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CAPITOLO QUARANTACINQUE - Alone.

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Buona lettura! 🌸

Canzone del capitolo: Give your heart a break di Demi Lovato.
Buona lettura! 🌸

Salgo in macchina e sbatto la portiera, fisso il vuoto sentendomi parte di esso, e se ancora non ne faccio parte, desidero sprofondarci dentro con tutta me stessa e non tornare più su.
Lacrime di disperazione e solitudine mi bagnano le guance e sento ancora le gambe di gelatina. Sbatto ripetutamente i pugni sul volante e maledico il giorno in cui sono nata.
Perché tutte a me? Sapevo di essere nata sotto una cattiva stella, ma continuo costantemente a pescare la carta sbagliata dal mazzo, e le sorti della partita non cambiano.

Che senso ha continuare a vivere adesso che lui non è più al mio fianco?
Come potrò andare avanti senza di lui?
Dentro me c'è solo un grande vuoto, c'è il marcio, e non ho più speranza.
Sapevo che questo momento prima o poi sarebbe arrivato, dovevo aspettarmelo. Avrei dovuto tenerlo lontano da me fin dall'inizio. Invece no, dannazione a lui e a quegli occhi azzurri, è bello da togliere il fiato ed alla fine, mi sono innamorata.
L'amore uccide lentamente, e mi sono fatta uccidere, di nuovo.

Sferro ripetutamente pugno sul volante, di nuovo, facendomi anche male.
Gemo per il dolore quando sento una fitta potente alla mano sinistra. Vedo la mano gonfiarsi visibilmente ed alzo gli occhi al cielo.

"Vaffanculo, ci mancava la mano rotta."

Accendo la macchina dopo essermi asciugata le lacrime e sgommo fuori dal parcheggio di casa di Nate. Non so dove andare, con chi parlare, mi sento così sola e sconsolata che pure la mia meta è oscura alla mia mente. Non riesco più a mettere fuoco nulla. Ho solo voglia di crollare in un pianto disperato ed urlare, urlare fino a lacerarmi le corde vocali.

Il telefono vibra nel sedile accanto e una volta ferma allo stop per il semaforo rispondo, dopo aver letto il nome di Justin sul display.

"Ciao Jay, scusami non ti ho chiesto come sei andato a casa." Gli dico cercando di non far tremare la voce e respirando con calma.

"Sono da Lucy, abita li accanto e quindi sono venuto a piedi. Tutto bene? Mi sembri strana." Mi dice il mio amico dall'altro capo della cornetta.

Vorrei urlargli che non va tutto bene, che mi sento morta dentro, ma decido di evitare e mentire. "Salutamela. Mh? Oh si si, tutto ok."

"Ti saluta anche lei. Noi stiamo andando in un locale dove incontreremo Sarah e Luca, vieni anche tu con Nate?" La voce di Justin è ricca di speranza e sono sicura che sta sorridendo alla sua ragazza dall'altro capo della cornetta.

Sentire il suo nome e sapere che non stiamo più insieme è un grande colpo al cuore.

"No, non veniamo." Sospiro guardando il paesaggio scuro davanti a me.

"Dai potete fare dopo le vostre cose." Insiste il ragazzo.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. "Justin ho detto che non veniamo, almeno io non vengo, chiama lui se vuoi. Non insistere con me ti prego, non ne ho voglia." Sbotto un po' troppo seccamente.

"Non siete insieme?"

"No."

"Beh allora non importa, ci vediamo appena possibile Barbie. Ti chiamo domani va bene?"

"Va bene."

"Sicura che sia tutto a posto?" Domanda di nuovo.
Non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno.

"Si Jay, sto guidando, perciò stacco, a domani." e chiudo la chiamata senza nemmeno ascoltare la risposta.
Sono perfettamente consapevole che non avrà creduto a nulla, ma ora non me ne curo, risponderò domani alle sue domande.
Continuo a guidare imboccando strade, osservano come il buio della notte mi accoglie e mi fa sentire un minimo in pace con me stessa, come se l'oscurità fosse il vero luogo dal quale provengo ed il vero luogo in cui devo stare. Non so cosa sto facendo e non so nemmeno il motivo, accosto in un parcheggio e silenzio il telefono in modo da non sentirlo se qualcuno mi dovesse chiamare e prendo la mia bustina dalla borsa.

