Cap. 4.4.2 Festeggiamenti - una strana situazione
Arrivati sull'uscio di casa, Mondo percepì come una strana sensazione e sperò con tutto il cuore che i ragazzi non avessero combinato niente di male. C'era però un silenzio tombale che non faceva presagire nulla di buono.
Mondo:" Vado a mettere le birre in frigo, sperando che mio fratello non le voglia bere già ora. Mi accompagni?" -domandò abbassando lo sguardo verso di lui.
Taka annuì e lo seguì in cucina. Da lì poi raggiunsero il soggiorno.
Deserto.
Non c'era nessuno, neanche l'ombra dei loro amici.
Mondo:" Ragazzi! Ma che scherzo è mai questo?! Credete di stare all'asilo? Uscite allo scoperto dai!" ‐esclamò non troppo sorpreso sebbene un po' confuso. Davvero i suoi amici dovevano comportarsi in quel modo infantile? A che pro poi? Capiva bene che probabilmente lo avevano fatto per aiutarlo, per farlo restare da solo con Taka, però così era troppo. Avevano addirittura coinvolto il fratello, o forse, conoscendolo, era stato lui a coinvolgere loro. Non sapeva bene se dovere loro dei ringraziamenti o una grandissima sfuriata.
Mondo:" Dai ragazzi sul serio lo dico, non dovreste lasciar da solo il festeggiato nel giorno del suo compleanno! Venite fuori..." -riprese poi con un tono più scocciato.
Taka, più confuso di quanto non lo fosse Mondo, si aggrappò al suo braccio: non aveva mai partecipato a nessuna festa a sorpresa ma il comportamento dei suoi amici lo spaesò. Non ne capiva neppure il motivo ma gli venne così spontaneo avvicinarsi a lui, stringersi attorno alla sua figura. Forse voleva semplicemente supportarlo, fargli sentire che, anche se gli altri erano andati via, lui era ancora lì. Per i suoi movimenti inconsulti, la giacca, ancora poggiata sulle sue spalle e che prima teneva stretta a sé con una mano, iniziò a scivolare lentamente giù, cadendo a terra. -"E' normale andarsene via in questo modo, senza neppure salutare, oppure i ragazzi hanno seguito una delle mode giovanili che io non conosco?" -si domandò tra sé e sé. -"Onestamente non so cosa gli sia preso o se questa è una cosa normale ma sinceramente questa situazione mi dà sui nervi. Organizzare una festa a sorpresa per poi abbandonare così il festeggiato. Mi chiedo davvero cosa gli sia saltato in mente. L'unica cosa positiva è che così p-possiamo stare i-insieme, n-noi due... anche se n-non so ancora come c-comportarmi con l-lui. A volte mi sembra di riuscire altre invece vorrei scavare una buca e nascondermici dentro dall'imbarazzo. Tipo ora, cosa potrei dirgli? " -pensò voltandosi lentamente verso il viso del ragazzo. Notò però che Mondo si era accigliato, sembrava davvero arrabbiato rispetto a qualche minuto prima. Voleva rassicurarlo ma non sapeva come fare e, mentre pensava a cosa fosse più giusto dirgli, fu bloccato da un suo stesso grido che lo fece sobbalzare.
Mondo:" Siete dei coglioni! Se pensate che questa cosa mi diverta o mi possa aiutare vi sbagliate di grosso!" -ringhiò digrignando i denti, ma proprio mentre si voltò per dirigersi verso l'uscio di casa per andare a cercare suo fratello, fu fermato non solo da Taka che gli bloccò un braccio, ma anche da un bagliore improvviso.
I due si voltarono per vedere cosa fosse. Mondo era già pronto, lì, sul piede di guerra, a rimproverare pesantemente tutti i suoi amici.
Il televisore si era improvvisamente acceso. I ragazzi quasi se la fecero addosso dalla paura. D'un tratto quello che sembrava una specie di scherzo da parte dei loro compagni, si trasformò in un momento di pura tensione.
Mondo:" S-se pensate che questo s-scherzo sia d-divertente sappiate che vi sbagliate di grosso! N-non ci spaventiamo per c-così poco!" -esclamò con voce tremante, quella luce improvvisa gli aveva davvero fatto saltare un battito. Ma quando acquistò più lucidità aggiunse con tono deciso e minaccioso: "Se vi prendo stasera vi mando all'ospedale, amici o meno!"
Taka: "N-no! Non puoi usare la violenza su nessuno, a maggior ragione sui nostri amici!" -lo rimproverò come al suo solito.
Mondo: "M-ma che scherzi sono! Ci hanno fatto quasi venire un infarto! Tu poi-" -si fermò prima di fargli notare che anche lui stesse tremando. Al posto di parlare decise di stringergli le mani, accarezzandole.
Taka: "N-non importa se ci hanno fatto uno scherzo o meno, ci sono modi e modi per affrontare le situazioni e la violenza non è mai un modo" -rispose con tono serio, nonostante la sua paura fosse ben visibile.
Un suono improvviso si intromise nella loro discussione. Sul televisore comparve un messaggio che scorreva lentamente:
Ci stavate mettendo troppo a comprare le birre
Mondo: "C-cosa?! Ma se non è vero!" -commentò irritato.
Così abbiamo pensato di raggiungervi al negozio.
Mondo: "Bastardi maledetti! Prima ci mandano a comprare queste cazzo di birre lamentandosi di essere stanchi e poi questa buffonata! Hanno solo fatto finta di avere il culo pesante?! Madonna quante gliene devo dire quando li vedo..." - poi si lamentò digrignando i denti.
Taka:" Controlla il linguaggio..." -lo ammonì lanciandogli un'occhiataccia.
Mondo: "Sono davvero nervoso adesso, risparmiami per oggi" -gli rispose con uno sguardo che implorava pietà.
Mentre parlavano le parole continuavano a scorrere lentamente sullo schermo.
Se state leggendo questo messaggio vuol dire che siete ritornati a casa. Fujisaki ha collegato il televisore al suo pc e al suo cellulare. Daya lo sa ovviamente, quindi non arrabbiarti Owada-kun.
Mondo: "Come potrei non incazzarmi quando fate queste stronzate tch! Ma anche Daya mi sentirà. Oh, vedrete se non lo farà..." -continuò a commentare quelle scritte come se qualcuno potesse davvero sentirlo. Avrebbe davvero voluto dare una lezione ai suoi amici. Ormai si era convinto che quelli non fossero affatto i modi giusti per organizzare una sorpresa.
Speriamo tu possa perdonarci Owada-kun ed è per questo che abbiamo preparato questa bellissima compilation di canzoni per te.
Goditela con Taka-chan! Mi raccomando però, non fate nulla di inappropriato ;) ;)) ;))) <3
E ancora tanti auguri! :D
La musica non aspettò che i ragazzi riuscissero a rendersi pienamente conto della situazione, ma partì subito, accompagnata dalla traduzione in giapponese dei suoi messaggi. Avvolse rapidamente l'intera stanza, densa, dolce, soave com'era.
Mondo: "I-inappropriato?! Cosa diamine credono di aver fatto, maledetti... So chi ha scritto questa robaccia, tch! Ci sarà tempo per fargliela pagare..." -mugugnò nervoso.
Era sicuro che Taka non potesse capire la portata di quelle raccomandazioni, il motivo di quell'intera messa in scena. Ma lui li capiva benissimo e ne era imbarazzato, perché, in fondo in fondo, sapeva quanto i ragazzi avessero ragione: voleva davvero passare dei momenti con quello che sperava un giorno potesse diventare il suo ragazzo. E la sua testa non era di sicuro immune a pensieri impuri. Spesso quando stavano vicini, specie se da soli, doveva trattenersi per non buttarglisi addosso. Si era immaginato infinite volte di baciarlo e di andare oltre chiedendosi che espressioni il ragazzo avesse potuto assumere; che versi avesse potuto fare; quanto potesse essere bello vederlo completamente nudo per poi unirsi a lui.
Taka: "Hai detto qualcosa forse?" -gli chiese riportandolo alla realtà.
Mondo: "Oh, no, no. Figurati... Hai, ecco, hai letto?" -domandò imbarazzato. Doveva assicurarsi che effettivamente non avesse capito fino in fondo la sorpresa organizzata dai loro amici.
Taka: "Certamente. Cosa credi dovremmo fare adesso?"
Mondo:" Beh, visto che siamo rimasti da soli e che sono soltanto andati al negozio qui vicino, mi sembra ovvio: li aspetteremo qui" -gli rispose con tono serio, tirando internamente un sospiro di sollievo. L'ingenuità di Taka alle volte era sorprendentemente utile e poi era una delle sue caratteristiche che lo rendeva indiscutibilmente adorabile.
Taka:" Dici? Non vuoi andare a controllare? Il negozio non è lontano...". La sua proposta era dettata dalla voglia di riprendere i festeggiamenti assieme agli altri ma anche dal fatto che non fosse ancora pronto a restare così tanto tempo da solo con lui.
Mondo:" No, non esiste! Questa sera non avranno più nessuna mia attenzione. Non meritano neanche di mangiare la torta. Vieni, iniziamo a tagliarla!" -esclamò prendendolo per un braccio e trascinandolo al tavolo.
Taka:" Eh?! Sicuro? Non vuoi proprio aspettarli?"
Mondo:" Ho detto di no ed è no! Poi non ha neppure senso andare a cercarli perché potremmo non incontrarli per strada, meglio aspettarli qui visto che sappiamo che torneranno " -rispose sicuro delle sue affermazioni.
Taka si lasciò convincere e insieme si sedettero, uno accanto all'altro, in uno dei posti che davano un'ampia vista del televisore.
Prima che Mondo potesse tagliare la torta, il ragazzo lo implorò di soffiare le candeline e di esprimere un desiderio. Inutile dire che, per quanto imbarazzato, il festeggiato gli diede ascolto permettendogli anche di farsi filmare.
Al fuoco di quelle candeline chiese di poter vivere ancora giorni così intensi, pieni e felici, sempre accompagnato dalle persone più importanti della sua vita. Taka per primo.
L'atmosfera era completamente diversa dall'inizio della serata: così intima. Eppure era sempre presente quel pizzico di tensione sessuale che quasi li spingeva a mangiarsi a vicenda e che non li rendeva capaci di rilassarsi. Come quando la panna della torta finì inevitabilmente per sporcare i lati della bocca di entrambi. I due risero e si ripulirono passando il pollice sulla bocca dell'altro per poi leccarselo senza pensarci troppo ed arrossire violentemente accorgendosi di cosa avessero fatto.
Le canzoni poi non lasciavano spazio all'immaginazione: vere e proprie dichiarazioni d'amore che si susseguivano l'una dopo l'altra e che non facevano altro che rendere i poveri ragazzi ancora più impacciati.
Cosa mi aspetto dal domani?
Il sole in faccia no
ma in fondo io ci spero ancora
che tu ci sia nel mio domani
E se ti incontrerò
spero di sfiorare le tue mani
Soli eppure in mezzo alla gente io e te[...]
Se mi vuoi
domani sarà un giorno migliore vedrai [...]
E cosa dire di noi?
Forse che in fondo non importa se tu mi vuoi
Cosa mi aspetto dal domani?
Beh credo che
sia giusto dirti che non voglio niente senza te
E tu sei molto di più di quello che tu sai
Sei sole e pioggia negli inverni miei
Se mi vuoi
domani sarà un giorno migliore vedrai [...]
Aspetta almeno un minuto (aspetta almeno un minuto)
Non dirmi che non mi vuoi (non dirmi che non mi vuoi)
Devo trovare un appiglio
prima che tu te ne vai da me
Apri le tue ali e vola via con me
[ Un giorno migliore, Lunapop]
_
Forse non sarei come sono adesso
Forse non avrei questa forza addosso
Forse non saprei neanche fare un passo
Forse crollerei scivolando in basso
E invece tu sei qui e mi hai dato tutto questo
E invece tu sei qui e hai rimesso al proprio posto
I più piccoli pezzi della mia esistenza
Componendoli dando loro una coerenza
Come è bello il mondo insieme a te
Mi sembra impossibile che tutto ciò che vedo c'è
Da sempre, è solo che io non sapevo come fare
Per guardare ciò che tu mi fai vedere
Come è grande il mondo insieme a te
È come rinascere e vedere finalmente che
Rischiavo di perdere mille miliardi e più di cose
Se tu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me ...
[ Il mondo insieme a te, 883 e Max Pezzali]
_
Ti ricordi i giorni chiari dell'estate
Quando parlavamo fra le passeggiate
Stammi più vicino, ora che ho paura
perché in questa fretta tutto si consuma
Mai
non ti vorrei veder cambiare mai
Perché siamo due destini che si uniscono
Stretti in un istante solo
che segnano un percorso profondissimo
dentro di loro
Superando quegli ostacoli
Se la vita ci confonde
Solo per cercare di essere migliori
per guardare ancora fuori
per non sentirci soli
Ed per questo che ti sto chiedendo
di cercare sempre quelle cose vere
che ci fanno stare
bene [...]
[ Due destini, Tiromancino]
_
Dei due era Taka a non capire il motivo della scelta di quelle canzoni, le cui parole, però, lo colpivano intensamente perché gli ricordavano il suo amore creduto non corrisposto.
Mondo invece sapeva benissimo il perché Leon avesse scelto proprio quei brani, quelle parole. Lui era stato suo 'complice' senza però accorgersene e questo lo faceva impazzire. Avrebbe voluto ammazzare il suo amico per averlo reso così fragile e vulnerabile proprio di fronte alla persona a cui avrebbe voluto sempre mostrarsi forte. Ma andava bene anche così, perché tutto sembrava filar liscio nonostante l'imbarazzo della situazione. Questo fino a quando Taka non si alzò e si girò improvvisamente verso Mondo, senza dire una parola. La scena avvenne in un attimo e il povero festeggiato non ebbe il tempo di processare ciò che stesse succedendo. Pensò che fosse proprio colpa dei testi delle canzoni se Taka si fosse stranito. Credette che la sua copertura fosse saltata, che il ragazzo avesse ormai capito i suoi sentimenti per lui, che ora volesse affrontarlo per metter fine a tutto urlandogli quanto fosse disgustoso. Ed ebbe paura: Taka aveva lo sguardo basso. Ad una prima occhiata gli parve che il ragazzo avesse un andamento minaccioso, di sfida. Gli si stava avvicinando, lentamente, sempre di più. E ad ogni suo gesto Mondo provava a ritrarsi ma non poteva fare molto se non affondare le spalle sullo schienale della sedia. Sconvolto dalle stramberie improvvise del ragazzo non poté far altro che chiedergli cosa gli stesse succedendo.
Mondo:" Ei! T-ti senti b-bene?" -domandò sudando freddo. Quando vide le braccia di Taka allungarsi verso il suo collo serrò gli occhi d'istinto.
Sentì le sue mani percorrergli delicatamente tutta la schiena, vertebra per vertebra, solleticandolo, fino a che non si posarono sulla nuca. Ogni centimetro di pelle sfiorata era causa di un brivido che gli faceva rizzare i peli.
Un improvviso scricchiolio lo fece trasalire tanto da fargli aggrappare le mani ai lati della sedia. Quando aprì lentamente gli occhi la presenza del ragazzo si era fatta sempre più vivida, quasi ingombrante. Si era inclinato su di lui e aveva sollevato un ginocchio appigliandolo saldamente alla superficie della sedia prossima al suo inguine. Lo aveva praticamente sovrastato e Mondo, per la prima volta nella sua vita, si sentì totalmente, disperatamente indifeso. Col cuore che quasi gli esplodeva nel petto, non riuscì a fare altro che digrignare i suoi denti, stringendo ancora più forte quell' appiglio che a momenti rischiava di frantumarsi.
Possibile che Taka fosse davvero in sé stesso? Che diamine gli era preso così all'improvviso? Perché ora si stava pericolosamente avvicinando al suo viso? -"U-un b-b-bacio?" -pensò cadendo nel più totale imbarazzo. Stava davvero per succedere o era tutto un sogno?
Mondo: "C-che s-st-stai facendo? O-oi..." -balbettò arrossendo e afferrandogli le braccia per provare in qualche modo a fermarlo. Era chiaro che non gli sarebbe affatto dispiaciuto baciare la persona di cui si era innamorato ma successe tutto così rapidamente che non ci poteva credere. Perché mai Taka avrebbe dovuto toccarlo in quella maniera? I suoi gesti, quel modo così intimo di toccarlo, erano completamente diversi da ciò a cui era abituato. Non vi era nessun apparente spiegazione al bizzarro comportamento del ragazzo. Per quanto fosse felice si sentì anche sopraffatto e confuso dalla situazione. Prima di lasciarlo fare, di abbandonarsi completamente a quello che credeva fosse un bacio pensò di doversi accertare del livello di consapevolezza di Taka.
Il ragazzo però, non badò alle barriere che Mondo gli aveva alzato, anzi, si liberò dalla sua presa e affondò le mani nei suoi capelli, sorridendo raggiante.
-"O-oi i miei c-capelli!" -aggiunse Mondo mentre il suo viso andava a fuoco. Normalmente non avrebbe dato a nessuno il permesso anche solo di parlare della sua acconciatura, figuriamoci di toccarla, ma a Taka si poteva perdonare tutto.
Taka: "Era da tanto che desideravo farlo hehehe" -ridacchiò spensierato. Fu in quel preciso istante che Mondo capì il motivo delle stranezze del ragazzo: i loro visi erano talmente tanto vicini che quando Taka aprì la bocca per parlare fu inevitabile sentire quel pungente odore di alcol.
Mondo: "Eh?!"-esclamò confuso. "Quando hai bevuto? Dimmi, ti senti bene? Sei ubriaco per caso?" -gli chiese poi strattonandolo con un'espressione preoccupata stampata in viso.
Taka: "Io hic, non ho bevuto ng. Sto benissimo" -rispose assumendo un'espressione seria e cercando di usare una voce ferma.
Mondo: "Sì certo, come no. Dimmi quale bottiglia hai usato per versarti da bere?"
Taka:" Quella lì" -disse indicando una bottiglia di vetro che conteneva un liquido trasparente.
Mondo si liberò delicatamente dalle braccia del ragazzo, si diresse verso quella bottiglia, la prese e se la portò al naso. Sakè. Cosa diamine ci faceva sul tavolo una bottiglia di sakè? Non riusciva a capacitarsi del perché il fratello avesse tirato fuori una bottiglia di super alcolici ad una festa di compleanno di un minorenne. Avrebbe voluto dare un pugno a Daya che prima gli aveva creato un'occasione per farlo stare da solo col ragazzo che gli piaceva e poi l'aveva brutalmente distrutta. E tutto questo soltanto perché aveva il vizio di pensare che una festa non era davvero una festa se non si beveva un po'. Ma ora la cosa più importante era metter da parte quel sentimento di amarezza nei confronti del fratello ed occuparsi di Taka.
Prima che potesse raggiungerlo, il ragazzo gli stava già appiccicato, strusciando la sua testa sul suo petto.
Mondo: "O‐oi smettila ubriacone!" -esclamò in evidente soggezione.
Taka:" Ti ho detto, hic, che non ho affatto bevuto! Anche se ugh, la tua acqua, hic, aveva un saporaccio! Ti consiglio di, ngh di cambiare marca, hic" -balbettò singhiozzando.
Mondo:" Stupido non era acqua quella! Come hai potuto bere Sakè senza accorgertene..." esclamò portandosi una mano alla fronte, sopraffatto dalla situazione.
Taka: "Sa-hic- sakè?! Ecco perché era amara la mia, ugh, la mia acqua hehehe" - biascicò, poi, ridacchiando.
Mondo: "Già, hai bevuto sakè" -gli rispose sospirando.
Taka:" Ei Mondo, posso dirti una cosa?" -chiese all'improvviso con un tono grave.
-"Eh? Mi ha davvero chiamato col mio nome di battesimo senza nessun onorifico? Non l'aveva mai fatto prima d'ora! Non dovrebbe considerarla come una cosa maleducata lui che è così ossessionato dalle regole? A meno che..."-si frenò prima di andare troppo oltre con la fantasia. Era solo la scelta di parole di un ragazzo ubriaco. Non poteva mai esserci qualcosa di più importante e profondo in quell'affermazione, per quanto potesse risultare "fuori personaggio".
Mondo: "Puoi dirmi tutto quello che vuoi ovviamente" -si limitò a dire arrossendo.
Taka gli accarezzò una ciocca di capelli, attorcigliandola intorno al suo indice poi sorridendo disse:" Mi piaci di più coi capelli all'ingiù hehehe"
Mondo arrossì violentemente e per quanto avesse voluto baciarlo non poteva approfittarsi di una persona che non era in grado di pensare ed agire con criterio. Il suo primo bacio lo voleva dare a qualcuno che potesse almeno ricordarlo. Quindi gli afferrò la mano e, cercando di nascondere il suo desiderio, gli disse: "Grazie ma io mi preferisco con l'acconciatura che Aniki ha scelto per me". Ed era vero, quell'acconciatura significava molto per lui, gli piaceva tanto che avrebbe preso a pugni chiunque ne avesse parlato male. Per Taka però avrebbe fatto un'eccezione. Avrebbe portato i capelli come gli piacevano di più pur di farlo contento. Certo, considerato che il pompadour era ormai parte della sua identità, magari non lo avrebbe "abbandonato" tutti i giorni ma, ogni tanto, solo per Taka, avrebbe cambiato la sua acconciatura.
Taka:" Eh?! Ma, hic, così sei più bello! Di solito, hic, quando ti guardo così-ngh, non riesco a-ngh, non riesco a guardarti bene negli occhi, hic. P-ngh perché la tua, hic, acconciatura crea un'ombra hehehe" -biascicò singhiozzando e avvicinando il suo viso ancora di più a quello di Mondo.
Quelle parole lo avevano certamente colpito e non poco ma doveva resistere, razionalizzare. Taka non lo pensava davvero. Era l'alcol a parlare.
Mondo: "Ei, basta adesso! Toglimi queste mani di dosso!" -urlò quasi d'istinto. Taka però non la prese bene e scoppiò a piangere.
Taka: "Perché-ugh mi urli contro?! Ti ho solo-ngh fatto un complimento. Cattivo!" esclamò affondando la testa nel suo petto. Provò a lanciargli dei pugni ma era così debole che quasi non si reggeva in piedi.
Mondo: "N-non piangere! Uhm i-io non volevo farti piangere" -gli disse agitandosi. "Ecco, ascolta mi dispiace, ok? N-non volevo u-urlarti contro o farti un dispiacere. Ero solo nervoso perché non volevo finisse così oggi, proprio adesso che p-possiamo stare d-da soli"- aggiunse e poi con un filo di voce, arrossendo, continuò- "S-se vuoi puoi a-acc-accarezzarmi".
Taka:" Davvero?" -gli domandò sollevando la testa. Aveva ancora gli occhi pieni di lacrime.
Mondo:" S-sì" -rispose evitando di guardarlo dritto negli occhi. Per lui quello spettacolo era troppo bello e, al tempo stesso, troppo crudele da dover sopportare: doveva comunque evitare ogni gesto inopportuno che poteva metterlo in cattiva luce, che poteva arrecargli l'odio del suo amato.
Taka sorrise e lo spinse sulla sedia, poi si sedette sulle sue gambe, gli prese le braccia e le incrociò sulla sua vita. -"Così nessuno dei due avrà freddo, hehehe!" -esclamò con occhi ridenti, alzando la testa per incrociare il suo sguardo.
Mondo:" O-oi non dovresti agitarti a quel modo... ugh" - disse con tono nervoso, facendosi scappare una smorfia d'imbarazzo. La vicinanza di Taka, il suo calore, il suo profumo, i suoi occhi ridenti: gli sembrò così piccolo ed indifeso che si sentì proprio come una tigre che aveva appena catturato la sua preda. E cavolo se aveva fame di lui, di un contatto più intimo. Dovette inclinare la testa all'indietro mordendosi le labbra fino a ferirsi per evitare di toccarlo in modo inappropriato ma tutto questo non bastò a trattenere la sua eccitazione.
Taka: "Cosa hai nei pantaloni? M-mi dà fastidio..." -affermò muovendosi a destra e a sinistra per trovare una posizione più comoda. Poi si voltò in modo da avere il viso di Mondo di fronte al suo. Gli sfiorò leggermente le labbra, ridacchiando, come se fosse una delle cose più naturali da fare.
Taka:" Mi piaci M‐" ‐non fece in tempo a finire la frase che crollò con la testa sul tavolo.
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