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{19} Ritorno al Casinò

(L'unica cosa che posso dire in questo capitolo è che esistono eroi che non indossano il mantello e che non sempre vincono.

Esistono eroi che non devono per forza essere forti o essere arroganti e sicuri di sé per essere amati.

Esistono eroi che fanno errori.

Spesso per la buona causa.

Ma sempre errori.

Godetevi il capitolo!)





Rumori continui attraversavano l'osservatorio, interrompendo il silenzio intenzionale della stanza. Moe stava parlando con Weepy, il fiato corto, ma sorridente:

-Sei stato davvero bravo... Weep... Senza di te, non credo sarebbe finita bene per me...-

La cipolla arrossiva e balbettava cose come:

-N-Non è vero... Non sono stato fondamentale...-

-Altroché! Non posso evitare di pensare a com'eri due settimane fa...-

Si intromise Psycot dando una pacca leggere sulla schiena di suo fratello.

-Non si può negare che sei cambiato!-

Popper si era praticamente appiccicato al braccio di Beppi, piangendo come una fontana.

-Popper... Mi molli il braccio? Sto bene! Era solo una catena magica che mi ha quasi ucciso!-

Ironizzò il clown scuotendo dolcemente il suo animale. Questi mollò la presa ed atterrò in piedi sul tavolo di quella che sembrava la sala da pranzo, solo per poi incrociare le pinne e dare lui le spalle, dopo aver lanciato un pigolio offeso.

-Ah, adesso sarebbe colpa mia?-

Fece il clown alzandosi dalla sedia.

-Pi!-

-No! Non mi scuso e non prometterò nemmeno che la cosa non si ripeterà in futuro!-

-PI!-

Le lacrime stavano bagnando tutto il muso del piccolo pinguino, anche se continuava a fare l'offeso. Beppi sbatté entrambe le mani sul tavolo, una a destra ed una a sinistra di Popper, facendolo sobbalzare di spavento.

-Non voglio che tu ti faccia male! Mi capisci?-

Il pinguino non rispose, ma cadde seduto, tentando di smettere di piangere. Il suo padrone lo prese in braccio e l'abbracciò.

-Mi spiace...-

Hilda fissava la scena piuttosto mesta. Maria arrivò dalla cucina con un pacchetto in mano.

-Dottore! Il ghiaccio è pronto!-

-Grazie, Cala cara Maria, ma ti ho già detto che non mi serve! Sto meglio ora...-

Replicò Khal con voce flebile e tremante, ma la sirena non lo ascoltò e lo costrinse a tenere il ghiaccio sull'addome (il punto colpito dalle carte).

-E' stato coraggioso, dottore.-

-Sul serio. Non me l'aspettavo da un codardo con i robot...-

Fece l'astrologa sarcastica, bevendo poi un sorso di latte caldo per camuffare la fine della frase. Nonostante il dottore l'avesse sentita perfettamente, si limitò ad una fulminata con gli occhi e si astenne dal commentare. Fu un quieto ronzare dal corridoio a mettere tutti d'accordo e si volsero all'unisono verso la porta: Rumor entrò, con lo sguardo chino sulle sue stesse mani, dove delle bende pendevano immacolate. Scosse la testa. Tutti la seguirono con lo sguardo mentre si sedeva su una delle cinque sedie libere. Le sue ali smisero di battere quasi subito.

-Mi ha cacciata dalla stanza e si è rifiutato di farsi fasciare. La ferita alla nuca è notevolmente migliorata, anche se... Avete capito.-

-P-P-Poverino... Certo, non ca-capisco come si sent-ta, ma poss-sso immagina-nare.-

Fece Grim dopo aver preso un sorso di latte dalla tazza di Hilda (aveva avuto il permesso, tranquilli... Tra l'altro, dopo quella notizia, la ragazza non aveva più tutta quella sete).

-E' colpa mia. Forse avrei dovuto lasciarlo andare, dopotutto...-

-Non dire idiozie, Rumor.-

Intervenne Hilda massaggiandole una spalla.

-Hai fatto la scelta giusta! L'avrei fatto anch'io, fossi stata presente.-

-Grazie, Hilda...-

Il suo tono era comunque triste. Naturalmente, l'astrologa era stata informata di tutto ciò che era avvenuto tre ore prima. Aveva avuto difficoltà a rimanere calma mentre i suoi amici nominavano King Dice, ma alla fine era riuscita a capire tutta la storia senza troppi intoppi.

