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Cap 2.2.1 Il primo giorno di detenzione

Nella mente di Taka

Le ore della mattinata scolastica erano trascorse velocemente per Taka: era riuscito a catturare l'attenzione dei professori, era diventato il rappresentante di classe - " E questo è solo il primo piccolo passo verso il mio obiettivo. Gliela farò vedere io a quei geni! Anche uno come me può arrivare in alto se si impegna con costanza!" - si rassicurava con grande forza. Ma c'era un piccolo problema: non si sentiva pienamente soddisfatto. Era strano, per lui era una situazione nuova. Di solito ad ogni successo, anche al più piccolo, le uniche emozioni che provava erano un'immensa ed incontenibile gioia e un fuoco di determinazione che gli divampava dentro. Questa volta era diverso e non sapeva spiegarsi il perché. C'erano delle cose che continuavano a ronzargli in testa. Perché mai il Sensei aveva detto che bisognava pesare bene le azioni e considerare oltre agli sbagli anche i meriti? Possibile che per il lui fosse più importante che Owada avesse "salvato" Fujisaki-san rispetto al fatto che avesse violato il regolamento addormentandosi in classe?  - "No no. È impossibile. Se il Sensei lo ha messo in punizione vuol dire che la supremazia delle regole è più importante. E poi l'ho detto io, se non si fosse addormentato non sarebbe successo nulla. È colpa sua se si è trovato nella situazione di dover proteggere Fujisaki-san dalla caduta. Ha solo pagato il prezzo per non aver rispettato il regolamento. Almeno si è preso le sue responsabilità"- cercava di razionalizzare al meglio delle sue possibilità. Allora perché gli altri hanno cercato di proteggerlo? Forse per loro le regole non valgono nulla ed è più importante proteggere gli altri...Ma come si possono prendere le difese di uno che è palesemente in torto?    -" Argh, datemi pace! Non ci capisco più nulla! Ci rinuncio! Non capirò mai questi geni!-" sbuffava tra sé e sé. Eppure, per quanto ci provasse, proprio non riusciva ad allontanare dalla mente quel groviglio di pensieri. 

Anche adesso ad esempio. -"È ora di pranzo, dovrei solo mangiare in tranquillità e godermi questi pochi minuti di meritato riposo prima di dover tornare ai miei doveri di studente. D'altronde sono stato proprio bravo oggi. Ho aiutato il Sensei, ho organizzato il lavoro della classe e mi sono assicurato che tutti si adeguassero al regolamento. Ho perfino chiesto al Sensei se si potesse fare qualcosa per le uniformi scolastiche ma mi ha detto che in questa scuola ognuno è libero di vestirsi come vuole. Anche se alcuni di loro si permettono di andare in giro vestiti in quel modo vergognoso, non c'è altra scelta se queste sono le regole. Domani proverò a chiedere al Sensei se si può fare qualcosa almeno per le acconciature e gli accessori. Hakagure-san e  Owada-kun  non possono andarsene in giro con quei capelli e Kuwata-kun dovrebbe far qualcosa per quel pizzetto e quei piercing"- mormorava a sè stesso mentre guardava il resto della classe. Notava come in pochissimo tempo si fossero formati già molti gruppetti. 

In fondo alla classe, sul lato sinistro, quello più vicino alla porta del retro, completamente distaccati dal resto, c'erano Fukawa e Togami: lei era impegnatissima a seguire con lo sguardo tutto cio che lui faceva, d'altro canto lui era completamente disinteressato a lei, intento com'era a leggere un libro. -" Però, certo che Togami-kun deve essere uno che si impegna molto, è da lodare"-. 

Al lato della finestra, sempre in fondo alla classe, c'era Celeste che sorseggiava tranquillamente del tè inglese ignorando completamente Yamada che le girava intorno per chissà quale motivo. Taka:"Celeste-san! Cosa sono quelle tazzine da tè?! La scuola non è il luogo adatto per sorseggiare tè inglese e mangiare pasticcini!". 

Celeste:" Ishimaru-kun, suvvia! Sto bevendo del buon tè non sto mica masticando chewing gum. È il mio hobby e penso che sia anche molto rilassante ed elegante. Non disturbo nessuno, ti pare?". 

Taka:" E va bene, forse il regolamento non esplicita che bere il tè in classe sia severamente proibito, anche se mi sembra comunque poco adeguato. Siccome non disturbi nessuno e non ci sono regole precise in merito per questa volta lascerò correre". 

Al centro della classe c'era il gruppo più grande di persone: Asahina chiacchierava allegramente con Ogami; Junko discuteva sulle ultime mode con Maizono che si divertiva a truccare Mukuro; Makoto chiacchierava con Fujisaki e provava in tutti i modi a coinvolgere anche Kirigiri nella conversazione; Kuwata canticchiava mentre Hakagure provava a vendere una delle sue previsioni del futuro e Owada mangiava come se non avesse mai visto cibo . 

Taka:"Hey voi due! Non si canta in classe e nè si provano a fare loschi affari! Per questo potresti essere sospeso sai Hakagure-san?!" 

Hakagure:" Hey hey. Dai non ti agitare troppo... lo sai anche tu che fa parte del mio talento. Se chiudi un occhio posso leggertelo gratis il futuro". 

Taka:" Non posso immischiarmi nei tuoi loschi affari! Hai anche cercato di corrompermi... sappi che la mia morale è forte ed è praticamente impossibile farla vacillare. Poi avere un talento ed essere dei geni non significa potersene approfittare così, è contro la legge!".

Hakagure:" Dai amico, stavo scherzando! Ma fammiti dire una cosa: usare il proprio talento per guadagnare non è contro la legge. Pensa a Maizono-san o a Junko-san, io sto semplicemente facendo la stessa cosa. Ma ok hai ragione, niente previsioni a pagamento a scuola. Buu! Che noia amico, rilassati un po' ogni tanto eh! "

Taka:" No perché le tue previsioni non sono al 100% corrette quindi farsi pagare sarebbe come truffare! Non farmiti più riprendere o davvero chiamerò il preside! "

Fujisaki:" Ishimaru-kun non litighiamo adesso va bene? Ha promesso che non proverà a vendere più le sue previsioni a scuola. Ribattere ancora sarebbe controproducente, vi arrabbiereste soltanto e non risolvereste nulla. Nel caso si verifichi davvero qualche truffa ce ne occuperemo e avviseremo chi di dovere, ok?"

Taka:"... ". 

Non sapeva perché aveva aggredito in quel modo Hakagure. Certo, era convinto che meritasse un richiamo ma come gli avevano fatto notare aveva davvero esagerato. Ciò che diceva Hakagure era vero: nessuna legge impediva di poter "vendere" il proprio talento. Allora perché gli dava così tanto fastidio? Forse era di cattivo umore e si era lasciato trasportare dalle emozioni negative? Non poteva permetterselo però. Lui doveva sempre perseguire la giustizia, le emozioni doveva riuscire a controllarle e non doveva mai perdere di vista il suo obiettivo. Allora perché si sentiva così strano, così irritato. Non doveva essere felice? Insomma era il nuovo rappresentante di classe, finalmente! Non erano solo le parole del Sensei ad infastidirlo, adesso anche quel brusio e quel rumore di risate lo irritava. Prima d'ora non si era mai interessato agli altri se non per richiamarli all'ordine, nonostante spesso si sentisse un po' solo e fuori dal coro. Ora invece vedere gli altri divertirsi lo infastidiva. -"Sarà la strana aria che si respira alla Hope's peak, qui sono tutti geni. Sì! È che sono circondato da geni, è per questo che sono più irritabile del solito. Ma non devo lasciare che questa nuova atmosfera mi confonda... ricorda il tuo obiettivo Ishimaru Kiyotaka!"-.

Tralasciando quel groviglio di pensieri che non gli dava pace nonostante avesse provato più volte a farsi coraggio e a contare sulla sua determinazione, Taka era giunto alla fine delle lezioni ancora abbastanza carico.  -" Ora è giunto il momento di occuparmi delle faccende da rappresentante di classe, di studiare un po' e di occuparmi di sorvegliare Owada-kun che deve scontare la sua punizione"-. 


Primo giorno di detenzione

Le lezioni erano appena finite ma Mondo non poteva ancora tornare a casa. -"È tutta colpa di quel pazzoide ossessivo coi capelli da porcospino! Se solo ci riprenso mi viene voglia di picchiarlo... Ma non posso. Devo trattenermi, per me ma soprattutto per Daya,  lui ci tiene al mio futuro e io non posso deluderlo. Questo sarà il mio ultimo giorno di detenzione. Non prenderò a pugni quel maledetto rompicoglioni solo perché potrei rischiare grosso... tipo una sospensione. Argh mi vengono i brividi al solo pensiero. Niente più guai. Devo soltanto ignorarlo. Sì Mondo, ignora il porcospino pazzoide ossessionato dalle regole e andrà tutto bene! In men che non si dica sarai di nuovo a casa, racconterai tutto a Daya e gli giurerai che non finirai più nei guai"- cercava di calmare sè stesso mentre trascinava, riluttante, le sue stesse gambe per i corridoi. Doveva raggiungere l'aula delle punizioni ma era così incazzato che avrebbe preferito prendere a pugni il muro. Non c'è stato bisogno di cercare a lungo perché lui era già lì ad aspettarlo davanti alla porta, con braccia conserte, il solito piede scalpitante e uno strano ghigno in viso. Sembrava quasi che ci godesse a tenerlo in punizione. Ah se solo lo avesse beccato fuori dalla scuola lo avrebbe gonfiato di botte. 

Taka:"Sei qui caro il mio deliquente Owada-kun! Ti stavo aspettando sai? Ti ricordo che non dovresti far ritardo neanche alle punizioni. Ma entra prego".

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