Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 22 - Verso Ebe

Il sole di quel mattino era ancora alto nel cielo, Idis e Clizia si erano sedute sotto al porticato di una capanna. Le due chiacchierarono con tranquillità, mentre Rubellius si era svegliato  da qualche minuto e stava preparando tutto il necessario per il lungo viaggio. Clizia rideva osservando i bambini che giocavano vicino al falò ormai spento dalla precedente notte. Alcuni piccoli si erano avvicinati al demone, uno tentò di accarezzare Tenebris, ma fallì quando il cavallo sbuffò spaventando il piccolo.

Il demone chiuse le borse in pelle e guardò i bambini, alcuni ridevano e altri commentavano i suoi capelli. Le bambine aveva dei vestiti gialli, mentre i maschietti indossavano dei pantaloni in lino con delle maglie a maniche lunghe.

Rubellius - Avete finito di guardarmi?

Il gruppo rise e borbottò qualcosa, alcune madri chiamarono i loro figli per lasciar stare il demone. Ma una bambina rimase lì a fissarlo, tra le mani aveva un peluche di cotone. Il Demone Minore la guardò alzando un sopracciglio, la piccola gli sorrise e indicò con la manina Tenebris.

Lisa - Posso, posso - prese un bel respiro - salire?

Rubellius fissò il cielo e sbuffò, si voltò mettendo le mani sui fianchi, il suo sguardo era severo.

Rubellius - Non è un giocattolo, va da tua madre!

Il demone alzò un braccio per mandarla via, ma la piccola era ferma.

Lisa - Voglio salire. Ti prego.

Rubellius - No.

Lisa mostrò il peluche e si avvicinò di fronte a lui, i suoi capelli biondi era legati da una stupenda treccia laterale.

Lisa - Ti do il Signor Bob.

Rubellius - Io non prendo i peluche! Su... ora smamma - agitò le mani - non ho tempo da perdere.

Lisa - Eh dai! Farò la brava.

Clizia e Idis guardarono la scena da lontano, la giovane sospirò mentre commentava quell'atteggiamento villano.

Clizia - Non la farà mai salire sulla groppa di Tenebris. Lui odia i bambini.

Idis - Diciamo che... ha un caratterino freddo verso di loro. Quando Rubellius veniva qui, mio figlio gli stava sempre addosso - rise.

Clizia - La curiosità dei bambini è assillante, lui non sopporta ciò. Vedrai ora la manderà a quel paese e poi - guardò Idis - si lamenterà come sempre.

Idis fece un cenno con capo indicando il demone, la giovane si voltò guardando la strana scena. Non ci poteva credere ai suoi occhi.

Idis - Ne sei sicura?

Clizia spalancò gli occhi quando vide Rubellius inginocchiarsi e prendere delicatamente la bimba in braccio. Il demone la tenne con un solo braccio, facendola avvicinare al muso di Tenebris, la piccola accarezzò la bestia e rise.

Clizia - Non ci credo...

Idis guardò la giovane e rise piano, posò le mani sulle ginocchia e socchiuse gli occhi verdi.

Idis - Tu pensi di sapere tutto di lui, ma in fondo non sai cosa ti nasconde.

Il Demone Minore posò la piccola sulla sella e slegò Tenebris, facendo avvicinare la bestia alla capanna di Fulke. Lisa agitò le redini e rise. Clizia deglutì posando una mano sulle labbra, Idis si alzò ed entrò nella sua capanna per preparare le ultime cose.

Idis - Vado a sistemare gli abiti di Fulke. Se non ci fossi io, lui non sarebbe in grado di vestirsi.

Clizia annuì lasciandola andare, Rubellius arrivò di fronte a quella capanna e fermò Tenebris. Il giovane fece scendere la piccola e la lasciò correre da sua madre. La Regina guardò Rubellius, il demone fissò la bambina, mentre accarezzava il muso della bestia.

Clizia - Sono belli i bambini, vero?

Rubellius la osservò con severità, sbuffò prendendo le redini del suo cavallo.

Rubellius - No. Sono fastidiosi.

Clizia - Lo ero anch'io?

Rubellius - Ovviamente! Eri una peste.

La giovane rise mentre aveva tra le mani  quel fiore che Idis le aveva regalato. La fanciulla accavallò le gambe per rilassarsi dai suoi pensieri.

Clizia - A proposito, come è andata ieri sera? Ti sei divertito?

I due si fissarono per un breve istante, il demone sorrise con orgoglio mentre guardava la sella del suo destriero.

Rubellius - Certamente. Le è piaciuto così tanto che quando è uscita dalla capanna si è messa a ridere. - Si stiracchiò - Mi ci voleva un po' di svago.

Clizia osservò il fiore sentendo la voce del Demone Minore, il suo umore non era cambiato e la delusione toccò i suoi pensieri.

Clizia - Ti devo dire la verità, Rubellius.

Rubellius - Quale verità?

Il demone la guardò con curiosità, notando all'ultimo il fiore tra le mani di Clizia. La giovane si alzò, sistemandosi il vestito turchese che le avevano dato le donne del villaggio. La fanciulla si avvicinò a Tenebris e gli accarezzò il muso, il cavallo nitrì per la felicità di quella dolce carezza.

Clizia - Vorrei essere in grado di vivere la vita come te. Senza preoccuparmi di niente. Non so dirti il motivo, ma è una cosa che ti invidio. Forse in questi giorni mi hai insegnato a prendere i dogmi de La Bianca con più leggerezza. O forse riguarda tutto ciò che è successo, pensavo di fidarmi degli uomini che mia madre mi raccomandava, come Filippo. Invece... mi sbagliavo.

Rubellius - Puoi sempre godere della vita. Non sei vecchia come il sottoscritto - rise.

Clizia - Non credo. Sono... stata sempre abituata a sottomettermi alle regole. Io non credo di riuscirci. Tu invece sei bravo, te ne freghi di ciò che pensa la gente e ti godi la vita. Vorrei aver la tua fortuna e il tuo coraggio, anche... con gli uomini.

Il demone la fissò restando in silenzio, la giovane fece un sorriso amaro e sospirò socchiudendo gli occhi. Il suo sguardo cadde su quel fiore blu.

Rubellius - Beh... se troveremo la soluzione al mio Patto e se non riuscirai ad avere di nuovo il tuo regno, puoi vivere qui. Ci sono tutti gli uomini che desideri - rise piano - alcuni sono pazzi, ma bravi.

La giovane restò in silenzio e lo guardò, poi chiuse gli occhi con amarezza e lascio il fiore cader a terra. Il demone notò il gesto con incredulità.

Clizia - Sarebbe tutto inutile Rubellius, non sono una ragazza che si vanta di possedere nessun uomo. Non sono stata in grado di gestire un regno, figurati a parlare con un uomo. Sarà sempre una battaglia persa per me.

La giovane gli diede le spalle per avvisarvi verso la capanna di Idis. Rubellius guardò il fiore blu e si piegò lentamente per raccoglierlo, cercando di pulirlo dal fango. Tenebris mosse il muso ricevendo dal suo padrone una carezza. Il Demone Minore fissò la ragazza in silenzio, si morse le labbra e avanzò verso di lei.

Rubellius - Clizia.

La giovane si voltò lentamente guardandolo con serenità, le sue mani erano incrociate e i suoi occhi sembravano colmi di dolore. Il demone si avvicinò e fissò il fiore blu, quando fu di fronte a lei restò per un paio di secondi in silenzio.

Rubellius - Ti è caduto questo.

Clizia - Puoi gettarlo via, non mi serve più.

Il giovane demone sorrise con ironia e socchiuse gli occhi alzando il mento.

Rubellius - Volevi regalarlo a qualche bell'uomo? Fai tanto la tragica, ma so che sotto, sotto sei peggio di me. Volevi dare questo fiore ad un cacciatore. Ah, Clizia, Clizia.

La giovane sospirò con amarezza, accennò un no con il capo ma alla fine sorrise.

Clizia - Assolutamente no. Volevo darlo ad un uomo, ma... era impegnato con un'altra ragazza. Idis mi ha spiegato il suo significato e me lo ha dato.

Rubellius - Sono solo delle stupide credenze, Clizia. Non ci devi credere a queste cose. Fidati se un uomo ti vuole ha altri modi per dirtelo.

Clizia - Tipo come te con quella ragazza?

Rubellius - Esatto. Vedi che inizi a capire.

La giovane rise e chiuse gli occhi, si toccò il mento con le dita.

Clizia - Beh... ho un bravo maestro. Comunque... buttalo via, non mi serve più. Forse quella donna gli ha dato innumerevoli fiori, quindi... lasciamo stare.

Rubellius - Sei gelosa di quell'uomo? Oh andiamo! Ci saranno una marea di uomini pronti, belli e dotati.

La giovane guardò il cielo nascosto dai rami degli alberi.

Clizia - Rubellius ti prego, non ne voglio parlare - agitò le mani - è inutile girovagare sullo stesso discorso. Ti sembro una ragazza che possa avere qualche possibilità con un uomo?

Rubellius - Io credo di sì. Ci vuole solo un'aggiustatina nulla di più. E vedrai che quell'uomo ti guarderà con occhi diversi. Fidati, io me ne intendo.

Il demone rise e si avvicinò ancor di più, Clizia rimase immobile osservando le sue movenze. Le sue mani grandi posarono il fiore blu dietro all'orecchio di Clizia. La giovane lo guardò notando il suo volto così vicino. Le sue guance divamparono di nuovo quando sentì i suoi respiri e il suo profumo.

Rubellius - Ecco fatto. Vedrai che il tuo uomo non potrà far a meno di notarti.

Clizia rimase in silenzio fissandolo intensamente, la mano sinistra del demone sistemò i petali e scivolò su alcune ciocche castane della ragazza. Il suo sguardo cadde sugli occhi color miele della giovane. La mano sfiorò con un tocco leggero la guancia sinistra della fanciulla, Clizia deglutì quando sentì la sua mano ruvida sulla sua pelle. Le sue dita piccole e delicate tremarono a causa dell'emozione. Rubellius socchiuse gli occhi ametista e deglutì a causa dell'imbarazzo che provava.

In quel preciso momento una risata echggiò dalla capanna di Idis, dove i due ragazzi erano di fronte all'entrata. Fulke uscì aprendo la porta di legno e spaventando i due giovani, i quali si staccarono immediatamente da quel silenzio.

Fulke - Buongiorno, sono pronto! Quando partiamo?!

L'uomo osservò l'imbarazzo dei suoi compagni e li fissò uno per uno, si grattò il capo rasato e mugugnò.

Fulke - Ho interrotto qualcosa?

Rubellius rise e incrociò le braccia, guardando l'amico con un velo d'ironia.

Rubellius - No. Ci sei solo venuto addosso come un elefante in calore.

Il Demone Minore si avvicinò a Fulke e posò una mano sulla sua spalla, l'uomo incrociò le braccia e lo fissò con serietà.

Fulke - Sei spiritosissimo. Ah, Ah!

Rubellius - No, sono sincero. Dunque... dove dobbiamo andare per trovare i piumati?

Fulke aveva un borsellino in pelle sulla cintura, lo aprì ed estrasse una pergamena con alcuni disegni e scritte. Rubellius guardò i simboli e si toccò il mento, Clizia mise le mani dietro alla schiena per ascoltarli.

Fulke - Questo è un vecchio documento di mio padre. Da ciò che c'è scritto qui, dice di dirigerci a Ebe. Dobbiamo passare per le vie dei mercanti e viaggiare verso Sud, dove ci sono le Pianure Gialle.

Rubellius spalancò gli occhi e indietreggiò, Clizia era sconvolta tanto quanto lui.

Rubellius - A Ebe?! Ma è dall'altra parte del mondo.

Fulke - Sì. Ma è l'unica informazione che abbiamo per trovarli.

Clizia - Ci vorranno almeno due mesi per arrivare a Ebe. Siamo troppo lontani.

Rubellius si toccò il mento mentre rifletteva ad una soluzione. Un sorriso di gioia dipinse le sue labbra.

Rubellius - Ho una soluzione!

Fulke lo guardò male, non si fidava dei suoi piani così imprevedibili.

Fulke - Spero per te che non ci farai ammazzare tutti.

Rubellius - No. Dobbiamo andare fuori dal tuo villaggio e dirigerci verso Est. Lì c'è un passaggio antico, uno di quelli che usò tuo padre e altri demoni prima del Grande Sterminio. Potremmo utilizzarlo per arrivare a Ebe.

Fulke si grattò la barba e lo fissò, Clizia annuì per la sua decisione.

Clizia - Se sai come funziona potremo andare.

Fulke - Sì... sembra un'idea giusta.

Rubellius allargò le braccia, dando le spalle ai due.

Rubellius - Sono un genio!

Clizia e Fulke si guardarono per qualche secondo, non erano convinti della sua affermazione.

Fulke - No, sei un idiota.

Il demone si voltò guardando l'amico e imitò la sua bocca con la mano.

Rubellius - "Parlo io che non sono mai uscito di casa."

Fulke alzò gli occhi al cielo ed entrò nella sua dimora per preparare tutto l'occorrente.

Fulke - Almeno io non lascio le cose a metà in certe situazioni, soprattutto a letto.

Rubellius -  Questo è un colpo basso, mezzo-demone.

Clizia rise piano coprendosi la bocca con la mano, guardò la tenerezza dei due e si avvicinò a Tenebris.

Dopo qualche ora la comunità si avvicinò ai tre viaggiatori. Dasha fissò con sguardo truce Rubellius, mentre Idis tenne stretta la mano di suo figlio. Fulke diede qualche bacio al piccolo e poi guardò la sua amata. Rubellius finì di sistemare Tenebris, mentre Clizia ringraziò le donne del villaggio per l'ospitalità.

Dasha - Spera di tornare vivo da questo viaggio, altrimenti...

Fulke rise e fissò sua nonna, Idis si morse le labbra e socchiuse gli occhi colmi di lacrime.

Fulke - Tranquilla tornerò.

Idis guardò i compagni di suo marito e si avvicinò al suo amato, posando una mano sul suo petto. L'uomo la strinse per avere il suo appoggio.

Idis - Stai attento. Io non voglio...

Fulke le sorrise e gli diede una carezza sul volto e con l'altra mano sfiorò i capelli di suo figlio.

Fulke - Non mi succederà niente, tornerò da te. Mi raccomando poni al villaggio ciò che ti ho detto, lascio a te ogni comando.

Idis annuì e si asciugò le lacrime che scendevano sul suo volto, Fulke la baciò stringendola a se con un abbraccio. Clizia osservò i due e sorrise per la loro tenerezza, Rubellius li guardò e salì in groppa senza dir nulla, come se odiasse quel maledetto sentimento.

Rubellius - Andiamo! Prima partiamo meglio è!

Fulke annuì e lasciò la sua compagna a malincuore. Clizia lo accompagnò, seguendo il trotto leggero di Tenebris. Dopo una ventina di minuti i tre erano già fuori dal Villaggio dei Buii.







Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro