Capitolo 3
Capitolo 3.
La mattina arrivò svelta e William si alzò di buon ora per poter pensare a cosa fare con Ned.
Provò a chiamarlo nuovamente, ma entrò la segreteria telefonica per questo sospirò rassegnato.
Prima di fare colazione e uscire di casa per raggiungere casa del ragazzo andò in bagno ed entrò nella doccia dandosi una bella rinfrescata.
Quando uscì da sotto il getto dell'acqua fresca stava molto meglio così dopo essersi rivestito uscì di casa, comprò qualcosa da mangiare per strada e raggiunse la sua destinazione.
Osservò le finestre ancora chiuse al piano superiore, ma si avviò alla porta e suonò il campanello.
Ned che aveva dormito malissimo ed era perfettamente sveglio, ma non andò ad aprire.
La madre del ragazzo non capendo il perchè del suo comportamento andò ad aprire: «Ciao...»
«Buongiorno, signora. Sono qui per vedere Ned» disse lui senza troppi giri di parole.
La donna si fece da parte per farlo passare: «Non credo che vorrà vederti, ma un tentativo non nuoce. Ti porto da lui» Loomer annuì e la seguì al piano di sopra.
Si fermò davanti ad una porta chiusa e bussò: «Ned, c'è qualcuno che vuole vederti apri»
«Non voglio vedere nessuno...» rispose lui, ma Loomer posò la mano sulla porta e disse semplicemente: «Bigby, io ho tutto il giorno. Non mi muovo da qui fino a quando non aprirai»
La madre del ragazzo scese al piano di sotto forse quel ragazzo avrebbe fatto uscire il figlio dalla sua stanza.
Ned, però, sentendo la voce del ragazzo si alzò dal letto e posò la mano contro la porta: «Perchè sei qui?»
«Perchè devo parlarti e devo capire» rispose lui.
Ned si mise seduto in terra e posò la schiena contro la porta, lo stesso fece il ragazzo e gli chiese: «Da quanto va avanti questa cosa?»
«Non so di preciso da quando, ma negli ultimi mesi dalla fine della scuola mi sono accorto di...» s'interruppe un attimo per poi sospirare e aggiungere: «Di provare questi sentimenti per te»
Loomer posò la testa contro la porta alzandola tranquillamente per guardare il soffitto: «Sai pensavo sul serio di amare Jennifer, ma ieri quando mi sei caduto tra le braccia ho sentito il cuore battermi molto più forte nel petto. Poi quando sono restato solo con lei, non ho provato niente» quelle parole fecero fare una capriola al cuore di Ned che si alzò da terra e fece scattare la serratura.
Loomer sentendo la serratura aprirsi si spostò dalla porta e posò la mano sulla maglia, incerto se entrare o meno nella stanza.
Ned, però, disse: «Solo se vuoi puoi entrare» William ci pensò un attimo su, ma poi aprì la porta ed entrò nella stanza, la prima cosa che fece fu aprire le finestre e far entrare la luce dicendo: «Ora va molto meglio»
Intanto Ned si era seduto sul letto tenendo il volto basso, ma William gli alzò il volto: «Basta con questo muso lungo»
Per un attimo i loro sguardi si legarono e un silenzio imbarazzato scese tra di loro, ma subito fu rotto da Loomer che disse: «Vorrei provare a baciarti, ma solo se sei d'accordo...» Ned a quelle parole annuì semplicemente.
Un passo alla volta William si avvicinò al ragazzo e posò le labbra sulle sue in un timido tocco per poi farlo diventare più passionale.
Quando si allontanarono rimasero per un attimo a guardarsi semplicemente negli occhi, ma entrambi pensarono: Ho sentito le campane e i fuochi d'artificio...
Ned timidamente lo prese per mano facendo intrecciare le loro dita: «Ho sentito i fuochi d'artificio...»
«Anch'io...» ammise William senza pensarci troppo, stringendo un po' la sua mano gli chiese: «Cosa vorresti fare adesso?»
«Non lo so...» rispose Ned.
«Ti va di andare al luna park? Possiamo divertirci e conoscerci meglio visto che non ce lo siamo concessi prima» disse William.
Ned annuì e cercò degli abiti da indossare, ma Loomer prese il suo posto e scelse una maglietta nera, un paio di jeans blu scuro e una giacchetta di pelle per indossarla se ci fosse stato freddo.
«Questi vanno benissimo. Ti aspetto qui mentre ti cambi» disse lui mettendogli tra le braccia gli abiti.
Ned andò subito a cambiarsi e tornò nella stanza trovando il ragazzo intento ad ascoltare il cd nello stereo.
William vedendolo sorrise tranquillamente e spense lo stereo posando le cuffie sul cuscino: «Andiamo?»
«Sì» rispose lui semplicemente.
Poco dopo scesero al piano di sotto e lasciarono l'abitazione andando al Luna Park dove passarono diverse ore.
Solo a ora di cena decisero di lasciare il Luna Park e tornare a casa, per poi cenare e andare a letto per riflettere su quella strana giornata.
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