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La fascia che aveva coperto le crepe di Mugman dal giorno prima era ora smossa dalla brezza mattutina, legata ad un ramo. Il suo possessore stava andando in un posto vietato, dove aveva giurato di non rimettere mai più piede, ma aveva tanto bisogno di stare lontano dall'osservatorio per un po'. Il posto più lontano da questo, se si escludeva l'orto dei Root Pack, indovinate un po' qual era? La barca-bar era quasi vuota: un tavolo era occupato da una mosca solitaria intenta a leggere il giornale prima di andare a lavorare alla terza isola, un altro da una coppia di fratelli biondi pronti a passare fine settimana insieme ai propri familiari e l'ultimo da un adolescente intento a bere un caffellatte cercando un modo di evitare la scuola. Al bancone, differentemente da quando aveva temuto Mugman, stava una mosca riccia roscia, con un thermos di caffè davanti. Ribbit e Croaks non c'erano. Ricordando la fuga con Chalice, riaffiorò alla mente il commento di Baroness.
-Saranno insieme a cercarmi... Spero quasi che mi trovino...-
Avanzò mestamente fino al bancone. I pochi presenti lo squadravano stranamente passivi, senza gridare cose come: "Oh! E' Mugman!" o "Che ci fa lui qui?". Con una lentezza esasperante e lo sguardo basso, il ragazzo si sedette proprio di fronte a quella che sembrava la barista di turno, chiedendo:
-Un bicchiere di latte... Per cortesia...-
La mosca alzò lo sguardo annoiata, probabilmente seccata di avere un cliente a quell'ora della mattinata, ma appena vide chi era sobbalzò, sorpresa.
-Tu... Tu... Che ci fai qui?-
-Sono un cliente. Ed ho sete.-
La barista si volse a guardare la bacheca: l'avviso era lì, anche se un po' rovinato e sporco di immondizia.
-Non posso servirti!-
-Perché no?-
-Sei ricercato!-
-Ti avverto che sto per perdere la pazienza...-
Il tono gelido e scostante di Mugman impressionò la barista, non tanto perché non si addiceva ad un ragazzino qual era lui. Cercò comunque di mantenere la calma e schiacciò il bancone con una mano esclamando:
Mugman bevve dal bicchiere con moderazione, pensando a tutto quello che era successo da quando lui e Cuphead avevano scommesso le loro anime. Cuphead... Chissà dov'era finito... Sembrava una causa persa cercarlo fuori dal Casinò. Stava ancora lì dentro. Tentò di non pensare al peggio, però il solo pensiero di suo fratello chiuso lì dentro... Non sentì quasi la porta aprirsi. Wally, sempre senza la sua casa, e suo figlio entrarono nel bar, il secondo a bordo del suo nido meccanico. Il padre era parecchio stizzito all'idea di trovarsi in un bar della prima isola, ma tutti quelli della seconda erano stati chiusi.
-Willy, non parlare con nessuno! Ho sentito che queste mosche hanno difeso Mugman una volta...-
-Papà! Non ho più otto anni! So badare a me stesso perfettamente!-
Esclamò il pulcino incrociando le alette offeso.
-Hai solo dodici anni e credi di sapere tutto sulla vita... Cavolo, sei tutto tua madre!-
Una pausa imbarazzante seguì quell'affermazione e venne spezzata prorpio da Willy, che aveva gettato un'occhiata al bancone.
-Ehi! Quello è Mugman! Giusto?-
Wally sussultò e si girò verso dove indicato da suo figlio. Alla vista del ragazzo, l'uccello attraversò il bar a grandi falcate, arrivando accanto alla sua sedia con uno sguardo arrabbiato. Willy non si aspettava una reazione del genere e lo raggiunse volando col suo nido, mentre tutti i clienti li fissavano truci.
-Mugman!-
-Wally...-
Replicò la tazza bevendo un altro sorso.
-Che ci fai qui?-
-Avevo sete.-
L'uccello storse il becco infastidito da quel tono cafone. Mugman era quasi pronto a consegnarsi di sua spontanea volontà, ma fuori da ogni sua aspettativa i due si sedettero accanto a lui, Willy saltando fuori dal suo nido ed atterrando sulla sedia, quasi scivolando ma fortunatamente sorretto dal becco di suo padre.
-Un caffè. Tu cosa vuoi?-
-Un succo di frutta alla pera!-
-Quello che ha detto lui... Lo metta in un bicchiere di plastica, rischia di rompere quello di vetro e di ferirsi con le schegge...-
-Papà!-
-Non discutere, Willy... O così o niente.-
-Sei una noia, papà...-
-Fiero di esserlo! È per la tua sicurezza...-
La mosca li squadrò perplessa: il pulcino si era steso sul bancone imbronciato mentre suo padre teneva un'ala dietro di lui, attento a non farlo cadere.
-Pensavo mi voleste catturare...-
-Sarò anche vanitoso... Ma non tradisco mai una promessa!-
Mugman si ricordò quello che gli aveva raccontato Hilda: i due avevano promesso di non toccare lui o suo fratello in caso di sconfitta. Ed avevano perso. Mentre arrivavano gli ordini, Willy smucinò con una specie di tablet prima di attaccarsi due ventose alla testa. Poi posò il suo aggeggio sul tavolo, spostandolo con l'ala davanti a Mugman. Questi abbassò lo sguardo un po' perplesso ed una scritta si affisse sullo schermo:
-Non posso parlare con te... Però posso pensare quello che voglio dire!-
-Ehm... Ok...-
-Perché ce l'hai tanto con mio padre? Che ti ha fatto?-
-Ottimo... La prima domanda è quella più complessa...-
Wally diede una repentina occhiata ai due. Mugman aspettò che tornasse con lo sguardo da un'altra parte prima di rispondere, a voce bassa:
-Non ce l'ho con tuo padre... Ho fatto un patto col Diavolo e lui era uno dei...-
Non riuscì a finire la risposta perché il tablet emise un suono acuto.
-Uno dei debitori, lo so... Ma sei stato tu a fare un patto col Diavolo? Non era stato quello rosso?-
-Beh... È vero... Teoricamente parlando, è stato mio fratello a fare il patto... Però ci siamo dentro insieme!-
Gli ordini degli uccelli erano arrivati e Wally si lamento subito:
-Una cannuccia...-
Willy alzò gli occhi al cielo mentre la barista metteva una cannuccia nel suo bicchiere. Lo afferrò con entrambe le alette e se lo mise tra le gambe, bevendo rumorosamente il contenuto.
-Ma se è stato tuo fratello a trascinarti in questo pasticcio, perché non la smetti di cercarlo e di rischiare la tua incolumità per lui?-
All'improvviso, Mugman si alzò. Willy smise di bere quasi spaventato ed un'altra scritta sostituì quella precedente:
-Che c'è? Ho pensato qualcosa che non avrei dovuto pensare?-
Wally teneva d'occhio la tazza pronto ad attaccarlo se avesse osato toccare suo figlio, addirittura infrangendo una promessa. Stranamente, Mugman non disse nulla ed uscì dal bar con un'espressione indefinibile. Finito il succo riposò il bicchiere di plastica rosa sul bancone e si staccò lo ventose.
-Chissà che gli è preso...-
-Questo conferma quello che ti ho detto entrati qua dentro... Non parlare con quelli della prima isola.-
Rumor sbadigliò rumorosamente mentre entrava in cucina, ancora un po' scossa dal giorno prima. Afferrò una tazza di caffè che trovò già pronta sulla tavola e si diresse verso la sua sedia a velocità zombie, con delle grosse occhiaie.
-Buongiorno Rumor!-
-Buongiorno Hilda...-
L'ape si sedette bevendo il caffè mentre la sua amica stava mescolando il suo latte al cioccolato con un cucchiaio. Un secondo dopo, si rese conto.
-HILDA?!-
La ragazza, con gli stessi capelli arruffati della notte precedente le sorrise, piacevolmente divertita dalla sua reazione. L'ape prese le sue misure e le si avvicinò timorosa.
-Sei... Sei davvero tu?-
Hilda annuì. I Root Pack entrarono, ognuno con un oggetto diverso in mano, allarmati dall'urlo della regina.
-CHE SUCCEDE?!-
-Siamo sotto attacco?-
Poi si accorsero dell'astrologa e buttarono a terra le loro armi improvvisate, quasi piangendo dalla gioia. In un secondo, la cucina si riempì e tutti stavano fissando Hilda e cercando di capire se fosse un impostore oppure se si fosse veramente svegliata. Una volta assicurati che fosse la seconda quella veritiera, un silenzio pesante calò nella cucina.
-Che succede? Perché quelle facce?-
Il gruppo si squadrò in lacrime e tutti si inchinarono urlando:
-Ci dispiace!-
-Vi dispiace? E per cosa?-
-Ti abbiamo abbandonata nel momento del bisogno!-
-Solo perché avevamo paura per noi stessi!-
-E poi... Non ti abbiamo difesa... Ed eravamo sul punto di mollare tutto!-
-Ci siamo comportati da pessimi amici! Ci potrai mai perdonare?-
Hilda sorrise.
-Andiamo... Commentiamo tutti degli errori! E la cosa più importante non è quali errori facciamo... Ma come vi poniamo rimedio! E voi siete venuti a salvarmi rischiando la vostra vita! Io credo che questo vi abbia già fatti perdonare!-
Il gruppo tornò felice e si precipitarono tutti ad abbracciare Hilda, persino Khal.
-Ora che ci penso... Dov'è Mugman? Non dormiva in stanza con te?-
-Questa sì che è una bella domanda... È uscito qualche ora fa dicendo di voler prendere una boccata d'aria e non è più tornato.-
-Credete che si sia fatto catturare?-
Esclamò Maria con le mani davanti alla bocca.
-Non essere ridicola, Cala cara Maria! Nessuno può catturare quel ragazzo!-
-Quando è uscito... Aveva un viso piuttosto sconvolto... Deve aver avuto un incubo e probabilmente riguardava me perché mi ha puntato il dito subito dopo essersi svegliato urlando!-
Ci fu una pausa di riflessione.
-È molto strano...-
-Già.-
-Comunque, suggerirei di non farne parola quando rientra!-
Affermò Beppi. Ironicamente, la porta si aprì proprio dopo quella frase e Mugman entrò in cucina, con lo stesso sguardo basso con il quale era uscito da casa. Il gruppo lo squadrò preoccupato mentre si sedeva al suo posto.
-Allora... Tutto bene là fuori?-
Rumor fu tentata di dare un pugno in faccia a Moe, ma decise di trattenersi.
-Normale.-
Blind Spectre entrò dal tetto con la nota in mano, con un'espressione facciale che non esprimeva nulla di buono.
-Ciao, ragazzi!-
-Ciao Spectre.-
-Mi dispiace entrare e dare brutte notizie... Ma questa non è la scrittura di Kettle.-
Nessuno disse nulla. Era piuttosto ovvio che sarebbe finita così, anche se per un secondo Mugman aveva sperato diversamente.
-È qualcuno che la imita! Anche molto bene! Ma non saprei definire chi siccome hanno falsificato la propria scrittura...-
E detto questo riconsegnò il foglietto al ragazzo. Questi sospirò. Poi lo ripiegò e se lo mise in tasca insieme al resto degli oggetti accumulati durante quell'avventura.
-Dottor Khal.-
-Sì?-
-Siamo riusciti a rimuovermi dalla lista dei ricercati online?-
-Buone notizie da parte mia: sì!-
-Però?-
-Come sarebbe a dire "però"?-
-Andiamo! C'è un "però", ne sono sicuro!-
Esclamò Psycot con un sopracciglio alzato. Il dottore rimase inespressivo per un paio di secondi prima di sospirare.
-Effettivamente, c'è un "però"...-
-Sputa il rospo! Senza voler offendere i due baristi, naturalmente...-
Rumor si guadagnò le risate di Moe, Beppi e Cala Maria, mentre Weepy la fissava scuotendo la testa e Mugman non sembrava nemmeno averla sentita.
-I dati dell'eliminazione sono ristretti nel mio computer, mantenendoli in questo sistema e lasciandone il resto di internet all'oscuro...-
-In italiano, per cortesia.-
Khal fece una smorfia.
-Per fare in modo che la rimozione sia ufficiale, dobbiamo collegare il mio computer al cavo del mio laboratorio. Il problema è: ora che Werner ha perso l'ostaggio e si è lasciato scappare la preda, come faremo ad entrare nella terza isola senza essere riconosciuti?-
Il gruppo ci pensò su.
-In effetti... È una bella gatta da pelare. Senza voler offendere il robot di Werner!-
Disse Mie, aspettandosi lo stesso successo di Rumor.
-Ho un piano.-
Tutti si volsero verso Mugman: non si aspettavano che fosse lui il primo a parlare, considerata la sua fama di pensare ad un piano nel bel mezzo dell'azione e non prima.
-Beppi: tu sei ancora considerato un neutrale.-
-Capisco perfettamente! Lascia che ce ne occupiamo io e Popper!-
Disse il clown sorridendo furbescamente, mentre il suo pinguino saltellava ridendo.
-Noi dobbiamo solo nasconderci abbastanza a lungo per lasciare che sia lui a fare tutto!-
-Non funzionerà.-
-Come non funzionerà?-
Chiese Rumor al dottore, parecchio seccata.
-Ci deve essere flusso di corrente... Ed i palloncini sono isolanti!-
Beppi arrossì e ridacchiò.
-Ahah! Non ci avevo pensato...-
-Non può pensarci Spectre?-
-Flussi elettrici? Starei a spiegarvi l'anatomia dei fantasmi, ma vi risparmierò la noia!-
Fece il fantasma tremando.
-Allora... Come possiamo fare?-
-Lasciate fare a noi!-
Chalice entrò dalla finestra, seguita da Djimmi, mentre Goopy entrò dalla porta.
-Chalice! Sai, puoi anche bussare la prossima volta...-
Scherzò Maria ammiccando all'ape, che la fissò truce sebbene senza fare commenti. Djimmi fissò Mugman.
-Volevamo fare qualcosa per farci perdonare per ieri... Non volevamo attaccarvi!-
-Ma Werner e gli altri vi hanno controllato mentalmente! Sì, abbiamo capito...-
Disse Psycot sorridendo.
-Per farci perdonare, vi aiuteremo con questo progetto!-
Mugman sembrò terrorizzato per un secondo.
-Lo fareste veramente?-
-Non mi chiamerei Goopy le Grande, se non fossi incredibilmente figo!-
-Scusa, e questo che c'entra?-
Ci fu un'altra risata e Mugman sospirò, arrendendosi.
-D'accordo. Andremo tutti insieme. Ma tu resterai qui, Hilda!-
La ragazza cambiò espressione, mutando dall'euforico al contrariato.
-Come sarebbe a dire? Ho appena ripristinato l'abilità di camminare e tu mi lasci qui?-
-È troppo rischioso nelle tue condizioni...-
-Sono totalmente guarita! Se potessi solo...-
-NO!-
La camera piombò nel silenzio più totale dopo quell'urlo. Hilda rimase sorpresa per un secondo, poi sussurrò:
-Scusa... Hai ragione. Andate senza di me.-
Rumor e Maria si scambiarono un'occhiata eloquente.
-Grazie...-
Il ragazzo camminò verso l'uscita mentre il gruppo intero era ancora troppo scioccato per muoversi.
-Non venite?-
-Ah! Certo...-
Weepy diede una piccola spinta ai suoi fratelli e fece cenno agli altri. Lasciarono Hilda in casa sua, intenta ad esercitarsi a camminare.
Djimmi teneva il suo vaso canope sottobraccio, mentre dai due buchi gli occhi di Mugman scrutavano i dintorni, nervosi. Spectre scese dal suo treno facendo cenno al resto del gruppo di seguirlo: aprì la porta di un appartamento random. Era azzurro e sgangherato, come se si tenesse in piedi solo con scotch e colla. Il fantasma sussurrò:
-Entrate!-
-Dovremmo entrare nel primo appartamento che troviamo senza farci un paio di domande?-
-È casa mia!-
-Oh.-
Fece Rumor.
-Hai ridecorato?-
-Entrate e basta!-
-Va bene, va bene... Che permaloso...-
Entrarono e salirono all'ultimo piano. La finestra con i vetri rotti dava una visuale periferica della terza isola, in particolare della casa del dottore, quella di Sally ed un poco di quella di Werner.
-Cavoli! Un'ottima posizione!-
Spectre sorrise. Maria diede un rapido sguardo e puntò sotto di lei urlando:
-Guardate!-
Briney e Sally stavano camminando, guardandosi intorno alla ricerca di Mugman e dei suoi amici.
-Ora dovrebbero entrare in azione i nostri...-
Infatti, nemmeno due secondi dopo, Beppi salutò Sally togliendosi il cappello e Djimmi ostacolò la camminata del capitano, pronto ad ingaggiare conversazione.
-Perfetto! Goopy! Tocca a te!-
Urlò Khal buttando di sotto una presa enorme. Lo slime lo afferrò con la bocca e saltellò verso il Junkyard.
-Djimmi! È inusuale vederti da queste parti!-
-Solo una passeggiata... Sono giorni che Baroness è nervosa!-
Briney lo fissò eloquente.
-Più del solito...-
-Questo perché ci siamo lasciati scappare Mugman! Ce l'avevano in pugno... Dannazione!-
Con la sua gamba di legno, diede un calcio al terreno alzando una nuvoletta di polvere. Djimmi deglutì e tentò di tenere fermo il vaso traballante.
-Buongiorno, signorina Sally! Qualche nuova dal mondo del teatro?-
-E tu da dove sbuchi?-
Gli puntò l'ombrello contro.
-E che ci fai qui dopo aver rivelato il nostro piano a quel gruppo di saccentini?-
Popper saltò per schiaffeggiarle la faccia, ma fortunatamente Beppi riuscì a tenerlo fermo, ridacchiando nervoso.
-Non ho... Non l'ho fatto per loro! Ahahah! Sarebbe stato stupido... Dalla parte... Dalla parte di un neutrale... Ahah...-
Sally lo squadrò dubbiosa.
-Sei sicuro di quello che dici?-
-Ahahah! Ahassolutamente sì! Ahahah! Sono solo un clown! Rido per qualunque cosa!-
Strinse la presa sul pinguino che gli stava beccando le mani. Un urlo rovinò tutto:
-Goopy!-
Lo slime si ghiacciò sul posto, sudando. Werner lo raggiunse con un sigaro in bocca e chiese:
-Dove stai portando quel grosso cavo?-
-Da... Da nessuna parte...-
-Dici? A me sembra che lo stia portando a casa del dottore!-
Il vaso si smosse di nuovo e Djimmi ebbe difficoltà a tenerlo fermo.
-Oh porco ravanello!-
Urlò Weepy coprendosi gli occhi tremante.
-È il momento del piano B!-
-Sai che non abbiamo un piano B, vero Maria?-
-Voi no... Io sì!-
Fece un occhiolino a Spectre e lui fece un saluto militare prima di uscire attraverso il muro. Psycot e Moe si scambiarono un'occhiata confusa.
-Lascialo andare se non lo stavi portando da nessuna parte...-
Goopy obbedì, aprendo la bocca e lasciando cadere la presa a terra.
-Bravo! Ora dimmi dove l'hai preso...-
Briney ignorò i richiami di Djimmi e fece per andare a dar man forte al topo, ma in quel momento...
Spectre apparve davanti al capitano con i suoi de occhi levitanti al suo seguito ed un'espressione truce. Il capitano sobbalzò spaventato. Goopy si mise i guanti e disse:
-Arrivo, donzella!-
Werner si soffermò su quel "donzella"con uno sguardo stranito ed anche Sally ormai non capiva più cosa stesse succedendo. Suo marito uscì dal supermercato con una grossa busta in una mano ed i due gemellini nell'altra.
-Tesoro, non credevo ci fossero abbastanza pannolini a casa e ne ho presa una confezione in più...-
Appena vide la strana battaglia tra Spectre e Goopy (che tra l'altro era solo di sguardi, in quanto nessuno dei due contendenti voleva davvero combattere), fece cadere la busta a terra.
-Ma che cosa sta succedendo?-
-Non lo so, Jack caro... Torniamo a casa, ho bisogno di riposo...-
Sally diede le spalle al clown e si diresse verso il teatro. I bambini risero di gusto mentre Jack sgranava gli occhi.
-O... Ok...-
Senza farsi troppe domande, afferrò la busta e seguì sua moglie salutando Beppi cordialmente.
-Non sa nulla di quello che sta succedendo... Altrimenti mi avrebbe insultato malamente o semplicemente ignorato.-
Popper riuscì a liberare il suo becco dalla presa del padrone.
-Ehi! Non prendertela con me! Almeno ne abbiamo una in meno...-
La strada, fino a quel momento solo occupata da quel gruppo di neutrali e cattivi, ospitò anche un altro personaggio: la tartaruga pacifista stava lentamente raggiungendo lo stesso supermercato da dove era uscito Jack con la lista della spesa. Appena vide che Briney vi stava davanti andò nel panico e si nascose sotto il portico di una delle case lì vicino battendo i denti. Rumor lo vide ed esclamò:
-Non è quella la tartarughina che sta accanto alla tua baia, Maria?-
La sirena controllò.
-Sì! È lei!-
-Chiediamogli aiuto! Magari non è contro di noi...-
Ipotizzò Psycot facendo ridere suo fratello.
-Non è un'idea così pessima...-
-Oh, corona di bronzo... Non dici sul serio, vero?-
L'ape sorrise ed uscì dalla finestra rotta volando.
-Cazzo... Dice sul serio...-
Fece Moe smettendo di ridere ed impallidendo.
-Mi sento in dovere di prendere le difese di Under Root: stavolta ha ragione lui, Rumor!-
-Dottore: stavolta? Tutte le volte!-
Weepy diede un piccolo schiaffo a suo fratello e gli fece segno di stare zitto. La regina non li ascoltò e raggiunse la tartaruga tentando di non farsi vedere.
-Ehi!-
-AH!-
Rumor gli tappó la bocca.
-Ssssh! Non devono sentirci...-
La tartaruga annuì.
-Ti chiami?-
-Tank, regina...-
-Non c'è bisogno di chiamarmi con quel nome...-
-Va bene, regina...-
-Non... Ah... Vedi quel grosso cavo?-
Tank si sporse di poco per controllare: Werner era riuscito a dividere i due litiganti e stava chiedendo spiegazioni, mentre il suo sigaro stava quasi esplodendo.
-Potresti attaccarlo al generatore del Junkyard?-
-Cosa?-
-So che il capitano è stato molto... Violento, con te... Ma questa è una questione di vita o di morte!-
Tank esitò.
-Ma loro vogliono catturare Mugman... Come faccio a sapere che anche lei, regina, non vuole farlo?-
Le ali di Rumor velocizzarono il battito: era dalla loro parte!
-Anche tu non vuoi catturarlo? Ma è grandioso!-
-Certo che no! Il pacifismo è la miglior medicina e da quando ho parlato con quei due hanno smesso di attaccare senza un effettivo motivo, facendo delle Pacifist Runs su quest'isola!-
-Ottimo! Allora, per la sua salvezza, ti prego, vai ad attaccare quel cavo al generatore!-
Tank ci pensò su e poi annuì. L'ape lo salutò e tornò dai suoi amici.
-Allora?-
-Giudica con i tuoi occhi, Maria!-
La tartarughina aveva preso il cavo e stava tranquillamente raggiungendo il generatore.
-Briney e Werner sono così occupati a pensare a Goopy e Spectre che non stanno più controllando il cavo! Una trovata geniale, Cala cara Maria!-
La sirena arrossì.
-Già... Poi riparliamo di questo piano B che ti sei pianificata con Spectre e Chalice senza dire nulla a noi...-
-Eheheh...-
Appena il cavo fu attaccato, Khal digitò velocemente sulla tastiera mugugnando:
-Andiamo, andiamo...-
Briney si tolse la benda e notò la tartarughina. Digrignò i denti ed urlò:
-TANK!-
Questi sobbalzò terrorizzato.
-Ti avevo detto di non farti più rivedere, giusto?-
Un proiettile verde a forma di stella colpì proprio la nuca del capitano. Djimmi quasi urlò prima di tappare i due buchi fatti da Mugman con il suo palmo.
-Genio! Perché il tuo vaso mi ha sparato addosso?-
-Con un proiettile stranamente familiare...-
Notò il ratto ignorando lo spettro e lo slime per raggiungere il genio con uno sguardo sospetto.
-È UN TIPO DI VASO MALEDETTO!-
Strillò Chalice allontanandosi immediatamente.
-C'è un piano C?-
Chiese Rumor sorpresa.
-Credo che stiano solo improvvisando...-
Disse la carota. Spectre e Goopy ressero il gioco, raggiungendo la fantasmina e fingendosi spaventati. Briney e Werner stavano per replicare, ma Tank urlò:
-Quella fantasma viene intrappolata nei vasi da dodici giorni ormai! L'ho aiutata varie volte ad uscirne, come fate a dire che sta mentendo?-
I due si squadrarono ed alzarono le spalle.
-Abbiamo comunque di meglio da fare! Dobbiamo cercare Mugman e quell'astrologa...-
-Hilda? Perché?-
Chiese stupidamente il genio non vedendo il suo amico mentre gli faceva segno di stare zitto.
-Perché devo ucciderla! Ti sembra una spiegazione abbastanza articolata, genio dei miei stivali?-
-Nemmeno lui indossa stiv...-
Moe tappó la bocca a Cala Maria, con uno sguardo seccato.
-Finito!-
Tutti si complimentarono con il dottore, anche Hilda appena tornati all'osservatorio.
-Quindi Mugman è fuori dalla lista online? Ora abbiamo molte più probabilità di entrare al Casinò!-
-Infatti è quello che faremo!-
Esclamò Mugman, incredibilmente deciso. Djimmi e gli altri neutrali se n'erano andati poco prima insieme a Chalice.
-Sei sicuro?-
-Sì! Sono stufo di aspettare! Entriamo, troviamo mio fratello e bruciamo i vostri contratti una volta per tutte!-
-Non lo so, Mug...-
Intervenne Psycarrot.
-Anche se sei fuori dalla lista online, ci sono ancora molte persone che sanno che tu sia ricercato tramite gli avvisi...-
-Ed è per questo che ho in mente la soluzione migliore!-
Senza dare spiegazioni di alcun genere, fissò eloquentemente Hilda. La ragazza, ora finalmente pettinata, rise e tirò fuori dalla sua gonna il sacco di iuta.
-Un sacco che viene dalla tua gonna? Io non lo reggo! Chissà dove è stato ultimamente...-
Hilda rifece la stessa smorfia che aveva fatto a Mugman all'inizio dell'avventura quando aveva fatto la stessa identica battuta e lanciò il sacco in faccia a Maria.
-Io penso sia una ottimo modo di spostarsi! Dobbiamo solo arrivare al Casinò...-
-Che stiamo aspettando, allora?-
Chiese Weepy con le gote un po' rosse, forse imbarazzato di parlare con tanta sfrontatezza. Psycot gli diede due pacche ed annuì.
-Andate! E battete quel faccia cubica anche da parte mia!-
Fece Hilda lanciando loro un occhiolino.
Buio. Anche se fuori era ancora pomeriggio, il Casinò era come indifferente alla luce solare. L'icona lampeggiava talmente forte da essere da epilessia mentre dagli altoparlanti si sentiva una musica ridondante che Mugman aveva imparato ad odiare nelle sole tre volte in cui vi era andato.
-Siamo pronti?-
Il gruppo annuì.
-Allora andiamo...-
Fecero un passo verso il Casinò.
Non poterono andare oltre.
Ohi! Alla fine niente musica! Non riesco a pensare ad una canzone adatta a questo capitolo quindi gneh...
Finalmente il Casinò! E finalmente Cuphead, perché non sembra ma non mi sono dimenticato di lui...
In ogni caso, allacciate le cinture per il prossimo capitolo perché:
GOOD DAY FOR A SWELL BATTLE!
HERE GOES!
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