CAPITOLO SETTE - Surprise.
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Buona lettura! 🌸
Usciamo di casa e troviamo già la macchina di Matt nel parcheggio. Non vedendolo all'interno del veicolo, comincio a guardarmi intorno un pò confusa. Lo trovo appoggiato ad un muretto ad osservare Lydia.
"Wow Matty è innamorato, Matty è innamorato" dico saltellando.
"Tappati la bocca piccolo cielo" dice preoccupato.
"Oh andiamo, non avrai mica vergogna di Lydia?"
"Io? Vergogna? Ma sai con chi stai parlando Sky?"
Ridacchio "Certo certo. Però sei uno schianto Matty" continuo notando solo ora che porta una camicia, una giaccia e dei jeans attillati.
Ma dove cavolo mi stanno portando?
"Grazie piccolo cielo, anche tu sei davvero una gn..." lo blocco prima che finisca la frase "stai molto bene Sky, sei davvero molto bella, dico davvero" e sorride.
"Grazie Matty, sei un tesoro" e gli stampo un bacio sulla guancia.
"Forza andiamo che qualcuno deve conquistare la mia amica" e gli faccio l'occhiolino.
Mi mette un braccio intorno alle spalle e ci dirigiamo alla macchina.
Nate è in ritardo come al solito, siccome noi siamo in sei servivano due macchine e lui aveva anche i ragazzi da portare.
Parlava di fare due giri, ma riflettendoci anche se ci sono Luke e Peter ci stiamo le stesso.
Infatti io e Rebekah andiamo con Nate, mentre le altre 4 vanno con Matty.
Salgo in macchina e Nate fa un sorriso che non avevo mai visto sul viso di qualcuno.
"Buona sera principessa, sei davvero bellissima. Come stai?"
"Buona sera orsacchiottino. Grazie, anche tu non sei niente male. Io molto curiosa e tu?"
"Bene, ma starò ancora meglio quando la ragazza qui seduta accanto a me vedrà dove stiamo andando." sorride.
Io ridacchio e le guance mi si colorano di rosso.
Durante il viaggio sono tutti silenziosi a parte Peter e Rebekah. Loro si stanno raccontando gli ultimi giorni e Peter mi ha chiesto di Paolo.
"Si noi ci siamo lasciati credo..."
"Sky mi dispiace, eravate due rocce"
"Eravamo Peter, eravamo..."
"Troverai quello giusto.." sospira "Natasha?"
"Non vogliamo parlarne." risponde secca Rebekah.
Io e lei non ne parliamo da quando è accaduto. Pochi giorni dopo io sono partita e quando è arrivata non ne abbiamo fatto una parola. Ci ha ferito quello che è successo, ma Rebekah non è scappata come ho fatto io.
Non avevo il coraggio di guardare mia zia e la mia famiglia dopo quanto è successo. Ero completamente sotto shock.
"Scusate io credevo che ne aveste parlato"
"Nemmeno una parola Peter, scusaci." sorrido dolcemente.
Nate mi guarda con aria interrogativa e non so cosa dire, perciò mi limito a sfoderare il mio miglior sorriso e continuare a fissare la strada.
Mi viene in mente il tatuaggio che avevamo fatto, la nostra piccola ancora.
Voleva dire che eravamo, siamo e sempre saremo l'una l'ancora delle altre e che nessuna avrebbe permesso che una di noi cadesse, ma a quanto pare io ho infranto quella promessa.
Sento la vista annebbiarsi a poco a poco e subito sento la mano di Nate che mi accarezza il viso il dolcemente.
Scaccio i brutti pensieri e sorrido, mi guardo intorno e noto che la macchina è ferma e siamo rimasti io e lui in macchina.
"Ah quindi siamo arrivati?"
Siamo in mezzo ai campi e qui c'è solo un vecchio edificio che sembra abbandonato, ma allontano l'ipotesi quando sento della musica provenire dall'interno e vedo altre macchine nel parcheggio.
"Siamo arrivati principessa, ancora buon compleanno" dice.
Lo vedo trafugare qualcosa in macchina e tirare fuori una benda.
"Ora ti benderò gli occhi così non potrai vedere"
"Sul serio Nate? Credevo che la benda messa sugli occhi servisse a fare da lente di ingradimento e a farmi vedere le cose in modo più chiaro" aggiungo sarcastica.
"Sky, metti da parte il tuo sarcasmo e la tua acidità stasera, scommetto che ti divertirai"
"D'accordo, ma prometti di non lasciarmi Mai sola questa sera, neanche per un secondo"
"Te lo prometto principessa. Ora vieni, dammi la mano ed entriamo."
Al posto che dargli la mano comincio a tastare il suo petto e una volta capito dove sono le spalle lo giro e salto su, noncurante del fatto che ho addosso un vestito molto attillato e questo ha comportato che salisse.
Nate però non ci bada e scoppia a ridere,poi si incammina verso la porta, almeno credo.
Sento che mi mette giù, così mi sistemo come posso il vestito. Si piazza dietro di me e mi slega la benda, poi la toglie dolcemente e mi abbraccia da dietro.
"Tanti auguri principessa" e mi da un bacio dolce sui capelli.
Apro gli occhi ed è tutto così incredibile.
Hanno affittato il locale e lo hanno arredato solo per me!
C'è il bancone con gli alcolici, e sopra di esso c'è uno di quegli striscioni con scritto "buon compleanno Sky".
La vista si appanna e piango per la felicità.
Mi giro e vedo Rebekah con uno splendido sorriso che mi tende la mano, la afferro al volo e mi porta dall'altro capo della stanza.
Arrivati li vedo un muro, tappezzato di foto con chiunque avesse avuto a che fare con me in questi 20 anni e al centro una grande scritta 'THE STORY OF MY LIFE'.
Ci sono tantissime fotografie, alcune piccole e altre grandi, giro lo sguardo da una foto all'altra, da un sorriso a un broncio, da una lacrima a un bagno al mare. La vista si appanna sempre più e le lacrime escono proprio quando c'è una foto, né troppo piccola né troppo grossa di me e Caleb.
Siamo seduti su una panchina a ridere e lui mi tiene la mano.
Avevo un sorriso che non ho mai più rivisto sul mio viso, era uno di quelli così sinceri e puri che nessuno più era riuscito a provocarmi.
Ricordo benissimo quel giorno, è stata Lydia a fare la foto.
Eravamo usciti prima da scuola e siamo andati a pranzo tutti insieme. È stato un giorno incredibile.
Una forza a me sconosciuta mi spinge ad accarezzare quella foto e un sorriso spontaneo mi sbuca sulle labbra. Sento la carezza di Rebekah sulla mia spalla e mi fa voltare verso di se.
"Come pensi di andare avanti ed accettare il presente se non dimentichi nemmeno il passato? Sky, io ti voglio bene ma è arrivato il momento per te stessa di prendere quella parte della tua vita e chiuderla in un cassetto, se no la felicità, quella vera, non arriverà mai."
"Rebekah io non ci riesco. Non posso. È impossibile. Lo sento ancora sulla mia pelle, sento le sue carezze e i suoi sorrisi, mi sembra di sentire ancora la sua voce che mi chiama 'principessa', io non ci riesco." sussurro quasi in un singhiozzo "era tutto perfetto e per colpa di un mio stupido errore ho mandato tutto a puttane. A volte mi domande come sarebbero andate le cose se io non avessi fatto questa scelta, se gliene avessi parlato. Se fossi stata sincera con lui come lui lo era stato con me allora. Se io gli avessi detto tutto prima, non sarebbe finita così. Mi sono fatta convincere a parlargli invece dovevo mantenere il mio segreto e forse lui ora.. Sarebbe ancora qua con me."
"Sky hai fatto quello che ritenevi più giusto per te stessa, non potevi parlargliene, non sarebbe cambiato nulla, sarebbe successo lo stesso. Non è stata colpa tua, smettila di addossarti tutte le colpe sempre. Non è colpa tua." continua lei, scandendo bene le parole e marcando ogni sillaba.
"Si che lo è. È tutto colpa mia. Natasha non sarebbe dove è se io ci fossi stata per lei nel modo giusto, se non avessimo iniziato a fare le sceme per una mia battuta del cazzo ci saremmo accorte, ma no, invece no. E di Caleb, già te l'ho detto. Basta, basta, basta. Chiuso il discorso Rebekah, niente più domande e discorsi moralisti stasera. Grazie davvero per questo muro è fantastico, mi ricorda ogni piccola cosa che ho vissuto, ogni tratto indelebile. Sei mia sorella e ti voglio un mondo di bene, sono così orgogliosa di te."
"Ti voglio tanto bene Sky, sei indispensabile per me, non sopporterei di perdere anche te." sussurra.
La stringo forte a me, come se quello fosse indispensabile, come se mi servisse a respirare.
"Non mi perderai mai, te lo prometto Rebekah, te lo giuro."
Finito il momento strappalacrime torniamo dagli altri e corro in braccio a Nate.
"Allora principessa? Quando ci delizi con un concerto?"
Lo guardo piuttosto confusa "Di che cosa stai parlando? Ti prego non dirmi che.."
"Girati"
Mi volto e vedo alle mie spalle un palco con montato il karaoke. Sono completamente impazziti, non solo per avere installato il karaoke ma proprio perché credono che io canterò davanti a tutti questi sconosciuti da sobria.
"Comincia tu, così la smetterai di fare l'egocentrico".
"Guarda che io so cantare principessa"
"sentiamo allora"
Mi sposta dalle sue gambe e si alza dirigendosi sul palco.
Fa partire la musica e inizia a cantare.
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