{3} Miele
Mentre la terza isola si avvicinava all'orizzonte, dopo tre ore di volo circa, Mugman si schiaffò la mano in fronte ed esclamò:
-Per tutte le tazze! Non possiamo atterrare sulla terza isola come se niente fosse! Tu sei una Senza Contratto ed io sono ricercato! Non passiamo esattamente inosservati!-
Hilda ci rifletté su, poi planò verso la terza Die House. Arrivati a pochi metri da terra, si sgonfiò e lei e Mugman percorsero l'ultimo tratto a piedi prima di infilarsi nella costruzione a forma di dado, sbattendo con forza la porta dietro di loro.
-Siamo stati veloci... Dubito che ci abbiano visti...-
Osservò la ragazza spolverandosi le mani. Mugman stava ancora digerendo l'avviso e la sua compagna se ne accorse dallo sguardo basso.
-Ho un'idea...-
Il ragazzo alzò gli occhi e la vide afferrare un sacco di iuta in miniatura da sotto la gonna. Con un gesto secco simile ad una frustata, il sacco si ingrandì.
-Dentro.-
-Perché ti porti dietro un sacco?-
-Pensi che quei mini-dirigibili che ti hanno attaccato sbuchino dal nulla? O pensi che abbia sempre voglia di saltare per afferrare le nuvole?-
-Ma saresti troppo sospettabile!-
-Fingiti una tazza: non sospetteranno nulla!-
Fece Hilda con un tono provocatorio. Mugman incrociò le braccia e replicò:
-Non entrerò in un sacco che è uscito dalla tua gonna: chissà dove è stata ultimamente...-
La ragazza gli diede una tempestiva tuonata con gli occhi e lo ficcò nel sacco senza troppi complimenti, caricandoselo in spalla. Mugman si agitò.
-Dopo mi ringrazierai! Ora fingi di essere una tazza morta!-
Il ragazzo smosse la iuta per un'altra manciata di secondi, poi si rassegnò all'immobilità. Sistemandoselo meglio in spalla, Hilda aprì la porta della Die House e rimase impressionata dal numero di api, pesci, marinai e altri strani personaggi che giravano. Deglutì, sentendosi giustamente scoperta, e si diresse a testa bassa verso l'edificio di Rumors Honeybottoms, cercando di non farsi notare. In molti si soffermavano su di lei, alcuni sul suo corpo, altri sul suo sacco, altri ancora sulla sua sfortunata fama.
-Stai camminando lentissima...-
Sussurrò Mugman, impaziente.
-Stai zitto, non sai che significa essere al centro dell'attenzione come lo sono io ora!-
Arrivata di fronte al portone, Hilda sistemò nuovamente il sacco e suonò al campanello più alto mettendosi in punta di piedi. Un disturbante ronzio si sentì dall'esterno prima che venisse aperto. Un migliaio di uffici di forma esagonale, tutti collegati e colorati alcuni in grigio ed altri in giallo acceso, si stagliavano verso l'alto, mentre altrettante api operaie facevano avanti, indietro, in su, in giù, a destra ed a sinistra tutte indaffarate. Hilda rimase un secondo sbigottita da tale organizzazione, ma lo stesso non si poteva dire dei lavoratori: non avevano neanche notato che qualcuno fosse entrato, che quel qualcuno fosse una delle due Senza Contratto e che portava un sacco strano. Ogni ape aveva il suo lavoro e svolgeva quello senza minimamente curarsi degli altri.
-Wow! Non saprei dire se la società sarebbe migliore o peggiore se tutti facessero così!-
-Io direi che la società ne gioverebbe e la socialità no. Potresti spicciarti? Non si respira qua dentro!-
Fece Mugman sottovoce agitando il sacco. Hilda sbuffò e cominciò a salire tutti i gradini a balzi. Il suo compare si lamentò ad ogni salto, finché la ragazza non esplose:
-Perché non hanno fatto un ascensore?-
-In realtà ce n'è uno.-
Hilda si volse verso chi aveva parlato: era una delle api operaie ed indossava una bombetta viola melanzana ed una mise grigiastra.
-Sul serio?-
Fece la ragazza dando un colpo di gomito al sacco che si agitava spasmodicamente.
-Certo: dammi le mani!-
Fece l'ape librandosi in volo.
-Oh, no no no... Se avessi voluto volare, avrei usato una delle nuvole qua fuori ma... Proprio non posso!-
-Non puoi mica usare questa cosa qua dentro, lo sai? Rumors non vuole che gli avversari partano avvantaggiati. Almeno... Questo è quello che ha detto ieri quando ha installato questa precauzione!-
Hilda si massaggiò il mento prima di dare un altro colpo al sacco.
-Ah... D'accordo... Ma proprio sicuro che mi vuoi accompagnare? Insomma, io sono...-
-Una Senza Contratto, lo so! E ti ammiro!-
La ragazza arrossì e non diede nemmeno il colpo al suo amico prima di afferrare le mani dell'operaia. Arrivati all'ultimo piano, l'ape lasciò cadere Berg a terra pesantemente, ansimando.
-Deve essere stata dura... Ti ringrazio molto!-
-E di che? In confronto al mio lavoro giornaliero, è un relax! Ci vediamo!-
I due si salutarono mentre uno andava verso il basso ed una verso l'ufficio del capo. Sulla cera appiccicata alla porta c'era inciso il nome di Rumors Honeybottom a caratteri cubitali, subito seguito dalla scritta: "Capo degli uffici". Hilda tirò su col naso e si sistemò per l'ennesima volta il sacco sulle spalle. Bussò cinque volte prima di sentire un arzillo:
-Avanti.-
Aperta la porta, le si presentò lo spettacolo del famoso "Capo degli Uffici" mentre sistemava su un paletto da golf sulla sua scrivania una minuscola pallina di cera prima di colpirla con una mazza di acero, guardando fuori dalla finestra chi avesse colpito. Dopo di ciò, Rumors si girò ed assunse un'espressione annoiata.
-Ah. Sei tu.-
Hilda tossicchiò un paio di volte ed annuì.
-Cosa ti porta qui?-
-Beh, vedi, ieri se...-
Due api operaie muscolose entrarono senza bussare e si posizionarono alle spalle di Hilda. Lei li guardò fisso prima di posare il sacco d'istinto.
-Non ti preoccupare, sono solo i miei bodyguard! Entreranno in azione solo se mi minaccerai in qualche modo.-
Fece Rumors con un tono beffardo. Hilda ridacchiò nervosa e riprese:
-Come dicevo... Una delle tue api è venuta al Casinò ieri. Sai... Cosa gli sia successo?-
-Abbiamo fatto l'appello: non manca nessuno. Ah, tranne Jeffree. Ora che mi ci fai pensare, avrei dovuto mandargli dei fiori per il diciottesimo fratello venuto a mancare in questo mese...-
-Allora è tornato?-
-Suppongo di sì...-
Cantilenò Rumors accarezzando la sua mazza da golf. Hilda non seppe come esprimersi e quell'incertezza le costò cara: uno starnuto proruppe dal sacco. Tutti i presenti si voltarono a fissare l'oggetto, ammutoliti.
-Ehi, ma guarda che strano, si sono confusi di nuovo! È la terza volta che dico di volere una tazza che NON STARNUTISCE!-
Marcò bene le ultima parole, ma Rumors la stava ignorando. Con un gesto curato e lento, posò la mazza sulla scrivania e chiese:
-Cosa c'è nel sacco?-
-Una tazza?-
Rumors Honeybottoms si alzò e schioccò le dita, ordinando:
-Tenetela ferma.-
Prima che Hilda potesse muoversi, le due api alle sue spalle la afferrarono per le braccia. Rumors si avvicinò al sacco e lo aprì. Mugman alzò la testa con il naso gocciolante.
-È un'ora che sto lì dentro, non ho resistito...-
Si giustificò il ragazzo. Hilda cercò di liberarsi dalla presa di quei due colossi, ma non ci riuscì. Rumors afferrò la mano di Mugman mentre lui si ritraeva spaventato. Fuori da ogni sua aspettativa, l'ape sorrise e cominciò ad alzare ed abbassare il braccio, come un saluto.
-Ma sei il piccolo eroe che mi ha battuto l'altra volta!-
Hilda si lasciò andare in un sospiro mentre i due bodyguard la lasciavano.
-Che ci facevi nel sacco di QUELLA?!-
Disse Rumors guardando male Hilda.
-Ecco, in realtà...-
L'ape mise un dito sulle labbra di Mugman e disse:
-Sssssh... Non dire nulla, dolcezza, credo di aver capito da sola... Stava cercando di portarti al Casinò!-
-Cosa? No!-
Tentò di intromettersi il povero Mugman, ma Rumors lo ignorò ed ordinò:
-Tenetela chiusa in cantina fino al mio rientro!-
Le due api fecero per riacchiappare Hilda quando Mugman ne trattenne uno per la maglietta.
-Fermi! Lei è mia amica!-
Seguì un attimo di silenzio, nel quale i bodyguard esitavano ed Hilda si era schiacciata spalle al muro per paura che potessero decidersi troppo in fretta. Rumors squadrò per bene la ragazza, massaggiandosi il mento.
-Sei sicuro?-
-Sì!-
L'ape annuì.
-Bene. Se è tua amica, allora è anche amica mia!-
I due bodyguard si scambiarono uno sguardo perplesso ed alzarono le spalle prima di uscire dall'ufficio. Rumors ed Hilda si scambiarono una stretta di mano amicale mentre Mugman sorrideva al pericolo scampato.
-A parte gli scherzi... Cosa volete da me?-
-Sai tutto di tutte le tue api, no?-
-Assolutissimamente no! Chi te l'ha detta questa cazzata?-
-Gira voce in tutte le isole che...-
-Se dovessi sapere tutto su tutte le mie api, non avrei un ufficio solo: ne avrei cinque solo per i fogli!-
Mugman ridacchiò divertito. Hilda diede uno sguardo fuori la porta, ma la situazione non era cambiata: le migliaia di api volavano, ticchettavano col computer, parlavano al telefono e, più importante, ignoravano i dintorni.
-Ci saranno minimo centomila api là fuori! Come facciamo a sapere qual è quella che stava al Casinò ieri?-
-Ho un piano.-
Disse Rumors atona. Prese un minuscolo microfono da sopra al tavolo ed urlò al ricevitore:
-CHIUNQUE DI VOI BANDA DI DEBOSCIATI È ANDATO AL CASINÒ IERI, SALGA SUBITO NEL MIO UFFICIO!-
Attaccò con forza e Mugman ed Hilda, con le orecchie tappate, la lasciarono fare. Meno di un minuto dopo, la porta dell'ufficio si aprì scricchiolando.
-Ehi! Ma tu non sei l'operaio che mi ha aiutato a salire?-
L'ape con la bombetta melanzana e la mise grigia alzò lo sguardo appena sentita la voce di Hilda, ma lo riabbassò all'istante incrociato quello del suo capo.
-Che cosa avevamo detto sul Casinò?-
-C-Che iI Diavolo è nostro nemico... E che... Nessuno doveva più tornarci...-
Hilda e Mugman si guardarono, persi.
-Sei fortunato: siccome è successo qualcosa ieri al Casinò, abbiamo bisogno di te per la testimonianza. Fate la domanda.-
Concluse Rumors con un tono leggermente più soave, abbandonandosi sulla sedia. Mugman si grattò la nuca e cominciò raccontando di Cala Maria e del malo modo in cui Werner e King Dice gli avevano impedito di entrare ed Hilda, invece, raccontò dell'incontro con il poi scomparso Cuphead.
-Non sei uscito con noi... L'hai visto uscire?-
L'ape ci rifletté su.
-Mi dispiace... Non l'ho visto...-
Rumors stava per intervenire, ma l'operaio continuò:
-Però: ho sentito King Dice discutere con qualcuno... Parlavano di lui e di quanto fosse sciocco o qualcosa del genere...-
Gli occhi di Rumors si ridussero ad una fessura e con un gesto rapido si mise il bavaglino.
-Quei due me la pagheranno!-
Hilda sussurrò all'operaio:
-Come mai è così protettiva nei confronti di Mugman e Cuphead?-
-Qui all'alveare è una tradizione: quando si viene battuti in una lotta da qualcuno, rispettiamo chiunque abbia vinto! Nel caso di due giorni fa era il Diavolo, ma siccome Cuphead e Mugman ci hanno battuti ieri, sono loro i nostri nuovi eroi!-
-È una cosa piuttosto strana...-
Commentò Mugman mentre guardava inorridito Rumors che affilava il coltello con la forchetta.
-Beh, è una tradizione.-
Tagliò corto il capo stringendo i pugni.
-Voi avete dimostrato il vostro valore ed avere qualcuno che lo metta in dubbio è imperdonabile!-
Gli altri tre la fissavano paralizzati, pensando se fosse bene agire o se fosse meglio lasciar stare.
-Non possiamo entrare nel Casinò se abbiamo Mugman appresso e... Me.-
Parafrasò Hilda gesticolando.
-Chi era la persona con la quale testa cubica stava parlando?-
Dopo un secondo per capire che "testa cubica" era King Dice, l'operaio rispose:
-Era di questa isola... Questo è sicuro... Ed aveva una voce estremamente grave.-
-Ok, era Capitain Briney Beard.-
-Ma poteva essere anche dottor...-
-Oh, no, era il capitano, te lo assicuro!-
Disse Rumor troncando Mugman.
-Dovremmo andare a parlargli mentre tu resti qui, Mugman.-
Esclamò Hilda aprendo la porta.
-Perché dovrei rimanere qua?-
Ribatté il ragazzo, piccato.
-Stavano parlando male di tuo fratello. Devo aggiungere altro?-
-Sì, ma magari sa qualcosa in più! Mi nasconderò in una botte e non mi vedrà mai!-
-La mia tradizione vieta di insultarti, ma posso fare questo...-
Si schiarì la gola.
-Non sei la persona più brava del mondo a nasconderti.-
Mugman fece l'offeso.
-Posso essere silenzioso se voglio! Ti prego... Devo saperne di più!-
Hilda scosse la testa, ma Rumors annuì vigorosamente.
-Tu sei d'accordo con me, vero?-
Chiese l'ape al suo operaio.
-Ehm... Certo... Solo perché non voglio essere licenziato...-
Finì la frase con un sussurro.
-Due contro uno! Il piccoletto viene con noi!-
Concluse Rumors dandogli una forte pacca sulla schiena. I tre uscirono dall'edificio dopo aver salutato l'operaio e si diressero quatti quatti verso il molo di legno dove stava attraccata una grossa nave rosso papavero, antica ma per niente rovinata. Piuttosto larga, con le vele ritirate ed estremamente fonda. Appena si furono avvicinate a vista, le due ragazze fecero cenno a Mugman e lui annuì, saltando nella botte più vicino. Il capitano aveva tanti problemi col vino, perciò trovarne una non fu difficile, il vero problema fu entrarci: Mugman era un ragazzino, ma non così piccolo da entrare in un contenitore così stretto! Dopo essersi sistemato con varie imprecazioni, la botte smise di scuotersi e le due ragazze ripresero a camminare come se non fosse successo nulla. La nave le fissò storto prima esibirsi in un poderoso fischio.
-Capitano! Abbiamo dei mozzi a prua!-
Il barbuto capitano della barca stava annodando due cime con un nodo piano e si voltò distrattamente.
-Arrivo, arrivo...-
Strinse il nodo con un gesto secco e biascicò prima di sputare a terra e di rialzarsi in piedi, sistemandosi i calzoni. Le due ragazze si scambiarono un'occhiata preoccupata. Con passo deciso, il capitano arrivò a prua e si sporse prima di fare, con un tono meno rozzo:
-Altro che mozzi! Sono due splendide fanciulle!-
-Giuro che gli taglio la lingua...-
Sibilò Rumors pronta a lasciargli un incantesimo. Hilda pregò che Briney non avesse sentito e chiese:
-Ieri eri al Casinò? Perché ho visto qualcuno che ti assomigliava...-
-Ahaha! Sì, stella, ero al Casinò ed ho vinto quasi cinque gettoni d'oro! Può anche darsi che ci torni stasera, vuoi venire?-
-Ehm... No...-
Fece Gilda trattenendo per il bavaglino la sua compare che stava cercando in tutti i modi di saltargli al collo.
-Hey, Honeybottom, non sei un pochettino agitata? Che ti prende? Lavorare h 24 è troppo impegnativo per una regina come te?-
Si puntò la fascia stretta in testa alla fine della frase ed esplose in una sonora risata. Rumors smise di cercare di raggiungerlo e si sistemò la corona in testa.
-Esattamente, non è che ieri hai visto dove è andato Cuphead? L'ho perso di vista e...-
-Perché me lo stai chiedendo?!-
Briney Beard smise di essere gentile e fissò truce le due ragazze. La nave sbuffò sonoramente facendole retrocedere.
-È... è solo che...-
Boccheggiò Hilda.
-No! Per me quei due fratellini non sono più abitanti di queste isole e ora, se vorreste scusarmi...-
Fece il capitano dando un colpo secco all'albero maestro. Un gancio puntò dritto Rumors e Hilda, le quali si gettarono al lato per non essere colpite. Una botte (quella dov'era nascosto Mugman) venne sollevata dalla fune.
-Avrei altro da fare!-
Due occhi spuntarono sulla botte che si catapultò da sola sul molo, investendo in pieno le due ragazze e trascinandole fino ad un edificio al limitare del porto, dove andò a sfracellarsi miseramente facendo volare il povero Mugman che cadde di testa. Briney sbuffò pesantemente col naso e tornò ad annodare tra loro le cime. Una piccola pozzanghera di latte si era formata sotto la testa del ragazzo prima che lui potesse raddrizzarsi. Le sue due compagne ebbero la stessa difficoltà a riassestarsi dopo un simile atterraggio ed i resti della botte giacevano immobili al lato di quell'edificio.
-Almeno non si è accorto che stavo nella botte!-
Fece Mugman scuotendo il capo. Rumors riuscì a riprendere il volo e diede una mano alla sua amica.
-Già... Rassicurante...-
-Quello nasconde un segreto, ve lo dico io!-
Fece l'ape incrociando le braccia. Una voce si sentì soffocata da dentro l'edificio:
-Chi ha bussato?-
I tre andarono nel panico e si precipitarono verso la spiaggia il più velocemente possibile. Arrivati lì, sicuri che non ci fosse nessuno, ripresero un'andatura normale.
-È stato un buco nell'acqua...-
Fece Mugman dando un calcio ad una conchiglia, frustrato.
-Già. Se non potevamo entrare prima, figuriamoci ora! Da quello che ho capito, Briney frequenta il Casinò giornalmente: lui e King Dice potrebbero essere complici!-
Concluse Hilda pensierosa.
-Forse hai ragione...-
-O forse no.-
I tre si guardarono a lungo prima di capire che non era stato nessuno di loro a parlare. Hilda e Rumors si chiusero intorno a Mugman per nasconderlo, ma la voce tornò:
-Non vi preoccupate!-
Le due ragazze si voltarono verso il mare e videro Cala Maria, alta circa 1 metro più di entrambe, mentre sorrideva complice.
-Sto dalla vostra parte.-
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