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Cap. 4.4.1 Il regalo (seconda parte)

Taka sospirò rassegnandosi alla positività di Makoto che riusciva sempre ad incoraggiarlo, anche in quei momenti in cui non vedeva nessuna via d'uscita. Lo guardò negli occhi e gli sorrise ringraziandolo per la sua pazienza ed il suo supporto. Poi gli disse:" Allora cosa dovrei regalargli? Sono in alto mare, davvero. Appena penso a qualcosa mi sembra tutto così banale o inadatto. Anche se raramente ho dovuto far regali per persone della mia stessa età, in tutta la mia vita non mi sono mai trovato in una situazione simile" -gli disse con un'espressione turbata stampata in viso.

Makoto:"Uhm pensa a lui ed ai suoi hobby, esattamente come abbiamo fatto anche noi altri per comprargli un regalo" -gli rispose sorridendo mentre pensava che, in realtà, il regalo più bello in quel giorno per Mondo sarebbe stata proprio la sua presenza.

Taka:"Quindi avete già preso un regalo...Beh in realtà lo avevo immaginato, il compleanno è oggi! Sono io quello ad essere con l'acqua alla gola e anche questa è una novità per me. Quando si tratta di lui mi succedono sempre cose nuove, imprevedibili, diverse da ciò a cui sono abituato e la cosa mi turba".

Makoto:"Lo credo bene! Stai parlando della persona che ti piace, è normalissimo sentirti scombussolato e vedere il mondo con occhi diversi hehehe"-rispose facendosi scappare un dolce risolino.

Taka:"Mi diresti cosa gli avete regalato? Almeno non gli prendo la stessa cosa..."

Makoto:"Certamente! Vediamo, lasciami pensare..." -gli disse portandosi l'indice alla bocca. "Ah sì! Abbiamo pensato che un ultimate del suo carico avesse bisogno di un po' più di sicurezza. Non sappiamo se in realtà ne abbia già uno ma abbiamo pensato di regalargli una coppia di caschi per la moto hehehe"

Taka:"O-oh capisco...E' un bellissimo regalo. E' fatto a posta per lui e poi è carinissimo il vostro desiderio di voler rendere la sua guida più sicura. In effetti a me non piace molto il fatto che lui faccia delle gare in moto rischiando ogni volta di farsi del male. Ma è la sua passione e non posso impedirglielo. Però almeno adesso quando farà una gara o quando semplicemente vorrà fare un tranquillo giro in moto può farlo più in sicurezza. Chissà perché non è venuta anche a me un'idea simile. Eppure per voi è stato così semplice!" -gli rispose stizzito dalla sua stessa 'stupidaggine'.

Makoto:"Beh per noi è stato semplice ma per te è diverso: lui è un nostro amico ma non abbiamo nessuna altra pressione addosso. Per te non è solo un amico ed è ovvio che vorresti prendergli qualcosa di speciale, qualcosa che gli piaccia e che non ti faccia fare una 'brutta figura', diciamo così..."

Taka:"E-esatto! E' proprio così che mi sento. Vorrei prendergli qualcosa che possa piacergli, ma non deve essere banale. Non voglio che odi il mio regalo" -esclamò muovendo le mani su e giù come evidente segno di assenso. "Ma perché gli avete preso una coppia di caschi e non un singolo?"- poi chiese, leggermente perplesso.

Makoto:"Oh, semplicemente perché abbiamo pensato che con due caschi avrebbe potuto scegliere lui giorno per giorno quale usare. Insomma ha la possibilità di cambiarlo quando si annoia! Poi in realtà è anche perché abbiamo fatto un regalo di gruppo e potevamo permetterci di comprarne due" -rispose sorridendo e tenendo per sé il vero motivo. In realtà avevano preso due caschi, uno per il festeggiato e uno per Taka, nella speranza che Mondo lo portasse a fare dei giri in moto e che Taka lo convincesse ad usarli per una maggiore sicurezza stradale.

Taka:"Ah capisco. Non ho pensato a prendergli qualcosa che riguardasse la sua passione per le moto. Ma poi cosa potrei prendergli che non sia un casco?" -chiese con un'espressione confusa. Non ne sapeva davvero nulla di moto e questa sua ignoranza sulle passioni del ragazzo di cui era innamorato gli pesava come un macigno, soprattutto in un momento così cruciale .

Makoto:"Uhm non saprei...vuoi andare a dare un'occhiata nel negozio di accessori per sportivi? Dovrebbe avere anche degli articoli da motociclisti..."

Taka annuì e i due si incamminarono di buona lena verso il negozio di articoli sportivi più vicino.

Quando vi entrarono fu Makoto a rispondere alla commessa che chiedeva come poteva esser d'aiuto. L'amico gli sembrò troppo distratto in quel momento per poter intraprendere una conversazione. Infatti, appena mise piede nel negozio, gli occhi di Taka furono assaliti da una miriade di oggetti colorati a lui sconosciuti: accessori per sciare, per la scherma, per il football, per il baseball e chissà per quanti altri sport di cui non conosceva neanche l'esistenza. La prima cosa che fece per non sentirsi sopraffatto da quel senso di estraneità, fu cercare con lo sguardo qualsiasi cosa che gli potesse risultare familiare. Aveva da sempre praticato le arti marziali quindi optò per cercare articoli legati a quelle e soltanto così riuscì a tranquillizzarsi e a ritornare in sé. -"Forse dovrei parlare di più con lui delle sue passioni" -pensò lasciandosi attraversare dal senso di colpa.

Makoto:"Ci può consigliare degli articoli per motociclisti che non siano caschi per favore?"

La ragazza annuì e dopo un cenno di capo si diresse verso degli scaffali. Ritornò subito e mostrò loro dei sellini imbottiti, una cassetta degli attrezzi portatile fatta a posta per le moto, delle giacche, dei guanti da biker e degli accessori per ascoltare comodamente la musica anche in viaggio.

Makoto diede delle leggere gomitate all'amico per riportarlo alla realtà e fargli scegliere qualcosa. "Beh Ishimaru-kun, c'è qualcosa che ti piace?" -gli chiese.

Taka:"Ah, sì! Ecco vediamo un po'... Quell'affare mi pare di averlo già visto sulla sua moto anche se non lo usa spesso" -disse indicando l'amplificatore. Poi aggiunse che sulla moto di Mondo aveva visto anche lo stesso sellino e la cassettina per gli attrezzi.

Makoto:"Questo riduce la nostra scelta alle giacche e ai guanti, che ne pensi?"

Taka:"Se ho ben capito non potrebbe indossare nessuna altra giacca sulla moto se non quella della sua gang" -rispose con un tono serio.

Makoto:"Allora restano i guanti. Ti piacciono?" -gli domandò sorridendo.

Taka:"A me piacciono ma possono piacere a lui?" -chiese di rimando, un po' preoccupato.

Makoto:"Credo di sì" -gli rispose non troppo convinto delle sue parole.

Taka:"Uhm, ok mi va bene. Coi guanti in inverno proteggerebbe le sue mani dal freddo e in estate non le farebbe scivolare dal manubrio. E' un regalo utile, carino e personalizzabile" -fece con tono sicuro, come se stesse cercando di convincersi, nonostante i suoi occhi esprimessero tutt'altro che sicurezza.

Makoto:"Allora sei convinto? Prendiamo dei guanti?" -chiese notando il cenno di dubbio nell'espressione dell'amico.

Taka:"Sì ma non mi sembra abbastanza..." -ammise.

Makoto:"Facciamo così: adesso tu scegli un paio di guanti, quelli che pensi possano piacergli di più, e poi dopo riparliamo del 'non abbastanza'. Ti va bene?"

Taka:"D'accordo" -annuì arrendendosi alle parole di Makoto.

I due spiegarono alla commessa che avrebbero preferito vedere la collezione di guanti da biker che avevano in negozio. Si fecero poi consigliare il modello migliore in base alle indicazioni che Taka diede rispetto ai gusti dell'amico. Decisero infine di farsi incartare il tutto in un allegro e colorato pacchettino.

Quando uscirono dal negozio Makoto non aspettò un secondo di più, chiedendo subito a Taka cosa intendesse per 'non abbastanza'.

Taka:"Non dico sia banale o inutile come regalo, anzi mi piace e il pensiero che coi guanti possa proteggersi le mani mi rende felice" -disse tentennando.

Makoto:"Però?" -lo incalzò.

Taka:"Però non riflette quanto lui sia importante per me e questo non mi piace" -replicò con un tono che era un misto tra tristezza e fastidio.

Makoto:"D'accordo capisco. Beh, guardiamo l'aspetto positivo. Almeno adesso hai un regalo e non devi più aver paura di presentarti a mani vuote" -gli disse provando a rincuorarlo.

Taka:"Sì grazie a te Makoto-sensei!"

Makoto:"Non mi abituerò mai a questo nomignolo" -replicò lasciandosi sfuggire un grosso sospiro. Poi aggiunse:" Allora pensa un po' cosa potrebbe dirgli 'per me sei importante'? Secondo me una canzone potrebbe essere una buona alternativa, no?" -cercò di proporgli delle soluzioni in modo che non restassero per troppo tempo fermi a rimuginare. D'altra parte mancavano poche ore all'inizio della festa.

Taka:"Sicuramente ma ci sono talmente tante di quelle canzoni che non avrei tempo di scegliere la più adatta. Non ora almeno. Però è un'idea che conserverò per un regalo futuro o una sorpresa" -gli rispose non troppo convinto.

Makoto:"Uhm, tu sei entrato in camera sua giusto? Non ti viene in mente qualcosa che possa dirgli che lo conosci tanto da notare anche i suoi 'più piccoli dettagli' ?" -lo sollecitò.

Taka:"Fammici pensare..." -mugugnò portando le sue braccia in posizione conserta e inclinando leggermente il capo. "Ah sì! In camera sua solo una cosa ha catturato la mia attenzione. Aveva un bellissimo portafoto a forma di rullino un po' impolverato. Guardando quelle immagini impresse su carta lucida ho pensato a quanto sarebbe stato bello se tra i suoi ricordi ci potessi essere anche io un giorno. Sai, potrebbe non sembrare ma il mio Bro" -si zittì poi scosse la testa e si corresse: "Il ragazzo che mi piace sembra essere un duro ma ha un cuore tenero. Ama gli animali ed è dolcissimo con le persone. Beh dolcissimo a modo suo..." -disse sorridendo teneramente.

Makoto:"Non avete una foto insieme? Magari potresti incorniciarla e-" -Taka lo bloccò.

Taka:"Purtroppo non abbiamo nessuna foto insieme perché ogni volta che ci vediamo passiamo il tempo a parlare, a ridere, a scherzare. A me, sinceramente, non è mai passato per la testa di chiedergli di fermare i nostri momenti di divertimento per scattare una foto. Certo, poi me ne pento sempre perché per rivivere la sua immagine nella mia mente devo sforzarmi di ricordare o devo controllare i suoi account sui social. Anche se, ti dirò, sforzarmi di ricordare il suo volto non mi risulta affatto difficile perché è così bello che-" -si frenò prima di andare troppo oltre con le parole o anche solo coi pensieri e si limitò ad arrossire dicendo:" Mi piacerebbe guardare una foto in cui ci siamo noi due, i-insieme, v-vicini"

Makoto:"C-capisco. Non avete nessuna foto insieme e allora perché, ecco...Perché non gli prendi una cornice vuota? Come se fosse un invito a passare più tempo insieme e ad immortalarlo..." -gli propose.

Taka:"N-non so...e se poi capisce che lo faccio perché mi piace?" -rispose con uno sguardo talmente tanto preoccupato che intenerì Makoto.

Makoto:"Non credo che la sua mente si spingerebbe tanto oltre per un regalo, ma ok" -gli disse ridacchiando poi aggiunse: "Se non vuoi pazienza, accantoniamo l'idea. Allora non gli prendi nient'altro?"

Taka:"No, non ho detto questo... uhm. Non saprei davvero. Deve essere qualcosa che gli faccia capire quanto io ci tenga a lui. Che gli dica quanto è stato ed è importante per me senza però fargli capire che sono...uhm ecco, c-che s-sono i-i-innamorato!" -esclamò diventando rosso come un peperone.

Makoto:"Ho capito. Non è semplice però. Forse dovremmo chiedere alle ragazze, loro se la cavano di più quando si tratta di queste cose" -gli propose ingenuamente.

Taka si affrettò però a negare con tutte le sue forze quell'idea troppo imbarazzante. Agitò le mani come per dirgli di fermarsi e urlò:"No! No ti prego...non voglio che si sappia troppo in giro. S-sono cose mie, i-intime..."

Makoto:"Ok, non preoccuparti...Se non vuoi non lo dirò a nessuno, tranquillo. Uhm, resta Fujisaki ma non vorrei disturbarla...starà di sicuro addobbando la casa per i festeggiamenti. Allora magari potremmo controllare su internet, che dici?"

Taka:"Se Makoto-sensei la ritiene una buona idea allora sì, controlliamo su internet" -rispose fiducioso.

"Regali originali per dire ad una persona che è importante"

Queste le parole che i ragazzi digitarono prima di avviare la ricerca.

Come c'era da aspettarsi i risultati erano infiniti: nonostante navigare in rete risultasse utilissimo, a volte rendeva tutto così dispersivo. Fortuna che Makoto era piuttosto ferrato in questo tipo di cose. Infatti aprì soltanto i siti che gli sembravano più ricchi e fruttuosi.

Le idee erano davvero pazzesche: da piccole accortezze che facevano la loro figura ad arzigogolati piani che avrebbero fatto impallidire i progetti per la costruzione dei razzi spaziali.
-"Certo che le persone per fare un regalo se ne inventano davvero tante...da dove la prendono tutta questa fantasia?"-pensò Makoto prima di chiedere all'amico se avesse trovato qualcosa che lo avesse colpito positivamente.

Taka:"Sì, avevo visto un'idea davvero carina. Aspetta, non la vedo più. Forse se scorri in alto di nuovo...Fermati eccola!" - disse indicando con l'indice una immagine.

Makoto:"Questa?" -gli chiese una conferma.

Taka:"Sì, cosa ne pensi?"-domandò con un'espressione a dir poco eccitata stampata in viso.

Makoto:"Dammi un attimo" -rispose mentre si apprestava a leggere nel dettaglio la proposta dell'amico.

Era una soluzione semplicissima, economica ma davvero romantica e forse Taka non se n'era neppure reso conto. Si trattava di comprare un blocchetto di "coupon vuoti" da riempire con piccoli gesti. Una sorta di modo per dire "ti regalerò le attenzioni che vorrai tutte le volte che vorrai". Tra le varie idee c'erano: coupon di baci, abbracci, sorrisi, massaggi, foto, cinema, passeggiate, uscite e perfino coupon per preparare la cena, lavare i piatti o buttare la spazzatura nel caso in cui il proprio compagno fosse stanco.

Taka:"Vorrei tenere tutte queste idee! Beh, magari tolgo i baci e i lavori di casa. Al loro posto metterò dei coupon per aiutarlo a studiare quando ne ha bisogno. Che ne pensi Makoto-sensei?" -gli chiese con gli occhi sbarrati in attesa di una risposta.

Makoto rispose che era un'idea assolutamente adorabile, evitando però di dirgli che questo regalo potesse esporre i suoi sentimenti molto di più di quanto non potesse farlo quello della cornice.
-"Che ragazzo dolce. Fra tutte ha scelto proprio l'idea più carina e da persona innamorata. Il bello è che non se n'è neanche accorto. Meglio non dirglielo però perché ne resterebbe troppo deluso. Proprio adesso che ha scelto una cosa che lo convince in pieno poi..."- pensò intenerendosi alla vista del viso raggiante dell'amico.

Taka:"Allora mi accompagni in cartolibreria? O non saprei, dove credi che potremmo trovare un blocchetto di coupon vuoti?" -gli chiese dubbioso.

Makoto:"Sì credo che in cartolibreria li vendano"

Taka:"Perfetto allora, andiamo!"

Comprato tutto l'occorrente, i due decisero di fermarsi in una caffetteria per portare a termine il progetto del secondo regalo. Taka ordinò un tè verde caldo e Makoto invece optò per un milkshake al gusto fragola e cioccolato. Sorseggiarono lentamente le loro bevande. Le gustarono perché stranamente quell'intenso e affannoso pomeriggio di shopping si era concluso prima del previsto. Quando Taka arrivò a metà blocchetto si fermò, posò la penna e iniziò ad impacchettare il tutto.

Makoto:"Perché hai lasciato mezzo blocchetto vuoto?" -gli chiese perplesso.

Taka:"Semplice, perché in quest'altra metà potrà scrivere lui tutto ciò che vuole e io sarò ben felice di esaudire ogni sua richiesta. Ovviamente nel rispetto della legge, della mia persona e dei miei tempi!" -affermò sicuro di sé con un sorriso vittorioso.

Makoto si sostituì all'amico arrossendo dall'imbarazzo al posto suo. Pensò di non aver mai visto un ragazzino che emanasse così tanto affetto senza neanche rendersene conto. -"Certo che Ishimaru-kun è energico, esuberante e davvero 'splendente' anche quando si tratta di queste cose eh?" -pensò tra sé e sé lasciandosi sfuggire un tenero sorriso.

_____

Makoto:"Bene si son fatte le Cinque e mezza è ora di andare. Magari Fujisaki-san ha bisogno di noi. In realtà prima arriviamo lì e meglio è anche perché non vorrei che Owada-kun arrivasse prima di noi"

Taka:"Oh certo! Dobbiamo esserci anche noi nel momento in cui entrerà. Voglio gridare 'sorpresa' insieme a tutti voi!" -gli rispose con una carica che sembrava potesse diventare incandescente da un momento all'altro.

Makoto:"Bene allora avviamoci!" - lo incitò con un sorriso.

Taka:"Non me lo farò ripetere due volte!" -esclamò eccitato.

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