Cap.2.2.2 Aspettando il momento
Mondo:"Ti sfido! Non mi importa quale tipo di sfida sia... Voglio solo vederti strisciare ai miei piedi e ammettere che io sono più forte di te, hai capito?! Togliti quel fottuto ghigno dalla faccia! Cosa fai mi provochi? Non hai detto forse che non bisogna usare la violenza a scuola, huh? "
Taka:" Io sono un uomo di parola e non ritorno mai indietro sulle mie affermazioni. Niente scontri a acuola, ovviamente. Ma accetto volentieri la tua sfida. Ah, mi duole dirti che sei in punizione per i prossimi tre giorni per ciò che hai fatto. Ma non preoccuparti, nessuno saprà cosa è successo oggi".
Mondo:"Allora, visto che sei tanto sicuro di te, che ne diresti di una gara di resistenza? A scuola c'è una piscina. Potremmo fare una gara di nuoto. Vincerebbe chi riesce a non collassare. Oppure una gara di apnea. Altrimenti in palestra c'è la sbarra. Vorrei proprio vedere se quel tuo corpo flaccido possa mai resistere a rimanere appeso".
Taka:"A chi hai dato del 'corpo flaccido' scusa? Non sai di cosa stai parlando caro mio! Il mio corpo è il mio santuario, non potrei mai trascurarlo. I miei muscoli sono pietra!"
Mondo:"Seh come no...vivi nel mondo delle fiabe dannata testa di porcosino! Ma non farmi tergiversare cazzo! Possibile che devi sempre rompere i coglioni?! Di questo passo non ci metteremo mai d'accordo"
Taka:"Mi basta soltanto che non sia coinvolta la scuola, in nessun modo"
Mondo:"Ah maledizione! Bene, facciamo come lei desidera, principessina. -fa un largo inchino, scimmiottando il modo in cui le principesse tirano in sù l'abito-. Se alla principessa dai capelli di porcospino non va bene la scuola...allora le va bene una gara di resisteza in sauna, vossignorìa? Tanto sono sicuro che collasserai nel giro di qualche secondo hahaha"
Taka:" Ci sto, ti farò vedere io chi è la debole principessina tra noi! Ovviamente dovrai aspettare il termine della tua punizione, delinquente!"
L'aver scelto la giusta sfida su cui scommettere il proprio orgoglio non aveva di certo migliorato le cose tra i due, anzi. Il battibecco quasi comico non aveva aiutato ad alleggerire l'aria che tirava in quella stanza: Mondo era ancora provato per ciò che era successo e nei suoi occhi bruciava il desiderio di vendetta; Taka, dal canto suo, fremeva dalla voglia di dimostrargli chi tra i due fosse il vero codardo. Entrambi però dovevano trattenersi e nessuno dei due poteva tornarsene a casa.
Mondo sapeva bene di rischiare grosso e, anche se il pensiero di dover quasi pendere dalle labbra di Ishimaru lo disgustava, non poteva far altro che ingoiare il rospo. Doveva solamente tener duro fino al giorno della sfida, poi si sarebbe potuto liberare.
Taka invece, doveva prima di tutto pensare ai suoi doveri di rappresentante e non poteva assolutamente anteporre i suoi egoistici desideri di "vittoria" alla punizione di Mondo. Doveva assicurarsi di fargli scontare la sua giusta penitenza per aver infranto tutte quelle regole.
Mondo: "Hey, maledetto bastardo!"
Taka:" Ti ho già detto che quel linguaggio non è appropriato"
Mondo:" Già... Non fai altro che blaterare 'le regole qui, le regole lì, non è appropriato'" - afferma goffeggiandolo-
Taka gli lancia l'occhiata di uno che sta per perdere la pazienza
Mondo:"Dimmi... come sta Fujisaki?"
Taka:" Perché ti interessa saperlo?"
Mondo:" Perché...perché... - china il capo per nascondere l'imbarazzo- Argh non mi rompere il cazzo! Lo sapevo che con uno come te non si poteva parlare"
Taka:"Ti ricordo che sei in punizione..."
Mondo non rispose. Aveva lo sguardo fisso verso il pavimento, le braccia tese e le mani poggiate sulle gambe, chiuse in due leggeri pugni.
Taka:"Sei davvero preoccupato? Questa mi sembra bella! Sei stato tu a farle battere la testa"
Mondo continuò a tenere la testa abbassata tanto che Taka cominciò a chiedersi se ci tenesse davvero così tanto a saperlo. Nonostante fosse stato lui ad aver rischiato di mandarla in ospedale.
Taka:" Sta bene. Il sensei le ha solo raccomandato un po' di riposo"
Mondo:"Capisco... menomale" - mormora. Taka non lo aveva sentito e dalla sua posizione poi era impossibile decifrare l'espressione che aveva in volto.
Mondo:"Perché non dirai niente al professore? Sembra quasi che TU mi stia facendo un favore e non lo tollero. Mi fa incazzare. Preferirei essere sospeso o cacciato dalla scuola. Mi andrebbe bene tutto pur di non sentirmi come una marionetta nelle tue luride mani. Argh quanto mi piacerebbe darti un pugno ma immagino debba aspettare il giorno della nostra sfida...Oh ma vedrai, sì che vedrai".
Taka:" Non è stata una mia idea"
Mondo:"In che senso?"
Taka:" Avrei preferito parlarne col Sensei, ma lei non ha voluto"
Mondo:"Lei? Per lei intendi forse...?"
Taka:" Già, Fujisaki. Mi ha pregato. Ha detto di punirti nel modo che ritenevo più opportuno ma mi ha anche raccomandato di tacere ogni cosa al Sensei".
Mondo:"COSA?!"
Taka:" Abbassa la voce delinquente! Non piace neppure a me questa situazione, cosa pensi?! Per me avresti dovuto vedertela col preside e sarebbe stato lui in quel caso a decidere come comportarsi con te. Probabilmente saresti stato sospeso e lasciami dire, te lo saresti più che meritato".
Mondo:" Non so perché ma immaginavo lo avresti detto...Allora perché cazzo hai accettato?!"
Taka:"A dire la verità, non so spiegarmelo bene neanche io. Oggi è stata proprio una giornata fuori dal comune per me, forse l'aria di questa scuola mi ha rimbambito o forse è che le ragazze sanno essere davvero convincenti, potrebbero diventare ottimi politici hahaha"
Mondo:"Oi, smettila di prenderti gioco di me... la mia pazienza ha un limite... "
Taka:"Hahaha guarda che lo so. È impossibile non notarlo, credimi. Comunque dicevo... credo che Fujisaki-san abbia provato a spiegarmi che tutto ciò che è successo è stato frutto di un grosso incidente. Ha cercato di giustificarti e ha detto che se giudicavo te colpevole allora avrei dovuto considerare anche lei tale".
Mondo:"Ma come?! Non ha fatto nulla di male!"
Taka:" È quello che le ho detto...ma lei ha insistito. Diceva che se non si fosse messa in mezzo non sarebbe successo nulla. Non ho ben capito cosa intendesse. Lascia che te lo dica, per me, però, la colpa è tua e sei tu che devi pagare. Come dicevo stamattina, se solo ti fossi attenuto alle regole non sarebbe successo nulla! Le regole servono proprio a questo sai?"
Mondo:" Ci risiamo... Non fai altro che parlare di questo. Ma che cazzo, non ti stanchi mai?! Mi piacerebbe aprirti la testa per vedere cosa ci tieni dentro guarda... "
Taka:" Modera il linguaggio, quante volte devo ripetertelo... In ogni caso anche lei era d'accordo sul darti una punizione, mi ha solo chiesto di non dire nulla al Sensei. Non capisco perché ci tenesse tanto a proteggerti".
Mondo:" Quindi è così che è andata... Non ce l'ha con me..."
Taka:" Ah boh... Cosa vuoi che ne capisca io. Non so cosa gira nella testa di voi geni. Ti ho già dato troppa corda. Dovresti ritornare a leggere il regolamento, finire i compiti per domani e poi ripulire questa stanza. Sei in punizione, non sei mica ad un'uscita amichevole dove puoi permetterti di chiacchierare! "
Mondo:" Lo so cazzo! Non darmi ordini, maledetto malato delle regole! "
Sembrava dovesse scoppiare una guerra da un momento all'altro. Per tutto il tempo in cui quei due restarono chiusi in aula, appena il loro sguardo si incrociava, volavano scintille. -Devo tenere duro!- pensavano, e così digrignavano i denti, stringevano i pugni e si voltavo sbuffando.
Quella stessa sera
A casa Owada
A Mondo venne fatto un interrogatorio sul perché avesse fatto tardi, di nuovo, al primissimo giorno di scuola per giunta.
Mondo:"Aniki, mi dispiace tantissimo, ti giuro!"
Daya:"Dico io, sei proprio un coglione! Come hai potuto finire in punizione il primo fottutissimo giorno di scuola! -afferma mentre cammina spazientito avanti e indietro-. Ah...ma parlando del mio caro fratellino, sono stra sicuro che ti sia addormetntato in classe. Dimmi, mi sbaglio? -si avvicina minacciosamente al volto di Mondo, afferrandogli con una mano il colletto e lanciandogli uno sguardo che sa di morte‐".
Mondo:"Non sbagli..." -afferma con voce dimessa e impaurita, cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo del fratello-.
Daya:"Ci avrei scommesso! Quante volte ti ho detto di non fare troppo tardi di sera quando la mattina seguente hai scuola...ma tu sei proprio un caprone, sei testardo, devi fare di testa tua. Sai cosa significa avere la possibilità di frequentare una scuola come la Hope peaks Academy?! O devo ricordartelo IO?-gli chiede sarcasticamente lanciando un pugno al muro-.
Mondo:"Aniki conosco il valore della mia nuova scuola però devo anche occuparmi della gang..."
Daya:"Ho lasciato che diventassi tu il capo della gang perché mi fidavo di te ed ero sicuro che potessi gestire egregiamente tutti i tuoi doveri senza trascurare nulla...non mi sembra di averti mai detto 'ah caro il mio fratellino ora che sei il capo gang puoi anche trascurare la scuola e non diplomarti, rimanendo per sempre il caprone ignorante che sei' "‐afferma goffeggiandolo.
Mondo:"Mi dispiace tanto aniki...da oggi in poi proverò a non commettere più nessuno sbaglio".
Daya:"No no caro mio, non esiste 'proverò' esiste solo 'non farò'".
Mondo:"Aniki...prometti di non arrabbiarti?"
Daya:"Sai che non posso farlo..."
Mondo:"Immaginavo...Ecco, il problema è che c'è questo tipo a scuola, è veramente un rompicoglioni. Uno di quei figli di papà con la puzza sotto al naso capito il tipo?"
Daya:"Mhmh sì, vai avanti ti ascolto..."
Mondo:" Ecco sì, lui mi ha preso di mira. Pensa che io sia un delinquente e lui è un tipo super ossessionato dalle regole quindi non può proprio vedermi, sai? È quello che mi ha trattenuto a scuola anche durante il giorno della cerimonia di apertura. Te ne parlai già ricordi?"
Daya:"Ah sì, testa di porcospino dagli occhi rossi. Ricordo. Quindi lui ti avrebbe preso di mira?"
Mondo:"Già..."
Daya:"La soluzione è semplice, basta zittirlo con un pugno se proprio non capisce con le buone no?"
Mondo:"Non è così semplice. Ha guadagnato già la stima degli insegnati, conosci il tipo no? Come prima cosa si è subito candidato come rappresentante di classe...quindi può decidere di mettermi in punizione quando vuole siccome ce l'ha con me. Ah non lo sopporto proprio aniki...lo gonfierei ogni volta che lo vedo. Comunque il fatto è che oggi sono sì finito in punizione per essermi addormentato in classe ma poi oggi pomeriggio..."
Daya:"Oggi pomeriggio, cosa?"
Mondo:" Ha insultato l'acconciatura che tu hai scelto per me quando sono entrato nella gang, ha detto che somiglia ad una pannocchia! Capisci?"
Daya:"p-p-pu-puhahaha"
Mondo:"Aniki non ridere, non prendermi in giro anche tu..."
Daya"No, no. Certo c-continua ... prhu ha...‐afferma mentre cerca di trattenere il più possibile le risate-.
Mondo:"Aniki...sul serio...anche tu adesso! Comunque non ci ho visto più e gli ho dato un pugno ma lui non si è fatto nulla. Non è strano?! Il problema è che con noi c'era anche la vice-rappresentante che ha provato a fermarci, cercando di fermare il mio pugno. Ma sai, io veramente non capivo più niente, così l'ho spintonata, forse con troppa forza. Fatto sta che è caduta all'indietro e ha sbattuto la testa..."
Daya:"Cosa mi stai dicendo? Cosa ti ho detto riguardo alle scazzottate?! Solo quando non ci sono ragazze nei dintorni brutto caprone di merda! E tu cosa fai? Ah...ti meriti un pugno -afferma inferocito, calciando il muro ripetutamente-".
Mondo:"Aniki per favore, mi sento già in colpa non c'è bisogno di rincarare la dose..."
Daya:" Mi auguro che non si sia fatta niente o mando anche te all'ospedale..."
Mondo:" Per fortuna non si è fatta nulla. Fatto sta che lei ha implorato il porcospino pazzoide di non dire nulla ai professori. Quindi ora, anche se non verrò sospeso, sono in punizione per i prossimi tre giorni, sotto sua stretta sorveglianza. Quindi ecco...volevo dirti che tornerò tardi in queste sere..."
Daya:"Mondo...ahhh. E va bene. Ma non farmi perdere più la pazienza..."
Mondo:"Va bene aniki, mi impegnerò, te lo prometto. Comunque..."
Daya:"Cos'altro c'è ora? Non mi dire che ti sei cacciato in altri guai?"
Mondo:"No...è che ci siamo lanciati una sfida perché anche io ho sulle palle lui tanto quanto lui ha sulle palle me. Quindi, appena scontata la mia punizione, faremo una gara di resistenza nelle saune. Spero che così si possa risolvere la situazione perché aniki, ti giuro, è veramente insostenibile. Lo userei come sacco da box ma a scuola non posso e lui userebbe le mie parole per mettermi di nuovo in punizione, capisci? Sono all'angolo e la cosa mi fa veramente incazzare perché in ballo c'è il mio futuro e tutti i sacrifici che hai fatto per me..." -afferma mentre le lacrime iniziano a bagnargli il volto-. Gli avvenimenti della giornata, le forti emozioni provate, la paura e l'odio verso sé stesso, il pensiero di aver potuto deludere il fratello avevano preso il sopravvento sul suo orgoglio. Daya, preoccupato per il suo fratellino, gli si avvicina abbracciandolo e carezzandogli la testa.
Daya:"Dai ora basta! Tirati sù. Domani è un altro giorno. Continua ad impegnarti e vedrai che il tuo futuro sarà brillante, proprio come lo avevi immaginato. Sei il mio orgoglio, fratellino "che frequenta una scuola per ricchi" hahaha. Ascoltami, so che può essere fastidioso questo tizio, ma tu ignoralo. Prova a fregartene. Tu sei più forte. Avrai la tua vendetta il giorno della sfida. Non importa se vincerai o perderai eh, dopo la sfida taglia i ponti, o questo tizio ti rovinerà gli anni di scuola, ok?"
Mondo:"Grazie aniki...pensavo di averti deluso..."
Daya:"Fin quando ti comporterai da 'vero uomo' non mi deluderai mai".
