II
«Ecco, ehm... diciamo che sono imbarazzatissimo. Ti ho scritto una lettera» ammise con un filo di voce Vinicio, irretito dalle delicate carezze che Mauro stava riservando ai suoi fianchi. «Non è giusto che tu mi seduca così facilmente!» scherzò per cercare di stemperare la tensione, ma la voce non risultò ferma e decisa come aveva sperato.
«Come, come?» esclamò Mauro, cercando di spostare Neve e di intrufolarsi al suo posto, tra le gambe dell'altro, ignorando volutamente di fare riferimento a quanto Vinicio gli aveva rivelato: quella sorpresa, seppure ancora non concretizzatasi, lo metteva in agitazione, come sempre accadeva in situazioni come quella. «E se ti invitassi a seguirmi di là? Qui ci sono troppi testimoni» propose con fare ammiccante, mentre con la mano saliva un po' più in alto, tirando con delicatezza il piercing che il giovane aveva a un capezzolo, verso il basso, facendolo mugolare di desiderio. Vinicio aveva già risposto automaticamente a quel richiamo, aggrappandosi con le mani alle sue spalle.
Non aveva capito se Mauro volesse leggere la lettera o no; aveva il cuore in subbuglio.
«Sei sicuro...? E l'albero?»
«Dopo... adesso ho altre priorità» soffiò l'uomo sulle sue labbra, ma si ritrasse un istante prima di baciarlo, alzandosi di colpo dal pavimento, rivolgendogli un sorriso ammiccante, per poi dirigersi verso la camera da letto.
Il giovane deglutì e osservò per qualche istante Neve, anche lei con gli occhi rivolti verso Mauro. Resistere a una provocazione così diretta del suo uomo non era possibile, perciò si tirò su, piano, e percorse i pochi passi che lo separavano dalla stanza dove lui e l'altro dormivano insieme ormai da mesi.
Mauro era già seduto sul letto e lui lo raggiunse muovendosi più in fretta di prima, ansioso di fare l'amore con lui, di sentirlo dentro di sé.
Portò le ginocchia ai lati del suo corpo e si abbassò per incontrare le sue labbra in un bacio lento, allacciandogli le braccia al collo. Fu prima uno sfiorarsi di labbra, mentre Mauro gli accarezzava i fianchi, quindi il contatto divenne più profondo, riempiendo il silenzio di sospiri e schiocchi sensuali. Vinicio si allontanò appena per sfilare il maglione, aiutato dalle mani dell'amante. Dopo aver fatto lo stesso con lui, lo spinse a distendersi, facendo aderire i loro corpi per avvertire il calore dell'altro.
«Neve avrà da che ridire? L'abbiamo lasciata sola di là» mormorò Mauro, sfiorandogli le labbra a ogni parola, intrecciando le dita alle sue.
«Tranquillo, l'ho portata a fare una passeggiata poco prima che tornassi a casa. Ora sei tutto per me. Prima mi provochi e poi cerchi scuse?» disse con tono palesemente ironico il giovane.
«Non sarebbe una novità» scherzò l'uomo e con un colpo di reni tentò di invertire le loro posizioni, assecondato da Vinicio.
Inchiodò il giovane sotto di sé e riprese a baciarlo con una maggiore irruenza, mordendogli le labbra, mentre iniziava a strusciarsi contro il suo bacino e con le mani vagava sul suo corpo, riempiendosi i palmi, senza mai averne abbastanza di toccarlo. Scivolò fuori dalla sua bocca, scendendo sul mento, il collo, lasciandosi dietro una scia di baci umidi, arrivando al piercing, che tintinnò con i denti, sorridendo malizioso alle reazioni spontanee dell'altro, che si contorceva e mugolava sotto di lui. Con la punta della lingua gli leccò la linea sottile dei muscoli dell'addome, arrivando fino al suo inguine, accogliendo il suo sesso tra le labbra, mentre con una mano si faceva spazio tra le sue gambe, con l'intenzione di iniziare a prepararlo per il dopo.
«Ti voglio dentro di me, amore» soffiò con voce roca Vinny, aprendo di più le cosce e carezzandogli la fronte.
Si sentiva sciogliere a ogni movimento delicato delle dita dell'altro e, come sempre, era molto impaziente. Voleva averlo subito, perché non sopportava di esserne separato neanche per un istante. Unirsi a lui era un bisogno non soltanto fisico, ma anche e soprattutto emotivo.
«Pazienza, mulo» lo provocò l'altro, che adorava vedere quell'espressione di insofferente attesa sul volto del suo amante.
Lo faceva sentire come se fosse alla sua completa mercé e quella era una delle poche cose delle sue vecchie abitudini sessuali alla quale non riusciva a rinunciare. Per Vinicio, Mauro aveva soppresso buona parte dei propri impulsi, proprio perché, nel tempo, aveva compreso quanto mettessero l'altro a disagio e lui non voleva che, durante i loro momenti intimi, Vinny finisse per spaventarsi. Grazie a lui aveva scoperto un modo tutto nuovo di amare, più dolce, così romantico da sciogliergli il cuore.
«Voglio le tue braccia intorno a me» svelò l'altro, col viso arrossato un po' per il piacere e un po' per l'imbarazzo.
Mauro non se lo fece ripetere due volte e smise di stuzzicarlo, sollevandosi sui gomiti, fino a trovarsi di nuovo a un palmo dal suo viso, vedendolo sorridere; infine lo abbracciò, accarezzandogli con gentilezza i capelli, senza mai smettere di ricoprirgli collo e guance di tanti piccoli baci, mentre Vinny lo accoglieva tra le sue braccia, stringendogli i palmi delle mani sulla schiena, per tenerselo vicino e godere del suo calore e del senso di protezione che gli trasmetteva. Sollevò le gambe per avvolgergliele intorno al bacino e ansimò di piacere percependo le loro erezioni sfiorarsi e incontrarsi. Mauro si aiutò con una mano a trovare la strada e scivolò piano dentro il corpo dell'altro.
Avevano deciso da un po' di tempo di fare l'amore senza più utilizzare preservativi, in quanto entrambi sani e convinti a vivere quella relazione stabile ed esclusiva. Adoravano potersi sentire completamente, pelle contro pelle, le sensazioni fisiche ancora più amplificate dall'intensità dei loro sentimenti. Erano come due metà della stessa mela che si ricongiungevano l'una all'altra, due anime gemelle fuse in un'armonia di corpi e sospiri e gemiti, gli occhi brillanti per la felicità.
«Sei la cosa più bella della mia vita» soffiò Mauro sulle sue labbra, per poi tornare a baciarlo, impedendogli di rispondere alle sue parole. Lo imbarazzava ancora essere tanto schietto e diretto con lui, ma Vinny era l'amore della sua vita e l'uomo aveva già deciso da tempo che avrebbe fatto di tutto per tenerlo al suo fianco e renderlo felice, incominciando a fidarsi e donarsi a lui come mai aveva fatto con nessun altro prima.
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