capitolo 6
Kelsey’s Point of View:
"sei sicura che devi andare a scuola?" Mi chiese Justin muovendo la sua mano tra i pelli prima di farla ricadere sulla nuca, stringendola.
Justin mi parlava da stamattina, pregandomi di non andare a scuola. Non che questo mi dispiacesse, era dolce da parte sua vedere quanto fosse determinato. Sembrava davvero felice e calmo per la prima volta dopo tanto tempo e non volevo assolutamente rovinare questa atmosfera.
Feci trottare gli occhi, ridendo e guardandolo " si Justin, devo andare a scuola"
" ma é venerdì!" disse esasperato mentre affondava la sua testa sul cuscino.
" e allora?"
" e allora, noi dovremmo preoccuparci di fare cose normali, divertenti, prepararci per il weekend. Non andare a scuola" Disse, guardandomi contrariato.
" Justin" dissi ridendo, guardandolo in modo strano " ma cos'hai stamattina?"
" cosa?" disse, toccandosi il petto " un ragazzo non può voler passare un giorno con la sua ragazza?"
Pressai le labbra insieme, pensandoci " beh, si ma-"
" allora dovremmo" alzandosi, si avvicinò a me " riposati dalle lezioni per un giorno" avvolgendomi con un braccio, mi sorrise.
Mi morsi l'interno della guancia, pensandoci su. I miei genitori mi avrebbero ucciso se lo fossero venuti a sapere. " solo un giorno?" chiesi, specificando.
" solo un giorno" confermó " aggiungendo il weekend"
Se lo fossero venuti a sapere sarebbero stati male " ok" dissi, sorridendo mentre il mio stomaco si contorceva " facciamolo"
Sciogliendo l'abbraccio, mi guardò incredulo " davvero?" disse alzando un sopracciglio, non credendo che avevo appena detto si.
Risi, annuendo lentamente " Si, voglio dire, é solo un giorno, cosa potrà mai succedere? In più Carly prenderà gli appunti per me quindi non devo far altro che chiederglieli quando torniamo da....chissà dove" fermandomi, poggiai una mano sui suoi fianchi " dove andiamo esattamente?"
Fece una smorfia " é una sorpresa piccola" togliendo le mani dal mio corpo, si incamminò verso l'armadio, dove prese un paio di jeans prima di infilarseli.
Sospirando, gettai la testa all'indietro " sai che odio le sorprese"
" si, e forse é anche per questo che mi piace fartene, ti ho mai delusa?" giró la testa verso di m e, alzando un sopracciglio.
"no" risposi, testarda " non lo hai mai fatto"
Prendendo una maglietta pulita da un'altro scaffale, Justin si mosse verso di me " Allora non devi preoccuparti di niente" si abbassò per baciarmi, sorridendo da orecchio a orecchio.
" forse dovrei piccolo" dissi utilizzando lo stesso termine che lui preferiva usare con me " quando si tratta di te io devo preoccuparmi perché solo dio si immagina cosa hai pianificato"
" abbi un po' di fiducia in me. Davvero fidati, amerai quello che ho pensato per te" alZando un sopracciglio, ridacchio, muovendo le mani.
Guardandolo, incrociai le braccia davanti al mio petto, cercando di avere più informazioni " quando partiamo?"
" il prima possibile" mi rispose, passandosi una mano tra i capelli " voglio evitare il traffico"
" perchè ho la sensazione che sarà un lungo viaggio?" chiesi, mentre mi preparavo alla lunga giornata davanti a noi.
" perché lo sarà piccola" disse ridendo " forza, fai le valigie, partiamo tra un'ora"
" fare le valigie? Un'ora?" lo guardai incredula "cosa?" quando vidi dhe la smorfia dalla sua faccia lentamente scompariva, lo guardai profondamente " avevi già programmato tutto vero?"
" forse" rispose, mettendosi le mani in tasca e lasciando fuoriuscire il pollice " Speravo dicessi di si prima"
Scuotendo la testa, mi mossi " cosa devo mettere in valigia?"
" saremo solo io e te piccola, usa la tua immaginazione" disse facendomi l'occhiolino.
Sospirando, presi la prima cosa dhe era vicino a me, che casualmente era una maglietta prima di mostrargliela.
Guardandola, alzò le mani in segno di resa " era solo un suggerimento" disse scusandosi.
" si, uno terribile" mi mossi spostando il peso su un piede, sospirando " seriamente, cosa devo mettere in valigia?"
