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Cap. 4.4.2 Festeggiamenti

Mondo era assolutamente all'oscuro di qualsiasi cosa avessero tramato i suoi amici.

Si prese una giornata di pausa dalla scuola per poter festeggiare con il fratello e la gang: aveva deciso di restarsene a poltrire a casa per tutto il giorno dopo la mattinata di festeggiamenti. Non perché non volesse passar del tempo coi suoi amici di scuola ma semplicemente perché non teneva poi così tanto al suo compleanno. Era Daya ad aver a cuore certe cose ma fosse stato per lui avrebbe vissuto 'il compleanno' esattamente come un giorno qualsiasi.

Certo quell'anno era un po' diverso: si era fatto degli amici al di fuori della gang ma soprattutto aveva incontrato una persona di cui si era innamorato. E trovare una scusa per poter trascorrere un giorno in più da solo con Taka era sempre cosa gradita, qualsiasi fosse il motivo non era importante. Aveva pensato di proporgli di passare una serata insieme ma alla fine non aveva avuto il coraggio di invitarlo. Infatti, nonostante non se ne sapesse spiegare la ragione, in quel periodo Taka era stato scostante nei suoi confronti e lui non voleva ricevere un due di picche.

-"Argh... vorrei vederlo, cazzo!"- pensò lasciandosi andare ad un grosso rumoroso sospiro.

Daya:" Che c'è fratellino? Paura di invecchiare? Hahaha!" -lo canzonò ridacchiando.

Mondo:" Mi stai forse confondendo con te stesso?" -replicò sarcastico.

Daya:" Ma guarda tu se devo farmi prendere in giro da questo marmocchio invecchiato! Mi sa che tu alla maggiore età non ci vuoi proprio arrivare eh?!" -esclamò simulando una voce ruggente e stringendo la testa del fratello tra i suoi pugni.

Mondo:" Dai smettila Aniki! Non dovevamo già essere al ritrovo? Siamo in ritardo!" -disse afferrandogli una mano e trascinandolo verso l'uscio di casa.

Daya:" E da quando ti interessa arrivare in orario?! Oh, aspetta, aspetta..." -disse portandosi l'indice alla tempia mentre un sorrisetto malizioso si faceva largo sul suo viso. "Sarà forse l'influenza di Taka-chan, piccolo soldatino difensore della buona morale?" -chiese con tono ironico. "Certo che i suoi occhi rossi fanno proprio una certa impressione: non so, sembra che riescano a sfidarti convincendoti a fare di tutto, quindi capisco come tu ti senta. Poi Taka-chan è il ragazzo che ti piace e ci hai passato davvero tanto di quel tempo insieme che sarebbe stato strano se fossi rimasto lo stesso di sempre. Sai, si viene influenzati, anche inconsciamente, dalle persone con cui abbiamo a che fare e in generale dal mondo che ci circonda. E tu un po' sei cambiato. Ti trovo più volenteroso e determinato rispetto ai tuoi studi ma anche con la testa fra le nuvole. Ti sei ammorbidito un po', sorridi spesso e sei più allegro. Il tuo umore poi cambia come il meteo quando è incerto: burrascoso un attimo prima, calmo, caldo e brillante quello successivo e magari dopo un po' di nuovo uggioso. Tutto questo è merito di quel ragazzo. E' davvero un tipo incredibile già solo a tenerti testa. Ha le palle ma è anche molto dolce, gentile ed educato-" 

Mondo:"Aniki, ti prego non parlare di lui come se ne fossi innamorato!" -lo bloccò, con tono stizzito.

Daya:" Non l'ho mai fatto..." -lo guardò con un'espressione confusa. "Certo che scatena proprio la tua gelosia hahaha! E' proprio vero che si è più carini da innamorati" -ridacchiò scompigliandogli i capelli.

Mondo:"Basta, il mio povero pompadour! Eppure lo sai quanto tempo ci metto la mattina per acconciarmi a questo modo!" -lo rimproverò digrignando i denti dal nervoso mentre Daya continuava ad ignorarlo divertito. "Adesso mi prendi anche per il culo, assurdo... Ti ho detto che ci dobbiamo muovere!" -lo incitò con voce indispettita.

Daya:"Con chi pensi di aver a che fare?! Stai parlando con uno dei migliori motociclisti del Giappone. E tu ti considereresti un 'ultimate'? Con le nostre moto e il nostro talento non importa quanti minuti di ritardo abbiamo accumulato, arriveremo comunque in tempo!" -esclamò rivolgendo al fratellino un sorrisetto di sfida.

Da quando aveva iniziato a frequentare la Hope Peaks tra punizioni forzate a scuola, sfide, richieste d'aiuto da parte dei compagni di classe, studio ed impegni vari, Mondo non aveva avuto modo di potersi incontrare spesso coi ragazzi della gang. Questa occasione, quindi, gli era preziosa e ne era elettrizzato.

Nonostante le battutine sarcastiche sull'età e sulle mancanze del nuovo capo della gang, il tempo passò in fretta. Le piccole scorribande e le gare sulle motociclette che tanto mancavano all'ultimate biker lo resero felice. Tanto che per un attimo dimenticò la grande nostalgia che aveva di Taka e la preoccupazione per il suo strano comportamento.

_____

Dopo la giornata a scuola Fujisaki sapeva già dove andare. Lui e il fratello di Mondo avevano organizzato tutto nei minimi particolari: Daya avrebbe trattenuto Mondo alla festa con la gang fino a quando non sarebbe calato il buio; lui invece avrebbe dovuto radunare tutti gli amici di scuola più cari e insieme avrebbero addobbato casa e disposto in soggiorno le bibite e gli snack vari che Daya aveva comprato o preparato con le sue mani.

L' allestimento della stanza in cui si sarebbero tenuti i festeggiamenti non fu complesso perché il maggiore dei due fratelli aveva pensato davvero a tutto. Quello che Fujisaki non riusciva proprio a capire era il motivo per cui Daya, un uomo così maturo, grosso e spaventoso, potesse fidarsi già così tanto di lui, al punto tale da lasciargli le chiavi e farlo girovagare per casa quando non c'era nessuno a controllare. Ma questo non era un problema, tutt'altro: gli faceva piacere, accendeva di nuovo delle speranze sulla sua cotta.

Hakagure:" Kuwata‐cchi, Fuji-cchi! Makoto-cchi ha appena scritto un messaggio nel nostro gruppo! Lo avete letto?" - disse fischiettando senza nessun cenno di fretta o preoccupazione in volto.

Kuwata:" Hiro... hai tempo di controllare il cellulare e non di aiutarci?!" -tuonò in tutta risposta. Avere a che fare con un tipo così spensierato a volte poteva risultare snervante anche per uno dalla personalità altrettanto 'leggera' come Leon.

Hakagure:"Non dire così! Vi ho aiutato... però lo sai che mi distraggo" -borbottò con aria innocente.

Kuwata:" No, no... tu non sei distratto è che proprio non ti va di aiutare. Pensi che a me vada?! Sono qui solo per dare una mano a quei due imbranati perché mi fa un po' pena vederli così. Poi come si potrebbe dir di no alla dolcissima Fujisaki-chan! Menomale che c'è lei, altrimenti questa sarebbe stata la festa della salsiccia...sai che noia!" -esclamò sospirando lamentosamente poi borbottò che avrebbe preferito mille volte una festa in cui ci fossero state anche le ragazze, soprattutto Sayaka.

Hakagure:" Sai Kuwata-cchi, tu dici così ma io lo leggo nei tuoi occhi e lo sai che le mie previsioni non sbagliano un colpo. In realtà ci tieni proprio all'amicizia di Owada e di Taka-cchi" -gli disse gettandogli un braccio alla spalla, ignorando il fatto che il ragazzo lo guardasse con un'espressione di sdegno contorta, inacidita.

Kuwata:"Ma non avevi detto che le tue previsioni ci prendono soltanto il trenta per cento delle volte? Pagliaccio!"-esclamò liberandosi da quell'abbraccio indesiderato. "Beh, Mondo è un mio amico ma il soldatino... non so. Pensavo fosse solo un tipo noioso senza nessuna speranza, in realtà non è male. Se solo si lasciasse andare un pochino di più e la finisse con quelle sue infinite ramanzine..." -aggiunse poi ritornando serio.

Fujisaki:"Sono contenta che tu abbia fatto amicizia anche con Taka-chan. Ve lo avevo detto che era un bravissimo ragazzo!" -intervenne con tono gioioso.

Hakagure:"A me non è mai dispiaciuto Taka-cchi. Siamo tutti unici e speciali e la nostra classe è divertente proprio per questo. Sapevo che alla Hope Peaks non mi sarei mai annoiato! Più leggerezza miei amici, più leggerezza vi dico hehehe" -rispose coi suoi soliti modi da candido babbeo. 

Fujisaki:"Hakagure-san, dato che sei qui, non è che potresti passarmi quel festone e magari anche aiutami ad appenderlo? Sei il più alto tra noi. Io non riuscirei neppure se salissi su di una sedia... " -gli chiese con gentilezza.

Hakagure:"Ti prendo sulle spalle!" -rispose ingenuamente.

Fujisaki arrossì: indossava una gonna ampia da festa ma era consapevole che, nonostante portasse un pantaloncino per maggiore copertura, se l'amico l'avesse preso a cavalcioni sulle spalle si sarebbe sicuramente accorto del suo segreto. Per non parlare del fatto che fosse tremendamente imbarazzante per lui esser sollevato a quel modo: pensava fosse un comportamento da riservare esclusivamente ai bambini e alle ragazze. Una cosa che andava totalmente in contraddizione con tutti gli sforzi che stava facendo per trovare il coraggio di rivelare a tutti il suo vero sesso, l'identità che sentiva propria. Fortunatamente un Leon più assennato si intromise e in qualche modo riuscì a salvarlo da quella situazione di stallo imbarazzante. Situazione che rischiava di frantumare il suo fragile castello di bugie, l'armatura di cui si era volontariamente vestito e che lo stava lentamente stritolando. Doveva essere lui stesso, però, a svestirsi delle sue menzogne. Non poteva permettersi di essere smascherato rischiando di dover rivivere gli stessi eventi che lo avevano costretto a tanto. Perciò benedì l'intervento dell'amico.

Kuwata:"Ma sei stupido o cosa?! Razza di pervertito! Volevi prenderla in braccio per toccarla vero?!" -disse guardando con disprezzo il volto visibilmente confuso di Hakagure. 

Hakagure:"Cosa?! Kuwata-cchi non è così, ti giuro! Non sarei mai arrivato a tanto! Poi lei non è  affatto il mio tipo di ragazza!" -si affrettò ostinatamente a negare. "Cioè, sai, come ti devo spiegare... a me piacciono le tipe un po' più..." -aggiunse poi con un'espressione maliziosa, simulando con le mani le forme sinuose del corpo femminile, insistendo particolarmente su quelle del seno.

Kuwata:"Sei proprio un pervertito!" -disse mollandogli una sonora sberla sul braccio. "Guarda, l'hai offesa, sta per mettersi a piangere" -aggiunse poi indicando la figura di Fujisaki che se ne stava con la testa china.

Hakagure:" Io pervertito?! Ma che diavolerie vai blaterando... dicevo solo che mi piacciono le ragazze più formose come Aoi-cchi! Non volevo offendere Fuji-cchi, lei è carina ma non è il mio tipo. Ma poi perché?! Mi vorresti far credere che tu non sei un pervertito? Chi vuole diventare un musicista solo per esser circondato da groupies, eh? Chi ci prova sempre con Sayaka-cchi nonostante lei non abbocchi mai? Sentiamo..." -lo accusò indicandolo con una mano tremante, quasi a volersi giustificare, cercando di rendere più leggero il carico dei suoi pensieri sconci, condividendoli anche con l'amico.

Kuwata:"C-certo che non sono un pervertito! È  che mi piacciono le donne, che male ci sarà mai?!" -replicò seccato e anche un po' imbarazzato come se fosse stato colto con le mani nel sacco.

Hakagure/Kuwata:"Scusaci Fuji-cchi/Fujisaki-chan!"-esclamarono poi in coro rivolgendosi al ragazzo.

Fujisaki aveva ancora la testa china, stava provando in tutti i modi a trattenersi ma non ci riuscì. Non ebbe altra scelta che travolgere i due ragazzi con il suono della sua fragorosa risata. I due lo guardarono esterrefatti, dalla loro bocca uscì  solo un "eh?" confuso.

Fujisaki:"Mnf-ha è-è c-che voi ragazzi-haha nf, siete così divertenti! Hahaha, G-grazie davvero" -biascicò con voce tremolante, asciugandosi le lacrime causate da quelle risate trattenute. "C-comunque" -aggiunse poi cercando di riacquisire un certo decoro- "per favore appendili tu i festoni Hakagure-san"

Kuwata:"Piuttosto imbecille! Ci vuoi dire cosa ha scritto Makoto nel gruppo?"

Hakagure non ebbe il tempo di rispondere: fu interrotto dal suono di un messaggio che proveniva dal cellulare di Fujisaki.

Fujisaki:"Ragazzi, è Daya! Dice che non riesce più a mantenere il fratello perché vuol tornare a casa e che dopo i saluti alla gang verranno qui. Mi chiede a che punto siamo. Cosa gli rispondo?" -annunciò con preoccupazione. "Cosa facciamo? Makoto-kun e Taka-chan ancora non sono arrivati!" -esclamò agitato.

Kuwata:"O-ok, prima di tutto calmiamoci. Rispondigli che la casa è pronta ma che manca l'ospite più importante"

Fujisaki:"V-va b-bene. Ma come facciamo se dovessero arrivare prima di Taka-chan? Se lui non dovesse esserci tutto questo non avrebbe senso..."

Kuwata:"Lo so però abbiamo finito di sistemare tutto, no? Mancano solo loro. Nel caso dovessero arrivare in ritardo la sorpresa non sarebbe comunque rovinata. Certo sarebbe meglio avere Taka qui ma ora non pensiamoci, lui ci sarà lo stesso. Ora dobbiamo-" 

Hakagure:"Ragazzi..."

Kuwata:"Zitto. Allora, prova a chiamare il soldatino, io contatto-"

Fujisaki:"Ok ci provo"

Hakagure:"Ragazziii!"

Kuwata si schiarì la voce come per dire al compagno di starsene zitto perché la situazione era delicata. "Dicevo io contatto Mako-"

Hakagure a quel punto gridò infastidito dalla noncuranza dei suoi amici:" Makoto e Taka stanno per strada. Hanno detto che a breve saranno qui!"

Kuwata:"E perché non l'hai detto subito razza di cretino!" -replicò stizzito.

Hakagure:"Ci ho provato, siete voi che non mi considerate mai...Anzi, sei stato proprio tu a distrarmi. Il messaggio nel gruppo riguardava proprio questo!" -rispose irritato, col viso che lasciava trasparire quanto fosse dispiaciuto del fatto di esser sempre ignorato e considerato lo stupido del gruppo. Anche lui aveva sentimenti da difendere. Anche lui poteva essere serio e profondo ma preferiva avere e mostrare di sé soltanto la sua leggerezza, la sua positività.

Fujisaki:"Ragazzi per favore non litigate, non è colpa di nessuno, ok? Hakagure-san, grazie per averci avvisati, avremmo dovuto ascoltarti prima senza interromperti" -disse ai due con tono ancora più preoccupato. Sembrava che tutto stesse per andare a rotoli.

Hakagure:"Beh forse qui c'è qualcuno che mi capisce!"-rispose rivolgendo a Leon un'espressione scontrosa.

Kuwata:"Su non fare il melodrammatico adesso! Mi dispiace, ok? Forse ho esagerato un po'..." -cercò di scusarsi, realmente pentito di aver reagito così male.

Fujisaki:"Fate la pace vi prego...siamo ad una festa, ok? Comunque Taka-chan mi ha risposto. Dovrebbero essere qui a momenti" 

Qualche secondo più tardi suonò il campanello.

Kuwata:"E ora son loro oppure alla porta ci sono Mondo e il fratello?" -disse agitandosi.

Fujisaki:"Mando un messaggio a Taka-chan e a Makoto per conferma. Uno di voi può andare a controllare dallo spioncino prima di aprire? Speriamo bene..." -rispose mentre si apprestava a digitare i messaggi.

Leon controllò dallo spioncino e fortunatamente riconobbe le figure di Taka e di Makoto. Sia lui che Fujisaki gridarono lanciando un sospiro di sollievo: "Siamo salvi, si può aprire!"

I due però non furono accolti con molto garbo: Leon non potette far a meno di scaricare su di loro la tensione che aveva accumulato in quei minuti di panico.

Kuwata:"Era ora! Quanto diavolo ci avete messo per arrivare?! A breve arriverà il festeggiato. Sapete o non sapete come funzionano le feste a sorpresa?! Non capisco perché abbiamo dovuto fare noi tutto il lavoro e voi siete andati girovagando. Non potevi comprare prima il regalo?!"

