Cap. 4.5 E se fosse per sempre - epilogo (terza parte)
La prima volta in casa di Taka. La prima volta in camera di Taka. La sua bellissima madre. Tutto parlava di lui, gli somigliava. Casa dall'aspetto semplice, austero, con pareti bianche e cameretta senza troppi fronzoli, arredata in stile giapponese. L'unica cosa di origine 'occidentale' che si poteva trovare in quella stanza era un ampio letto di una piazza e mezza, forse troppo grande per una sola persona. Tutto così nuovo ed eccitante che Mondo quasi si era dimenticato del fatto che volesse parlargli.
Taka: "Accomodati dove preferisci, sul letto o sulla sedia di fronte alla scrivania. Puoi fare come se fossi a casa tua" -affermò sorridendo.
Mondo: "Tua madre è simpatica, molto dolce ed emotiva" -gli disse sorridendo. Un po' lo invidiava: anche lui avrebbe voluto avere ancora dei genitori. Con Daya era davvero felice ma l'assenza della madre spesso si faceva sentire.
Taka: "Dici? A me sembra solo iper apprensiva" - sbuffò incrociando le braccia ancora infastidito.
Mondo: "Allora una ragione in più per dirti che ti somiglia" - replicò ridacchiando. Era carino quando arricciava le labbra e gonfiava le guancia.
Taka: "Trovi? Mi hanno sempre detto che assomiglio a mio padre e anche a mio nonno..." - gli rispose. "Beh, spero di non somigliarci davvero a mio nonno" - aggiunse poi contrariato.
Mondo: "Per tuo nonno non so dirti e neanche per tuo padre, ma hai gli stessi bellissimi occhi di tua madre"
Taka: "O-oh? G-grazie" - disse sorpreso. Poi si zittì per l'imbarazzo.
-"Eh? Occhi bellissimi? Io? Di solito spaventano le persone, come può pensare che i miei occhi siano belli? P-però s-sono felice che gli p-piacciano" - pensò mente il suo cuore cominciò a battere. Perché Mondo doveva per forza dire quelle cose così dolci ad un suo amico? - "Basta Kiyotaka Ishimaru! Riprenditi e rispondigli seriamente! Non puoi fare così ogni volta che ti sta accanto, altrimenti rischierai di impazzire. A-amico. Solo amici" - provò a dirsi per calmarsi un po'.
Taka: "D-di solito il mio sguardo spaventa le persone, lo sai bene anche tu" - riuscì poi ad aggiungere, farfugliando.
Mondo: "Io invece, fin dal primo giorno, l'ho trovato magnetico. Traspare forza e passione dai tuoi occhi" -rispose con una voce sicura e sincera. Neanche si era reso conto di quanti complimenti gli stesse facendo. Voleva soltanto dirgli la verità, mostrargli in che modo lo vedeva.
Taka: "Nessuno mi aveva mai fatto un complimento sugli occhi. Anche a mio padre sono piaciuti subito gli occhi di mia madre, sai?" - gli confessò ancora imbarazzato.
Mondo: "Ci scommetterei! Sono così belli...ma lei ha i tratti del viso più dolci dei tuoi"
Taka: "Oh, questo è perché il mio viso è la fotocopia di quello di papà"
Mondo: "Allora anche lui-" -frenò la sua linguaccia prima di potergli dire che se il padre gli somigliava allora anche lui doveva essere un uomo bellissimo.
Taka: "Anche lui?" - domandò incuriosito.
Mondo: "N-no niente" -mugugnò arrossendo. -"Stavo davvero per dirgli una cosa così imbarazzante? Ora che ci penso è da quando siamo arrivati qua dentro che lo sto riempiendo di apprezzamenti neanche troppo velati! Sono uno stupido. E pensare che volevo assicurarmi di dargli il supporto necessario per la sua cotta non corrisposta! Invece lo sto infastidendo con queste stronzate... è un miracolo che non me l'abbia ancora fatto notare. La carta dell'amicizia è così dura da sopportare ma almeno è utile in questi casi. Speriamo non si sia infastidito... queste cose vorrebbe sentirsele dire da un altro, no?" - pensò iniziando a maledirsi.
Taka: "Ah giusto, cosa volevi dirmi? Ho avuto l'impressione che fosse importante" -affermò con voce seria. Non riusciva a vedersi dall'esterno ma era molto agitato. Aveva capito che stava per ascoltare qualcosa che con tutta probabilità riguardasse il giorno precedente.