" tutto quello che vuoi piccola. Questo weekend é per te, voglio che tu stia bene" era sincero, un sorriso fresco sul suo viso.
Mordendomi il labbro, evitai di ridere come un'idiota " davvero?"
Annuì " davvero. Ora, muovi quel tuo piccolo e delizioso culetto che ti ritrovi e muoviti. Io ti aspetto di sotto"
" ok" dissi, tirando fuori un paio di jeans stretti " aspetta un secondo" mi bloccai, guardandolo e aggrottando le sopracciglia " e tu non prepari la valigia?"
Stando fermo sulla porta, Justin mi guardava, sorridendo " io ci ho già pensato piccola"
" stronzo" dissi, guardandolo, mentre lui mimava con le labbra un " ti amo anche io" . Ruotando gli occhi, cominciai a tirare fuori varie magliette un qualche paio di jeans, immaginando e pensando a dove avrebbe potuto portarmi.
***
Poggiando a terra la seconda valigia che avevo preparato per questo piccolo viaggio che justin aveva programmato, Sospirai, stiracchiandomi " ok" dissi battendo le mani " sono pronta"
Girandosi, Justin strabuzzò gli occhi " che cosa ti porti dietro? Staremo via solo tre giorni se conti oggi" esaminò le mie valigie, prendendole in mano per sentire quanto pesavano e potevo capire dalla sua faccia che mi ero portata via troppo. Uomini.
" beh, mi dispiace, ma che ne so io di dove mi porterai? mi sono portata dietro un paio di cambi per ogni giorno. Inoltre, sono una ragazza, che cosa ti aspettavi? Per te é facile, tutto quello che ti serve sono un paio di magliette, pantaloni e boxer ed é fatta"
Ridendo, Justin mi prese e mi avvicinò a lui, baciandomi la testa " sei troppo tenera piccola"
Alzando il mio gomito, lo colpii sul fianco, facendolo allontanare mentre si premeva il punto dove lo avevo colpito " e questo perchè cos'era? Cosa ho fatto?"
Alzando un sopracciglio, mi mossi davanti a lui, entrambe le mani sui fianchi mentre lo guardavo "tu credi che io sia tenera?" dissi, a voce più alta di quanto mi aspettassi.
" beh...si. Che cosa dovrei......oh" disse ridacchiando, capendo cosa volevo dire " sexy, volevo dire sexy" abbassandosi, toccò le sue labbra con le mie " ho dimenticato che tu non sei tenera"
" hai capito" dissi ridendo, i ricordi che mi passavano per la testa mentre sentivo le farfalle nello stomaco. Era una sensazione fantastica comportarsi come una normale coppia dimenticando tutti i problemi.
" voi due siete davvero strani" la voce di Marcus si sentii dietro di noi, e lo vidi camminare mentre teneva un pezzo di pane in bocca.
Mostrandogli il dito medio, Justin mi portò piu vicina a lui, approfondendo il bacio mentre la sua lingua toccava la mia.
Sorridendo contro il bacio, gli presi il viso tra le ma, mentre piegavo la testa per baciarlo meglio.
" ma che cazzo! Sto cercando di mangiare" ci urlò contro, mentre il pezzo di toast che teneva in bocca cadde.
Mordendomi il labbro, Justin rise contento quando sentì un gemito da parte mia. Capendo il gioco, mi aggrappai al suo collo, alzandomi sulle punte per andargli incontro.
" siete seri? Continuerete a succhiarvi la faccia a vicenda mentre io sono qui davanti a voi?" sputò.
Ridacchiando, stavo quasi per staccarmi quando le mani di Justin mi fermarono, piazzandosi sull emie cosce e tirandomi su, cosicché dovetti aggrapparmi ai suoi fianchi.
" vuole uno show?" mormorò Justin in modo che potessi sentire solo io " allora noi gli diamo lo show" . Staccando le sue labbra dalle mie, cominciò a baciarmi il collo, succhiando leggermente la mia pelle calda, mentre gemevo.
" ok, ok" disse Marcus alzando le mani, arrendendosi " mi arrendo! Avete vinto, avete vinto, solo smettetela" disse mentre Justin fu costretto a mettermi giù a causa delle risate.
" è disgustoso" disse Marcus sedendosi sul divano.
" nessuno ti ha obbligato a guardare" disse Justin ridendo mentre avvolgeva un braccio attorno alla mia vita.
" e ate nessuno ha detto che devi scoparti la tua ragazza nel mezzo del salotto" rispose, sedendosi comodamente " non dovete andare da qualche parte? Non avreste potuto mantenervi lo show per quando sarete soli?"
" no perchè prenderti per il culo é molto meglio" Justin rise contento, la sua faccia davvero rilassata. Sedendosi sul divano di fronte a dove stava Marcus, Justin mi fece sedere sulle sue gambe.
" che cazzo é questo battibecco?" chiese Bruce entrando in salotto con Stephanie di fianco.
" Justin ha deciso di far scivolare la sua lingua lungo la gola di Kesley mentre io stavo cercando di mangiare, ecco cosa succede" sputó Marcus, muovendo una mano.
" come se tu non baciassi la tua ragazza quando ti é vicino" disse Justin facendo roteare gli occhi.
" quello che sto dicendo é che, se avessi voluto guardare un porno, lo avrei fatto da solo, grazie mille" Marcus rise Nonappena mi girai verso di lui.
" anche se hai la fidanzata, sei comunque un bambinetto" ridacchiò Justin, mordendosi il labbro. " forse dovresti chiamare Kadra e dirle di fare sesso con te per tirarti un po' su perché ti stai comportando come un bambino ora, e lo sai"
Con un sospiro, Marco entró in salotto, ridendo probabilmente per quello che avevo detto " amico, te la sei cercata"
" sta zitto" disse Marcus, irritato.
"aw" dissi " siete davvero ingiusti con lui"
" grazie Kelsey!" disse guardandomi con occhi brillanti " finalmente qualcuno che si preoccupa dei miei sentimenti"
" io sono dalla tua parte amico" dissi, colpendomi il petto, baciandomi due dita e puntando verso di lui facendogli il segno della pace.
Ridendo, Marcus scosse la testa " sei matto"
" dimmi qualcosa che non so" dissi, pulendomi la spalla, ridendo.
" per quanto mi diverta stare qui" Justin si mosse, baciandomi il naso e prendendomi per la vita " é meglio che andiamo" togliendomi da sopra di lui, Justin si alzò proprio mentre lo facevo io.
" che tu ci creda o no" Bruce diede una pacca sulla spalla a Justin " ci mancherai"
" grazie amico, lo apprezzo" Justin rispose con un sorriso prima di abbracciarlo come fosse stato un fratello " ci vediamo tra un paio di giorni, cercate di non sentire troppo la nostra mancanza" prendendo le borse, ci muovemmo verso la porta.
"ci proveremo" rispose Bruce " Cercate di non divertirvi troppo. L'ultima cosa che ci serve é avere dei mini Bieber che corrono per casa" disse rivolgendosi a me.
Arrossendo, presi la mano a Justin " non devi preoccuparti di questo"
" sono sicuro che non dovrò farlo" disse ridendo, mentre faceva un passo indietro mettendo un braccio attorno alle spalle di Stephanie. Sembravano una coppia normalissima che salutava un'altra coppia di amici.
Aprendo la porta, mi girai verso di loro " mi mancherete"
" ovvio" disse Stephanie, ridendo e salutando.
" ok, ora me ne vado" dissi aprendo la porta, ma mi fermai quando una voce dietro di me aveva cominciato a urlare il mio nome.
" dove pensi di andare ragazza?" lasciai fuoriuscire un sospiro mentre guardavo Carly uscire dalla macchina di John e venire verso di me " pensavi di andare via senza salutare la tua migliore amica?"
"mi dispiace..." dissi a bassa voce, sperando che non si fosse arrabbiata con me.
" ti perdono" Carky sorrise, abbracciandomi " sei fortunata che ti voglio bene"
" lo so" la abbracciai stretta " come facevi a sapere che stavo andando via?"
" diciamo che ho le mie fonti. Inoltre, sarò io quella che ti parerà il culo con i tuoi genitori quando chiameranno e saró io quella che ti passerà gli appunti quando tornerai" sorridendo orgogliosa, mi guardò " prego"
" grazie di tutto Carly, ti devo un favore"
" si ma ne parleremo quando torni. Adesso devi divertirti con il tuo ragazzo. Chiamami quando arrivi ok? Per il resto rilassati e divertiti" mi attiró di nuovo in un abbraccio, tenendomi stretta " lo sta facendo per te sai"
" lo so" sussurrai, mentre le sorridevo " ci vediamo quando torno"
" ci vediamo" disse tornando verso John. Lo salutai, abbracciandolo.
