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» ventiquattro



La luce dal sole che penetrava prepotentemente dalle grandi vetrate fece aprire gli occhi alla ragazza. Le sembrava di essere morta, tutto intorno a lei era bianco e luminoso e le cornee le bruciavano. La testa era pensante come un macigno e non aveva idea di dove si trovasse.

"Per quanto ho dormito?" La sua bocca era arida come il deserto e sentiva ancora sulle labbra il sapore ferruginoso del sangue.
Cercò di mettersi a sedere, ma ogni osso le scricchiolò per il dolore e il ventre venne percorso da una fitta lancinante. Poi si ricordò: le avevano sparato.

Un leggero frusciare di coperte la fece voltare verso destra e si rese conto di essere in un letto matrimoniale. Una mano le accarezzò con dolcezza il volto e paio un paio di labbra si posarono sulla sua fronte madida di sudore: "Brandy..."

La sua voce. Le sue labbra.
La giovane donna sorrise e poi si voltò nella direzione dell'uomo; rimasero per un tempo indefinito a fissarsi negli occhi - il cielo limpido delle iridi della ragazza incontrò quello scuro e tormentato del suo amato.

"Sono morta e questo è il paradiso?" Sussurrò Brandy con la voce impastata, fece leva con le braccia e si mise a sedere sul letto, cercando di trattenere un conato di vomito per il dolore che le provocava lo squarcio allo stomaco.

"No, non sei morta. Hai dormito solo per tre giorni." Bruce Wayne si mise seduto accanto a lei e la baciò dolcemente, assaporando quelle labbra che aveva temuto di perdere per sempre. Il cuore gli batteva talmente forse che se avesse voluto, sarebbe riuscito a strapparselo dal petto. Ricordava con nitidezza il momento in cui aveva visto la donna che amava riversa a terra in una pozza di sangue, la corsa nella Batmobile - non sapeva dove andare visto che la sua villa era bruciata - così aveva implorato Alfred di trovare una soluzione.

Il vecchio maggiordomo gli aveva consigliato di portarla nell'attico che possedeva in centro ed insieme avevano ricucito la ferita di Brandy. Il proiettile per fortuna non aveva danneggiato nessun organo - grazie al doppio strato in kevlar della tuta da Batgirl non era penetrato in profondità - però aveva perso tanto sangue ed era stata necessaria una trasfusione, nelle sue vene scorreva lo stesso liquido cremisi e denso di Bruce.

"Promettimi che non mi farai prendere un altro spavento così, credevo che fossi morta quando ti ho vista." Bruce le accarezzò le labbra e le lasciò un bacio sul collo. Brandy si accoccolò contro al suo petto e chiuse gli occhi, inebriata dal suo profumo deciso e tranquillizzata dal suo respiro regolare.

"Ho bisogno di fare una doccia..." La donna si alzò dal tepore del letto e dal caldo abbraccio del miliardario e si mise in piedi, anche se le gambe le traballavano e le sembrava di essere finita sotto un camion con rimorchio. Indossava solo un paio di pantaloncini corti della tutta grigi ed una maglietta nera che si affrettò a gettare sul pavimento.
Il suo corpo venne investito da una miriade di brividi, non ci badò più di molto e si girò verso il letto. "Vieni con me?"

Il sorriso malizioso che rivolse a Bruce fa un chiaro ed esplicito invito. L'uomo si alzò e la prese in braccio, portandola verso il bagno in marmo bianco. Accese l'acqua della doccia e si tolse la maglietta ed i pantaloni scuri della tuta. Brandy gli cinse il busto con le braccia e gli baciò il petto, la pelle di Wayne era ricoperta di lividi e tagli che non passarono inosservati alla giovane donna.

Quando per la stanza si diffuse una nuvoletta di vapore caldo, entrarono entrambi nello spazioso box di cristallo e si lasciarono cullare dal getto a pioggia.
L'acqua bollente scivolò lungo la schiena di Brandy e le lenì come un balsamo ricostituente i muscoli tesi ed affaticati. Appoggiò la guancia sulla spalla di Bruce e si lasciò insaponare il corpo da lui, che muoveva con attenzione le mani sulla pelle della donna.

