{14} Tutti per uno
Sul tetto della casa di Werner stava un gigantesco squarcio che il ratto non aveva avuto tempo o denaro di riparare. Mugman non poteva chiedere di meglio: avrebbe potuto spiare l'interno della casa prima di entrare in azione. Ovvero, solo l'interno del salone, ma già quello gli bastava. Il suo piano non era particolarmente complicato: sarebbe entrato, avrebbe battuto Werner (anche se era da solo, era certo che non poteva essere così difficile) e l'avrebbe minacciato finché non avesse rivelato dove aveva nascosto Hilda. Entrata, minaccia, uscita. Non era difficile. Arrivato sopra allo squarcio, tutte le sue certezze svanirono: proprio sotto di lui, Hilda era legata ad una sedia e stava ansimando, i capelli arruffati ed i vestiti stranamente anneriti.
-Almeno non dovrò cercare Hilda...-
Pensò il ragazzo per rassicurarsi. A pochi metri di distanza dalla sedia, Werner stava battendo il piede a terra nervosamente.
-Perché non ti decidi a parlare... Dove avete nascosto il ragazzo?-
Non ci fu risposta. Appena il tedesco premette uno dei tasti sul suo telecomando, due strani congegni lanciarono una scarica elettrica all'astrologa, che prese ad urlare agonizzante. Mugman si trattenne dall'urlare a stento. Finita la scarica, il ratto pose nuovamente la domanda. Non ci fu risposta. Dalla finestra, anche il gruppo stava osservando la scena scioccato.
-Cosa ci guadagni a stare zitta?-
Strillò Werner. Evidentemente, dovevano essere diverse ore che la scena si ripeteva, a giudicare dall'impazienza nella sua voce e le condizioni della ragazza. Hilda non disse nulla, mentre una piccola lacrima gli colmava l'occhio sinistro. Un'altra scarica e la lacrima evaporò come un lontano ricordo, mentre Hilda faceva di tutto per non urlare. Werner smise di premere il pulsante e cominciò a borbottare rabbiosamente tra sé e sé.
-È... Orribile...-
Riuscì a balbettare Maria mentre Weepy si era girato dalla prima scossa, incapace di guardare. Passarono qualcosa come due minuti in cui il tedesco mugugnava cose incomprensibili forse nella sua lingua madre.
-P... Perché...?-
Werner si volse verso la sua prigioniera: doveva aver fatto uno sforzo immane per parlare, perché poi si mise ad ansimare con un occhio chiuso. Il topo rise e poi prese una sedia, trascinandola rumorosamente fino ad arrivare davanti alla ragazza.
-Sei sveglia, Berg... Hai capito che non lo faccio solo per i soldi, vero?-
Hilda non rispose.
-Vedi... Qualche giorno fa... Forse nove o dieci... Mi trovavo al Casinò per distrarmi un pochino. Il giorno prima che Mugman venisse bollato come ricercato, il giorno stesso in cui mi hanno preso il contratto, il giorno dopo il momento in cui pensavo che la mia vita non potesse essere più perfetta! Io ed un mio amico di vecchia data, magari lo conoscerai, King Dice, abbiamo cominciato a farci qualche partitina insieme, in memoria dei bei vecchi tempi.-
Al nome di "King Dice", stranamente, Hilda si agitò in modo anomalo, ma era troppo debole per provare a liberarsi.
-Ma proprio quando pensavo che quel giorno serbasse solo brutte notizie, Dice me ne ha data una parecchio particolare... Quel Cuphead aveva apparentemente lasciato cadere due contratti nel fuoco ed ero libero!-
Il gruppo e Mugman ascoltarono tutto con attenzione.
-Sei... Sei tu... Il secondo Senza Contratto... Sei tu...-
Balbettò Hilda. Werner annuì.
-C'è una cosa che però non sai, Berg! Quella sera Dice mi confessò in amicizia che il suo capo stava pensando di mettere una taglia sulla nostra testa proprio il giorno dopo. Ora, tu non mi conosci... Ma io farei qualsiasi cosa per essere libero!-
-Credo di capire dove stia andando a parare...-
Sussurrò Beppi al resto del gruppo.
-Così abbiamo fatto un patto: avevo un limite di giorni, di quindici giorni, per trovarti ed ucciderti! Nel frattempo, King Dice avrebbe ritardato la stampa dei volantini. Mi ricordo bene cosa gli ho detto:
"Chi devo uccidere?"
"L'astrologa."
E con un cenno del mento ha puntato proprio te alle slot machine!-
Hilda era se possibile ancora più pallida di prima. Il topo sorrise, come contento dell'effetto che avevano sortito le sue parole sulla ragazza e si alzò chiedendo:
-Siccome in entrambi i casi morirai, dimmi dove si nasconde il ragazzo!-
Hilda deglutì e rimase in silenzio. Werner ripeté, con un tono più nervoso:
-Ho detto: dimmi dove si nasconde il ragazzo!-
-N... Non posso... Perché non lo so...-
-Stai cercando di scampare con delle bugie? Non funzionerà, Berg!-
Mugman scosse la testa e cercò di scacciare la paura che gli aveva messo quella scena.
-Non posso rimanere qui fermo... Devo agire!-
Tirò fuori dalla sua tasca una bottiglietta a collo stretto verde scuro con un mirino dipinto sopra e se la bevve quasi tutta prima di ritapparla e metterla via. Un'aura dello stesso colore del vetro gli girò intorno prima che un leggero calore gli si diffondesse nel petto. Poi si tastò l'altra tasca e, tra le altre cose accumulate durante il viaggio, riuscì a distinguere ciò che gli serviva solo in caso di emergenza.
Il gruppo si squadrò, scuotendosi dalla scena e cercando di pensare chiaramente senza distrarsi.
-Ok... Ricordate il piano... Entriamo e prendiamo Hilda! Sembra che Mugman non sia ancora arrivato... Possiamo sperare di essere arrivati a tempo!-
Fece Psycot mentre il dottore annuiva. La carota lo sollevò con la psiche aprendo il terzo occhio e lo posò docilmente sul tetto. Khal si guardò intorno e notò lo squarcio, raggiugendolo gattonando. Frugò nella borsa a tracolla che si era messo dietro la schiena e tirò fuori un triangolo in ferro con un'antenna a zigzag che si univa sulla punta.
-Dimmi dove si trova Mugman immediatamente!-
-Cerchi qualcuno, faccia da ratto?-
Werner ed Hilda rimasero un secondo immobili, quasi convinti di essersi immaginati la voce (uno sperando che non fosse così e l'altra sperando che fosse così). Appena dei passi risuonarono distintamente nel salone, il topo si mise a ridere davanti agli occhi terrorizzati di Hilda.
-Non pensavo che ti saresti fatto vedere sul serio, Mugman!-
-No, no, no, no!-
Sussurrò Beppi stringendo i denti, tentando di non farsi sentire.
-È entrato dal tetto? Non ci posso credere!-
Sussurrò di rimando Rumor con le ali che battevano forte. Il ragazzo parve non accorgersi del gruppo fuori dalla finestra e camminò a passo strascicato verso il ratto.
-Lasciala andare, Werner.-
-Non credo che tu abbia il diritto di darmi degli ordini, Mugman!-
-Allora non credo che tu mi lasci molta scelta...-
Gli puntò il dito contro, che stava cominciando ad illuminarsi di un rosso pallido.
-Lasciala andare ora!-
-Stai scherzando? Ho la possibilità di catturarti e di ucciderla! Pensi veramente che me la lascerò scappare così facilmente?-
Premette un bottone ed il suo carro armato lo raggiunse prima che il braccio meccanico lo afferrasse per la bretella e lo posasse docilmente sul posto di comando. Mugman non si lasciò impressionare e piegò leggermente le ginocchia, pronto a scattare.
-Mi divertirò a catturarti, ragazzino! Non posso credere che tu sia venuto qui solo perché ti importa proteggere la tua immagine di fuorilegge!-
-Se pensi che sia questo quello che mi importa...-
Fece lanciando un'occhiata ad Hilda.
-Allora sei più scemo di quanto pensassi!-
Fu l'insulto massimo che il ratto riuscì a sopportare. Si calò nella lattina prima di cominciare a lanciare delle ciliegie-bomba contro il suo avversario, che prese a schivare e a sparare tre proiettili rossi insieme.
-Che stiamo aspettando? Entriamo e liberiamo Hilda!-
Urlò Moe, riscuotendo tutti quanti. Rumor e Maria annuirono, ma poco prima che entrassero, Khal si sporse da sopra il tetto.
-Cala cara Maria! Premi il pulsante sotto la vasca!-
La sirena rimase un attimo ferma prima di immergersi e premere il pulsante di cui parlava il dottore. Il sotto della vasca si ricoprì di metallo e due razzetti apparvero sia davanti che dietro.
-Che cosa...-
-Ora puoi spostarti in aria!-
-Come faceva a saperlo?-
-Ho costruito io quella vasca!-
-Cosa?-
Esclamò il gruppo per terra.
-Già! Ero sicuro che mi sarebbe servita un giorno!-
Fece un piccolo cenno di saluto prima di scomparire di nuovo. Maria non seppe cosa pensare.
-Non abbiamo tempo, ora!-
La riscosse Psycot. Le due ragazze annuirono ed entrarono spaccando la finestra, mentre l'eco delle raccomandazioni di Weepy si perdeva nell'etere dei vetri fracassati. Mugman e Werner non si accorsero che era entrato qualcuno. L'ultimo era uscito dalla lattina e stava lanciando dei tappi abnormi al suo avversario, nella speranza di colpirlo. Il ragazzo, dal canto suo, stava sparando dei grossi proiettili verdi che miravano al topo in automatico.
-Questa è nuova...-
Commentò la sirena confusa. L'ape le diede una gomitata.
-Non distrarti!-
Si precipitò in volo verso la sedia di legno, ma qualcosa la trattenne per la caviglia.
Baroness entrò dalla cucina brandendo il fucile e puntandolo dritto addosso a Cala Maria. Il quartetto fuori fissò la scena basito.
-Sapevano che saremmo venuti?-
Esclamò Moe. Baroness sparò il primo colpo mentre Maria spiccava il volo per evitarlo. Rumor strattonò la liana e sputò al fiore tre proiettili gialli. Lui non sembrò impressionato e lanciò altrettante ghiande prima di cercare di riacchiappare l'ape con delle liane spinose. In tutto questo, Hilda provava a slegarsi senza risultati, ansimando per la fatica.
-Certo che sei più tenace di quanto pensassi, ragazzino!-
Commentò Werner con un sigaro stretto tra i denti mentre il suo carro armato stava per rompersi di nuovo. Mugman accusava la stanchezza di schivare in continuazione e stava per cadere a terra.
-Beh... Il mio robot è in manutenzione, perciò procediamo alla vecchia maniera!-
Con probabilmente l'ultimo soffio di forza della macchina, un'ampia fiammata avanzò verso il ragazzo mentre lui si scansava di lato e si gettava disperatamente addosso al suo avversario per disarcionarlo. Si ritrovarono a terra, con Mugman che puntava il dito dritto sul muso del ratto. Rimasero immobili in quella posizione per un lasso di tempo indefinito, finché il topo non rise di nuovo e mostrò lui il telecomando.
-Ti conviene alzarti se non vuoi che la tua amica si faccia ancora male!-
Il ragazzo esitò. Questo diede il tempo a Werner di respingerlo con un calcio e di rialzarsi.
-Debole!-
Mugman tentò di rimettersi in piedi. Rumor riuscì a mollare due calci sul naso a Cagney, ma il fiore le afferrò l'ala ferita e se la sgrullò di dosso, prima di sparare il seme di sicomoro e mancarla per un pelo. Per sbaglio, però, colpì la mano di Werner facendogli cadere il telecomando.
-Ehm... Ups...-
Esclamò il fiore imbarazzato. Rumor smise di occuparsi di lui e si gettò a bloccare il ratto. Baroness la vide e le sparò col fucile. Fu come se la scena si svolgesse a rallentatore: l'ape vide i tre proiettili distanziarla di meno di cinque centimetri ed il tempo che impiegò a rendersi conto che non avrebbe potuto schivarli, Mugman si frappose tra lei e sparo, beccandosi il colpo dritto sul petto e rotolando un paio di metri più in là. Rumor, Werner e Baroness lo fissarono come paralizzati, prima che l'ape stringesse i denti e si lanciasse sulla baronessa stringendole il collo.
-Tu... Io TI AMMAZZO!-
Werner, nel frattempo, cercò di avanzare verso il telecomando, ma Maria lo pietrificò con lo sguardo. Khal cercava disperatamente di capire cosa stesse succedendo. Cagney lanciò un fischio e dalla cucina arrivarono Ribbit, Croaks e Grim.
-Occupatevi del telecomando e di Mugman! Io mi occupo della sirena!-
Una delle sua radici afferrò la coda di Maria e la tirò fuori dalla vasca prima di sbatterla violentemente a terra.
-Non c'è più nessuno che ti aiuti! Vero, sirenetta?-
Esclamò il fiore godendosi la vendetta. A Beppi prudevano le mani. Voleva entrare ed aiutare, ma se avesse solo peggiorato la situazione? Se finiva per perdere un'altra volta? Non si sentiva pronto a rischiare la vita per quel gruppo, mentre i Root Pack lo erano eccome.
-Sai cosa? Saremo anche boss della prima isola. Ma quelli sono i nostri amici e non lasceremo che si facciano del male stando qui con le radici nelle radici!-
Moe e Weepy annuirono e si precipitarono nel salone, mentre il clown tentava di fermarli con suoni gutturali, senza trovare le parole adeguate.
-P-Povero M-Mug! Di-Dite che si è f-f-fatto male?-
-Non è quello il tuo problema ora!-
-Concentrati sul telecomando! Io mi occupo della tazza e tu della regina!-
Croaks annuì e si arrottolò a sfera prima di investire Rumor. Baroness fu nuovamente libera di respirare, dopo due o tre colpi di tosse, e Grim sospirò di sollievo prima di lanciarsi verso il telecomando. Mugman si ritrovò Ribbit davanti.
-Bene, bene... Ma guarda chi finalmente si inchina alla nostra superiorità!-
Non riuscì a finire la battuta perché un tozzo di terra gli colpì la schiena, costringendolo a voltarsi.
-Ehi, grosso rospo! Ma cosa sei? Un animale di terra o di acqua? Perché non ti decidi?-
Gli urlò Moe ridendo e sputando un altro proiettile terroso. Il rospo lo distrusse con un pugno e sibilò:
-Sono un anfibio, testa di rapa! E comunque non permetto a nessuno di parlarmi in quel modo!-
Sette mosche infuocate uscirono dalla sua bocca mirando dritto a Moe che impallidì. Delle lacrime spensero le mosche, mentre Weepy provava a sembrare spaventoso risultando solo adorabilemente arrabbiato.
-Vi piace il gioco duro, eh? Benissimo!-
L'incantesimo su Werner svanì e la pietra che lo bloccava cadde in frantumi, sparpagliandosi sul pavimento. Diede un'occhiata al campo di battaglia per avere un resoconto della situazione: Maria era schiacciata a terra bloccata da una radice, Rumor stava schivando i pugni-proiettile di Croaks, Hilda provava ancora a liberarsi, Baroness stava tenendo Psycot in un angolo con la sua testa ed il fucile e Mugman si era alzato e stava lentamente raggiungendo la sedia dell'astrologa.
-Vai, ragazzo...-
Pensò Khal, ancora piuttosto teso con l'aggeggio in mano. Il topo sorrise e si colpì l'elmetto con un cucchiaio che aveva in tasca, lasciando risuonare nella caotica stanza un tintinnio affascinante.
-Mugman... Mugman che ci fai qui?-
Chiese Hilda tra un sospiro e l'altro, con un tono nervoso e spaventato.
-Ti libero! Dov'è l'inizio di questo coso?-
Prese a girare intorno alla sedia fino a che non trovò il nodo. Prese a tartassarlo nella speranza di slegarlo.
-Mugman... Non capisci... Scappa!-
-Io non ti abbandono qui!-
-Mug, no! È una tra...-
Uno schiocco sordo risuonò nell'aria, prima che...
Khal e Beppi si coprirono la bocca per non urlare. Il rumore di ceramica rotta non era piaciuto per niente, infatti Hilda gridò, con tutta la voce che aveva in corpo:
-MUGMAN!-
Briney (colui che aveva dato il calcio) rise insieme a Werner. La ragazza tentò di slegarsi sfruttando il fatto che il nodo si fosse allentato, ma un'altra scossa prese ad attraversata da cima a fondo, strappandole il respiro.
-Pensavi davvero che avrei perso di vista il telecomando, Berg?-
La derise il tedesco con l'indice premuto sul bottone, senza nessuna intenzione di smettere. Rumor, tra una schivata e l'altra, se ne accorse e strillò in preda al panico:
-Se continua così...-
Psycarrot tentò di superare la baronessa, ma venne respinto da una radice di Cagney. Beppi si era messo seduto per terra, cercando di ignorare le grida ed i suoni da dentro la casa. Era lì solo per fare un servizietto a quel gruppo! Non aveva intenzione di passare dalla loro parte. Eppure... Il pinguino lo fissò dritto negli occhi, implorandolo di intervenire.
-So che me ne pentirò...-
Con un sospiro, chiamò altri pinguini e li fece entrare tutti. Alcuni tolsero il fucile dalle mani di Baroness, che rimase con le braccia come ancora brandendolo prima di accorgersene. Altri si attaccarono alla faccia di Croaks e Ribbit.
-Pinguini?-
Si chiese Moe. Poi si volse verso la finestra meccanicamente e capì. Nel frattempo, Khal aveva armeggiato a mani tremanti il suo congegno e l'aveva attivato. Dopo ben due minuti, la scarica si spense. Hilda rimase cosciente per altri cinque secondi, prima di chiudere gli occhi lasciando la sua mente in balia di un vuoto nero pece. Werner tentò di ripremere il bottone e non funzionò.
-Dannazione!-
Uno dei pinguini riuscì a strapparglielo dalle mani col becco. Prima di inseguirlo, il topo alzò gli occhi e vide il dottore. Questi sobbalzò spaventato e tentò di nascondersi.
-Hilda... Che le è successo?-
Gridò Weepy tra le lacrime. Un pugno stava per colpirlo in pieno, se suo fratello non lo avesse fermato a mezz'aria.
-Non è ancora finita, ortaggi troppo cresciuti!-
Anche Baroness riuscì a riprendere il fucile e continuò a tenere Psycot a bada. Maria, invece, venne liberata dai beccucci affilati dei pinguini.
-Cosa?!-
Strillò Cagney confuso. Un raggio verde lo investì, pietrificandolo nella sua posizione di stupore. Rumor si lanciò su Briney, bloccandolo due metri prima che riuscisse ad arrivare a Mugman.
-Grim! Pensaci tu!-
Urlò il capitano mente tentava di colpire con il pesce spada l'ape. Il drago era rimasto ghiacciato al proprio posto dal terrore: Mugman ed Hilda erano svenuti, uno circondato da una modesta pozza di latte e l'altra con i vestiti e parte della pelle quasi ridotta ad un carboncino. Tutta questa violenza... Lui era un drago pacifista! Pensava che avrebbero solo catturato Mugman e l'avrebbero portato al Casinò, perché finisse in prigione per aver rubato il contratto a tutte le isole. Ma questo... Questo era oltre il limite sopportabile.
-Grim! Per l'amor del cielo! Acchiappa quel ragazzino e mettiamo fine a questa pagliacciata!-
Un termine azzeccato, pensò Beppi, ma non poteva farsi vedere in quel momento. Tentava di capire cosa stesse succedendo basandosi sulle parole di amici e nemici.
-Io... I-Io...-
-Grim!-
-NO!-
Fu imprudente, ma Beppi si alzò e guardò nel salone lo stesso. Fumo grigio usciva dalle narici del drago mentre le sue pupille si riducevano ad una strettissima fessura. Tutti smisero di combattere.
-N-Ne ho abb-abbastanza dei vostri m-met-todi! Addirittura tort-rturare una ragazz-zz-zza? Questo è troppo!-
-MATCHSTICK!-
Urlò il topo mentre si stava litigando il telecomando con uno dei pinguini.
-Ti avverto! Non fare cazzate!-
Il drago scosse la testa e poi prese un grosso respiro. Beppi e Baroness sapevano esattamente cosa sarebbe successo subito dopo.
La saletta di legno prese immediatamente fuoco, ostruendo la vista a causa delle fiamme e del fumo. Baroness non sapeva più dove fosse la carota, i due ranocchi si erano persi di vista, Maria non riusciva a vedere Rumor e Werner era isolato da tutti gli altri. Beppi saltò dentro la sala preoccupato e trovò subito Grim, difficile da nascondere a causa della sua grossa stazza.
-Grim! Che ti è saltato in quella testa squamosa?-
-Prendi Mugman!-
-Cosa? Perché non hai balbettato?-
-Non c'è t-tempo per le dom-ande!-
Si diresse in volo rapido verso un punto indefinito che Beppi non riuscì a distinguere. Moe e Weepy stavano vagando tra le fiamme finché non videro la sedia dove stava legata Hilda, ormai quasi circondata.
-Eccola là! Forza, andiamo a slegarla!-
Non riuscirono a muoversi e Grim si posò proprio accanto alla ragazza.
-Ehi, lucertolone sotto steroidi! Non osare toccarla, sono stato chiaro?-
Il drago non lo ascoltò e addentò all'altezza del ventre. Moe coprì sia gli occhi suoi che quelli di suo fratello, ma il suono che si sentì subito dopo era simile ad un paio di forbici che tagliavano la plastica. La patata bruciò e vide la corda per terra recisa ed Hilda ancora perfettamente integra.
-Posso guardare ora?-
Chiese Weepy con la voce tremante. Grim mise il muso sotto la schiena dell'astrologa e se la caricò sulla schiena attento a non farla cadere.
-S-Scappate sottoterra! Io t-trovo la sirena e l-l'ape!-
I due non posero domande e seguirono subito il consiglio. Psycot avanzava respirando faticosamente: l'ossigeno si stava già consumando... Riuscì ad intravedere la figura slanciata di Cala Maria lungo distesa per terra, intenta a trascinarsi verso la vasca a carponi.
-Maria! Aspetta!-
Con uno sforzo immane, la carota aprì il suo terzo occhio e sollevò la sirena, posandola nell'invenzione del dottore.
-Grazie, Psycot!-
-Di... Coff, coff... Nulla...-
I Root Pack, abituati ad un ambiente ricco di verde natura, resistevano poco alla mancanza di ossigeno e, com'è normale, agli incendi.
-Maria! Scappa dal tetto! Psycot, sottoterra!-
Strillò Beppi alle due figure simili ai suoi due compagni. Ci stava provando. Ma non riusciva proprio a trovare Mugman. Rumor, invece, se lo stava caricando in spalla, lanciando esclamazioni come:
-Ma quanto pesa? Meno male che aveva solo dodici anni!-
Khal frugò di nuovo nella sua borsa e trovò una corda in rame.
-Non è isolante... Ma è l'unica cosa che ho ora!-
Diede una sbirciata sotto di sé, cercando segni di vita dai suoi compagni praticamente inghiottiti nel fuoco. Non poté non preoccuparsi per Mugman ed Hilda... Non si rese nemmeno conto che Cala Maria e Rumor, con il ragazzo in braccio, lo stavano raggiungendo sul tetto.
-Dottore! Là sotto c'è Beppi che apparentemente non sa come scappare! Lanci quella corda!-
Ordinò Maria, riscuotendo il dottore. Lanciò la corda di rame nella speranza che il clown la vedesse in tempo, prima che diventasse calda abbastanza da bollire un uovo. Grim notò la corda, così strillò:
-Verso la sed-sedia, a destra d-dell'arma-armadio!-
Spiegò le ali e spiccò il volo. Werner riuscì a riprendere il telecomando, calciando subito dopo il pinguino tra le fiamme. Notò il drago che tentava di scappare con il suo ostaggio e premette dieci pulsanti insieme. Tutti i tappi gli furono addosso, ma Grim non si impressionò e, a malincuore, afferrò Hilda delicatamente con i denti pensando:
-Mi spiace, Hilda... Faccio in un attimo!-
Si esibì in una serie di acrobazie per schivare i proiettili e Beppi lo vide. Si diresse verso l'armadio e si aggrappò al filo, sebbene staccandosi quasi subito per il calore.
-Ahio! Non ho tempo per questo!-
Si arrampicò in cima il più in fretta possibile. Khal, appena vide che il gruppo era al completo (Root Pack compresi, anche se ai piedi e non sulla testa dell'edificio), urlò:
-Scappiamo da qui!-
Baroness riuscì a trovare il topo.
-Werman, che cazzo combini?-
Non ci fu risposta. Una pioggia violenta colpì tutti i rimasti, spegnendo l'incendio poco a poco. Ci misero poco a capire che se li erano lasciati scappare tutti, compresa la Senza Contratto.
-Dove sono finiti?-
Urlò Cagney, appena liberato dalla pietra. Vide l'intera stanza bruciata e si lasciò scappare:
-Ma che è successo?-
-Non abbiamo tempo! Tutti fuori! Non possono essere andati lontani!-
-Signorsì, signore!-
Esclamarono d'istinto Briney, Baroness, Ribbit, Croaks e Cagney. Poi il fiore si rese conto di quello che aveva detto.
-Da quando sei tu il capo?-
-CHIUDI QUELLA FOGNA!-
Il tedesco era chiaramente teso: se l'astrologa fosse riuscita a scappare, lui sarebbe stato rovinato! Si precipitarono tutti fuori.
-Dividiamoci: prima isola, andate a destra, Baroness e Briney al centro. Io vado a sinistra! Via!-
Nello stesso momento, il nostro gruppo di eroi stava correndo verso l'ignoto nella speranza di scampare all'ira del ratto e la sua banda. Siccome era ferita e stanca per la battaglia, Rumor consegnò Mugman a Cala Maria, che gli teneva solo la testa fuori dall'acqua mentre la sua vasca si spostava da sola.
-Grim, dove andiamo?-
Urlò il clown.
-Già! Sai dove siamo diretti?-
Aggiunse il dottore. Gli unici due che non avevano combattuto.
-I-In realtà no... Pensa-avo aveste un na-nascondiglio!-
-Non possiamo mica usarlo di nuovo! Sarebbe troppo ovvio!-
Sebbene un po' abbrustolito, il pinguino saltò sulle spalle del suo padrone pigolando debolmente.
-Popper! Stai bene! Meno male!-
Gridò Beppi con le lacrime agli occhi, accarezzando la testa dell'animaletto di palloncino. In un secondo, un lampo di genio lo attraversò.
-So io dove andare! Seguitemi!-
Urlò mettendosi in testa al gruppo. Dopo meno di una ventina di minuti di corsa, arrivarono fronte alle rotaie del Phantom Express. Non sembrava ci fosse a bordo nessuno, forse si stavano prendendo una pausa. Beppi bussò incessantemente alla porta finché non si aprì ed il suo ultimo tocco trapassò il corpo fileiforme di Blind Spectre. Il fantasma alzò la mano e l'occhio sul palmo squadrò il gruppo e vide Hilda e Mugman. Assunse un'espressione seccata.
-Spectre, ti prego. Devi farci entrare!-
-Non voglio problemi! Io e T-Bone abbiamo quasi finito la pausa! Abbiamo un treno da far partire tra un'ora ed un quarto!-
-Ascoltaci! So che sai della "loro" fama...-
Beppi aveva fatto suonare quel loro in modo che si capisse di chi stesse parlando.
-Ma guardaci... Werner ci vuole tutti morti! Aiutaci!-
-Ragione in più per non farvi entrare.-
-Levati di mezzo!-
Disse Psycot scostandolo con tutta la forza che gli rimaneva. Usare i suoi poteri psichici durante un incendio era stato un bruttissimo errore: si sentiva prosciugato di tutte le forze, ma non voleva che fosse un nuovo entrato a parlare.
-Blind Spectre... Quelli là non sono semplici debitori che vogliono soldi... Sono degli psicopatici. Hanno torturato Hilda ed hanno cercato di ucciderci uno ad uno...-
Si fermò per tossire mentre Weepy si assicurava che stesse bene. Khal terminò per lui:
-Ospitaci per un po'! Per favore...-
Aggiunse subito dopo, quasi se lo fisse ricordato ad un'occhiataccia della sirena. Blind Spectre li guardò ancora come se per nulla influenzato, poi sbuffò e si scansò leggermente.
-Entrate e basta!-
Grim dovette abbassarsi di molto, ma alla fine entrarono tutti.
-Hai dei letti o... qualcosa del genere?-
-No. Stendeteli su due sedie, prendo le coperte.-
Bussò sul muro del vagone e strillò:
-Simeon! Ghecis! Tenete d'occhio per movimenti sospetti!-
I gemelli Blaze non fecero troppe domande ed uscirono allo scoperto per tenere d'occhio i dintorni. Blind Spectre teneva il palmo avanti per vedere dove andava e cosa faceva. Mugman ed Hilda vennero stesi su due sedie ognuno, come consigliato. Il gruppo prese quel momento di riflessione per pensare alle conseguenze del loro errore. Meno di due minuti dopo, Spectre tornò con due coperte ed un carrellino pieno di bicchieri contenenti un liquido azzurro. Senza dare nessuna spiegazione, il fantasma consegnò un bicchiere ognuno ed uno in più a Khal e a Grim.
-Che roba è?-
Chiese dubbiosa l'ape, tenendoselo distante dal viso.
-Non abbiamo tempo per le domande. Bevetelo e basta.-
-Io non mi fido più di bere cose offerte dagli altri...-
Commentò Weepy spaventato. Uno dei Blaze gridò:
-Arriva una bottiglietta di soda umanoide ed un pirata!-
-Bevete e fidatevi! Fatene scivolare due gocce anche sulle labbra di quei due! Torno subito!-
Non vedendo altra alternativa, il gruppo seguì le istruzioni. Baroness stava per bussare, ma Spectre la precedette aprendo la porta.
-Salve, Spectre. Hai per caso visto uno scienziato, un gruppo di ortaggi o un drago da queste parti?-
-No, Von Bon Bon. Sono un neutrale. Non dovete rompermi il plasma. Hai presente? Il nostro accordo?-
Stava per chiuderle la porta in faccia, ma la gamba di legno di Briney la tenne aperta.
-Non così in fretta! Vogliamo controllare!-
-Non c'è assolutamente nulla da controllare.-
Il capitano non lo ascoltò e si fece spazio per entrare con la baronessa al suo seguito. Appena il gruppo si ritrovò quei due davanti, rimase senza fiato. Weepy fu tentato di urlare, ma Blind Spectre fece loro cenno di non dire nulla. Dopo che Briney si fu dato un'occhiata in giro, esclamò:
-Tch. Non mentivi, spettro! Io non vedo nessuno!-
Rumor mimò con le labbra "Cosa?" verso Beppi che scosse la testa ed alzò le spalle.
-Grazie mille per la spiacevole visita ed ora fuori dai coglioni!-
Strillò T-Bone dall'altra parte del treno. Spectre mostrò loro la porta e Baroness sospirò:
-Sarà il caso di fare rapporto... Per stasera va bene così...-
I due uscirono.
-Cosa è successo? Perché non ci hanno visti?-
Con il palmo schiacciato ad una delle finestre, Spectre controllò che gli intrusi se ne andassero prima di rispondere:
-Quello che avete bevuto era ectoplasma.-
-Ecto cosa?-
Chiese Maria pendendo la testa sulla sinistra.
-È il materiale di cui siamo fatti noi fantasmi. Bevuto da voi in carne ed ossa, o spine... Vi rende invisibili agli occhi degli altri. Riuscite sempre a toccare le cose ed a differenza mia non potete controllare nessuno dei due aspetti.-
-Puoi renderti invisibile?-
-Ora non servirebbe: con l'ectoplasma nel sistema, riuscite comunque a vedermi. Ma sono capacissimo di toccare le cose, come la porta che ho aperto o i bicchieri che vi ho dato prima.-
Uno degli occhi volò intorno al proprietario, staccandosi dal palmo, e Spectre prese in mano uno dei bicchieri per dimostrare quello che aveva appena detto.
-Grande! Ma ora che si fa?-
Nessuno seppe come rispondere (figuriamoci il membro del Phantom Express). Poi, Psycarrot prese in mano la situazione:
-Aspettiamo che si sveglino... Poi, decideremo.-
NON HO TEMPO DI FARE UNA OUTRO DECENTE, DEVO STUDIARE UN MONTONE DI COSE PER DOMANI!
"Das ist gelogen" significa "sono solo bugie"!
Fine
Ciao
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