Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Eight.

'Bonjour cherie! Ti aspetto fuori dal dipartimento di Chimica verso mezzogiorno : ) ps. Ho una sorpreeeesa :P xx H"

Se non era stata sufficiente l'incazzatura a casa Malik della sera prima, adesso ci si metteva anche Harry con i suoi sms del mattino pieni di zucchero. E questa cosa della sorpresa non mi piaceva affatto, sarà stata di certo qualcosa di fantastico e io mi sarei sentita sempre più in colpa. Ero quasi tentata di non andare a lezione e darmi per malata, per non essere costretta ad affrontare quella giornata.
Mi diressi pensierosa verso la cucina, dove incrociai una seminuda Hanna, intenta in una conversazione piena di "pucci pu-pissipissi-baubau-ti amo tantuuu" con la sua vittima settimanale: okay no, meglio uscire di casa, e anche il più in fretta possibile, quella tizia era impossibile da sopportare. Accidenti a me e a quando acconsentii a prenderla come coinquilina.

Rimuginavo ancora sul comportamento di Zayn della sera prima, incamminandomi verso l'Università. Non avevo avuto con lui una conversazione che superasse il "Ciao" da... beh, da quando avevamo chiuso i rapporti via e-mail, circa dieci giorni prima. Da quel momento lui si era distinto in antipatia, scontrosità, arroganza e chi più ne ha più ne metta, ma per lo meno non mi aveva mai attaccata direttamente. Semplicemente aveva iniziato a ignorarmi.
Quindi, quel suo commento brusco ed esplicito mi aveva totalmente spiazzata. Non capivo in primo luogo cosa avessi fatto per meritarmi tanta acidità, e soprattutto non capivo perché dovesse importargliene qualcosa se Harry ed io non uscivamo più con lui. Non mi era parso che fosse così affezionato alla nostra presenza, anzi: per quelle poche volte che eravamo andati per locali assieme, lui era stato intrattabile ed asociale per tutto il tempo.
Scossi la testa come a voler scacciare quei pensieri fastidiosi. Dovevo piantarla di stare sempre a scervellarmi sull'atteggiamento incomprensibile di Zayn. In realtà, dovevo proprio smetterla di pensare a Zayn, se volevo vivere in pace ed armonia.

Uscii stravolta dall'esercitazione di Inorganica, pentendomi di non essere effettivamente rimasta a casa quella mattina.
Harry era già fuori che mi aspettava, seduto su uno scalino, intento a giocherellare col suo iPhone. Mi abbassai per stampargli un bacio leggero sulla guancia e gli scompigliai i capelli con la mano, per poi sedermi accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Sono distrutta. La prof ci ha ammazzato a suon di bilanciamenti di soluzioni chimiche, mi sembrava di stare nel laboratorio di Dexter" sospirai.

"Laboratorio di chi?" domandò lui, infilando il cellulare in tasca e passandomi un braccio dietro le spalle.

Come poteva non conoscere il laboratorio di Dexter? Com'era cresciuto?

"Un cartone animato, lascia perdere - risposi affettuosamente - andiamo a mangiare? Sto morendo!"

Lui annuì, dandomi un veloce bacio sulle labbra, per poi balzare in piedi, tendendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.

"Com'è andata lezione a te invece?"

"Ma, il solito. Una palla." Mi rispose, scrollando le spalle, senza lasciarmi la mano.

Non ero abituata a quei gesti di affetto, per me erano superflui. Tenersi per mano era una cosa che mi infastidiva, mi pareva sempre di avere le mani sudaticce ma, probabilmente per il senso di colpa, non mi tiravo indietro. Dopotutto lui smontava mari e monti per me, io potevo anche sopportare una passeggiata mano nella mano.

"Dai, dimmi la sorpresa. E' da stamani che ho ansia" borbottai, vedendo poi comparire sul suo viso un sorrisetto furbo.

"Naah, prima mangiamo. Non è niente di angosciante, non preoccuparti" mi rispose, aprendomi la porta della caffetteria per farmi entrare.

Ovviamente non mangiai nulla per colpa dell'ansia, lasciando che Harry finisse anche il mio pranzo. La mia mente aveva già iniziato a frullare: cosa aveva organizzato stavolta? Un viaggio a San Diego per andare alla Comic Convention? Mi aveva comprato il cofanetto da 31 dvd di Harry Potter?
Si pulì la bocca soddisfatto, appoggiandosi poi allo schienale della sedia, tenendosi la (inesistente) pancia con le mani

"Ho mangiato decisamente troppo. Se solo tu avessi finito quello che avevi nel piatto... non stavi morendo di fame?" mi chiese sarcastico.

"Mi hai fatto passare la fame con i tuoi misteri" brontolai, mentre buttavo giù qualche sorso di coca-cola.

Harry prese ad armeggiare con qualcosa nel suo zaino per poi tirare fuori una busta.

"TA DAAAAN!" esclamò porgendomela.

Erano 4 inviti per la premiere de 'Lo Hobbit' che si sarebbe tenuta nel weekend. A Leicester Square. Con la presenza di attori e regista.
No, non potevo accettare. Era troppo, era davvero troppo.
Alzai lo sguardo incredula, e dovevo avere una faccia particolarmente spassosa, dato che Harry scoppiò in una fragorosa risata.

"Dai, dì qualcosa! Non è morto nessuno, sono solo biglietti per il cinema!" disse, continuando a ridere.

"Non sono biglietti per il cinema, sono biglietti per la prima de 'Lo Hobbit'. Harry, come cazzo hai fatto ad averli, e poi non posso accettare" risposi, richiudendo la busta, e facendola scorrere sul tavolo verso di lui che, di tutta risposta, la spostò nuovamente nella mia direzione.

"Mio zio è co-proprietario del cinema, quindi non è stato molto impegnativo. E se non li accetti li butto via, quindi vedi un po' tu: vuoi sprecarli?" replicò lui con tono cantilenante, cercando di convincermi.

Tornai a guardare la busta.
Ancora stentavo a crederci. Aspettavo quel film da più di un anno, non stavo nella pelle. Jess doveva averci messo lo zampino, perché non ricordavo di averne mai parlato ad Harry. Ed, in effetti, non andarci sarebbe stato davvero un peccato... soprattutto visto che avevo letto il libro alle elementari e da allora ne ero fissata. E poi ci sarebbero stati gli attori!
Alzai gli occhi al cielo, riprendendo in mano i biglietti.

"D'accordo. Ma non so nemmeno cosa mettermi ad un'anteprima nazionale con tutto il cast!"

"Stai calma, non dobbiamo mica passare per il tappeto rosso - scherzò lui - poi tanto sei bella in ogni caso, quindi puoi anche andarci in pigiama".

Non ero abituata ai complimenti. Mugugnai qualcosa che somigliava ad uno "stai zitto", mentre mi rigiravo la busta tra le mani, imbarazzata.

"Perché quattro biglietti?" chiesi poi.

"Pensavo che anche a Jess e Tommo avrebbe fatto piacere venire - disse alzando le spalle - avevo appunto intenzione di chiamare Louis non appena avresti accettato" concluse sorridendomi.

Tirai quasi un sospiro di sollievo, l'idea che sarebbe stato un appuntamento a quattro con la mia migliore amica e Lou mi aveva calmato un po', almeno non sarei sembrata la mantenuta di Harry per l'ennesima volta.

_____

"JESS DAI CAZZO! VIENI TE A LONDRA!"

"Ma Lou ha già organizzato tutto e..."

"TI VUOI PERDERE UNA PRIMA NAZIONALE DI UN FILM? ATTORI, CI SONO GLI ATTORI!"

"Pippi, mi dispiace, davvero, ma non mi va di..."

"CI PARLO IO CON TOMMO."

"Puoi smetterla di urlare almeno?"

Inspirai profondamente.

"D'accordo. Però, dai cazzo, ragiona. Mi stai davvero dicendo che preferisci restare a Birmingham per il weekend? Solo perché Louis ha organizzato qualcosa?"

"E' una sorpresa, così mi ha detto..." potevo sentirla sorridere come una imbecille e arrossire attraverso la cornetta del telefono.

"Posso almeno provare a parlare con lui? Me lo concedi?"

"D'accordo, ma non dirgli che io so tutto, altrimenti penserà che io preferisca venire a Londra e..."

"E TU NON LO PREFERISCI?" alzai nuovamente il tono della voce, sentendo sbuffare l'amica nel frattempo.

"Senti, io ho solo voglia di passare il finesettimana con Louis, non mi importa dove, okay?"

Chiusi la chiamata furiosa, Hulk paragonato a me pareva un agnellino. Avevo totalmente dimenticato che io stessa avevo suggerito a Tommo di andare a trovare Jess quel weekend e lui ovviamente aveva già organizzato tutto. Ma non potevano darmi, cioè darci, buca per andare a vedere "Lo Hobbit". Non se ne parlava proprio.
Prima che potessi telefonare a Louis, sentii il cellulare squillare.

"April, sono Harry. Ho appena sentito Louis e mi ha detto che questo finesettimana va a Birmingham da Jess quin-"

"LO SO - lo interruppi, prima che potesse finire la frase - non hai cercato di convincerlo a cambiare programmi in qualche modo? Voglio dire, può sempre venire Jess a Londra".

