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2. Back For Love 1


"Io, nel buio della stanza, sento un grande peso dentro che non so spiegare. È come se conoscessi il copione, ma non ricordassi la storia. È come se affogassi, lentamente trainata verso il basso."

Back For Love 1 – Sospiri_Amore

I personaggi di una storia hanno la capacità di scatenare una vera e propria trombosi nell'inchiostro; gonfiano i caratteri, allargano la parola e riescono a romperla a tutti gli effetti, uscendo dalle pagine e sedendosi accanto a te, sbirciando da sopra la tua spalla quello che stai leggendo. Sì, fanno così, allungano le loro dita impertinenti e ti segnalano quella o l'altra frase importante... tentano "bastardamente" lo spoiler e tu sei costretta a sopportarli. Diventano temporaneamente tuoi amici – se si è molto fortunati lo rimangono per sempre (Dagny Taggart, ilysm) -, reali come il tuo vicino di casa che si lamenta perché il tuo cane abbaia anche alle foglie che sventolano...

E quanto sarebbe bello se quello o l'altro personaggio tanto amato (in una storia e nell'altra) si conoscessero, o addirittura si fondessero diventando uno solo, ne incontrassero altri, tutti tanto amati, vivessero esattamente nella città dei tuoi sogni, esplorassero i luoghi che ti hanno colpito, scegliessero un mix perfetto di materiali, parole e contesto per mettere in scena i momenti più catartici?

In Back For love 1 non ho avuto nemmeno il tempo di pronunciarla la "C" di "cliché... l'autrice mi ha tirato un sonoro schiaffo a due mani sulla bocca già dal primo capitolo e non c'è stato bisogno che ripetesse il gesto perché, almeno io, di "rimasticato" non ho trovato nulla! Però è vero, i personaggi profumano di "qualcosa" ma è una fragranza complessa, ricca di storia, ricca di studio, con le note migliori di personalità già incontrate che ti hanno forato l'anima. Non so come spiegarlo in un altro modo. Provo... Primo bacio tra Elena e James: IO C'ERO; io ero lì; io ero sul palco di Edward Lewis al San Francisco War Memorial Opera House, mi guardavo intorno e vedevo le piante della serra dell'Istituto, James era Jace, contemporaneamente Chuck Bass e Sebastian Valmont; Elena era Vivian, Clary, Annette, Bella, Tris e Isserley; erano tutti e due tante cose, tanti personaggi che ho amato e amo alla follia. Voglio credere che per ogni lettore possano diventare un "mostro di Frankenstein" fatto dei pezzi che più li hanno colpiti di carattri che sono rimasti loro nel cuore. È in questo modo che io ho letto (e continuerò a leggere) questa saga "tossica" che spero, a questo punto, sia infinita.

L'ottimo sviluppo della trama e l' "obesità" interiore dei personaggi saltano a piè pari la banalità. L'autrice abbraccia ogni aspetto sociale, emotivo, artistico e lo fa attraverso scenari adatti, co-protagonisti esperti e comparse di spessore. Da Kate ai domestici di villa McArthur, niente è lasciato al caso; anche "chi prende solo il cappotto di Elena" ci piace, ci soddisfa oltre ogni proporzione. Il "cattivo" non è mai solo il cattivo, lo stesso vale per il provocatore, il bipolare, la Barbie... sono tutti lontani dai profili che siamo abituati a leggere, vedere, ascoltare... sotto trame complesse zigzagano tra mistero, amore e tragedia... e l'arte è la polvere di Trilli, sparsa un po' dappertutto, in ogni sua forma.

I triangoli diventano quadrati e c'è sempre il prurito che diventino pentagoni. Ho adorato gli uomini che ruotano attorno a Elena (anche il padre nella sua assurda eccentricità), hanno svestito i panni dello stereotipo... sono diventati vicini di casa...

Ho letto per tanto tempo cose "importanti", ed era un tempo in cui avevo... tempo! Questa storia è la risposta a chi chiede leggerezza, stile, complessità e... sogni. Non c'è nulla di male a sognare l'amore e a vivere il proprio tempo libero nella semplicità della bellezza. Abbiamo una sola vita... per ora :)

Comunque andrà, quasiasi cosa accadrà quando ritorneremo a OGGI... I'm Ready!

Grammatica: 5-

Quanto mi costa dare questo meno? Un sacco, giuro. E tutto perché l'autrice scrive di getto e non rilegge. Ripeto: NON rilegge. Gli errori sono comunque pochissimi su un percorso così corposo; si tratta di scivoloni, non inteso come "sbagli", proprio dita che nella foga della "zappatura" impenitente di tastiera scivolano sul tasto a fianco a quello corretto, frasi future pensate ancor prima di completare il periodo in corso e che trasformano un singolare in plurale - o viceversa – o un "gli" in "le" – o viceversa - . Davvero banalità, dal mio punto di vista, delle sciocchezze tali che farebbero la fame degli Editor italiani. Sì, se il livello del panorama italiano fosse questo, correttori di bozze e Editor non avrebbero un lavoro! Qualche ripetizione ci può essere, ma senza dubbio si nota il bagaglio "overweight" di sinonimi, di cui è impossibile persino chiudere la cerniera.

L'autrice non nega la presenza di sviste, anzi, la sottolinea a tutti. Se molti definiscono questa confessione preventiva come "pararsi il bip", io no. Io guardo prima la torta, l'annuso e cerco di riconoscerne gli ingredienti, ne assaggio ogni fetta e solo dopo posso affermare con sicurezza se o meno l'autrice mi sta prendendo in giro... Non è il caso dell'autrice in questione: qui la grammatica si conosce, l'italiano si vola, si fa l'amore con verbi e sostantivi e ci si fa pure parecchie sveltine con sininonimi e onomatopea.

Stile: 5/5

Questa è una delle poche storie scritte in prima persona al presente – io amo questa scelta – in cui riesco a sentire tutta quella poeticità che generalmente trasmettono solo le narrazioni al passato. C'è una contemporaneità molto "lirica" (- Demetra si ringalluzzisce – "Demetra, tu non c'entri. Sorry/not sorry se ferisco il tuo egocentrismo :)), un'introspezione distribuita alla perfezione che fa da make-up a tutto il discorso diretto. I dialoghi sono eccellenti: ogni personaggio ha un suo modo di esprimersi, le proprie battute, le proprie pause e una terminologia cucita a doppio filo sul cuore. Le proposizioni sono della giusta lunghezza, e la punteggiatura che le lega ottima e soprattutto completa. Le descrizioni sono molto belle, complete e non pesanti (niente elenchi della spesa, per intenderci). Credo che la storia in sé, per il "chilometraggio" che si propone, per la varietà di personaggi e personalità che include, esiga una certa semplicità dei concetti espressi e delle azioni descritte. Attenzione: semplicità, non banalità. Con "semplice" io intendo scorrevole, comprensibile, per tutti. Potrebbe sembrare una cavolata, direte, ma non è così. Spesso chi, come l'autrice, ha certe capacità "soffre" nel dover semplificare le cose per renderle più accessibili. "Sono stata spiegata?" Voto massimo perché il suo stile, mi fa ridere, mi fa soffrire, mi fa arrabbiare e mi scalda il cuore.

Trama: 5/5

Perché? (vedi sopra)

Copertina: 4/5

Mi piace, ma per Wattpad non è abbastanza. I dettagli sono molti e qui si perdono, sono diventata matta a cercare di individuarli tutti. E senza dubbio molto bella, anche se farei ancora un po' di prove per il FONT, ma decisamente più adatta al cartaceo! La vedo intrigante – e sgomitante – in vetrina alla Feltrinelli tra tutta la "fuffa" in esposizione.

Sinossi: 5/5

"All'età di sedici anni Elena si trasferisce a New Heaven, USA, con il padre.

Qui vivono gli Husher, una famiglia con la quale sono grandi amici da sempre.

Elena frequenterà il Trinity Institute, una scuola esclusivissima, che la catapulterà in un realtà fatta di bugie, ambizione, menzogne e rivalità che la porterà a scontrarsi con parecchi studenti.

*

Un amico appena conosciuto le ruberà il cuore o qualcun altro riuscirà a farla innamorare?

Chi ha lasciato quello strano biglietto sul suo armadietto?

Chi ha scattato la foto scandalosa che gira per la scuola?

Elena riuscirà a non rivelare un grande segreto alla persona che ama?"

Autrice? Ti prego, insegnami a scrivere le sinossi! Per condensare quello di cui parla la mia storia dovrei iniziare dal fondo di copertina, infittire entrambe le bandelle di caratteri miscoscopici e proseguire come sopra anche nella Quarta! La sintesi sta a me come Norman Reedus sta a me: ci starebbe, ma di fatto non c'è verso che ci stia! Questa parentesi infelice per trasmettere in mondovisione la mia genuflessione all'abilità dell'autrice nel riepilogare la trama interminabile di questa bellissima storia. L'inizio condensa tutto e le quattro domande finali intrigano su più fronti: amore, mistero, oscurità e luce. Per mettere la cigliegina sulla torta, la mosca nella Sambuca, il quadrifoglio sulla schiuma della Guinness... si potrebbero aggiungere un paio di citazioni legate ai sentimenti e al mistero, due passaggi significativi per l'autrice o segnalati tramite statistica dai lettori.

Voto Complessivo: 5

È così e basta.

Conclusioni:

Bruttissima parola, non c'è nulla da concludere. Inserite immediatamente la storia negli Elenchi di Lettura, fate lo stesso con i seguiti e martoriate l'autrice affinché vi firmi una dichiarazione ufficiale in cui promette di scrivere fino alla fine dei suoi giorni. Fate petizioni se minaccia e/o annuncia un volume finale della saga... insomma scoprite il suo IP, rintracciatela e manifestate sotto casa sua!

DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE!


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