Capitolo 1
Capitolo 1.
Ned e Loomer avevano fatto le medie insieme e il loro rapporto non era proprio dei più idilliaci.
Ned era il classico ragazzo molto intelligente che odiava faticare ed impegnarsi troppo nelle cose per questo cercava la via più facile.
Loomer era il classico bullo che quando era anoiato o qualcosa non andava bene se la prendeva con lui e i suoi amici.
Dopo aver dato gli esami di terza media, Ned e gli amici passarono il resto dell'estate a divertirsi, ma una sera il ragazzo si incontro con l'amica, Moze.
La ragazza aveva capito che c'era qualcosa di diverso nel comportamento di Ned, nei suoi confronti e nei confronti di Suzie, per questo decise di affrontarlo e parlargli tranquillamente per capire cosa fosse cambiato in quel ragazzo.
Dopo aver comprato patatine e coca-cola i due si accomodarono su una panchina, nel parco dove erano appena entrati, Moze gli chiese: «Com'è che ti comporti diversamente con me e Suzie»
«Non lo so. Sono un po' confuso ultimamente...» ammise lui senza pensarci troppo.
La ragazza lo osservò per un attimo domandandogli nuovamente: «A cosa è dovuta la tua confusione?» aveva un dubbio per questo pensò: Che sia colpa di Loomer? Questa confusione di Ned dura dall'ultima volta che l'ha visto.
Il ragazzo si lasciò andare ad un sospiro e alla fine sussurrò: «Non ne ho la minima idea...» era una bugia perchè mentre diceva quelle parole pensava: Tutta colpa di Loomer. Perchè solo adesso che forse non lo rivedrò al liceo sento questo peso dentro?
Moze gli posò una mano sulla spalla: «Stai mentendo»
«Sì è vero...» s'interruppe un attimo e alla fine aggiunse: «So che forse al liceo non lo rivedrò, ma perchè se ci penso sento un peso sul cuore come se me lo stessero schiacciando?»
«Di chi parli, Ned?» chiese lei incuriosita, sperando che l'amico decidesse di dirgli il nome della persona in questione.
«Se ti dicessi il nome lo renderei ancora più reale e sono certo che farebbe ancora più male» disse ancora lui stringendo le braccia attorno alle gambe portandosele al petto.
In quel momento il diretto interessato passò davanti a loro e Ned s'irrigidì osservandolo con occhi sbarrati dalla sorpresa.
Quella sua reazione basto perchè la ragazza capisse chi lo mandasse in confusione.
Il ragazzo passò davanti a loro con gli amici, ma si voltò a guardare Ned sorridendogli come se niente fosse e di conseguenza lui arrossì imbarazzato.
Quando furono certi che Loomer e i suoi amici si erano allontanati Moze si alzò di scatto ed esclamò: «Non ci credo! Dalla tua reazione è chiaro come il sole! È Loomer che ti mette in confusione!»
Ned arrossì ancora di più e sospirando disse: «Sì. Non so nemmeno io cosa fare...» la voce gli si spezzò e nascose il volto posando la fronte contro le ginocchia.
Moze vedendo che ci stava davvero male gli chiese: «Cosa ti ha fatto scattare questi sentimenti per lui?»
«Non lo so...» disse ancora lui per poi alzarsi dal suo posto e dirigersi all'entrata del parco lasciando l'amica da sola, che nemmeno ci provò a seguirlo, sapeva benissimo che doveva stare da solo.
Ned non impiegò molto tempo a tornare a casa e chiudersi in camera.
Per diverse ore rimase disteso sul letto con le cuffie nelle orecchie ascoltando un po' di musica sperando in qualche modo di trovare una risposta a tutto quello che gli stava succedendo.
A ora di cena, però, non rispose nemmeno alla chiamata della madre per andare a mangiare, semplicemente rimase fermo li facendole credere di essersi addormentato.
Intanto Jennifer aveva preso il telefono e avendo il numero di Loomer lo contattò:
/To: William "Billy"
Ciao William. So che non è il momento opportuno e forse sei ancora con i tuoi amici, ma ho un problema e devo parlare con te al più presto.
Inviò il messaggio prima che potesse pentirsene e attese una sua risposta mordendosi il labbro.
Il ragazzo ricevuto il messaggio per un attimo ne rimase sorpreso ma poi le rispose:
/To: Jennifer
Non mi aspettavo un tuo messaggio, ma quale sarebbe questo problema?
Invio il messaggio tranquillamente e la ragazza appena lo lesse gli rispose:
/To: William "Billy"
Il problema è Ned, si comporta in modo strano e penso che solo tu possa farlo in qualche modo reagire. So che non siente amici, ma sono davvero preoccupata.
Inviò quel nuovo messaggio e il ragazzo una volta letto le scrisse:
/To: Jennifer
Lo aiuterò solo se uscirai con me.
Jennifer leggendo il messaggio del ragazzo sospirò e gli rispose:
/To: William "Billy"
Va bene, uscirò con te. Non voglio però che Ned lo sappia o questa volta non mi parlerà davvero mai più.
Il ragazzo leggendo quella risposta ignorò la parte finale del messaggio e le rispose:
/To: Jennifer
D'accordo lo aiuterò. Fatevi trovare la parco alle 16:00 domani pomeriggio e farò il possibile per dargli una scrollata.
Jennifer sospirò se Ned avesse scoperto dell'appuntamento con Loomer non le avrebbe più parlato e avrebbero litigato sul serio.
Per questo rispose al messaggio semplicemente:
/To: William "Billy"
Grazie mille, William.
Inviò il messaggio al ragazzo e andò a dormire chiedendosi come stesse davvero Ned in quel momento.
Intanto William letto il messaggio si rivolse agli amici: «Jennifer, mi ha concesso un appuntamento» i due scrollarono le spalle e sospirarono.
L'amico ancora non aveva capito quello che era evidente a tutti dall'ultima volta che lui e Ned si erano parlati, ma speravano che presto l'avrebbe capito.
«Sei sicuro di voler uscire con Jennifer?» chiese Jerry perplesso.
«Perchè non dovrei? È da tempo che aspetto questo momento» rispose lui tranquillamente per poi aggiungere: «Meglio andare a casa domani pomeriggio ho un impegno»
«Sì anche noi siamo impegnati» risposero i due ragazzi per poi lasciare la sala giochi dov'erano entrati un ora prima.
Rientrato a casa Willian andò nella sua stanza e si mise seduto sul letto pensando alle parole dei due amici, ma soprattutto a cosa potesse avere Ned, ma poi scosse la testa pensando: Sarà come al solito qualcosa di poco conto.
Con quel pensiero in mente si tolse i vestiti e mettendosi sopra il lenzuolo si addormentò.
Non sapeva ancora quanto la sua vita sarebbe cambiata una volta scoperta la verità.
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