"Sinceramente mi sembrava più interessato ad organizzare una mega sorpresona a Jess che a venire a vedere 'Lo Hobbit'. Comunque, visto che abbiamo due biglietti in più, pensavo che potremmo portarci Alex, che dici? Gli farebbe piacere? Altrimenti dimmi tu se conosci qualcuno interessato".

"Alex impazzirà di gioia, sicuro! Oggi sento sua madre se è d'accordo. Per il resto, non mi viene in mente nessuno abbastanza fogato da voler venire all'anteprima" gli risposi.

"Vabbè, non preoccuparti, posso sempre ridare l'invito a mio zio! Fammi sapere in serata se Alex viene così poi ci organizziamo per bene, okay?"

"D'accordo" sospirai, rassegnata, per poi abbassare la telefonata.

Jess e Louis me l'avrebbero pagata. Certo, ero contenta di portarci Alex, anche se così saremmo sembrati un'allegra famigliola. Che depressione.

______

Quel sabato mi recai a casa Tomlinson verso le tre del pomeriggio, per trovare un Alex su di giri che saltellava per casa.

"PIPIPII TI VOGLIO BENE, VEDREMO LO HOBBIT!" urlò appena mi vide, saltandomi in braccio.
Rischiai di cadere all'indietro, non aveva più quattro anni ed io ero una nanetta deboluccia, come facevo a farglielo capire?
Il signor Tomlinson entrò in camera del bambino sorridendomi.

"Allora, Johannah mi ha detto che tu ed Harry porterete questo birbante al cinema oggi! Mi raccomando, non dare troppa noia ai ragazzi, intesi?" disse rivolto al figlio, accarezzandogli la testa.

Mi chiedevo se avesse mai rivolto gesti di affetto del genere anche a Louis, quand'era piccolo.

"Certo, guarda che sono bravo, io!" esclamò Alex, mentre io e suo padre scoppiavamo a ridere.

Mentre aspettavo che il pischellino si allacciasse le scarpe, continuavo a lisciarmi la gonna del vestito nero che avevo comprato per l'occasione: non troppo corto ma nemmeno troppo lungo da farmi sembrare una suora, maniche a tre quarti con un adorabile scollo ampio sulla schiena bordato di un delicato pizzo nero, al quale avevo abbinato un blazer rosso fuoco per non sembrare una depressa cronica. E, per la gioia di Jess (che però non era là per ammirarmi, ben le sta) avevo indossato un paio di zeppe nere, non troppo alte, per non rischiare rovinose figure di merda.

Guardai l'orologio: 15.34.
Harry era in ritardo di ben quattro minuti. Iniziai a camminare freneticamente in su e giù per il corridoio di casa Tomlinson, mentre Johannah metteva un cappottino elegante ad Alex. Anche il mio baby accompagnatore era un figurino, quel giorno.

Suonarono al campanello.

"FINALMENTE!" esclamai, lasciando trapelare la mia impazienza correndo verso il citofono e infilandomi al contempo il cappotto nero.

Harry era venuto a prenderci con l'auto dello zio, una vistosa Mercedes argentata. Mi chiedevo se fosse in grado di guidarla.

"Sicuro che sai domare questa bestia?" chiesi a Styles, mentre allacciavo la cintura di Alex, seduto nel sedile posteriore.
"Non preoccuparti bellezza, sono un asso alla guida - scherzò lui, mandandomi un occhiolino attraverso lo specchietto retrovisore - tanto dopo devo lasciarla a mio zio, quindi l'importante è che vi porti sani e salvi al cinema, giusto?"

"Ci mancherebbe altro" sospirai io, accomodandomi alla sua sinistra.

In Leicester Square c'era il delirio. I fan si erano accampati fin dalle prime ore del mattino e, guardandoli, pensai che anch'io sarei stata tra loro se solo non avessi incontrato Harry. Una fitta di senso di colpa mi penetrò da parte a parte. Scossi la testa, cercando di non pensarci, non volevo di certo rovinarmi un giorno talmente bello. Sarei stata una delle fortunate persone che avrebbero visto il film in anteprima. Ancora stentavo a crederci.
Dopo aver parcheggiato, ci avvicinammo all'entrata secondaria, dove Harry si fermò, appoggiandosi al muro, tirando fuori il suo iPhone, e cominciando a guardarsi intorno, come se stesse cercando qualcuno.
Lo guardai con aria interrogativa, tenendo per mano Alex che era più agitato di me.

"Aspettiamo qualcuno? Non dirmi che hai dimenticato gli inviti a casa o muoio, te lo giuro. Muoio."

Harry alzò lo sguardo, con un sorriso imbarazzato. "No, non preoccuparti. Sto solo aspettando..." non finì la frase, iniziando a sbracciarsi in direzione di qualcuno.

Quando mi resi conto che quel qualcuno aveva un ciuffo di capelli platinati, mi sentii cascare il cuore nelle scarpe. Probabilmente non riuscii nemmeno a mascherare la mia sorpresa e la mia delusione nel vederlo comparire dal nulla, dato che Harry mi sussurrò nell'orecchio "Non preoccuparti, andrà tutto bene".

Mentre stritolavo la mano ad Alex per la rabbia (il quale, però, nemmeno se ne rese conto, tanto era eccitato dall'evento) salutai con un sibilato "Ciao" quell'invitato indesiderato.

"Bene, ci siamo tutti! - esclamò soddisfatto Harry, battendo le mani - entriamo?"

Alex cominciò a saltellare, e pure io mi sciolsi in un sorriso. Alla fine dei conti ero pur sempre alla premiere del film che più attendevo, non me la sarei fatta rovinare da Zayn, il quale sembrava stranamente... di buon'umore? Mentre eravamo in coda per entrare mi rivolse un sorriso sghembo ed impacciato, per poi rivolgersi ad Alex, dicendogli che Safaa gli mandava i suoi saluti. Il bambino arrossì all'istante nel sentire il nome della sua amichetta, cosa che suscitò un sorriso dolcissimo in Zayn. Non l'avevo mai visto sorridere prima d'ora, ed era... meraviglioso: i perfetti denti bianchi incorniciati da quella bocca carnosa gli illuminavano il viso, e gli occhi, solitamente grandi e sprezzanti, si socchiudevano nel seguire il sorriso. Sentii distintamente il mio cuore perdere un battito.

"Posti quindici, sedici, diciasette e diciotto fila R..." borbottò Harry, alla ricerca delle nostre poltrone.

Erano molto in alto, ma meglio così. Zayn trovò i nostri posti e si mise a sedere, seguito da Harry, me ed Alex.

"Pippi, devo andare in bagno prima che inizi il film..." mi sussurrò Alex in un orecchio.

"Harry, sai dov'è il bagno? Al principino scappa!" dissi al riccio alla mia destra, e ricevendo in cambio un pugno sulla spalla da Alex. Harry e Zayn scoppiarono a ridere.

"Vieni Al, devo andarci anche io. Meglio adesso che durante il film, dico bene?" rispose Harry alzandosi, prendendo per mano il bambino.

Sospirai, vedendoli incamminarsi verso le toilette. Erano davvero carini.

"April? - mi girai di scatto. Zayn si era seduto al posto di Harry - possiamo parlare un attimo?"

Fissai quei profondi occhi neri, cercando di capire cosa avesse in mente, ed annuii con la testa.
Sospirò.

"Senti, volevo chiederti scusa. Per l'altra sera. Sono stato un coglione e mi dispiace, non so cosa mi sia preso, okay? Scusa per tutto, in realtà. Inizialmente non volevo nemmeno venire stasera, ma Harry sapeva quanto mi sarebbe piaciuto ed ha insistito tanto e... - si fermò per riprendere fiato - e sinceramente perdermi la prima de 'Lo Hobbit' mi sembrava davvero un crimine" mi sorrise.

"Con questo voglio dire che, sì insomma, mi sono comportato come un deficiente nelle ultime settimane. Non so perché, okay? Sono impulsivo e... in breve, mi dispiace se ti ho trattata male. Lo ribadisco, sono un cretino" concluse, abbassando lo sguardo.

Avevo sentito bene? Zayn Malik mi stava chiedendo scusa?
Questo non rientrava nei miei piani. Questo non rientrava affatto nei miei piani, anzi li sconvolgeva totalmente.
Quando l'avevo visto arrivare al cinema mi aspettavo già occhiate arroganti, commentini acidi, e sbuffate antipatiche.
Invece mi stava chiedendo scusa.
Ci misi qualche attimo prima di reagire, ero piuttosto imbarazzata.
"D'accordo, pace fatta" gli sorrisi, legando il mio mignolo al suo "accidenti al diavoletto che ci ha fatto litigare, pace pace pace!"

Fare la babysitter ad un bambino di otto anni poteva rivelarsi utile, qualche volta.
Il moro scoppiò in una risata cristallina.
Cristo, doveva smetterla di ridere, o mi sarebbe venuto un infarto molto presto, alla tenera età di ventuno anni.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro