Cap 1: Cerimonia di apertura della Hope's peak academy
Casa Owada
Sono le sette e mezza di mattina e Daiya è concentrato a preparare la colazione quando i suoi occhi si posano sull'orologio appeso alla parete del soggiorno.
"Oiiii! Mondo svegliati! Finirai per fare tardi alla cerimonia di apertura sai?! Mi stai ascoltando?" le urla di Daya eccheggiano per tutta casa. Non ricevendo alcun segno di vita da parte del fratello, Daiya si avvicina a passi pesanti alla sua camera, il viso scocciato.
"Mondo ho detto di svegliarti o farai tardi!" Con un calcio spalanca rumorosamente la porta. I passi si fanno sempre più rumorosi mentre si avvicina al letto.
"Mhmhmh" mormora Mondo mentre ancora stordito dal sonno sente il sedere bruciare dal dolore e una voce irritata che sembra avvicinarsi sempre di più. Gli ci è voluto qualche minuto prima di rendersi conto di ciò che stava accadendo: Daiya, palesemente irritato, stava cercando di svegliarlo calciandolo fuori dal letto. Con un tonfo Mondo si ritrova steso sul pavimento ed è solo in quel momento che si sveglia completamente mentre le urla del fratello gli perforano i timpani.
"Oh mio Dio Daiya! Che ore sono? Oggi c'è la cerimonia d'apertura giusto? Perché non mi hai svegliato prima?!"
"Ma che diavolo vai blaterando! E' mezz'ora ormai che cerco di svegliarti, sbrigati e vai a scuola razza di caprone!"
"Oi Daiya, sai, pensavo che forse oggi sia meglio restare ad aiutarti con la gang, non merito di frequentare una scuola così prestigiosa come quella. Porca puttana, non fa per me! Ci saranno un sacco di figli di papà e poi guardami? Sembro, anzi sono, un deliquentello da quattro soldi e non son bravo neppure in quello. Sul serio... -si ferma per un attimo, il viso pian piano gli si inscurisce mentre abbassa il capo quasi a non farsi vedere- super biker hahaha è ovvio che non merito di esser chiamato così, la lettera di ammissione sarebbe dovuta arrivare a te, questo dovrebbe essere il tuo pos..."
"Hey Mondo -Daiya lo interrompe con un tono di voce che sembra essere un misto tra preoccupazione, rabbia e dolcezza, quella che solo un fratello può provare- abbiamo già affrontato questo argomento, tu hai qualcosa che io non ho è per questo che hai guadagnato il titolo di super biker e hai avuto questa grande opportunità. Occasioni come queste accadono una sola volta nella vita e mai più, perciò bisogna afferrarle e tenersele strette. Ascolta Mondo, non potrei essere più fiero di te di come lo sono ora, per favore non deludermi, ok?"
Il sorriso di Daiya mostrava una dolcezza quasi insolita, pensò. Suo fratello gli aveva sempre dimostrato affetto in tanti modi, ma la dolcezza poco gli era consona. Da quando la madre è venuta a mancare lui -assieme ai membri della gang- era l'unica famiglia su cui poteva contare, gli voleva davvero un gran bene e non avrebbe mai fatto nulla che potesse ferirlo o deluderlo. Nonostante molti dubbi attanagliassero il suo cuore affermò tra sé e sé che anche stavolta non sarebbe stato da meno, che lo avrebbe reso fiero ancora di più. "Okay, se lo dici tu..."
"Questo è il mio fratellino! Ora smettila di fare il depresso e datti una fottuta mossa, ormai è tardissimo razza di caprone!"
"Oh mio Dio, hai ragione! Come faccio?! Argh..."
Mentre Mondo tenta di prepararsi quanto più in fretta fosse possibile, Daiya lo invita a fare colazione. "Aniki...ma ti pare??? Devo scappare è già tardissimo! Prendo in prestito la tua moto ok? Ci vediamo più tardi...allora ciao!"
"Sì certo a più tardi...aspetta cos? Non permetterti di prendere la mia moto! Hey Mondo mi hai capito?! Non ti permettere! Mondo sei un uomo morto! Hey...hey!" Daiya continuò a sbraitare per un bel po' ma ormai Mondo era già andato via e neppure lo sentiva più.
Casa Ishimaru
Sono le sette di mattina e Taka, visibilmente eccitato, è già sveglio da un'ora e mentre fa colazione non fa altro che guardare il suo orologio da polso.
"Taka-chan -la madre gli sorride dolcemente- non mangiare così in fretta, finirai per sentirti male"
"Taka, hey, ascolta tua madre! So che è un giorno importantissimo per te ma non puoi di certo comportarti in questo modo, sai?"
Taka non faceva altro che pensare all'opportunità ricevuta. Finalmente poteva mostrare al mondo intero quanto l'impegno, il sudore, il sacrificio, fossero importanti più della genialità innata, quanto un uomo normale potesse arrivare in alto senza aver bisogno di nient'altro che impegno, dedizione e costanza.
"Mamma, papà ascoltate -intervenne con tono risoluto- io mi diplomerò alla Hope's peak e diverrò un politico degno di essere chiamato tale, vedrete!"
"Certo caro, ma ora pensa a finire la colazione ok?" risposero i genitori all'unisono.
"Bene, io vado, il treno non aspetta i ritardatari, ci vediamo più tardi!"
"Buona giornata caro! Non dimenticare il tuo pranzo, ok?" lo incoraggia dolcemente la madre.
Durante il tragitto verso la stazione Taka pensa costantemente a suo nonno, a quanto lo odiasse per la situazione in cui aveva trascinato la sua famiglia. "Per colpa sua siamo indebitati fino al collo!" -urla irritato, catturando l'attenzione di molti passanti che lo guardano perplessi, quasi interdetti ma lui sembra non accorgersene-. D'altronde lui è fatto così: non è mai stato abituato a leggere le persone, ad instaurare rapporti, non ha mai avuto amici, semplicemente non sa neppure come si ci debba comportare con le persone, come si fa a stare in mezzo alla gente. Si è sempre comportato nel modo che ritenesse più giusto ed equo possibile ma ha sempre ricevuto odio in cambio. Se esistesse un manuale per questo tipo di cose però, sicuramente lo studierebbe a fondo. La solitudine non risparmia nessuno, neppure uomini così stoici, forti e con ideali così grandi come i suoi. "I geni sono persone così pigre e contemporaneamente così arroganti, sono così superficiali eppure si sentono Dei scesi in terra, superiori a noi 'normali' "- pensa. "Non dovrebbero esistere eppure si credono così indispensabili! Ma chi vi credete di essere?!" urla di nuovo, con ancora più rabbia e veemenza, se è possibile.
Intanto, senza neppure accorgersene, è arrivato alla stazione. Con una smoderata dose di eccitazione e molta attenzione ascolta la voce dell'annunciatrice. Il suo treno è li. "I treni lasciano una piacevole sensazione" -pensa- "è come se non ti deludessero, sono lì sempre in orario e sai che ti porteranno a destinazione, ti danno la carica, ti rassicurano".
Hope's peak academy, di fronte al cancello.
Mondo ha appena parcheggiato la moto nei pressi della scuola in modo che nessuno scopra l'abbia usata e ora sta correndo per raggiungere il cancello. "Spero che nessuno mi abbia visto, sarei nei guai prima ancora che la scuola inizi...argh ma che cazzo! Sono anche in ritardo ma vedi un po' che fottuta giornata di merda!" Sa bene che arrivare a scuola in moto è contro il regolamento, proprio come far tardi ma ha promesso al fratello di non deluderlo in nessun modo e una promessa tra uomini va mantenuta fino alla fine, sempre.
Taka si è auto-affibbiato l'onere, a lui davvero molto gradito, di far da guardia al cancello per stanare tutti gli studenti che in qualsiasi modo non rispettino le regole. Di solito questo compito viene dato ad un professore, ad alunni onorevoli o che fanno parte del consiglio studentesco, ma lui positivo del fatto che ne farà parte pensa bene di poter in questo modo anticipare il suo lavoro facendo contemporaneamente del bene alla comunità. La sua personalità, ancora una volta, gli sta attirando odio, ma a lui non interessa poi tanto finquando può vedere le regole rispettate. Certo quel fastidioso senso di non trovarsi al posto giusto, di essere solo al mondo non voleva lasciarlo andare, ma appunto "Fin quando ho le regole dalla mia non mi lascerò abbattere da nulla, neppure da me stesso" mormorava tra sé e sé.