-Io dico che non siamo all'altezza di affrontarlo. Dobbiamo tornare al Casinò quando lui ed il Diavolo non ci sono.-

-Come? Dice sa che sappiamo di Elder Kettle! Rimarrà lì ad aspettarci tutto il tempo!-

Replicò la sirena isterica, troncando il commento del dottore in pieno. Quest'ultimo si sistemò il ghiaccio con le gote rosse e sprofondò nella sedia.

-Era solo un'idea...-

-Può darsi che tengano anche Cuphead prigioniero.-

Tutti si zittirono, guardando l'astrologa terrorizzati.

-Dici?-

-Se così fosse, abbiamo una tazza suicida in casa!-

Commentò Moe ironico, riuscendo a strappare una risatina all'ape.

-Dobbiamo fare un tentativo con Djimmi e gli altri neutrali!-

Disse il clown mentre Popper si sforzava di smettere di piangere.

-Ci hanno già aiutati una volta! Può darsi che sentita la faccenda dell'ostaggio, si schiereranno con noi!-

-Non hai tutti i torti, Beppi. Prima cosa, domani mattina, andiamo a parlare con Goopy.-

Annuirono tutti.

-Ma ora... Che si fa?-

Chiese Psycot. Non ci fu risposta. Ognuno lo prese come un invito a trovare qualcosa per distrarsi e così presero a fare attività differenti. Alcuni si fecero predire il futuro da Hilda con i tarocchi, sotto le accuse dello scettico dottor Khal che non credeva in quelle cose. Insistettero con Cala Maria perché cantasse, siccome a detta di tutti gli abitanti della Nazione dei Crostacei era bravissima, e lei li accontentò.

-Ora... È un po' che non mi alleno, quindi non vi stupite se la mia voce è un po'... Arrugginita!-

-Che modesta! Prometto che se mi sentirò solo inferiore di poco, non mi prenderò gioco di te!-

Scherzò Rumor mettendosi una mano sul cuore.

-A me b-basta che non canti B-B-Beppi...-

-Come osi? Sono solo un cantante incompreso!-

-No, no, sei stonato come una campana! Ti ho sentito, quel giorno, mentre ti facevi la doccia!-

Commentò Moe facendo arrossire il clown.

-Ascoltate... Io canto quando ne ho voglia! La mia è arte!-

-Ssssssh!-

Chiamò Weepy con un dito sulle labbra.

-Sta per cantare...-

(Play ora)

-

It doesn't matter
How many breaths it will take
Just how many moments took your breath away

And it doesn't matter
How many times you cried
Just how many reasons you find to smile

It's okay
Ooh
It's alright
Yeah

Well it doesn't matter
How many times you fall
Just as long as you get up standing tall

And it doesn't matter
If the world don't care what you do
Just as long as it's the world to you

Just hold on
Mhmh yeah
Keep on, and on, and o-o-on

Diggin' in the dirt
Looking for gold
Getting through the hurt
For something to hold
And every single word
Let the story be told
Diggin' in the dirt
Diggin' in the dirt
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul

It doesn't matter
If you're stuck deep in the mud
Just as long as you will keep you head up

And it's getting better
As time goes by you will see
There's a new turn at the end of the street

Just walk on
Mhmh, yeah
Keep on, and on, and o-o-on

Diggin' in the dirt
Looking for gold
Getting through the hurt
For something to hold
And every single word
Let the story be told
Diggin' in the dirt
Diggin' in the dirt
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul

Keep on and on
Keep on and
On on yeah
Yeah mhmh yeah
Keep on and on
Keep on and oooooon
Keep o-o-on

Diggin' in the dirt
Looking for gold
Getting through the hurt
For something to hold
And every single word
Let the story be told
Diggin' in the dirt
Diggin' in the dirt
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul
Wooah ooh oh oh oh
To find some soul

-

Appena Cala Maria finì di cantare, arrossì, senza accorgersi che l'intera stanza si era ghiacciata in uno stato di pura ammirazione.

-Per tutto... Il cazzo... Di miele... Del mondo!-

-Maria! Sei grandiosa! La tua voce è semplicemente fantastica!-

Aggiunse Hilda sorridente. La sirena arrossì ancora di più, sprofondando nella vasca.

-Vi... Vi è piaciuto sul serio?-

-Scherzi?-

Commentò il dottore, mettendosi finalmente composto.

-Sei bravissima! Mi chiedo se Mugman abbia sentito...-

Psycot si volse involontariamente nella direzione della stanza di Hilda.

-Se ci pensate, questa canzone descrive la nostra situazione!-

-Ah sì?-

Fece Beppi con Popper in braccio, fissando Moe piuttosto stupito.

-Sì! Alla fine, tutto andrà per il meglio e troveremo l'oro! Dico bene?-

Ci fu un minuto di silenzio, in cui il gruppo si sorrise sereno.

-Certo! Tutto andrà benissimo!-

Il buio già avvolgeva il paesaggio fuori dalla finestra quando Beppi esclamò:

-Dite che dovremmo fare un altro tentativo con Mug?-

Un mormorio concorde seguì la domanda.

-Perché non provi a parlarci tu, Hilda?-

-Perché io?-

Chiese l'astrologa sulla difensiva, un po' imbarazzata.

-Si vede che ti considera una specie di sorella maggiore! Forse a te ascolterà!-

Fece Khal con un occhiolino. Hilda ridacchiò e fece per alzarsi, ma Rumor la tenne ferma.

-Tu non vai da nessuna parte! Non puoi camminare!-

-Oh, andiamo Rumor, mi sono allenata tutto il giorno!-

-È vero, ma devi comunque riposare! Almeno finché non andiamo a parlare con Goopy...-

-Se io sono la sorella maggiore, lei è la mamma pallosa...-

Sbuffò Berg stendendosi col busto sul tavolo.

-V-Vado io! V-Vedrò cosa posso f-fare!-

Disse Grim prima di uscire (abbassandosi per passare nella porta), sotto lo sguardo speranzoso dei suoi amici. Arrivato davanti alla porta, si rese conto di non sapere cosa dire. Gli prese il panico e camminò avanti ed indietro un paio di minuti, ripetendosi a mente per non balbettare:

-E adesso che faccio? I miei amici si fidano di me! Non posso deluderli! Ok. Calmo, Matchstick, calmo. Cosa dicono sempre la mamma ed il papà? Sorridi e parla col cuore!-

Il drago si sforzò ad emettere un sorriso, ma non riuscì a tenere le zanne a bada e, guardandosi nel riflesso dell'orologio a pendolo, si fece inquietudine da solo.

-Non va bene... Deve essere più naturale! Sii te stesso!-

Prese un bel respiro e bussò, tentando di prepararsi psicologicamente ad un discorso con meno balbettamenti possibili.

-M-Mugman? Sto entrando!-

Non ci fu risposta. La porta si aprì e mostrò nella penombra della stanza una scena commovente.

Il drago si convinse a stare calmo e non piangere ed entrò, a passo lento.

-M-Mug, so che è molto d-d-dura... Ma non possiamo f-farcela in questo preci-ciso momento. Abbiamo bi-bisogno di più aiuto!-

Grim fu quasi sicuro di averlo visto sospirare e stringere le mani.

-Nemmeno i-io vorr-rei coinvo-volgere qualcun'altro in ques-questa faccenda, ma se vogliamo lib-lib-liberare il tuo tutore, non abbiamo molta sc-scelta! Tanto Dice ci starà... Starà aspettando. E noi lo batteremo tutt-tutti insieme! Solo, devi av-vere un po' di p-p-pazienza. Ci st-stai?-

Di nuovo nessuna risposta. Neanche un cenno col capo. Il drago si avvicinò al ragazzo e gli mise una mano sulla spalla, dicendo:

-Vorrei dav-davvero aiutarti... Ma se non dici n-nulla...-

Silenzio. Accadde qualcosa che fece gridare il povero Matchstick. Tutti quelli nella sala da pranzo si allarmarono, ed Hilda tentò anche di alzarsi per andare a vedere, ma Psycarrot la tenne a bada. Non ci fu effettivamente bisogno di raggiungerlo, perché tornò da loro con un viso allucinato, talmente di corsa da quasi sbattere sul frontone della porta.

-Grim, che ti è successo?-

-Lui... S... S...-

-Lui è... Sonnambulo?-

Chiese Rumor.

-No! S... Sp...-

-È uno spaurito? Ti ha sparato? Ha perso lo spirito?-

Fece Beppi sorridente, prendendolo come una partita alla ciarada.

-È sparito!-

Silenzio. Glaciale. Nella stanza.

-Tutto quello che ho trovato è questo.-

Fece mostrando la marionetta di Djimmi.

-La finestra era aperta e non stava nemmeno nascosto sotto al letto o dentro l'armadio.-

Psycot si distraé per quanto tempo bastò ad Hilda per zompare in piedi ed uscire dalla casa di corsa.

-BERG! TORNA SUBITO QUI!-

La seguirono fuori e la videro mentre cercava spasmodicamente con lo sguardo una nuvola. Non ce n'era nemmeno una e questo la stava agitando.

-Cos'hai in quel cervello? Polvere da sparo? Dove vai?-

-Vado a salvare quell'idiota... Quel piccolo stronzo... Mi pare ovvio!-

-Non puoi combattere in queste condizioni! Rischi di morire!-

-PSYCOT!-

La carota si zittì.

-Ti ricordi cosa ho detto quella volta al bar?-

-Almeno... Almeno ne varrà la pena...-

Sussurrò preoccupato. Berg tornò ad osservare il cielo.

-Sia quel che sia, non ti lascio andare da sola!-

-Cosa?-

L'ape si alzò in volo e le porse la mano.

-Se dobbiamo proprio andare, andremo insieme, razza di idiota!-

Hilda fisso i suoi amici uno ad uno e poi annuì.

-Va bene!-

Beppi salì sul dorso del drago, trascinando l'urlante e spaventato dottore con sé.

-Calmo, Khal! Non ci metteremo molto!-

-Lo spero! Il dorso di un lucertolone alato non ha nessun grado di sicurezza! Ci sarebbe bisogno...-

I due della seconda isola lo squadrarono annoiati.

-Di una sella! Minimo delle corde, ma ora che quell'attrice mi ha legato una volta, non mi fido più molto delle corde... Oh e anche...-

Beppi e Grim si diedero un'altra occhiata eloquente ed il primo si strinse Popper al petto.

-Di almeno un casco! Oppure delle redini per essere sicuri che non faccia di testa sua...-

Il drago partì a tutta velocità, interrompendo il noioso discorso del professore e farlo gridare in modo poco virile.

-WAAAAAAAH! AIUTO!-

Hilda spiccò un balzo e riuscì finalmente ad inghiottire una nuvola mentre Rumor le si avvicinò tentando di non farsi notare, pronta a sorreggerla in caso in cui fosse caduta. Mentre il gruppo si dirigeva il più velocemente possibile al Casinò, stavano pensando tutti più o meno la stessa cosa:

-Mugman.

Sei un idiota totale!-






Phear tentò di mantenere un'espressione imperscrutabile mentre fissava le sue carte. Hocus, dal canto suo, si limitava a guardare la tavola ed a rispettare la sua promessa di non usare i suoi poteri per scoprire le carte del suo avversario. Gli altri, chi ferito e chi no (Pirouletta), si stavano annoiando. Dice li aveva costretti a sgombrare il Casinò da slot machines ed altri giochi, dicendo di dover preparare la stanza per quando sarebbero arrivati i loro ospiti.

-Hai un re?-

-No. Tu hai una regina?-

-No. Hai un Jack?-

-No. Tu hai un dieci?-

La cosa andò avanti fino ad arrivare all'asso e Pirouletta fece loro notare:

-Sapete di star giocando a scopa, vero?-

-Stai zitta! Noi ci annoiamo!-

Esclamò il cavallo buttando tutte le carte sul tavolo, mentre il coniglio si accaparrava tutti i soldi.

-A proposito... Devo parlare con te e Martha. Ti prego?-

-Martha si deve ancora riparare i vetri! Pensavo lo sapessi! Quel Cuphead l'ha proprio ridotta maluccio...-

-Non me ne parlare!-

Si intromise Chips Bettigan: era alto la metà ed il suo cappello era bucato.

-Ho dovuto mandare dei... Pezzi in ospedale. Ci vorrà almeno un mese per curarmi.-

Anche mister Chimes annuì vigorosamente, i due piatti piegati ed ammaccati.

-Sei uno stolto, Dice!-

Lo staff del Casinò, Dice compreso, rivolse la sua completa attenzione a Kettle, legato ad una sedia.

-Era un po' che non parlavi, vecchio bisbetico...-

Commentò il dado raggiungendolo tra le risate.

-Cosa te lo fa dire?-

-Non riuscirete a farla franca! Mugman è molto più forte di quanto pensiate.-

-Ahahah! Che spiritoso, Kettle! Quel ragazzino è confuso ed ha paura di me!-

Il tono dell'ultima frase non aveva nulla di giocoso e fece scendere un brivido lungo la schiena a tutti i presenti.

-Battere qualcuno come lui, sarà un gioco da ragazzi!-

La mano del dado si illuminò di un viola opaco, probabilmente nel tentativo di spaventare l'ostaggio. Al posto di questo, Kettle pronunciò chiaramente con la sua voce grave:

-Perché continui a lavorare per il Diavolo, Dice? Solo le pecore senza cervello seguono il lupo più forte per convenienza o per ignavia. Tu non sei una pecora. Per favore, ripensaci...-

Tutti i sudditi di Dice rimasero piuttosto scioccati dalla schiettezza di qualcuno che, tra l'altro, rischiava di venire ucciso e non era in posizione di fare battute o insultare i propri rapitori. Infatti, il dado gli avvicinò la mano illuminata con fare minaccioso, ma la roulette gli urlò:

-Contegno, King Dice! Ci serve vivo...-

Kettle non aveva nemmeno accennato a chiudere gli occhi o ritrarsi, mentre Dice si ricomponeva, sistemandosi il fiocco con il bagliore che scompariva.

-Grazie mille, Pirouletta! Non so cosa farei senza di lei!-

Quelli che non erano Pirouletta alzarono gli occhi al cielo: sempre la preferita...

-In ogni caso, dannato spadaccino, sono io a scegliere da che parte stare! Quindi... Lasciami stare! Piuttosto, tieniti pronto per quando arriveranno quei nove...-

-King Dice, sei proprio sicuro che verranno?-

Fece Phear rimettendo le carte nel mazzo.

-Non essere sciocco, Phear Lap! Certo che torneranno... Mugman ed i suoi amichetti non possono resistere sapendoti in pericolo!-

Disse, voltandosi verso l'ostaggio.
-È così stupido come a qualcuno possa venire questo... Impellente... Bisogno di aiutare gli altri!-

Ridacchiò alla fine della frase, ma Kettle interruppe nuovamente:

-Non contarci troppo. Mugman non è così stupido da tornare nel posto dove ha rischiato di morire una volta! Te lo puoi anche scordare!-

-DICE!-

Il dado sghignazzò davanti alla faccia dello spaurito Kettle.

-Stavi dicendo? Non credo di aver afferrato l'ultima frase...-

Dice si volse verso la porta, per vedere Mugman mentre camminava nella sua direzione. Pip e Dot (soprattutto Dot) lo fissarono malissimo e se non fossero stato feriti, l'avrebbero probabilmente aggredito malamente. Dietro di lui non c'era nessuno.

-Dov'è il tuo plotone, Mugman? Pensavo avessi bisogno di protezione.-

Lo schernì il dado, seguito dalle risate di tutti i dipendenti del Casinò. Il ragazzo abbassò lo sguardo verso terra, in piedi a pochi metri dalla porta d'ingresso.

-Nessuno si farà più male a causa mia... Siamo stati io e mio fratello a fare quella scommessa. E siccome lui l'ha già fatto, ne pagherò io e soltanto io le conseguenze!-

Detto questo, puntò il dito al dado senza caricare, forse nella speranza di mettergli paura.

-Come ti pare! A me non fa differenza! Pirouletta, Phear Lap, Hocus Pocus, preparatevi!-

I tre raggiunsero il loro re, la ragazza un po' titubante. Proprio Pirouletta sussurrò all'orecchio del cavallo:

-Sai che è un ragazzino, no? E che è un amico di Hilda? Vogliamo davvero attaccarlo?-

-Pirouletta... Abbiamo un contratto! Siamo obbligati a farlo! Anche perché, se non lo facessimo, verremo comunque controllati mentalmente.-

E si volse di poco verso Dice alle loro spalle. La roulette sussurrò:

-Preferirei colpire un mio amico non essendone consapevole, piuttosto che farlo sapendo di poterlo evitare...-

Dice schioccò le dita ed un cerchio di energia rosa gli si creò davanti, raggiungendo Mugman e quasi colpendolo (fortunatamente, il ragazzo indietreggiò appena in tempo per schivare).

-Che aspetti?-

Il ragazzo rimase un attimo fermo prima di azzardare a fare un passo nel cerchio, ma prima che potesse poggiare il piede a terra, Dice esclamò con il suo tono mieloso:

-Mi sento comunque in dovere di avvisarti, Mugman... Una volta oltrepassata quella linea ed entrato nel cerchio, nessuno, io compreso, potrà entrare per aiutarti finché non avrai battuto tutti e tre i miei sudditi! Significa che sarai da solo. Vuoi comunque avanzare?-

Mugman fissò Dice dritto negli occhi, tremando per un secondo di indecisione. Poi sospirò e quasi poggiò il piede.

-Mugman...-

Fece la voce di Kettle, raggiungendo il ragazzo nonostante il volume e la loro distanza.

-Ti prego, non farlo...-

Non lo ascoltò. Poggiato il piede a terra, fece altri due passi prima che il cerchio si chiudesse alle sue spalle. Naturalmente, King Dice stava ridendo.

-Visto, vecchio bisbetico? Io non l'ho costretto! Ha scelto da solo ed ora...-

Un'altra risata.

Dice batté le mani ed un dado rosa con solo numeri dall'uno al tre fluttuò roteando verso il ragazzo, prima di bloccarsi proprio mentre accennava a saltarci sopra.

-Forse dovremmo renderlo un pochettino più interessante...-

Il dado tornò al mittente e scomparve in una pioggia di scintille.

-Dovrai affrontare i miei tre sudditi... Tutti e tre nello stesso momento!-

I feriti ed anche quelli che si preparavano a combattere sussultarono sorpresi, insieme a Kettle ed a Mugman. Non era mai successo prima d'ora...

-Ti stai pentendo della tua scelta, gnappetto?-

Mugman non rispose subito.

-No.-

Scosse la testa come a scacciare i suoi pensieri e tornò concentrato, sebbene si potesse notare come fosse spaventato dal suo sguardo.

-Assolutamente no.-

Con uno schiocco del dado, la battaglia iniziò.



Nel frattempo, il gruppo stava volando a tutta velocità verso il Casinò. Khal non si era ancora abituato alla velocità di Grim e gli si era avvinghiato al collo come un cucciolo di koala, guardando dritto davanti a sé per non pensare alla morte certa in caso di caduta. Beppi cercava di tenere lo spirito alto continuando a sorridere e facendo anche qualche battuta, ma dopo un po' capì che non era il caso e si limitò ad assicurarsi che Popper non cadesse. Hilda stava arrancando per tenere il passo del drago e Rumor, che l'aveva superata da un pezzo anche se le restava vicino solo per precauzione, se n'era accorta.

-Hilda: sei sicura che non vuoi una mano? Posso portarti io, non mi dà fastidio!-

-Zitta! Non riesci nemmeno a sollevare Mugman! Come vuoi portare un'adulta come me?-

Stranamente, Rumor non si offese e non le fece notare la sua statura con un commento sarcastico. Maria capiva il perché: in quel momento, l'astrologa era arrabbiata e preoccupata. Rispondere acida era una specie di effetto collaterale di questi sentimenti.

-Eccolo l-lì!-

Strillò Grim, con un leggero cenno del capo che fece urlare il dottore.

-Siamo quasi arrivati!-

-Tieni duro, Mugman!-

Il ragazzo rotolò a destra per schivare un teschio e si rialzò quasi immediatamente, tornando a sparare a Phear con proiettili rossi. Una nuova pioggia di palline minacciò di colpirlo prima che le evitasse spostandosi durante la breve pausa durante la caduta. Fu costretto ad allontanarsi dalla roulette per scappare da alcuni ferri di cavallo e si ritrovò davanti due teschi. La porta d'ingresso si aprì e Dice, Kettle e gli altri dipendenti del Casinò la fissarono sbigottiti. Appena il primo vide di chi si trattasse, esclamò:

-Altri ospiti! Beh, più siamo e meglio stiamo, dico bene?-

-Serrati quella boccaccia, faccia cubica!-

Strillò Moe arrabbiato.

-Dov'è Mugman?-

Dice non rispose, ma il gruppo spostò lo sguardo sul campo di battaglia e vide la scena.

-Santo cielo!-

Urlò Weepy pallido.

-Tutti e tre insieme? Dice, sei uno psicopatico!-

Continuò Maria. Il dado non sembrò essere minimamente toccato da quell'affermazione e continuò a ridere.

-Ehi, Kettle... Vuoi vedere un trucco di magia?-

Sebbene l'ostaggio non rispose, rimase comunque piuttosto spaventato da quello che sarebbe potuto succedere dopo.

-Gnappetto! Guarda un po' chi è venuto a farti visita!-

Mugman si volse a mezzaluna, credendolo uno scherzo, ma vinto dalla curiosità diede uno sguardo. Appena i suoi occhi si posarono sui suoi amici, il suo viso impallidì e si dimenticò completamente di star combattendo. Scosse la testa.

-No, no, no! Voi che ci fate qui? Voi non dovreste...-

Tre cuori e due fiori lo colpirono, facendolo cadere a terra prima che riuscisse a finire di parlare.

-Mugman!-

Il gruppo corse verso il cerchio, ma venne fermato da un urlo:

-Non vi avvicinate!-

Il ragazzo si stava faticosamente rialzando, incurante delle ferite.

-Ho la situazione sotto controllo! Non ho bisogno di aiuto!-

Sparando alle palline di Pirouletta, si rimise in piedi e tornò a combattere.

-Dobbiamo aiutarlo!-

Psycot non riuscì ad impedire che Hilda si precipitasse verso il cerchio.

-Ferma!-

Proprio mentre stava per scavalcare la linea, l'energia rosa si alzò e la fece rimbalzare, lasciandole intorno delle piccole scariche fucsia.

-Tutto bene?-

Chiese Rumor, aiutandola a rialzarsi. Hilda si sentiva improvvisamente debole e si mise una mano sulla testa, cercando di scacciare il capogiro che l'aveva aggredita. Le sue gambe non si tenevano ferme.

-Bel tentativo, Berg! Questo incantesimo non si può aggirare! Nessuno può entrare nel cerchio ad aiutarlo!-

Grim, che stava reggendo la povera Berg in piedi con le sue braccine, sbuffò fumo prima di alzarsi in volo e di provare a superare la linea. L'energia si alzò abbastanza da respingere anche lui e da fargli fare due capriole all'indietro prima di precipitare accanto a Beppi. Psycot andò sottoterra solo per tornare qualche secondo dopo attraversato dalle stesse scariche che attraversavano Hilda e Grim.

-Non si può passare nemmeno da sotto!-

-Significa che non possiamo davvero fare nulla per Mugman?-

Chiese Khal, innervosito.

-Suppongo di sì... Non conosco nessun incantesimo che possa aiutarci...-

Disperati, tornarono con gli occhi sulla battaglia per vedere come procedesse. Dopo aver evitato tre ferri di cavallo, Mugman saltò in testa a Pirouletta per atterrare sulla piattaforma volante di Phear. Il cavallo non se l'aspettava e non reagì, ma la roulette fece cadere altre palline, costringendo Mugman a scendere. Un set di fiori fece indietreggiare il ragazzo mentre altri tre ferri di cavallo lo mancavano per un soffio. Un occhio schematico come Rumor notò immediatamente lo schema di azione del trio Casinò: Pirouletta non gli permetteva di andare di lato con le sue palline, Hocus lo tratteneva nel loro raggio di azione con linee di fiori, cuori, picche, quadri o teschi che fossero mentre Phear, dall'alto, lanciava i suoi ferri di cavallo dritto sulla testa del ragazzo. Uno schema talmente perfetto che Mugman riusciva solo a schivare ed ora era troppo stanco. Non passò troppo, infatti, prima che i tre ferri di cavallo lanciati da Phear finalmente colpissero l'obbiettivo. La forza del colpo fece letteralmente volare Mugman per un paio di metri verso la fine del cerchio. Visto questo, Dice schioccò le dita per far scomparire solo quella parte del campo magnetico e lasciare che Mugman sbattesse la schiena su un muro. Il rumore sentito non era preoccupante come la volta a casa di Werner, ma i questo non impedì Hilda e gli altri dall'urlare:

-MUGMAN!-

Hilda fece un altro tentativo per superare la linea e venne semplicemente trattenuta, come se dopo ciò che aveva fatto Dice si fosse indebolita. Propri quest'ultimo rise e si avvicinò a passo stracciato verso Mugman.

-Bene, bene... Abbiamo un problemino, mi sembra.-

Il ragazzo rimase lungo disteso accanto al muro dolorante e poi un'idea gli passò per la testa. Era azzardato, ma poteva funzionare. Senza farsi vedere, cominciò a caricare il suo dito.

-Tu e tuo fratello potete sopportare solo tre colpi, dico bene? Considerato che ne hai appena subiti due, potrebbe malauguratamente scivolarmi la mano...-

Disse, tirando fuori una carta dalla sua manica.

-E moriresti! Non vuoi che questa succeda, giusto? Allora fai il bravo... Dammi la tua anima con le buone...-

Appena Dice si abbassò per stringere la mano a Mugman, il suo sguardo guizzò verso il basso e vide il dito carico mentre saettava verso la sua faccia. Con prontezza di riflessi ed un sorriso maniacale, Dice urlò:

-Credevi DAVVERO che ci sarei cascato?!-

Mugman urlò, ferito dalla stretta sul suo braccio.

-Non ti senti pronto ad obbedire con le buone, vero? Allora mi prenderò la tua anima con la FORZA!-

Un piccolo cuore rosa uscì dal petto di Mugman mentre lui strillava di dolore.

-NON RIESCO PIÙ A GUARDARE!-

Strillò Weepy, dando le spalle alla scena.

-MUGMAN, NO!-

Il resto del gruppo osservava impotente, Kettle compreso. Ma proprio mentre le dita del dado stavano per chiudersi sull'anima del ragazzo... Tremarono. Il suo palmo rimase aperto a pochi centimetri dall'anima di Mugman senza accennare a chiudersi. Il dado si soffermò a guardare il volto agonizzante del suo avversario e rimase fermo per una ventina di secondi. I Root Pack pensarono nello stesso momento:

-Sta esitando?!-

Approffitando della situazione, Psycot riportò tutti alla realtà:

-Beppi: tieniti pronto!-

-Pronto per co... WOAH!-

Il clown cominciò a levitare sollevato dai poteri psichici della carota.

-Ti lancerò dall'altra parte con uno scudo! Non sono sicuro che funzionerà, però dobbiamo provare!-

-Mi COSA DOVE?!-

Psycot non rispose ed eseguì: all'inizio il campo di energia sembrò opporre resistenza, ma grazie all'indebolimento si ruppe completamente, dando occasione anche agli altri di superarla. I tre del Casinò decisero di non intervenire in quanto feriti gravemente. Un cane palloncino esplose sulla testa di Dice facendolo voltare. L'anima di Mugman tornò nel suo petto ed il dolore svanì, facendogli aprire gli occhi incredulo. Il dado lasciò stare il ragazzo per colpire il restante del gruppo, ma loro erano preparati. Schivarono e colpirono fino a farlo cadere per terra con i vestiti stracciati. Mugman trovò la forza di rialzarsi e di puntargli il dito in faccia.

-È finita, faccia cubica! Hai perso!-

King Dice si rialzò zoppicante ed urlò:

-Stupidi! Il mio era solo un riscaldamento! Ora vi farò vedere la vera potenza di...-

-Lasciali passare, Dice!-

Tutti si volsero verso l'entrata dell'ufficio del Diavolo, da dove era uscita la gracchiante e maliziosa voce.

-Ma Boss, io...-

-Mugman, vieni nel mio ufficio! Abbiamo tante cose da dirci...-

Il ragazzo tornò grintoso e strillò:

-Sto arrivando, Devil! E ti basterà sapere che voglio risposte!-

Detto questo, si precipitò nell'ufficio di corsa, passando accanto al suo tutore.

-Che stiamo aspettando?-

Disse l'ape rivolta al gruppo.

-Seguiamolo!-

Tutti annuirono ed entrarono seguendo l'amico, non prima di aver slegato Kettle.





































Capitolo luuuuuuuuungo.

La faccenda si fa interessante! Mugman ha finalmente l'opportunità di parlare con il Diavolo e scoprire cosa ne è stato di Cuphead!

Dite che riceverà brutte notizie?

Oppure buone notizie?

Restate sintonizzati, lettori!

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