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Cap. 4.2.2 Svegliarsi accanto a te -primi dubbi

Taka, come sua abitudine, si svegliò molto presto: le ombre inconsuete che gli fluttuarono dinanzi agli occhi prima che questi si abituassero al nuovo giorno, gli lasciarono un senso di inquietudine, di estraneità. Era in una casa che non era la sua. Quando, ancora leggermente intontito dal sonno, si voltò e riconobbe il profilo di Mondo, ricordò dove si trovava traendone un senso di sollievo. 

-"Che ore sono?" -pensò mentre provava ad alzarsi dal letto di quella stanza semibuia, attento a non far nessun tipo di rumore per non svegliare il suo amico che ancora ronfava beato. -"Certo che in questa stanza bisogna star davvero attenti a dove si mettono i piedi" - disse tra sé e sé provando a non inciampare nel disordine delle cose sparse sul pavimento. -"Magari potessi riordinare" -aggiunse poi sbuffando. 

Con l'intento di trovare il suo orologio da polso si diresse con andamento incerto e in punta di piedi verso quella che gli sembrava la scrivania. -"Dovrei averlo lasciato qui sopra ieri sera" -si disse mentre tastava confusamente la superficie del mobile che aveva di fronte. Premette quello che gli sembrò un interruttore: una luce fioca, che gli bruciò gli occhi, si diffuse su tutta la scrivania. -"Sono le sei e mezza del mattino. Considerando la distanza di casa mia rispetto alla scuola, qui ci metterei molto meno tempo a raggiungerla ma non posso comunque perdere troppo tempo. Non vorrei arrivare in ritardo. Cosa dovrei fare adesso? Non è casa mia, non posso di certo andare a preparare la colazione e svegliare tutti! Argh... Magari posso svegliare Bro, così potremmo prepararci, fare colazione e andare a scuola insieme. Che bello sarebbe prendere il bus con lui, poi il treno per la scuola. Chiacchierare del nulla, ridere e magari t-tenerci per m-mano" -pensò arrossendo e facendosi scappare un risolino.  

Spostò la sedia con cura e vi si sedette poi si perse di nuovo nei suoi pensieri mentre osservava la disordinata scrivania di Mondo. -"Certo che ieri me ne sono successe di cose! Se ripenso a quando ho iniziato il mio anno scolastico neppure nei miei sogni più sfrenati avrei mai immaginato che mi potesse succedere tutto questo... e penso di dover ringraziare una sola persona" -si voltò per osservarlo e gli parve davvero bello nonostante stesse russando rumorosamente e fosse spaparanzato con la bava alla bocca. 

Rise in silenzio. Avrebbe voluto guardarlo dormire così per sempre ma averlo sveglio era tutt'altra cosa. -"Mi chiedo se anche lui pensi questo di me. Se tutti gli amici pensino queste cose. A volte ho una voglia immensa di toccarlo, di accarezzarlo e anche di b-baciarlo" -pensò avvampando e cercando di allontanare dalla sua testa quelle strane idee. -"Devo parlarne con Makoto-sensei, lui di sicuro saprà cosa dirmi. Ma perché mai poi Bro è così diverso dagli altri? Non penserei mai queste cose guardando i ragazzi o le ragazze della classe. Non mi succederebbe mai q-quello che mi è successo ieri con gli altri. Davvero non capisco. Nei libri c'è scritto che quel tipo di reazioni si hanno soltanto in caso di forti emozioni, ad esempio quando si è innamorati, oppure di prima mattina o al seguito di qualche particolare condizione fisica e/o neurologica. Cosa potrebbe mai significare? E se Makoto-sensei non riuscisse a spiegarmi cosa mi sta accadendo e mi trovasse strano? Non vorrei perdere un amico. Forse dovrei fare come ho sentito che fanno gli altri adolescenti: dovrei cercare su internet e sperare di trovare una risposta. Parlarne con persone che conoscono la mia faccia... ecco, vorrei rivolgermi agli altri solo in casi estremi" -pensò ormai convinto dall'idea di affidarsi al web. Prese il cellulare dalla sua cartella e si affrettò a scrivere sul motore di ricerca. 

Voler passare sempre del tempo con un tuo amico

Voler toccare un tuo amico 

Voler accarezzare un tuo amico

Voler baciare un tuo amico

Avere un'erezione quando un amico ti abbraccia

Aprì vari siti e lesse quante più risposte fosse in grado di sopportare. Si sentì svenire, con la mente offuscata da mille pensieri. -"Le risposte erano tutte pressoché simili: sei innamorato di quella persona. Io? Innamorato del mio Bro? Ma se siamo solo amici! E' impossibile. Poi è un ragazzo, è contro natura. Io non posso davvero! Forse cercare su internet è stata una pessima idea, mi conviene chiedere a Makoto-sensei. Lui mi conosce... non come questi tizi che sparano giudizi su persone che non hanno mai visto nella loro vita!" -pensò corrugando la fronte, irritato.

Ne uscì con un forte mal di testa e una confusione ancora più grande. Si mise le mai sulla fronte come disperato. Non si accorse affatto che Mondo stava mugugnando qualcosa, nel letto, ancora intontito dal sonno.

Mondo:"T-Taka? Mnh, che ci fai qui?" 

Taka sobbalzò e nascose di riflesso il suo cellulare nella tasca, guardandosi nervosamente intorno come fosse un criminale colto sul fatto. Doveva sbarazzarsi di quelle "prove". Per quanto le considerasse assurde e non veritiere, non voleva che il suo Bro pensasse male di lui. Non voleva rischiar di perderlo. 

Mondo non gli diede il tempo di proferire parola che riprese i suoi discorsi da sonnambulo stordito. 

Mondo:"Mnh, adesso mi appari anche nei sogni... assurdo" -affermò con un filo di voce sollevando la schiena e tenendosi in posizione eretta grazie ad una mano piantata sul letto. -"Davvero mi chiedo 'chi sei'? Il mio angelo o un diavolo? Vuoi farmi impazzire vero? Perché provo queste cose per te?! Dovresti spiegarmelo, io non riesco sai... *ronf*" -prima di poter finire il suo delirio incosciente si riaddormentò cascando sul letto con un tonfo sordo. E Taka rimase sbigottito. Cosa voleva dirgli esattamente? -"  'Cosa prova per me?' 'Angelo o diavolo' ma chi?! Io? Spiegami tu, caro Bro, cosa provo per te perché sono io quello che è sul punto di impazzire. Non posso essere innamorato di te che sei un uomo esattamente come lo sono io. 

Sei solo il mio primo amico, una persona speciale. Ma giuro che stai occupando tutta la mia essenza. Non riesco più a capire dove finisci tu e dove inizio io. Non sono neppure più sicuro di esistere ancora. Dov'è Ishimaru Kiyotaka? Sono ancora io o sono destinato a scomparire per sempre unendomi a te? Ieri le regole che ho sempre pensato fossero tutto per me si sono dissolte di fronte al divertimento che ci ha uniti a tavola. E le dimenticherei altre mille volte se potessi rivivere quei momenti con te, se potessi ridere con te. Questo non sono più io, capisci?!" -borbottò tra sé e sé turbato. 

Per scongiurare il pericolo di cadere in un vortice di preoccupazioni che non aveva cuore di sopportare, si affrettò a prendere i suoi vestiti precipitandosi nel bagno della camera di Mondo, chiudendo dietro di sé la porta. 

Dopo essersi dato una sciacquata, si rivestì rapidamente e fu in quel momento che udì dei colpi alla porta.

Daya:" Taka-chan sei in bagno? Va tutto bene?"

Taka:"Uhm, s-sì sono in bagno! Owada-san, giusto?" -chiese incerto.

Daya:"Sì, sono io, il fratello maggiore. Mondo ha il sonno pesante, mi sono convinto che neppure le cannonate riescano a svegliarlo hahaha!" -affermò ridendo di gusto.

Taka, dopo aver controllato di essere in ordine, uscì frettolosamente dal bagno per salutare come di dovere il suo interlocutore.  

Taka:" Buongiorno Owada-san!" -affermò con voce energica. -"Mi dispiace avervi fatto aspettare davanti alla porta in questo modo. Vi prego di perdonare questa mia disonorevole mancanza di rispetto!" -si scusò poi costernato con un inchino.

Daya:"Caro puoi darmi tranquillamente del tu! Per me sei di famiglia. Alza quella testa, non me la prenderei mai per così poco hahaha!" -disse dandogli una pacca sulla spalla. -"Ah già dove sono le mie maniere piuttosto! Buongiorno a te Taka-chan" - lo salutò con un occhiolino poi riprese. "Puoi fare come se fossi a casa tua, non farti nessun tipo di problema! Puoi usare tutte le stanze a tuo piacimento e anche la cucina, non abbiamo nulla da nascondere. Veramente ero venuto qui proprio per svegliarvi e dirvi che la colazione è pronta. Ovviamente però quel caprone dorme ancora" -disse lanciando un'occhiataccia al fratello.

Taka:"Non si, uhm, non ti preoccupare Owada-san. Magari lo sveglio io, non so. Non possiamo sicuramente far tardi!"

Daya:"Già, occupatene tu per favore e se non si sveglia ricordati che puoi anche dargli qualche pedata sul culo tanto ci è abituato hahaha" -ridacchiò raggiungendo la porta. Prima di uscire si voltò per dirgli che li avrebbe aspettati in cucina.

Taka si avvicinò al suo amico ed iniziò a scuoterlo e a chiamarlo a gran voce ma nulla sembrava funzionare. Mondo sembrava un sasso. -"Devo davvero spingerlo via dal letto come mi ha suggerito Owada-san? Ma potrebbe farsi del male, non mi va. Magari con un po' di solletico o qualche carezza riuscirebbe a svegliarsi con più facilità senza troppi traumi...o almeno quando ero un bambino con me funzionava" -pensò mentre si dirigeva verso la finestra. 

Aprì le tende facendo entrare i primi raggi di sole che gli accarezzarono la pelle: gli scappò un sorriso. Gli era sempre piaciuta la sensazione di tepore che regalava il primo sole mattutino, era rilassante e avvolgente. Poi si diresse verso la scrivania per spegnere la lampada e il suo sguardo venne catturato da un portafoto a forma di pellicola cinematografica. Era la prima volta che lo vedeva, sicuramente perché il nervosismo del giorno precedente lo aveva reso molto meno attento alle cose che lo circondavano. Scorse delicatamente col dito lungo tutta la superficie dell'oggetto polveroso. Vi erano cinque foto: una bellissima donna sorridente che teneva in braccio un bambino; un cagnolino; due bambini uno più alto coi capelli neri, l'altro più basso coi capelli castani; lo stesso bambino coi capelli castani che giocava col cagnolino e un gruppo di ragazzi con delle moto sullo sfondo. -"Che siano Mondo e suo fratello da bambini? Questa donna forse è la madre, ha un sorriso caldo come quello del mio Bro. Questi ragazzi forse sono i membri della sua famosa gang: Mondo non c'è ma riconosco Owada-san. E questo cagnolino?" -si chiese mentre osservava con attenzione quelle foto. 

-"Va beh, ora non è il momento" -si disse scuotendo le spalle. Non ebbe il tempo di voltarsi per raggiungere il letto che sentì un soffio di aria vicino all'orecchio. Quel soffio gli solleticò la pelle e lo fece ritrarre d'impulso. A questo seguirono dei caldi bisbigli che gli mandarono a fuoco la pelle.

Mondo:"Sei già sveglio?" -gli chiese. 

Taka:"Eh?" -si voltò sorpreso per poi incrociare lo sguardo di Mondo che gli stava a pochi millimetri dal naso. Arrossirono entrambi. Taka si voltò di scatto: era troppo imbarazzato, soprattutto dopo aver pensato di volerlo baciare non molto tempo prima. Mondo era così vicino che riusciva a percepire il suo respiro: aveva una mano sulla sedia e una poggiata sulla scrivania.

Taka:"Non ti ho sentito arrivare" -farfugliò stordito.

Mondo:"Ah, eri così preso che forse non te ne sei accorto. Cosa stavi guardando?" -gli chiese sbadigliando.

Taka:"Uhm, no nulla" -rispose imbarazzato.

Mondo:"Sicuro? Puoi dirmelo, sai? Non mi arrabbio mica" -lo incalzò.

Taka:"Q-queste" -borbottò indicando con l'indice le foto.

Mondo:"Ahhh quelle! Beh se sei curioso non c'è niente di male" -disse sorridendo. "Quella in foto è mia madre e il bambino che tiene in braccio sono io"

Taka:"E' bellissima, sorridete allo stesso modo" -disse con gli occhi che si illuminarono.

Mondo:"Già, lo era davvero. E' morta quando avevo dieci anni. A Daya mancava poco tempo e avrebbe compiuto la sua maggiore età. Fu costretto a lasciare la scuola e a lavorare per occuparsi di me. Non mi ha mai fatto mancare nulla... non basterà una vita intera per ringraziarlo" -disse con un filo di voce.

Taka:"Mi dispiace tantissimo..." -rispose con un tono costernato.

Mondo:"O-oh...No! Non fare così! Sto benissimo, vedi? Sono forte io!" -esclamò ridacchiando.

Taka rimase in silenzio non sapeva cos'altro dire. Ricordò che nell'occasione della sfida in sauna Mondo gli avesse già confidato queste cose, però gli si strinse il cuore nel ripensare a quante difficoltà aveva dovuto passare nella sua vita. 

Mondo, dal canto suo, non voleva vederlo così abbattuto, né, orgoglioso com'era, si voleva far compatire per cui provò a cambiare argomento:"Uhm poi... Vedi quella è la mia gang! Voglio tanto bene ai miei ragazzi!"

Taka:"Oh, sono tutti tuoi amici?" -chiese incuriosito.

Mondo:"Non tutti. Con alcuni ci scanniamo un giorno sì e l'altro pure anche perché non tutti accettano che io sia il nuovo capo ma diamine se darei la vita per loro! Poi l'ho anche promesso a Daya. Beh certo, la storia della gang mi servirà come "allenamento" fino alla fine del liceo. Io e mio fratello ne abbiamo parlato, quando diverrò un carpentiere non potrò più occuparmi dei ragazzi"

Taka:"Oh capisco... Ascolta, è da un po' che volevo chiedertelo ma cosa fai esattamente con la gang? Non fate cose pericolose vero?" -chiese preoccupato con quegli occhioni lucidi che colpirono Mondo al cuore facendolo sentire in colpa.

Mondo:"E-ecco..." -disse roteando gli occhi per evitare lo sguardo dell'amico. Taka se ne stava lì, in attesa di una risposta, a fissarlo pazientemente. -"E adesso come glielo racconto in modo che non si preoccupi? -pensò corrugando la fronte.

"Allora diciamo che usciamo e passiamo del tempo insieme. Ogni tanto facciamo delle gare sulle moto tra di noi o con altre gang, tutto qui" -disse poi con un filo di voce.

Taka:"Non so, queste gare in moto mi sembrano pericolose...ti sei mai fatto male?" -chiese genuinamente preoccupato.

Mondo:"Ma certo che no!" -si affrettò a rispondergli con tono sicuro. Ma gli occhioni di Taka sembravano scrutargli l'anima così ammise che in realtà, a volte, qualche graffio se l'era fatto.

Taka:"Lo sapevo! Non dovresti fare queste cose se sai che ti puoi far male!" - lo rimproverò sbuffando.

Mondo:"Dai, giuro che non mi sono mai fatto nulla di grave. Vedi? Sono vivo e vegeto qui di fronte a te!" -provò a convincerlo sorridendo ma Taka si era messo a braccia conserte ed evitava in tutti i modi il suo sguardo, girando il viso di volta in volta al lato opposto. Mondo allora glielo afferrò e lo girò verso il suo, poggiando delicatamente la sua fronte contro quella del ragazzo.

"Ti prometto che non mi farò mai nulla di grave. Starò attento... tanto con i ragazzi, da quando ho iniziato a frequentare la Hope Peaks, non mi ci vedo quasi mai. Riuscirai a sopportare solo per questi tre anni di scuola?"

Taka:"Non lo so" -rispose sbuffando. 

Mondo non poté resistere a quella reazione carina tanto che iniziò a scompigliargli i capelli nonostante Taka non sembrasse gradire molto. Riprese quindi a parlare:"Poi quel cane si chiamava Chuck. Era un maltese ed era il mio piccoletto. Era intelligentissimo, sai? Portava il giornale fin sotto la porta di casa e poi bussava con le sue zampette per consegnarcelo. Quando è morto è stato uno shock"

Taka:"Oh mi dispiace tanto..."

Mondo:"Nah, non preoccuparti. Ne ho avuto di tempo per superarla" -gli rispose sorridendo poi gli chiese se a lui piacessero gli animali.

Taka:"Sì mi piacciono tanto però i miei non mi permettono di tenerli in casa e poi non sono bravo a legarci..." -rispose leggermente avvilito.

Mondo:"Non preoccuparti, gli animali si legano alle persone che sentono 'buone'. Se ti mostrerai gentile con loro, ti ripagheranno sempre. Soprattutto i cani" -affermò sorridendo.

Taka:"Ti piacciono solo i cani?" -gli chiese incuriosito.

Mondo:"Oh no, mi piacciono tutti gli animali, ma i cani un pochino-ino in più"

Taka:"Capisco"

Mondo:"Ma sei già vestito?" -gli chiese sorpreso.

Taka:"Te ne sei accorto solo ora?" -replicò ridacchiando.

Mondo annuì:"Sì, prima ero ancora intontito ma ora che ti guardo meglio..."

Taka:"Mi sono svegliato alle sei e mezza circa"

Mondo:"Cazzo!" -esclamò sbalordito.

Taka:"Bada al linguaggio..."- lo rimproverò con uno sguardo minaccioso.

Mondo:"S-scusami... e che ore sarebbero adesso?" -chiese preoccupato.

Taka guardò il suo orologio da polso sospirando. -"Sono le sette e un quarto, dovresti sbrigarti..." - lo intimò con un'espressione seria.

Mondo:"Hai ragione maledizione! Perché non mi avete svegliato prima?" -domandò agitandosi e cercando di raccogliere il più in fretta possibile i vestiti da indossare nel caos della sua camera.

Taka:"Beh, questa non è casa mia, non potevo fare come mi pareva, sai? Comunque Owada-san era venuto per svegliarci ma visto che ero già in piedi ha passato a me la staffetta, stavo per venire a svegliarti proprio quando hai iniziato a parlarmi"

Mondo:"O-oh capisco mi dispiace tanto, avrei dovuto svegliarmi io e prepararti la colazione e invece ti ho messo in un bel casino!" -esclamò costernato correndo in bagno per prepararsi.

Taka si avvicinò alla porta per dirgli che in realtà la colazione era già pronta e Mondo gli rispose che se aveva fame avrebbe preferito che lui andasse a mangiare al posto di aspettarlo in camera.

Taka:"No! Non voglio andare a mangiare senza di te, ti aspetterò qui!" -rispose con convinzione.

Mondo:"D'accordo!" -replicò mentre il cuore non gli dava tregua. Le reazioni di Taka non fallivano mai nel farlo impazzire.

_____

Mentre mangiavano tutti e tre insieme Daya non si risparmiò dal fare qualche battuta per prendere in giro i due ragazzi.

Daya:"Allora, come è stato dormire nello stesso letto? Non era scomodo o stretto vero?" -insinuò ridacchiando.

Mondo:"Aniki ti prego! Cosa cazzo dici di prima mattina!" - gli lanciò un'occhiataccia minacciosa.

Taka:"No, il letto era davvero comodo"-rispose con tono serio. "Vi ringrazio ancora per tutta questa ospitalità!" -esclamò poi alzandosi per fare l'inchino.

Daya:"Ti ho già detto che non c'è bisogno di tutte queste cerimonie caro..." -gli rispose quasi imbarazzato mentre Mondo ridacchiava. Adesso era il fratello maggiore a sentirsi stordito dalle serie e composte reazioni di Taka. 

Daya:"Vi prego di mangiare e Taka-chan, se c'è qualcosa che vuoi o qualcosa che non ti piace dillo e cercherò di rimediare"

Taka:"Oh ma ti prego Owada-san, è tutto perfetto. Sei un padrone di casa impeccabile e mangiare con voi mi diverte tantissimo" -disse sorridendo.

Daya:"Che gentile...hai sentito caprone? Perché non prendi esempio dai tuoi amici?" -disse calciando il piede del fratello da sotto al tavolo.

Mondo piagnucolò per il dolore ma Taka non ci fece caso concentrato com'era a fissare il suo orologio da polso.

Daya:"Qualcosa che non va Taka-chan? Per caso non ti piace la colazione?" -domandò perplesso.

Taka:"Oh, no no! Ci mancherebbe altro, la colazione è perfetta ma siamo in ritardo..." -replicò in preda al panico.

Daya:"Ed è un problema?" -chiese ingenuamente.

Mondo:"Aniki cosa diavolo vai blaterando! Taka ti ha già detto che è l'ultimate moral compass, il suo ruolo non gli perdonerebbe mai un ritardo!" -esclamò bevendo in fretta il suo caffè per permettere all'amico di tranquillizzarsi. "Dai andiamo!" -aggiunse poi rivolgendosi verso Taka.

Daya gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò:" Mi piace il tuo 'fidanzatino', ha le palle! Hai tutta la mia approvazione caro fratellino". Mondo arrossì ma si limitò solo a fare un cenno per farlo allontanare. -"Grazie aniki" -pensò grato di aver un fratello così dolce e comprensivo. Sapeva fin dall'inizio che Taka sarebbe piaciuto a Daya perché era davvero un ragazzo speciale.

Mondo prese Taka sotto braccio e dopo un saluto veloce i due si incamminarono verso l'entrata.



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