{2} Ricercato
Un forte bussare alla porta scosse Mugman dal suo sonno. Mugugnando ed ancora convinto che fosse Elder Kettle, si tirò le coperte fin sopra alla testa.
-Ancora cinque minuti...-
I colpi alla porta di fecero più insistenti e più forti, tanto che la pentola con la zuppa tremò. Mugman balzò seduto ed una voce minacciosa da donna urlò da fuori:
-Apri, Mugman! Sappiamo che sei lì dentro!-
Il ragazzo si stropicciò gli occhi e si alzò, infilandosi le scarpe e la maglietta. Si diresse a passo strascicato verso la porta di ingresso, bevendo un po' di latte dalla sua cannuccia. Appena uscì, smise di bere e rimase impalato di fronte a quelli che stavano bussando. Baroness Von Bon Bon, Goopy le Grande e Grim Matchstick stavano sull'uscio impazienti e lo fissavano quasi volessero dargli fuoco.
-Uhm...-
Biascicò Mugman.
-Come posso aiutarvi?-
Baroness fece un verso di stizza e allungò una mano per afferrare il braccio di Mugman, il quale indietreggiò confuso.
-Woah! Che volete a quest'ora?-
-Vieni con me, caro! Io sono la più simpatica!-
-Ma stai zitta, Bon Bon! Lo dici solo perché lo vuoi tutto per te!-
Inveì Goopy dandole un pugno sulla spalla. Baroness smise di fare la gentile e si volse verso la palla azzurra per mollargli uno schiaffo sul naso.
-Come ti permetti? Come se non volessi anche tu portarlo al Casinò!-
Mugman aveva deciso di rimandare i problemi del giorno prima per l'indomani, ma si pentì di averlo fatto. Ancora più domande di fecero spazio nel suo cervello. Grim gli stava accanto e fissava i due litiganti senza sapere come intervenire.
-Tu hai tutti i dolci che ti pare ed un castello: di certo non ti serve altro denaro!-
-Egoista! Come credi che possa mantenermi ora che il mio castello è mezzo sfasciato!-
Disse Baroness facendo la drammatica.
-N-N-Non vorrei i-interrompere, ma... N-Non dovevamo di-dividercelo?-
Con due passi a destra, Mugman si allontanò dal drago che aveva appena parlato, incapace di capire cosa volesse dire ma temendolo lo stesso. Baroness e Goopy lo fissarono eloquenti.
-Io non divido niente con nessuno! Se volete, posso darvi dei dolcetti ad Halloween!-
Ridacchiò la ragazza con una mano davanti alle labbra.
-Davvero? Beh, da parte mia riceverai solo un pugno!-
Minacciò Goopy mettendosi il guanto da box.
-S-Sapete cosa? Da-da me invece non ri-ceverete nulla!-
I tre presero a litigare e a minacciarsi, così Mugman ne approfittò e corse via per cercare un posto dove rifugiarsi.
-Se proprio vuoi prenderlo, allora catturalo!-
-N-Non ho n-nessun prob-blema!-
-Ah, n-no?!-
Gli fece il verso Goopy ridacchiando. Grim sbuffò fumo dal naso, offeso.
-Un secondo... Perché Baroness non inserisce più nessun commento?-
Notò la palla. I due si voltarono e la videro mentre correva appresso a Mugman.
-Stanno scappando!-
Esclamarono il drago ed il boxer all'unisono.
Riuscito a seminare Baroness, Mugman si guardò intorno per cercare il posto meno sospettabile per nascondersi.
-È appena dopo questa foresta!-
-Prendiamolo!-
Sentito l'eco delle voci dei tre figuri, il ragazzo si buttò sotto il bancone dell'Emporio, totalmente nel panico. Grim si poggiò lì vicino e si guardò bene intorno. Baroness lo raggiunse con la gonna alzata ansante, e dietro di lei li raggiunse a balzi Goopy. Dopo essersi scrutati intorno per un po', Baroness sbuffò:
-Mi avete rallentata!-
-S-Sc-Scusi?!-
Esclamò il drago con le narici infiammate.
-Ragazzi, non litighiamo! Altrimenti nessuno di noi prenderà il premio finale!-
La ragazza ed il drago sbuffarono in segno di resa mentre Goopy si diresse verso l'Emporio. Mugman si strinse in un angoletto, timoroso che potessero vederlo.
