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23

Il mattino dopo
Lorenzo rientrò in casa dopo che Petrucci aveva vinto le elezioni.
Non sapeva nulla di Simonetta, nessuno lo sapeva, solo Giuliano.

"Lorenzo...hai visto Giuliano"
"No Beatrice, volevo chiederti la stessa cosa"
Si sentì un pianto, un pianto disperato provenire dalla cappella.
Beatrice guardò Lorenzo e poi si diresse verso di quella.
Giuliano era accasciato, sdraiato per terra, piangeva.
Lorenzo superò Beatrice e si gettò sul fratello.
La ragazza portò una mano alla bocca e dai suoi occhi, iniziarono a scendere lacrime incontenibili.
Beatrice si accasciò a terra, le mani fra i capelli, le lacrime e le urla,  spiegarono quanto volesse bene a Simonetta nonostante la relazione con il marito.
Si alzò poi e si avvicinò a Giuliano, lo accolse tra le sue braccia, mentre Lorenzo li lasciava da soli, una lettera era arrivata da Milano.
Il Duca Sforza era stato ucciso.
Le urla di Giuliano si mischiarono a quelle di Bona di Savoia che Lorenzo immaginava, le sentiva nella sua testa.
Presto quelle stesse grida sarebbero uscite dalle sue labbra.
Il sangue dei Medici doveva essere versato.

1480
Beatrice scese nella sala da pranzo e rimase ad ascoltare, c'erano Lucrezia, Clarice e Lorenzo.
"Credi che i Pazzi tramino contro di te?"
"Perché altrimenti Francesco sarebbe a Roma a incontrare Salviati"
"Non potrebbero vedersi per motivi innocenti"
"Clarice qualsiasi cosa facciano i Pazzi non è innocente" disse Beatrice sbucando dalla porta.
"Beatrice come sta Giuliano"
"È distrutto e ubriaco sono passati mesi ma continua a soffrire, magari l'arrivo di un nuovo figlio lo rallegrerà...comunque, che succede?" Tutti guardarono Beatrice, era incinta di nuovo, dopo Federico aveva avuto un'altro figlio, Lorenzo e poi aveva avuto Simonetta.
"Congratulazioni Beatrice, sono molto felice domani festeggeremo, comunque Pazzi è a Roma, in segreto, di sicuro trama contro di noi"
Beatrice capì quindi il motivo di tutte quelle guardie.
"Dopo la morte di Sforza ci si può aspettare di tutto"
"Ci siamo sempre aspettati di tutto da Jacopo...Sforza era forte e guarda com'è finito, non ci dobbiamo spostare per nessun motivo, si resta a Firenze" continuò Beatrice
"Ha ragione Lorenzo, non puoi andare a Roma"
"Clarice tu che dici, ti unisci al loro consiglio" disse ironizzando.

Nella bottega di Sandro
"Sono molto belli Sandro...molto belli" li disse Lorenzo mentre il maestro stava seduto su un materasso.
E Giuliano entrò proprio in quel momento, prese la brocca con il vino e lo versò nel calice.
"Perché siamo qui?" Chiese ancora spettinato dalla notte prima.
"Sono stato convocato per un colloquio dal Papa per la Pasqua, può essere una trappola o una sincera offerta di pace"
"Cosa dice Carlo?"
"Aspetto sue notizie"
"Ho pensato che potreste andare voi due avvicinandovi con diplomazia servendo al Santo Padre i servigi del più grande artista del mondo, che te ne pare?" Chiese a Sandro.
"Io non dipingerò mai più...la mia musa è morta"
Giuliano sbuffò e rise.
"Lo trovi divertente la colpa è tua"
"La colpa è solo di suo marito" esclamò Giuliano.
"È morta di tisi"
"Perché lui voleva a tutti i costi la moglie di un'altro" disse Sandro.
"Mentre tu facevi l'amore con lei con il tuo bel pennello"
"E tu l'hai uccisa, tu e quell'idiota di suo marito"
"Smettetela...consoliamoci almeno pensando che vivrà nei dipinti di Sandro"
Giuliano rise.
"Questi sgorbi, questi...insignificanti piccoli sgorbi, non le assomigliano nemmeno, non le assomigliano affatto"
Giuliano si diresse verso una tela, prese un gessetto e incominciò a pasticciarvi sopra.
"Non più di questo o questo o questo o questo, chiunque voglia può gettare del colore su una tela bianca e fingere che voglia dire qualcosa, ma non vuol dire niente! Era solo un'oggetto...per te...per me era tutto invece, ha dato un senso alla mia vita" finì lanciando il gessetto e uscendo dalla bottega.
"Sta soffrendo e si sfoga così Sandro"
Li disse Lorenzo scusandosi.
"Dovrai trovare un'altro modo per fare pace con il Papa"

"Giuliano devo dirti una cosa, la sa già tutta la famiglia"
"Dimmi pure"
"Sono incinta"
Il ragazzo guardò la moglie e sorrise, ma non fu niente di che, prese il suo voltò e la baciò.
"Grazie...mi rendi felice ogni giorno"
La famiglia camminava nella piazza, con loro c'erano Bona e il figlio.
Quando arrivarono davanti all'entrata della chiesa si fermarono davanti ai Pazzi.
Jacopo cominciò a parlare della storia e di quanto i Pazzi fossero importanti.

Clarice era a Roma e Carlo era rinchiuso nelle prigioni della curia.
Quando la famiglia tornò a casa Giuliano li aveva preceduti e quando Beatrice rientrò, lo vide sul tavolo, con del buon vino davanti.
Federico li corse incontro seguito da Simonetta che aveva 2 anni.
"Papà!"
Ma Giuliano non si alzò.
"Giuliano...ti prego"
"Lorenzo dov'è?"
"È appena tornato con noi se non fossi andato via prima lo avresti visto"
"Scusami...non potevo stare lì c'era Vespucci"
"Non puoi rimanere sempre dentro casa, i tuoi figli vogliono stare con te"
"Lo so... mi dispiace...vieni qui"
Beatrice si abbassò per guardarlo negli occhi.
"Sei cosi buona che non ti do mai retta, perdonami"
"Sei perdonato"
Lorenzo entrò nell stanza.
"Bambini forza andiamo"
"Grazie Beatrice" disse Lorenzo mentre la ragazza uscì dalla stanza.
"Allora...la tua apertura diplomatica con il Duca bambino e sua madre ha funzionato?"
"Il nostro trattato con Venezia e Milano costringerà il Papa ha negoziare, la violenza porta solamente altra violenza...ma le parole, quella aprono al dialogo"
"99 mele buone rendono forse dolce quella marcia?"
"Sai tutto questo disprezzo...ti distruggerà fratello mio"
"Tu credi?" A Giuliano tornarono in mente gli ultimi momenti con Simonetta.
Li ritornò in mente la sua morte, il suo inerme viso, i suoi occhi ch i chiudevano, la morte che la abbracciava.
"Nulla ha valore...e l'unico modo per sopravvivere nel mondo reale, il mondo del peccato, è fare come a fatto Cosimo...essere un peccatore più spietato del tuo nemico"
Giuliano guardò il fratello e lo schiaffeggiò dolcemente.

Mentre Giuliano uscì Lucrezia lo fermò.
"Giuliano...domani verrà Carlo da Roma, con lui ci sarà il Cardinale Riario hai intenzione di esserci?"
"Si..."
Giuliano corse nella camera dove c'era Beatrice.
Passarono la notte a fare l'amore.
E il mattino seguente a Palazzo Medici arrivò Riario.
Tutta la famiglia era lì ad aspettarlo, Giuliano prese in braccio Simonetta prima di scendere, poi lei volle andare con la madre, Beatrice aveva deciso di chiamarla così in onore della sua migliore amica e dell'amore tra lei e il marito.
Federico era vicino alla madre, c'erano poi Lucrezia, Clarice con Lorenzo e Piero, il loro figlio, c'era anche Bianca con Guglielmo.
"Oh più gente di quanto mi aspettassi"
Esclamò Lucrezia.
"Siete il benvenuto eminenza..." le tre donne baciarono la mano al ragazzo.
"Loro potranno dormire nelle stalle"
"Se andava bene per nostro Signore" Salviati sbucò fuori, al posto fi Csrlo c'era lui.
Quando Giuliano lo vide stava scendendo le scale, sbuffò e di sedde sui gradini.
Beatrice lo guardò e sorrise, lo amava, anche per i suoi difetti.
"Eminenza benvenuto" Lorenzo baciò la mano del Cardinale.
"Devo dire che sono sorpreso...aspettavamo solo il Cardinale"
"Ho paura di aver convinto me stesso che il mio ruolo sia fondamentale per avvicinare le due parti" rispose Salviati.
"Padre Carlo non è con voi" chiese Beatrice
"Il Papa aveva un'altro incarico per lui, manda le sue scuse" Salviati passò a Beattice una lettera.
"Mia moglie e Beatrice vi mostreranno i vostri alloggi...abbiamo organizzato un banchetto in vostro onore"
"Vi ringrazio" rispose il Cardinale, Beatrice passò la lettera a Lorenzo.
"Prego venite" disse Beatrice mandando avanti il Cardinale.
Giuliano la guardò e la fermò.
"Salviati non mi piace fa attenzione"
"Certo Lorenzo...oh Federico tesoro vieni" disse al figlio che parlava con un servo.
"Fioretta...Fioretta puoi occuparti di Federico e Simonetta"
"Certo Madonna" la donna prese in braccio la bambina e per mano Federico e li portò via.

"Hai chiesto di vedermi" disse Sandro entrando nella stanza.
"Si...io vorrei che venissi al banchetto di stasera"
"Se speri di poter usare la mia arte per ingraziarti il favore dei tuoi nemici"
"No no no...non temere, voglio offrire un uncarico presso la curia a un giovane apprendista del Verrocchhio, Leonardo,si fa un gran parlare di lui"
"È un ragazzo capace potrebbe fare un lavoro, ma so che non completa mai nulla"
"Ma no forse non hai capito io ho piena fiducia in lui, credo che sia un'artista straordinario"
"So esattamente cosa cerchi di fare..."
"Sto dicendo che per me puoi anche non riprendere in mano il pennello ma almeno vieni al banchetto di stasera"
"Hai così poca considerazione di me? No davvero...credi di farmi vacillare facendo appello in maniera così evidente alla mia vanità"
"Sandro le persone si amano e si perdono a volte, pensi di non potere andare avanti ma poi lavori e lo fai, il lavoro ti fa superare la giornata, ma senza il lavoro, senza"
"Ma ti senti? Senti quello che dici Lorenzo"
"Aiutami ad aiutare Giuliano, io e Beatrice non sappiamo più cosa fare...ha bisogno di noi e di chi li vuole bene ora più che mai"

Giuliano era nella cappella di famiglia, era ubriaco, guardava il dipinto, l'adorazione dei magi, guardava ogni perdona dipinta dal maestro Benozzo Gozzoli.
Beatrice entrò con Lucrezia nella cappella.
La ragazza sospirò.
"Giuliano tuo fratello ha bisogno di te" li disse Lucrezia.
"Cosa vorrà questa volta? Devo intrattenere il Cardinale, devo dare mia figlia in sposa a qualche nipote d Papa?"
"Hai sempre saputo fin da bambino che Lorenzo era il prescelto...pensi di non aver ricevuto responsabilità non è una scusa per non prenderne"
"Giuliano smetti di bere" esclamò Beatrice.
"Io vorrei essere morto, morirei se significasse rivederla"
"Non dire così...il suicidio è un peccato mortale" li rispose la madre.
"Anche l'adulterio" Lucrezia si sedde affianco a lui.
"Io vi lascio soli" disse la ragazza uscendo dalla stanza.
"La dannazione la sopporterei" continuò il giovane Medici.
"Insieme all'inferno per l'eternità, meglio che un giorno senza di lei sulla terra"
"Oh Giuliano...figlio mio, ti prego, non fare questi pensieri ha due figli, una moglie che tra pochi mesi partorirà, voi sarete insieme in paradiso, pentiti dei peccati, fai la cosa giusta vivi una vita onesta, ritroverai la pace" Giuliano si alzò.
"Pace...io non credo nella pace, non credo nella resurrezione...io, questi giorni soleggiati, spensierati della gioventù son un'illusione, la via che porta a Gesù...non ha senso" concluse e uscì dalla casa.

Quella sera al banchetto
"Clarice...cosa dice Carlo?"
"C'è qualcosa che non va, mi ha scritto in Latino, sa che non lo conosco, non ha scritto lui quella lettera"
"Salviati, perché sta qui, ha una famiglia, dovrebbe stare con loro, mi devo preoccupare Clarice?"
"Non lo so"
"Perché Pazzi è qui?"chiese Beatrice
"Dov'è Giuliano?"
"Non lo so, era con Lucrezia nella cappella prima, ma Lorenzo ha invitato Pazzi?"
"Si"
Beatrice si diresse verso Francesco.
"Messer Pazzi...come state?"
Il ragazzo guardò Beatrice per la sua mano e la baciò.
"Madonna Medici...molto bene, voi?"
"Bene grazie"
"Vostro marito?"
"Vi interessate tanto di mio marito, Novella come sta?" A quella domanda Pazzi fissò la ragazza.
"Non lo so, non parliamo da tanto a causa di Lorenzo"
"Ovviamente c'entra sempre Lorenzo"
"Eravsge in prima fila al funerale di Simonetta, sapete che vostro marito"
"So già tutto, ed ero in prima fila perché Simonetta era la mia migliore amica, la relazione che aveva con Giuliano non ha cambiato le cose, io voglio la felicità per lui, e se era felice poteva farci quello che voleva con lei"
"Scustemi...ma non mi avete detto dov'è?"
"Non penso siano affari vostri e non lo so, non lo tengo ri chiudo tra le mie braccia, può fare come vuole e andare dove vuole"
"Certo le regole dei Medici"
"Le nostre famiglie potevano essere amiche, poteva esserci la pace, ma tu...tu hai rovinato tutto, mi chiedo se voi avreste sposato me, cosa avreste fatto per la mia stretta amicizia con questa famiglia"
"Cone dite vi avrei fatto frequentare chi volevate, so che tenete molto a Lucrezia, è come una madre per voi, e Clarice è vostra cugina quindi vi avrei fatto fare tutto, ma avete scelto un Medici"
"Ho scelto bene a quanto pare...salutatemi vostro zio"
La ragazza si avvicinò a Lorenzo e a Clarice.
"Cercano Giuliano, lo vogliono qui, ma non verrà, era ubriaco, ho paura per lui, devo trovarlo"
"No...sanno che lo farai, ti seguiranno e faranno del male ad entrambi, stiamo calmi non succederà nulla"
Beatrice guardò Lorenxo per un'ultima volta e poi iniziò a guardarsi in giro e per sbagli di scontrò con un uomo, un frate incappucciato.
"Scusatemi madonna"
Beatrice si avvicinò a Lucrezia.
C'era tutta Firenze, anche le persone che non si sarebbe aspettata, ad esempio Vespucci.
Lo guardò.
Lui la guardò.
La ragazza decise di avvicinarsi.
"Come state Marco?"
"Madonna Medici non dovete preoccuparvi per me, sto benissimo, addolorato ma sto bene, non vedo vostro marito"
"Non so dove sia, ora scusatemi"

