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POV Y/N

«Mammaaaaa!!»

Per poco non caddi dal letto quando sentì la voce di Jae-sang.
Certe volte ha il vizio di chiamarmi solo per scendere dalla culla, quando invece lo sa fare benissimo da solo perché ha imparato.
Mi alzai dal letto e andai verso la sua cameretta.

«Giorno mamma! Giorno mamma!» tese le braccia verso di me e capii che voleva essere preso in braccio.

«Buongiorno rompiscatole. Dormito bene?» gli chiesi e con lui tra le braccia camminai verso la cucina.

Lo feci sedere nel seggiolone e preparai la colazione.
Biscotti con yogurt.
Gli diedi da mangiare e qualche volta si incantava a vedere i personaggi dei cartoni animati alla TV.
Quando finì lo lavai per bene e controllai l'ora.
Le 09:30 era ancora presto e avevo tempo per prepararmi.

Pensai a cosa fare e poi chiamai Jin.

«Pronto?» rispose lui.

«Ehi ciao Jin, sono io. Senti non è che potresti venire un attimo qui? Ho bisogno di aiuto.» gli dissi.

«Certo Y/n, arrivo!» rispose e chiuse la chiamata.

Nel frattempo vidi Jae-sang giocare in salotto ma stavolta con dei peluche e una chitarra che emetteva suoni quando schiacciavi un pulsate luminoso.

Ancora in pigiama e con i capelli quasi in ordine mi preparai la colazione. Fette biscottate con marmellata.
Mangiai e di tanto in tanto davo un occhiata al salotto nella speranza che stesse bene e che non era caduto o si era fatto male.

Suonarono il campanello e andai ad aprire, sicuramente era Jin.
Jae-sang si mise sugli attenti e mi chiese chi era.
Lasciai entrare il ragazzo dai capelli neri, mio grande amico e il bambino appena lo vide corse da lui.

«Zio Jin! Mi prendi in braccio??»

«Ma ciao campione! Come stai?» gli disse e lo prese in braccio.

Il bambino annuì e Jin lo porto sul divano, si sedette e prese il peluche con il quale stava giocando poco fa.
Cominciò a fargli il solletico e a giocare con lui e sembrava quasi che si era dimenticato di me.

Molto bene.
Avrei avuto tempo per prepararmi.

Non so chi c'è a capo di questa azienda ma so che se mi accettano posso finalmente dire addio alla mia vecchia vita. Con il lavoro potrò guadagnare soldi e comprarmi cose nuove. Sia per me che per Jae-sang.

Mi lavai facendomi una doccia calda e veloce, mi asciugai e indossai un semplice jeans e una maglietta bianca leggera a maniche lunghe.
Indossai le scarpe da ginnastica e pettinai i miei capelli.
Anche se sono una mamma, sono ancora una bella e giovane ragazza.

Prendo una fascia e la metto sui miei capelli per reggerli e non farmeli cadere sulla fronte perché mi danno fastidio.
Spruzzo un po' di profumo e esco dal bagno.

Sento le grida di Jin e di Jae-sang, si stanno divertendo a giocare.

Prendo la mia solita borsetta e torno in cucina.
Metto dentro tutte le cose necessarie.

«Mamma dove vai? Mi porti con te?? Per favoreee!»

Ecco lo sapevo.
Jae-sang in questo momento mi sta guardando con due occhi da cucciolo.
Come posso dire di no?
Sorrido e vado verso di lui. Lo prendo dalle braccia di Jin.

«Si va bene vieni con me. Jin grazie mille per averlo tenuto e scusami se ti ho disturbato.»

«Non disturbi mai Y/n, mi piace stare con voi. Buona fortuna per oggi. Ciao campione fai il bravo.» disse a me per poi scompigliare i capelli al piccolo.

«Ciao zio Jin! Ti voglio bene!» urlò e io lo salutai con la mano.

Uscì di casa e appoggiai Jae-sang sull'isola della cucina. Controllai che c'era tutto nella borsetta e poi con lui in braccio uscii anche io di casa.

So dove si trova l'azienda.
L'ho cercato su Google e mi era anche uscita la posizione.
Camminai e non sentivo il peso di Jae-sang. Pesa poco per fortuna ahaha.

Avvistai l'azienda e camminai più veloce e le porte scorrevoli si aprirono e noi entrammo.
Mi avvicinai ad un bancone dove penso c'era la segretaria. Era una donna giovane ma penso di non stargli simpatica. Mi lanciò un occhiataccia.

Non sono una donna che si fa intimidire quindi giocai anche io.
Poggiai Jae-sang a terra e lo tenni per la manina.

«Buongiorno, benvenuta nell'azienda Poise. Cosa posso fare per lei?» mi chiese senza degnarmi di uno sguardo.

«Buongiorno sono Lee Y/n. Tre giorni fa ho chiamato per sapere se potevo cominciare a lavorare qui.» dissi e lei prese una cartellina con un foglio.

«Mh non abbiamo ricevuto chiamate da lei. Non abbiamo il cognome Lee.» disse subito lei come se io la stessi incolpando.

In quel momento entrai in panico.
Certo che l'avevano ricevuta, l'hanno cancellata!
Guardai la donna con odio e rabbia e in quel momento uscì dall'ascensore una persona che non avrei mai voluto vedere.

Tanya Smith.
Vecchia compagna di Liceo.
Americana e ricca sfondata.
Non dirmi che è lei il capo.

«Y/n! Da quanto tempo, come stai? Che ci fai qui?» disse con la sua vocetta irritante e mi tese la mano. Ovviamente non la presi.

Mi ha già fatto cose in passato. Non la voglio nella mia vita.
Mi ha fatto del male.
Lei mi osservò e poi ritirò la mano. Era rimasta sempre la solita Tanya, che indossa abiti corti e ha un trucco come un pagliaccio.
Ma per me lei non conta niente.

Poi si accorse di Jae-sang che nel frattempo se n'era rimasto buono e zitto.
Si abbassò alla sua altezza e avvicinò una mano per pizzicargli una guancia.

Sbarrai davanti a lui il mio braccio e lei si fermò e mi osservò.

«Non lo toccare.»





ANGOLO AUTRICE

Altro capitolo spero vi piaccia.
Tany Smith è un personaggio inventato ovviamente.
È non sarete contente di sapere una cosa, ma non la dirò. Lo scoprirete voi stesse.
Bacini.

Al prossimo aggiornamento. 🙈

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