Stringendomi, mi staccó da lui poco dopo, mettendo le ma in tasca " divertiti"
Aspettai Justin mentre parlava con Carly in una maniera che non avevo mai visto prima. Era educato con lei e la stava addirittura ringraziando, prima di rivolgersi a John e scambiare poche parole.
" sei pronta piccola?" mi chiese girandosi di spalle a John.
Annuendo, pressai le mie labbra insieme mentre ci incamminavamo verso il suv nero. Aprendo il portabagagli, mise dentro le mie valigie prima di chiuderlo. Camminò verso la portiera del guidatore, mentre io ero già seduta in macchina.
Tirando giù il finestrino Nonappena accese la macchina, salutai con la mano e urlai un "ciao" mentre loro facevano lo stesso con noi.
Rivolgendosi verso la strada, Justin fece retromarcia prima di ritrovarsi in strada, mentre la casa si allontanava velocemente da noi.
" sei emozionata?" Justin mi guardò, una sua mano sul volante mentre l'altra era legata alla mia, le nostre dita legate insieme.
" mm" sorrisi, toccandomi la guancia " ma vuoi sapere cosa renderebbe questo viaggio ancora migliore?" lo guardai, sperando che non avesse capito dove volevo arrivare.
" cosa?"
" se mi dicessi dove stia andando" gli presi il braccio, cercando di rivolgergli lo sguardo più tenero che potessi rivolgergli, sperando che mi rivelasse il segreto così non avrei dovuto stare in ansai tutto il tempo in macchina.
" che ne dici di...no?" Justin rise Nonappena vide la mia faccia diventare seria, ritornando seduta comoda sul mio sedile.
" ti odio"
" non é vero, non mentire a te stess" disse con una smorfia orgogliosa mentre svoltava ancora, guidando in una parte di Stratford che non avevo mai visto.
" invece si" dissi incrociando le braccia sul mio petto " ti odio proprio tanto"
" ok, allora ti odio anche io piccola" prendendo di muovo la mia mano, vi piazzò un bacio, cercando di sdrammatizzare. Quando vide che non stava funzionando, mi stinse la mano " non arrabbiarti Kesley" disse " fidati, amerai la mia sorpresa"
" odio le sorprese signor Justin Bieber e anche se amerò il posto dove mi stai portando, il viaggio sarà un tortura perché cercheró in tutti i modi di farmi dire dove stiamo andando"
" non essere così melodrammatica, saremo li in piu o meno tre ore, non di più. Perché non provi a dormire?"
" perché non voglio"
" allora cosa vuoi fare?"
" niente, quello che voglio é che tu mi dica dove diamine stiamo andando"
" giuro su dio che se non ti amassi davvero, in questo momento ti avrei già uccisa" disse, fermandosi ad un semaforo.
" beh, scusami se voglio solo sapere dove il mio ragazzo mi sta portando. Non pensavo fosse un crimine"
" non lo é ma se voglio che tu rimanga meravigliata, devo stare zitto quindi smettila di fare così e calmati, non pensarci. Più ti agiti, più diventi nervosa. Rilassati ok? Ti prometto che ne vale la pena"
" sai, tutto questo potrebbe finire se tu mi dicessi dove mi stai portando ma no, tu devi essere talmente un testa da cazzo da tenertelo per te" roteai i miei occhi, mentre sospiravo.
" un testa di cazzo? Sei seria Kesley?" Justin rise " chi lo dice ancora?"
" io lo faccio, qualche problema?" dissi irritata. Mi sentivo come una bambina di cinque anni che non riceveva la caramella che voleva. Sembrava che tutti sapessero dove stessimo andando tranne me, e questo mi infastidiva parecchio.
" beh, a dirti la verità, si" disse Justin, protendendosi verso di me e prendendomi il mento "puoi fare di tutto, non ti dirò dove stiamo andando, quindi siediti e calmati"
Un pensiero mi attraverso la mente, e un sorriso mi si dipinse in faccia " ne sei sicuro?" lo sfidai alzando un sopracciglio, sperando che non si rendesse conto che mi aveva appena aperto una porta.
" si" annuì, sicuro di se stesso " lo sono"
" ok" dissi, andando verso di lui e mordendogli il lobo, una mia mano sul suo ginocchio.
" oh...niente" dissi, abbassandomi mentre baciavo la sua pelle calda. Succhiando il suo punto debole, mi diedi il cinque mentalmente Nonappena gemette. Mordendo il collo per poi leccarlo, sorrisi a me stessa, sapendo che potevo avere quello che volevo.
"s...smettila Kesley" disse Justin con voce rotta, mentre stringeva il volante, le sue nocche bianche.
" no" sussurrai mentre mi muovevo verso il suo petto, lasciando umidi e soffici baci per tutto il tragitto, mentre la mia mano era sul cavallo dei suoi pantaloni.
" Gesù Cristo Kesley" gemette Justin, la sua testa contro lo schienale del sedile, i suoi denti che mordevano il labbro inferiore.
" dimmi-bacio-dove-bacio-mi-bacio-stai-bacio-portando"sussurrai al suo orecchio mentre baciavo delicatamente la pelle sotto a questo.
" no" disse sospirando e prima che potessi fare altro, sentii un clacson dietro di noi.
Togliendomi dalla mia posizione praticamente sopra di lui, Justin diede gas, mentre si passava nervosamente la mano tra i capelli " cazzo"
" cosa?" chiesi.
" mi hai eccitato piccola, ecco cosa!" mi guardò per pochi secondi, per poi riportare lo sguardo sulla strada cercando di sentirsi di nuovo a proprio agio, anche se per quello che potevo vedere, sarebbe stato impossibile.
Spalancai gli occhi, avvicinandomi al finestrino " io ho fatto quello?" chiesi puntando al cavallo dei suoi pantaloni, leggermente alzato.
" si" disse mollando i capelli e guardandomi " lo hai fatto"
" mi dispiace" mi scusai, sentendo un po' in colpa " non era mia intenzione farti....ecco" sospirai.
" si, so quali erano le tue intenzioni" disse, stringendole la nuca.
Per alcuni minuti in macchina ci fu completo silenzio mentre Justin combatteva contro il suo piccolo -o meglio-grande problema. Cercava di evitare quanti più semafori rossi possibili, si toccava i pantaloni, cercando di calmarsi da solo, ma non funzionò.
" ok" dissi " accosta"
" cosa?" chiese confuso, le sue sopracciglia aggrottaste.
" ho detto accosta" mossi la mano alla mia destra, indicandogli un posto di emergenza sulla strada, e finalmente lo convinsi; mosse la macchina esattamente dove gli avevo detto.
" cosa fai?" Chiese guardando nello specchietto retrovisore assicuranndosi che nessuno ci vedesse per poi guardare me.
" distendi il sedile" mi tolsi la cintura di sicurezza in modo che potessi guardarlo.
"perché?"
Lo guardai annoiata " puoi smettere di fare domande e fare quello che ti si dice?"
Mettendo una mano su una leva di fianco al sedile, Justin lo abbassò., ritrovandosi disteso.
" grazie" dissi muovendomi così ds essere seduta sopra di lui. Slacciai la cintura dei suoi pantaloni, mettendola sulle mie ginocchia.
" che...che cosa stai facendo?"
" non puoi giurare in queste condizioni e sono stanca che tu continui a muoverti" mi leccai le labbra, guardandolo " quindi, stai zitto, rilassati e divertiti" gettando dietro di lui la cintura, gli sbottonai i jeans prima di tirare giù la cerniera.
" cazzo Kelsey" disse a denti stretti capendo esattamente quello che stavo per fare. Toccandogli e gambe, tirai giù i suoi jeans fino ad arrotolarli alle caviglie. Poi presi i boxer e glieli tolsi, rivelando ai miei occhi il suo membro.
Posizionandomi dritto sopra di lui, feci un respiro profondo prima di prenderlo in bocca, le mie mani sui lati, posizionate sulle sue cosce.
Gemendo, Justin intrecciòe sue dita tra i miei capelli, spingendomi, mentre seguiva i miei movimenti. La mia testa si muoveva su e giù, prendendolo più che potevo.
Leccandogli la punta, passai gentilmente i denti sulla sua pelle bruciante, stando attenta a non morderlo.
" porca puttana" disse a denti stretti, mentre premeva violentemente le dita sulla mia testa. Gettò la testa all'indietro, in estasi.
Succhiando a lungo, premetti le mie unghie nella pelle delle sue cosce, mentre mi teneva la testa la mia lingua si muoveva attorno a lui prima che potessi muovermi ancora.
Portandomi ancora più vicino di quanto non fossi già, Justin gemette, guardandomi esattamente nel momento in cui io guardai lui. Guardando come lo stavo succhiano, Justin si morse avidamente il labbro inferiore.
Si spinse dentro di me e fu allora che capii che era vicino. Sbrigandomi per fare in do che accadesse in fretta, succhiai ancora più avidamente, la mia testa si muoveva velocemente mentre le dita di Justin premevano sulla mia testa.
" cazzo" disse senza fiato " Kesley...." grugnì e dopo tre movimenti, lo sentii tendersi mentre veniva, Inghiottii tutto a fatica. Asciugandomi le labbra, lo guardai mentre tornava seduto, il suo respiro rotto.
Sperando di aver fatto la cosa giusta, mi mossi fino a tornare nel posto del passeggero. Sedendomi, lo guardai mentre si rimetteva i boxer e i jeans, tirando su la cerniera e non preoccupandosi del bottone dal momento che le sue mani caddero sul volante, il suo sguardo bruciante su di me.
" cosa?" mormorai, evitando il suo sguardo penetrante.
" come cazzo hai imparato a farlo?" disse attonito, i suoi occhi spalancati e il suo petto che si muoveva velocemente " voglio dire, immaginavo che tu lo sapessi fare ma porca troia piccola é stato...." scosse la testa " é stato fottutamente fantastico"
La mia faccia stava bruciando dall'imbarazzo mentre mi tenevo la testa tra le mani " non dirmelo. É solo che, tu eri...volevo aiutarti...guida" dissi, non sapendo cosa dire.
" aw" Justin si mosse verso di me, prendendomi la guancia tra il suo indice e il suo pollice mentre mi accarezzava " sei sexy quando ti imbarazzi per queste cose anche se non dovresti" disse con una smorfia.
" smettila" dissi, prendendo la sua mano e tirandola via da me.
" é solo la verità piccola" Justin si rimise la cintura di sicurezza prima di accendere il motore e tornare per strada " dovresti eccitarmi più spesso se poi finiamo così"
"Justin" lo guardai mentre rideva, capendo che doveva finirla.
" va bene, va bene, la smetto, ma non credere che sia l'ultimo. Ti devo un favore per quello che hai fatto"
" un favore?" lo guardai perplessa, confusa per quello che avevo fatto " per cosa?"
" per avermi fatto quello che hai fatto. Non é colpa tua, sai" disse, combattendo contro la voglia di ridere " se non fossi stata così testarda tutto ciò non sarebbe successo" disse muovendo le dita, rivolgendomi una smorfia.
" non mi pare che tu ti stessi lamentando" risposi.
" hai ragione" disse " ma che divertimento ci sarebbe se lasciassi perdere?" mi guardò facendomi intendere che non si sarebbe dato per vinto.
Sospirando, guardai fuori dalla finestra " io ti odio"
"non é vero" disse, dandomi un bacio sulla guancia " tu mi ami quindi smettila di convincerti del contrario"
" vabbè" dissi terminando la conversazione, poggiando la testa al finestrino.
" non sai divertirti" disse prendendomi in giro.
" si, si..." mormorai, portandomi le ginocchia al petto e avvolgendole con le braccia, mentre affondavo nel sedile di pelle.
***
" piccola" sentii qualcuno che mi scuoteva " piccola, svegliati..."
Feci un verso prima di aprire gli occhi. Sbadigliando, misi le mani davanti alla bocca prima di vedere Justin di fronte a me " siamo già arrivati?" dissi.
" si, vieni" porgendomi una mano, la presi, uscendo dalla macchina e chiudendo la portiera dietro di me. Muovendomi per vedere finalmente dove fossimo, quasi svenni per la meravigliosa vista di fronte a me.
" oh mio dio..."
Eravamo sulla punta di una collina che dava su tutta Stratford, un piccolo cottage era poco distante da noi, proprio come lo era un piccolo lago.
Il cielo aveva delle meravigliose sfumature di blu, chiaro e limpido mentre il sole se ne stava andando. Uccellini volavano felici sopra di noi, cinguettando felici.
" ti piace?"
" piacermi Justin? Lo amo! Ora capisco perché non hai voluto dirmelo....é bellissimo" dissi felice come una ragazzina mentre guardavo sognante il cottage, dove pensai che saremo stati per questi tre giorni " é tenero e intimo e fantastico...grazie" lo guardai " non dovevi farlo"
" l'ho fatto" annuì, prendendo una mano nella sua mentre mia carezzava con il pollice " ne hai passate davvero troppe...ti meriti tutto questo. Tutti e due ce lo meritiamo. Gli ultimi tre anni e mezzo sono stati un'inferno."
Mi mossi più vicino a lui, la mia testa sul suo petto " grazie"
Baciandomi la testa, mi tenne vicina " tutto per te piccola"
Sorridendo, chiusi gli occhi, assaporandomi questo momento di pace e traquillità. Era fantastico sapere che saremo stati solo noi due senza nessun'altra. Facendo un passo indietro, il suo braccio cadde lungo il fianco. I suoi occhi puntati verso il cielo.
" dovremmo entrare, voglio vedere l'interno" dissi battendo le mani insieme, no riuscivo a stare ferma.
" tu entra, io ti raggiungo, prendo le borse" Justin aprì il portabagagli del suv, prendendo le valigie.
" ok" camminando verso il vialetto di pietra, mi strinsi le mani. Aprendo la porta di vetro, aprii anche la porta di legno dietro questa, entrando finalmente.
Trattenni il fiato, assaporando l'atmosfera attorno a me. Era mozzafiato, tutto era FSTTO di legno costoso, delle foto sulle pareti di Justin e la sua famiglia. Sui pavimenti non c'era moquette e i divani erano davanti al camino, il quale era pronto ad essere acceso se fosse stato freddo.
Sembrava fosse una foto di una rivista. Niente sembrava reale e di certo non lo sembrava. Era troppo perfetto per essere vero.
"ti piace quello che vedi?"
Girandomi, i miei occhi si fermarono su Justin mentre poggiava i borsoni a terra e mentre si incamminava verso di me " si, é bellissimo"
" non bello come te" disse amorevolmente.
Guardando in basso, mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio " é dei tuoi genitori?"
" si, venivamo qui ogni inverno quanodo ero piccolo. Era come in rifugio di famiglia" disse, ma scosse la testa e cambiò subito argomento " vuoi sistemare ora e più tardi?"
" quando vuoi" dissi mettendomi le mani in tasca " non mi interessa"
" ok" sorpassandomi e camminando verso il camino, mise all'interno un paio di pezzi di legno, in caso avessimo dovuto accenderlo.
Decidendo che forse era meglio se mettevo via un paio di vestiti senza doverlo fare più tardi, aprii una borsa, arruffando i miei vestiti cercando di sistemarli, quando sentii un paio di braccia avvolgenti da dietro.
" calmati piccola. Passeremo il weekend insieme, solo tu e io, nessun'altra" la voce di Justin era calma e profonda " possiamo fare quello che volgiamo senza essere interrotti" mormorò contro la mia guancia, baciando la mia pelle.
Mordendomi il labbro, sapevo che aveva ragione. É pazzesco pensare come lui riesca a capire quando mi sento giù. Non sapevo cosa mi era successo oggi, ma mi sembrava tutto troppo bello per essere vero; se non fosse stato per questi momenti, tutto attorno a me sarebbe caduto come in un sogno.
Decidendo che ne avevo abbastanza e che ero stanca dei se e dei ma, mi girai verso di lui avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo " cosa dici che dobbiamo fare?" sussurrai.
" non lo so" parlò contro le mie labbra " cos'hai in mente?"
" dimmelo tu"
" sto pensando a qualcosa che coinvolga solo te e me, nessun'altra" mi sussurrò all'orecchio.
Il mio corpo si tese alle sue parole, mentre mi scioglievo sotto il suo tocco. Poggiando le mie labbra contro le sue, feci scivolare le mie dita tra i suoi capelli, tirando le punte mentre Justin faceva scorrere le sue dita sui miei fianchi prima di prendermi le cosce e alzandomi, cosicché dovetti allacciare le mie gambe attorno ai suoi fischi mentre lui mi piazzava giusto davanti al camino
Poggiando la schiena, guardai Justin togliersi la maglietta prima di poggiare le sue labbra sul mio collo e cominciare a succhiare, i suoi denti sulla mia pelle.
Gemendo, premetti la sua testa vicino a me mentre piazzava molteplici baci sulla mia bocca aperta, mentre faceva scorrere le dita sulla mia maglia, alzandola.
Premendo il suo petto, mi alzai, togliendomi la maglia e gettandola in un angolo prima di prendere il suo viso tra le mani e baciarlo, ritornando di nuovo dove stavo prima.
Baciando il mio petto e la pelle esposta dei miei seni, Justin slacciò il reggiseno prima di toglierlo, avvolgendo la sua bocca attorno a uno dei miei capezzoli.
Succhiando e leccando, gettai la testa all'indietro, accarezzando i suoi capelli mentre gemevo.
Muovendosi verso l'altro seno e prestando la stessa attenzione, arrivó al bottone dei miei jeans prima di slacciarli e farli scivolare lungo le mie gambe, il mio intimo fece la stessa fine, lasciandomi nuda sotto di lui.
Facendo lo stesso con lui, gli tolsi i vestiti mentre Justin si muoveva tra le mei gambe, baciandomi il braccio e la spalla.
" mi sei mancata cazzo, lo sai?" sussurro, baciandomi varie volte " eri tutto quello a cui pensavo mentre non c'ero. Pensavo sulla te, nessun'altra" amore, lussuria e passione nei suoi occhi color caramelli, mandandomi in trance. Legando le nost dita insieme, Justin mi fece alzare le braccia sopra la testa, mantenendole ferme " e ora ti ho tutta per me"
Sorriedendo, sentii il mio stomaco contorcersi " non importa quello che ho fatto, tutto mi ricorda te. Sei quello che amo...." scossi la testa " non importa se tu eri lontano da me. Nel mio cuore, sapevo che tu c'eri mentalmente e emozionalmente. Per quanto fossi arrabbiata, niente poteva evitare l'amore che provo per te"
Leccandosi le labbra, Justin sospirò profondamente " sei tutto per me. Non so che cosa avrei fstto se ti avessi persa"
" non mi perderai mai" sorrisi, ricordandomi di una conversazione simile prima che lui se ne andasse " ci saró sempre nonostante tutto"
" lo prometti?"
Ridacchiando, annuii " lo prometto"
Sospirando, Justin catturò le mie labbra in un bacio appassionato, il suo corpo si muoveva contro il mio mentre entrava dentro di me lentamente.
Gemendo, affondai le dita nella sua schiena mentre entrava in me con tutte le sue emozioni che potesse trasmettermi, il suo respiro pesante su di me " Justin..."
Stringendomi la mano, uscì per un attimo da me prima di rientrare più velocemente, questo movimento mi fece gettare la testa indietro. I nostri corpi si muovevano all'unisono. " dio, ti amo da matti"
Togliendo le mani dalle mie, poggiai i miei palmi sui suoi fianchi, accompagnando i suoi movimenti dentro di me mentre mi assaporava.
Passandogli una mano tra i capelli, gemetti sonoramente, avvolsi le gambe attorno a lui mentre approfondivo i movimenti.
Uscendo da me di nuovo, rientrò con tutto la sua forza, gettandomi oltre il limite. Tremavo attorno a lui, pulsando mentre sapevo che stavo per venire.
Baciandomi, Justin si mosse più velocemente di prima, ma non così tanto da farmi male, i miei fianchi si muovevano contro di lui.
" Justin!" urlai, mentre il mio corpo tremava, e pochi secondi dopo, venni.
Uscendo da me, Justin si sistemò vicino a me mentre mi prendeva tra le braccia, baciandomi il collo e la spalla mentre cercavo di calmarmi e riportare il mio respiro regolare. " sei stata fantastica " disse baciandomi la tempia.
Un silenzio confortante cadde tra di noi mentre ci tenevano stretti, i nostri corpi vicini, mentre un pensiero mi passò per la mente.
Baciandogli il mento, lo guardai " ti amo anche io"
" eh?" chiese guardandomi.
" mi sono appena accorta che non ti ho risposto quando me lo hai detto prima...."
" non ti preoccupare piccola, io so che mi ami" sorrise " sai quello che si dice..." si bloccò " le azioni parlano di più che le parole"
" forse dovremo provare questa teoria" suggerii innocentemente giocando con le punte dei miei capelli mentre Justin mi guardava curioso.
" cosa hai appena detto?"
Ridacchiai, nascondono la mia faccia sul suo petto " niente"
" no" tirandosi su, Justin mi guardò sorridente " dimmelo"
" ho detto che forse dovremo provare questa teoria, che le azioni valgono di più delle parole" mi morsi il labbro, evitando il suo sguardo.
" mi stai dicendo che sei pronta per il secondo round Kelsey Jones?" Justin mi sorrise incredulo mentre cercava di non scoppiare a ridere.
" forse, forse no" dissi " dovrei essere io a determinarlo no?"
Prima che potesse replicare, lo spinsi contro il materasso mentre mi mettevo a cavalcioni su di lui, poggiando le mie mani sul suo letto, lo posizionai per bene sotto di me " sei pronto?"
Mettendomi le mani sui fianchi, Justin si leccò le labbra " fammi vedere cosa sai fare piccola mia"
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