Makoto sgranò gli occhi per la sorpresa e Fujisaki lanciò all'amico dai capelli rossi uno sguardo di rimprovero.

Fujisaki:"Su su Kuwata-kun, lo sai anche tu che i ragazzi non sono in ritardo. In realtà è stato Owada-kun ad insistere per ritornare prima a casa. Il fratello non ha saputo fermarlo"

Makoto:"Già...è proprio come dice Fujisaki-san...Noi abbiamo fatto davvero di tutto per sbrigarci quanto prima, non immaginavamo di trovarci in ritardo improvvisamente" -rispose cercando di giustificarsi da colpe che non credeva di avere. Poi pensando a come quelle parole potessero far del male a Taka che stava già soffrendo e combattendo da giorni, decise di dire a Leon un paio di cose. Gli chiese gentilmente di seguirlo. Il ragazzo ovviamente accettò la sua proposta e in breve tempo i due uscirono dalla salotto e si appartarono in cucina in modo che nessuno potesse sentirli.

_____

Fujisaki:"Taka-chan, non c'è bisogno che tu sia così teso" -disse notando l'inaspettata quanto illeggibile agitazione nello sguardo quasi assente dell'amico.

Hakagure:"Già, rilassati amico! Siamo ad una festa!" -esclamò sorridendo e cingendogli una spalla.

Fujisaki:"Ah a proposito, perché non ci racconti cosa gli hai preso alla fine?" -gli chiese dolcemente per distrarlo.

Fu l'unica cosa che riuscì a smuovere davvero Taka. Ripensare al regalo di Mondo gli ammorbidì l'espressione seria del viso, il suo sguardo si fece languido.

Taka:"Gli ho preso dei guanti da biker" -rispose sorridendo teneramente.

Fujisaki:"Oh, noi gli abbiamo preso due caschi, te lo ha detto Makoto-kun?"

Taka:"Sì, se non fosse stato per lui non sarei mai riuscito a decidermi sul regalo"

Fujisaki:"La confezione sembra più grande però..." -gli chiese lasciandosi prendere da quel pizzico di curiosità.

Taka:"Oh sì, è perché non gli ho preso solo dei guanti quindi ho dovuto rimpacchettare usando una scatola regalo più grande..."

Fujisaki:"Capisco, cosa gli hai preso di bello allora?"

Taka:"Vedi, il fatto è che regalargli soltanto dei guanti mi sembrava troppo poco. Volevo che questo regalo rispecchiasse tutto il mio affetto per lui e un paio di guanti non ti dicono questo. Così, grazie a Makoto-sensei e all'aiuto di internet, ho deciso di aggiungere anche dei coupon. Gli regalerò dei gesti. Non è una cosa meravigliosa?" -rispose con uno sguardo che chiedeva conferma e un sorriso che non poteva passare inosservato.

Fujisaki:"Aspetta coupon? Gesti?" -replicò confuso. "Ah, sì! Forse ti riferisci a quei bigliettini in cui c'è scritto 'Usami per un abbraccio'  oppure 'Usami se vuoi che io faccia la spesa al tuo posto' , intendi quelli, giusto?" -domandò poi.

Taka:"Esatto! Ti piace come idea?"

Hakagure:"Taka-chhi sei dolcissimo!" -disse abbracciandolo forte, commosso dalla sua adorabile ingenuità, dalla sua tenerezza.

Fujisaki:"Già, Hakagure-san ha ragione. L'idea è bellissima e davvero molto dolce. Sono sicura che piacerà tantissimo al nostro Owada-kun!" -esclamò sorridendo, anche lui commosso.

_____

Intanto in cucina 

Kuwata:"Cosa c'è adesso?" -domandò irritato.

Makoto:"Posso capire che Ishimaru-kun non ti sia simpatico. A volte i suoi comportamenti possono risultare pesanti, è vero, ma sono sicuro che sotto questi si nasconda un motivo più che valido. Non potresti essere un po' più gentile con lui? Non sai quante ore ha passato a rimuginare sul regalo e io sono riuscito ad aiutarlo soltanto oggi, non senza fatica. E' provato per tutta una serie di motivi, con quelle parole non lo aiuti affatto, anzi. Ci sarà rimasto malissimo. E' un ragazzo molto sensibile..."

Kuwata:"O-oh, n-non pensavo, giuro. Non credevo si potesse offendere così tanto. Sai, alla fine gli abbiamo sempre rimproverato quel suo atteggiamento troppo rigido. Ci siamo sempre lamentati anche di fronte a lui ma non ha mai battuto ciglio. Pensavo non gli importasse. Cioè, pensavo che le regole per lui fossero talmente tanto importanti che qualsiasi lamentela gli rivolgessimo lui la ignorasse continuando ad imporci il suo atteggiamento autoritario. Non ha mai manifestato nessun cenno di sofferenza alle nostre parole e allora pensavo che questo modo di rivolgersi a lui non lo scalfisse. Mi sono abituato a parlargli così capito? Lo ammetto con tutta onestà: non ho mai dato peso alle mie parole né ho mai pensato che queste avrebbero  potuto ferirlo" -rispose con un espressione avvilita.

Makoto:"Immaginavo. Anche se all'inizio magari lo ritenevi una persona da cui tenersi alla larga, una persona pesante, il cosiddetto guastafeste, so bene quanto il vostro rapporto stia pian piano maturando in senso positivo. Proprio per questo, ora che sai che alcune cose possano ferirlo, potresti far lo sforzo di pensare bene e pesare altrettanto bene le tue parole nei suoi confronti?"

Kuwata:"Lo farò di sicuro. Anzi ti dirò, proverò a scioglierlo un po'. Non può fare il pezzo di legno per tutto il resto della sua vita!"

Makoto:"Dai però non troppo hahaha. Ishimaru-kun può essere una persona piacevole anche senza stravolgere del tutto la sua personalità" -rispose leggermente preoccupato da cosa potesse intendere l'amico con 'scioglierlo un po' '.

Kuwata:"Continuo a pensare che gli ci voglia l'aiuto di uno come me per rilassarsi un po' " -disse facendo un occhiolino.  "Sono sinceramente dispiaciuto per il fatto che sia stato giorni interi a soffrire per i suoi problemi di cuore..." -aggiunse poi con tono serio.

Makoto:"Sì, dovremmo proprio dargli tutto il nostro supporto! E' un bravissimo ragazzo! Eh aspetta cosa?! Non ho mai fatto nessun accenno ai problemi di cuore..."

Kuwata:"E' evidente! Ho occhi ed orecchie per queste cose hahaha"

Makoto:"Beh in effetti è davvero evidente il loro affetto reciproco, il fatto che si piacciano da impazzire. Sembrano api attratte al miele... però sai, penso che se  le ragazze non ci avessero messo la pulce nell'orecchio non ci saremmo mai arrivati. Intendo dire che non avremmo mai pensato che quel loro modo di comportarsi era spiegabile con l'amore"

Kuwata:"Credo che qualche battuta sulla loro presunta omosessualità l'avrei fatta lo stesso" -disse  mentre Makoto lo guardava con gli occhi del rimprovero. "Scusa scusa. Beh avrei solamente scherzato... e comunque non ha nessun senso ora domandarsi dei se e dei ma non credi?"

Makoto:"Già, ah Fujisaki mi aveva accennato ad una sorpresa nella sorpresa ma poi non mi ha più raccontato nulla. Tu ne sai qualcosa?" -chiese incuriosito.

Kuwata:"Oh sì, le ho già inviato il tutto al cellulare non preoccuparti. Diciamo che ad una certa ci allontaneremo tutti da qui" -disse ammiccando.

Makoto:"Credo di aver capito" -gli rispose un po' confuso. 

La loro conversazione fu interrotta dalla voce di Fujisaki che si era fermato davanti alla porta per chiedergli gentilmente di riunirsi agli altri in soggiorno: aveva ricevuto un messaggio di Daya che li avvisava del loro imminente rientro. 

"Poi voi due mi spiegherete nel dettaglio" - Makoto bisbigliò rivolgendosi ai compagni.

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Note dell'autrice:

Niente raga, ho solo voluto aggiungere la bellissima fanart di Ambra-049 come immagine di copertina.

Ringraziatel* per la bellezza che ci ha donato. AMEN Ambra, Amen.

È un onore ricevere fan art dai lettori, piango.
Ma adesso *erhm, coff coff* ritorniamo alla storia...

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