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Capitolo 18

A quella domanda, mi va di traverso il goccio di caffè che sono riuscito a bere. Tossisco come un pazzo mentre Benjamin e Mila si scompisciano dalle risate.

《Dai, Mila, non fare così. Sai che il nostro Victor si imbarazza》sghignazza Ben, scambiandosi il cinque con la ragazza.

Alcuni giovani che si trovano al bar si voltano nella nostra direzione, facendomi arrossire come un pomodoro maturo.

《Io... voi... oh, accidenti》farfuglio non appena riesco a parlare senza soffocare.

Mila allunga un braccio e me lo posa sulle spalle. Accosta la sua guancia alla mia e mi stringe in un gesto rassicurante.

《Suvvia, amico, si vede lontano un miglio che Vivian ti piace》afferma in tono gioioso, liberandomi della stretta affettuosa.

《Non è vero. Non mi piace. Ovvio che la trovo simpatica ed è anche morto gentile, ma...》brontolo, accigliandomi un poco.

Ben sospira e alza gli occhi al cielo. Mila scuote la testa con fare esasperato dopodiché si fionda sulla sua fetta di torta.

《Amico, non importa se non vuoi confidarti con noi》interviene Benjamin con voce rassicurante《sappi solo che noi ci siamo. Per qualunque cosa.》

Batto le palpebre un paio di volte mentre il reale significato delle sue parole mi entra nel cervello e mette radici. Come avevo detto allo zio, non mi sarei affezionato a nessuno perché il dolore che sto vivendo non avrei più potuto sopportarlo.

Mila e Ben non hanno mai chiesto nulla né preteso alcunché eppure sono riusciti a ricavarsi un posto nella mia vita.

Non so se si tratti di affetto o amicizia però, alle volte, sento la mancanza delle battute di Benjamin o del sorriso di Mila.

Per quanto io voglia rimanere distaccato non credo di farcela con loro due.

Bevo mezza tazza di caffè e divoro il brownies in pochi morsi prima di dar voce a una delle mie più grandi curiosità.

《Ehm... allora, che cosa sapete su Vivian?》chiedo loro, con le guance in fiamme e la voce debole.

I ragazzi rimangono interdetti per qualche istante per poi scambiarsi un'occhiata piena di sottintesi.

《Piuttosto, tu cosa sai su di lei?》replica Mila, inarcando un sopracciglio.

《Poco o nulla》rispondo, sedendomi più comodamente《a parte il fatto che la sua guardia del corpo la segue ovunque.》

《E non ti sei mai chiesto perché ha una guardia del corpo?》mi domanda Ben con tono stupito.

Scuoto la testa, troppo imbarazzato per parlare.

《Ok. Partiamo dall'inizio. Il suo cognome è McHarris》dice Mila,  voce bassa come se si trattasse di un segreto.

Peccato che non mi facesse scattare nessun campanello.

《Senatore McHarris》aggiunge Benjamin come se parlasse con un ritardato.

Questo sì che lo conosco. O quantomeno l'ho già sentito nominare: si tratta di un politico onesto e integerrimo che ha a cuore le sorti dei più deboli.

Le rare volte che ascolto un telegiornale lo sento nominare per qualche legge o riforma a favore di orfanotrofi od ospedali.

Mi è sempre sembrata una brava persona.

《Vuoi dire che...》balbetto, realizzando finalmente cosa vogliono dirmi i due amici《oh, cavolo.》

《Eh già》ridacchia Mila, svuotando la sua tazza in due sorsi《ma ora arrivano le notizie più tragiche: sua madre è morta così come suo fratello. Il padre è sempre in giro per campagne e comizi mentre lei frequenta un college qualsiasi quando potrebbe andare in qualche scuola privata. Questo particolare oltre al fatto che ha un bodyguard, fa schizzare alle stelle la curiosità di chiunque.》

Avverto subito gli occhi inumidirsi così faccio un respiro profondo e finisco di bere il mio caffè. Ora che mi hanno detto tutto quello che sanno, Ben e Mila stanno litigando su chi deve pagare il conto.

Non credevo che Vivian avesse una storia del genere alle spalle.

Una storia così simile alla mia da farmi venire la pelle d'oca.

Che aveva perso sua madre me l'aveva raccontato, però di suo fratello no.

Lei si mostra sempre sorridente e disponibile che non avrei mai immaginato quanto il suo cuore fosse addolorato.

《Andiamo?》La domanda di Mila mi riscuote e mi fa alzare lo sguardo.

Sono entrambi in piedi e attendono solo me. Appoggio la tazza e mi alzo rapidamente, mettendo una mano in tasca in cerca del portafoglio.

《No, no. Oggi offro io》interviene ancora Mila, con un sorriso radioso《dopotutto è stata mia l'idea di venire qui. Però la prossima volta offrite voi ragazzi.》

Fa la linguaccia a Ben, ridacchia e si avvia al bancone per pagare. Il giovane, dal canto suo, ride ancora più forte e mi agguanta per le spalle.

《Vieni. Aspettiamola fuori.》

Non ribatto e lo seguo docilmente, la testa ancora piena di pensieri su Vivian e la sua famiglia.

《Senti Victor》esordisce Benjamin, non appena siamo all'esterno del locale《tu mi piaci, anche se devo ancora capire se possiedi senso dell'umorismo. Quindi te lo dirò una volta soltanto: dimenticala. A parte il fatto che si tratta della figlia di un senatore, c'è qualcosa in Vivian che non mi torna, un particolare che nasconde. E, anche se ci conosciamo da poco, si vede lontano un miglio che sei un tipo sensibile e non vorrei che tu soffrissi.》

È il discorso più lungo e profondo che ho sentito fare a Ben. Mi sento lusingato che abbia queste parole gentili per me, ma ormai è troppo tardi.

Vivian è come la luce di una fiamma che mi attira a sé. So benissimo che potrei bruciarmi, anzi è praticamente certo, però...

Come faccio a resisterle?

《Io... fidati, io non vorrei soffrire mai più. Quello è successo a...》mormoro col cuore pesante mentre nella mia testa si affollano immagini di loro《comunque sia, ti ringrazio. Io non ho mai avuto molti amici e, in effetti, non ne volevo neppure. Però sono fortunato di aver incontrato te, Benjamin.》

Allungo una mano per una virile stretta di mano come vedo fare nei film, ma lui mi attira a sé per un caloroso abbraccio e qualche pacca sulla spalla.

《Allora, siete pronti a fare shopping?》

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