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Il momento della verità era giunto per entrambi. Mondo provò a darsi una spinta raccogliendo ed utilizzando tutto il suo coraggio mentre Taka stringeva la povera stoffa dei suoi pantaloni, deglutendo di tanto in tanto. La tensione cresceva a vista d'occhio.
Mondo: "Ricordi cosa è successo ieri?" - gli chiese con tono serio.
Taka: "I-io, ad essere sincero... n-no. Non ricordo nulla. Ci ho provato. Ho frugato nella mia memoria così tanto...anche in treno, sai? Ma è stato inutile" -rispose con sincerità.
Mondo: "S-sei sicuro di non ricordare niente?" - insistette.
Taka: "S-sì. P-perché me lo chiedi? Ho forse fatto q-qualcosa di s-strano?" - domandò sudando freddo. ‐"Che quelle immagini che ogni tanto mi passano per la testa siano scene realmente accadute? C-cosa ho f-fatto?" -pensò sbarrando gli occhi. L'ansia iniziò a farsi sempre più presente.
Mondo non disse una parola. Fu fulminato dai ricordi della sera precedente. Poi l'immagine di Makoto. La collera si fece viva. Poteva davvero supportare la persona che gli piaceva nella sua cotta per un altro quando era così geloso?
Taka: "P-perché ti sei zittito all'improvviso? C-cosa ho fatto?" ‐chiese con una vena di terrore negli occhi.
Mondo: "Cosa hai fatto?!" -ringhiò nervoso, avvicinandosi a passi pesanti verso di lui e costringendolo spalle al muro. "Perché non ricordi niente quando io invece ieri..." ‐si morse la lingua. Doveva chiedere di Makoto non confessare i suoi sentimenti. "So che non eri in te però non puoi usarmi come sostituto di Makoto!" -ruggì poi, sbattendo col pugno sul muro.
Dapprima il ragazzo reagì con sorpresa serrando gli occhi mentre un brivido di paura gli attraversò tutta la schiena. Era da tanto che non vedeva Mondo così arrabbiato. Poi però allo spavento si sostituì la rabbia. Non importa cosa avesse fatto da ubriaco ma perché doveva esser trattato in quel modo?
-"S-sostituto? Makoto? Non ti seguo!" -gli urlò in pieno viso, dimostrando ancora una volta che era una delle poche persone che riuscivano davvero a tenergli testa.
Mondo: "G-già. Sei innamorato di Makoto, no?" -insinuò con una voce che era un misto tra rabbia e tristezza. "Ieri me lo hai confessato! Avrei voluto almeno che me lo dicessi da sobrio... Sono tuo amico, no? Non merito forse fiducia?" -domandò digrignando i denti e dando un altro pugno al muro. "V-voglio dire, i-io ti sosterrò nelle tue scelte, però ecco potevi evitare ieri" -aggiunse infine. Stavolta il suo sguardo e la sua espressione raccontavano tutta la sofferenza che aveva provato quella notte.
Taka: "I-io avrei fatto cosa? Impossibile..." -rispose confuso.
Mondo: "N-non farmelo ripetere o potrei incazzarmi davvero, e tanto anche, perché i-io invece-" -fu fermato dalle parole del ragazzo.
Taka: "A me non piace Makoto. Ero ubriaco, sì, ma non ero di certo impazzito..." -insistette con tono sicuro. Tanto che Mondo quasi cedette.
Mondo: "E-e allora perché hai detto che ti piace?" -gli domandò disorientato.
Taka: "D-devi aver frainteso..." -farfugliò, anche lui completamente smarrito, turbato.
Mondo: "Hai espressamente detto 'Mi piaci M-' per poi addormentarti. Mi hai fatto anche prendere un infarto! Pensavo fossi svenuto! E' ovvio che ti stessi riferendo a Makoto, no? Non sono un cretino! Ho degli occhi anche io e vedo bene come lo guardi. E' l'unico a cui pensi quando devi parlare di cose importanti o non te n'eri accorto?!" -vomitò di getto tutte quelle parole e lo fece così velocemente che Taka quasi non riuscì a seguirlo. Era nervoso, confuso, triste. Ma voleva sapere. Doveva. Per andare avanti.
Taka: "Non è vero! Sai benissimo che è solo un mio caro amico! Ci parlo quando non posso parlare con te, s-stupido! Te l'ho detto e te lo ripeto, non è lui quello che mi piace!" -rispose alterato.
