, prendiamo la rincorsa e ci lanciamo su di lui.
"SVEGLIA SFATICATO"
Scoppiano tutti a ridere quando salta in piedi e urla "Che c'è? Dove sono? Che ore sono? Ahi! Mi avete fatto male idiote!"
"Buongiorno Matty" urlo e sventolo le braccia ancora elettrizzata per la presenza di Luchi qui, di nuovo, per me.
"Dorme sempre così cazzo, ma come diavolo farà?" domanda Luca osservando il mio ragazzo e mio fratello.
"Luchi, andiamo a fare una passeggiata dopo?" gli chiedo con gli occhi dolci.
"Certo amore mio."
Mi volto verso Nate e lo guardo con la faccia da cucciolo "Non mi devi chiedere il permesso. Ci vediamo dopo qui, ti va?"
"Certo!" lo abbraccio e gli do un bacio a fior di labbra.
"Ci mancava solo che dovesse chiederti il permesso. Dove siamo? Nel medioevo per caso?" sbotta Luca osservando la scena.
"Smettila scemo!" ridiamo insieme e lo stringo ancora fra le braccia, inspirando il suo dolce profumo.
Sarah arriva davanti a Luca e gli punta un dito addosso "Senti, tu non resterai qui vero?"
"Perché non dovrei? Davide se ne va, io mi trovo un lavoro così contribuiscono con le spese, no?" la guarda con il viso da cucciolo e e fa spallucce. Non si può dire di no a Luca.
Incrocia le braccia al petto e lo fissa con sguardo truce "QUESTA CASA NON È UN OSTELLO PER PROFUGHI DI GUERRA. NON TI DO ASILO POLITICO, È FUORI DISCUSSIONE!"
Sbotta e fa gesti con la mano.
Entrambi puntano lo sguardo su di me e Luca alza le sopracciglia, lo so che attendono il verdetto. Passo lo sguardo da Luca a Sarah e sento quello degli altri addosso, Nate dietro di me con il mento appoggiato sulla mia spalla che sorride e Matty ridacchia divertito. Paige mi manda uno sguardo compassionevole e Giulia sta dalla parte di Sarah, come al solito. Guardo Sarah e congiungo le mani a preghiera poi le faccio gli occhi dolci.
Sbuffa e scuote la testa "Non cedo solo perché mi fate la faccia da cucciolo sapete?"
Guardo Luca e mi lancia uno sguardo d'intesa, lo prendo per il braccio e ci inginocchiamo alle sue gambe stringendole e urlando "TI PREGO! TI PREGO! TI PREGO!"
Sbuffa di nuovo e alza gli occhi al cielo sconsolata "Eh va bene! MA" alza un dito e la testa verso il cielo "Dovrai contribuire con la spesa!"
"Ti ho già detto che mi troverò un lavoro!" replica lui.
Si volta verso di me e mi abbraccia forte. "Vivremo insieme fino a quando non mi caccerai di casa con la forza!"
"Beh allora per tutta la vita." ribatto contenta.
"Fino alla fine." prosegue lui con un sorriso.
Guardo Nate e gli salto a spalle mentre tutti insieme andiamo a sederci per mangiare. Mio fratello ha detto che è arrivata la pizza. Sento il profumo fin qui, è troppo buona. Mi viene l'acquolina in bocca a guardare la mia pizza tonno e cipolle. Il fatto che Luca sia qui mi ha proprio messa di buon umore. Mangio tutta la pizza, cosa che non accadeva da un pò e sorrido di cuore, perché so che Nate sarà il mio finale felice e Luca è qui con me, non potrei chiedere di meglio, forse la speranza per trovare la felicità non è poi così remota.
*****
Io e Luca stiamo passeggiando a braccetto per il centro, abbiamo fatto shopping per entrambi, è divertente fare le sfilate assieme a lui.
"Allora Koala che ti ha detto il vampiro?" chiede con calma.
"È stato comprensivo Luchi. Ha detto che non gliene frega un cazzo di quello che posso avere fatto. Mi ama e sarà sempre così. Non mi vuole lasciare." lo guardo e sorrido contenta di avere ancora il mio ragazzo al mio fianco.
"Lo sapevo che era un bravo ragazzo in fondo" sorride anche lui e passa la lingua sul suo cono gelato.
"Lo è. Sento che potrebbe essere il mio finale felice." dico convinta davvero delle mie parole.
"Te lo meriti." dice passandomi un braccio attorno alle spalle.
"Luchi.. Non dovevi venire fin qui" appoggio la testa sulla sua spalla mentre continuiamo a camminare e Lecco il mio gelato in attesa di una sua risposta.
Credo di avere sentito un ringhio provenire dalla sua bocca. "Stai scherzando? Amo la mia migliore amica e farei tutto per lei."
"Sei il migliore amico del mondo" gli dico scuotendo poi la testa.
"Modestamente"
Ridiamo insieme e camminiamo pacifici, mi mancava condividere il tempo assieme a lui.
Mangiucchio il mio gelato e arriviamo al mio parco, oggi Justin non c'è, speravo di potergli presentare Luchi ma tanto ho tempo, resterà con me finché voglio. A dire il vero non so bene come reagire a questa cosa, mi sento un pò egoista, ma mi è mancato davvero immensamente, ora mi sembra davvero di tornare a respirare. Luca mi osserva mentre guardo dritto davanti a me e faccio sventolare i capelli in modo buffo ballando e saltando, sorride divertito e lecca il suo cono gelato.
"Koala sta atten-"
Vado a sbattere contro qualcosa e il mio gelato vola per aria cadendo di faccia per terra assieme a me. Mi alzo di scatto piuttosto arrabbiata e pronta a insultare chiunque non abbia fatto attenzione.
"Ma guarda dove cazzo metti i piedi invece di guardare le nuvole!" sbotto parecchio arrabbiata.
"Sky.." fa Luca in un sussurro.
"Guarda dove li metti tu invece che chiudere gli occhi come solo una stupida può fare! Mentre cammini poi! Chi diavolo è che si mette a ballare in mezzo alla strada mentre mangia il gelato?"
"Ma che cazzo! Io stavo mangiando un fottuto gelato, oltre che sbadata sei anche cieca eh?"
Mi inginocchio in pena per il mio povero gelato e continuo a blaterare mentre non guardo la persona che ho davanti. È una ragazza, di questo sono certa per la sua voce, raccolgo il cono e cammino in avanti per buttarlo nel cestino.
"Sky invece che continuare a blaterare girati e guardala in faccia!"
Luca sbotta all'improvviso, poche volte il suo tono di voce è stato questo.
Mi volto e abbasso lo sguardo. Vedo una ragazza in sedia rotelle con un amico accanto. Sono molto carini assieme. Ma ora non mi importa, sedia rotelle o no ha fatto cadere il mio gelato.
"Senti mi dispiace per la frase che ho detto ma hai fatto cadere ugualmente il mio gelato. Ora come ritorno felice io?" dico mettendo le mani sulla vita e sbattendo il piede per strada.
"Te ne compri un altro?" cantilena come se fosse una cosa ovvia. La cosa mi irrita parecchio. "Ma guardati, sembri una bambina. Tutto per uno stupido gelato." Agita le mani per aria e fa dei gesti per alimentare il fatto che le sembro una stupida.
"Senti un pò che lingua tagliente la ragazzina!" sbotto "Di solito a chi mi fa cadere il gelato gli ordino di comprarmene un altro, perciò su, non hai guardato dove rotolavi con quell'aggeggio per cui ora mi devi un gelato. Che ti piaccia oppure no."
"Questa è bella poi! Il gelato è caduto a te e io dovrei pagartene un altro?" inarca un sopracciglio ed incrocia le braccia al petto catturando mi con i suoi occhi azzurri.
"Beh se avessi avvisato del tuo arrivo forse mi sarei spostata dal centro della strada! Qua non ci passa mai nessuno!" proseguo incatenata al suolo da quegli occhi così ricchi di.. Dolore?
"Beh oggi si, ora levati io e il mio amico dobbiamo continuare la nostra passeggiata!" continua distogliendo lo sguardo.
Ma senti un pò questa, facciamoci valere.
Per una volta, ti do ragione.
"Levati a me non lo dici chiaro? Ma chi pensi di essere? Solo perché sei sulla sedia rotelle non fa di te una principessa! Tu per me sei uguale a tutti gli altri, non ti tratto in maniera diversa chiaro? Non sono il tipo di persona che prova pena ne tanto meno compassione. Non hai guardato mentre stavo passando perciò tu ora mi chiedi scusa perché il gelato è volato a terra come un libero uccel di bosco e se lo farai ti chiederò scusa per la mia risposta, ok?"
Mi guarda e le spunta uno strano sorriso e mi domando il motivo di quelle labbra increspate. La guardo meglio e all'improvviso una sensazione mi fa rabbrividire. Ha gli occhi come quelli di Nate solo che i suoi sono un profondo mare di.. Non so tristezza? Non sembra nemmeno quella, sembra più come se lei non si sentisse più lei.
Sembra quasi persa, come se fosse spaesata. Un'ombra passa sul suo viso ma quel sorriso è davvero luminoso e contagioso, tanto che senza rendermene conto le mie labbra si incurvano. La ragazza mora alza gli occhi al cielo e mi osserva nello stesso modo in cui lo faccio io, mi sta studiando, conosco quello sguardo. Ora mi sento davvero spoglia, sembra che con il suo sguardo stia eliminando ogni strato della mia pelle e che cerchi di entrare dentro di me per vedere chi sono in realtà. La vedo quell'aurea attorno a lei, lo vedo il suo dolore, è così vivido che mi sembra quasi di toccarlo. Mi abbasso al suo livello in modo da poter entrare di più nella sua ottica.
"Come ti chiami?" chiedo poi in un sospiro.
"Emma." sbotta sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Non molla un cazzo proprio eh.
"Bene, mia cara e dolce Emma dove sono le mie scuse ed il mio gelato?" proseguo, stavolta però il mio tono è più tranquillo e scherzoso.
Luca mi da una gomitata e il ragazzo dietro di lei sembra proprio un animale imbalsamato, non capisco che cazzo ci faccia con un mammalucco del genere.
"Sky finiscila era solo un gelato" mi rimprovera il mio migliore amico.
Alzo così gli occhi al cielo davanti ad Emma e posso giurare di sentirla mentre trattiene una risata.
Mi volto e lo guardo con aria truce. Emma continua a guardarmi mentre fisso il ragazzo dietro di lei.
"Tu che fai, il palo? Sei muto per caso? Sei connesso?" agito le braccia davanti a lui mentre i miei braccialetti ciondolano ed i suoi occhi marroni sono dentro ai miei.
"Ehi! Non rivolgerti così a lui!" interviene subito.
"Avvocato delle cause perse oltre che scorbutica" sbotto di nuovo.
"Se io sono scorbutica tu sei acida come l'acido cloridrico" dice incrociando le braccia al petto. Rido per lo stupido paragone che ha fatto, incrocio le braccia al petto, inarco un sopracciglio e sono pronta ad ascoltare di nuovo con le orecchie ben tese, mentre Emma riapre la bocca.
"Comunque sia non ti chiederò scusa perché chi camminava ad occhi chiusi sei tu, quindi la prossima volta dolcezza apri quei grandi occhioni da cerbiatto che ti ritrovi e guarda dove metti i piedi visto che io non posso spostarmi in un nano secondo come fate voi bipedi normali."
Ha detto voi bipedi normali. Lei pensa di non essere normale.
Che vuoi fare ora?
Non ho chiesto il tuo parere, torna al tuo posto.
"Che lingua tagliente però santo dio" proseguo collegando i miei pensieri con la voce, lo dico più a me stessa che agli altri tre.
"Assomiglia a qualcuno" fa Luca, che a quanto pare mi ha sentita.
"Ti vuoi stare zitto?" sbottiamo in coro.
Punto il mio sguardo sulla ragazza che ho davanti. È davvero carina però. I capelli lunghi e mossi le ricadono lungo le braccia. Non è un mosso leggero, è molto marcato e sembrano moribidi da toccare.
"Voglio il mio gelato" Dico secca.
"Ammetti che è stata colpa tua e ti do Sti benedetti soldi per lo stupido gelato che, per colpa tua ribadisco, ti ho fatto cadere."
"Se fosse stata colpa mia non ti starei dicendo che voglio un gelato da te. Perciò io ora prendo questa dannata sedia e ti trascino con me in gelateria. Sai che il gelato è un antidepressivo? Potresti usarlo per eliminare l'accidia che ti circonda Emmuccia!"
Senza sentire la risposta prendo la sedia e la trascino con me in gelateria, così ho l'occasione per parlarci senza il palo e il mio amico. Non so perché ma questa ragazza dagli occhi azzurri e tanto sofferenti mi ricorda me, e su queste cose, di solito, non sbaglio mai.
Sbuffa e alza gli occhi al cielo e questo fa comparire in me un dolce sorriso trionfante, spontaneo e puro. Emma sembra diversa, non perché è su una sedia rotelle, ma credo che anche lei sia circondata dal mio stesso dolore e questo mio pensiero non fa altro che trascinarmi verso il buco nero in cui anche lei, come me, si trova.
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🦄🦄🦄
Sappiate che questo capitolo è stato completamente stravolto. Molte cose non sarebbero dovute esserci e sono state aggiunte, come ad esempio la lettera di Caleb.
Volevo farvelo conoscere meglio, farvi capire che tipo di persona fosse e spero di esserci riuscita.
Commenti e stelline!
Alla prossima!
Un bacio,
Ila_ 💘
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