"Ah bene! -afferma Mondo- sembra sia il mio giorno fortunato! Non c'è nessuno davanti al cancello, posso entrare di soppiatto e..."
"E cosa? Sentiamo."
"Oh merda! Un professore!" Mondo alza lo sguardo ma davanti a lui vede solo un ragazzino che sembra essere uno studente. "Ah no è solo un compagno...ohi... per favore coprimi, dai. Facciamo finta tu non abbia visto nulla, neh?"
"Cosa?! Ma chi credi che sia, eh? Io sono super moral compass e non tollero affatto questo tipo di comportamenti! E poi cos'è quell'abbigliamento? Che fine ha fatto la tua uniforme? E son positivo di aver sentito anche un linguaggio inappropriato o sbaglio? E' giunto il momento di avvisare un professore, passerai la giornata in detenzione, delinquente!"
"Ma sei impazzito? Vuoi che ti spacchi la faccia, uh?! Oggi è solo la cerimonia di apertura, purtroppo ho fatto tardi signorino di alto lignaggio, scusa eh? Ora se vuoi scusarmi devo controllare in che classe son finito e cercare di partecipare al discorso inaugurale e tu mi stai solo facendo perdere tempo prezioso. Ora levati dalle palle!"
"No! Tu non vai da nessuna parte!"
"Ascolta, potrai mettermi in punizione dopo, ora cerca di farmi seguire la tua adorata fottuta procedura o non potrò neppure sapere in che cazzo di aula sono capitato, va bene?"
"Ok d'accordo, hai ragione. Dopo parlerò con il professore del tuo comportamento indecente. Ora, per evitare che scappi, ti accompagnerò"
"Cosa?! Mi stai davvero sulle palle sai? Bene! Fai come desideri...ma vedi un po' tu se doveva cominciare di merda la giornata e neppure accennare a migliorare..."
I due si dirigono verso i cartelloni delle suddivisioni degli alunni per classe.
"Bene Owada... Owada..."
"Ti chiami Owada?"
"Sì, problemi?!" Mondo replica stizzito con il pugno chiuso
"Il nome?"
"Mondo, perché?" La rabbia sembrava gli sgorgasse dagli occhi.
"Nah...impossibile..."
"Cosa?! Sputa il rospo malato delle regole, prima che ti attorcigli la lingua a suon di pugni!"
"Smettila con questo linguaggio osceno. Comunque... ho già imparato tutti i nomi della mia classe, la 78, e sembra che ci sia un certo Mondo Owada. Magari è un' altra persona"
"Hai già imparato che?! Va beh meglio non soffermarsi sulle tue stranezze o non la finiremmo più...classe 78 hai detto?"
"Sì...guarda questa..."
"Ah sì giusto, eccola, grazie...cioè no col cazzo che ti ringrazio mi stai portando solo guai! Comunque Owada... Owada. Eccomi. Classe 78 Owada Mondo, super biker! Eh... aspetta un attimo, cooooooooosa?! Siamo in classe insieme?!"
"Piacere di conoscerti compagno di classe! Io sono Ishimaru Kyotaka ma puoi chiamarmi Taka, sono il super moral compass. Se vieni con me ti presento tutti i nostri compagni, ok? E comunque smettila di vestirti in quel modo osceno e di parlare come un delinquente. Ah dimenticavo... oggi sei in punizione per non aver rispettato ben tre regole. Per oggi sarai solo trattenuto a scuola un po' di tempo in più, d'altronde è la cerimonia d'apertura e posso perdonarti ma dalla prossima volta ci saranno anche severe punizioni tienilo a mente. Odio le persone pigre come te dal più profondo del mio cuore"
"E io odio i rompi come te!" Dio mio, la mia vita è finita, pensa Mondo. "Daiya non so se riuscirò a mantenere la nostra promessa..." (voce fuori campo di Daiya "eh? sbaglio o ho sentito mio fratello? Boh, avrò solo immaginato")
Da oggi inizia l'inferno in terra dei due protagonisti -o forse no?-
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