CAPITOLO TRENTACINQUE - Faded.
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Buona lettura! 🌸
Sono passati alcuni giorni dal mio strano incontro con Emma e continuo a pensarci.
Quando siamo andate a prendere il gelato, ho avuto l'occasione di parlarci ed essere a contatto con lei, riuscendo a leggere dentro al mare azzurro che sono i suoi occhi, ho scoperto che in realtà è scontrosa proprio come me, perché è molto più sensibile di quel che crede lei stessa.
Mi ha inoltre spiegato che non è sempre stata paralizzata ed ha avuto un incidente meno di un anno fa e si ritrovata su quella stupida sedia a rotelle. Ho potuto comprendere dai suoi occhi mentre raccontava la sua triste storia, che è una ragazza persa, alla ricerca disperata della vecchia se stessa, perduta in quel triste incidente stradale che l'ha ridotta in questo stato.
Ogni tanto penso alla mia vita e credo di essere nata sotto una cattiva stella, perché continuo a pescare la carta sbagliata dal mazzo al centro del tavolo, ma quando ho parlato con lei e ho potuto comprendere perché si comporta in quel modo, ed ho potuto constatare che forse la mia vita non è sfortunata tanto quanto lo è stata la sua.
Ho sempre pensato che la mia vita facesse schifo ma quando ho visto lei ed i suoi occhi, mi sono resa conto che lei sta vivendo il vero schifo, non io, e la cosa mi ha depresso ancora di più. Un giorno ti addormenti e ti svegli il mattino dopo che ti ritrovi incatenata ad una fottuta sedia senza più avere le stesse possibilità che avevi prima. Ti guardi allo specchio e non rivedi più la stessa persona di prima, è simile ma non la stessa.
Posso solo immaginare come si senta quella ragazza, eppure nonostante questo ha notato il muro spesso che mi sono creata, dicendo che lei ha fatto lo stesso, allontanando ogni persona che le stava accanto, sua madre compresa. Inoltre mi sono scusata per le parole che ho detto ma lei mi ha detto che non devo preoccuparmi ed ha apprezzato molto il fatto che l'ho trattata come una persona normale e non come "una fottuta disabile per cui provare pena", così lei si è definita.
Mentre sono immersa nei miei pensieri, sono assieme a Nate da Starbucks e stiamo attendendo Justin. Ho deciso che oggi faremo colazione tutti e tre insieme in questo modo Nate potrà vedere che non ha nulla per cui essere geloso.
Il ragazzo dagli occhi verdi fa il suo ingresso trionfale e si siede al tavolo con noi dopo avermi dato un bacio sulla guancia e salutato Nate con un cenno del capo.
"Buongiorno Barbie, come stai Oggi? E che ci fa lui qui?" si volta verso il mio ragazzo e lo fissa dall'alto in basso. "Che c'è sei geloso per caso?"
"Sta zitto pagliaccio" sbotta il soggetto in discussione. "Sono qui solo perché lei è convinta che noi due potremmo andare d'accordo."
"La finite?" intervengo irritata. Già oggi non sono affatto di buon umore, se aggiungo anche questi due imbecilli che litigano, mi rovino del tutto la giornata. "Siete insieme da mezzo minuto porca puttana, e state già litigando. Mi sono stufata di questo schifo di situazione, o la finite o la finite, perché la mia pazienza ha un cazzo di limite."
Sbuffo e mi passo una mano fra i capelli, mentre mi alzo strisciando la sedia e vado verso Lucy.
"Ciao Lucinda, mi daresti gentilmente un menù? Ho voglia di cambiare un pò oggi, non voglio il solito monotono cappuccio."
La ragazza guarda prima me, mi sorride annuendo debolmente e dopo di che mi allunga il depliant, piegando in seguito la testa di lato e puntando il suo sguardo oltre me, verso il mio tavolo. I suoi occhi non sono felici e luccicanti come al solito quando guarda Jay, sono cupi e tristi.
"È tutto ok Lucy?" domando osservando il modo in cui abbassa lo sguardo quando Justin ci lancia un'occhiata.
"Si. Si, è tutto ok. Solo... Quei due stanno litigando, discutono animatamente direi." afferma con un sorriso sul volto mentre li guarda.
Mi volto verso di loro di nuovo e Roteo gli occhi al cielo quando vedo Nate che spintona il mio amico.
"Ora li sistemo io quei due imbecilli. Grazie Lucy, a dopo!"
Scoppia in una fragorosa risata e mi saluta mentre torno al tavolo.
"Non ho ancora iniziato" dice Nate a Justin "devi stare lontano da lei chiaro?" lo ammonisce ringhiando.
"Ma chi ti credi di essere? Non è di tua proprietà coglione!" ringhia Justin. "Tranquillo che non ci provo con lei, la voglio come amica, tutto qui."
"Beh non ne hai il diritto, ok?" sbraita il ragazzo di rimando.
"Tu sei pazzo, completamente pazzo. Ma come fa Sky a stare con te?"
Justin si siede al tavolo e scuote la testa leggermente divertito.
"ZITTITEVI O VI UCCIDO!" sbatto le mani sul tavolo e ringhio acida.
"Nate, vattene. Ora. Poi io e te parliamo, ora vattene."
Nate stringe gli occhi a fessura e sbuffa irritato. Alza gli occhi al cielo e dopo avermi stampato un bacio, striscia la sedia e si volta per uscire dal locale.
Justin sorride trionfante e dopo averlo seguito con lo sguardo fino a quando non passa la sua macchina torna a guardarmi e fa un triste sospiro.
"Guarda che ce l'ho anche con te. Non ridere tanto." scuoto la testa e chiamo la cameriera per oridinare un frullato. "Piuttosto cambiamo discorso, oggi non hai una bella faccia. Che ti prende Giustino?"
"Io e Lucy non usciamo più insieme" dice triste.
"E per quale motivo?" chiedo curiosa, capendo nel frattempo anche lo sguardo perso e sconsolato che ha assunto la ragazza nell'osservarlo.
"Barbie non possiamo stare insieme. Non capisci?" sbotta agitando le mani in aria. Lascia cadere le braccia sul tavolo facendo tremare la sua tazzina e rischiando di fare uscire il liquido contenuto nel contenitore davanti a me, poiché quasi cade per la violenza con cui ha sbattuto le mani.
"Mi spieghi che cazzo ti prende idiota? Perché hai lasciato Lucinda?" Gli dico dopo qualche secondo di silenzio. Ho atteso la spiegazione, ma questa non è arrivata, per cui insisto.
"Non sono abbastanza. È un amore impossibile, non può esserci nulla, le farei del male e basta."
"È impossibile solo se credi che lo sia." Gli rispondo citando il suo amato stregatto.
Lui mi sorride di rimando, ma scuote comunque la testa e abbassa gli occhi, giocando con la tazza fra le sue dita.
"Justin, ti ho mai raccontato la storia del sole e della luna?"
Mia madre mi raccontava spesso questa storia nell'ultimo periodo, ogni qualvolta la svegliassi urlando a notte fonda a causa di un incubo.
Corruga la fronte e si gratta il mento "No, non credo. Ma che c'entra con me e Lucy?" chiede confuso.
"È una leggenda molto famosa. Davvero non ne hai mai sentito parlare?"
"Davvero?" si gratta la nuca stavolta e continua a scuotere la testa stringendo gli occhi a fessura e cercando di fare mente locale. "No. Mai sentita."
Sorrido al sentire quelle parole. Amo quella storia ed ogni tanto mi piace ripensarci, perciò prendo un profondo respiro ed inizio a raccontarla al mio amico.
"Quando il Sole e la Luna si incontrarono per la prima volta, si innamorarono perdutamente l'una dell'altro e da quel momento cominciarono a vivere un grande Amore. Allora il mondo non esisteva ancora e il giorno che Dio decise di crearlo, gli donò il tocco finale: la bellezza. Decise che il Sole avrebbe illuminato il giorno e la Luna la notte, obbligandoli senza volerlo a vivere separati. I due si intristirono molto quando capirono che non si sarebbero mai più incontrati e non avrebbero più potuto vivere il loro dolce amore. La Luna diventava sempre più amareggiata malgrado la brillantezza che Dio le aveva donato, soffriva molto di solitudine e sentiva la mancanza del suo amato. Il Sole, a sua volta, aveva guadagnato un titolo di nobiltà "Re degli Astri", ma questo non lo rese felice, lui voleva stare con la Luna e poterla amare, ma in questo modo non gli era possibile. Dio li chiamò e disse loro: 'Non avete nessun motivo per essere tristi dopotutto avete una brillantezza che vi distingue l'uno dall'altra. Tu Luna, illuminerai le notti fredde e calde, incanterai gli innamorati e sarai molte volte motivo di poesia. Quanto a te Sole, sosterrai questo titolo con onore e rispetto, perchè sei il più importante degli astri. Illuminerai la Terra durante il giorno, fornirai calore agli esseri umani e la tua semplice presenza farà le persone felici'. La Luna si intristì molto per il suo terribile destino e trascorreva i suoi giorni piangendo. Il Sole soffriva per la tristezza della Luna, ma non poteva lasciarsi andare perchè doveva darle la forza di accettare il destino che Dio aveva deciso per loro. La sua preoccupazione era tanto grande che pensò di chiedere un favore al suo creatore: 'Signore, aiuta la Luna, per favore, lei è più fragile di me, non sopporterà la solitudine'. E Dio con la sua bontà e con tutta la comprensione che lo caratterizzava, creò le stelle per tenere compagnia alla Luna. La Luna quando è molto triste ricorre all'aiuto delle sue piccole stelline,che fanno di tutto per consolarla, ma quasi sempre non ci riescono, solo l'amore del Sole sarebbe stato in grado di renderla veramente felice. Tutt'oggi loro vivono così, separati. Il Sole finge di essere felice, e la Luna non riesce a nascondere la sua tristezza, sembra quasi che parli a noi esseri umani dall'alto dei cieli. La sua luce è così diversa e particolare che chi la osserva attentamente è perfettamente in grado di capire che in realtà non è affatto felice. Il Sole è ancora caldo di passione per la Luna e lei vive ancora nell'oscurità della sua solitudine. Il desiderio di Dio era che la Luna dovesse essere sempre piena e luminosa, ma lei non riusciva ad esaudirlo proprio per quella parte importante di se che mancava,il pezzo di cui aveva bisogno per essere completa. Perchè è una Donna e una Donna nella sua vita ha delle fasi: quando è felice riesce ad essere piena e luminosa, ma quando è triste è calante, e quando è calante non è nemmeno possibile vedere la Sua brillantezza. Luna e Sole seguono il loro destino, lui solitario ma forte, lei in compagnia delle Stelle ma debole. Gli umani cercano in tutti i momenti di conquistarla, come se questo fosse possibile. Ogni tanto alcuni uomini la raggiungono ma ritornano sempre soli, nessuno di loro è mai riuscito a portarla fino alla Terra, nessuno di loro l'ha mai veramente conquistata, anche se pensano di averlo fatto. Dio ha deciso che nessun Amore in questo mondo avrebbe dovuto essere del tutto impossibile, neanche quello tra la Luna ed il Sole ed è stato allora che ha creato l'eclissi. Oggi Sole e Luna vivono nell'attesa di questo istante, unico momento raro che è stato concesso loro. Quando guarderemo il cielo e vedremo il Sole nascondere la Luna è perchè sdraiandosi su di lei, incominciano ad amarsi. La brillantezza della loro estasi è così grande che gli occhi umani non possono guardare l'eclissi,potremmo rimanere accecati nel vedere tanto Amore." mentre racconto la storia mi immagino sia il sole che la luna. Ricordo che da quando mamma mi raccontò questa storia, iniziai a guardare il cielo in modo diverso, con occhi diversi. Con gli occhi di chi ha amato ed è stato consumato dall'amore. "Questa storia, mio caro Justin, è per dirti che non esistono amori impossibili, ma soltanto amanti codardi."
Mi guarda spaesato, come se non avesse capito quello che ho detto ma poi mi sorride e mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Grazie Barbie, sei un angelo. Sai, ogni tanto mi ricordi la Luna, adesso che ci penso." mormora sempre sorridendo.
"Oh no, angelo no." ricambiando il sorriso. "Si, me lo dicono in molti che ricordo la Luna." ridacchio e sorseggio il mio frullato.
"Si, un angelo dalle ali nere, la cui mente è occupata da ricordi oscuri." Sbatto le palpebre interdetta a quelle parole, poi scuoto la testa.
"Wow, che definizione di me. Una specie di Diavoletto quindi?" rido divertita al paragone che ha fatto.
"Non proprio." ride a sua volta il mio amico.
"Cosa sono allora? Un angelo della morte?" ridacchio.
"Oh Madonna no. Gli angeli con le ali nere si chiamano Angeli Caduti sciocca." ride lui.
"Ah." replico.
"Quindi che dovrei fare secondo te?" dice riattaccandosi al discorso di Lucy.
"Riprenditi ciò che è tuo." dico decisa.
"Magari non mi vuole più" fa spallucce e scuote la testa.
Alzo le Sopracciglia e lo guardo stranita "Non dire idiozie. Smettila di fare il coglione ed il codardo. Riprenditi Lucinda prima che sia troppo tardi."
Sbuffa e alza gli occhi al cielo. "Come sei dispotica barbie"
"Sempre e per sempre" sorrido. "E non alzare gli occhi al cielo con me sai?"
Per tutta risposta, ruota gli occhi al cielo e mi fa una linguaccia, facendomi in seguito scoppiare a ridere. Finisce il cappuccio e posa la tazza sul tavolo, dopo di che mette le mani in tasca e mi guarda divertito mentre succhio il mio frullato dalla cannuccia.
Il telefono suona e lo schermo mi nostra una foto di me e Luca mentre mi lecca la faccia, l'avrà messa lui sicuro. Roteo gli occhi al cielo e rido, rispondendo dopo qualche secondo.
"Che vuoi Luchi?"
"Dove sei idiota di un Koala?"
"Da Starbucks, con Justin."
"Posso passare a prenderti? Ti porto io al campus."
"Certo va bene, ma che succede?"
"No, nulla. Solo che devo cercare un lavoro e allora ti porto al campus e poi giro un pò per la città alla ricerca, e poi vengo a prenderti quando finisci, ok?"
"Okei, dai ti presento Justin va bene?"
"Va bene Koala, a fra poco"
"A fra poco."
Stacco e guardo Justin che sta fissando Lucy, scuoto la testa e lo riporto alla realtà con la mia voce.
"Giustino" lo richiamo "Avrai l'onore di conoscere il mio migliore Amico." affermo sorridente.
"Ma se sono qui davanti a te!"
Scuoto la testa "Si chiama Luca."
"É lui che ti ha raccontato la storia del sole e della Luna?"
Scuoto la testa "Me la raccontava mia madre quando Caleb mi lasciò. In realtà, lo faceva fin da quando io e Davide eravamo piccoli, faticavamo a dormire e ci raccontava questa storia. Solo dopo la sua morte però mi raccontò anche dell'eclissi. Il giorno che è morto è venuto da me e mi ha dato un cofanetto con una chiave. Mi ha baciata e poi se n'è andato lasciandomi da sola. Quando aprii la scatola e c'erano tantissime lettere, nella prima c'era scritto che dovevo leggere le altre nell'ordine in cui le ha messe, ma la curiosità ebbe la meglio e lessi subito l'ultima. In quest'ultima, oltre che a dirmi addio, diceva che non aveva mai smesso di amarmi e che mi ha semplicemente lasciata andare convinto di non potermi rendere felice. Mia madre la lesse e fu li che mi raccontò per la prima questa storia in modo completo. Disse che adesso lui era il mio sole, che illuminava la mia strada e mi scaldava con la sua luce, ed io la sua Luna. Le mie stelle sono tutte le persone che amo, che mi sono rimaste accanto e mi rimarranno accanto. La nostra eclissi non potrà mai esistere, perché lui ora sarà in un bel prato a calciare un pallone mentre io andrò all'inferno a fare impazzire il demonio." ridacchio.
"Caleb è uno dei motivi per cui stai così?" domanda senza pensare.
Annuisco e sorrido amaramente.
"Era il tuo ragazzo e si è suicidato?" prosegue.
"Si, per una cosa che non avrei dovuto fare. Quindi oltre che avermi lasciata da sola mi ha lasciato il senso di colpa addosso, il vuoto della sua assenza, e tutto questo infinito dolore che mi allontana dalla pace che tanto bramo." sospiro e scuote la testa voltando il capo verso la vetrata accanto a me,osservando i passanti.
"Capisco. Ecco perché non vuoi parlare a Nate." mi guarda e sbatte gli occhi più volte,portandomi a voltarmi di nuovo per guardarlo nelle sue luminose iridi color speranza, la speranza che io ho, purtroppo, perso da un pò.
"Nate questo lo sa, non sa il resto, e nemmeno tu." mormoro continuando a guardarlo e cercando di capire a cosa sta pensando in questo momento.
"Me lo dirai un Giorno?" Domanda speranzoso.
"Forse Giustino, forse un giorno avrò i coglioni per affrontare la realtà e parlare, o forse no."
Posa una mano sulla mia e la stringe. Mi fa capire che sa come mi sento e mi comprende. Sorrido grata e ricambio la stretta, cercando di assorbire un pò di quel sentimento.
Sento la porta fare rumore e la voce di Luca imprecare mentre si dirige verso il nostro tavolo così mi volto a guardarlo. Scoppio a ridere quando lo vedo tutto bagnato, così torno a guardare fuori e mi accorgo che sta piovendo. Non ho voglia di andare a lezione, mi sento già abbastanza giù, il campus rischia di uccidermi del tutto. Fisso Luca con la faccia da cucciolo e questo sbuffa e Roteo gli occhi al cielo, sapendo che sto per chiedere qualcosa.
"Che vuoi Koala?" Domanda scuotendo il capo increspando le labbra in un mezzo sorriso.
"Non voglio andare al campus, vero che non mi porti?" chiedo con il viso da cucciolo.
"Perché non vuoi andare al campus?"
"Perché piove." invento la prima scusa che mi passa per la mente, ma quando penso a chi ho davanti so già che non mi crederà affatto, sa che amo la pioggia.
"Che razza di scusa è questa?" ride Justin.
Infatti, lui ruota gli occhi e mi guarda inarcando un sopracciglio, facendomi intendere che, appunto, non se l'è bevuta. "Dopo io e te facciamo un bel discorso." mi fissa e poi si volta verso Jay, facendo un cenno del capo verso di me. "Lei ama e odia la pioggia allo stesso tempo, di sicuro si piazzerà sotto e si bagnerà come un pulcino e mi toccherà accudirla mentre si ammalerà. Comunque piacere Luca, tu sei il nuovo pretendente di questo razza di imbecille della mia migliore amica del quale il vampiro è geloso?"
"Justin, e no, non sono nessun pretendente di Barbie, sono l'amico del parco" ride.
"Quello dell'alcol?" continua Luca.
"Si.." si passa una mani fra i Capelli e fa un dolce sorriso.
"Koala, di a questo perché ami la pioggia" si volta con uno scatto e appoggia la testa alla mia spalla.
"No, non lo farò Luca. Ma perché devo sempre parlare?" sbuffo.
"Avanti Barbie, voglio sentire le tue teorie." mi dice Justin.
Alzo gli occhi al cielo "Beh.. Quando sto sotto la pioggia, mi sembra che questa possa lavare via tutto il mio dolore, e spero che possa creare una persona nuova, immagino che quando l'odore dell'asfalto bagnato inebria le mie narici mi infonda un pò della speranza che ho perso, ma come ben sai, questo non è possibile."
Justin annuisce serio e mi scompiglia i capelli.
"Ma Ehi! Lascia stare i miei capelli!" sbotto sbuffando e schiaffeggiando la sua mano.
"Perché la odi invece?" continua.
"Non lo so.. Io credo che sia così da quando Caleb mi ha lasciata, cioè che mi ha lasciata davvero. Mi ha dato l'ultimo bacio sotto la pioggia, quel dannato giorno stava piovendo."
"Capisco.. Sei una persona meravigliosa Sky, davvero. Questa luce che ti circonda mi attira verso di te, in questo vortice di mistero che sei."
Faccio un ghigno "No, non è vero. Se solo tu sapessi.." scuoto la testa e sbatto le mani sul tavolo "Vado a fare una passeggiata, penso andrò al solito parco,ci vediamo."
Senza badare ai lamenti prendo il telefono, tiro su il cappuccio e comincio a camminare. Mentre cammino i brividi mi invadono, entrano nelle ossa. Non c'è nessuno in giro per le strade e le poche macchine che passano lo fanno senza guardarsi intorno perciò non mi preoccupo nemmeno di apparire strana o pazza.