-Porkrind? Ci sei?-
Il maiale, proprietario del negozio, si affacciò mentre puliva una bottiglietta sporca di un liquido verdastro, probabilmente una delle tante pozioni che vendeva solo lui in tutta Inkwell Isle. Appena vide che si trattava di quei tre, grugnì infastidito.
-Che volete?-
Baroness fece per parlare, ma Porkrind la anticipò:
-Siete i quinti a venire oggi e no, non so dove si trova!-
-Com'è che non hai affisso l'avviso, Porkrind?-
Intervenne Goopy con un sopracciglio alzato.
-Io non ho intenzione di affiggerlo e voi non dovreste seguirlo!-
Scattò il maiale sbattendo forte il gomito sul bancone fissandoli truce tutti e tre. I clienti si sentirono improvvisamente penetrati da quello sguardo ed indietreggiarono stringendo i denti.
-State cercando la persona sbagliata! Dovreste andare dal Diavolo, non da Mugman! Il ragazzino ha tentato di salvarvi!-
-Ma non l'ha fatto, dico bene?-
Trovò la forza di rispondere Goopy.
-I nostri contratti sono ancora dal Diavolo!-
-Non tutti voi siete ancora sotto il suo controllo, dico bene?-
-Tsk!-
Si inserì Baroness.
-Non me ne parlare! Quei due stronzi che sono stati liberati non meritano proprio di vivere su queste isole!-
C'era un tale carico di acido nella sua voce che Mugman si sentì in dovere di intervenire, ma si ricordò di non poterlo fare e seguitò a domandarsi a mente:
-Di che diamine vanno parlando?-
-Ehi, pistacchietto!-
Esclamò Porkrind puntando con un cenno del grugno il drago. Lui sussultò spaventato e balbettò:
-C-Co-co-cosa?-
-Sei piuttosto silenzioso per far parte di questa banda, non ti pare?-
Con altri due giri di tovagliolo, la bottiglia fu pulita completamente e venne sbattuta sul bancone con violenza.
-Non affiggerò quell'avviso perché è ingiusto che un eroe come lo è Mugman debba essere messo in vendita!-
-Vedremo che ne pensaranno il Diavolo ed il suo braccio destro quando passeranno nel tuo emporio, Porkrind!-
Concluse Baroness facendo cenno ai suoi due accompagnatori di seguirla. Tornò la quiete e Porkrind, una volta assicurato che non sarebbero tornati, lanciò un grugnito infastidito e tornò a pulire un altro alambicco. Mugman rimase ancora sotto il bancone a riflettere:
-In vendita... Che significa? Perché sono venute altre persone a chiedere la stessa cosa? Di quale avviso stavano parlando?-
Si massaggiò la fronte cercando di calmare la raffica di domande che gli si erano accumulate in testa ed uscì dal suo nascondiglio dicendo:
-Il posto più aggiornato su quest'isola dove stanno tutti gli avvisi nella bacheca è il bar di Ribbit e Croaks! Devo entrare là dentro cercando di non farmi notare! Grazie mille per avermi coperto, Porkrind!-
Il proprietario dell'Emporio lo fissò senza capire.
-Veramente non sapevo che fossi lì sotto...-
-Non importa! Io vado! Ci vediamo!-
Superò il bancone con un balzo e si diresse verso il bar. Prima di entrare dalla porta principale, cercò un'entrata alternativa, ma non ne trovò nessuna.
-Tenterò di farmi più piccolo delle mosche che frequentano questo locale...-
Si disse fra sé e sé mentre apriva cautamente la porta. Per essere mattina, il locale era abbastanza affollato: c'erano solo sette tavoli liberi ed una mosca in smoking stava suonando un dolce jazz al pianoforte, cantando al microfono con voce soave. Mugman si infilò le mani in tasca ed urtò casualmente la pozione che aveva comprato il giorno prima con le dita. La tirò fuori in automatico e se la bevve, pensando che avrebbe avuto un vantaggio se qualcuno lo avesse attaccato. In punta di piedi, Mugman raggiunse un angoletto appartato e buio all'apparenza deserto e memorizzò la sua localizzazione mentre andava verso la bacheca. Stava per raggiungerla quando una carota gli sfrecciò davanti al naso. D'istinto, Mugman si nascose nell'angoletto e subito dopo un grido spezzò la magia del jazz:
-Cagney! Fai attenzione o mi spaventerai i clienti!-
Il ragazzo si sporse un po' da dietro l'angolo e vide Ribbit mentre fissava Cagney Carnation dritto negli occhi.
-Scusa, Rib!-
Fece il fiore con un tono seccato.
-Ma sono così arrabbiato in questo momento che potrei ucciderli i tuoi clienti!-
La mosca smise di suonare e si voltò verso il bancone insieme ad un'altra decina di clienti. Croaks soggiunse e diede un leggero pugno sulla nuca del fiore.
-Piano con le parole! Anche a noi Porkrind ha dato buca!-
Mugman cominciò ad essere interessato e si sporse un po' di più per osservare la scena.
-Un bicchiere di fertilizzante, per favore!-
Chiese Cagney ancora un po' piccato. Ribbit fece un verso rassegnato e cominciò a prendere un sacchetto dalla credenza accanto alla bacheca. Se Croaks non fosse stato con la testa lì davanti, Mugman avrebbe potuto leggere quel benedetto avviso, ma si contentò di ascoltare quello che avevano da dirsi Carnation e l'altro rospo.
-Io non riesco a credere che se lo siano lasciato scappare! E voi?-
-Non saprei cosa dire... King Dice ridacchia sempre mentre parla. Può anche darsi che non se lo siamo lasciato scappare!-
Intervenne Croaks mentre si scrocchiava le dita.
-Dubito. Perché l'avviso allora?-
-Potrebbe essere una trappola per i due Senza Contratto!-
Osservò Ribbit mentre frullava in fertilizzante e preparava il bicchiere. Cagney e Croaks si scambiarono un'occhiata. La porta del locale si aprì e Mugman sentì l'impulso di rinascondersi. La musica e le discussioni che avevano mantenuto il bar in vita fino a quel momento si spensero all'improvviso, come se da fuori fosse passata una ventata talmente fredda da aver congelato tutti i presenti. Sentendosi scoperto, Mugman si ricantucciò ancora di più. Dopo trenta, lunghissimi secondi di mutismo, il locale si riempì di sussurri. Ascoltando bene, il ragazzo riuscì a capirne qualcuno:
-Ma che ci fa qui?-
-Se ne va ancora in giro come se niente fosse?-
-Cosa vuole?-
Consumato dalla curiosità, Mugman si sporse leggermente e riuscì a vedere solo il bancone e la bacheca ancora mezza coperta dalla testa di Croaks. I tre non parlavano e fissavano la porta di ingresso. Ribbit mise il bicchiere di fertilizzante sul bancone e si diresse piuttosto alterato verso uno dei tavoli. Mugman si rese conto che ormai l'attenzione era completamente rivolta al nuovo arrivato e si sporse del tutto, riuscendo a seguire con lo sguardo dove andava Ribbit. Arrivò davanti ad un tavolo per uno e seduta sulla sedia con il menù in mano c'era Hilda Berg. La ragazza alzò lo sguardo con estrema calma e chiese, con un tono di voce sottile e malizioso che non le si addiceva:
-Sì?-
-Che cosa ci fai tu, sporca Senza Contratto, nel nostro locale?-
Mugman capì che Hilda doveva essere una delle due persone ad essersi liberata dal contratto e prese a seguire la scena con più attenzione. Tutte le domande che lo tormentavano si stavano rispondendo da sole davanti ai suoi occhi e non voleva perdersene neanche una.
-Non avrò più il mio contratto, ma sono pur sempre una cliente. Posso ordinare o avete preferenze?-
Ribatté acida avvicinandosi a Ribbit col viso. Il rospo non riuscì a rispondere, quindi tornò al bancone in silenzio. Cagney finì il fertilizzante in un sorso solo e, in un impeto di rabbia, Croaks strappò un foglio dalla bacheca, dirigendosi verso il tavolo di Hilda. Mugman notò che la foga con cui aveva strappato quell'avviso era tanta da aver lasciato un pezzo di carta. Aguzzando gli occhi, riuscì a leggere:
"...contattare King Dice...presto!!!"
Mugman cominciò a preoccuparsi e tornò con gli occhi al tavolo di Hilda. Croaks le stava sventolando il foglio davanti al naso gridando:
-Ne sai niente?-
Hilda non perse il suo sorriso calmo e disse solo:
-Mettiamo il caso che io ne sappia qualcosa... Perché lo verrei a dire proprio a te?-
-Perché sei una lurida Senza Contratto e la ricompensa non fa per te! È da ieri notte che cerchiamo questo qui ed ancora nessuna traccia!-
Senza saperlo, Croaks aveva dato un vantaggio a Mugman girando il foglio verso di lui, ma appena il ragazzo lesse cosa c'era scritto si sentì soffocare:
"Ricercato! Mugman (foto) Questo individuo ha spezzato la pace di Inkwell Isle! Se lo trovate... oppure il Diavolo al più..."
Mugman cercò di digerire la situazione, ma si sentiva ancora il petto schiacciato da un macigno invisibile. Anche se stava ancora respirando normalmente, si sentì mancare l'ossigeno. Hilda Berg si limitò a rispondere, tornando con gli occhi sul menù:
-Posso ordinare?-
Croaks perse la pazienza e le urlò:
-Una ricompensa di 500 gettoni d'oro e la liberazione dal contratto! Non puoi non essere un minimo toccata da questa generosa offerta!-
-Quanto?-
Si lasciò scappare Mugman sottovoce sporgendosi ancora di più. Lo sguardo di Hilda puntò dritto verso di lui e così tornò a rintanarsi nell'ombra, ma sembrò che gli occhi della ragazza lo avessero trapassato. Infatti tornò subito con lo sguardo sul rospo.
-Se sapessi dove fosse, non te lo direi! La ricompensa è molto vantaggiosa anche per me ed ora vorrei una cioccolata tiepida, cortesemente.-
Disse la ragazza rimanendo impassibile, sorridente e calma, e facendo saltare dal suo pollice due gettoni d'oro. Croaks li afferrò al volo e riattaccò il foglio sulla bacheca mentre preparava la cioccolata. Dopo essersi guardata un secondo intorno, Hilda si alzò e si diresse dritta dritta verso l'angoletto di Mugman.
-Ecco! Mi ha visto! Sono fottuto! Di brutto, anche!-
Pensò il ragazzo mentre in un ultimo disperato tentativo cercava di nascondersi meglio. Berg si appoggiò con nonchalance al muro dall'angolo e vi bussò tre volte prima di sussurrare:
-Vieni fuori. Ti ho visto.-
Mugman deglutì e, lentamente lentamente lentamente, si sporse dall'angolo con lo sguardo basso, per evitare contatto visivo con Hilda. Lei lo squadrò per un secondo e poi, senza preavviso, lo prese sottobraccio e si nascose con lui nell'angoletto buio.
-Hilda, ma cosa...-
-Ssssh...-
Gli disse la ragazza tappandogli la bocca.
-Volevo solo dirti... Grazie un milione per avermi liberata!-
Lo abbracciò stretto e Mugman rimase nuovamente impalato con le gote rosse.
-Si può sapere che ti prende? Non volevi consegnarmi al Casinò?-
-Chi? Io? Mai!-
Mugman la squadrò dall'alto in basso e disse:
-Come faccio a fidarmi di te?-
-Cuphead mi ha raccontato quello che avete fatto!-
-Cuphead? Ci hai parlato?-
Quell'esclamzipne venne fuori un po' troppo rumorosa, infatti Cagney si volse stranito verso il tavolo di Hilda. Non vedendola, esclamò:
-Ehi, stella! Dove sei finita?-
Con una mano premuta sulla bocca di Mugman, Hilda rispose tentando di suonare convincente:
-Sto andando in bagno! Cos'è? Non ti fidi?-
-No, no... Figurati...-
Rispose Cagney debolmente tornando a fissare il legno del bancone con le guance rosse. I due all'angoletto tirarono un sospiro di sollievo.
-Sì. Ieri sera, al Casinò.-
-Che stava facendo?-
-Stava giocando alla roulette! Stava anche per vincere una bella somma, diciamo che è un ragazzo fortunato!-
-Non ti dico...-
Sibilò Mugman un po' indignato: suo fratello non lo aveva aspettato per giocare? Certo che era proprio ghiotto!
-Mi ha spiegato che avevate intenzione di bruciare i contratti e sconfiggere il Diavolo! Così ci siamo messi a parlare di altro dopo che ebbi smesso di lanciargli frecciatine per la sconfitta ed abbiamo parlato anche di te!-
Mugman stette ad ascoltare in silenzio, guardando fisso le mani di Hilda mentre gesticolava.
-Poi è scomparso dicendo che doveva fare una cosa e non l'ho più visto... A mezzanotte King Dice ci ha cacciati tutti ed ha mi ha detto che il mio contratto era stato bruciato!-
Concluse sorridente la ragazza.
-Però... Non l'ho visto uscire.-
-Già. A casa non c'era. Non possiamo andare nemmeno a controllare, se Baroness e Grim che sono della seconda isola sanno dove abito, lo sanno anche gli altri.-
I due stettero in silenzio per un lungo istante.
-Cosa possiamo fare?-
-Hai per caso visto qualcuno che stava lì al Casinò che potrebbe aiutarci?-
Hilda ci rifletté un attimo.
-Oh!-
Esclamò, schioccando le dita.
-C'era una delle api operaie della terza isola!-
-Rumors Honeybottoms!-
Fece Mugman sorridendo. Un rumore ceramica che batte sul legno riscosse i due alleati.
-È la mia cioccolata... Farei meglio a tornare là fuori!-
-Ferma!-
Mugman gli afferrò il braccio per trattenerla.
-Ed io come esco?-
-Farò un diversivo finita la cioccolata!-
Gli fece un cenno con la mano e tornò al suo tavolo. Il ragazzo non era ancora sicuro di potersi fidare di Hilda, perciò si sporse leggermente per osservarla e preparò le gambe alla fuga.
-Ce ne hai messo di tempo...-
Scherzò Croaks. La ragazza si sedette con garbo e si limitò a dire:
-Il tuo scarico non funziona...-
Cagney aveva in mano un altro bicchiere di fertilizzante mentre Ribbit stava pulendo la macchina della cioccolata. Hilda afferrò la tazza e la scosse leggermente prima di bere due sorsi.
-Starò qui nascosto per un'ora...-
Sibilò Mugman fra i denti. Uno dei clienti si girò per sbaglio verso l'angoletto e sgranò gli occhi.
-Ma quello non è Mugman?-
Cagney Carnation si ingozzò e si voltò verso dove aveva indicato quel cliente esattamente come Ribbit e Croaks, che smisero di fare quello che stavano facendo per controllare, mentre Hilda si strozzò con la cioccolata. La musica si fermò per la terza volta.
-Oh... Oh...-
Fece Mugman con un fil di voce. Hilda si alzò e rovesciò la sua tazza addosso ai baristi ed al fiore.
-Ups! Sono proprio sbadata! ORA, MUGMAN!-
I due corsero precipitosamente fuori dal locale, mentre urla e rumori di sedie e tavoli smossi si frapponevano in un caos infernale. Appena fuori, Hilda gridò:
-Non dovevi rimanere nascosto?!-
-Non sapevo quanto mi potessi fidare di te! Stavo solo controllando che non spifferassi a tutti dove mi fossi nascosto!-
-Così facendo ti hanno scoperto lo stesso! Bel colpo, genio!-
Una mosca infuocata colpì Hilda sulla schiena facendola cadere con il vestito il fiamme.
-No, Hilda!-
Mugman la raggiunse e le rovesciò un po' di latte sulla schiena, spegnendo il fuoco.
-Meglio?-
-Uff... Sì, grazie...-
Altre tre mosche li puntarono. Mugman prese bene la mira e puntò loro il dito contro, sparando tre proiettili rossi in contemporanea, facendoli scomparire in una nuvoletta di polvere. Tre radici spinose saettarono nella loro direzione. Hilda Berg guardò il cielo e poi sorrise e spiccò un balzo.
-Dammi una mano!-
Mugman saltò per schivare una delle radici e unì le mani per farle da appoggio. La ragazza vi appoggiò il piede e si slanciò ancora più su, verso una nuvola passeggera. Inspirò profondamente e la ingoiò, gonfiandosi a dirigibile. Strinse la mano di Mugman e cominciò a pedalare sul suo monociclo. Da sotto, Cagney, Ribbit e Croaks li fissavano arrabbiati.
-Allora terza isola?-
Chiese Hilda mentre planava sopra la prima Die House.
-S-Sì...-
Balbettò il ragazzo fissando i suoi tre inseguitori piuttosto sollevato di essere riuscito ad evitarli.
-Ah... Mh... Hilda?-
-Sì?-
-Grazie e scusa per non essermi fidato!-
La ragazza sorrise e il resto del viaggio fu silenzio.
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