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21 - Chiarire

- Selene? Ci sei?-

La voce di Azura la riscosse, riportandola di nuovo tra le mura scolastiche, in un presente che non le apparteneva.

- Sì sì, devo andare. Devo prepararmi per la prossima lezione. Non voglio causare problemi al preside presentandomi in ritardo.- mentì sorridendo appena e salutandoli, andandosene di fretta e con la preoccupazione in corpo.

- Non so voi, ma qualcosa qui non mi quadra, inizia a comportarsi in modo strano.- disse Arlena pensandoci un po' sopra.

- Lo so, prima era più solare e sembrava emanare una sorta di aura benevola. Ora è l'esatto opposto.- disse Eliana mentre Lukas parlò.

- Forse ricordare le sta procurando dolore. Non sa da quanto tempo sia stata fuori dal mondo Magico, pensa sapere che hai un fratello di cui non ricordavi l'esistenza e inizi a pensare cosa può aver provato lui nel non vederla più. E lei non sa nemmeno cosa le sia accaduto.-

Il discorso del ragazzo non sembrava così tanto surreale, non doveva essere per niente facile. Da una parte poteva essere bello sapere chi si era ma dall'altra ti faceva male. Dov'era tutto quello che c'era sempre stato?

- Poverina, non possiamo fare niente per aiutarla...- sospirò Azura molto triste per la chiara. Non esistevano incantesimi che riportavano la memoria alle persone, potevano solo riprendersi ciò che era loro da soli ma non sempre funzionava.

- Ehm, scusatemi ma non ho potuto fare a meno di ascoltare. Posso?-

Da un angolo sbucò una ragazza minuta, Flora Greenson. Se ne stava lì con il proprio vassoio in mano ed Eliana le fece un cenno di accomodarsi ed eseguì ringraziandola.

- In realtà, non penso che Selene stia male per tutto questo.- disse e Arlena la guardò confusa, cosa voleva dire?

- Spiegati meglio, senza troppi giri di parole che non abbiamo molto tempo prima della lezione.- le disse e Flora annuì, mettendosi un boccone in bocca e spiegando ciò che sapeva.

- È successa una cosa e ne sono stata testimone. Solo, non ditelo in giro, non voglio guai. Lo faccio solo perché Selene è una brava persona e so che voi ci tenete, anche io in fondo dopo tutte le volte che mi ha aiutata.-

Eliana la spronò a continuare con un cenno del capo.

- Bene. Qualche giorno fa stavo camminando per i corridoi quando ho visto Amara e mi sono nascosta dietro ad una colonna. Sapete che ho una paura matta di lei come molti altri. Noi deboli siamo le sue prede preferite. Comunque, ho notato dopo qualche secondo che non era sola dato che sentivo un'altra voce, poi una discussione accesa. Non sentivo bene da lì quindi non so cosa sia successo. Poco dopo il silenzio e ho guardato sempre rimanendo nascosta. Ho solo visto Amara che teneva Selene con i polsi sopra la testa e il corpo contro il muro. E dopo qualche secondo si è trasformata in una nube nera andandosene. Quello che mi ha fatto venire i brividi però era che Amara ha assunto la sua forma di vampiro. I suoi occhi erano di un colore così acceso e pieni d'ira e i suoi canini erano davvero affilatissimi. Mi sono sentita così impotente davanti a quell'immagine. Ancora oggi tremo.- rivelò tra un boccone e l'altro lasciandoli spiazzati.

- Aspetta, ha seriamente assunto la sua forma!?- esclamò Lukas incredulo e la bruna accanto a sé gli fece cenno di abbassare la voce anche se nessuno li stava ascoltando per fortuna.

- Non l'ha mai fatto prima d'ora, è sempre stato un mistero.- disse la rossa pensando.

- Dev'essere successo qualcosa di grave. Forse Selene ha detto qualcosa che le ha fatto perdere il controllo.- disse Arlena sempre più agitata. Che conosca davvero quella ragazza? Ma perché trattarla in questo modo allora?

- Adesso le lezioni inizieranno ma dobbiamo cercare di tenere d'occhio quella vipera. Selene non ha idea in cosa si sia cacciata.- propose Eliana. Ricordava fin troppo bene sua sorella e cosa le era accaduto, non voleva che anche la sua amica soffrisse così.


Camminava tra i corridoi conoscendoli ormai a memoria, sentendo l'aura di Amara sempre più vicina. Non le ci volle molto per trovarla davanti ad una grande finestra spalancata, le braccia sopra il davanzale e lo sguardo verso l'esterno. I capelli erano mossi dalla lieve aria che entrava, i suoi occhi scuri che scrutavano l'orizzonte come alla ricerca di qualcosa. Era un'attenta osservatrice quella ragazza di qualche centimetro più alta di sé.

Solo qualche secondo dopo, quando riuscì ad avvicinarsi a lei, si rese conto della sua presenza, guardandola truce e voltandosi pronta per andarsene. Il fatto che non volesse nemmeno vederla le fece male, fu come essere trafitta e lasciata lì all'abbandono senza nessuno che provasse ad aiutarla o che provasse pietà.

- Amara.- le disse sentendo già un groppo in gola quando riuscì a prenderle la mano. Non le diede nemmeno il tempo di parlare che lo fece lei.

- So che sei arrabbiata, ti ho ferita. Vi ho ferito. Non è mai stata mia intenzione farlo, solo non avevo pensato alle conseguenze, a ciò che pensavate voi. Mi sono allontanata senza darvi una spiegazione, dirvi il perché stessi così isolata. La verità è che avevo paura.-

La sua voce tremò mentre la corvina rimase immobile dandole ancora le spalle.

- Non riuscivo più a controllare il mio potere, e sai cosa può accadere se non lo controllo appieno. La cosa mi spaventava, non volevo ferirvi e creavi problemi. Ho cercato di sistemare le cose, di riprendermi. Dovevo stare da sola e concentrarmi su esso e... stare lontana da te. Sapere che per me eri importante, il provare qualcosa nei tuoi confronti e che potevo farti del male, non era ciò che volevo.-

Delle lacrime cominciarono a rigarle le guance nonostante avesse cercato di trattenersi. Amara invece si voltò, forse per capire se quello che stava dicendo fosse vero, non ne aveva idea, non lo capiva dai suoi occhi profondi e scuri che la scrutavano.

- Sono un'idiota per non avervi mai detto nulla. Per tutto quel tempo che avevate bisogno anche di me non ci sono stata e se non fosse stato per questo forse ora non saremmo a questo punto.- disse ridacchiando nervosa cercando di asciugarsi le lacrime e guardandola.

La corvina non era una che perdonava facilmente, lo sapeva più che bene ma voleva solo chiarire, farle sapere ciò che non aveva mai saputo. Il suo non rispondere però non la calmava per niente, cercava di capire cosa potesse passarle per la testa ma alla fine rimase solo ammaliata da lei.

Era sempre stato così, quell'essere l'attraeva e le cose non erano minimamente cambiate nemmeno priva di ricordi. Chiuse gli occhi abbassando il volto e non tollerando più quella distanza e quel silenzio, poggiando la fronte sulla sua spalla e sentendo il suo profumo circondarla.

- Scusami, non volevo Lia...- disse tra singhiozzi silenziosi. Non lo disse solo a lei ma anche per chi le era stata vicino, coloro che non erano lì e che non sapeva minimamente dove fossero, che ricordava appena.

- Sei l'unica cosa che mi rimane...- le sussurrò. Poco dopo le braccia di Amara l'avvolsero, una mano tra i capelli chiari. La strinse a sé come se non volesse lasciarla andare e in quel momento non voleva sentire altro che quello.

- Mi sei mancata da impazzire Sel...-

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