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F o r t y

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"Odio la neve."

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"É quasi natale, sai." Theodore si girò nel suo letto, "Magari vorresti uscire e comprare i regali?"

Amelie sbuffò, spostandosi nella sua posizione per guardarlo, "Forse dovremmo."

Il suo cuore faceva male per lei. Odiava vederla così, proprio mentre stava trovando la felicità tra tutto lo sconvolgimento - eppure, aveva toccato di nuovo  il fondo.

"Amore," Theodore posò la mano sulla sua guancia, il suo pollice accarezzò la sua morbida pelle mentre la guardava, e tutte le ciocche ondulate si spargevano sul suo viso, "Parlami."

"Non voglio parlare." rispose fermamente Amelie, "Non voglio parlare a nessuno di niente. Ho detto che sto bene."

"Ma tu non stai bene." ritirò il suo tocco, sostenendosi con i gomiti nella stanza illuminata, "Al momento sei tante cose, Amelie, ma stare bene non è tra quelle."

Lei rimase in silenzio, la sua mascella si tese mentre tutti i pensieri che aveva avuto da quando Malfoy aveva lasciato il maniero tre giorni prima le attraversavano la mente. L'aveva lasciata, come quando lei l'aveva lasciato dopo aver capito cosa le aveva fatto.

"Invece sì." la sua testa era pesante sopra il cuscino mentre infilava le mani sotto di esso per alleggerire il peso, ma niente poteva placare la densa sensazione che si soffermava sempre sul suo petto.

Era come se il suo cuore si stesse rompendo, ancora e ancora. Amelie non riusciva a dormire - non poteva restare sveglia nemmeno perché tutto quello che desiderava era sognare lui, loro.

"Non è vero." incrociò le braccia al petto mentre la osservava, "Sta nevicando, e non ti importa. É così che so che non stai bene."

Piegò la testa per guardarlo, arricciò il naso, " Non mi piace nemmeno la neve."

"Lo so, e ti lamenti sempre a riguardo, ma non lo stai facendo ora." la guardò ancora, alzando un sopracciglio, "Il che significa che non stai bene."

"Puoi smetterla di dire la parola bene?" mormorò Amelie, si piegò indietro mentre attaccava il mento sul petto, "Mi irrita."

"Bene." ridacchiò, i suoi denti sul labbro inferiore mentre roteava gli occhi.

"Bene." Amelie si rigirò sulla schiena, e i suoi occhi si incollarono sul lampadario, "Sta veramente nevicando?"

Theodore ridacchiò. Le ciocche disordinate dei suoi capelli caddero sulla sua fronte mentre annuiva, "Sta veramente nevicando."

"Odio la neve."

"Lo so."

La mano di Theodore sulla sua spalla mentre scivolava accanto a lei, "Sei sicura di non volerne parlare?"

Amelie chiuse gli occhi, e sentì la sua calma mentre la deludeva lentamente, "Cosa c'è di cui parlare, Teddy? Sì, Draco se n'è andato. No, non ha detto perché e no di nuovo, non voglio parlarne."

"Non mi hai nemmeno detto cosa ha-"

"Mi ha mentito." Amelie sentì il suo cuore martellare tra le pareti del suo petto fragile, "Mi ha mentito, e non saprò mai-"

La colpì in un modo che riempì i suoi polmoni con l'aria che sentiva stesse perdendo.

Adrian.

Adrian era colui che le aveva detto per primo di Draco e suo padre, l'aveva semplicemente trascurato perché la sua fiducia nel biondo era solida, ma ora - ora voleva sapere di più.

Amelie fece un respiro profondo spingendosi dal letto, e Theo non fu lento a seguire le sue azioni.

"Voglio fare una cosa." i suoi occhi si strinsero nei suoi, "E so che non ti piacerà perché Draco è ancora arrabbiato con te dall'ultima volta ma-"

"Non ti porterò da Adrian." Teddy scosse la testa, "L'ultima volta è stato un errore, e non lo ripeterò-"

"Allora andrò per conto mio."

I suoi occhi si spalancarono alle sue parole, le sue labbra si separarono per risponderle e convincerla a non andare da nessuna parte, ma sapeva che non poteva. Non avrebbe mai cambiato idea perché l'unica persona che sembrava essere abbastanza dotato per farlo era Draco - e Draco non era qui.

Lei iniziò a camminare verso la porta, aprendola, e proprio mentre stava per chiudersi dietro di lei,

"Aspetta!" gridò Theodore mentre camminava velocemente dietro di lei - solo per ricevere un ghigno divertito sul suo viso dall'altra parte della porta.

"Sapevo che avresti cambiato idea." la sua bocca si contorse  in un piccolo sorriso.

Theo la fissò. Cominciò a stringere i denti mentre ruotava attorno a ciò che stavano per fare e l'inferno che Draco gli avrebbe fatto passare una volta averlo scoperto. Non avrebbe vissuto un altro giorno.

"Se mi dici cosa ha fatto Draco, ti seguirò." alzò un sopracciglio prima di unirle, "Affare fatto?"

Gli occhi di Amelie si strinsero, incerto di essere pronta a ruzzolare sul soggetto sensibile del ragazzo biondo - ma era Teddy. Sapeva tutto quello che c'era da sapere su di lei, e sapere anche questo, non avrebbe cambiato niente.

"Sai come Draco cerca nella mia mente per trovare le cose?" disse Amelie mentre iniziavano a scendere le scale. Theo annuì, i suoi occhi illuminati dalla curiosità, "Beh, quando Draco cerca nella mia mente, anche io posso vedere la sua, e ho visto una cosa..."

Deglutì, "Una cosa che non avrei mai dovuto vedere. Non sono sicura di come potevo vederlo perché qualcuno gli ha tolto i ricordi, ma ho letto qualcosa a riguardo, e si dice che se una persona che originariamente possedeva quei ricordi si fida di te. Tu puoi, se sei abbastanza forte mentalmente, vedere le cose che sono state tolte."

Lui annuì di nuovo mentre camminava nel corridoio, "É quello che mi sta facendo Draco. Mia madre mi ha tolto il ricordo che vogliono tutti, ed è difficile recuperare un pezzo come quello." 

"Ma tu hai visto la sua mente, vero?" le domandò Theodore, leggermente fermandosi sui suoi passi.

"Vero."

"Allora lui come fa a non vedere la tua? Voglio dire, se lui si fida così tanto da permetterti di vedere cose che qualcuno ha cancellato dalla sua mente, perché non può trovare tua madre nei tuoi ricordi?"

Amelie abbassò lo sguardo, e il suo cuore fece di nuovo male.

Ci aveva pensato anche lei. Perché Draco si fidava abbastanza di lei, ma lei no, e la sola risposta che aveva alla domanda che era incastrata nella sua mente - era che lo sapeva. Aveva la sensazione che lui non fosse onesto con lei, e non riusciva a darsi a qualcuno di cui non si fidava totalmente.

"Immagino che non mi fido di lui." abbassò la voce mentre entrambi esitavano, uno di fronte all'altro sui gradini verso il seminterrato.

"Che sciocchezza." quasi Theodore ringhiò, "Amelie, alcune volte mi sento come se tutta questa gentilezza ti dà alla testa. Come puoi dire che non ti fidi di lui? Ti fidi di lui più di chiunque altro."

"Io non-"

"Oh, ma lo fai, e non c'è niente di male in questo. Posso solo immaginare che lui abbia fatto qualcosa di terribile per averti fatto arrabbiare così, ma Amelie, non buttare tutto via."

"Non sai nemmeno cosa ha fatto." le sue mani caddero sui suoi fianchi in sconfitta, "Ha ucciso mio padre, Teddy. Ha ucciso mio padre, e poi mi ha mentito a riguardo, tutto perché io mi fidassi di lui-"

"Era quello il ricordo che gli è stato tolto?" Theo cercò di nascondere l'espressione impressionata crescere su di lui mentre annuiva, "Allora come puoi essere arrabbiata per qualcosa che nemmeno ricorda?"

"Stai seriamente dalla sua parte?" disse Amelie, più forte stavolta, e anche se era arrabbiata con lui, per diventarlo completamente all'orizzonte - lui non riuscì a non notare quanto fosse cresciuta, come non si era piegata, come si era alzata per la sua causa e la sua mente.

"Non sono dalla parte di nessuno, ma se Malfoy avesse avuto una ragione per averlo fatto. Penso che dovremmo fidarci di lui. Non è un cattivo-"

"Ha ucciso mio padre, Teddy. L'ha spalmato, insieme al signore oscuro, come non fosse niente, come se lo facesse ogni giorno."

"Che ti aspetti che faccia allora? Se il signore oscuro era vicino a lui, cosa avrebbe dovuto fare? Dire no? Rifiutare? L'avrebbero ucciso, Amelie."

Le sue spalle sprofondarono alla realizzazione che il suo migliore amico avesse più che ragione.

"L'ha fatto per avvicinarsi a me, Teddy. Mi ha mentito, e mi ha usata per prendere i miei ricordi e trovare mia madre. Draco mi ha preso in giro."

"Ma..." Theodore le diede uno sguardo confortante, "Non te l'ha detto? Voglio dire, non puoi essere arrabbiata con lui quando lui è stato onesto con te su questo, mesi fa."

"Non dirmi cosa posso o non posso essere-"

"Non lo sto facendo, ti sto solo dicendo di metterti anche nei suoi panni. Malfoy ha fatto tanto per noi, sia a me che a te e sì, Amelie, mia intelligente, bellissima Amelie-" Theo posò le sue mani sulle sue spalle.

"Forse era diverso prima che voi due vi conosceste veramente, prima che ti portasse qui la prima volta. Forse aveva qualche piano nascosto, ma non ce l'ha più. Se si fida abbastanza di te da farti vedere la sua mente, anche i pensieri che lui non può vedere - merita il beneficio del dubbio."

"Non ha mai interrogato noi o le cose che fai. Si fida di te, Amelie, e credo che anche tu devi fidarti di lui."

Le sue parole colpirono la sua anima e la lasciarono senza fiato davanti a lui, da qualche parte in quello che aveva detto - sapeva avesse ragione. Che avrebbe dovuto almeno lasciare che Draco le spiegasse.

"Ma se ne è andato, e non so quando-"

"Tornerà domani. Ha detto che non voleva che dovessi vederlo quando eri arrabbiata, e suo padre aveva bisogno di lui per qualcosa."

Lei si accigliò, "Perché te l'ha detto?"

Theodore scrollò le spalle mentre sorrideva, appoggiandosi contro il muro del corridoio, "Immagino sappia che tra i due io sono quello ragionevole."

"Ma davvero?" Amelie poté sentire una curva sulle sue labbra alle parole di Teddy.

"Credo di sì." la schiena di Theodore si piegò sulla parete, la sua spalla contro la sua mentre annuiva verso le scale, che conducevano al seminterrato, "Sei sicura di volerlo fare? Vuoi ancora vederlo?"

I suoi respiri accelerarono, e le sue dita si arricciarono in due pugni mentre si ricordava come le aveva parlato Adrian l'ultima volta che era andata laggiù, ma quella volta - era sola, e ora c'era Theodore con lei.

"Sì."

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