xxiv. none of you
▂▂▂▂▂▂ 𝐜𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐭𝐰𝐞𝐧𝐭𝐲 𝐟𝐨𝐮𝐫
none of you ▎💐:: 3609 𝖜𝖔𝖗𝖉𝖘
⚝ IL RISVEGLIO È STATO PIÙ TRAUMATICO DEL DOVUTO. Ho dovuto abbandonare John B per ideare un nuovo piano.
So che avrei dovuto consultarmi con lui prima di agire ma, come dicevo nel bigliettino che gli ho lasciato, solo la verità poteva salvarci ed in questo caso, oltre a mia madre a sapere la verità, c'erano tre persone, tra cui una trascurata a priori.
Rafe Cameron, Ward Cameron e Sarah Cameron ed inutile dire che l'ultima è quella a cui avrei fatto più pressione.
Ecco perché io e Sarah ora ci trovavamo davanti al tendone della polizia con espressione perduta a guardarci attorno, pur di esprimere la verità.
"Le guardie costiere controllano l'acqua. Sta arrivando il mal tempo, ma le unità nautiche restano in posizione mentre proseguiamo le ricerche sull'isola"
"Il sospetto è un sedicenne di carnagione bianca probabilmente armato, visto l'ultima volta nella zona sud-ovest dell'isola"
"Scusi!" Richiamai il poliziotto che proteggeva l'entrata dalla tenda, avvicinandomi verso di lui.
"Signorina l'accesso non è autorizzato" pronunciò freddamente, iniziando ad agitarsi.
"Tutto questo è per John B?" Domandò Sarah, con le lacrime agli occhi mentre seguiva il mio passo.
Era terrorizzata quanto noi all'idea della prigione per John B, forse perché ci teneva, oppure semplicemente per farsì che la giustizia facesse il suo corso.
"Gli abitanti devono mettersi al riparo e riferirci gli avvistamenti" continuò con il tono freddo, mentre mi fissava attraverso l'armatura nera con occhi impenetrabili.
"No no. Non è armato, te lo giuro" iniziai ad agitarmi, mentre gli occhi si inumidivano lentamente di lacrime, per la quinta volta in questi tre giorni. Pazzo come quando tutto dovrebbe andare bene succede completamente il contrario. "Ti giuro che non è pericoloso. Io- io devo solo-" cercai di sorpassarlo, ma la sua figura imponente mi si ponette davanti non permettendomi di passare.
"Rilasci una dichiarazione."
"Devo parlare con il capo della polizia- io- mi lasci andare" iniziai a balbettare, cercando di trattenere il dolore nel petto, mentre tentavo di rimanere calma. "Le giuro che stare cercando la persona sbagliata!" Iniziai ad alzare la voce, continuando a spingere in avanti per superare l'uomo, ma sembrava fatto tutto per essere buttato all'aria perché mentre io spingevo con tutta la mia forza, lui vincolava la mia spinta con metà della sua.
"Signorina venga con me" pronunciò con quel tono freddo, che mi fece capire che aveva la meglio su di me. Così trascinò me e Sarah in una parte vuota della tenda.
"No! Lei non capisce! Mi lasci parlare con un agente" Gridai, cercando di divincolarmi, ma probabilmente quell'uomo aveva fatto più palestra di me in un giorno che io in cent'anni.
"Ei scusi! Poliziotto!" Gridò invece Sarah, individuando con lo sguardo il capo del corpo della polizia. "Siamo Sarah Cameron e Sky Boseman!" Continuò a urlare, attirando finalmente l'attenzione dell'uomo.
"Eravamo sulla pista d'atterraggio. Sappiamo cos'è successo!" Gridai in seguito, divincolandomi della presa del poliziotto, che aveva capito di non aver più chance di non farmi sentire.
"Ok signore, le lasci" lo rimproverò l'uomo facendolo andare.
"Ok eccovi ragazze!" Ci interruppe tuttavia Ward, correndo nella nostra direzione per poi stringerci in un abbraccio paterno. Ed il mio cuore si spezzò.
Questo era l'uomo che aveva ucciso il padre di John B ed ora il suo corpo disgustoso era in contatto con il mio.
"No! No!" Mi allontanai, iniziando a tremare, mentre Sarah lo guardò con degli occhi colmi di odio. Un'odio senza rivali.
"Chi è stato?" Domandò il poliziotto, ignorando la scena.
"Rafe Cameron" rispose prontamente Sarah, tra le lacrime.
"Rafe Cameron ha sparato alla Peterkin, noi l'abbiamo visto. Lui ha sparato." Balbettai tra le lacrime, mentre anche Sarah si abbandonava ad un piabto liberatorio.
"Rafe Cameron era a casa, mia moglie può confermarlo" parlò con tono pacato Ward, cercando di stringere Sarah per portarla via da lì, ma lei lo spinse con tale forza da allontanarlo completamente dal suo corpo.
"No! Qual'è il tuo problema? Per quanto ancora continuerai a mentire a tutti noi?" Domandò piangendo. Vidi in Ward un espressione talmente intensa da non riuscire neanche a reagire. Quello sguardo di pazzia, misto ad un amore talmente intenso da lacerarti le vene mi fece tremare le viscere.
"Chi sei?" Sussurrò piangendo Sarah, con il cuore spezzato, mentre stringeva la mano alla mia per mantenere il controllo, che aveva perso già da tempo.
Ward abbassò lo sguardo sulle nostre mani e, dopo un piccolo respiro, si girò verso l'agente. "Posso parlarle in privato?" Domandò con tale pacatezza da distruggermi in parte.
"No!" Gridai, tirandolo per il braccio, ma presto si divincolò, allontanandosi con il capo del corpo di polizia mentre l'agente di prima ci tirava via con la forza. "Bugiardo! Manipolatore e assassino!" Urlai. Ma la mia voce era troppo debole per farmi sentire.
Pochi istanti dopo decisi di dare una ginocchiata al poliziotto e con una corsa rapida presi per la mano Sarah e fuggii assieme a lei, lontano da chi non credeva ad una sola parola di quello che dicevamo. Lontano dalle menzogne e da tutto il male del mondo.
. . .
Raggiungemmo lentamente la casa dei miei nonni. Salimmo le scale ed appena raggiungemmo gli ultimi scalini, ad accoglierci fu John B.
Sarah stava piangendo, mentre la mia espressione era di ghiaccio. Non potevo credere ai miei occhi e nemmeno alle mie orecchie. Nessuno ci credeva.
"Sky" sussurrò la voce spezzata di John B, che mi accolse in un abbraccio. "Ehi, va tutto bene" continuò, accarezzandomi i capelli mentre scoppiavo a piangere fra le sue braccia. "Ci sono. Ci sono"
Tremavo a tal punto da sentire la necessità di prendere lunghi respiri, che mi facevano tremare ancora di più.
"Le cose si mettono male" bisbigliai, stringendo John B più forte che potevo.
Ma nello stesso momento in cui avremmo dovuto sederci sul letto, pensare a come raggiungere più rapidamente possibile la costa e scappare, il rumore della sirena della polizia ci interruppe. "Sarah vieni qui" sussurrai richiamando Sarah accanto a noi, mentre ci abbassavamo dalla vista della finestra.
"Dobbiamo scappare" ci informò John B.
"Sceriffo di Kildare, ultimo avvertimento!"
Io, John B e Sarah saltammo dalla finestra, raggiungendo il tetto e poi scendendo giù con le scale di emergenza, per poi correre in riva al mare e, con delle tavole da surf, allontanarci più lontano possibile dalla costa di Kildare, cercando di non dare troppo all'occhio.
"Ragazzi, io vado dai Pogues, a- avranno bisogno del mio aiuto" sussurrò Sarah, sedendosi sulla tavola mentre eravamo a qualche chilometro dalla riva. Eravamo al sicuro, più o meno.
"Stai tranquilla Sarah, ci vediamo tra non molto" le accarezzai il braccio e lei si allontanò trascinandosi con la tavola.
Quando fu abbastanza lontana mi abbandonai ad un sospiro di frustrazione. "Credi che ce la faranno a rubare quella barca?" Domandai insicura, cercando delle certezze per la prima volta.
"C'è di mezzo JJ quindi . . . si" mi sorrise ed io feci lo stesso. "Sky, ora ascoltami, so che ti sembrerà pazzo, ma devo tornare a casa"
"Cosa?" Lo guardai storta.
"Devo tornare a casa, lì c'è l'oro ed è l'unica cosa rimasta di mio padre. È morto per quell'oro, non posso lasciarlo lì" sussurrò, cercando di farmi comprendere, ma più parlava più capivo che non sarebbe andata bene. Me la sentivo, sarebbe tutto andato a fumo se ci fossimo divisi.
"Ci sarà pur l'oro ma c'è anche la polizia" lo rimproverai con tono autoritario, sperando che, per una volta, mi desse ascolto. Ma chiaramente non lo fece.
"Sky, devo farlo."
"Ok allora vengo con te"
"No. Ci incontriamo tra un ora al molo. È troppo pericoloso" sussurrò e così mi lasciò in mezzo mare.
Speravo solamente che ogni cosa tornasse alla normalità e che questo dannato oro smettesse di rovinarci la vita, giorno per giorno.
Non credo ai miracoli, quest'è vero, ma probabilmente avrei dovuto iniziare a farlo, perché ne avevamo proprio bisogno ora.
. . .
"Ragazzi ci sono" sorrisi leggermente, dopo aver raggiunto il molo in totale silenzio. Tutti e quattro erano lì. Tutti tranne John B.
Il primo ad avvicinarsi a me fu JJ, che mi sollevò in un forte abbraccio. "Non posso crederci che non vedrò la tua faccia per più di due giorni" ammise, facendomi ridacchiare, ma solo quelle poche parole già svuotarono qualcosa in me.
Non ci avevo pensato. "Mio dio JJ se lo dici così mi verrà da piangere. Ti voglio bene combinaguai o fumatore seriale" sussurrai, spostando una ciocca di capelli rossa dal viso. Lo vidi sorridere mentre una lacrima solcava il suo viso, una lacrima che mi frettai a pulire.
"Anche io te ne voglio, piccola Sky."
"Sai dov'è John B?" Domandò Kiara dopo una risatina di circostanza, guardandosi attorno.
"In realtà no, dovrebbe essere qui a momenti" ammisi. Ma nello stesso momento in cui quelle parole uscirono dalla mia bocca si udirono le sirene della polizia.
"Cazzo" borbottò Pope, che da un po' sembrava diverso.
Ma quando la portiera della macchina si spalancò ed il sorriso di John B comparì di fronte a noi, un respiro di sollievo abbandonò le nostre labbra.
"Non ci credo" scoppiò a ridere Pope.
"Mi stai prendendo in giro" commentò JJ, avvicinandosi verso John B con fare fiero. Infatti rubare la macchina da un poliziotto era un'azione completamente da JJ.
"Shoupe mi ci ha fatto fare un giro" scherzò il mio ragazzo, avvicinandosi verso il molo con uno zainetto in spalla. Si vedeva dai suoi stessi occhi che qualcosa non andava, ma sapevamo entrambi che questa era la cosa giusta da fare. Almeno per ora.
"Ok, questo è credibile. Me la bevo!" Disse sarcasticamente Kie, ignorando l'illegalità della sua azione. Era l'ultimo momento pogues per ora, così ce lo saremmo goduti a pieno.
Kiara si avvicinò di corsa a John B e lo strinse in un abbraccio forte, per poi staccarsi ed avvicinarsi a me con un piccolo sorrisetto sul viso. "Sky controllalo con la lente d'ingrandimento. Nessun passo falso" scherzò, facendomi ridere mentre, inevitabilmente, le lacrime iniziavano a scendere.
"John B, vi ho preso la Phantom e corre come se fosse stata costruita ieri" parlò JJ. Probabilmente questo momento lo feriva più di quanto avrebbe dovuto, ma non lo dava a vedere, come faceva spesso ormai. "E piccola Sky, dico a te perché John B sarà fuso come non mai. Fate la sosta a Brownswille. Capito?"
"Afferrato. Brownswille." Sorrisi, salendo assieme al mio ragazzo sul Phantom.
E, quando John B si girò nella direzione dei pogues, lo vidi piangere e questo mi permise di liberarmi delle lacrime che stavo trattenendo fino ad ora. "Ehi. Scusatemi per aver praticamente buttato all'aria tutti noi per una stupida caccia al tesoro" sussurrò, afferrando forte la mia mano, come se gli servisse sul serio. Ed io glielo lasciai fare. Anzi, la strinsi altrettanto forte per mostrargli tutto il mio appoggio.
"Ei John B. Sarebbe accaduto comunque, non credi?" Domandò JJ retoricamente, facendomi sorridere come non mai. "Almeno siamo tutti assieme" pronunciò in seguito.
Ogni parola era come una coltellata. Mi sentivo così tanto nostalgica di tutto il tempo passato assieme, le risate, i cuori infranti e persino le delusioni. Perché fuggire era l'unica cosa che ora non avrei voluto fare, ma era anche l'unica cosa che potevamo fare. Era necessario. "Già" sussurrai, pulendomi le lacrime.
"Ragazzi non riesco a lasciarvi senza abbracciarvi" sussurrai piangendo, così scesi dalla barca e mi unii in un abbraccio di gruppo che John B guardò da lontano. "JB non ti aggiungi?" Domandai, con gli sguardi di tutti posati su di lui.
"Ragazzi smettetela di fare gli sdolcinati se no potrei considerare di restare" ci fece ridere. Solo loro potevano farmi sorridere ad un chiaro addio come quello. Solo loro.
Risalii sul Phantom con le lacrime che ormai scendevano senza un ordine proprio, ma assieme ad esse avevo un sorriso stampato sul viso.
"In pieno stile pogues." Sussurrò JJ, guardandoci da lontano. Sentii i capelli di John B sfiorarmi il collo e mi abbandonai a quel contatto mentre osservavo Sarah, Kiara, JJ e Pope uniti in un abbraccio così intimo da scaldarmi il cuore.
"In pieno stile pogues." Ripetemmo all'unisono io e John B.
"Andatevene via ragazzi! Non potete vedermi piangere!" Gridò Sarah con un piccolo sorriso dolce sul viso, con la testa sulla spalla di Kiara.
"Ci vediamo in Messico!" Richiamò la nostra attenzione Pope.
"Vi voglio tanto bene ragazzi" ammisi, guardandoli dall'alto mentre John B azionava il motore.
"Anche noi te ne vogliamo piccola Sky" mi rispose JJ per tutti.
E così io e John B ci allontanammo dal molo sul Phantom, mentre lui era al trimone io lo stringevo in un forte abbraccio di rassicurazione.
"Ti amo" sussurrò.
"Ti amo anche io JB" sorrisi, posando una mano fra i suoi capelli castani, mentre speravo che tutto sarebbe andato come previsto.
Ci allontanammo in poco tempo dalla costa, raggiungendo il mare aperto in meno di un quarto d'ora ed assieme a noi si allontanarono tutti i ricordi passati assieme, tutta la nostra famiglia e tutta la nostra vita passata.
Ma forse era il momento di ricominciare, era questo ciò che il destino aveva in serbo per noi, perché le Outer Banks non erano più il nostro luogo.
Alle Outer Banks siamo stati bene, ma tutto è finito alla stessa velocità in cui è iniziato ed ora avevamo bisogno di vivere nella libertà.
John B ha perso suo padre alle Outer Banks. Io ho perso mio padre e mio fratello. Noi abbiamo perso la libertà alle Outer Banks e più nulla sembrava volercela ridare.
Così per un breve lasso di tempo avremmo soggiornato in un posto nuovo, che ci avrebbe garantito pace per la prima volta nella nostra vita.
Il vento mi smosse rapidamente i capelli all'indietro e, mentre la mano destra di John B giaceva sul volante, quella sinistra era stretta attorno al mio fianco. Sorrisi perché sentivo la libertà sulla mia pelle. Sorrisi perché ero in compagnia di colui che avrei seguito fino in capo al mondo, colui che mi faceva sorridere ogni singolo giorno.
"Il vento sfiora i 105 km/h" sentimmo alla radio, ma non ci fu nemmeno uno sguardo preoccupato da parte nostra, perché ce l'avremmo fatta, non importa come.
Quando superammo la costa, raggiungemmo il secondo fronte di Kildare, perciò ci ritrovammo a pochi metri dalle ricerche. Era già buio e la luce era saltata, perciò se avessimo continuato a guidare la barca avremmo probabilmente attirato la loro attenzione."Ora spengo le luci, così non ci vedranno" sussurrò John B, spegnendo completamente la barca a pochi metri dalla polizia.
L'ansia ribollì nel mio sangue, facendomi tremare leggermente, ma la mano di John che mi teneva salda a lui mi dava più tranquillità di quanto avrebbe dovuto, perciò mi fidai di lui.
Respirammo lentamente ma con cautela, cercando di non guardare verso la polizia ma solo ascoltare la radio. Perché se ci mettessimo a fissare ciò che fanno la paura sarebbe troppa.
"Ascolta, pensiamo alle crêpes, appena raggiungiamo il Messico rubiamo delle crêpes, che te ne pare?" Sussurrai, cercando di cambiare discorso per non abbandonarmi al terrore della situazione. Dovevo distrarmi, sul serio.
"Ti piacciono?" Domandò con un piccolo sorrisetto.
"Tantissimo" ricambiai il sorriso, alternando lo sguardo dagli occhi alle labbra.
"Allora te ne ruberò cinquanta, solo per te" posò le labbra sulle mie. Un calore improvviso entrò nel mio corpo e mi scombussolò completamente la mente.
"Via libera" pronunciò John B, guardandomi negli occhi. Io ridacchiai dolcemente, così contenta.
"Ora dobbiamo solo seguire la stella polare. Tutto gira attorno a lei" pronunciai in un bisbiglio e John B mi guardò negli occhi. Sembrava tutto perfetto, sul serio, pensavamo che sarebbe andato tutto bene. Ma ci sbagliavamo.
"È tornata! C'è la corrente!" Udimmo da lontano e, pian piano, tutte le luci della città iniziarono ad accendersi. Le vedemmo. Tante piccole lucciole che si accendevano una alla volta.
"No no no John B" sussurrai in completo panico. La luce abbagliante del faro puntò dritta sulla nostra barca mostrandoci a tutta la città.
"Sky non si accende" si girò nella mi direzione mentre ancora con le mani maneggiava qualcosa per accendere il Phantom. "Controlla il motore!" Provò a incaricarmi. "Schiaccia lo starter!"
Così cercai la pallina nel motore e, quando in pochi istanti la trovai, la strinsi, facendo partire il motore del Phantom. "Ok ci siamo. Siediti amore" sussurrò prima di aumentare la velocità al massimo.
Il rumore del fruscìo delle onde si mischiò alle sirene della guardia costiera mentre ci dirigevamo verso il baricentro dell'uragano. Ma pochi istanti dopo ci accorgemmo di essere circondati. "John B!" Gridai indicando davanti a noi, dove una decina di barche fronteggiava il nostro percorso.
"Stringiti a me" sussurrò e, non appena lo feci, gurò la barca verso il sud. "Ci stiamo dirigendo verso la tempesta" sussurrò come se fosse desolato. Ma forse non sapeva che la morte non mi spaventava se era accanto a lui.
"Mi fido di te" lo strinsi ancora più forte.
Ora la pioggia batteva contro i nostri visi talmente forte che si mischiava agli schizzi di acqua salata, ma noi continuavamo a mantenere la rotta.
Pochi istanti dopo, però, accadde qualcosa di inaspettato. Nella radio che apparentemente era distrutta si udì una voce. La voce di mia mamma.
"John B" udimmo ed il nostro sangue si raggelò. Perlomeno il mio lo fece. "So che ci sei e so che mi puoi sentire e se ami mia figlia come penso che tu faccia, gira la barca e torna indietro. Stai entrando in una tempesta alla quale non potete sopravvivere" furono le esatte parole di mia madre. La sua voce risultò ancora più fredda di quanto lo fosse al naturale, forse perché era metallica per via del microfonino che stava usando per farsi sentire attraverso la sua radio o semplicemente per il ricevimento che era assai scarso. "John B ti prego, sistemerò tutto. Te lo prometto, torna qui. John B ti supplico, fallo per mia figlia"
John B mi guardò negli occhi, mentre l'acqua gli bagnava il viso e, senza neanche consultare la mia espressione distrutta afferrò il ricevitore. "John B, non la ascoltare" pronunciai, ma lui già aveva il parlante accanto alla bocca.
"Betty Boseman, mi senti?" Domandò, non staccando lo sguardo dal mio, mentre scuotevo la testa, pregandolo di non andare avanti.
Non volevo più sentire la voce di mia madre. Mai più.
"Si. Si ti sento. Risolveremo tutto quando tornerai qui" sussurrò mia madre tra le lacrime mentre i suoi respiri si sentivano lenti nella radiolina.
"Avete ucciso mio padre e quello di Sky e mi avete incastrato per un omicidio che non ho commesso. Avete tolto tutto a me e a Sky. Tutto. Ma noi siamo ancora qui e giuro su Dio, che un giorno torneremo e ci riprenderemo la nostra libertà. Perché né io né Sky meritiamo di fuggire per colpa sua o di Ward Cameron." Gridò al parlante, mentre la sua voce tremava ed i suoi occhi non si staccavano dai miei. Io scoppiai in lacrime, così John B mi passò il microfonino.
"Ed ora ascoltami. Se io dovessi morire in questa spedizione la colpa sarà tutta tua. Perché per anni mi sono presa la colpa della distruzione della nostra famiglia-" iniziai, con la voce incrinata dal pianto. "-ma la colpa è sempre stata tua Betty Grabbs. Siamo tutti morti per colpa tua e del tuo silenzio." Quasi terminai mentre la voce mi si spezzava pian piano. "E se non moriremo stai attenta. Perché torneremo e renderemo la tua vita un inferno."
Ed in seguito a quelle parole staccammo la connessione, aumentando di velocità verso il sud. "Se io non ci fossi quale sarebbe la tua prossima mossa?" Domandai, avvicinandomi a lui il più possibile per assaporarmi i nostri ultimi ipotetici istanti assieme.
"Preferirei morire che andare in galera" ammise.
"Ed io preferirei morire che stare senza di te, John B" mi mantenni su, con la mani strette al suo corpo. John B girò la testa nella mia direzione e fece scontrare le sue labbra con le mie in un bacio dolce e duraturo.
Ma quando mi staccai dalla recinzione, per abbracciarmi stretta a lui un'onda ci colpì. John B tenette le mani sul metallo della barca mentre io mi mantenevo a lui.
Tuttavia nessuno ebbe il coraggio di staccarsi da quel bacio, perché l'ultima memoria che avremmo voluto avere avrebbe dovuto essere felice. Io e John B legati per la vita in un bacio di vita e di morte.
"Ti amo"
"Ti amo anche io.
Un'ultima onda ci travolse, ma miracolosamente nessuno dei due aveva paura. John B e Sky sarebbero stati per sempre assieme.
. . .
pov in terza persona.
"Li avete trovati?" Domandò Sarah, alzandosi per prima in seguito agli altri tre. Kiara aveva un brutto presentimento, ma provava a nasconderlo nonostante stesse letteralmente già piangendo.
La faccia di Shoupe dovette già mostrare la vera risposta, ma nessuno ci credette fino alla letterale risposta. "No" pronunciò freddamente l'uomo. "Li abbiamo persi. Mi dispiace."
"Li avete persi? Cosa vuol dire li abbiamo persi? Che se ne sono andati? Cosa stai dicendo?" Fu l'unico a parlare sempre Pope. Li altri tre non riuscivano completamente a crederci, il loro cuore si frantumò seduta stante.
"Hanno portato la barca in una depressione tropicale" spiegò con le lacrime agli occhi Shoupe. Nessuno tuttavia comprese se era per il dispiacere o se per il fatto che non erano riusciti ad arrestarli.
"Sono morti?" Fu la prima domanda di Kie, che stava già piangendo lacrime amare.
"Non lo sappiamo"
"Mi state prendendo per il culo?" Sbottò a voce alta JJ. Non poteva essere. In una sola mezz'ora aveva perso i suoi due migliori amici e per cosa? Per una cazzo di manipolazione sociale. "Li avete spinti nella cazzo di tempesta!" Gridò nuovamente, dando una forte spinta a Shoupe, per poi scoppiare a piangere in un disperato pianto, alla quale si unirono tutti e tre in seguito.
I quattro pogues rimanenti si strinsero in un abbraccio intenso, nella quale piansero la scomparsa dei loro migliori amici.
Tuttavia quella non era la fine. I quattro avrebbero combattuto fino al sangue per redimere Sky e John B e la vendetta che avrebbero impresso ai Cameron e alla famiglia di Sky sarebbe stata amara come lo era la loro scomparsa.
author notes
l'ultimo capitolo del primo atto della storia su john b. ci credete? ho iniziato tutto questo quasi due anni fa e solo ripensarci mi fa tremare.
ricordo quando tutte le idee erano solo una piccola bozza che heartmadelyn_ mi incoraggiava a pubblicare. vorrei dedicare questa storia a lanabsessiion (MIA MOGLIE), a m1r1amfan che mi ha sempre supportato in ogni capitolo e a lacyspilled che ha letto questa storia solo x me e legge ogni mia storia. Beh è finita ragazzi💋💋 ci vediamo al prossimo atto❤️
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