Mondo: "E allora non avresti dovuto b-baciarmi e buttarti su di me dicendomi che ti piace!" -urlò digrignando i denti.
Taka: "I-io ti ho baciato?!" -replicò confuso. Quel sogno non era un sogno era realtà.
Mondo: "Non ricordi neanche questo?!" -replicò alterato.
Taka: "I-io ecco..." -Non riusciva a pensare ad altro che a come comportarsi. Come agire, cosa dire. Aveva paura ma ormai non poteva più nascondersi dietro ad un dito.
Mondo: "M-mi sono sentito usato, sai? Io non voglio essere il sostituto di nessuno. Tantomeno quando si tratta di te! P-perché i-io..."
Taka: "Io non so cosa tu stia provando in questo momento. M-mi dispiace p-per il b-bacio. N-non e-ero in me. C-capisco c-che tu mi possa trovare disgustoso... capisco anche la tua rabbia credimi. M-ma ti prego non dire che mi piace un altro e non lasciarmi. Non dirmi che vuoi mettere fine alla nostra amicizia, n-non lo sopporterei, p-perché vedi, il fatto è che io-"
Mondo: "C-come potrei quando tu sei l'unica persona che voglio accanto?! Dio, ma ancora non lo hai capito?!" -esclamò mentre nella sua testa risuonavano come un eco le parole del fratello: 'L'amore è di chi lotta'
Le voci dei due si sovrapposero e quasi l'intero messaggio venne perso. Tutte quelle parole dette e volate via, nell'aria, assieme alla polvere.
Ma poi, contemporaneamente gridarono: "Sono innamorato di te!"
Mondo/Taka: "Eh?!"
Si chiesero confusi, stupefatti.
Avevano davvero sentito bene?
Mondo: "C-cosa hai detto?"
Taka: "Io..."
Mondo: "A-ascoltami, i-io ho pensato mi avessi preso per Makoto perché-" -si bloccò poi riprese mugugnando con tono avvilito: "S-scusami non avrei dovuto". Con la sua confessione era certo che avrebbe rischiato di litigare con Taka ma non poteva mentirgli. Le bugie e i non detti lo avevano portato per l'ennesima volta a discutere così tanto da rischiare di perdere tutto.
Taka: "N-non avresti dovuto?" -domandò confuso.
Mondo: "Dopo aver chiamato tua madre per chiederle se potevi restare a dormire ti è arrivata una notifica sul cellulare e io, beh sai, l'occhio è caduto e l'ho letta... m-mi dispiace" -disse costernato.
Taka: "N-notifica? Hai letto delle mie cose personali?!" -esclamò sorpreso. Avrebbe voluto arrabbiarsi ma non ne aveva le forze. E poi gli aveva già chiesto scusa. Era evidentemente pentito, per non parlare del fatto che, se avesse voluto, avrebbe potuto tenerglielo nascosto e invece era stato sincero prendendosi il rischio di litigare di nuovo.
Mondo: "S-sì. M-mi dispiace, non l'ho fatto con l'intenzione! Non volevo spiare le tue cose, g-giuro... E' per quella notifica che ho pensato ti fossi innamorato di Makoto. I pezzi del puzzle nella mia testa sembravano così chiari" -farfugliò nel tentativo di spiegargli bene l'intera situazione.
Taka: "Non avresti dovuto leggere s-sai?! P-però, t-ti perdono. Promettimi solo che non lo farai mai più!"
Mondo: "Hai la mia parola" -affermò con tono serio e sicuro.
Taka: "E-e comunque non mi piace Makoto...". Doveva rendere ben chiaro il concetto cosicché se lo ficcasse nella testa una volta per tutte. Era quasi spaventoso pensare che, quando c'era di mezzo Makoto, Mondo diventasse una bestia irrazionale.
Non c'era più ragione di tenere i loro sentimenti nascosti. Mondo fu il primo a convincersene e iniziò a parlargli col cuore in mano.
Mondo: "A-aspetta. V-voglio dirlo io per primo. Mi sono i-innamorato di te, per questo i-ieri quando m-mi hai baciato ho creduto di impazzire. P-poi la notifica, Makoto, il mio incubo di stanotte. Sono successe talmente tante di quelle cose che non so come abbia fatto a resistere fino ad ora. Il punto è che m-mi piaci. Da molto tempo ormai. Probabilmente mi prenderai per pazzo ma credo che la mia specie di 'ossessione', il mio 'odio' verso di te la prima volta che ci siamo incontrati erano solamente lo specchio del mio interesse. Forse non lo capivo o non lo volevo ammettere ma ora eccomi qui. M-mi sono i-innamorato di te" -confessò imbarazzato mentre il suo cuore iniziò a martellare sempre più forte. E stavolta non per rabbia ma per amore.
Il ragazzo si zittì completamente.
Mondo: "N-non dici nulla?" -domandò spaventato.
Taka: "D-dammi un minuto" -rispose arrossendo.
Mondo: "O-ok..."
Si lasciò andare ad una fragorosa risata e Mondo ne rimase sconvolto. Non riusciva a capire.
Taka: "A-ancora non ci credo. Tutto questo tempo..." -disse con una voce lacrimevole impastata di consapevolezze.
Mondo: "C-cosa?" -domandò turbato.
Taka:" Tutto questo tempo perso a litigare, a mantenere i nostri sentimenti segreti, ad avere paura... i-io mi sono torturato una settimana intera. Ne ho parlato tanto e l'unico a cui potevo dirlo era proprio Makoto-sensei. Accettare questi miei sentimenti non è stato facile, sai? Molte volte ho sentito di star tradendo me stesso e i miei principi morali. Poi quando finalmente sono venuto a patti con ciò che realmente provavo, non sapevo come comportarmi, cosa farmene di queste emozioni. E se non le avessi volute? Se le avessi trovate disgustose? Se ti fossi sentito tradito? Se magari avessi pensato che mi sono avvicinato a te solo per i miei scopi? O peggio se le avessi accettate solo per pietà? Non hai neppure idea di quante volte abbia pensato a cosa fare o a come avresti potuto rispondere se ti avessi confessato queste cose. Ero tremendamente spaventato"
Mondo: "Lo ero anche io credimi. Ho pensato le stesse cose. Avevo una paura immensa di perderti. Molte notti le ho passate in bianco e vederti con Makoto, anzi... vederti andare d'accordo con qualsiasi persona non fossi io mi faceva andare fuori dai gangheri. Non fraintendermi però: ero felicissimo al pensiero che ti stessi facendo degli amici. Sapevo bene quanto ne avessi bisogno, quanto volessi passare del tempo con persone di cui fidarti. E' solo che io volevo essere un gradino superiore a tutti gli altri. E vedermi sempre accantonato per Makoto mi faceva stare male"
Taka: "Ho provato le stesse cose quando litigammo per Fujisaki-san e la lettera. Mi sentivo messo da parte, abbandonato. E-ero geloso. Ma non lo capivo. Avevo una paura immensa di perderti. Fortuna che, piano piano, mi sono reso conto che Fujisaki-san era dalla mia parte"
Mondo: "Io invece...beh non è che non mi fidi di Makoto. Sai forse è perché Makoto sa come prenderti meglio di come so fare io. Questa notte, quando ero convinto che ne fossi innamorato, ho anche pensato che lasciarti andare da lui sarebbe stata la cosa migliore. Supportarti in cambio di rimanere comunque al tuo fianco. Ho sempre pensato che tu meritassi il meglio e io non mi sento il meglio per te"
Taka: "Ti prego non dire così! Tu sei il meglio che mi potesse capitare! Anche il regalo, sai? Sai quanto ci ho messo per decidere quale regalo fosse il più adatto a te?! Ho iniziato a pensarci da quando mi hanno avvisato che ti avrebbero organizzato una festa a sorpresa! E son riuscito in qualche modo a decidere cosa fosse meglio regalarti solo la sera stessa, poco prima della festa. Nei miei pensieri c'eri soltanto tu. 'Devo regalargli qualcosa che gli piaccia ma che gli faccia capire anche quanto lui sia importante per me, senza però fargli capire che mi sono innamorato di lui'. Questa era la frase che mi ripetevo in continuazione. Non puoi sapere quanta paura ho avuto" -gli disse con le lacrime agli occhi.
Mondo: "Non so se mi abituerò mai a questo tuo vizio di piangere. Mi mandi il cuore in frantumi quando fai così" -gli sussurrò nell'orecchio con un filo di voce e un tono sofferto, grave, quasi sensuale. Gli asciugò le lacrime e le leccò via dal suo dito.
Taka: "C-cosa fai?!" -esclamò sorpreso mentre il suo viso andava a fuoco e il suo corpo tremava.
Mondo: "Dimmi...perché quel blocchetto di coupon era vuoto per metà?" -mormorò afferrandogli una mano e attorcigliando le dita fra le sue.
Taka: "P-perché ho p-pensato c-che sarebbe stato c-carino farti d-decidere quali gesti regalarti" -farfugliò imbarazzato.
Perché Mondo continuava a parlargli nell'orecchio? Gli faceva il solletico e quei brividi elettrici che spesso accusava nelle sue vicinanze si facevano sempre più intensi. Non poté trattenersi dal curvare la schiena, ancora attaccata al muro come colla.
Mondo: "Non posso resistere alla tua dolcezza sai?" -gli confessò con una voce pastosa.
Taka: "Eh?"
Mondo: "Quei coupon... sono validi sempre giusto? E tu non puoi obiettare vero?"
Taka: "S-sì. Perché?"
Mondo: "Perché penso proprio che ne userò uno adesso... ti dispiace accettarlo anche se non ho la penna per scriverci sopra e strapparlo via?"
Taka: "O-ok"
Mondo gli si avvicinò piano piano, sempre di più fino a quando non poggiò il ginocchio tra le sue gambe. Il naso sul suo naso. Una mano sulla sua guancia e l'altra ancora stretta a quella del ragazzo.
Erano così vicini che potevano sentire i loro respiri diventare sempre più pesanti, affannosi. Per la prima volta il coraggio fu più forte di qualsiasi imbarazzo. Rossi. Accaldati. Nervosi. Eccitati. In preda al più grande cortocircuito cardiaco che avessero mai provato.
Lentamente chiusero gli occhi.
Prima un piccolo tocco. Poi uno schiocco. Dopo una sensazione di bagnato: Mondo gli aveva leccato le labbra per poi mordicchiarle, inducendolo a fargliele aprire. Alla fine un incontro di lingue che prima si sfiorarono poi si intrecciarono sempre più intensamente.
La passione cresceva istante dopo istante.
A Taka quasi cedettero le ginocchia mentre i suoi occhi rotearono all'indietro e si riempirono di lacrime.
Smettevano di baciarsi soltanto per riprendere un po' di fiato. Poi iniziavano di nuovo con più desiderio, più voracità.
Mondo era come entrato in trance: finalmente poteva liberare tutti i suoi istinti, tutto quello che aveva tenuto dentro in quel periodo ogni volta che stavano vicini, da soli. Iniziò a toccarlo ovunque. Infilò la sua mano destra sotto la maglietta del ragazzo: sul petto stringendolo; sui capezzoli stuzzicandoli; sull'ombelico solleticandolo; sulla schiena accarezzandogliela dolcemente.
Ogni tocco un brivido in più, un battito in meno. Taka non reggeva tutta quella pressione e la sua schiena continuava ad inarcarsi in avanti ogni volta che Mondo lo sfiorava, ma non aveva il tempo di rilassarsi che era spinto a curvarsi, a contorcersi di nuovo. Provò a trattenere i gridolini di sorpresa, di piacere che si facevano strada dentro di lui ma non sempre ci riuscì.
La mano di Mondo si spostò poi nei pantaloni. Prima sul fondoschiena, strizzandolo, e, quando stava per raggiungere la parte anteriore, Taka la bloccò. La allontanò con forza e la strinse tra la sua.
Solo così Mondo riuscì a ritornare alla realtà, a riprendere coscienza allontanando in parte la sua bramosia. E lo guardò: ansimante, con gli occhi che se prima erano annebbiati dalla lascivia, ora erano lucidi, languidi. Lasciavano trasparire confusione e anche un pizzico di timore.
Mondo: "Ho c-capito. Mi fermo qui" -disse con un filo di voce, forse un po' dispiaciuto.
Taka: "Scusami" -gli rispose con tono costernato.
Mondo: "Non devi scusarti per, ecco, per q-queste c-cose. Voglio rispettare te e i tuoi tempi. Sempre"
Taka: "G-grazie"
Mondo: "Quando sarai pronto non ti aspettare tutta questa clemenza però! Hahaha! E poi ci siamo dimenticati di essere a casa tua, con tua madre a pochi passi da noi. Dovrei essere io a chiederti scusa"
Taka: "B-beh, io non ti ho fermato. Quindi..."
Mondo: "Comunque mi sorprendi. Ti facevo molto più innocente. Dove le hai imparate queste cose?" -chiese con un sorrisetto malizioso.
Taka: "E-ei! So cosa succede tra due persone sposate!" -replicò sbuffando.
Mondo: "Può darsi, ma noi non siamo sposati hahaha"
Taka: "Infatti all'inizio pensavo servisse solamente per fare bambini. Non sapevo si potesse fare anche tra due uomini..." -ammise imbarazzato.
Mondo: "Oh mio Dio, dici sul serio?! Quindi eri davvero il dolce, innocuo, innocente ragazzo che avevo immaginato, hahaha!"
Taka: "O-oi s-smettila di prendermi in giro!" -esclamò contrariato.
Mondo: "Scusami hahaha! E' che sei così adorabile, davvero..."
Taka: "E-ei basta adesso! Piuttosto dimmi... o-ora non siamo più amici, giusto?"
Mondo: "Già"
Taka: "E cosa siamo?"
Mondo: "C'è bisogno di chiederlo? Sciocchino!"
Taka: "Ti prego! Ho bisogno di sentirtelo dire o non mi sembrerà vero..." -lo guardò con uno sguardo implorante.
Mondo: "E va bene... se questo è il desiderio del mio a-adorato p-porcospino, così sia" -rispose arrossendo.
Taka: "P-porcospino?" -domandò confuso.
Mondo: "Già, non te l'ho mai detto ora che mi ci fai pensare! All'inizio era una 'cattiveria', un modo per prenderti in giro, perché i tuoi capelli mi ricordano davvero gli aculei di un porcospino. Poi però siamo diventati amici. Ormai ero abituato ad usare quel nomignolo e ho iniziato a pensare che ti calzasse proprio a pennello, sai? Sei adorabile e carino come un porcospino, i tuoi aculei sembrano minacciosi ma se li tocchi non pungono affatto, anzi sono super morbidi!"
Taka: "A-allora devo trovare anche io un soprannome per te? E' così che sì fa?" -chiese nervosamente.
Mondo: "Uhm, sì, è una cosa che nelle coppie accade spesso. Perché, sì, caro mio, noi siamo una coppia. S-siamo f-fidanzati. M-ma non devi sentirti obbligato a darmi un nomignolo se non vuoi!"
Taka: "C-coppia. C-ci posso credere davvero? E' reale, non sto sognando giusto?"
Mondo: "E' reale. Se vuoi puoi darmi un pizzicotto, oppure preferiresti un altro bacio?" -domandò con fare ammiccante.
Taka: "M-mi basta quello di prima..." -mugugnò arrossendo.
Mondo: "Stanco per così poco?" -chiese scherzosamente.
Taka: "Mi stai sfidando per caso?"
Mondo: "Non so. Prendila come vuoi..."
Taka: "Lo hai detto tu che non siamo soli! Mia madre potrebbe entrare da un momento all'altro..." -disse con fare preoccupato.
Mondo: "Allora continueremo un'altra volta. Ci puoi contare!" -esclamò lanciandogli un occhiolino.
Taka: "Dovremmo dirlo agli altri?"
Mondo: "Cosa?"
Taka: "Di tutto questo..."
Mondo: "Forse. D'altronde sono stati loro ad aiutarci... probabilmente senza le loro spinte saremmo ancora amici come un mese fa"
Taka: "Hai ragione... dovremmo ringraziarli"
Mondo: "Stai davvero prendendo il cellulare per avvisarli?" -domandò sorpreso.
Taka: "S-sì, perché?"
Mondo: "Adesso non meritano di sapere un bel nulla! Sono stati cattivi con me ieri... altro che festa a sorpresa!" -ringhiò irritato.
Taka: "Allora non glielo diciamo?"
Mondo: "Non ora" -affermò con uno schiocco di lingua.
Taka: "Posso chiederti una cosa?" disse con fare nervoso.
Mondo: "Tu potrai chiedermi sempre tutto, non hai bisogno del permesso" -rispose sorridendo.
Taka: "Sai, noi non abbiamo mai fatto una foto insieme. Ne ho tante con Makoto ma neanche una con te..."
Mondo: "Già, non mi ci far pensare. Quando vidi tutte quelle foto volevo riempirlo di pugni!" -esclamò coi denti stretti e un tono collerico.
Taka: "L'unica persona con cui vorrei fare tante foto sei tu. Momenti felici, momenti tristi... tutto vorrei catturare nelle nostre immagini. E vorrei che le conservassimo come ricordi preziosi, come memento per dire a noi stessi 'Ei, voi eravate così. Quei bellissimi momenti potrebbero tornare se solo vi impegnaste di più' oppure 'Ei, voi siete più forti di questa passeggera tempesta. Insieme ce la farete anche stavolta' o qualcosa di simile. In una foto c'è il per sempre, non credi?"
Mondo: "Non ti fa paura questa espressione? Mi hanno sempre insegnato che nulla è per sempre e nella mia vita l'ho capito fin troppo presto. Prima con mia madre e poi con Chuck" -affermò con un velo di tristezza negli occhi.
Taka: "Forse hai ragione... Fa paura anche a me: mio nonno, coi suoi guai, ha inciso in me questo indelebile insegnamento. Ma io dicevo, e questo l'ho imparato proprio dai suoi errori, che potrebbe essere per sempre se lottiamo affinché lo sia"
Mondo: "Ho capito. Allora non promettiamoci il 'per sempre', promettiamoci che lotteremo sempre per far funzionare le cose"
Taka: "Promettiamoci anche che parleremo di ogni cosa ci passi per la testa. Niente più segreti, niente più silenzi tra noi. Ho sempre pensato che i segreti, le bugie distruggessero le relazioni e ora che l'ho provato sulla mia stessa pelle ne sono ancora più convinto. Parlandone prima ci saremmo evitati così tanti problemi..."
Taka si avvicinò lentamente a Mondo. La sua mano era chiusa in un pugno da cui sbucava soltanto il quinto dito, quello più minuto, che si distendeva in avanti. In controluce fu possibile vedere le loro ombre unirsi in una forma indistinta, dai vaghi contorni.
Mondo: "O-oi... mi va bene la promessa ma perché la stiamo facendo come la fanno i bambini?" -chiese imbarazzato, portandosi una mano dietro alla nuca.
Taka: "E' tradizione! E poi sento che se è con i mignoli, riusciremo davvero a mantenerla!" -esclamò raggiante, con un grosso sorriso stampato in viso.
E come resistere a quel magnetico sorriso? Una promessa è pur sempre una promessa, mignoli o meno!
Il suono delle loro voci, che si susseguivano come un eco e a tratti diventavano sincrone, recitava:
Prometto, su questa foto e sui ricordi passati e futuri, che mi impegnerò
a non dire mai menzogne,
ad evitare i silenzi,
a parlare senza eccezione e quando sono contento e quando qualcosa mi affligge,
che m'impegnerò sempre, fino a quando il cuore me lo suggerisce, per mantenere viva e sana questa relazione
e che lotterò, senza riserva alcuna, per il nostro 'per sempre'.
Yubikiri genman, se dici una bugia, ti farò inghiottire mille aghi!
_____
La voce della madre di Taka li strappò via dal loro idillio.
Il pranzo era pronto: dovevano scendere in soggiorno per unirsi a lei.
Taka: "Un attimo mamma!" -gridò. Prima di lasciare la sua cameretta assieme a Mondo doveva mettere in carica il cellulare.
Mondo: "Comunque la vista dalla tua camera è proprio bella" -affermò girandosi verso la finestra.
Taka: "Ho scelto questa stanza a posta! E' l'unica che si affaccia sul verde e non sullo stradone. Guardare la natura quando studio o sono stanco mi rilassa"
Mondo: "Tipico! Di tutto per lo stu-eh, eh, Etciù!" -tirò su col naso.
Taka: "S-stai bene?" -chiese con un'espressione allarmata.
Mondo: "Oh sì non preoccuparti" -gli rispose sorridendo.
Chiusero la porta e si allontanarono da quella cameretta mano nella mano.
_____
Dal cellulare in carica era visibile la luce di un blocca schermo: la prima foto insieme, quella appena scattata.
La mano di Mondo sulle sue spalle in un tenero abbraccio. Il suo capo leggermente inclinato a toccare quello di Taka. I loro sguardi luminosi e i loro radiosi sorrisi.
Ciò che non si vedeva da quella foto erano le altre due mani, incrociate, strette insieme.
"E se fosse per sempre?"
_____
The End
Ps: Per aver dormito a terra senza coprirsi bene, entrambi si beccarono una pessima influenza e dovettero rimandare il loro primo appuntamento.
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