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Cap. 4.3 Capire di... (seconda parte)

Taka:"G-grazie Makoto-sensei! Non sono ancora convinto di come affrontare questa 'notizia' ma sono contento di aver fatto chiarezza. Da solo non ci sarei mai riuscito, grazie davvero" -gli disse cercando di sorridere anche se aveva il viso ancora zuppo di lacrime.

Makoto arrossì, nessun amico gli aveva mai detto cose così dolci. Per distrarre Taka e sé stesso da quella situazione un po' imbarazzante, tirò fuori il cellulare e si accorse che stava ancora vibrando incessantemente.

Taka:"Non dovresti tenere il cellulare acceso a scuola!" - lo rimproverò bonariamente. Si poteva dire che era ritornato d'un colpo sé stesso, riacquisendo quella sua rigida serietà.

Makoto:"Hehehe scusa, lo so. E' da quando siamo usciti dalla classe che mi vibra, non lo sopportavo più"

Taka:"E perché non hai risposto prima?" -chiese ingenuamente.

Makoto:"Non avrei mai potuto controllare il cellulare con un amico che mi stava piangendo di fronte e che aveva palesemente bisogno di un po' di conforto" -rispose facendogli un occhiolino.

Taka:"O-oh capisco..." -mugugnò con un filo di voce, contento di aver trovato un amico come Makoto. "Beh, ma adesso non rispondi?" -gli domandò.

Makoto:"Oh sì, sto controllando, dammi un attimo" -disse sbloccando il cellulare per ritrovarsi centinaia di messaggi di Fujisaki e degli altri.

F: Dove sei finito?

F: Owada-kun si è reso conto che Taka-chan stava piangendo quando lo hai trascinato fuori dall'aula

F: Owada-kun è furioso, stiamo cercando di trattenerlo e di farlo ragionare.

K: Makoto ma sei impazzito? Mondo a breve rompe tutta la maledetta classe!

K: Dove sei?

K: Rispondi!

H: In classe c'è il caos, è diventato quasi impossibile trattenere Owada-cchi ç0ç

KK: Naegi-kun la situazione non è rosea, sarebbe meglio che ritornassi in classe per spiegare anche a noi cosa esattamente stia accadendo

A: Makoto-kun dove sei finito? Riporta Ishimaru-kun in classe o qua finisce male o.o Neanche Sakura-chan riesce a trattenerlo Owada-kun è una furia

S: Non so cosa stia succedendo, anche se ne ho una vaga idea. Ma mi sa che se non tornate presto in classe, una classe non ce l'avremo più ^^'

F: Non ce l'abbiamo fatta...Owada-kun sta per uscire, ci dispiace... :'(

Makoto non ebbe il tempo di leggere tutti i messaggi che la porta della classe si spalancò con un rumore assordante che colse sia lui che Taka alla sprovvista facendoli spaventare a morte.

"Che cazzo sta succedendo qui?!" -tuonò minacciosamente una voce dall'alto. Era Mondo: il suo viso trasudava rabbia tanto che Makoto nel guardarlo rabbrividì. Il ragazzo, che in quel momento gli sembrò una montagna, si avvicinò lentamente, lo prese per il colletto e lo forzò ad alzarsi spingendolo contro il muro.

Furono attimi in cui Makoto temette davvero per la sua vita, fortuna che Taka strattonò l'omone riuscendo ad allontanarlo mentre gli urlava di lasciar stare il suo amico, di calmarsi.

Mondo:"M-ma lui... tu stavi piangendo, no?" -si rivolse a Taka con uno sguardo preoccupato. "Cosa cazzo ti ha detto per farti piangere a quel modo?!" -gridò poi ancora visibilmente nervoso.

Taka:"Non mi ha detto nulla! Non è come pensi tu, anzi... Mi ha aiutato a fare chiarezza su una cosa che mi stava facendo impazzire! Perché devi essere sempre così impulsivo e violento?! Potevi fargli male e ci hai spaventati! Chiedi scusa immediatamente!" -lo rimproverò urlando con tutte le sue forze. Mondo era la sua persona speciale ma quel comportamento non glielo avrebbe mai perdonato.

Mondo:"V-va bene. Mi dispiace avervi spaventato. Ho sbagliato a reagire in questo modo così irrazionale" Poi rivolgendosi a Makoto disse con tono costernato:" S-scusami se ti ho trattato a quel modo ma pensavo lo avessi ferito e non ci ho visto più. Non volevo...". Il suo viso non era più contorto dalla rabbia, anzi, aveva assunto un'espressione piuttosto avvilita.

Makoto:"N-no è o-ok" -rispose tremando ancora di paura, poi aggiunse "Rientriamo in classe?" -lanciando un'occhiata verso l'ingresso dell'aula che era totalmente bloccato dai loro compagni che li guardavano con un misto di curiosità e di preoccupazione.

Taka non rispose alle parole di Mondo: la scenata lo aveva innervosito non poco. Tutto era successo troppo in fretta e proprio in quel momento in cui era ancora molto turbato dall'aver scoperto la realtà dei suoi sentimenti verso di lui. -"Non mi va di perdonarlo. Ha spaventato a morte un mio amico e per quale motivo poi?! So che era preoccupato per me ma quel suo modo di agire così violento a volte..." -bloccò il flusso dei suoi pensieri corrugando le sopracciglia dal disappunto.

Anche in classe Taka ignorò qualsiasi contatto che Mondo cercasse di avere con lui. Pensò che fosse meglio così, anche perché non sapeva bene come comportarsi di fronte a quel ragazzo dopo aver capito di esserne innamorato.

_____

Mondo non si fece pregare e raccontò subito tutto a Fujisaki per farsi consigliare.

Fujisaki:"Quindi pensi che ora sia arrabbiato con te?"

Mondo:"Sì cazzo! Non vedi come mi ignora?!" -replicò irritato.

Fujisaki:"Sì vedo. Avevamo provato a farti ragionare ma tu non ci hai ascoltato. Capisco il perché tu ti sia comportato così però non dovresti... Vabbè, adesso questa non è la cosa più importante. Dovresti parlare con Makoto-kun se vuoi saperne di più, no?"

Mondo:"L'ho spaventato a morte, dubito mi voglia parlare..." -disse sconfortato.

Fujisaki:" Sono sicuro che Makoto-kun ti voglia aiutare. Ora te lo chiamo, prova ad essere cortese, ok?" -lo ammonì.

Mondo:"D'accordo, va bene maledizione!" -esclamò con una certa accondiscendenza che non faceva proprio parte di lui.

_____

Fujisaki:"Beh, Makoto-kun, ti abbiamo chiamato ovviamente per sapere cosa è successo con Ishimaru-kun..."

Makoto:"Avevo immaginato" -rispose portandosi una mano dietro alla nuca, leggermente in soggezione. Guardando Mondo un brivido gli attraversò l'intera spina dorsale ma si fece coraggio e iniziò a parlare. "N-non è successo n-nulla... beh, nulla di m-male, ecco" -disse guardando quel grosso omone di fronte a sé. Deglutì poi riprese: "Praticamente Ishimaru-kun era confuso sulle sue emozioni, allora ho pensato di fargli ascoltare una canzone. Ha pianto non appena ha capito che il testo della canzone rispecchiava totalmente i suoi sentimenti. A quel punto l'ho portato fuori per farlo sfogare, per tranquillizzarlo. Giuro che non è successo altro" -ammise preoccupato della possibile reazione di Mondo.

Mondo:"Confuso?! E perché ha voluto parlarne con te e non con me?" -chiese con un'espressione leggermente avvilita e anche un po' irritata.

Makoto:"Beh, perché questa cosa non poteva dirla a te, ecco. Non perché non si fidi di te ma..." venne bloccato dalle parole di Fujisaki.

Fujisaki:"Ma ci sono cose che proprio a te non può dire. Credo di aver capito cosa intendi Makoto-kun" -disse lanciandogli un'occhiolino di complicità poi riprese: "E se ho ben capito le cose per te si mettono bene. Devi solo saperti giocare le tue carte" -si rivolse a Mondo sorridendo.

Mondo:"Non sto capendo. Siate più chiari maledetti!" -esclamò nervoso.

Fujisaki/Makoto:" Oh non preoccuparti!" -dissero in coro, guardandosi negli occhi per qualche secondo per poi scoppiare a ridere.

Mondo:" Mi state facendo incazzare..." -mugugnò.

Fujisaki:"Ho già un'idea. Lascia fare a me, ok?" -replicò lanciandogli un'occhiolino.

Mondo:"E va bene, mi fiderò ma non cacciatemi nei guai o vi ammazzo! Piuttosto ditemi come devo fare con Taka... continua ad ignorarmi e io non lo sopporto! Vorrei tanto parlargli. Da quando ci conosciamo è sempre stata una lotta continua e quando sembra vada tutto bene all'improvviso ci troviamo di nuovo punto e accapo" -disse con tono triste.

Fujisaki:"Oh non dire così, avete fatto enormi passi avanti!"

Makoto:"Già. Se penso a come eravate all'inizio..."

Fujisaki:"Vero? Sembrava volassero scintille..."

I due si guardarono di nuovo negli occhi per poi cedere di nuovo a fragorose risate.

Mondo:"Sto per perdere la pazienza..." -li intimò. "Come dovrei comportarmi con Taka? Tu che hai ascoltato i suoi sfoghi aiutami, maledizione!" -si rivolse a Makoto con uno sguardo nervoso e disperato.

Makoto:"Sii te stesso. Gli passerà, fidati..." -si limitò a dirgli con un filo di voce. Le espressioni di Mondo lo spaventavano sempre, anche quando provava ad essere amichevole.

_____

Quando Taka tornò a casa ebbe molto su cui riflettere. Che giornata piena di 'sorprese'. Ancora non riusciva ad accettare di provare determinati sentimenti per quello che solo un giorno prima considerava suo 'fratello'. Nella sua mente era in atto una continua lotta tra le sue nuove consapevolezze, le paure appena sbocciate e il pessimo trattamento che in quella giornata aveva riservato alla persona di cui si era scoperto innamorato.

-"Poverino, l'ho ignorato senza dargli nessuna spiegazione, senza neppure dargli l'occasione di scusarsi o di capire. Se dovesse essere arrabbiato con me adesso non lo biasimerei di certo. Non mi va ancora di parlargli però: non solo perché penso debba modificare quel suo orribile modo di fare ma anche perché non ce la faccio a guardarlo negli occhi. Ho paura possa scoprire ciò che provo. Ho paura che nel momento in cui tutto gli sembrerà chiaro mi possa rivolgere parole di disprezzo. Non voglio perderlo nel peggiore dei modi. Non vorrei che lui si allontani da me odiandomi. Piuttosto mi allontanerò io, manterrò certe distanze. Proverò a trattarlo solo come un conoscente anche se mi farà male. Devo farlo per il bene di entrambi: lui potrà continuare ad essere mio amico senza rimaner deluso da me e io potrò continuare a stargli accanto reprimendo questi miei maledetti sentimenti. E' l'unico modo per salvare questo rapporto" -pensò assumendo un'espressione più che addolorata.

Prima di andare a coricarsi rilesse i messaggi scambiati con Fujisaki.

F: Taka-chan! So che sei arrabbiato con Owada-kun ma tra qualche giorno è il suo compleanno sai?

T: E tu come fai a saperlo?

F: Me lo ha detto Owada-san. Stiamo pensando di fargli una festa a sorpresa e mi chiedevo se volessi partecipare anche tu...

T: Non so se sia il caso, per vari motivi...

F: Dai! Non farti pregare! Lui ne sarebbe felicissimo. Sono sicuro che sarebbe più felice al pensiero di vedere te nel giorno del suo compleanno piuttosto che ricevere una sorpresa da tutti noi dove tu non ci sei...

T: Dici?

F: Ma certamente! Avevi dei dubbi per caso?

T: Mi dipingi come se fossi la persona più importante per lui... la verità è che sono un semplice amico esattamente come lo siete voi

F: Uhm non ne sarei così sicuro. In ogni caso dovrai esserci, promettimelo! E' il 9 giugno non dimenticarlo, ok?

T: Non ho mai accettato...

F: Ma il compleanno è un giorno importante, lo sai anche tu. Lui non vorrebbe festeggiarlo ma come si può esser contrari a festeggiare il giorno in cui abbiamo iniziato a vivere? Per questo penso che una festa a sorpresa sia l'ideale e gli amici devono essere tutti presenti per festeggiare!


Il giorno in cui ha iniziato a vivere... [ * Quel giorno che mi ha regalato una persona speciale. Comincio a pensare che il giorno in cui io abbia iniziato a vivere realmente non è quello del mio compleanno ma quello in cui l'ho incontrato. Forse Fujisaki ha ragione, devo festeggiare anche io onorandolo. Lui è il regalo che la vita mi ha fatto * ]


T: E va bene mi hai convinto...

F: Evviva! Se non verrai mi arrabbierò tantissimo! Non ti preoccupare per i preparativi e neppure per il regalo basterà soltanto la tua presenza. Non dimenticare: è il 9 giugno

T: Ok, il 9 giugno. L'ho segnato in agenda. Allora a domani?

F: A domani! Notte :D

T: Buonanotte :D

-"Il suo compleanno eh? Cosa potrò mai regalargli? Qualsiasi cosa gli prendessi non riuscirei mai ad eguagliare quello che lui mi ha regalato in questi pochi mesi di amicizia. Magari chiederò un consiglio a Makoto-sensei o a Fujisaki-san" -pensò mentre il cuore gli si stringeva nel petto.

"Sarebbe bellissimo potergli raccontare tutto e vivere la nostra favola, ma la vita reale non è così, vero? E' impossibile che un ragazzo si innamori di me, non so neppure come sia successo che io mi sia innamorato di lui, figuriamoci il contrario! Poi era attratto da Fujisaki-san prima di scoprire che fosse un ragazzo, appunto. Quindi i ragazzi non gli interessano altrimenti avrebbe continuato ad insistere con lui. Fujisaki poi ha un aspetto così grazioso, io al confronto invece..." -pensò avvilito dopo essersi piazzato davanti allo specchio. Si trovò mille difetti che non aveva mai notato. Forse essere innamorato significava anche cominciare a notare certe cose.

-"Non so se ce la farò a continuare di questo passo. Mi sembra già di non farcela più. E' impossibile" -disse fra sé e sé lasciando che una lacrima gli bagnasse il viso prima di forzarsi a dormire.

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