Rimasero almeno mezz'ora sotto la doccia, abbracciati e scambiandosi qualche bacio carico d'amore. Combaciavano a perfezione come due metà di una mela, come il cielo che incontra il mare. Insieme si sentivano completi e felici, sembrava quasi che tutto il dolore che avevano provato durante le loro vite fosse sparito per sempre.

"Ti amo, Bruce."

L'uomo le accarezzò la schiena con delicatezza e le posò un bacio sulla spalla: "Ti amo, Brandy. Più della mia vita."

* * *

Qualche Mese Dopo

Brandy si strinse al braccio di DJ e prese un lungo respiro, sentiva l'agitazione salire alle stelle ed il respiro diventare sempre più frenetico. Affondò i piedi nudi nella sabbia, cercando di tranquillizzarsi: quello era il suo giorno speciale. L'abito bianco con ricami in pizzo e la gonna a sirena le stava d'incanto, la crocchia fatta dalla sua migliore amica raccoglieva alla perfezione i lunghi capelli dorati e Derek stretto in uno smoking blu notte accanto a lei le infondevano sicurezza.

Gettò un'occhiata alle persone che la stavano attendendo accattano al piccolo arco ricoperto di rose bianche e rosse. Da una parte c'era Ivy che le sorrideva radiosa avvolta in un lungo vestito di velluto scarlatto che le metteva in risalto la pelle olivastra, accanto a lei Michael Miller che cercava di incoraggiarla con un cenno del capo; mentre dall'altro lato stazionavano Alfred, impeccabile come sempre e... Bruce Wayne, radioso e bello più che mai nel suo completo interamente nero.

Non appena i loro occhi si incrociarono, sentì l'agitazione evaporarle dal corpo: era sicura di amare quell'uomo più della sua stessa vita. Il cuore le stava battendo incontrollato e martellante nel petto come se volesse uscirle dalla cassa toracica. Bruce le sorrise dolcemente e con le iridi liquide per l'emozione, il suo sguardo scivolò lentamente sul vestito in pizzo a sirena della futura signora Wayne. Stavano per sposarsi.

Derek le lasciò andare il braccio, una volta giunti accanto all'altare, ed affiancò Ivy con una smorfia trasognante dipinta sulle labbra.
Brandy si mosse con passi incerti verso il suo amato e si fiondò tra le sue braccia, facendosi cullare da quell'abbraccio carico d'amore.

"Sei incantevole e mi lasci senza respiro." Le sussurrò Bruce contro l'orecchio e poi la lasciò andare.
Il prete aveva già iniziato la cerimonia. Le sue parole arrivarono ovattate alle orecchie dei due giovani amanti, troppo emozionati anche solo per dargli retta e con le mani strette in un groviglio di dita.

"Bruce Wayne, vuoi accogliere Brandy Knight come tua sposa, promettendo di esserle sempre fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza e in povertà, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?"

Il cuore di Wayne esplose nel petto quando pronunciò sì, lo voglio e sentì lo stomaco irradiarsi del caldo che gli era ormai famigliare: l'amore per quella giovane ragazza dai capelli dorati che gli aveva sconvolto l'esistenza.

"Brandy, vuoi accogliere Bruce come tuo sposo, promettendo di essergli sempre fedele,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza e in povertà, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?" La voce del sacerdote le giunse alle orecchie come un sibilo leggero, sovrastato dalle onde del mare che facevano da cornice alla spiaggia dalla sabbia bianca e fine.
Strinse la mano del suo futuro marito e pronunciò con sicurezza: "Sì, lo voglio."

Si scambiarono le fedi d'oro zecchino che risplendettero di luce propria sotto ai raggi del sole e poterono finalmente baciarsi.
In quell'istante era tutto perfetto: Bruce e Brandy erano felici ed insieme per l'eternità, circondati dalle persone a cui volevano bene.

Percorsero a ritroso la navata, pronti a scappare per la loro luna di miele. Wayne aveva organizzato per la sua sposa una romantica vacanza a Tahiti ed avrebbero passato un po' di tempo da soli, lontano dalla metropoli del crimine. La giovane Knight si strinse al braccio del neo marito. Sorrise radiosa come solo sapeva fare accanto a lui, consapevole che avrebbe passato il resto della sua vita con una persona che l'amava incondizionatamente.

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