Alyssa

«Allora, per la millesima volta, William Whewell era un filosofo, uno storico della scienza inglese e un mineralogista. È stato l'autore dei tratti della meccanica, dell'astronomia, dell'economia politica, dell'architettura e tante altre cose, ma la sua fama è dovuta principalmente alle sue opere di storia e scienze ed è stato lui ad aver detto per la prima volta il termine scienziato. Ora hai capito?»

«No»

Sospiro e alzo gli occhi al cielo, è dalle tre del pomeriggio che sto spiegando a Zed di questo scienziato, si è fatto notte e non ne vuole sapere nulla di apprendere. Capisco il divertimento, la noia, la rottura di palle, capisco tutto ma se lui non impara io non mi posso riposare e lui non può andare alle sue cazzo di feste.

Mi hanno affidato a come sua tutor, visto che nella nostra classe ho la media più alta.

«Zed quante altre volte ti dovrò spiegare qu-» mi interrompe.

«Possiamo riprendere domani? Devo andare a una festa»

«No Zed, domani sono impegnata e non ho tempo per aiutarti a migliorare la media»

«Alyssa non posso perdermi questa festa»

«Non morirai per una festa persa»

«Invece si. Senti, lascia stare, mi scoperò la professoressa e mi metterà un ottimo voto»

Alzo gli occhi al cielo. «Sei proprio coglione, la nostra professoressa si è rotta la gamba la settimana scorsa e tornerà tra un paio di mesi, per il momento abbiamo un supplente, maschio, etero»

«Ah»

«Eh»

«E se venissi con me alla festa? Ci sarà anche Andrew»

Lo stronzo sa cosa dire per convincermi ad andare con lui, la deve finire di sfruttare la mia cotta per Andrew a suo vantaggio.

Ebbene si, ho una cotta per Andrew da circa un anno, lui no se né mai accorto e per fortuna direi, sarebbe al quanto imbarazzante.

«30 minuti, no un minuto in più no un minuto in meno» gli dico e lui mi sorride.

«Ci sto» si alza dal mio letto e mi prende per mano tirandomi. «Andiamo raggio di sole»

Odio quando mi chiama così.

Mi alzo dal letto e non mi fa nemmeno cambiare che mi trascina fuori da casa mia e corriamo direttamente nella sua macchina.

«Ti avviso che non sarò ad aspettare mentre vai a letto con una»

«Mi vieti pure di scopare stasera?»

«Si»

Alza gli occhi al cielo mentre inizia a guidare. «E va bene, non scoperò con nessuna, però mi devi un favore»

«Pure? Tu mi obblighi ad uscire, pure vestita di merda, e distraendomi dallo studio e io sarei quella che ti dovrebbe un favore?»

«Esattamente»

«Ma vaffanculo»

Non capisco questa sua necessità di scoparsi una ogni sera, non muore se una sera va in bianco.

Nemmeno cinque minuti dopo arriviamo al locale.

Zed mi abbandona subito per andare a ballare con una delle sue scopa-amica. Non lo sopporto.

Mi siedo ad aspettare che questa mezz'ora passi in fretta e Andrew si siede subito vicino a me. «Tu oggi non dovevi studiare?»

«Dovevo, ma mi sono lasciata convincere da Zed»

Annuisce. «Capisco. Visto che sei qui, ti va di ballare con me? Tanto credo che Zed sia un po' occupato al momento» seguo il suo sguardo e vedo Zed baciare una ragazza mentre ha le mani sul suo sedere e lo stringe senza pudore.

«Va bene, ballerò con te» mi prende per mano e mi trascina in pista.

Il mio cuore batte come se volesse uscire fuori dal petto.

Mentre balliamo però lui è concentrato su qualcos'altro, o meglio, su qualcun altro. Seguo il suo sguardo e lo trovo a fissare Catherine che balla con Ivy.

Lo guardo. «Ti piace Catherine?»

Una cosa che dovete sapere di me è che sono molto diretta.

Andrew spalanca gli occhi e mi guarda. «A-A me? Catherine? N-no. Come ti viene in mente?»

«Si vede da come la guardi» dico con voce sottile.

«Dici davvero?»

Faccio un passo indietro. «Si» mi metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Cazzo...pensavo non si notasse» e invece. «Dici che lei lo ha notato?»

E tu hai notato che è lesbica?

«Ma no, figurati, non ci avrà fatto caso ai tuoi sguardi da depravato»

«Alyssa, così non mi aiuti»

«Scusa, come ti dovrei aiutare?»

«Cazzo ne so, aiutami a farla ingelosire»

Mi metto diritta. «Io? Aiutarti a far ingelosire Catherine? Sei impazzito? Non se ne parla proprio, non funzionerà mai»

«Come fai a saperlo?»

Perché le piace la figa ma tu eri troppo distratto a guardarle le tette mentre faceva coming out com noi.

«Lo so e basta»

«Le piace già qualcuno?»

Di ragazzo no, di ragazza forse. «Non credo»

«Allora aiutami»

Non posso farlo, ma se lo aiutassi potrei stargli vicina e magari potrebbe iniziare a interessarsi a me.

«Va bene, ti aiuterò. Quando iniziamo?»

«Non ti dico subito perché Zed si sta avvicinando, che ne dici di domani?»

Mi mordo il labbro inferiore e annuisco. «Vada per domani»

«Alyssa dobbiamo tornare a casa, i 30 minuti sono finiti» dice Zed con voce seria, mi giro a guardarlo. «Dobbiamo andare proprio ora? Non ho bevuto nulla e stavo iniziando a divertirmi»

«Si, proprio ora»

Andrew si intromette. «Se devi andare vai, la riaccompagno io a casa»

«No. È il tempo che avevamo stabilito per venire qui, 30 minuti. Non un minuto in più non un minuto in meno» gli risponde.

Sospiro. «Va bene, andiamo» guardo Andrew. «Ci vediamo domani Andrew»

Zed mi prende per il polso e mi trascina fuori. «Si, ci vediamo domani Andrew»

È impazzito?

Salgo nella sua macchina e in poco tempo siamo a casa mia. «Salgo con te che ho lasciato il mio caricabatterie»

Annuisco e sale con me a casa mia, entriamo nella mia stanza e prende il suo caricatore. «Che cosa ti stavi dicendo con Andrew?»

Lo guardo. «Nulla di importante. Mi ha chiesto aiuto per far ingelosire Cath»

«Ma le piacciono le ragazze»

«Lui a quanto pare se lo è scordato»

«E non glielo hai detto?»

«No, ho una scusa per stare con lui qualche ora in più al giorno, poi glielo dirò»

Si accende una sigaretta e fa un tiro.

«Non fumare in camera mia. Se i miei sentono la puzza mi fanno fuori»

«Rilassati e fai un tiro anche tu» mi allunga la sigaretta e la prendo, faccio un tiro. «Comunque non puoi aiutarlo e non solo perché non funzionerà mai. Giocheresti con i suoi sentimenti»

«Poi glielo dirò»

Si riprende la sigaretta. «Responsabilità tua»