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That Blue Car

Lauren's pov.

Finii di mangiare la mia colazione ascoltando la ragazza di fronte a me parlare animatamente.
Dopo la sua battuta poco decente la conversazione aveva sviato su musica e film.
La sua colonna sonora preferita era quella di La Vita è Bella di Benigni.

-L'ho visto, molto toccante.-

Affermai appoggiando il mento sul palmo della mano rimanendo assorta dalla conversazione.
Parlava tantissimo e sorrideva in continuazione, aveva un bel sorriso.

-Si, è fantastico. E il tuo?-

-Mio cosa?-

-Film preferito, qual'è?-

Ci pensai su per qualche momento poi sorrisi abbassando lo sguardo sulla tazzina vuota.

-Restless...-

Sussurrai quasi impercettibilmente. Avevo visto per la prima volta quel film a casa di Camila, lo passavano in televisione e avevano deciso di guardarlo.
Ero innamorata dell'amore dei due protagonisti, così perfetto e così fragile.

- Bel titolo, un po' triste forse...-

-Si Bhe lei alla fine muore.-

Dissi tornando a guardarla facendo spallucce.

- Bhe direi che ora è inutile che me lo veda dato che so la fine, grazie.-

Rispose sarcastica appoggiandosi la tazza al labbro inferiore finendone il contenuto. Risi divertita e annuii.

- Perché lo avresti guardato?-

-Credo di si-

Rispose appoggiando la tazza vuota sul suo piattino per poi incrociare le braccia sul tavolo.
La copiai ponendomi nella sua stessa posizione ed ebbe così inizio una gara di sguardi. Alla fine persi e non riuscendo più a sostenerlo abbassai il mio sul tavolo.

-Comunque, io sono Lyndsey.-

-Piacere, Lauren.-

Dissi sorridendo e afferrando la mano che mi aveva porto e che mi aleggiava di fronte. La sua stretta era solida e decisa ma allo stesso tempo delicata per non farmi del male.
Era strano ma non ci eravamo ancora presentate nonostante avessimo parlato per più di mezz'ora.
Quella ragazza, sebbene sfacciata e molto estroversa, non era affatto invasiva anzi, trovava il modo di coinvolgerti sempre nelle conversazioni.
Dopo qualche secondo passato a guardarci staccammo le mani rompendo il legame fisico che si era creato fra noi.
Mi sorrise un' ultima volta per poi alzarsi e recarsi al bancone dove la vidi pagare sia la mia che la sua colazione.

-Quanto hai speso?-

-Non importa.-

-À me si, quanto hai speso?-

Mi guardò alzando un sopracciglio mentre afferrava la sua giacca di pelle rinfilandosela.
So che se la gente offre qualcosa non vuole essere rimborsata della spesa, ma noi non eravamo amiche e nemmeno conoscenti tra un po' quindi non mi sembrava assolutamente il caso di lasciarmi offrire la colazione da un estranea.

-Sai, quando piaci a una persona e questa cerca di offrirti una colazione per riuscire a passare un po' di tempo con te dovresti accettare in silenzio.-

Non riuscii a capire se stesse scherzando per prendermi in giro,se fosse seria o se si fosse risentita veramente per il mio comportamento; fatto sta che abbassai il viso facendo come mi aveva detto.

-Bene-

Sorrise per poi prendere il resto dal cameriere e venirmi incontro alla porta facendomi uscire.
Mi guardai attorno riprendendo coscienza di dove mi trovassi e iniziando a riordinare le idee.

-Allora, cosa si fa ora?-

Chiesi alla ragazza accanto a me che si stava guardando intorno.

-non ricordo dove ho messo la macchina... questo è un problema-

Scoppiò a ridere da sola dopo aver finito la frase. Mi guardò e alzò le spalle girandosi le chiavi tra le dita.

-Tu cerca da quella parte io da quest'altra, non è difficile è una Yaris blu-

Disse dirigendosi a sinistra. Non feci nemmeno in tempo a fare dieci metri nella direzione assegnatami che mi sentii chiamare:aveva trovato la macchina.

Arrivò davanti al mio albergo e accostò di fronte all'ingresso per farmi scendere.

-È stata una bellissima colazione Lauren, grazie.-

-Ma figurati... si insomma mi sono divertita anche io...-

Dissi arrossendo. Perché stavo arrossendo? Io non arrossivo.
Evidentemente con lei si, mi faceva uno strano effetto quella ragazza come se con lei mi sentissi del tutto impotente, ma non quel senso di impotenza che avevo con Camila, mi sentivo spaventata dalla sua felicità e gioia di vivere inspiegabile.
Restammo qualche secondo a guardarci in silenzio non sapendo che fare, dopodiché presi coraggio e interruppi la pausa afferrando la borsa e sbloccando la sicura della portiera.

