Mi manchi
Il ragazzo ci guardava senza proferire parola.
Improvvisamente un ghigno si allargò sul suo viso.
《Ho interrotto qualcosa?》Chiese schernendoci con lo sguardo.
《Vattene Giovanni!》Lo minacciò Thomas mettendosi davanti a me per proteggermi.
(Eh volevate Pietro! Mi disp ma Pietro è morto e morto rimane.)
《Uuuuh, sennò che mi fai Bove?》Chiese il castano prendendolo in giro.
Thomas si avvicinò decisamente scazzato e fece per tirargli un pugno ma Giovanni fu più veloce e lo spinse violentemente contro un albero.
《Thomas!》Feci per andare da lui ma Giovanni mi afferrò saldamente il polso.
《Lasciami!》Gridai cercando di divincolarmi.
《E se invece non lo faccio?》Chiese con quel sorrisetto del cazzo.
《Se non la lasci ti facciamo vedere noi.》La voce di due ragazzi alle sue spalle mi fece sobbalzare.
Giovanni si girò: erano Elena e Jerome.
Il ragazzo dai capelli rossi si avvicinò minacciosamente a me e a Giovanni.
Prese per il collo della maglietta il castano costringendolo a lasciarmi andare.
《Se li infastidisci ancora una volta giuro che ti ammazzo, chiaro?》Ringhió Jerome.
Giovanni annuì spaventato.
Mentre Jerome ancora lo teneva io mi avvicinai.
《Se farai in qualche modo soffrire Vittoria giuro che ad ammazzarti non sarà Jerome, sarò io personalmente.》Gli sussurrai all'orecchio.
Mi guardò e vidi per un attimo il suo sguardo vacillare.
Annuì e Jerome lo lasciò andare.
Lo guardammo correre fuori dal parco.
Intanto Thomas si era unito a noi.
《State bene?》Chiese Elena.
Io e il riccio annuimmo.
Salutai tutti e uscì dal parco.
Volevo stare in po da sola.
Andai al cimitero.
Volevo vederlo.
Entrai.
Vidi un signore molto anziano davanti alla tomba della moglie.
Vidi una bimba,che avrà avuto cinque anni, posare un fiore su due tombe, probabilmente quelle dei genitori, mentre piangeva.
Camminai tra le lapidi fino a trovare quella che cercavo: quella di Pietro.
Guardai la foto sulla lapide: sorrideva, gli occhiali neri gli incorniciavano gli occhi che sembravano ridere.
Sorrisi.
《Ciao Pietro...》sussurrai come se potesse sentirmi《Sai mi manchi, a tutti manchi. Eri un ragazzo stupendo,generoso...
Nessuno sarà più lo stesso senza di te.
Mi hai sempre aiutato e mi sei sempre stato accanto nei momenti in cui pensavo di crollare e di non farcela...》Sentivo le lacrime premere per uscire dai miei occhi《È tutta colpa mia se sei morto! Sarei dovuta morire io al posto tuo!》Dissi mentre una lacrima solitaria scendeva lungo la mia guancia.
《Non dire così! Pietro ha rinunciato alla sua vita perché ti amava! È stata una sua scelta.》Disse una voce alle mie spalle.
Riconobbi immediatamente l'accento palermitano.
Mi voltai: Giorgio mi guardava, dagli occhiali riuscivo ad intravedere la patina formata dalle lacrime.
Lo abbracciai.
Il ragazzo mi strinse a se affettuosamente.
Salutai Giorgio e uscì dal cimitero.
Passeggiavo per delle strade non molto consigliabili ma non mi importava.
Improvvisamente un ragazzo mi si paró davanti.
Alzai lo sguardo e incrociai gli occhi azzurro-verdi di Andrea.
Indietreggiai e mi voltai per scappare ma dietro di me c'erano Giovanni e Matteo che mi guardavano ghignado.
《Oh poverina, il suo amichetto è morto.》Mi scherní Matteo guadagnandosi una risata da parte di Giovanni.
Li guardai con odio.
《Siete dei bastardi! Pietro era un vostro amico e lo avete lasciato morire come se nulla fosse...anzi siete stati voi ad ucciderlo! Non provate nemmeno un minimo di rimorso?!》Gridai con le lacrime che mi annebbiavano la vista.
Giovanni ghignó e mi si avvicinò...troppo.
Mi prese per un polso e mi attirò a se.
《Era un traditore e un ribelle...se lo è meritato!》Mi sussurró all'orecchio.
In preda alla rabbia cominciai a tirare pugni al petto di Giovanni.
Matteo mi prese per le braccia da dietro.
Giovanni estrasse dalla tasca del giubbino di pelle una siringa.
Vissavo il liquido rosso scarlatto mentre si avvicinava a me.
Tentai di liberarmi ma Matteo mi teneva saldamente impedendomi di muovermi.
Cercai di urlare ma Andrea mi morse violentemente il labbro per zittirmi《Buona, due minuti ed è finita.》Soffió a due centimetri dalla mia bocca.
Giovanni inserì il sottile ago della siringa nel mio braccio.
Mentre iniettava il liquido non sentì nulla ma appena tolse l'ago il braccio cominciò a bruciare intensamente.
Sembrava che il mio braccio andasse a fuoco e ben presto questa sensazione si espanse in tutto il corpo.
Cominciai a vedere tutto bianco.
Le gambe cominciavano a cedere e barcollavo per rimanere in piedi.
Improvvisamente, dopo un violento capogiro tutto divenne nero.
Quando ripresi i sensi ci impiegai un po a capire dove mi trovavo.
Era una stanza bianca, attaccati al mio corpo c'erano parecchi macchinari e una flebo.
Cercai di alzarmi ma mi bloccai a causa di un dolore lancinante alla testa.
Sentì qualcuno appoggiarmi delicatamente una mano sulla spalla e facendomi ridistendere.
《Non agitarti...va tutto bene adesso.》
Riconobbi subito quella voce.
《Fede...c-cos'è successo?》Chiesi guardando il castano di fianco a me.
《Non ricordi nulla?》Chiese il ragazzo.
Improvvisamente dei ricordi mi riaffiorarono nella mente: io che camminavo,Matteo che mi bloccava,Giovanni che mi iniettava qualcosa nel braccio e poi più nulla.
《Cosa mi hanno iniettato?》Chiesi tenedomi la testa che continuava a pulsare dolorosamente.
《Era una specie di veleno, una sostanza che brucia lentamente i tesuti dall'interno dell'organismo.》Sospirò Fede.
《Ho riportato gravi danni?》Chiesi preoccupata.
《Fortunatamente no, i medici sono riusciti a toglierlo prima che raggiungesse punti critici.》Disse con un sorriso il ragazzo.
Improvvisamente entrò nella stanza un dottore.
《Signorina Black le facciamo un paio di controlli e poi potrà uscire.》
(P.S: il gesso l'hanno tolto)
Dopo i controlli Federico mi accompagnò a casa.
Entrai.
Giorgia era fuori per lavoro e il silenzio regnava sovrano nella casa.
Andai in camera mia.
Cercavo di addormentarmi, con scarsi risultati.
Alla fine dopo un buona ora passata a rigirarmi nel letto riuscì ad addormentarmi.
Thomas Pov's
Entrai nel vicolo controvoglia notando l'assenza di Mauricio.
Subito vidi Andrea, Giovanni e Matteo ridacchiare mentre mi guardavano.
《Che cazzo avete da ridere?》Chiesi alquanto alterato.
《Oh nulla...》Disse con finta innocenza Giova《Stavamo solo ripensando alla faccia di Gaia quando le abbiamo inettato il veleno.》Disse ghignando.
Ecco,se prima ero alterato adesso ero accecato dalla rabbia.
Come una furia afferrai Giovanni per il colletto della felpa e lo sollevai di qualche centimetro da terra.
《Le avete fatto l'iniezione?!》Ringhiai infuriato.
Giovanni annuì continuando a ghignare.
Poi la sua espressione cambiò diventando una smorfia di disgusto《Ma quella troia si è salvata appena in tempo.》Tirai mentalmente un sospiro di sollievo mentre rimettevo Giovanni con i piedi per terra.
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La notte vola...😄
Beh ragazzi direi che per oggi da Gaia...
Vitty: Da Vittoria (iShipSaschefano_)
Andre: Da Andrea...
Ele: E da Elena (GrechiElena)
È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?
Vitty,Andre & Ele: Come?
Tizio: 15 E 18 QUANTO FA?!!
Ma in un prossimo capitolo😄
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍
CHIÙ🐦🐦🐦🐦
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