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Capitolo 14

Il mondo è un continuo cambiare, modernizzarsi ed evolversi.

Ogni giorno uno scienziato scopre un nuovo batterio o teoria matematica, ogni mattina un nuovo fiore sboccia in qualche prateria, ogni anno un nuovo Iphone esce rendendo spazzatura quello prima, ogni anno i cantanti aspettano il momento preciso in cui tu sei al verde per far uscire il nuovo album e il nuovo tour.

Ogni cosa è destinata a cambiare e innovarsi, ma una cosa non può mai cambiare, è come se il mondo avesse deciso che sia una tradizione infrangibile, un po' come il Mc chicken, mai nessuno lo toglierà dal menù.

Questo evento irremovibile è la domenica del football, non importa che tempo ci sia, di chi sia il compleanno o se Madonna decide di far uscire una nuova canzone in portoghese, io e i miei amici ci ritroveremo tutti seduti sul mio divano a guardare in religioso silenzio la partita tifando i Packers.

"Fatemi posto, stronzi" dice Michael con la sua birra in mano mentre spinge lontano Calum per aggiudicarsi un posto proprio davanti allo schermo di 90 pollici comprato apposta per la partita, quando facciamo le cose le prendiamo molto seriamente.

"Non toccare le mie patatine Calum" dico quando vedo il ragazzo allungare le dita verso la ciotola di patatine al formaggio, lui sbuffa prima di bere un'altro sorso di birra e sistemarsi il cappellino verde e giallo della squadra.

"Abbiamo portato della pizza e altre birre" urla Luke non appena entra in casa con la sua fedele canottiera dei Packers e con una busta in mano, Michael saluta distrattamente continuando a fissare lo schermo e Luke fa lo stesso mentre batte il cinque a Calum e mi sorride lanciandomi una lattina di birra.

"No, tranquilli, voi quattro ragazzi muscolosi rimanete pure seduti mentre io trascino le bottiglie di coca cola, mi raccomando non muovetevi" alzo lo sguardo e vedo sulla soglia dell'appartamento Brooke che tiene strette al petto un cartone pieno di bottiglie di coca cola, Luke le sorride imbarazzato prima di andare verso di lei ed aiutarla.

La ragazza lo guarda male per averla lasciata sola e lui le da un dolce bacio sulle labbra, sono peggio del diabete loro due, anche se Luke sembra felice con lei, anche a me piacerebbe fare quelle stronzate con Samantha ma non credo di esserne capace.

"Io ho portato anche un regalo per Rebecca, dove è?" Chiede Luke con una busta in mano, mi guardo attorno, dove è finita la piccoletta?

"Piccoletta?" Urlo sperando di non alzarmi dal divano, rimaniamo tutti in silenzio finchè la porta della sua cameretta si spalanca e una nanetta appare sorridente e gioiosa.

La guardo meglio, noto i suoi soliti codini sulla testa sciolti lasciando i suoi legegri riccioli biondi liberi di appoggiarsi alle sue spalle, noto poi che non indossa i suoi soliti vestitini rosa e femminili ma un enorme maglietta dei Packers, la mia maglietta dei Packers.

"Ma come è possibile che sia così bella la mia principessa?" Chiede Michael facendola ridere ed arrossire, la piccoletta salta addosso al ragazzo dai capelli verdi e gli lascia un bacio sulla guancia e lui le fa il solletico facendola ridere.

"Grazie Zio Mickey" dice lei e subito punta i suoi occhi in Luke che sta facendo ondeggiare la busta nelle sue mani innocentemente e sorridendo alla piccoletta che invece ha capito benissimo, Brooke ride quando Rebecca cerca di afferrare la busta.

"Prima mi devi dare un bacino anche a me, non vale che preferisci lo zio Mickey a me" dice Luke fingendosi offeso e la bambina ride prima di fare cenno al biondo di prenderla in braccio, il ragazzo altro due metri si abbassa avvolgendo le braccia attorno al corpo esile della piccoletta e la solleva facendola aggrappare al suo collo pallido.

"Voglio bene anche a te Luke" dice la bambina facendo la leccaculo solo per avere la busta, Luke sorride soddisfatto e la lascia a terra per poi consegnarle la busta, la piccoletta con una furia paragonabile a quella di una leonessa affamata distrugge la busta e estrae il regalo.

"Un cappellino?" Chiede tenendo in mano il berretto dei Packers, Luke annuisce prima di aiutarla a infilarselo, la bambina sorride fingendo di sfilare e facendo applaudire Calum che la guarda come un padre orgoglioso.

"Ash, ti piace?" Chiede lei guardandomi piena di gioia, lei si avvicina a me ed io le giro il cappellino esattamente come il mio per poi sorriderle e darle un pizzicotto sul naso.

"Sei bellissima Rebecca" dico e lei ride, veniamo interrotti dalla sigla di inizio partita, 

La piccoletta si guarda attorno non sapendosi dove sedere, Luke si siede sulla poltrona e fa sedere sulle sue gambe Brooke come una coppietta dolce e sposata, Michael appoggia le gambe sul povero Calum che invece lo guarda confuso ma lascia perdere la cosa, sorrido nel vedere la piccola confusa e senza chiedere il permesso l'afferro per i fianchi e la faccio sedere sopra di me.

"Comoda?" Chiedo mentre lei mi tira qualche gomitata per sistemarsi meglio e vedere lo schermo.

"Ora sì, perchè quelli corrono?" Chiede indicando lo schermo ed io le spiego la partita, lei annuisce per poi corruciarsi di nuovo.

"Perchè quello non passa la palla?" Chiede ancora e io rispondo che non può farlo, la piccoletta appoggia la testa sul mio petto guardando in silenzio la partita per poi ripartire con l'interrogatorio.

"E perchè quell...." inizia ma stavolta l'interrompo.
"Perchè sì, ora guarda la partita in silenzio e lascia soprattutto guardare i Packers a me" dico e quando mi giro vedo gli sguardi di Luke Brooke e Michael puntati su di me arrabbiati mentre Calum invece fissa con amore la sua lattina di birra.

"Emh, volevo dire, te lo spiego dopo, ora goditi la partita" cerco di recuperare al danno e la bambina mi guarda sorridendo felice per il mio cambio, annuisce prima di appoggiare di nuovo la testolina bionda sul mio petto e rimanere in silenzio.

Passiamo tutta la partita a scherzare e ridere, prendendo in giro i giocatori e spronando la nostra squadra a vincere, nel frattempo più volte Luke faceva battute con la povera Brooke che tentava di capire la dinamica del gioco e mentre Calum le spiegava il tutto Michael infastidito lo zittiva per guardare la partita, non credo gli piaccia più di tanto la ragazza di Luke, eppure è simpatica.

"Pss" mi fa cenno Brooke mentre guardo l'ultima mezzora della partita, la guardo e lei mi indica con un cenno la piccoletta, abbasso lo sguardo e noto che la nana si è addormentata profondamente contro il mio petto, osservo come sia tranquilla mentre respira lentamente con la bocca socchiusa e il suo piccolo nasino all'insù.

Sorrido mentre mi assicuro di non muovermi più di tanto per non svegliarla, Michael la guarda come se fosse un adorabile peluche e si limita a fare il tifo, Luke fa lo stesso e quando i Packer vincono invece di urlare come al solito si limita a fare un brindisi con me alzando la sua birra nella mia direzione.

"Cazzo sì, abbiamo fatto il culo a quegli sfigati dei Vikings, brutti str...." Una lattina di birra arriva dritta nella fronte di Calum che come al solito non aveva capito che la piccoletta stesse dormendo, il moro si sfrega con la mano sulla parte colpita guardandomi male.

"La porto a letto, devo andare in un posto" dico alzandomi con la piccoletta tra le braccia, loro tutti mi guardano male.

"Sono le quattro di pomeriggio, dove devi andare?" Chiede Michael mentre si ingozza di pizza.

"Da una persona speciale" rispondo alzando le spalle prima di lasciare Rebecca nel suo letto ed uscire di casa.


"Non ci credo, Rebecca che non fa domande durante una partita? ma che hai fatto a mia figlia?" Chiede Charlotte non appena le racconto della piccoletta, alla fine sono venuto da lei, volevo parlarle, sentivo il bisogno di confidarmi con qualcuno, e chi meglio di lei?

"Si, è molto sveglia, continua a fregare Calum quando giocano, okay che non ci vuole molto ma è davvero una bambina intelligente" dico facendola sorridere, lei mi guarda sognante come se stesse vedendo le avventure della piccoletta, guardo la sua pelle pallida illuminata dalla luce del sole e come i suoi capelli abbiano dei riflessi rossi che appaiono solo se colpiti dai raggi del sole.

"Irwin ti stai affezionando a qualcuno che non sei tu? Oh santo cielo domani nevica" dice prendendomi in giro mentre mi avvicino a lei sedendomi sul letto mentre lei rimane stesa immobile, prova ad alzarsi ma la sua espressione si trasforma in un volto dolorante per mezzo secondo prima di tornare la solita Charlotte.

"Non esageriamo, diciamo che la marmocchia è più simpatica di quanto pensassi, è una bambina molto forte dopo tutto quello che ha passato" Dico guardando dritta negli occhi la ragazza che sgrana i suoi per poi abbassarli.

"Te lo ha detto" dice leggermente stupita ed io annuisco prima di cercare la mano fredda e debole di Charlotte e stringerla nella mia, le sue dita esili rimangono stupite dal mio gesto prima di stringersi innocentemente.

"Perchè non me lo hai detto?" Chiedo e lei chiude gli occhi proprio come Rebecca quando mi raccontava di quelle notti orribili, come se entrambe rivivessero lo stesso terrore.

"Ho tentato di scappare Ashton, però lui mi diceva ogni volta che non l'aveva fatto apposta che era l'alcol a farlo sbagliare, io lo amavo e non volevo credere che fosse quel mostro, non sapevo picchiasse tutte le sere sia me che Rebecca, speravo si sfogasse solo con me in quelle notti" dice lei mentre continua a stringermi la mano, io con delicatezza asciugo una sua lacrima sfuggita al suo controllo e lei si stupisce del contatto.

"Va tutto bene Charlotte, ora lei è al sicuro con me, Phil non la potrà più neanche sfiorare okay? Andrà tutto bene" dico cercando di confortarla, ha passato l'inferno e sta tuttora cercando di uscirne, non la posso lasciare sola.

"Mi dispiace Ashton, io non dovevo lasciarla sola quelle notti, non dovevo permettere a lui di tornare, non dovevo lasciarla con tutti quei pericoli, h-ho sbagliato, sono una madre orribile, mi dispiace" Charlotte scoppia a piangere ed io avvolgo le braccia attorno al suo esile corpo avvolto da piccoli tubicini ed un solo camice bianco e sterile, la ragazza avvolge le braccia attorno al mio collo mentre piange sulla mia spalla sfogandosi dai suoi demoni proprio come la piccoletta.

"Non è colpa tua Charlotte, l'hai difesa come più potevi, sei una grande madre, l'hai cresciuta da sola quando io non c'ero, tu non meriti di sentirti in colpa, è lui il pezzo di merda, Rebecca ti ama più di chiunque altro, adora la sua mamma e mi parla sempre di te e di quanto le manchi, lei non ti odierebbe mai, sei una brava mamma" le dico mentre con il pollice raccolgo le sue lacrime dalle guance congelate, la ragazza mi guarda mentre i nostri volti rimangono a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi nocciola cercano sicurezza in me ed io gliela concedo, ne ha bisogno più di chiunque altro.

"Sono io che sono un padre di merda, non so fare i pancake integrali come vuole lei, non arrivo mai in tempo per la scuola, mi dimentico continuamente di andarla a prendere, quotidianamente mi riprende perchè non l'aiuto con i compiti e litighiamo sempre, io faccio schifo non te" dico e lei sorride leggermente prima di appoggiare le sue dita sulla mia guancia e condurre il mio sguarod nel suo.

It's not that I'm afraid I'm not enough for her
It's not that I can't find the words to say
 

"Ashton, so che sei spaventato da questa cosa di fare il padre, anche io ero terrorizzata all'inizio, ero giovane e avevo questa piccola cosetta che non sapeva neanche respirare senza di me, mi sentivo inadatta per lei, non mi sentivo una madre, pensavo che sarei stata una delusione" dice sorridendo probabilmente ripensando al passato.

"Non ero una madre, ero più un'adolescente che cercava di diventare adulta troppo in fretta, fallivo ogni volta, ogni giorno lei piangeva facendomi impazzire, più volte le ho dato del latte bollente, ero un disastro, ma sono cresciuta con lei, lei mi ha insegnato tante cose e io le ho insegnato altre, ci siamo aiutate a vicenda Ashton" dice mostrando delle leggere fossette mentre io la guardo incantato.

Tell me If I'm wrong, and this is crazy
But I got you this rose
And I need to know
Will you let it die or let it grow?


"Ho fatto una pazzia nel darti Rebecca senza alcun preavviso è come lasciare un cucciolo di cane con Calum, probabilmente lo perderebbe nelle prime ore, ma lei è come una piccola e delicata rosa, un fiore bellissimo ma con tantissime spine, nessuno afferra le rose quando le vede, hanno tutti paura di pungersi come te hai paura delle responsabilità, Rebecca ha bisogno di un padre e so che tu sei terrorizzato ma una rosa non ha solo le spine, ha anche dei bellissimi petali e colori, sta a te decidere se scoprirli, devi scegliere te se lasciar crescere quella rosa tra le tue mani oppure lasciarla appassire ed allontanare da te" dice sorridendomi ed io annuisco.

"Perchè non i hai chiesto di essere il tuo ragazzo al liceo? Mi serviva una mente come la tua che mi dicesse di fare la cosa giusta" dico prendendola in giro e lei alza gli occhi al cielo mentre mi manda a fanculo, mi alzo ed afferro il mio giacchetto di jeans.

"Dove vai ora?" Chiede lei confusa ma continuando a sorridere mentre stringe tra le braccia il pacco di biscotti all'arancia e cioccolato che le ho portato, qualcuno mi aveva detto che li adorava.

"Diciamo che vado a sistemare un paio di cosette del passato" dico innocentemente e lei alza gli occhi al cielo arrendendosi davanti al mistero della mia testa.



Busso ancora altre cinque volte contro la porta in legno attendendo che mi aprano, sento dei passi dall'altra parte della porta finchè la serratura scatta.

"Ci conosciamo?" Chiede l'uomo confuso e assonnato ed io sorrido.
"Ciao Phil" dico prima di tirargli un pugno dritto sul naso.



Hey Everybody

Tadaaaaaaaa finale stupendo direi, come se fossimo tornati in Princess..

Vabbè, spero vi sia piaciuto questo capitolo e l'inserimento di Roses di Shawn, amo quella canzone e tutte le altre ma la mia preferita rimane Hold On, madonna cosa non è ... sto fangirlando, la smetto.

Detto ciò oggi è il mio diciottesimo compleanno e ho pubblicato il primo capitolo della ff su Luke, andate a leggerla facendomi questo piccolo regalino, dai su è il mio compleanno..

Pace e amore a tutti


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