A casa Ishimaru
Taka era stanco, non riusciva a restare al passo con tutto ciò che stava accadendo. Non aveva fame, voleva solamente che quella strana giornata si chiudesse lì, senza altri colpi di scena.
Madre:"Taka-chan, non hai fame? Hai a malapena toccato la cena..."
Taka:"No mamma, non ho fame. Se volete scusarmi adesso..." -afferma, alzandosi da tavola ed allontanandosi verso la sua cameretta-.
Madre:"E pensare che stamattina era così allegro... ascolta caro, credi gli sia successo qualcosa a scuola?"
Padre:"Non pensarci troppo...sono sicuramente problemi da ragazzi ed era quasi ora! Sarebbe strano se non ne avesse"
Madre:"Sarà ma sono preoccupata lo stesso".
Taka si era chiuso in stanza e si era buttato sul suo letto. Era la prima volta che "nascondeva" qualcosa ai suoi genitori, non sapeva neanche il perché. In realtà ripensandoci non c'era nulla da nascondere: era diventato il rappresentante di classe esattamente come desiderava e aveva fatto il suo dovere. Non c'era nulla che non andasse nel suo comportamemto. Allora perché sentiva di non dover raccontare nulla ai suoi genitori? Forse era per la sfida. Non voleva farli preoccupare. -"Che giornata assurda!" -pensava dando la colpa al delinquente che conosceva da appena due giorni. Fu così che pian piano, riuscì ad addormentarsi.
A scuola
I giorni successivi non furono molto diversi: era palese a tutti che tra i due non corresse buon sangue. Cercavano di ignorarsi ma si ritovavano a battibeccare in ogni momento. Provavano ad evitarsi ma c'era sempre qualcosa che li spingeva a stare insieme. Spesso incrociavano gli sguardi e quando accadeva si lanciavano delle occhiate micidiali.Era come se i loro occhi fossero fatti di fuoco.
Quando erano in classe Taka si ritrovava spesso ad osservarlo. Non sapeva bene il perché ma ripeteva a sé stesso che avrebbe dovuto assicurarsi che Mondo non si cacciase nei guai e seguisse il regolamento. Era strano: lo trovava completamente diverso da sé stesso ma ne era incuriosito. Spesso si trovava a chiedersi come diavolo facesse ad essere così rilassato ed incurante di come si ci dovesse comportare civilmente. -"Perché mai gli altri lo trovano simpatico? È solo un delinquente che non ha modi! Urla sempre, minaccia, usa un linguaggio indecoroso eppure gli altri riescono a parlargli tranquillamente, ci scherzano. Davvero non capisco...nè lui nè loro"-.
Anche Mondo si trovava spesso ad osservarlo. Lo trovava davvero un tipo fuori dal comune. Era incredibile come ogni cosa che Taka facesse o dicesse gli dava sui nervi. -"Ma non capisce che con quei suoi comportamenti del cazzo si ritroverà sempre da solo? Lo odiano tutti e lui sembra fregarsene... continua ad ossessionarsi sulle maledette regole. Argh stupida testa di porcospino, davvero non lo capirò mai! Ah Mondo...fregatene, fregatene. Ricorda le parole di aniki...ignoralo"-. Si riprometteva sempre di ignorarlo ma, soprattutto durante l'intervallo, non ci riusciva. Taka era sempre da solo, molti in classe parlavano male di lui, il resto semplicemente lo ignorava. -"Deve essere triste mangiare da soli ogni giorno e sentire costantemente gli sguardi irritati o gli insulti a mezza bocca delle persone. Ah ma cosa vado a pensare! È lui che si caccia in queste situazioni, non devo provare pena per quel maledetto porcospino che mi ha rovinato il debutto nella scuola superiore!"-. Ma Mondo conosceva bene la sensazione di essere 'un incomodo', 'quello non voluto', quello che si attira l'odio degli altri. La solitudine è brutta per tutti: lui che non aveva quasi mai avuto amici, soprattutto a scuola, lo sapeva. Anche con la gang spesso non era tutto rose e fiori.
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