Beatrice si chiedeva perché tutti cercassero Giuliano, tutti si guardavano intorno.
Francesco parlava con Bianca e Guglielmo, Jacopo era con loro, quando Beatrice li passò accanto Bianca la fermò.
"Beatrice ma dov'è Giuliano?" Beatrice guardò Pazzi.
"Tutti a chiedere di Giuliano, non è lui l'ospite d'onore, preoccupiamoci del Cardinale non di mio marito"
Quando si girò Lorenzo la guardava, aveva il terrore negli occhi, Bearrice non era da meno, si chiedeva pure lei dove fosse.
Lucrezia scese le scale e si avvicinò al frate che si era prima scontrato con Beatrice, nascondeva qualcosa, ma nessuno se ne era accorto, un pugnale che mise subito apposto quando la Tornabuoni si avvicinò.
"Perché tanta timidezza...Venite a mangiare qualcosa" Salviati si intromise.
"Temo che non avrete nessuna risposta, ha fatto voto di silenzio,Madonna vi prego" Clarice e Beatrice guardavano la scena.
"Non è vero, quel frate prima mi ha chiesto scusa, non ha fatto nessun voto di silenzio, Clarice dobbiamo fare qualcosa, qui sta per succedere qualcosa"

Salviati si avvicinò e chiese nuovamente di Giuliano, Beatrice non sapeva più che fare.
Il frate si era spostato dietro di loro, Beatrice si avvicinò.
"Siete molto devoto per fare un voto di silenzio in questo importante giorno, non serve parlare per ascoltarsi venite vi faccio alcuni dei magnifici dipinti che il maestro Botticelli ha fatto per noi" Salviati la guardò.
"Madonna c'è il cardinale risulterebbe brutto lasciare la festa"
"Il cardinale mi perdonerà"
"No Madonna vi prego"
"Cone mai tutta questa insistenza nel tenerlo qui, è un frate, non deve fare niente"
Salviati non rispose.
"Vi risparmio una discussione da sola"
"Madonna" Fioretta era dietro di Beatrice, teneva in braccio Simonetta.
"Scusate"
Beatrice si avvicinò alla ragazza.
"Madonna, Simonetta non smette di piangere, vuole stare con voi"
"Ma certo tesoro vieni, Federico dov'è?"
"Con vostro" Beatrice la interruppe subito.
"Fioretta fa attenzione, c'è qualcosa che non va, chiediti in camera mia con i bambini, hai visto Giuliano?"
"Si è con Federico"
"Se ti chiedono dov'è di che non lo sai, chiuditi in camera con lui"
"Va bene Madonna"
"Prendi Simonetta"

Beatrice tornò dove c'era Lorenzo.
"Scusatemi"
"Figuratevi Madonna i bambini dono sempre una gioia siete in dolce attesa quindi" rispose Salviati
"Si...si"
"Penso che non riusciremo a vedere Giuliano" chiese nuovamente Salviati
"No, chiede perdono, aveva da fare altrove" rispose Lucrezia.
"Davvero un peccato"
"Ma lo vedrete comunque domenica, a messa"

Quella sera Giuliano si salvò la vita, e salvò anche quella fratello, ma non sarebbe rimasto tanto prima che una tragedia irrompesse nella famiglia Medici.

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