Nell'abitacolo si diffonde una canzone di cui non ricordavo l'esistenza, 'Non è mai un errore' di Raf. Tempismo perfetto direi. Avevo dimenticato che sul CD c'erano canzoni italiane e questa è proprio capitata a fagiolo.
Tutto questo non ha un senso, perché lo ha fatto?
La canzone mi fa piangere di nuovo, piangere a dirotto, fino a che non smettono di scendere le lacrime, fino a che di me non resterà più nulla.

"Ti guardo per l'ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare, non scatto la fotografia
Non porterò nessuna traccia dentro me
Niente che dovrò rimuovere
Se hai giocato è uguale
Anche se adesso fa male
Se hai amato era amore
Non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino."

Perfetto direi. Impreco di nuovo e spengo la radio un pò troppo energicamente. Provo un dolore assurdo alla mano, ma non è niente in confronto a ciò che sento dentro di me. Il cuore mi fa male, sento solo la voglia di piangere e singhiozzare disperata, ma sono consapevole che se lo facessi potrei passare per la schizofrenica di turno.

Chiudo il mio spinello e lo accendo gustandomelo con tranquillità. Ripenso a tutti i casini che ho fatto e a tutto il nero che mi circonda, sono una sola macchina grigia in un grande buco nero.
Ma dico io, una fottuta gioia esiste?
Non per te a quanto pare.
Oh grazie, non serviva rinfacciarmelo.
Lo hai chiesto, io ho risposto.
Aah, sparisci.

Le parole di Nate mi rimbombano nella mente, non riesco a smettere di pensarci, sono come un disco rotto in continua ripetizione nel mio cervello e mi stanno facendo impazzire. Mio fratello aveva ragione, sapeva che se non avessi parlato sarebbe arrivato ad un punto di rottura e lo capisco davvero, ma io non mi capacito di essere senza di lui ora.
Ho bisogno di smettere di pensare, di qualcuno che mi faccia tornare il sorriso.
Devo spegnere la mente, o chissà cosa combino.

Prendo in mano il cellulare e scorro il display. Ci sono chiamate di Luca, di Sarah, di Lucy e perfino di Nate. Ma con quale coraggio? Decido di ignorarlo e chiamo l'unica persona che mi contagia con il suo sorriso.

"Ciao piccolo cielo. Che puoi mai volere a quest'ora?" La voce sorpresa e leggermente divertita al tempo stesso.

Sentire la sua voce mi fa venire voglia di piangere ancora, la voce spezzata tanto quanto il cuore. "Ehi Matty, t-ti disturbo?"

"Oddio, non piangere Sky, che ti succede?" Domanda preoccupato

"Posso venire da te?"

"Certo, sono a casa da solo, ti aspetto in veranda."
Stacco e poso il piede sull'acceleratore in modo da arrivare il prima possibile.

Quando varco la soglia del cancello Matt è già fuori sul poggiolo seduto con una sigaretta in mano ad attendermi. Quando alza la testa e mi vede si alza ed io corro fra le sue braccia, mi ci lancio proprio. Lui non ne rimane sorpreso, sa che quando ho questi momenti no deve stringermi tra le braccia e quando mi calmerò gli racconterò tutto. Singhiozzo forte mentre lui mi stritola e asciuga le mie lacrime, lasciandomi ogni tanto qualche bacio tra i capelli. Mi stacco dal suo petto e mi fa cenno di sedermi accanto a lui sul dondolo che sta sul poggiolo. Appoggio la testa alla sua spalla e mi asciugo le lacrime. Riprendo il normale ritmo del respiro e sospiro rumorosamente, sapendo che la mia crisi non è ancora finita.

"Mi ha lasciata. Matt, Nate mi ha lasciata."
Mi sembra così surreale da dire, non può essere successo davvero.

"CHE COSA?" sbraita "MA GLI È SCOPPIATA LA MERDA NEL CERVELLO PER CASO?"
La voce del mio amico è sorpresa e la sua espressione è visibilmente arrabbiata, i lineamenti tesi e le sopracciglia corrucciate. I suoi occhi color nocciola cercano i miei, ma il mio sguardo è altrove, immerso in ricordi di me ed il ragazzo che era riuscito a farmi rinascere e che avrebbe dovuto salvarmi, me lo aveva promesso, invece mi ha lasciata sola a combattere questo mostro.

Faccio spallucce accompagnate da un sorriso dolce amaro "Ha detto che puoi provare a salvare una persona, ma non se questa persona porta a fondo anche a te."

"È pazzo. Malato e scorbutico. Io lo ammazzo appena lo becco, gli stacco tutti i capelli uno ad uno e glieli faccio mangiare. Lo strozzo con-"

Si blocca istantaneamente quando mi sente piangere di nuovo. "Sono sola, Matt. Come farò adesso senza di lui? Forse sono troppo distrutta per continuare a vivere."

Il viso di Matt si ancora più arrabbiato, se possibile. Mi prende per le spalle e mi fa incontrare i suoi dolci occhi. "Prima cosa: non sei sola, toglitelo dalla testa. Seconda cosa: io ti resuscito e poi ti ammazzo se per caso ti passa per la testa di ucciderti. Non dire mai più una cosa simile perché mi fai incazzare, e sei qua per essere abbracciata non per sentirle su da me. Terza cosa: si va avanti, ma Sky sono sicura che Nate non volesse lasciarti davvero, cosa ti ha detto?"

Sospiro e scuoto la testa passandomi poi una mano sul viso. "Mi ha lasciato perché non gli ho ancora detto cosa è successo con Caleb, almeno credo."

"Ed è una cosa brutta?" Domanda indagando.

Annuisco corrugando la fronte e perdendomi con lo sguardo nei filo d'erba dinanzi a noi. "Si, molto. Ci sarà un motivo se non voglio dirglielo no Matt?"

"Certo ma.. Qualcuno la sa?"

"Luca e Sarah e ovviamente mio fratello, se non contiamo le ragazze che erano in classe con me, per cui amiche mie o meno sarebbero venute a saperlo. Jade è la mia migliore amica, per cui lei lo sa fin dall'inizio. Luca era con me quel giorno, Sarah lo ha scoperto leggendo il mio diario, poi ovviamente ho dovuto raccontarlo, ma gliel'ho detto a spezzoni, ha riempito lei i vuoti. Fu la prima volta che lo feci, raccontarlo a voce, suonava cosi orribile sentirlo." Gli dico guardandolo negli occhi.

"Hai un diario?" Chiede ancora più curioso.

"Ora non più. Ma quando stavo con Caleb ero così ingenua che annotavo tutto quello che succedeva giorno per giorno su quel maledetto diario. Ho scritto l'ultima volta un anno fa, quando è morto." Gli spiego mentre accendo una sigaretta.

"Come è morto?"

Mi volto di scatto a guardarlo negli occhi e li chiudo a fessura. "Non fare il finto tonto, lo so che Nate te lo ha detto."

Sbuffa "Lo so che non doveva, mi dispiace, ma voleva parlarne con qualcuno. Questa cosa è successa prima o dopo che lui morisse?"

"Prima, molto molto prima. Circa 6 anni fa, mentre Caleb è morto da un anno." Rispondo. Spero di non aver sbagliato le date, ho smesso di contare gli anni e di far caso al tempo che passava, perché tanto non sarei mai guarita da quella ferita, era troppo grande.

"Capisco. Vedrai che Nate capirà di aver fatto una stronzata e ti chiamerà, ne sono certo."

Sospiro e mi appoggio di nuovo alla sua spalla a guardare il cielo stellato dell'una del mattino. "Forse è meglio così, sapevo che sarebbe potuto accadere e dovevo tenerlo lontano da me. Me lo ero giurata, la mia coscienza lo diceva che gli avrei fatto del male e che mi sarei fatta male, ma io non sono riuscita ad allontanarlo e me ne sono innamorata."

"Tornerete insieme Sky, fidati di me."
Circonda il mio collo con un braccio e mi stringe a se.

"Non per conto mio. Prima cosa mi ha ferita, seconda cosa lo ferirei di nuovo."

Scuote la testa e mi stringe ancora un attimo fra le sue braccia. "Suoniamo un pò?"

"Adesso?"

"Beh perché no? Non c'è nessuno e la stanza del piano è insonorizzata comunque. Resti a dormire qui?"
Annuisco ed insieme ci alziamo verso la stanza del piano.

Mi siedo sullo sgabello e sfioro i tasti con amore. Le mie dita vengono a contatto con il freddo e suono la prima canzone che mi passa per la testa.

" 'Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you"

Matt sorride accanto a me e mi scompiglia i capelli con un dolce sorriso sul viso. "Si risolverà tutto Sky, te lo prometto."

"È giusto che le cose rimangano così Matty, basta adesso ti prego, non riesco a sentire ancora parlare di Nate."

Nemmeno il tempo di finire la frase che sul display del telefono di Matt compare il suo nome, questo aggrotta la fronte e scocciato si alza per rispondere. Mi alzo anche io per andare a lavarmi il viso prima di andare a dormire e non resisto alla tentazione di ascoltare la conversazione quando sento Matt sbraitare irritato.

"Ma che cosa ti passa per la testa? Quali problemi ti affliggono?... Oh ma davvero? Cazzo sei proprio un genio amico! .. No che non ci puoi venire qui, lei è qui e tu non ci metti per niente piede. Non me ne frega un cazzo, lei non vuole parlare con te e non ti presenterai qui per farla stare peggio di quello che sta, hai già fatto abbastanza non credi? Si, cazzo, lo so che domani deve andare dalla psicologa... No, non l'accompagni tu, l'accompagno io. Nate mi hai rotto il cazzo, sei un coglione, addio." E stacca.

Si volta e quando mi vede sulla soglia si gratta la nuca. "Scusa, non sapevo stessi ascoltando."

"Tranquillo Matt, va tutto bene. Posso andare a darmi una sciacquata?" Domando lanciando un'occhiata al piano di sopra.

"Ma certo" mi sorride e mentre mi volto continua "Sky! Mi dispiace tanto sai? Nate è stupido, ora vuole parlarti e vuole venire qui.. Gli ho detto di no ma-"

"Fallo venire, vediamo che ha da dire." Lo interrompono prima che possa finire la frase.

"Sei sicura?" Chiede sorpreso.

"Si. Intanto vado a lavarmi."
Annuisce e si volta per chiamare Nate.

Mi reco in bagno per appunto struccarmi e vado a frugare in camera di Matt alla ricerca di qualunque indumento da indossare, in fondo è solo Matt, penso.
Sento fracasso al piano di sotto e capisco che è arrivato Nate. Alzo gli occhi al cielo e recupero una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini da Basket. Esco dalla camera ed imbocco le scale per scendere al piano di sotto, ma quando trovo un Nate completamente fuori di se che prende a calci i cuscini di Matt e quest'ultimo lo insulta e lo spintona, mi fermo ad osservare la scena con il cuore in gola che minaccia di uscire dalla cassa toracica e la gambe che sembrano gelatina. Mi aggrappo alla ringhiera per non crollare a terra e resto ad ascoltare, sono troppo impegnati a discutere per accorgersi di me.

"Cosa pensi di risolvere così facendo? Ogni volta che fai qualche cazzata ti comporti così, sicuro di non essere bipolare?" Lo spintona all'indietro e Nate barcolla.
Si scrolla le spalle ed alza le braccia scrollandoselo di dosso.

"Sta zitto Matt, sta zitto cazzo." Sbotta poi.

Matt si avvicina e lo prende per il colletto della maglia. "O ti dai una calmata o ti sbatto fuori a calci Nate, e ti giuro che lo faccio. Smettila di fare la testa di cazzo che non lo sei, placa i tuoi istinti, siediti e aspetta, se no vado di sopra e le dico di non scendere." Molla la maglia e lo guarda mentre Nate sembra riprendersi da uno stato di shock. "Quando le dirai che non sei il santo che crede?"

"Merda. Non lo dovrà sapere, non esiste più quel Nate, questo è il vero Nate." Il ragazzo guarda il suo migliore amico come se fosse un alieno. Poi i suoi occhi si fanno via via sempre più tristi fino a coprirsi di un velato strato di dolore. "Che cosa ho fatto Matt?" piagnucola "Voglio vederla, dille di scendere per favore, ho bisogno di vederla."

"Hai fatto un gran casino Nate, ed ora ne pagherai le conseguenze."

Nate si siede su divano e si copre il viso per qualche secondo, asciugandosi le solitarie lacrime che bagnano le sue guance. Dopodiché alza la testa verso Matt e quest'ultimo fa per venire al piano di sopra ma mi vede e si blocca un istante facendo saettare lo sguardo tra me e Nate.
Vedendo che non sente né voci, né rumori Nate si volta verso Matt quasi sbuffando, ma quando mi vede scendere le scale mi fissa come se fossi oro colato e si alza per venirmi incontro.
Sono sull'ultimo gradino, davanti a lui, con Matt accanto.

"Vi lascio soli." Guarda Nate lanciandogli un'occhiataccia, poi ritorna con gli occhi su di me, posa una mano sulla mia spalla e avvicinando le sue labbra al mio orecchio sussurra "è fuori di sé, se hai bisogno di qualcosa urla e prendilo a calci, la porta sai dov'è" e mi lascia un bacio sulla tempia guadagnandosi un'occhiataccia da Nate.
Gli sorrido e lo guardo salire le scale ed entrare in camera sua chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo. Torno a guardare Nate, che ha la testa bassa, i capelli scompigliati e le mani in tasca. Alza lo sguardo ed i suoi occhi sono nei miei. Sento la pelle d'oca e le gambe tremare, le falene mi esplodono nello stomaco e vorrei poter affogare in quelle perle azzurre che sono i suoi occhi, ma non posso, non posso cedere.

Distolgo lo sguardo e scendo l'ultimo gradino oltrepassandolo senza nemmeno salutarlo e andando a sedermi sul divano. Impreco un paio di volte perché non trovo il telecomando, ma poi mi lancio sul divano e accendo la TV. Nate rimane a fissarmi imbambolato per un po' e irritandomi parecchio, ma presto prende posto e si siede accanto a me. Si avvicina e mi scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio facendomi venire i brividi.

"Perdonami principessa, sono uno stronzo lo so." Ammette. Si avvicina ancora di più per cercare di guardarmi in viso ma senza riuscirci.

Con un gesto del braccio scaccio violentemente la sua mano e lo guardo fulminandolo. "Non toccarmi Nate. Non mi devi toccare."

"Ti prego Sky, sembra che i miei peggiori incubi si siano avverati." Sussurra con voce tremante.

"Oh ma guarda tu che gioia. Pensa te che coincidenza, anche io ho pensato la stessa cosa tipo un'ora fa.mBenvenuto sull'isola delle persone infelici." Sbotto guardando the vampire diaries trasmesso alla televisione.

Notando che non lo segno nemmeno di uno sguardo prende il telecomando e spegne la TV. "Ma sei impazzito per caso? Ora sono ancora più arrabbiata. Ti rendi conto che Elena e Damon si stavano per baciare? Che cosa hai fatto Bestia? Sei un mostro." Ringhio cattiva.

"Avevamo già visto quella puntata." Lancia un'occhiata al televisore ormai spento. "Stavano per fare sesso in realtà." Dice lasciandosi sfuggire un risolino.

"Io non ho voglia di ridere Nate." Gli dico incrociando le braccia al petto.
Allungo le gambe sul tavolino e le incrocio, mentre il mio viso è ancora rivolto alla tele scura e priva di immagini.

"Non essere così distante, parliamone per favore."
Mi volto a guardarlo e il mio cuore fa 4 capriole non appena incrocio il suo sguardo. Ha gli occhi rossi e lucidi e le guance bagnate dalle lacrime. Non posso lasciarmi prendere dai sentimenti adesso, deve starmi lontano, merita la felicità più di chiunque altro.

"Che cosa vuoi che ti dica Nate? Che mi hai ferita? Ti accontento subito. Sapevi che a dire quelle cose avresti fatto centro, le tue parole mi circolano nella mente come un mantra, non smettono di ripetersi ed ogni volta è uno squarcio nel cuore." Gli dico scattando. "Ma sai una cosa? Forse è meglio così, forse è meglio per te starmi lontano, perché hai ragione, non puoi salvare una persona che porta a fondo anche te, e si, io sono così, lo sapevi e mi hai sempre accettata così come sono ed io mi sono innamorata di te, profondamente ed intensamente. Ma all'improvviso ti è scoppiata la merda nel cervello e hai deciso di rinfacciarmelo come se nulla fosse." Faccio spallucce e sbatto le palpebre per trattenere le lacrime che minacciano di uscire di nuovo. "Io non voglio perderti Nate, ma non so cosa altro fare. Non sono la persona di cui tu hai bisogno, o magari si, ma prima di poter rendere felice qualcuno devo esserlo io, ed io non sono felice Nate, lo sai benissimo. Mi bastava averti accanto, in un modo o nell'altro mi tenevi a galla ma ora mi rendo conto che era solo un'illusione e la felicità è ancora lontana per me. È meglio così Nate, è meglio per entrambi restare separati."

Scuote la testa di continuo e si prende i capelli fra le mani quasi strappandoli. Si alza e fa avanti e indietro per la stanza come un pazzo, torna a guardarmi e si inginocchia sul pavimento fra le mie gambe, prende il mio viso fra le mani e chiude gli occhi. "No. No Sky, merda, no. Non puoi dire sul serio."

"Oh ma guarda, questa frase l'ho detta anche io tre ore fa." Gli dico sarcastica. Faccio per riaccendere la tv ma lui ci si piazza davanti e mi copre la visuale facendomi sbuffare sommessamente.

"Tu ami me ed io amo te, stiamo insieme, dobbiamo stare insieme. Perché tu mi ami vero?" Mi dice guardandomi. Ha gli occhi fuori dalle orbite. Questo non è il Nate che conosco io.

"Ma dico io mi ascolti quando ti parlo?! Ti devo prendere un Amplifon mi sa, ricordamelo che te lo regalo al prossimo compleanno, perché secondo me sei diventato sordo." Gli dico sorridendo tra me e me.

"Dobbiamo stare insieme." Dice avvicinandosi di un passo e grattandosi il mento. Mi viene da ridere perché sembra un pazzo scatenato, ma se lo faccio inizia a dare di matto, per cui è meglio se mi trattenga. Sta praticamente parlando da solo ed esterna i suoi pensieri ad alta voce. Mi mordo il labbro per votare di ridere, anche perché se lo facessi, sembrerei una vera stronza.

Si inginocchia davanti a me e mi prende il viso fra le mani, puntando i suoi meravigliosi occhi azzurri nei miei. "Devo poter sentire il profumo alla vaniglia dei tuoi capelli quando ti abbraccio e la scia di fragranza al cocco che lasci quando mi passi accanto. Voglio vederti ridere ed essere la ragione del tuo sorriso, voglio accompagnarti dallo psicologo e vedere i passi che fai per tornare a vivere e ad essere felice insieme a me, per favore. Ti amo Sky, lo hai sempre saputo."

Le lacrime iniziano scendono incontrollate e lui le asciuga con i polpastrelli.
Chiudo di nuovo gli occhi e giro la testa. Non posso cedere, ricordo, devo tenerlo lontano.
"Non credo sia il momento per affrontare questa conversazione sono le 3 di n-"
Vengo bloccata dalle sue labbra sulle mie che mi tolgono il respiro e le falene si impossessano di me. Il dolore che sentivo si affievolisce e mi sembra di poter toccare il cielo con un dito quando la sua lingua entra in contatto con le mia e mi accarezza. Mi stringe fra le sue braccia come se potessi cadere da un momento all'altro e spezzarmi in mille pezzi senza che lui possa salvarmi. Sento il battito veloce del suo cuore e il suo profumo di menta e limone ce invade le mie narici. Non appena mi lascia andare sento già la mancanza del calore che il suo corpo mi regala ogni volta. Mi stringe forte, come se potessi scomparire e diventare un fantasma, anche forse lo sono già.
Mi scosto da lui e chiudo gli occhi stringendo le mani a lungo, ricordandomi solo dopo della mano gonfia.
Una fitta di dolore mi colpisce e nella mia mente mi dico che devo chiedere a Matt se ha una benda.

"Dovrei andare a dormire, domani mi si prospetta una lunga giornata, ci vediamo al campus ok?"

Scuote la testa ma poi annuisce e sbatte le palpebre, va verso la porta e prima di uscire si volta a guardarmi. "Buonanotte Sky."

"Buonanotte Nate." Chiude la porta e se ne va lasciandomi di nuovo sola con i miei pensieri e con la stanza fredda e vuota.
Mi sdraio sul divano e lascio che il vuoto si impossessi assieme al sonno oscuro e tormentato.

La giornata trascorre troppo lentamente per i miei gusti, Paige ha passato le ore precedenti ad osservarmi e chiedermi se andasse tutto bene ogni cinque secondi. Mi ha anche chiesto cosa ho fatto alla mano, così come ha fatto Sarah. Lei ha capito che qualcosa non va, anche perché non ha visto Nate. La lampadina che ho nel cervello ogni tanto si illumina ricordandomi che devo andare dalla psicologa e ogni qualvolta me lo ricordi sbuffo sonoramente attirando l'attenzione di tutti attorno a me.
Il professore di filosofia mi ha buttata fuori dalla classe perché gli ho detto che somigliava ad un pagliaccio e che le mosche che si stavano accoppiando sulla finestra accanto a me erano più interessanti della sua lezione su Aristotele.

Oggi non ho parlato con nessuno, comunque, né con Luca, né con Paige, né con Matt e né con Sarah.
Nate non si è visto e credo sia rimasto a casa data l'ora che si è fatta ieri sera quando se n'è andato. Justin ha insitito con messaggi e chiamate per farsi dire cosa è successo ma non ho voglia di raccontare che io e Nate non stiamo più insieme.
Sto uscendo dal campus e vedo in lontananza Matt e il suo giubbino di pelle che mi aspettano appoggiati alla portiera della macchina, la mia macchina ovviamente. Lo vedo sorridere sghembo quando mi avvicino e questo mi fa alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa. Apro la macchina e salgo al posto del guidatore e accendo la macchina, sgommando poi fuori dall'edificio.

"Buongiorno eh"

Gli faccio un cenno e non rispondo.

"Hai intenzione di essere così loquace anche con la psicologa?"

Gli lancio un'occhiataccia e torno a fissare la strada davanti a me. Parcheggio di merda, lo ammetto ma chissenefrega, scendo sbattendo la portiera e lancio le chiavi a Matt facendogli intendere che deve chiudere lui. M'incammino verso il centro e attendo quello svampito.
Quando mi raggiunge entro dalle porte scorrevoli e non saluto nemmeno la segretaria, né le chiedo nulla. Matt si siede su una sedia della sala d'attesa ed io vado verso la porta della stanza che contiene quella rompi scatole della mia dottoressa. Spalanco la porta senza preoccuparmi che dentro ci sia qualcuno o meno facendo sghignazzare Matt, ed infatti trovo una ragazza seduta dove dovrei esserci seduta io in questo momento. La tizia interrompe il suo pianto con lacrime di coccodrillo e la psicologa scuote la testa divertita.

"Smamma bella, è il mio turno. Alza il culo da quella sedia che ci devo appoggiare il mio e levati dalle palle, la tipa qua vuole avere una sublime conversazione con me e godere della mia magnifica presenza per la successiva ora."

La ragazza non parla e sembra intimidita mi guarda come se fossi un aliena, ma nemmeno si alza, per cui avvicino il mio viso al suo e le sorrido dolcemente. "LEVATI.DALLE.PALLE."

Scandisco bene quelle parole in modo da metterle bene in chiaro.

"Skyy!" sento provenire dall'esterno. Alzo gli occhi al cielo e la ragazza si alza dandomi la libertà di sedermi e affondare in quella meravigliosa sedia.

"Potevi essere più educata Sky." Mi dice la psicologa.

"Ops" faccio spallucce e mi guardò intorno. Non è cambiato nulla dalla prima volta che sono venuta qui.

"Come stai?"
Mi guarda negli occhi e mi sfida, di nuovo, ma nella mia mente sono consapevole che lei già conosce la risposta, per cui mi limito a scuote la testa e piegare le labbra in una specie di sorriso. Poggio il gomito sul tavolo e mi poggio sulla mano con il mento.

"Perché me lo chiede se sai già la risposta?" Le domando a mia volta.

"Touchè. Cosa ti ha portata qua oggi?"

"Incubi. Non dormo da giorni e come può vedere sono irritabile, non provo alcun tipo di emozione se non questa. Mi sembra di essere stata divorata da un buco nero, anche a se a dire il vero sono lieta di avere affondato le chiappe in questa sedia, è davvero comoda sa?" Mi guardo le mani e pronuncio queste parole con tutta la nonchalance di questo mondo.

Trattiene una risata e tossicchia uin attimo. "Che genere di incubi?"

"Falshback di una conversazione, sempre lo stesso in continua ripetizione e quando mi alzo vomito tutto lo schifo della mia anima nera. Non mangio da giorni, mi limito a qualche yogurt e delle schifezzuole qui e là quando sono al college, il mio ragazzo mi ha lasciata perché non gli ho raccontato di Caleb, ma poi mi ha chiesto scusa ed io da brava stronza che sono dopo averlo baciato l'ho cacciato dandogli la buonanotte e, lei è l'unica persona con cui parlo da questa mattina, beh apparte quella ragazza per dirle che doveva levarsi dalle palle ed il professore di filosofia per dirgli che la sua lezione mi faceva cagare." Le dico osservando le mie unghie nere come la mia anima.

"Qualcuno ti ha mai parlato della depressione?" Domanda di getto e senza peli sulla lingua.

Faccio un ghigno. "Ma quale depressione? Io non sono mica depressa."

Inarca le sopracciglia e sorride. "Ne sei certa? Chi è depresso di solito non lo ammette."

"Ovviamente. Una depressa non si comporta come me. Io ho solo deciso che il mondo fa schifo, che le persone fanno schifo e che sto meglio da sola."

"Io dico che lo sei. Sei probabilmente ad uno degli ultimi stadi."

"Ed io dico di no. Senta mi dia delle pastiglie per dormire, un calmante o un sonnifero o qualunque cosa faccia andare via tutta questa merda al più presto, perché io non ce la faccio. Sto seriamente iniziando a pensare di essere un fantasma che non trova la pace."

"Dovrai venire qui a fare delle sedute, un bel po' di sedute." Mi dice mentre scrive su un foglio bianco.

"E va bene, ma dammi un fottuto sonnifero." Sbotto cattiva.

"Chi è Caleb?"

Ancora non ha finito con le domande? Non mi piace tutto questo botta e risposta.

"Il mio ex ragazzo morto."

"Come è morto?"

"Si è suicidato."

"Perché?"

"Cosa vuole che ne sappia io di cosa passava nelle mente di quella testa di cazzo?"

"Cosa era successo fra voi?"

"Mi ha tradita ed io l'ho lasciato e poi è successo un casino e ha fatto puff."

"Perché sei così fredda?"

"Le ho appena detto che non provo emozioni da ieri sera, ma mi ascolta quando parlo?"

"Si che ti ascolto. Come mai?"

"Prontoo? Sono stata lasciata cazzo, dopo tutta la merda che mi circonda mi sembra una cosa ovvia? Ennesima batosta che mi ha chiusa del tutto. Dopo che Nate se n'è andato non è più scesa nemmeno una lacrima e normalmente starei ancora piangendo, ma come vede sono vuota e assolutamente priva di emozioni."

"Ti prescrivo un calmante e un antidepressivo." Ripete mentre scrive su un altro foglio.

"NON.SONO.DEPRESSA." Scandisco per bene mentre lei continua a scrivere.

"Si si non lo sei, ma prendi queste pastiglie comunque, ti aiuterrano."

Scrollo le spalle e osservo i nomi dia iella roba scritta sui fogli. I dottori appanno la brutta abitudine di scarabocchiare invece che scrivere e a me tocca sempre decifrare i loro geroglifici, come faranno i farmacisti a capire cosa c'è scritto solo loro lo sanno. "D'accordo."

"Ci vediamo fra due settimane esatte, sempre a quest'ora e mi dirai come va, ok?"
Annuisco e prendo le ricette che mi lascia, la saluto ed esco chiudendo la porta e questa giornata.
"Mi raccomando però, quando inizi a prenderle non bere alcolici!"
La sento blaterare queste parole, ma esco dalla stanza senza neanche salutarla e mi chiudo la porta alle spalle.

Quando però mi volto per andare a prenotare la prossima visita dalla segretaria trovo due perle azzurro intenso ad osservarmi e non più il sorriso contagioso di Matt.

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🦄🦄🦄🦄
Anche oggi doppio aggiornamento!
A domani con il capitolo 46!
-4 alla fine !
Baci
Ila_🌙💘

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