-Allora io vado, ciao.-

-Spero di rivederti presto Lauren.-

-Si, anche io.-

Chiusi la portiera dietro di me e la salutai dal finestrino vedendo la macchina ripartire e scomparire in fondo alla via.
Sorrisi pensando alla piacevole mattinata appena passata e poi rientrai nell'edificio componendo il numero di Brad.

-Hey, si ciao sono io. Si. Si. Devo parlarti, è successo un casino con Camila. Okay ti aspetto nella hall.-

Riattaccai sedendomi al pianoforte nel mezzo della stanza.

Camila's pov.

Shawn era un tipo apposto, mi aveva anche riaccompagnata fino all'angolo con la strada dell'albergo.
Quel ragazzo era forte, nonché generoso e sorridente insomma era riuscito anche a tirarmi fuori qualche risata di tanto in tanto.
Non appena restai sola li all'angolo della strada delle lacrime iniziarono a rigarmi nuovamente il volto quando il bellissimo viso di Lauren mi tornò in mente.
Mi asciugai e cercai di darmi un contegno appena in tempo, poiché una macchina blu accostò al lato della strada e abbassò il finestrino.
Da dietro il vetro comparve una ragazza giovane, bella dai capelli mori e un paio di occhiali da sole calati sul naso.

-Scusami, ehm mi saprebbe dire come si torna alla rotonda principale?-

Alzai un sopracciglio riflettendo poi mi avvicinai alla vettura e riferii le indicazioni stradali alla ragazza che per tutta risposta ricambió con un grande sorriso.

-Quindi: la prima a destra, poi al semaforo a sinistra, tutto dritto fino all'incrocio e poi di nuovo a destra.-

-Esatto.-

Affermai io convinta prima di spostarmi e lasciarla ripartire mentre mi stava ancora ringraziando.
Appena ripartí iniziai a riflettere sulla bellezza di quella ragazza, per capire se mi potesse attirare oppure mi risultasse indifferente.
Conclusi il pensiero con la convinzione di trovarla bella e attraente, ma non quel tipo di bellezza a cui ti viene voglia di saltare addosso a prima vista. Non era Lauren. Cazzo non era Lauren nemmeno lontanamente.
Guardai l'ora, 10.30.
Presi la strada del ritorno fino alle porte dell'hotel.
Le spinse svogliatamente e mi ritrovai nella hall deserta; stavo per dirigersi alle scale quando sentii un piano suonare.
Mi avvicinai con cautela e vidi, da dietro una colonna, prima le spalle, poi il collo e infine le abili mani della Bruna scivolare sui tasti bianchi e neri producendo quella bellissima melodia.
Mi avvicinai ancora rischiando di essere vista e mi sedetti su un panchetto li vicino continuando ad osservarla.
Ad un certo punto smise, si alzò e iniziò a raccattare le sue cose.

-Resta, suona ancora...-

La vidi fare un piccolo salto, segno che non si era accorta della mia presenza.

-Suona ancora, suona Bach...-

Lei mi fissò intensamente per qualche secondo portando quasi alla fusione in nostri sguardi per poi sedersi di nuovo e attaccare a suonare.
Le dita si muovevano agilmente sulla tastiera, e al solo pensiero che quelle dita fossero state dentro di me il corpo mi si ricoprí di brividi facendomi sollevare quasi di scatto.
Mi avvicinai piano fino a trovarmi esattamente alle sue spalle, mi chinai leggermente verso di lei e iniziai a suonare il contro canto alla sua sinfonia.
Suonammo per i 5 minuti successivi, quando poi finimmo il pezzo le nostre mani erano estremamente vicine.
Lauren respirava con difficoltà, segno che tutta quella vicinanza la stava rendendo nervosa e instabile.

-Camila...-

Mormorò a malapena quando feci intrecciare le nostre dita e con l'altra mano le scostai i capelli, liberandole la base del collo.
Lentamente scesi su di esso iniziando a ricoprirlo di baci e di carezze sentendo il fiato di lei farsi sempre più accelerato fino ad iniziare ad emettere piccoli e miseri gemiti.
A quel punto mi bloccai costringendola a girarsi e a guardarmi in faccia.

-L'ho lasciato.-

-Non mi importa Camz. Camila.-

-Deve importarti...-

-Allora non voglio che mi importi.-

Feci uno strano verso iniziandomi a innervosire per quella situazione così estremamente intima.

-Io ti amo Lauren e mi dispiace di averti fatto aspettare tanto.-

La vidi serrare la mascella e rimanere zitta per qualche istante probabilmente per riuscire a pensare una risposta sensata.

-È la prima volta che me lo dici con questa convinzione e guardandomi in viso...-

-Lauren io ti amo.-

Salve gente scusate l'attesa infinita ma la scuola mi sta svuotando della forza vitale... questi giorni sarò a New York quindi non potrò scrivere spesso e di conseguenza aggiornare frequentemente, ma ci proverò ! ❤❤
Spero che la storia stia continuando a piacervi, e vi ricordo che se non l'avete già fatto potete lasciare una stellina e seguire il mio profilo...bye🙃❤

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