CAPITOLO QUARANTA - Don't give up.
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Buona lettura! 🌸
"LEVAMI - LE - MANI - DI - DOSSO." urla la rossa davanti a me.
Il suo viso è teso per la rabbia, la sua fronte è corrucciata ed i suoi occhi sono iniettati di spevento misto a dolore.
"Se tu non fossi scappata a gambe levate come se fossi un cazzo di maniaco sessuale non ti avrei trascinata fin qui." Sbotto mentre si dimena come se fosse un pesce in una rete.
Non capisco cosa ho che non va, non credo di avere la faccia da stupratore, volevo solo parlarle.
"Mi dici chi sei e cosa vuoi da me?" Mi domanda arrabbiata.
"Sono chiunque tu vuoi che io sia rossa." Le dico con un sorrisetto.
"Ma che vuol dire? Tieniti per te le citazioni dei telefilm." mi stupisce che la conosca.
Guardavo O.C quando avevo tipo 11 o 12 anni, era una delle mie serie tv preferite, e Ryan e Marissa erano la coppia più bella, anche se io avevo un debole per Seth.
Guardando la ragazza davanti a me direi che su per giù avrà la mia età, forse un anno in meno. I suoi occhi sono dritti nei miei ed ora la certezza che è una che scappa da tutti, non vuole aiuto, non cerca aiuto. "Non ho tempo per gli enigmi. E toglimi quella cazzo di mano di dosso. Che vuoi?"
Continuo a guardarla negli occhi per un istante e vedo un'ombra di terrore tra quelle iridi verde intenso, così mollo la presa. Volevo così tanto parlarle che non mi sono neanche preoccupata di quello che avrei avuto da dirle, di come mettere giù un discorso sensato. "Senti, lo so che il mio approccio non è stato molto delicato, ma non voglio farti del male ok? Ti ho vista ballare e.. Sono rimasta incantata dal modo che hai di muoverti. I tuoi movimenti ed i tuoi sguardi, sembravano gridare aiuto. Volevi offrirti il mio aiuto, volevo che tu sapessi che se hai bisogno di qualcuno su cui contare io sono disponibile e-"
Agita la mano e fa dei passi indietro, intimandomi di smetterla, mentre si prende la testa fra le mani e si siede sul marciapiede. "Non ho bisogno di un cazzo di nessuno. Sto bene così. Sono fatta per stare da sola, e mi sta bene così."
"Tutti hanno bisogno di qualcuno accanto." Le dico sedendomi in parte a lei ed osservando come i suoi capelli rossi si muovono nel vento. La coda di cavallo è nascosta dall'enorme felpa nera che indossa, ma le ciocche sono libere di muoversi ugualmente.
"Non credo siano affari tuoi." Scatta spalancando gli occhi e fissandomi come se avessi detto chissà quale mostruosità.
"Lo so solo.. Fatti aiutare, ti prego." Le dico con un mezzo sorriso.
"Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, me la cavo benissimo da sola. Devi lasciarmi in pace." Continua testarda.
"Mi chiamo Sky e.. Senti, una volta che hai conosciuto l'abisso cambi, non sei più te stesso, e riconosci una persona che ha bisogno di aiuto, che grida aiuto in silenzio convinta che nessuno la possa sentire. Ma mentre ballavi, io le ho sentite quelle grida, io le ho viste. Non so cosa ti sia successo, e nemmeno voglio saperlo perché non sono fatti miei, ma se mostri il tuo dolore, se lo fai uscire, se lo condividi, farà meno male." I miei occhi scattano in continuazione sulla sua figura che ora è in piedi davanti a me. Scuote la testa in continuazione e probabilmente nella sua mente mi sta dando della pazza.
Ma che cosa credi fare? Non vedi che non ti vuole vicina?
Non lo so cosa sto facendo, e lo so che vuole essere lasciata in pace ma è così diversa da tutte le persone che ho incontrato fino ad ora.
È scorbutica, se non vuole essere aiutata che si arrangi.
No, io non sono così.
Dovresti esserlo, farsi i fatti propri a volte fa bene, aiuta a stare bene.
Peggio di così, non credo possa andare, ora zitta.
"Tu lo condividi?"
Sbarro gli occhi e li chiudo di colpo stringendoli e cercando di respingere le lacrime che minacciano di scendere. "No, nessuno conosce la mia vera storia."
Le mie mani sono strette a pugno e credo che le unghie si stiano conficcando nella carne.
Una risata ironica fuoriesce dalle sue labbra e fa un giro su stessa prendendosi la testa fra le mani. Ora mi ammazza. Viene verso di me e mi punta un dito contro, spingendomi e facendomi fare un passo indietro. "Tu hai dei seri problemi, lasciatelo dire. Fatti aiutare da uno bravo e smettila di bucarti con l'acqua dei caloriferi."
Questa ha fatto male.
"Credo che tu sia la meno indicata per dirmi cosa fare e cosa non fare. Lasciami in pace, non ho bisogno di te e neanche dei tuoi amici, lasciatemi tutti in pace." scandisce prima di spingermi all'indietro. Mi lancia un'ultima occhiata, poi si volta e se ne va lasciandomi con la stessa sensazione orribile dell'altra volta. Mi prendo la testa fra le mani e sbatto i piedi per terra.
Ha ragione, che diavolo mi è passato per la testa?
Mi volto con le lacrime agli occhi e guardo il mio ragazzo e Matt.
"Sky, mi vuoi dire che cosa succede? Chi era quella?" Mi chiede Nate.
"Io non.. Io non lo so. Quella ragazza m-mi ricorda me. Rivedo me stessa in quegli occhi, me stessa 5 anni fa."
Sono anche diventata balbuziente, fantastico.
"Che vuoi dire?" Continua lui prendendomi per mano.
Lo fisso per un istante negli occhi, ma quando noto il suo sguardo volto il capo e fisso l'asfalto sotto ai miei piedi. "Non mi facevo toccare da nessuno, non incrociavo gli sguardi di nessuno, evitavo il più possibile di guardare le persone negli occhi. Non volevo che il mio dolore uscisse fuori ed ogni volta che qualcuno mi toccava mi sentivo violata. L'unico che mi è sempre rimasto accanto è stato Luca, nonostante fossi un acida scorbutica del cazzo, nonostante tentassi di allontanare tutti, lui c'era. Lui c'è sempre stato, ed il fatto che ora sia qui per me mi fa sentire una merda, perché ha sacrificato la sua vita per tentare di salvarmi quando io sono ad un punto di non ritorno, non so nemmeno da che parte girarmi,non riesco a salvarmi. Non sono in grado di risollevarmi, mi sembra di morire lentamente. Non so più cosa fare e vedere quella ragazza ha riaperto le mie ferite, non che fossero chiuse certo, ma pensavo che aiutando lei, salvando lei avrei potuto salvare me stessa." Gli dico tra le lacrime.
Vado a sedermi su una panchina non molto lontana da dove siamo e mi prendo la testa tra le mani. Stringo i miei capelli in un pugno e mi lascio andare al dolore che ormai mi ha sopraffatta di nuovo. Vedo Nate allontanarsi e prendere il cellulare e Matt si siede accanto a me. "Sky tu non puoi salvare una persona che non vuole essere salvata" mi dice.
"Si Matt, lei ha solo bisogno di certezze. Era ovvio che non si sarebbe fatta aiutare da una sconosciuta, sono stata io la stupida che le è andata dietro, che ha creduto che non fosse come me. Ma è esattamente come me, gliel'ho letto in faccia e credo che il suo passato sia peggiore del mio. Mi ha fatto venire i brividi il suo sguardo glaciale. Matt qualcuno la deve salvare, e se quella non sono io spero che quella ragazza trovi qualcuno che lo faccia e che le rimanga accanto."
Nate torna da noi e si inginocchia davanti a me prendendomi le mani.
Principessa stai tranquilla ok? Stai solo avendo un attacco di panico molto forte, stai tremando. Respira insieme a noi."
Lo guardo e guardo le mie mani. Non mi ero accorta di star tremando. Voglio urlare, sento il dolore salire sempre più e creare uno squarcio nel mio cuore. Lo sento strapparsi con violenza senza che io possa impedirlo. È stata quella ragazza. È colpa mia perché le sono andata dietro e molto probabilmente lei ora sarà nelle mie stesse conduzioni perché io l'ho toccata. Continuo a stare in silenzio e a fissare il vuoto. Tremo, ma non ho freddo. Sento una macchina sgommare e vedo una figura venire verso di me.
Luca mi prende per le spalle e mi scuote, tcon due dita sotto il mento mi spinge a guardarlo negli occhi. " Sky, guardami."
Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi azzurri così famigliari. Sento di nuovo le lacrime pizzicarmi gli occhi quando lo guardo e perciò mi volto di lato per evitare che lui mi veda così. "Sky, guardami. Ti ho detto di guardarmi" Volta la mia testa da sotto il mento e mi spinge a guardarlo negli occhi, li chiudo di colpo e li strizzo per impedirmi di piangere.
Non piangere Sky, non ora.
Non piangere.
"Va via Luca, ti prego." Lo spintono e mi portò le ginocchia al petto, dondolandomi su e giù. Ed eccoci di nuovo al punto di partenza. Un'altra crisi.
Sono così stanca di tutta questa. Non mi sento neanche più viva, mi sento morta dentro.
"No. Non ho nessuna intenzione di andarmene, sono qui per te, non mi puoi cacciare." Si avvicina di nuovo il mio migliore amico, mi scosta i capelli da davanti agli occhi e mi bacia la fronte. Matt e Nate non avrebbero mai dovuto vedermi in questo stato. Non avrebbero mai dovuto assistere a tutto questo, non avrei mai dovuto farlo affondare insieme a me.
"Non dovevi venire, non dovevi seguirmi fino a qui, non me lo merito. Io merito solo di stare da sola ed affogare nel mio dolore da sola." Proseguo guardandolo con aria truce.
"Ma che cosa stai blaterando? Smettila subito, sei la mia migliore amica certo che dovevo." Luca insiste. Ora lo prendo a sberle. Come fa a non capire?
"No Luca, tu non dovevi. Ti ho fatto rinunciare alla tua vita, ti sei sacrificato per me ed io cosa ho fatto? Cosa sto facendo per te? Nulla, assolutamente nulla. So che sto affogando e non provo nemmeno a tornare a galla. Ti sto solo deludendo Luchi e tu non te lo meriti, dopo tutto quello che hai fatto per me. Non mi merito di avere accanto una persona come te e persone come voi. Non vi merito, siete troppo buoni con me. Sono un disastro, una catastrofe. Continuo a deludere tutti, non riesco più ad andare avanti avanti così, non ce la faccio più."
I singhiozzi prendono il sopravvento ed è come se il rumore del mio cuore che si spezza fossero proprio questo singhiozzi. Fa male, fa male da morire. Mi domando come possa battere ancora un cuore ridotto in queste condizioni.
"Cosa è successo ragazzi?" si rivolge a Matt e Nate.
Quest'ultimo è sconvolto, non riesco a capire se nei suoi occhi c'è rabbia, sorpresa o delusione. Si avvicina e appoggia la fronte sulla mia spalla.
"Parlami Sky, per favore. Non allontarti da me, ti prego. Mi sento inutile, non so come aiutarti, e ho bisogno che tu mi dica cosa ti succede. Non riesco più a vederti in questo stato e stare a guardare mentre muori lentamente. Ti prego." La sua voce trema, e posso sentire la sua fronte corrucciata, segno di visibile preoccupazione.
Mi esce un singhiozzo e scoppio a piangere fra le sue braccia. Mi stringe forte e mi bacia la fronte. Mi lascio cullare dalle sue braccia, dalla calda e famigliare sensazione delle sue mani che accarezzano la mia schiena. "Non mi lasciare, non pensarlo neanche. Ti prometto che non me ne andrò, che starò sempre con te, ma non respingermi. Parlami ti prego."
"Io non posso, non ci riesco Nate, mi dispiace. Non ti merito, non merito che tu sia così paziente con me." Sollevo la testa e appoggio la fronte alla sua. Lui mi bacia e mi stringe fra le sue braccia.
"Smettila di dirlo. Smettila di pensare a questo, perché non è dannatamente vero." Sbotta arrabbiato.
"Mi sono innamorata di te Nate, in un modo che credevo non fosse possibile ed ho paura che questo possa rovinarti come è successo a Caleb. Il mio troppo amore lo ha distrutto." Mormoro pensando ai suoi occhi color nocciola che si chiudono per sempre.
"Non m'importa. Non mi farai del male, lo farai se non mi permetterai di starti accanto."
"Starai male. Io non sono pronta a dirti la verità."
"Non m'importa."
"Non voglio farti soffrire."
"Ma non lo farai! Sky anche io mi sono innamorato di te, dal primo momento in cui ho incrociato il tuo sguardo. Non importa se per starti accanto dovrò soffrire, lo farò. È questo che voglio, ti prego. Ti prego non lasciarmi. Resta con me non mollare, non arrenderti."
"Sono troppo egoista per farlo." I miei occhi incontrano i suoi, che sono sbarrati e colmi di preoccupazione nei miei confronti, paura che io lo lasci solo.
Ma poi sorride, e Dio come è bello. Mi sembra di poter tornare a respirare quando lo vedo sorridermi in questo modo. Sembra quasi che il buio sia meno scuro, se ho lui al mio fianco. Mi stringe ancora a se. Forte come non mai. Ed io lo amo così tanto, non riuscirei ad allontanarlo neanche se lo volessi, non ne ho la forza.
Matt sta raccontando a Luca cosa è successo, gli sta raccontando della rossa. Quando io e Nate finiamo di parlare tornano da noi e Luca mi tende una mano. La stringo forte e mi strattona fra le sue braccia.
"Ti voglio bene Koala, non pensare mai di avermi rovinato, sono qui perché lo voglio e perché so che hai bisogno di me. Anche tu lo faresti per me. Non provare nemmeno a negarlo perché ti conosco come nessun altro ti conosce e so che se io avessi bisogno di te tu correresti e ti taglieresti le vene se fosse necessario a salvarmi. Perciò non mi devi niente, voglio solo che tu mi permetta di starti accanto e di aiutarti a trovare la felicità che meriti e che aspetti." Mi dice mentre mi stringe.
Sorrido fra le sue braccia e per la prima volta in tutta la mia vita mi sento davvero meno sola in questa battaglia. Guardo i tre ragazzi attorno a me e non posso fare a meno che ringraziare Dio o chiunque me li abbia donati me li abbia donati, perché loro tre, Sarah, Justin, le ragazze, Paige sono il regalo più grande che la vita potesse farmi.
"Koala ti va di andare al MC?" fa Luca.
"mmmmmh mi tentiii" Dico sorridendo e scioglie l'abbraccio.
"Andiamo tutti insieme dai!" Esclama Matt.
"Posso chiamare Sarah e Paige?" Domando ai tre ragazzi.
"Ma certo, che domande" Mate mi circonda il collo con il braccio e mi stampa un bacio sulla fronte, sorride e mi attira a se.
Poco dopo estraggo il telefono dalla tasca della mia enorme felpa ecompongo il numero di Sarah.
"Che vuoi rompi ovaie?" Risponde subito la ragazza.
"Rompi ovaie? Ma cosa cazzo..?" Alzo gli occhi al cielo ma continuo la frase. "Venite al MC tu e Paige?"
"Beh sai, io non ho le palle, mi piace comunque, ti chiamerò così da ora in poi. Ora chiedo alla tizia qui in parte." Si sente un rumore strano è una Paige che si lamenta. "Paige! Porca troia! Ti cemento la vagina se non la smetti di guardare quella lì." Scoppio a ridere sguaiatamente quando sento quella frase, mentre Nate, Matt e Luca mi guardano confusi, mi sto sentendo male per quanto sto ridendo, ho le lacrime agli occhi. "Sky?"
"Sono ancora qui, e ho sentito quella sublime frase." Rido ancora, mi si ferma il respiro per quanto sto ridendo, e mi sento il viso in fiamme.
"Continua a farsi i filmini mentali su questa tipa alla tv, mi scoccia. Comunque, arriviamo" mi dice mentre sento il rumore delle chiavi di casa e la porta che si chiude.
"Perfetto, vi aspettiamo là."
Chiudo la chiamata e mi volto verso i ragazzi. "Le aspettiamo lì."
"Perché stavi ridendo così tanto?" Mi domanda Matt affiancandomi.
"Sarah ha sparato una delle sue perle di saggezza." Dico ridacchiando ancora mentre torno con il pensiero a quella frase.
Certe volte quella ragazza mi fa andare fuori di testa, è capace di farmi ridere con la stessa intensità di come è capace di farmi girare le palle. Ci sono delle volte in cui la prenderei a schiaffi, ma dopo tutto è la mia Sarah è le voglio troppo bene per farlo, per cui me la tengo così come è. "Ha detto 'Paige ti cemento la vagina'. Poi mi chiedono che ha di speciale Sarah. Lei è Sarah."
Luca si picchia il palmo della mano sulla fronte ridendo, Matt scoppia a ridere facendo ridere anche me e Nate si limita a scuotere la testa e ridere silenziosamente. Ho ancora un suo braccio avvolto attorno alle spalle, mentre ci dirigiamo verso l'auto che ha 'parcheggiato' Luchi, in mezzo alla strada. Ogni tanto Nate mi stampa qualche bacio sulla fronte, ed in questo momento mi sento al sicuro.
Saliamo tutti in macchina con Luca, poiché da casa di Matt siamo a piedi, e la mia auto è li. In pochi minuti siamo al MC dove Sarah e Paige ci attendono lì fuori.
"Pronta a mangiare 6 panini?" Mi chiede Sarah affiancandomi e sorridendomi.
Ridacchio e le circondo le spalle con un braccio "Come sempre."
Diamo un calcio alla porta per entrare e in questo momento, con i ragazzi alle mie spalle mentre entriamo e tutti ci osservano, mi sembra di far parte di una specie di Gang di cattivi ragazzi o qualcosa del genere. Una risata esce dalla mia bocca mentre Matt dietro di me ha pensato la stessa cosa e l'ha detta ad alta voce. Mi sento come una vip, quando entri nei locali e ti guardano tutti, come se la scena stessa avvenendo a rallentatore. La mia risata arriva ovattata alle mie orecchie, insieme alle voci delle gente attorno a me. Il profumo inconfondibile dei panini del cast food mi penetra nelle narici e sento l'acquolina in bocca per la fame, anzi per la gola. È buffo il modo in cui gli occhi di tutti sono puntati su di noi, non so se mi fa sentire bene e fortunata ad avere il mio gruppo di amici, oppure male ed in imbarazzo. Comunque ordiniamo facendo un gran chiasso essendo in sei e dopo aver chiesto il servizio al tavolo prendiamo posto dove ci sono le comodissime poltroncine e la vetrata che si affaccia sullo skyline di Seattle.
"Starete male a mangiare tutte queste schifezze!" Esclama Paige rivolgendosi a me e Sarah.
Roteiamo gli occhi al cielo entrambe con fare scocciato e prendo il mio panino, il mio tost, le mie crochette da venti, le mie patatine grandi e il mio tè alla pesca. Prendo la maionese, una crocchetta e la tuffo dentro di essa per poi addentarla e gustarmi il sapore del pollo fritto sul mio palato. Mugulo per il piacere che mi da il sentore delle crocchette e Sarah fa lo stesso. In poco tempo finiscono e perciò scarto il mio panino e lo addento piuttosto affamata. Terminato anche quello mangiucchio le patatine, ogni tanto Matt me ne ruba qualcuna ma faccio finta di nulla solo per lui.
La suoneria del mio telefono interrompe il pranzo, sembra un carro armato ambulante mentre vibra e suona sul tavolo. Gli occhi di Nate sono puntati sul display ed assottigliati a fessura, perciò prendo in mano il cellulare e noto il nome di Giustino sullo schermo.
"Ciao Giustino" ridacchio guardando il mio ragazzo fare smorfie dinanzi a me, e Matt dargli continue sberlette sul capo. "Cosa potrai mai volere per interrompere la mia scorpacciata al MC?"
"Ciao Barbie, volevo sapere se oggi pomeriggio vieni al parco a tenermi un pò di
compagnia." Mormora il ragazzo dall'altro capo della cornetta.
Rifletto per un momento sul da farsi di oggi pomeriggio, avevo pensato di andare al centro commerciale, ma non voglio lascia Jay da solo, per cui lo farò venire insieme a me.
"Ma certo. Però mi accompagnerai in un posto!" Esclamo entusiasta.
Ieri ho chiamato mamma e le ho spiegato le mie intenzioni, tralasciando il fatto che mi ha dato della pazza assieme a mio fratello e mio padre, mi ha caricato sulla carta ancora dei soldi, in questo modo potrò fare il mio acquisto e tutti, forse, potranno godere di una Sky meno scorbutica, almeno lo spero.
"E dove?" La voce del ragazzo mi trasmette tanta curiosità, ma decido di non dirgli nulla, perché se dicessi lui che dobbiamo andare al centro commerciale, rifiuterebbe e mi toccherebbe trascinarlo a suon di calci, e oggi non ne ho voglia.
"Lo scoprirai quando sarà il momento!" Annuncio al mio amico che attende la risposta.
Sbuffa e posso scommetterci il naso che ha appena alzato gli occhi e messo il broncio. "Eh va bene, che palle che sei però Barbie." Brontola il ragazzo "Alle tre al parco?"
"Ci vediamo lì." chiudo la chiamata e trovo tutti i ragazzi attorno al tavolo a fissarmi.
Poso il telefono nella tasca dei jeans e con non curanza nei loro confronti, Proseguo a mangiare il mio panino.
"Dove devi andare Koala?" Mi domanda Luca sbattendo le ciglia.
Oggi è proprio bello. Indossa una maglietta a maniche corte, per cui è possibile vedere il suo braccio tatuato che mi ha sempre affascinata. Il teschio disegnato è molto bello ed i lineamenti sono stati fatti perfettamente, le sfumature all'interno del disegno danno a pensare che in realtà quel teschio sia reale, e non solo un disegno.
Luca si fece quel tatuaggio dopo che suo nonno morì e mi disse che il teschio, come tatuaggio, è sempre stato relazionato con l'idea della morte e che simboleggia quanto la vita passi in fretta, talvolta senza darci il tempo di afferrarla per viverla o di realizzare i fatti accaduti, rappresenta tutte le sofferenze ad essa legate; le rose invece sono simbolo di passione ed amore, soprattutto se sono rosse. Disse che è il fiore che rappresenta, per eccellenza la vita e la sua intensità. È il suo fiore preferito in assoluto proprio per questo motivo, ma è anche altrettanto delicato, mi disse. Il periodo di fioritura è molto breve e sfiorisce velocemente, in breve tempo potrai vedere tutti i suoi petali cadere silenziosamente al suolo. Quindi, per lui, ha un significato quasi poetico, poiché significa che deve godere della bellezza del suo fiore molto intensamente, appunto perché è un fiore di breve di breve durata. Accostato al teschio, assume un significato ancora più profondo, poiché pone in chiaro il concetto di vivere la vita, soprattutto la giovinezza, intensamente e quando ne si ha la possibilità, prima che lo si possa rimpiangere e prima che sia troppo tardi. Ritrae alla perfezione l'espressione Latina 'Carpe Diem': cogli l'attimo e vivi ogni momento intensamente. Mi fece presente anche la citazione di Robert Harrick, 'Cogli la rosa quando è il momento, chè il tempo vola, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.' Disse inoltre che nel tempo trascorso assieme a me, nella sua mente era sempre presente questa espressione.
Mi perdo in questo pensieri mentre lo osservo e mi mordo il labbro, per quanto io ami il mio migliore amico. Inoltre penso a come possa reagire Nate se un giorno venisse a sapere cosa in realtà c'è stato fra di no.
Scaccio questi pensieri e torno a concentrarmi su di lui
"Vado a puttane." Replico seria. "Ma dove vuoi che vada imbecille?nAl parco con Justin. Non statemi addosso su." Proseguo vedendo l'espressione dei presenti.
"Posso venire anche io?" mi chiede Nate sbattendo le ciglia e facendo la faccia da cane bastonato.
"Senza offesa Nate, ma credo che voglia parlarmi di non so cosa." Rispondo in tono piatto ma sorridendo.
"D'accordo, ti accompagno al parco e poi ti vengo a prendere quando sei pronta. Fammi uno squillo e dimmi dove sei, ok?"
Sbatto le ciglia quasi inorridita dalla sua affermazione, ma poi l'amore che provo per lui mi scalda il cuore e mi fa sorridere. "Oh beh... D'accordo." gli do un bacio sulla guancia e poso la testa sulla sua spalla.
Io e Justin passeggiamo verso il centro commerciale e chiacchieriamo del più e del meno con molta tranquillità mentre ridiamo e scherziamo uno accanto all'altra.
"Allora che mi racconti Barbie?"
Domanda osservandomi attentamente il mio amico.
Certe volte ho come l'impressione che Justin sappia leggere nei miei pensieri, e solo un'altra persona era in grado di capirmi come fa lui, e quella persona era Caleb. La cosa mi spaventa un po', perché a Caleb bastava davvero un solo sguardo, e se penso ad una delle nostre ultime conversazioni mi viene da star male e da strapparmi il cuore dal petto per il dolore che provavo e provo tutt'ora.
"Uhm niente di speciale, tu? Penso che quello che voglia dire qualcosa sei tu visto che sei tu che mi hai chiamata. Qualcosa non va con Lucinda?" Mento senza togliere lo sguardo da lui.
Lui piega la testa di lato e si ferma in mezzo al marciapiede, ma poi riprende a camminare restandomi a fianco e scuotendo leggermente il capo. Sospira e poi, finalmente, parla. "No beh ecco.. Con Lucy tutto bene, mi sono solo incasinato con le mie stesse mani."
"Che succede Justin?" Domando leggermente preoccupata.
È strano che Justin mi dica una cosa del genere, è così bravo ad aiutarmi e darmi consigli, trovo piuttosto esilarante il fatto che abbia detto che si è incasinato con le sue stesse mani,
"La mia situazione in famiglia non è delle migliori ma non ti ho chiamata per questo."
Spalancò gli occhi nel sentire quella frase: la famiglia, non avevo mai minimamente pensato alla famiglia di Justin. Mi sento abbastanza stupida, perché credevo quasi che lui vivesse da solo, non so nemmeno il perché. Che cosa idiota, Justin ha problemi in famiglia ed io mi sono fatta un sacco di teorie su cosa potesse essere successo, mentre il vero problema è sempre stato la famiglia. Ho sempre immaginato Justin come una specie di omega, un lupo solitario in cerca del suo posto nel mondo, proprio perché mi da l'idea di una persona che si sta salvando da sola. Come se il suo dolore fosse l'ululato che proviene dalla sua bocca e quell'ululato fosse il suo modo per sfogarlo, per farlo uscire.
"Allora dimmi, prometto che non ti mangerò visto che ho appena divorato tutto il MC" sorrido cercando di essere il più tranquilla possibile.
Ridacchia e scuote la testa. Le mani in tasca mentre cammina mi fanno pensare a quanto lui sia effettivamente affascinante. Il berretto a ricoprirgli il capo, lo stesso berretto che non toglie mai, le ciocche di capelli scuori che fuoriescono da esso mettono in risalto le iridi color verde speranza. E quell'abbigliamento sbarazzino gli dona proprio. "Beh.. La famiglia di Lucy mi ha invitato a cena."
Lo guardo e sorrido. "Uh uh si fa seria la cosa allora."
Lui mi sorride e mi scompiglia con fare amichevole i capelli facendomi sbuffare. "Sono un pò nervoso. Non so come comportarmi, insomma nessuna ragazza mi ha mai portato a conoscere la propria famiglia, non che io abbia mai avuto relazioni serie eh, però si insomma è, non lo so, strano. Oddio e se suo padre mi minaccia con un coltello o una pistola? Oh mamma, non ci posso andare." Vedo il panico nei suoi occhi mentre si volta a guardarmi. È semplicemente assurdo il modo in cui la sua mente viaggi ovunque.
Vogliamo parlare di te?
Io non mi faccio i viaggi mentali.
Oh no certo, nemmeno quella volta in cui Nate non ti rispondeva al telefono e tu eri già pronta a chiamare l'FBI e far indagare sul suo conto convinta che ti stesse gradendo, quando in realtà si era semplicemente addormentato.
Beh ma questo era... Aah lasciamo perdere. Con te non si può ragionare.
Forse intendevi con te.
Fottiti.
Scoppio a ridere e guardo il ragazzo che abita le gambe in ansia davanti a me. "Ma che cavolo dici? Ti vuoi dare una calmata?"
Ci fermiamo davanti al negozio che vende articoli sportivi e sorrido soddisfatta, proprio quello che cercavo.
"Che ci faccio con te da sportland? Tu hai di tutto giuro, ma non mi sai affatto della tipa sportiva, sei una pigrona nulla facente del cazzo." Mi dice ridendo e leggermente sorpreso.
Sbatto le palpebre inorridita e pesto i piedi per terra. "Justin, mi stai facendo inalberare." Gli dico arrabbiata. "Stiamo per comprare un sacco da box e dei guantoni, comunque."
Scoppia a ridere fragorosamente, irritandomi ancora di più. "Inalberare? Ma cosa cazzo significa? E poi tu un sacco da box? A chi lo vuoi regalare?"
"A me stessa e imparerò a prenderti a pugni. Ah e dopo verrai a casa mia e aiuterai i ragazzi a montarlo."
Proseguo verso l'ingresso e ruoto testa e occhi un po' ovunque, intenzionata a cercare il reparto della box. In Italia era tutto più semplice, c'erano i cartelli ed i negozio erano grandi quanto un quarto di questi. Che Dio mi aiuto o mi metto ad urlare qui in mezzo a tutti e prendo pugni Justin che non ha ancora smesso di ridere come un'ora ritardata.
"Perché vuoi un sacco da box?" Prosegue con l'interrogatorio mentre mi affianca ed io sbuffo frustrata.
"Per lanciarlo in testa a te quando mi fai incazzare." Sbotto. "Ma che cazzo di domanda è?" Alzo le mani al cielo poi le poso sui fianchi, in modo che il ragazzo possa notare che sto per perdere la mia pazienza, già ne ho poca, se poi lui me la fa andare in fumo così rischio di ammazzare tutti quanti.
"Simpatica come sempre vedo." Dice ridendo.
"Non ti sento la la la la la." Mi copro le orecchie con le mani e comincio a canticchiare.
"Dimmelo" mi tira per un braccio e mi blocca in mezzo al negozio.
"Ma la finisci?" Gli domando strattonandomi dalla sua presa. "Mi stai prosciugando l'anima. La prossima volta che ti porto con me in un posto del genere ricordarmi di porta la museruola ed il guinzaglio, almeno stai zitto e sotto controllo." Gli dico esasperata.
"Non mi distrai Barbie, dimmi perché vuoi un sacco da box."
"Quante domande che fai, aiutami e basta."
Una volta trovata la locazione del reparto box, inizio a sfilare per il corridoio affascinata da tutti quei sacchi da box ed i miei occhi prendono a brillare come stelline alla vista di un sacco enorme e nero. "Voglio questo" Annuncio guardando il mio amico.
Lo indico convinta e Justin si avvicina assieme a me.
"Facevi box e non me lo hai detto?"
"Cosa? No, certo che no. A casa avevo il mio sacco, in Italia, ma non ho mai fatto box agonistico e ne tanto meno in una palestra." Ribatto confusa.
"Beh allora questo non va bene per te. È per gli esperti." Mi informa il ragazzo.
E lui come diavolo fa a saperlo?
A me lo chiedi? Non mi pare che sappia molto più di te.
Giusto, sei imbecille, ma non così tanto.
Wow, che complimento. Grazie amore!
Guardo Justin abbastanza confusa e visto che non parla e accarezzo la pelle del sacco attiro la sua attenzione schioccando le dita e facendo ciondolare i braccialetti, e chiedo spiegazioni. "Come lo sai che per me non va bene? E perché?"
"È per esperti ti ho già detto. E lo so perché facevo box fino ad un anno fa." Replica scorrendo su di me con lo sguardo.
Inarco le sopracciglia e faccio uno di quei sorrisetti che mio fratello chiama 'malefici'. Se penso a Davide ed ai suoi occhi azzurri una fitta di malinconia si fa strada dentro di me, ma non voglio rovinarmi ulteriormente la giornata, perciò, scuoto la testa e Proseguo il mio discorso con Justin. "È perfetto, vedi? Era destino che io iniziassi a fare box, e tu mi allenerai perché mi vuoi tanto bene." Sbatto le palpebre mostrando lui le mie lunghe ciglia truccate e poggio la testa sulla sua spalla accoccolandomi, come se fossi un gatto che fa le fusa. Mi riprendo, mentre il mio amico scuota le testa, lo tiro per un braccio e comincio a trascinarlo. "Ora però muovi il culo e aiutami a prendere un sacco che vada per me. Mentre mi alleni ti do consigli su come comportarti da Lucy, ok?"
"Certo Hitler, come vuoi tu." Ride lui.
Scuoto la testa e mi volto per proseguire la mia ricerca.
Dopo aver trovato il sacco, mentre Justin lo trascina con fare esasperato ed alza in continuazione gli occhi al cielo, corro a scegliere dei guantoni. Li vorrei comprare tutti quanti sono troppo belli. Scelgo un paio bianco e nero e insieme andiamo alla cassa.
"Non ho speso neanche troppo!" Esclamo tutta contenta.
"Si poi un giorno mi spiegherai da dove arrivano tutti i tuoi soldi visto che dormi tutto il giorno. Ora chiama Nate che abbiano bisogno di aiuto." Farfuglia mentre ammira il sacco fra le sue mani.
Eseguo gli ordini, tiro fuori il telefono e chiamo Nate.
"Ciao Principessa, dimmi" Il ragazzo mi risponde al primo squillo ed io alzo gli occhi al cielo perché sono sicura al 100% che fosse seduto sul divano a fissare lo schermo del cellulare in attesa della mia chiamata.
"Devi venire a prenderci, siamo fuori dal centro commerciale in centro, muoviti su." Gli dico mettendogli fretta.
"Arrivo subito."
Chiudo la chiamata e guardo Justin. Fissa il sacco con occhi luccicanti e mi domando per un momento a cosa stia pensando. Guarda quel sacco e tra quegli occhi verde speranza passa un'ombra ricca di ricordi. Mi piacerebbe conoscere cosa lo tormenta, il motivo dei suoi sensi di colpa, il perché crede di non meritare l'amore di Lucy.
"Giustino?" lo richiamo mentre attendiamo Nate. Alza lo sguardo su di me e sui guantoni. "Da quanto hai detto che non fai box?"
"Da un anno circa, forse poco più."
Il ragazzo mi fissa un po' incerto, sono sicura che nella sua testa sta pensando dove cavolo voglio andare a parare, ma vorrei solo conoscere qualcosa in più su di lui. Solo questo pomeriggio mi sono resa conto che ci sono un sacco di cose che non conosco di lui. Non mi interessa sapere che cosa lo tormenta, o meglio si mi interessa, ma non voglio chiederglielo ora, sono certa che un giorno me lo dirà di sua spontanea volontà. Si tratta delle cose più semplici banali che io, di fatto, non so.
"Posso chiederti il motivo?" Domando sperando in una risposta.
"Te lo racconterò un giorno. Un giorno ci racconteremo tutto, te lo prometto."
Fa un sorriso pieno di tristezza e mi osserva, poi mi mette un braccio intorno alle spalle e mi attira a sé con fare dispettoso, per poi darmi un bacio fra i capelli.
"Un giorno.. Si." sospiro.
Nella mia mente passano un'infinità di immagini su come possano prendere questa storia di Caleb, e mi ritrovo a sperare che quel giorno, arrivi il più tardi possibile.
Una macchina sgomma accanto a noi e da essa Nate abbassa il finestrino e ci fissa divertito tirando fuori il braccio e la testa. "Che ci fate con quel coso?"
Indica il sacco da box nelle mani di Justin e ci fissa pin modo piuttosto divertito.
Ora lo prendo a pugni e gli tolgo quel sorrisetto dalla faccia.
No che gli si rovina, come facciamo noi poi? È così bello, non lo rovinare.
È tanto bello quanto stronzo, alle volte.
Lo so ma bacia dove passa, una volta che hai trovato un povero disgraziato che ti sopporta.
Anche Paolo mi sopportava.
Si, infatti è scappato.
Sei una stronza.
Come te tesoro mio.
Touchè.
"Chiedilo a Barbie." risponde Justin ridendo.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo piuttostoirritata. "La finite di prendermi in giro tutti quanti? Nate alza le chiappe e aiuta Giustino a caricare questo coso in macchina. Io ora chiamo Matty e gli comunico che dovrà aiutarvi a sistemare il sacco."
"Ciao amore, mi sei mancato molto, lo sai che ti amo?" Mi scimmiotta il mio ragazzo.
Lo guardo corrugando la fronte ma Justin mi anticipa e risponde al mio posto.
"Oh no, lei non sa cosa significa comportarsi da persona normale, è completamente pazza sai?" e fa il segno mentre si punta la testa con l'indice.
Nate scoppia a ridere e io gli mollo uno schiaffo sulla testa. Entrambi continuano a prendermi in giro e dopo aver caricato tutto in macchina andiamo verso casa di Matt dove ho la mia macchina. Gli faccio uno squillo in modo che possa scendere e quando arriviamo esco dalla macchina di Nate per andare alla mia, e insieme a Matt ci dirigiamo verso la mia dolce dimora.
Al nostro arrivo Luca apre la porta e quando vede la scena che si trova davanti non riesce a trattenere le risate, questo porta Sarah e Paige a venire a vedere che succede e si ripete esattamente la stessa scena.
La situazione è questa: io sono a spalle di Matt con le gambe a penzoloni e gli rompo le scatole dandogli morsi sulle spalle e facendo penzolare i guantoni che lo infastidiscono e lo fanno sbuffare, mentre Nate e Justin trasportano il sacco a fatica al che Luchi decide di aiutarli.
"Meno male che siete uomini eh" sbuffo prendendoli in giro.
"Aiutaci invece di rompere il cazzo, scansafatiche che non sei altro." sbraita Nate.
"Oh nono. Ora vi spiego per bene come andranno le cose amori miei: Matt mi porta in camera e mentre voi montate il tutto io vi guardo e faccio video da caricare sulla mia storia di instagram ed intanto me la spasso con Matty sotto ai tuoi occhi."
Nel sentire quella frase Nate molla la presa e viene verso di noi, ma questo fa imprecare gli altri due ragazzi "Matty corri" urlo divertita. Inizia a correre e arriviamo in camera sotto le risate di Paige e Sarah e ci chiudiamo la porta alle spalle.
"Matty vai verso il letto e girati di spalle, avvicinati il più possibile."
Divertito fa come gli ho detto e si avvicina all sponda del letto. Una volta vicini, mi do una spinta all'indietro e cado sul letto ridendo.
"Tu sei pazza Sky. Sicura di non essere bipolare?" mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi ma io per tutta risposta gliela tiro e lo faccio cadere sul letto accanto a me, anzi più precisamente, sopra di me. L'espressione di Matt è contrariata, divertita ed irritata al tempo stesso, ed è piuttosto buffo da guardare, perciò scoppio a ridere, mentre lui lancia imprecazioni e maledizioni contro la sottoscritta.
"Non sono bipolare idiota!" scalcio per levarmelo di dosso dato che irritato ha iniziato a farmi il solletico. La porta si spalanca e Nate alla nostra vista assottiglia lo sguardo. Posa il sacco e venendo verso di noi sposta Matt con la forza spintonandolo.
"Guarda che non stavamo facendo niente, piantala di essere geloso di tutti. Soprattutto del tuo migliore amico" lo rimprovero.
"Eravate uno sopra l'altro!" Urla arrabbiato e agitando le braccia mostrando la sua gelosia.
Justin e Luca dietro di lui scoppiano a ridere a vederlo in questo stato, ma a me questa gelosia inutile sta davvero stufando, prima Justin ed adesso Matt.
"Si perché questa stronza -replica Matt indicandomi- mi ha preso la mano e mi ha fatto cadere sul letto come un sacco di patate. Mi stavo vendicando.""
Nate sospira e si avvicina a me lasciandomi un bacio sulla tempia ed io scuoto il capo borbottando qualcosa come 'un giorno lo ucciderò' fra me e me.
"Forza miei prodi" Dico alzandomi in piedi sul letto e sollevando un braccio con l'indice sollevato "montate il sacco e poi andate fuori dai coglioni, Giustino mi allenerà ed io devo dargli consigli per far colpo sulla famiglia della sua ragazza "
Nate sbuffa e Luca gesticola dandomi della fancazzista. Justin ride divertito dalla situazione e Matt e esclama "Chi di voi stronzi sa come montare un sacco da box?"
"Giustino!" urlo saltellando.
Continuo a saltare sul letto mentre i ragazzi mi montano il sacco. Ho un'euforia addosso che fa paura anche a me stessa. Ogni tanto scatto foto sia con il cellulare che con la mia adorata canon mentre i ragazzi collaborano fra di loro inultandosi ogni tanto. Mi si riempie il cuore di gioia a vedere questi quattro ragazzi che legano ogni giorno di più. Nate si ostina a dire che Justin non gli piace, ma so che in fondo lo trova un tipo a posto e diventeranno ottimi amici. Giro lo sguardo e vedo Sarah e Paige appoggiate allo stipite della porta ad osservare la scena. Sarah scuote la testa e fa segno che sono pazza e Paige ride a seguito delle imprecazioni delle quattro capre che non riescono a montare un sacco da box. Passano due ore o forse di più, prima che finiscano di montare il tutto e mi lascino sola per cambiarmi.
Non vedo l'ora di iniziare. Prendo dall'armadio un paio di leggins ed una maglietta corta e stretta, le rosh run che amo tanto e vado in bagno a cambiarmi. Lego i capelli lunghi in una coda e per un momento mi balena l'idea di tagliarli corti. Scaccio il pensiero e Proseguo a prepararmi.
Il top mi lascia fuori la pancia e sbuffo alla vista del solito rotolino di ciccia, i leggins sono attillati e sorrido sapendo che Nate stresserà le palle non appena mi vedrà. Indosso la felpa che avevo su prima ed esco dal bagno, vado in cucina a prendere una birra ed al mio ingresso tutti mi guardano incuriositi. Nessuno dice niente tranne Justin che mentre sorseggia la sua birra mi segue in camera mia, sotto lo sguardo bruciante di Nate. Chiudo la porta con un calcio e guardo Justin che si è già piazzato dietro al sacco poggiando la birra sul pavimento.
"Allora? Sei pronta ad affrontare i tuoi demoni Barbie?"
Piego la testa di lato e sorrido. "Sono Nata pronta."
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Buon pomeriggio a tutti!
Ecco a voi il capitolo 40.
Spero che vi piaccia!
-10 alla fine.
Alla prossima,
Baci
Ila_ 🌙💘
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