I
L'estate aveva ceduto il passo all'autunno e quindi all'inverno. Nella Capitale romana il tempo era mutato nel giro di un paio di giorni: il caldo afoso che aveva caratterizzato pure buona parte delle ultime settimane si era esaurito presto, cedendo il passo a giornate più cupe, dal cielo pieno di nuvole che, ogni tanto, si tingevano di colori vivaci lasciando trasparire i raggi solari. La città si era illuminata a festa e le strade di Roma si erano arricchite di decorazioni natalizie. Le vetrine dei negozi si erano riempite di colori che andavano dal rosso, al verde, all'oro negli allestimenti più classici, mentre, i più attenti alla moda quell'anno si erano lasciati sedurre dal colore del momento: il blu.
Quell'anno, poi, aveva anche nevicato abbondantemente, così ci sarebbe stato un bianco Natale per tutti, in particolare per Mauro e Vinicio. Sarebbe stato il primo, per loro due, che avevano cominciato a convivere da quando si erano riappacificati. Era il periodo dell'anno che Mauro adorava di più: la divisa gli stava meno stretta e il sudore non gli chiazzava di continuo gli abiti. Alla fine, il commissario De Santis era stato un uomo di parola e, sì, aveva continuato a obbligarlo a presentarsi a degli incontri settimanali presso uno psicologo, però lo aveva riammesso in pattuglia, seppure al fianco di un nuovo partner.
Terminato il turno, il poliziotto rientrò a casa, stanco, e aprì la porta con un solo desiderio: vedere Vinicio e lasciarsi coccolare un po' da lui.
«Sono a casa!» annunciò a gran voce, incominciando a sbottonarsi la camicia con gesti febbrili, pronto a farsi una doccia e cambiarsi, per indossare qualcosa di meno formale. Si tolse la divisa che era ancora nel corridoio, tanto la casa era riscaldata perché Vinicio era già lì, aprì la porta alla sua destra e gettò la biancheria dentro la vasca da bagno, restando in boxer.
«Bentornato, amore!» rispose allegro Vinny, andandogli incontro e baciandolo velocemente. «Ehm, ci sarebbe una cosa che dovrei dirti...» Il giovane non fece in tempo a spiegarsi che dalla camera da letto corse fuori un cagnolino di taglia media, dal pelo lungo e tutto bianco e gli occhi chiarissimi, che trotterellò in direzione del poliziotto, scodinzolando festoso. Mauro spalancò gli occhi stupito e le sue labbra si incurvarono in un sorrisino spontaneo. «Ecco quello che dovevo dirti!»
«Oh mio Dio!» esclamò l'uomo divertito. «Che hai combinato? Chi è? Ce l'ha già un nome?»
«Il suo nome è Neve. Sono stato in canile e... non ho resistito ai suoi occhioni dolci.»
«Oddio! Vieni qui, Neve!» esclamò Mauro, ignorando Vinicio e chiamando a sé il cane.
La bestiola gli si avvicinò festante e il poliziotto iniziò a fargli le coccole, assumendo un'espressione gioiosa; sembrava tornato di colpo bambino.
«Direi che andate d'accordo» commentò Vinny ridendo. «Ha già sei anni, ma come potrai immaginare non è facile per un cane adulto trovare una famiglia... per questo ho scelto lei.»
«Sì, vero. E aggiungerei purtroppo... ma almeno questa piccolina adesso avrà una famiglia. Vero, tesorina?» esclamò Mauro, grattando la cagnolina dietro le orecchie, per poi voltarsi verso l'altro e baciargli le labbra.
«Uao! Sono felice del tuo entusiasmo» disse il suo amante, eccitato dalla felicità dell'altro; sapeva che Mauro avrebbe reagito positivamente a quella novità, ma non si era aspettato una gioia così incontenibile.
«Una cuccia! Ci serve una cuccia» borbottò l'uomo, stringendo la vita del compagno in un abbraccio, mentre Neve continuava a scodinzolare loro intorno. «È tipo nostra figlia, adesso! Non voglio che le manchi nulla!»
Abbassando lo sguardo, Vinicio notò che il tatuaggio di Mauro, con la scritta "Il primo amore è l'ultimo... finché non arriva quello vero", era ormai completamente guarito. L'amante gli aveva fatto quella sorpresa qualche mese prima, subito dopo la fine dell'estate, e lui non aveva potuto che esserne contento.
Ogni giorno insieme a Mauro si stava rivelando più bello del precedente e lui era al settimo cielo. Persino Edo li invidiava e aveva detto al fratello di non farsi sfuggire il poliziotto. E, a conti fatti, Vinicio non ne aveva alcuna intenzione. Purtroppo suo fratello non avrebbe potuto raggiungerlo e non sarebbe neanche sceso giù a trovare i loro genitori, ma del resto come medico aveva parecchie responsabilità, e poi gli aveva detto che sarebbe stato assurdo intromettersi nel suo primo Natale con Mauro. I due piccioncini – così diceva – dovevano godersi quell'evento nel loro nuovo nido.
Quando Mauro uscì dal bagno, dopo la doccia, Vinicio era ancora inginocchiato di fronte all'albero che avevano montato la sera prima.
«Parlando del Natale... visto che stasera e domani mattina non sei di turno, addobbiamo l'albero insieme? Le decorazioni che abbiamo comprato domenica scorsa sono ancora tutte impacchettate... Adoro il fatto che abbiamo scelto il rosso per il nostro albero. Speriamo che Neve non cerchi di rubarci le palline!» esclamò Vinicio battendo le mani.
«Non penso... ma, male che vada, potremmo sempre trasformarla nella nostra aiutante speciale! Sì, sì... qualcosa per distrarla lo troviamo, vedrai.»
Neve scodinzolò andando incontro a Mauro, poi si accucciò tra le gambe di Vinny, poggiandogli il musetto su una coscia. Mauro assistette alla scena e si trovò a sorridere. Percepì il petto riempirsi di dolcezza all'idea che quell'anno avrebbe potuto condividere un giorno magico come quello di Natale circondato da una famiglia vera. Raggiunse gli altri due sul pavimento e baciò la fronte del compagno. Neve sollevò il muso e diede una leccatina al mento del poliziotto, facendolo ridacchiare.
«Mi sembra che si senta già a casa! Le piaci» disse con un sorrisone Vinny. «Spero di non dover diventare geloso» scherzò facendogli l'occhiolino.
«Nah. Sei sempre il mio amore.»
«No, il tuo mulo» lo corresse Vinicio. «Il tuo amorevole mulo.»
Mauro rise.
«Il mio bellissimo e sexy... ragazzo» sussurrò, intrufulando una mano sotto il maglione indossato dall'altro.
«Mhh... Non provocarmi. Tu sei il mio uomo. E potrei avere qualcosa da dirti, a Natale, sai?»
«Perché non adesso?» insistette l'altro, facendoglisi più vicino.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro