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Capitolo 3


Capitolo 3.

Draco lasciò la stanza di Harry prima che si svegliasse e sapendo che gli ci sarebbero volute diverse ore per prepararsi e cancellare le occhiaie sotto i suoi occhi entrò nella sua stanza per poi chiudersi in bagno.

Harry si svegliò poco dopo e si passò una mano sugli occhi, stranamente non vedeva l'ora di vedere Draco.

Si alzò dal letto ed entrò nel bagno adiacente preparandosi per quella giornata d'inizio scuola.

Salazar stava ancora sonnecchiando nella sua cesta quando Harry gli sfiorò la testa: «Cucciolo, vieni con me a lezione?»

Il serpente aprì gli occhi e s'intrufolò sotto la manica della camicia del ragazzo che sorrise divertito sentendosi solleticare in quel modo sibilando: «La fuori fa freddo...»

Harry indossò il resto della nuova divisa e si sistemò meglio i capelli, per poi aprire la porta trovandosi davanti Draco: «Ciao!»

«Ciao, Harry. Dormito bene?» chiese lui incuriosito nonostante avesse vegliato personalmente il suo sonno.

«Sì. È stata una notte molto riposante» ammise lui sorridendogli.

Draco gli sorrise per un attimo e Salazar fece la sua comparsa sibilando: «Sembra essere molto più pallido di ieri»

«Sì, hai ragione» gli rispose Harry che si affrettò a chiedere: «Draco, sei sicuro di stare bene? Sei molto pallido...»

Draco che non si aspettava quella domanda sospirò: «Posso entrare nella tua stanza? C'è una cosa di cui ti devo parlare»

«Certo, entra pure» rispose lui facendosi da parte per farlo passare.

Il ragazzo biondo entrò nella stanza e quando Harry si chiuse la porta alle spalle prese la bacchetta puntandola contro di essa lanciando un incantesimo silenziante: «Scusami. Non voglio che qualcuno senta il nostro discorso. Mi sto fidando di te, Harry quindi ti chiedo di non dare di matto e allontanarmi da te, non adesso che stiamo cercando di creare qualcosa e andare oltre quello che è successo in questi anni»

«Ti ascolto, siediti al mio fianco qui sul letto» rispose lui.

Draco non se lo fece ripetere due volte e si mise al suo fianco per poi dire: «Quest'estate io e la mia famiglia siamo andati in vacanza in Transilvania. Una sera mentre partecipavamo ad una gita guidata, sono stato condotto in un angolo buio e...» si fermò un attimo spostando il colletto della camicia rivelando la cicatrice di un morso che si vedeva a malapena in controluce.

Harry ci passò sopra il dito: «Cosa ti hanno fatto? C'entra per caso quel liquido scarlatto che hai bevuto in treno?»

«Sì, Harry. Quello è il risultato del morso, non volevo diventarlo, ma questo morso...» non sapeva come continuare e si stava agitando, il ragazzo dagli occhi di giada prese le sue mani facendo intrecciare le loro dita: «Calmati. Ho capito, sei stato trasformato da un vampiro. È successa la stessa cosa a me con Voldemort, ci hanno trasformato in quello che nessuno dei due voleva essere» quelle parole lo fecero rilassare, ma Harry aggiunse: «Tutto questo resterà tra di noi, nessuno saprà da me quello che ti è successo» Draco annuì e poco dopo i due uscirono dalla stanza.

Salazar che si era spostato un attimo attorno al collo del padrone per ascoltare il discorso sibilò: «Harry, starà bene? Sembra solo nonostante sia circondato di persone» le parole del serpente lo sorpresero tanto che si bloccò davanti all'entrata della Sala Comune come se l'avesse colpito un fulmine a ciel sereno.

Draco lo prese per le spalle scrollandolo leggermente: «Ehi, che hai?»

«Salazar...» sussurrò per un attimo, ma poi aggiunse: «Mi ha chiesto se starai bene, ha detto anche che sembri solo nonostante tu sia circondato da persone»

Draco sgranò gli occhi sorpreso, ma si riprese quasi subito: «Starò bene» accarezzò la testolina del serpente: «Non preoccuparti, non sarò sempre solo. Adesso c'è Harry con me»

Il ragazzo dagli occhi di giada arrossì leggermente, ma era felice per le parole di Draco, così entrarono in sala comune dove Blaise e Pansy li attendevano.

I due ragazzi come il giorno prima notarono lo strano legame che si era creato tra di loro, ma almeno si sarebbero risparmiati le sfuriate di Draco sul fatto che il ragazzo non lo calcolava o non lo capiva.

Senza dire una parola i ragazzi andarono in Sala Grande, lo sguardo di tutti si posò su Harry, ma lui non li degnò di importanza.

Sedendosi al fianco di Draco iniziarono a mangiare, al termine della colazione Piton diede loro gli orari senza dire niente, ma notò come il serpente di Harry si spostasse da lui a Draco come se fosse un legame tra di loro.

Il ragazzo dagli occhi di giada lesse l'orario e borbottò: «Pozioni con i Grifondoro. Che palle...» i tre Serpeverde ridacchiarono divertiti dalle sue parole.

«Sarà divertente e potrai concentrarti sulle pozioni senza essere disturbato» disse semplicemente Draco.

Poco dopo i quattro raggiunsero l'aula di pozioni.

Piton entrò alcuni minuti dopo e fece comparire alla lavagna la pozione che dovevano ricreare.

Subito si misero a lavoro, ma Ron non smetteva un secondo di guardarlo in cagnesco tanto che senza farsi notare, il ragazzo dagli occhi di giada, fece saltare in aria la sua pozione.

Piton a quel fracasso s'innervosì e sbottò: «Trenta punti in meno per i Grifondoro, ringraziate Weasley per questo» un lieve sorriso malefico comparve sul volto di Harry e Draco disse: «Weasley che combini, se continui in questo modo va a finire che vinciamo noi la coppa delle case quest'anno»

«Draco, non essere così diretto o lo farai piangere. Come se non avete possibilità di batterli adesso che sono in panchina» aggiunse Harry sogghignando divertito.

«Tornate al lavoro. Non voglio sentire altre parole» disse Piton sogghignando.

A Draco, però, venne un idea e ne avrebbe parlato poi con i ragazzi delle squadra.

Al termine della lezione di pozione i ragazzi andarono nella loro sala comune dove posarono le cose, Harry si accomodò su una poltrona sospirando soddisfatto finalmente poteva riposare la sua mente.

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