Continuo a camminare e faccio vagare la mia mente, lasciando che il mio malumore prenda il sopravvento sulla mia anima scura, di nuovo. Non c'è nessuno. Non c'è la musica, non c'è Nate, non C'è Sarah, non c'è Luca, nessuno. Solo io, la pioggia ed il silenzio. Ogni goccia che cade è una goccia di speranza che mi alimenta, quella speranza di poter diventare una persona migliore e smetterla di essere quel peso che in realtà sono per tutti. Ho fatto correre qui il mio migliore amico, ho fatto andare via mio fratello, Sarah ha parlato con Paige solo perché anche io lo avevo fatto, avevo confessato uno dei miei segreti più oscuri, uno dei miei ricordi più dolorosi e lei ha fatto lo stesso.
Nessuno potrà mai restituirmi ciò che ho perso, ho una vita costellata di errori che non posso cancellare, sbagli che mi hanno rovinata, ridotta ad essere la persona che ora sono, un mostro.
Oggi il cielo è grigio, proprio come me. Non sono ne bianco, ne nero come tutti pensano, bensì il grigio. Quel grigio sbiadito che sembra stia per scomparire. Se mi chiedessero di attribuirmi un colore non direi nero come tutti pensano, ma grigio. Il grigio è spento. Il nero è un colore forte, oscuro, il bianco è il colore della luce. Io non sono forte, ne tanto meno luminosa. Sono grigia. Sento che sto per scomparire e non c'è nessun tipo di cura che possa aiutarmi, nemmeno il tempo. Dicono tutti che il tempo cura le ferite, eppure io non vedo nessun cambiamento in me. Anzi, il cambiamento c'è, ma in peggio. Più passa il tempo, più il vuoto di impossessa di me e mi risucchia nella sua oscurità, nel suo ignoto.
La pioggia continua a scendere e a bagnarmi ma non mi importa, io continuo a camminare senza sosta.
Quando ero piccola mia madre diceva che ogni volta che pioveva voleva dire che il cielo stava piangendo perché avevo perso la sua stella più bella, io le domandavo come fosse possibile che piovesse così tanto poiché la stella più bella era solo una, ma lei mi disse che in realtà ogni stella è la più bella. Le stelle però si spengono, come gli esseri umani, come me. Mi sto spegnendo lentamente e non c'è niente che possa fare. In momenti come questo desidero solo essere trascinata negli abbissi e restarci per un pò, chissà, magari questo mi aiuta a risalire e ritrovare la luce, ritrovare me stessa. O magari sarò solo inghiottita e divorata dal quel turbine di emozioni negative che solo quando tocchi il fondo ti rendi conto di quanto facciano male. Il mio dolore mi sta consumando, come un parassita che si nutre di ogni emozione positiva che sento e mi fa andare alla deriva.
Alzo lo sguardo verso il cielo pensando a tutte le persone che ho perso. Nonno, nonne, Zio, Caleb.. Vorrei che mi consigliassero, che mi guidassero e mi facessero trovare la strada per la felicità. Vorrei che Nonna Stefania fosse qui per prepararni il suo magnifico risotto allo zafferano, che Nonna Cristina mi donasse ancora le sue caramelle gommose, che Nonno Andrea mi raccontasse una delle sue storiche barzellette che non fanno mai ridere a nessuno, ma che almeno fanno ridere lui. Vorrei poter giocare a scacchi con zio Angelo, mentre ci prendiamo in giro, mentre lui mi prende in giro perché sono un incapace. Vorrei poter intrecciare la mia mano a quella di Caleb un'ultima volta, farle combaciare un'ultima volta, sentire le sue labbra un'ultima volta. Ma non posso. Non potrò più farlo.
Tutto ciò che mi rimane sono ricordi, ricordi oscuri che non fanno altro che perseguitarmi.
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🦄🦄🦄
Ed ecco a voi il capitolo 35!
Mancano esattamente 15 capitoli alla fine.
Con questo, avrete capito perché la storia ha questo titolo.
Spero vi sia piaciuto.
Alla prossima!
Un bacio,
Ila_ 💎💘
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