CASSIOPEA

Mi stringo le braccia al petto, sento i tagli ancora freschi pizzicare.
Muoio dalla vergogna , Yoshida, ma tu non lo puoi sapere.
Così mi esplode dentro al petto: "Non sono cazzi tuoi Yoshida".
Ho la nausea, ho la nausea per tutto, il mondo, la vita.
Voglio fuggire, voglio scappare, ma non posso rischiare.
«Invece sì, sono anche cazzi miei. Non voglio finire male a causa tua, capelli rossi.»
Sei serio Yoshida e la tua serietà un po' mi fa male e non la posso sopportare.
Fa male. Fa male tutto.
«Ok, va bene ....» Sussurro.
«Va bene, cosa?» Incroci le braccia al petto e attendi. Non  capisco cosa tu ti possa aspettare.
«Va bene, ti racconto... Lo faccio perché mi piace, il dolore mi dà sollievo, mi allontana dal male che provo che solo così posso placare.»
Yoshida, tu mi guardi intensamente ma non sembri turbato.
«Ci ho pensato anche io qualche volta sai? Ma mi è sempre mancato il coraggio, sarò solo un codardo.»
«O forse sono più codarda io? Non esiste gara Alex Yoshida,  il dolore è uno solo e ti trapassa l'anima.»
Tu annuisci e ti avvicini un po' più a me. Io cerco di scostarmi ma tu posi una mano sulla mia.
Sono impietrita non riesco a muovermi. Odio quando qualcuno mi tocca, ma tu Alex non mi infastidisci e questo mi sorprende.
Tremo.
«Non te ne andare "capelli rossi"»
Poi accade qualcosa che non credevo potesse accader ere: ti vedo piangere e il mio cuore scoppia.
«Perché piangi Yoshida?»
«Piango perché la vita mi ferisce e io non so reagire, anche io ho un'anima.»
«....E poi piango perché... vorrrei baciarti....»
Non  faccio in tempo a reagire, a ritrarmi. Tu mi prendi il viso tra  le mani e mi baci.
Il tuo bacio è lieve.
Poi tu ti stacchi da me  e, guardandomi negli occhi. Mi sussurri:
«Scusa...»
No, Yoshida non chiedermi scusa per aver violato la mia privacy, per aver violato la mia anima, per non aver perso tempo. Per aver sfiorato le mie labbra senza chiedermi il consenso. No, non chiedermi scusa.
Scuoto la testa e in un impeto di follia sono io ad avvicinarmi a te e a baciarti.
Mi piace il rumore che fai, Alex Yoshida.
Mi piace il nostro rumore.
Mi piaci tu.