Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

xviii. this place is bout to blow

▂▂▂▂▂▂▂ 𝐜𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐞𝐢𝐠𝐡𝐭𝐞𝐞𝐧

𝒕𝒉𝒊𝒔 𝒑𝒍𝒂𝒄𝒆 𝒊𝒔 𝒃𝒐𝒖𝒕 𝒕𝒐 𝒃𝒍𝒐𝒘 ▎💐:: 8413 𝖜𝖔𝖗𝖉𝖘






























⚝ IL MONDO È STRANO, VERO. Ci si ritrova ogni tanto a riflettere sulle situazioni della vita, ripensando a momenti specifici e domandandosi, ogni tanto, il loro perché. 

In alcune occasioni la risposta è chiara, ma in altre, la domanda si ritorce contro, trovando varie soluzioni, non necessariamente scorrette, ma, in un qualche modo, prive di significato assoluto.

Io posso definirmi una persona sentimentalmente legata al vivere dignitosamente la propria vita, altre persone possono ritenere che altri aspetti siano fondamentali, e così per ogni persona, e questo sarebbe alquanto personale; ma è difficile stabilire la linea in cui il parere personale va oltre e diventa superficialità.

E, molte persone, potrebbero dire che questo è sempre un aspetto personale e che va accettato, ma io mi rifiuto a credere che ci siano persone superficiali che non ne abbiano fatte soffrire altre; anche perché questo fa parte della loro natura, essi sono predisposti a far soffrire le persone di animo buono, quelle che ci tengono davvero, con le loro maniere stravaganti.

In molti casi la superficialità si trasmette tramite lo status sociale, la persona mostra un lato di sè perfetto, uno di quelli che ti fanno dubitare che questa persona esista davvero; la vita in quel momento per l'altra persona sarà perfetta, ogni azione fatta, però, verrà ripagata per quando la persona superficiale mostrerà la sua seconda faccia e questa sarà quella che corrisponde all’errore.

Da quel momento, l'individuo farà soffrire la vittima fino allo sfinimento, torturandola con il suo modo di tornare nella sua vita dopo mesi, per ricordare ad esso che esiste ancora, ma che è felice così, e la vittima, in quel momento sensibile, si mostrerà per quello che è, anche il predatore si mostrerà, ma non per quello che è, e tutto ciò continuerà fino a che non si stancheranno entrambi i lati.

Varie volte ho voluto paragonare la seconda faccia dei predatori con la faccia nascosta della Luna.

La Luna, tanto perfetta quanto misteriosa, cela un lato nascosto di cui nessuno sa l'esistenza, potrebbe essere oscuro, come essere uguale. Ma, a parer mio, mai lo sapremo.

A proposito della Luna, essa ora illuminava il tettuccio lucido del Twinkie, che giaceva in strada, proprio davanti a casa Crein. "Avete la corda?"

"Si"

"E il rampino?" Domandò poi.

"Non siamo mica in Batman" sbuffò sarcasticamente John B, facendomi ridacchiare.

"Corrucola?" "Si" "Vestiti scuri?" "Torce?" "Anche, tranquilli, abbiamo tutto, ho ricontrollato cento volte prima di mettere 'sto zaino" cercai di calmarli, ma la mia voce tremava dal freddo.

"Hai pensato a tutto tranne che ad una felpa per te?" Rise JJ.

"Hai freddo, amore?" Domandò, io ridacchiai, scuotendo la testa. "Tieni, ne ho presa una in più, sapevo che l'avresti scordata" mi derise anche lui, facendomi ridere.

"Grazie amore." gli sorrisi con sincerità, infilandomi la felpa scura con la zip, mentre mi preparavo a sentire un discorso che ripeteva il piano da testa a piedi.

"Pronti?" Domandò John B, uscendo dal Twinkie e passandomi la mano per aiutarmi a fare lo stesso.

"Diventiamo ricchi!" Confermò JJ, facendo qualche saltello, ma tenendo la voce sempre pacata.

"Previsione dei piani?" Domandò con ampio sorriso il mio ragazzo, avvicinando il viso al mio. "96% di successo" ridacchiai pochi secondi prima di far scontrare le nostre labbra.

"4% di due di noi hanno scopato mandando a puttane il nostro piano" disse, invece, Pope, facendomi scoppiare a ridere, un po' per l'imbarazzo.

John B gli diede una pacca sulla spalla. "Questa era cattiva!" Finse il finto offeso, ridendo sotto i baffi.

"Ok dai, su, andiamo"

"Aspettate ragazzi. Volevo ringraziarvi, davvero, è importante per me che siate qui" sorrise John B, donandoci uno di quelli sguardi dolci che ti davano solo un buon presentimento, come se fosse il momento di rivincita per loro e questo mi riscaldava il cuore.

"Sempre" sussurrai, mandandogli un sorriso di ricambio.

"Certo amico" gli diede il cinque, Pope.

"Ovvio" gli sorrise Kie e stessa cosa fece Sarah, mentre scambiava lo sguardo fra me e John B.

"Dai, andiamo, basta con le smancerie" commentò il biondo, facendomi ridere.

"Si, prendiamo la grana nell'acqua!" Affermò John B, ridacchiando per il commento fuoriluogo di JJ.

"La gangia? Ci sto!" Rise JJ.

"Ho detto grana!"

"Quando mai JJ fa un commento dolce!" Risi, guardandomi attorno con viso stranito sarcasticamente.

"Ho preso dalla migliore!" Mi batté la mano sulla spalla mentre usciva dal Twinkie. Ero io la migliore? Ma se qualche giorno fa gli avevo preparato un piatto di cereali con il latte! Ingrato!

Subito dopo ogni brusìo si zittì e riuscimmo a sorpassare, uno alla volta, la staccionata che divideva la casa della Signora Crein dalla strada pubblica, raggiungendo poi l'entrata di casa sua.

Non appena arrivammo tutti davanti all'entrata, la luce del portico si accese, tutti ci spaventammo e, di conseguenza corremmo a nasconderci dietro delle siepi, proprio vicino al portone che ora era illuminato da una lampadina ingiallita.

John B si mise una mano davanti al viso per trattenere al massimo i respiri e, con l'altra mano, mi afferrò il fianco per assicurarsi che fossi completamente nascosta. "Ok, ha le luci a sensore di movimento" commentò con calma John B, cercando di elaborare un piano dell'ultimo minuto.

"Magari potremmo muoverci molto lentamente?" Propose JJ.

"Merda"

"Non funziona proprio così" spiegai brevemente.

"Possiamo lanciare un sasso" propose John B, non ho capito per quale motivo.

"Bell'idea far sapere alla stronza omicida che siamo qui!" Commentò sarcasticamente Pope.

"Avete un'idea migliore?" Domandò John B, guardandosi attorno.

"Qualsiasi idea è migliore" rispose Kie, facendo spallucce.

"L'interruttore nel quadro elettrico in veranda" mi venne un'illuminazione, e subito dopo anche a Sarah e a Kie. "Da piccoli tutti i Kook giocavano a nascondino qui"

"E se eravamo coraggiosi arrivavamo alla veranda" aggiunse Sarah, girando lo sguardo nella mia direzione e poi verso quella di Kie.

"L'ho visto e no, Sky non vai da sola in casa" vietò John B, guardandomi con tono serio, e mi si sciolse il cuore a pensare che avrebbe annullato un piano intero per proteggermi, ma non ce n'era bisogno.

"Sta a vedere" gli sorrisi.

"Sta volta ha ragione John B, la Crein fa a pezzi la gente" stette dalla sua parte JJ, guardandomi con la stessa espressione di John B.

"Se ci credi si. Ma, parlando di fatti, avrà 80 anni ora, sarà mezza morta" spiegai il mio tipo di logica.

"In più vengo io con te" si aggiunse Sarah.

"E anche io" fece lo stesso Kie.

"Tre contro una, credo che potremo reggere il confronto" ridacchiai, e lo stesso fece JJ; John B era ancora poco sicuro, ma io gli poggiai una mano sulla spalla e lo vidi rilassarsi sotto quella piccola fonte di calore.

"Ok, aspettiamo il segnale. Sky, scrivimi per qualsiasi cosa" cedette, alzandosi in piedi ed aiutandomi ad alzarmi. "Però state attente, davvero"

"Certo" gli sorrisi. JJ, prima che ce ne andassimo, però, fece una delle sue scenette teatrali in cui afferrò Pope per il mento e lo avvicinò a sé. "Stai attento" imitò John B.

"Sarò attentissima" mi imitò Pope. "Lo farò per te"

"Ha, ha, ha, divertentissimi!" Commentai, dando una pacca sulla spalla ad entrambi.

"Si esatto" confermò John B.

"Quando mai John B non è d'accordo con Sky Boseman!" Fu l'ultima frase che sentii prima che il mio dito medio di risposta si nascose nelle tenebre.

Intanto io, Sarah e Kiara camminammo qualche passo più avanti per raggiungere il retro. "Avrà un generatore collegato all'alimentazione principale" presupposi, spostando i rami che mi troncavano il tragitto.

Di risposta, Sarah e Kiara seguirono i miei passi, finché non raggiungemmo le scale del retro, che salimmo senza esitazioni, puntando la torcia sotto i piedi per non rischiare di far scattare i sensori.

Davanti a noi subito trovammo un generatore. Kie lo aprì mentre io puntavo la torcia sull'aggeggio, ma quando rivelammo l'interno, ci stupimmo a notare che non vi era traccia di interruttori. "E gli interruttori?" Domandò Kie, irritata.

"Merda"

"Sono all'interno" commentai, seguendo i cavi che portavano fino a dentro la porta.

Stavolta fu Kie a mettersi davanti, anche perché aveva una manualità davvero ferma mentre a me e a Sarah spesso tremavano le mani, quindi per non rischiare è stata lei a scassinare la porta di casa Crein.

Però tutte e tre entrammo all'interno, puntando le torcie su un campo più ristretto possibile. Quando arrivammo all'atrio ci ritrovammo a guardarci attorno senza fare nulla, mentre ricercavamo il filo che collegava il generatore all'alimentazione principale e non appena lo trovammo, il nostro punto di riferimento fu quello.

Seguimmo il cavo per qualche decina di passi, finché non svoltammo in una stanza buia dove gli interruttori ci parvero davanti, con tutti i fili uniti in un solo conduttore.

In tre ci guardammo qualche secondo prima di premere l'interruttore e sperare che tutto vada per il meglio. E, per nostra fortuna, la luce alle nostre spalle si spense, facendoci quasi cantare vittoria.

Ma mentre ci preparavamo a tornare indietro, un forte rumore di campanile ci fece sobbalzare sul posto. "Merda" commentò Sarah.

All'istante ci affrettammo a nasconderci in un angolo attaccate al muro, ma la nostra visuale venne distratta dalla figura della signora Crein che, con passo lento e agonizzante si avvicinava lentamente a noi. "È tardi Leon" si sentì la sua voce roca.

Tutte e tre trattenemmo il respiro e respirammo solo per lo stretto necessario. "Troppo tardi" aggiunse, ridacchiando subito dopo.

La sua risata mi fece drizzare i peli delle braccia facendo comparire tanta pelle d'oca mentre iniziavo a sudare freddo. La signora Crein fece altri due passi e ce la trovammo a meno di dieci centimetri di distanza mentre passava lentamente, passo per passo. "Ti ho sentito Leon! Ho aspettato tutta la notte!" Gridò la donna, puntandoci la torcia in faccia e, di corsa, decidemmo di scappare.

"Oddio!" Gridammo dallo spavento mentre fuggivamo.

"Argg, Leon, dove sei Leon?!" Gridò la donna, mentre avevamo raggiunto la porta d'entrata, che ora era sigillata.

Io, Kie e Sarah ci guardammo spaventate mentre Kiara continuava a cercare di aprire la porta senza successo. Passarono pochi secondi prima che ci ritrovammo davanti la donna, con un bastone che iniziò a sbatterci contro.

Sarah ed io afferrammo il bastone e lo buttammo più lontano possibile, tirando poi Kie lontano dalla vecchia e chiudendoci dentro una stanza della casa.

Fortunatamente trovammo all'istante un'uscita che portava direttamente al posto in cui erano presenti i ragazzi e, con velocità massima, corremmo ad avvisarli. "Ragazzi, ragazzi!" Gridai, e lo stesso fecero le altre.

"Che c'è?"

"Che succede?" Domandò Pope.

"La signora Crein è la sopra e ha provato ad ucciderci con un attizzatoio!" Gridai con tanta paura nel tono mentre le altre cercavano di respirare dopo la corsa.

"Andiamocene" disse Kie.

"L'abbiamo rinchiusa ma dobbiamo andare" continuò Sarah, respirando a stento.

"Ok, andiamo! John B! Ti tiriamo su!" Gridò JJ, iniziando a percepire la nostra paura.

"Si! Riagganciati, muoviti!" Gridò Pope.

"Tre due uno" e tirarono con tutta la forza John B, che giaceva nel pozzo profondo almeno 15 metri.

Ma JJ e Pope caddero a terra all'istante, facendo cadere bruscamente anche John B. "Merda! John B, dove sei?" Domandai ad alta voce, dopo averlo sentito imprecare. Ora si che avevo paura.

"Ho trovato l'oro" disse, ma stava annegando.

"Sta annegando, prendetelo!" Gridai. "JJ, Pope, muovetevi. John B, ataccati!" Diedi le indicazioni, cercando di tornare a casa il prima possibile.

A tirare fummo tutti, uno per uno, ma nessuno sentì la Crein entrare e quando ce ne accorgemmo fu troppo tardi, perché,  con il suo spara frecce, colpì quasi precisamente il punto centrale tra me e JJ, facendoci mollare e riprendere la corda di colpo.

"Legalo Pope!" Disse JJ, mentre noi tutti ci nascondevamo.

"Non ha una cazzo di mira, è ceca" cercai di rassicurargli, ma sapevo che se avesse avuto una botta di fortuna ci avrebbe uccisi.

"Merda correte! A lui ci penso io!" Gridai, e così fecero, non appena la Crein si concentrò su un punto abbastanza vantaggioso, io corsi verso John B, che era riuscito a raggiungere il bordo del pozzo, così lo presi per la mano e lo trascinai in alto, permettendogli di raggiungere la superficie.

"John B, sta sparando corri!" Gli dissi, prendendolo per la mano sporca di fango e tirandolo con me verso l'uscita.

Quando scampammo il pericolo, iniziammo a rallentare, sempre mano nella mano, finché non raggiungemmo il Twinkie, dove entrai prima io e, in seguito lui.

"JJ metti in moto!" Gridò Kie.

"Si esatto!" continuò Pope. E così fece, arrivammo tutti con il fiatone, seduti sul retro, e solo ora ci accorgemmo di quanto facevamo schifo.

"Vai amico!" Gridò Pope.

"Merda" imprecò John B, respirando a fatica.

"Amore, stai bene?" Domandai agitata.

"Ti ha colpito?" Mi assecondò JJ.

"No" rispose tra i respiri il mio ragazzo, cercando di mettersi in una posizione favorevole per la respirazione.

"Sei disgustoso" commentò Pope quando si accertò della sua incolumità. Facendomi ridere.

"Puzzi di merda" aggiunse Kie iniziando a ridere, e così ridemmo tutti. "Che cavolo è successo!" Gridò Sarah.

"Quella stronza è la Hall of Fame dei Pogues, è una cazzo di posseduta!" Commentai spostandomi i capelli dalla faccia.

"E non ha un briciolo di mira" aggiunse Pope.

"Merda!" Sentimmo poco dopo ed una risata intensa si fece spazio nelle nostre orecchie. "Ce l'abbiamo fatta!" Gridò John B, mostrandoci un ligotto d'oro tutto sporco di fango.

Ci guardammo tutti attorno, sgranando gli occhi e all'istante un sorriso comparì sui nostri visi. "Non ci credo!"

In quel momento iniziò un grido di gioia di gruppo in cui ogniuno di noi esprimeva la sua felicità nel suo modo più dolce e sincero. "Diventeremo dei fottuti Kook!" Gridò Pope stupito.

"Dei fottuti Kook!" Gridò in seguito JJ.

"Facciamo i Kook!" Iniziammo a ripetere tutti quanti in coro, sbattendo le mani contro il Twinkie e fu così che il primo passo dei Pogues per diventare Kook era stato svolto.

. . .

La mattina ci svegliammo tutti al Chateau e, non appena ci risvegliammo abbastanza per poterci muovere, io e John B andammo ad accompagnare Sarah a casa sua.

"Ok, poi fondiamo i ligotti d'oro così che non li possano identificare, poi andiamo al banco dei pegni e paghiamo il risarcimento di JJ e infine accompagno Sky da Jane" spiegò il piano a Sarah, con tanta euforia nel tono. Io sorrisi.

Saremmo andati da Jane domattina, all'inizio della scuola, così saremmo stati certi che le informazioni che ci avrebbe dato sarebbero state confidenziali.

"Quanti ligotti c'erano?" Domandò Sarah ridendo.

"Non saprei. C'era molto fango. Ma mi sembra 500 o 600 ligotti d'oro" rispose, avvolgendo un braccio sulle mie spalle.

Sarah scoppiò a ridere dalla gioia. "600 ligotti d'oro?" Domandò incredula.

"Adirittura forse mille, perché erano ricoperti di fango ma erano ovunque" mi fece sorridere John B, ora che la sua indagine andava a buon fine, era il mio turno di scoprire la verità, avrei scoperto cosa successe quel mattino a mio padre. "Erano in pile e ricoprivano i muri. Fai conto che erano quattrocento milioni di dollari e sono tutti lì."

"Ehi, è pazzesco!" Commentai ridendo.

"Ora bisogna solo tirarlo fuori"

"Giusto, come facciamo?" Domandai. Sarah ci fece arrivare fino a sotto casa, mentre John B iniziava a spiegare il piano.

"Pope ha pensato a tutt-" iniziò, ma venne interrotto da Ward, che ci si parò davanti con un enorme sorriso sul volto. All'istante ci zittimmo.

"Ehi"

"Ciao" salutammo in coro, leggermente scossi.

"Cosa complottate?" Rise.

"Le solite cose . . . " stette vago John B.

"Il dominio del mondo" scherzai io, invece. Sapevo che i miei genitori, assieme a quelli di Sarah, hanno sempre avuto questa battuta in bocca.

"Bravi, puntate sempre in alto" ridacchiò Ward, facendo ridere, falsamente, anche me. "Dovrete aspettare un giorno" disse poi in tono serio.

"Perché domattina io e questo ragazzo andiamo a pesca, di mattina presto" propose senza domanda l'uomo. E la proposta mi sembrava alquanto strana, anche perché chi era John B per lui? Un amico? "Solo io e te"

"No, non può" mi difese Sarah. "Ha dei piani con Sky, la sua ragazza" continuò.

"E quali sarebbero questi piani? Stare in mare tutto il giorno a sbaciucchiarsi?" Continuò con il suo tono, che mi stava infastidendo, era calmo e sorridente.

"No, devo-" provò ad iniziare John B, cercando di dirgli che effettivamente doveva fare una cosa importante per me; ma andava bene così.

"Tranquillo John B, ci vado da sola" gli sorrisi comprensiva, cercando di non trapelare stupore, anche perché ero un po' stranita da tutta questa gentilezza che proveniva da Ward.

E, detto sinceramente, credo che se John B entrasse nelle grazie di Ward, riuscirebbe ad avere un lavoro fisso con lui, e la cosa mi avrebbe fatto piacere e anche tanto.

"Bene!" Commentò con un sorriso enorme sul viso. "Ti piacerà" commentò, e non so se fece raggelare il sangue anche a John B, ma a me di sicuro.

. . .

"Dice che è più o meno messo così" annunciai, mostrando la mappa fatta da Pope a Kie e Sarah.

Ora ci trovavamo nel Twinkie mentre John B e Pope erano nel giardino dello Chateau a formare il macchinario che gli avrebbe aiutati a scendere per estrarre l'oro.

"È ad un'altezza di 15 metri, quindi useranno una corda da trenta, io penso che questo furgoncino finirà dritto nella sala dell'oro" ridetti, e assieme a me pure Kiara e Sarah.

"Chi ha fatto questo disegno?" Domandò Sarah tra le risate, mentre si spostava i capelli all'indietro.

"Indovina!" Rise Kie, girandosi verso Pope, per poi scoprire che anche lui stava guardando lei.

Io, invece, guardai il ragazzo di fianco, il mio, e gli sorrisi, lui mi ricambiò per poi scoppiare a ridere e dare una pacca amichevole a Pope, per indurlo a continuare il suo lavoro.

"Spero per voi che funzioni, anche perché non lo comprerà nessuno con il simbolo delle spighe" di avvicinò a noi JJ, buttando sul pavimento del Twinkie tre ligotti d'oro.

"Funzionerà" sorrisi, prendendo la bomboletta che avrebbe fuso l'oro e passandola a Kiara.

Kie si mise gli ochialetti e, attorno a tutti noi, iniziò a fondere l'oro dentro ad una pentolina, facendoci sperare che il nostro piano funzioni. A lei si aggiunse anche Sarah mentre io avevo preferito starmene qualche secondo in più tra le braccia di John B prima di iniziare il lavoro duro e non potermi avvicinare a lui più di così per il resto della giornata.

"Sky, pensi di farcela con Jane?" Domandò per sicurezza, posando una mano sulla mia coscia, che alzai, mettendo le gambe strette al petto. Io annuii.

"Tu con Ward?" Domandai di conseguenza. Lui sorrise e annuì. Sorrisi anche io, poggiando la testa sulla sua spalla mentre la sua schiena era poggiata sul tronco dell'albero.

. . .

Non appena raggiungemmo il banco dei pegni, una discussione animata tra JJ e Kie iniziò a farsi molto più rumorosa del solito. "Complimenti, gli hai fusi bene dottor Frankestain" parlò sarcasticamente JJ.

"Pensi che tu avresti fatto di meglio?" Lo sfidò Kie, con un sopracciglio alzato.

"Certo, molto meglio, ho fatto un corso di saldatura" si avvicinò a lei, accettando la sfida, mentre incartava l'oro nel panno.

"Ehi, ehi. Shh. Amori miei, l'importante è il contenuto, non l'aspetto" gli presi per le spalle, allontanandoli l'uno dall'altro come se fossero topo e gatto.

"Si, esatto, calmi" mi diede ragione John B.

"Facile a dirsi. Non siete voi che dovete rifilare a qualcuno sta merda" commentò JJ, stufo. "Come l'ho ottenuto questo lavoro?" Si lamentò.

"Beh, menti decisamente meglio di noi Biondino" ridacchiai, entrando nel negozio mano nella mano con John B. Facevamo la coppia alla ricerca di un anello nuziale.

Poi entrarono Kie, Sarah e Pope che fingevano di essere degli amici alla ricerca di qualche cosa di valore. Infine, fu JJ ad entrare e lui si fingeva una persona distinta dal gruppo. "Salve signora" fu il suo saluto quando entrò.

"Buongiorno" rispose stufa.

"Compra oro, vedo" cercò di fare conversazione il biondo, ma questa non sembrava la giornata giusta per una bella chiacchierata.

"C'è scritto sul cartello, no?" rispose rudemente.

"Spero che ne compri tanto, perché sto per sconvolgerla" non si impegnò nemmeno più a sembrare simpatico JJ.

Io e John B guardavamo la scena uno attaccato all'altro mentre fingevamo che quel paio di anelli tutti uguali fossero nei nostri interessi.

"Non c'è più niente che mi lasci a bocca aperta, spara." Sbuffò la donna di colore.

"Che ne dice di queste mele d'oro?" Domandò JJ, tirando fuori dal panno i ligotti d'oro fusi fra loro.

La donna scoppiò in una risata isterica. "Che non sono vere"

"Ah, non sono vere? Senta quanto pesano" la sfidò il biondo, e mi sembra che questa sia la sua attività preferita di oggi anche perché lo sta facendo con tutti.

"Non è possibile!" Continuò a ridere la venditrice, mentre afferrava dubbiosa il ligotto fuso. "Tungsteno verniciato" commentò, dopo averlo messo alla luce.

"Tungsteno verniciato dice lei?" Rise JJ. "Perché non controlla il grado di durezza?" Domandò il biondo, prendendosi beffe della donna di fronte a lui.

"Le spiace?" "No. Faccia pure" "Oh, sorpresa!" "Frena l'entusiasmo, non abbiamo ancora fatto il test dell'acido"

"Oh! Il test dell'acido! Il mio preferito, ragazzi!" Commentò, mandandoci uno sguardo divertito.

La donna prese un campione di acido e lo versò sui ligotti, lasciò qualche secondo e poi alzò lo sguardo sorpresa. "Non è né verniciato né placato" lo guardò confusa.

"Ecco. Come le dicevo è vero come il sole che sorge" recitò poeticamente il biondo, fiero di essere riuscito a battere una sessantenne in una battaglia quasi ovvia.

"Sembra che sia stato fuso artigianalmente" osservò la donna, e JJ fuminò all'istante Kie, che gli sorrise colpevole.

"Mia madre." Si inventò sul momento. "Aveva un sacco di gioielli d'oro in casa e ha deciso che è meglio fondere tutto per consolidarli" resse la sua storia. Io e gli altri trattenemmo una risata.

"Tre chili d'oro?! Ne aveva di orecchini!" Commentò la donna.

JJ mutò subito di espressione e adesso parve ferito mentre iniziava un'altra storia. "Si, sinceramente è davvero triste vedere mia madre devastata dall'Alzheimer" finse di stare per scoppiare in lacrime. Io stetti per scoppiare si, ma a ridere.

"Come fa a cambiare personalità ad ogni domanda che gli fanno? È incredibile!" Commentai in un sussurro mentre John B ridacchiava.

"Posso andare un'attimo sul retro?" "Certo,faccia pure"

"Allora, ho parlato con il mio capo e questo è quello che posso darvi" cercò di sembrare innocente la donna, dando un biglietto a JJ, che alzò subito lo sguardo alzando gli occhi al cielo.

"Come cinquantamila?" La derise il biondo. "Pensa davvero che non sappia il prezzo di mercato? Una pepita come questa vale almeno centoquarantamila dollari!" Apparve innervosito.

"Tesoro, questo è un banco dei pegni, non siamo a Zurigo, ti sembro Svizzera forse?" Domandò come se parlasse ad un bambino. Ed ecco che si mostrava il suo lato da Kook povera. Viziata ma con niente in tasca.

"Novanta, o vado via" "Settanta, metà prezzo e non farò domande sulla provenienza"

JJ guardò John B prima di rispondere. "Mi servono banconote di grosso taglio. Voglio contanti" finse di accontentarsi.

Ci guardammo tutti vittoriosi. "Si, il problema è questo, se ti servono subito non ho tanti biglietti, non qui. Se vuoi ti posso fare un assegno"

"Assegno? No signora, il suo cartello è chiaro, dice contanti per oro ed io pretendo di essere pagato in contanti" iniziò con tono di lite il biondo, per convincerla del tutto.

"Beh, allora devi andare in magazzino, gli tengo lì i soldi, ti va bene?" Domandò la donna. Il biondo la scrutò attentamente prima di valutare la sua risposta. "Dov'è il magazzino?" Rispose in fine.

. . .

La prima cosa che facemmo fu partire per questo magazzino in un posto isolato dal mondo e, anche se la cosa sembrava alquanto strana, eravamo troppo euforici per rifletterci sul serio. "Quindi i soldi li tengono nel magazzino?" Domandò dubbioso Pope.

"A quanto pare si" ridacchiò JJ.

"Smettila!" Lo ammonì Pope.

"Io non ho mai sentito parlare di Resurrection Drive" si confrontò con noi Sarah, cercando di dar ragione a Pope.

"Perché sei una Kook" rispose il biondo. Io gli diedi una sberla sul braccio.

"Neanche tu l'hai mai sentito" gli sorrisi in tono di sfida. "Grazie!" mi ringraziò la bionda.

Poi Kie alzò lo sguardo sulla strada, cercando di orientarsi o di trovare un punto di riferimento, ma nulla. "Qui non c'è niente oltre ad alberi ed erbacce" annunciò.

JJ si guardò attorno, ancora speranzoso, e poi ci guardò uno per uno. "Solo perché ci sono erbacce non vuol dire che-" ma il suo ragionamento venne interrotto dal rumore delle sirene della polizia che ora risuonavano nei nostri timpani. "Dio! Stiamo scherzando?" Si incazzò JJ, cercando il ligotto d'oro ed un posto dove nasconderlo.

"Cos'abbiamo fatto?" "Cercate un nascondiglio" "Calmatevi" "Odio la polizia" "Hai la pistola?" "No, ok? Mi avete detto di lasciarla a casa" Sbuffò JJ, nascondendo freneticamente il ligotto.

"Grazie a dio!" Commentai.

Ma la mia preghiera durò per poco, anche perché appena mi girai nella direzione di John B vidi un fucile puntato dritto sul suo volto e l'uomo che lo impugnava? Un fottuto senzapalle con il passamontagna. "Mani in alto!" Gridò, e tutti seguimmo le sue direzioni.

"Uscite dall'auto, uno per uno"

"Siamo al verde!" "Sta zitto! Sta zitto o ti sparo in testa!" "Calmo!"

Mi venne da piangere, poche volte avevo sentito la vita di qualcuno scivolare via in così pochi secondi.

"Sdraiatevi nel fosso!" Ordinò, e seguimmo le indicazioni come soldatini, per non morire. "In ginocchio! Giù! Non dovete fare altro che guardare giù!"

Vidi tutti tremare e mi sentii scossa da un tremendo colpo di tristezza. "Cos'è successo?" Sussurrò spaventata Kie.

"La vecchia ci ha fregati" si incazzò con sé stesso il biondo, sul punto di piangere.

Alla mia sinistra giaceva John B e, ad un certo punto, girandomi nella sua direzione lo vidi alzarsi pian piano. "No! John B!" Sussurrai, ma lui mi fece segno di fidarmi di lui. Io, trattenendo le lacrime, stretti zitta, anche perché se avessi parlato l'avrei fatto scoprire.

Quando tutti si accorsero di John B, lui già giaceva sul retro della macchina dell'uomo con il fucile. L'uomo con il passamontagna trovò il ligotto d'oro, alzandosi dal Twinkie. "Ok, rimanete così" ordinò, dirigendosi verso la sua macchina mentre il cuore mi batteva in gola.

L'uomo entrò in macchina, poggiando il fucile nei sedili dietro, ma quel fucile venne subito afferrato da John B che lo prese e lo puntò sulla testa di colui che l'aveva fatto prima a lui.

L'uomo si girò a controbattere, per riavere il suo fucile, ma JJ fu il primo a correre in soccorso a John B, riempiendo l'uomo di botte. "Figlio di puttana!" Gridò il biondo, abbassandogli la maschera.

"Conosco questo stronzo!" Annunciò schifato JJ.

"Anche io" alzai gli occhi al cielo, quasi disgustata quanto JJ, ma mai quanto lui, perché in lui sentivo qualcosa di personale nella storia.

"Un cazzo di spacciatore" rise istericamente il biondo.

"Lo spacciatore di fiducia di Rafe" aggiunsi.

"Vende coca a mio padre" confermò la mia ipotesi JJ.

"Potrei farvi male a tutti" ma venne colpito da JJ, ancora più violentemente di prima e la cosa parve personale, anche tanto.

"Amico, JJ, calmati" "Dai andiamocene" annunciò Kie.

"Andiamo a casa sua" disse JJ, tirando fuori le chiavi di casa sua dalla tasca posteriore della tuta.

"Vi verrò a cercare, statene certi!" John B, un po' preoccupato, prese le chiavi della macchina che aveva rubato prima e le buttò più lontano possibile poi si girò e tutti ci dirigemmo verso il Twinkie, parecchio scossi.

. . .

La prima cosa che fece JJ è svoltare alla via del Cut, ma non quella normale, ma la via dei noti drogati di strada.

"Vuole davvero rubare ad uno spacciatore?" Chiesi a John B nell'orecchio. Lui sbuffò e, quando frenammo di fronte ad una catapecchia gli unici ad uscire fummo io e John B.

"Perché siamo a casa di Barry?" Domandò infastidito John B, avevamo davvero passato troppo questo giorno per litigare anche tra di noi.

"Ci metto solo pochi istanti" ribatté JJ, entrando a casa di Barry. "Jo soy giustizia"  gridò mentre sorpassava le scale.

"Secondo voi cosa vuole fare?" "Ci penso io" sospirai, ma John B decise di seguirmi, per aiutarmi a convincerlo.

Non appena entrammo, un odore di marijuana mi colpì le narici e mi sorpresi sinceramente di non essermelo aspettata. "E quale sarebbe il tuo piano?" Domandò John B con tono cinnico.

"Se lo schizzato prova a zottarci, noi zottiamo allo schizzato" rispose JJ, alla ricerca di qualcosa in giro per casa.

"Grande, ora traduci" alzai gli occhi al cielo. Quando voleva qualcosa era decisamente troppo testardo.

"Occhio per occhio, ragazzi miei" spiegò dandoci una pacca amichevole sulla spalla mentre ci sorpassava per cercare nella stanza accanto.

"Bravo JJ, ma se rubi ad uno spacciatore cosa succede?" Domandai retoricamente, cercando di bloccarlo davanti a me, lui mi passò accanto ignorando la domanda, ma John B lo bloccò di conseguenza.

"Lui ci conosce JJ" gli ricordò John B, tenendolo per la camicia.

"Non mi fa paura quel tizio" si fece beffe di Barry lo spacciatore. Io sbuffai.

"JJ non-" cercò di fermarlo, ma capì che in questo caso non aveva voce in capitolo, quindi avrebbe dovuto cambiare strategia.

"Eccolo!" esclamò dopo aver trovato il borsone con, presumibilmente, una quantità di soldi sufficiente.

"Smettila JJ!" Alzai gli occhi al cielo.

"Ma che fai!"

"Pareggio i conti!" Rispose alla domanda retorica mentre chiudeva il borsone zeppo di soldi. "Ok, il lavoro è fatto" affermò fiero.

"Ok, ascoltami, se continui così farai la fine di tuo padre" cercò di toccare il suo punto debole per farlo smettere, ma venne preso per il colletto dal biondo, più incazzato che mai.

"Ok, basta!" Gli staccai innervosita, con uno schiaffo sulla spalla, anche perché sapevo che non si sarebbero picchiati. "Vi sembra il caso di litigare per una cagata del genere? JJ ti pago io la cauzione, tanto ventimila dollari in meno non cambiano niente, ora poggia il sacco e andiamocene"

"No Sky, il punto non sono i soldi, il punto è che non sarebbe giusto, lui ci voleva rapinare dall'unica cosa cara che avevamo" mi spiegò con tono serio e questo dimostrava che ci teneva e non poco. Poi uscì con calma dalla baracca di Barry con il sacco lasciandoci incazzati dentro.

"Ok ragazzi, ci spettano cinquemila dollari a testa come risarcimento di questa rottura di cazzo" annunciò contento. Io rincorsi subito il biondo cercando di bloccarlo prima che inizi a coinvolgere gli altri in questa discussione.

"Ci siamo ridotti a questo? Rubare agli spacciatori?" Domandò schifata Kie, con qualche lacrima di prima ancora secca sul viso.

"Quel Barry se ne accorgerà e ci darà la caccia" continuò Sarah, spostandosi i capelli dal viso.

"si, JJ non facciamo altri casini" confermò Pope, cercando di convincerlo, ma sapevo che era tutto invano. "Non è il momento."

"Ti piaceva quel fucile puntato addosso?" Domandò JJ alzando la voce, quando i suoi occhi vennero illuminati dal bagliore del sole che sorgeva.

"JJ rilassati" lo ammonì John B, avvicinandosi a lui con tono alquanto minaccioso.

"Anche te eri sotto tiro!" Continuò JJ.

"Senti, il nostro obbiettivo è l'oro quindi dammi qui!" Cercò di farlo ragionare, ma JJ lo prese e lo sbatté contro il Twinkie non troppo violentemente. "Ti senti un vero duro, eh?" Lo sfidò John B. "Cosa farai quando verrà a cercarci?"

"Gli darò un pugno, sulla gola" spiegò il biondo.

"Si, idea geniale, JJ" "Non gli rimetto apposto" affermò, entrando nel Twinkie. Io diedi uno sguardo a John B per domandarli se andava tutto apposto, lui fece un accenno di sorriso mentre nessuno di noi entrava nel Twinkie, in forma di protesta. "Beh, entrate o no?" Domandò poi il biondo.

"Che c'è?" Uscì, infine, stufo.

"Hai rotto con le tue cazzate" rispose John B, io non ribattei, non confermai, né nulla, non sarei andata contro JJ, erano già in troppi.

"Oh, le mie cazzate?" Lo derise JJ.

"Si" "Si" "Si" risposero Kie, John B e Pope a turno.

"Minacci la gente con la pistola" fece un esempio Kie, usando il tono di qualcuno che era sul serio stufo.

"Ti comporti come un pazzo" continuò Pope.

"Pope! Mi sono denunciato per colpa tua, sai quanti soldi devo ora?" Gridò JJ, con tono freddo, aveva capito che i suoi sforzi non erano serviti a nulla, non era grato e nessuno era fiero di lui. Io lo ero, ma non potevo fargli prendere questa strada.

"Ti ripagherò quanto ti devo e non ti ho chiesto io di farlo!" Gridò a sua volta Pope, un attimo mi misi nei panni di JJ e compresi il suo modo di fare, quello che aveva fatto non era in alcun modo giustificabile con quello che provava, ma in un qualche modo era comprensibile.

"La giustizia è fatta! Punto e basta, l'ho fatta io, in questo momento con le mie forze, e comunque da qui in poi vado da solo, con le mie forze" sospirò con tono deluso terminando il discorso. In quel momento mi sentii tremendamente in colpa.

"Jay" provai a seguirlo, ma John B mi bloccò.

"Lascialo andare, tornerà" sussurrò al mio orecchio, ed io sbuffai stanca, non di qualcuno in particolare, ma proprio psicologicamente, avevo sonno.

. . .

Il primo posto in cui ci dirigemmo fu il Wreck, che era momentaneamente chiuso perché i genitori di Kie stavano preparando i tavoli per il prossimo pasto.

"Cambierà idea, vedrete, sono le solite- le solite cazzate di JJ" cercò di convincerci John B, ma più che noi sembrava che volesse convincere sé stesso.

"Andrà a casa?" Domandò Kie.

"La probabilità che JJ torni a casa è zero" affermò certo Pope, ma io ero convinta del contrario, per me sarebbe tornato a casa, avrebbe dato i soldi a suo padre per troncare completamente la sua connessione con lui e sarebbe tornato.

"Tutto bene?" Mi richiamò John B, posando un bacio sulla mia spalla. Io accennai un sorriso, annuendo.

"Tu?" Domandai in seguito. "Beh, sono tutto intero quindi . . . " mi sorrise, contagiando il sorriso anche a me.

"Ok, è troppo pericoloso impegnare l'oro poco a poco" constatò Pope. "Quindi, la cosa migliore è andare giù e prendere il resto, portarlo su tutto assieme e metterlo in una camera di sicurezza o qualcosa di simile" spiegò Pope, ed ero assolutamente d'accordo con lui in questo caso. "Finché non riusciremo a sistemarlo senza farci ammazzare. Quindi stasera preparo un piano, butto giù tutto e andiamo lì domattina"

"Va bene, ci sto" confermò John B.

"Hai un impegno con mio padre" gli ricordò Sarah.

"Ah e anche io avrei un impegno" mi ricordai all'ultimo, sospirando sbadata.

"Che impegni?" Domandò Pope.

"Io devo andare a pesca con Ward" spiegò John B. "Io devo incontrare Jane, mi deve raccontare le novità sull'indagine della morte di mio padre"

"Ci sono novità?" Domandò scioccata Kie. Io annuii in imbarazzo.

"Spero siano novità buone, ma quando si parla di morte non si può mai aspettarsi qualcosa di positivo" feci un mezzo sorriso, cercando di sdrammatizzare.

. . .

Infine abbandonammo tutti ai loro posti ed io e John B andammo al Chateau da soli, per vedere se JJ tornava prima di domani sera. Ora ci trovavamo sul Twinkie e il mio ragazzo guidava. "Come si trova Sarah fra i Pogues? È la vita che sognava?" Scherzò.

"Anche di più!" Ressi il gioco, facendolo ridere, ma, ovviamente, ad interrompere l'atmosfera fra noi due fu un ronzio di moto.

"È Rafe" sbuffai quando notai che la moto aveva iniziato ad essere troppo attaccata al Twinkie.

"E cosa faccio?" "Accosta, accosta" alzai gli occhi al cielo.

E Rafe si parò davanti al Twinkie, ovviamente, rischiando di farsi investire. "Ci penso io, tu sta fermo" dissi a John B. Era una cosa fra Kook, ne ero certa.

"Mi spieghi che cazzo vuoi da me e John B?" Domandai incazzata, mentre mi avvicinavo pian piano a quel pazzo indemoniato.

Lo presi per il braccio e lo tirai lontano dal furgone. "Ti stavamo per mettere sotto!"

"Ho appena saputo della vostra piccola rapina, e so che c'entra anche Sarah" cercò di parlare pacatamente, ma la sua voce sembrava incazzata. "E onestamente non me ne frega un cazzo dei Pogues, ma si darebbe il caso che di te e Sarah me ne freghi più del dovuto, quindi cerco di proteggervi"

"Che cazzata!" Gridai alquanto innervosita.

"Senti, il tipo che hai derubato è un pezzo di merda-"

"Lo so anche io, Rafe!" Alzai ancora la voce.

"Senti mi ha fatto questo solo perché ero indietro con uno stupido pagamento!" Mi mostrò il suo braccio ferito ed io mi incazzai ancora di più, non volevo essere paragonata ad un drogato di merda.

"Perché volevi comprarti una moto del cazzo con dei soldi che non avevi!"

"Senti, cazzo! Hai derubato a casa sua! Ti immagini cosa farà a te, o a Sarah o al tuo fidanzatino Pogues?" Mi cercò di avvertire Rafe, ma io alzai gli occhi al cielo.

"Fatti i cazzi tuoi!" Gridai. Ma, ovviamente, da dietro arrivarono i rinforzi, ma ad occuparsene fu John B. "Ascolta, tu, Topper stattene fuori, che hai già cercato di uccidere il mio ragazzo due volte. Se volete la riunione degli ex fidanzatini trovatevene altre. Io e Sarah siamo fuori dai vostri cazzo di giochetti malati"

"Oh, è sempre colpa del Kook, eh? Io a lui l'ho toccato appena. Non sono io che ha corrotto due ragazze di buona famiglia e le ha coinvolte in una vita di crimini" rise Topper, con quel suo viso che mi faceva venir voglia di prenderlo a pugni.

"Che cazzo stai dicendo?" Gridò John B. Io sapevo che John B era protettivo nei miei confronti, ne ero certa, ma non mi aspettavo che ad uno stimolo così basso che mi riguardava si sarebbe messo contro due Kook psicopatici.

"So che avete rubato venticinque mila dollari da uno spacciatore e avete corrotto Sky e Sarah in questa cazzata" si avvicinò al viso di John B, Topper, puntandogli il dito sul petto. "E so che io e Rafe siamo quelli giusti per Sarah e Sky e che tu, un povero Pogues, ti sei appropriato di entrambe"

"Beh credo di non essere così povero, allora" si prese beffe di lui John B. "Ora sali in moto, Topper, e anche tu Rafe"

"Sennò?" Domandò Topper in tono di sfida.

"Sali in moto" ripeté e Topper e Rafe fecero quello che gli venne detto. "Addio dolcezza" gli sorrise il mio ragazzo, ed io sbuffai.

Quando se ne andarono posai la testa sulla spalla di John B. "Beh, due autentici idioti" esclamò il mio ragazzo.

"Non dirlo a me" alzai gli occhi al cielo. "Stavo assieme ad uno e l'altro stava assieme a Sarah." guardai a terra schifata. Il punto è che più accadevano queste cose, più sentivo di far parte di quel genere di persone.

"Ehi amore, va tutto bene" sussurrò John B, accarezzandomi la schiena mentre mi baciava la punta della testa.

"Scusa, scusami tanto" sussurrai.

"Amore, facciamo così, ora ti porto in un posto speciale" mi sorrise John B, ed io gli diedi semplicemente un bacio sulle labbra, mentre lui mi abbracciava da dietro.

. . .

"È questa" indicò John B con la testa, mentre avvolgeva le braccia attorno al mio collo per abbracciarmi da dietro. Io sorrisi.

Era una chiesa magnifica. Credo di esserne già innamorata.

"John B, è bellissima" sussurrai, ammirandola incantata. Lui sorrise, ed io rimasi fiera di lui. Ero fiera che apprezzasse un posto così bello e non i soldi come una qualsiasi persona. Ed ero felice di piacergli davvero, non lo faceva per uno scopo in particolare, a lui piacevo davvero, la cosa che gli bastava era un mio bacio.

Io sorrisi ed entrammo dentro, mano nella mano. Lui mi guardava mentre aspettava un mio commento, ma ero troppo affascinata per poter fare un qualsiasi commento. La chiesa era buia, illuminata solo dalle vetrate colorate, che donavano una visione della luce distorta.

"Mio- mio padre ci veniva spesso qua, quando era piccolo" spiegò John B, guardandossi attorno. "Diceva che erano rovine di un passato lontano"

"Quindi è davvero così antico?" Domandai, camminando ora in avanti, seguendo i passi di John B.

"Si, è stata costruita prima dell'urbanizzazione" spiegò. Io amavo ascolarlo mentre parlava di storia, anche perché si vedeva che da un po' questa era una della passioni. Mentre raccontava mostrava di provare parecchio interesse nella storia. "Oh, è il campanile quello. Tanti anni fa, quando una nave entrava in porto, suonavano le campane" spiegò. Io alzai lo sguardo ed era davvero fantastico come ogni pezzo di quella chiesa nascondesse una storia diversa.

"Posso vederlo?" Domandai. Lui annuì ed io iniziai a salire la scala, ma venni subito bloccata da John B.

"Aspetta, salgo prima io, si rischiano brutti incontri. Topi o cose simili. Non vorrei che la principessa si imbattesse in qualcosa di obbrobrio" scherzò, con un sorriso sul volto mentre iniziava a salire, ed io aspettai che salisse del tutto prima di fare lo stesso.

Non appena arrivai in cima alla scala, John B mi porse la mano e riuscii, finalmente, a scrutare un magnifico raggio di sole che illuminava la stanza.

Io mi guardai attorno, il posto era spazioso, le travi erano poste in direzioni contrastanti che davano una percezione di spazio distorta, come se la chiesa fosse alta sette o otto metri. "Figo, no?" Io annuii.

"E aspetta di vedere questo" sussurrò, tenendo la mia mano saldamente, ma con dolcezza e dirigendomi verso la finestra. "Guarda qui" indicò il cornicione della finestra.

Sul legno, un po' più in basso, vi era incisa la scritta John B '10. "È il tuo nome!" Esclamai addolcita.

"L'ho scritto con papà quando avevo dieci anni" mi informò sorridente. Sentivo che il suo sorriso era dovuto dal momento che stavamo vivendo, dal fatto che, dopo che p ho raccontato qualcosa di me a lui, lui ora era pronto a fare lo stesso con me.E questo per me è amore.

"John B! È la cosa più dolce che io abbia mai visto" mi venne da piangere e da stringerlo a me allo stesso momento.

Lui mi sorrise con uno sguardo innamorato ed io giuro che quello sguardo non lo dimenticherò mai, perché quello che ho visto nei suoi occhi in quel momento mi ha fatto provare un vuoto allo stomaco. Tutto aandava talmente perfetto fra noi due che quasi mi faceva credere che eravamo stati fatti per stare assieme. "Ora devo farti vedere l'ultima cosa, la più speciale" spiegò, avvicinando le dita alla sottospecie di tapparella che chiudeva la finestra e, con un colpo secco, la aprì, rivelando la bellezza del cielo in questo momento della giornata.

Il cielo mostrava delle sfumature dal rosso intenso al viola scuro e la Luna era a stretto contatto con il sorgere del Sole. "John B, amore, è bellissimo" mi incantai a guardarlo. Ma mi sentii osservata, lo sguardo di John B era puntato su di me.

Io sorrisi e, per non sembrare sdolcinata, mostrai il mio lato sarcastico. "Oh, John Booker Routlege, credo che io non sia la prima ragazza che tu abbia portato qui" feci un sorriso beffardo.

"Oh, credi che io porti le mie conquiste nel posto segreto? Allora che posto segreto sarebbe!" Rise John B. Io ci pensai su, facendo anche l'espressione di chi ci sta pensando davvero su.

"Non so cosa fai con quelle che rimorchi" feci spallucce ridendo. Lui abbassò lo sguardo e sorrise davvero, il sorriso che scolpiva un vuoto nel mio cuore.

"Sei la prima." Sussurrò, alzando poi lo sguardo sui miei occhi, ed io sorrisi abbassando lo sguardo. "Sei sempre stata la prima Sky. La mia numero uno."

"Ti sembrerà strano quello che ti dico" parlai, mi sentivo come se volessi raccontargli come mi sento, perché avrebbe dimostrato quanto fosse grande l'amore che provo per lui. "Ma ogni volta che penso a una persona, penso a te. Sei la mia persona preferita fra tutte le persone che io conosca" ammisi.

Il suo sguardo divenne ancora più intenso, per quanto possibile, ed alternò lo sguardo fra labbra ed occhi prima di baciarmi. Con il cuore in gola ricambiai.

Il bacio divenne davvero duraturo e, pian piano percepii del desiderio in esso e, quando questo accadde, John B posò le dita sul mio reggiseno. Io lo bloccai all'istante. "Io- scusa" sussurrai abbassando lo sguardo.

"No, scusa io, non avrei- non avrei dovuto" mi guardò pentito ed io mi sentii tremendamente in colpa.

"No" sussurrai. "Non è colpa tua- il punto è che tu sei il mio terzo ragazzo, e che ho notato che, quando arrivo a questo punto con i ragazzi, io tendo a rovinare tutto" sussurrai tra le lacrime.

"Sky, tranquilla, possiamo fermarci qui" mi sorrise comprensivo. Io lo guardai in colpa, non volevo rovinare un momento così dolce con le mie solite paure di rovinare tutto, ma era inevitabile per me. "Ehi, non fa niente" mi sorrise, prendendo entrambe le mie mani e incociandole alle sue. "Davvero. Credimi" sussurrò.

E io gli credevo, era la persona a cui credevo di più nella mia vita. Gli sorrisi, poi, con cuore che ancora batteva forte, mi sedetti dietro al mio ragazzo, e lui mi seguì, sedendosi proprio di fronte a me. "Avrei una domanda da farti" mi sorrise complice.

"Spara" ricambiai.

Lui ci rifletté su, probabilmente sul modo in cui porre la domanda, poi mi guardò negli occhi. "Hai già . . ." si fece intendere.

"No, non ancora" ammisi, abbassando lo sguardo. "È una cosa così orribile?" Domandai poi, sorridendo, ora solo per cercare di sdrammatizzarla un po'.

Lui sorrise, e scosse la testa. "No, a dire il vero" ammise, poggiando una mano sulla mia coscia. Io alzai lo sguardo sul suo e, sentii che, dopo questa, non avrei mai più avuto paura di venir giudicata da John B.

"Ho avuto più di un'occasione, in realtà-" provai a spiegare, cercando di non apparire quella che nessuno ha mai voluto. Lui scoppiò a ridere.

"Amore, non c'è bisogno di specificarlo." Mi rassicurò, ma davvero, volevo spiegargli.

"Mi sono sempre detta che voglio farlo, perché mi sentivo pronta, ma sul momento, iniziavo ad avere paura, paura che tu veda il mio corpo e- e che io smetta di piacerti" abbassai lo sguardo, un po' troppo esposta, ma andava bene così, sapevo che con John B non dovevo avere paura.

"È una tua strategia, Sky Boseman? Mi racconti questa storia per poi fuggire e lasciarmi sul campanile?" Scherzò, facendomi ridere.

"Beh, mi hai beccata!" Ressi il gioco, ridendo. "E la tua prima volta com'è stata?" Domandai subito dopo.

"Magica, a dire il vero. L'ho fatto con una turista di Cincinnati, l'ho conosciuta ad una festa e dopo cinque minuti mi ha chiesto di farlo. Quindi siamo andati nel suo appartamento, e il tutto è durato ben venticinque secondi" spiegò in breve. Lui ridacchiò, ed io sorrisi.

"Una maratona" sdrammatizzai. Lui fece il segno chapeau. "Tu e JJ poi vi siete dati il cinque?" Ridacchiai.

"In realtà no." Ammise. "Sono stato davvero male dopo quel momento" parlò sinceramente, abbassando lo sguardo.

"Io- credevo che i ragazzi fossero tutti uguali" sussurrai, guardando il viso di John B, rimurginare su quella scena e mi sentii in colpa io per il gesto fatto da quella turista. Mi dispiacque soprattutto per il piccolo John B, alla quale si rovinò la visione dell'amore per via di una persona di merda, al ragazzo che da quel momento vide le femmine come delle perfette stronze, come accadde a me dopo la relazione con Rafe.

"Beh . . . io, infine, mi presi una grande sbronza" ammise. Ed io scesi dallo scatolone sulla quale ero seduta per sedermi più vicino a lui. Lui mi sorrise, ed io ricambiai. Prese la mia mano e la accarezzò. "Ti aspetterò, fin quando vorrai tu"

Ora ogni mia certezza era ancora più sicura, ero pronta a farlo con John B.

Mi avvicinai a lui, per baciarlo e, con un sorriso enorme annuii. Lui mi guardò incantato mentre, pian piano, si abbassava con la schiena fino a terra, continuando a baciarmi. Quando la sua testa toccò terra mi guardò negli occhi, ed io spostai i capelli che scivolavano lentamente sul suo corpo. "Sei sicura?" Domandò.

Io sorrisi annuendo. "Sicurissima"

John B abbassò la scellina del mio top e, di conseguenza, anche quella del mio reggiseno. Il mio cuore batteva a mille mentre baciava la mia spalla con dolcezza. Poi capovolse i ruoli, lui mi poggiò dolcemente con la schiena a terra mentre si mise su di me, tenendosi su con il braccio non ingessato. Io aiutai a togliere la sua camicia con motivi estivi.

Con l'arto ingessato mi aprì il gancetto del reggiseno, togliendomi il top e iniziando a baciarmi il corpo, fino ad arrivare al basso ventre.

In quel momento alzò lo sguardo sul mio viso e mi sorrise, come richiesta per capire se fossi certa al cento per cento di ciò che avevo deciso in così poco tempo. Io annuii, ricambiando il sorriso.

Quindi mi sbottonò i pantaloncini e abbassò la biancheria, facendo lo stesso con sé ed entrò lentamente dentro di me. Con il viso risalì di fronte al mio, mentre mi baciava intensamente ad ogni spinta.

Misi le mani nei suoi capelli, realizzando che io e John B avevamo superato un'altra situazione di coppia, quella più dura e più complicata. Infine mi baciò per l'ultima volta quando una forte fitta di piacere si scaricò nel mio corpo e poi nel suo. "Anche tu sei la mia persona preferita" sussurrò al mio orecchio.


















































note dell'autore

comunque scoppio perché questo capitolo doveva essere il mio preferito ma ho realizzato che per esserlo deve avere ALMENO 15'000 parole e nessuno legge così tante parole quindi mi sono fermata e il prossimo capitolo sarà fantastico a tema natale con plot twist e vita e questo sarà un po' flop🥹 vabbé heartmadelyn_ mi ha detto che la mia scena spicy non è cringe e l'ho postato solo per quello 💕💕

io che realizzo che nessuno caga i miei capitoli se sono troppo lunghi:

(sono 8400 parole comunque, però finché non sono 10'000 non sono tante🫢)

COMUNQUE PREPARATEVI STAVOLTA DAVVERO AL PROSSIMO CAPITOLO PERCHÉ UNO DEI PLOT TWIST PIÙ GRANDI DELLA STORIA STANNO PER ARRIVARE E CREDO CHE NESSUNO DI VOI SE LO ASPETTI🥰🥰🥰

IN PIÙ È LO SPECIALE NATALE E, PARLANDOCI CHIARO, CHI NON AMA IL NATALE? 🎅🏻🎅🏻🎅🏻🎅🏻 (io amo le pause natalizie hoh hoh hoh🤞🤞)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro