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xvi. look for the light

▂▂▂▂▂▂▂ 𝐜𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐬𝐢𝐱𝐭𝐞𝐞𝐧

𝒍𝒐𝒐𝒌 𝒇𝒐𝒓 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒈𝒉𝒕  ▎💐:: 6069 𝖜𝖔𝖗𝖉𝖘























LA LUCE COMPARIVA COME UN FARO, illuminando il suo viso, i punti più perfetti e chiari del suo viso; il suo mezzo sorriso indicava solo che se lo aspettava, si aspettava decisamente che io venissi, o no. Erano passate tre settimane da quando ho conosciuto John B e meno di due assieme a lui per farmi smettere di andare in terapia, ma rieccomi, direi.

"Sky tesoro, tutto bene? È da tanto che non ci vediamo" mi sorrise Jane, seduta sulla sua scrivania e, come sempre, la vidi chiudere la sua cartelletta glitterata, ma ora non mi incuteva nessuna emozione, se non la sensazione di aver perduto tanti ricordi.

"Si" sorrisi, sedendomi sulla sedia in plastica rossa. Come sempre da lei indossavo un top, per le elevate temperature del suo studio, completamente esposto al sole. "Tu?" Domandai poi. Lei sorrise.

"Sky è un tuo incontro, non devi chiedermi se sto bene" ridacchiò in tono materno, giocherellando con la penna.

"Io sarei felice nel sapere che stai bene" insistetti, e lei sorrise.

"Si, Sky, va tutto bene tesoro. Ora parliamo del perché sei qui" mi guardò negli occhi, ed io mi arrigidii, ma continuai a sorridere. "Va davvero tutto bene?" Domandò. Ed io annuii.

"C'entra John B. Il ragazzo che ho conosciuto nei corridoi" iniziai. Le mani mi sudavano, perché avevo paura, avevo paura che potesse giudicare la mia scelta, ma d'altra parte sapevo che se fosse accaduto, avrei smesso di andare da lei, era strano, ma per quel ragazzo avrei fatto di tutto; per quanto valga, avrei sacrificato la mia vita per la sua.

"Sky, dimmi tutto" sembrò sconcertata; sconcertata di non sentire di sangue, morte o qualcosa di macabro, stava ascoltando una semplice discussione di un'adolescente in piena crisi adolescenziale, avrebbe dovuto sentire più drammi sui ragazzi che mani insanguinate.

"Mi ha baciato" iniziai in panico, ma il suo sorriso rassicurante mi rese più tranquilla.

"È una cosa buona Sky" commentò Jane, adoravo il suo sorriso, sin dal primo giorno in cui mi guardò. Ma ora lei è spaventosamente cambiata. Prima era povera senza lavoro, viveva nella mia cameretta e mi ascoltava parlare per ore, con gambe incrociate e il pigiamino della mamma, ora, invece, ascoltava parlare come minimo venti persone, aveva una casa e un fidanzato, ma lo sguardo che custodiva solo a me era sempre lo stesso.

"Si ma-" iniziai, bloccandomi a guardarmi attorno, per calmarmi leggermente, e notai molte cose che prima non avevo notato: per esempio la foto incorniciata che era strettamente girata verso di lei, e se, ti spostassi anche solo di un centimetro potevi scovare la mia faccia divertita ad una cena di festeggiamenti. "Ho paura" ammisi.

Lei mi guardò fissa, mentre io non riuscivo neanche a tenere lo sguardo su un punto preciso. "Ho paura di rovinare tutto. John B è fantastico, è la cosa migliore che mi poteva capitare in questo momento, ma non voglio rovinarlo"

"Sky, in che modo potresti rovinarlo?" Domandò, la sua espressione si addolcì e mi fece stare meglio, ma sapevo che, se avessi continuato ad essere la Sky che non riusciva ad andare avanti, nessuno mi avrebbe più guardata ugualmente, ma nel momento stesso John B amava quella Sky, e se fossi cambiata il suo amore si sarebbe incrinato.

"Io sono Sky, rovino tutto quello che ho davanti, chiunque abbia avuto un qualunque rapporto con me in questo tempo, non ne è mai uscito vivo" le ricordai, con tono ironico, ma avevo seriamente paura, non volevo rifiutare John B, per egoismo probabilmente, ma so che sarebbe la cosa giusta da fare.

"Sky, no, non è colpa tua" sussurrò Jane e, cavolo, quelle parole mi sono entrate nel cuore come coltelli, e, in quel momento un dolore lancinante al petto mi colpì, la realizzazione. È colpa mia.

Io abbassai lo sguardo, sul punto di piangere. Perché era difficile? Lui mi aveva baciata, a lui piacevo; ma davvero? A lui piaceva Sky-La-Pogues o Sky?

"Sky, come ti sei sentita durante il bacio?" Domandò con un sorriso di rassicurazione, io alzai lo sguardo, sorridendo solo al pensiero. Le mie dita, che prima stringevano la pelle delle mie gambe, ora accarezzavano la zona arrossata.

"Era magico" mi spostai due ciocche rosse dal viso mentre una fossetta compariva sulla mia guancia sinistra. "Lui era così perfetto; come sempre, sapeva cosa dire, come abbracciarmi, come toccarmi; lui è perfetto." Sorrisi. Ero così felice di concentrarmi su John B e non su di me, era come se tutta l'ansia scomparisse quando pensavo a lui.

John B, sei il mio tutto, qualsiasi cosa decida di fare non mi odiare.

Mi piacerebbe solo non dover essere Sky. Vorrei essere la ragazza perfetta per John B; una ragazza che può amarlo senza rovinargli la vita con le insicurezze che la mangiano viva. E soprattutto, senza ucciderlo.

"Sky è questa la risposta" scosse la testa sicura, sapeva la risposta? Perché io no? "Segui quel qualcosa che ti mantiene in vita e proteggilo, se pensi sia in pericolo. Sky, sei speciale e troncare un rapporto, specie se ha deciso che gli piaci, non gli aiuterà a dimenticarti"

"Ma forse se all'inizio sarà dura, poi sarà più facile andare avanti" proposi, e cercavo davvero di andare contro a queste parole, ai consigli di Jane, ma ora mi sembrava solo di giustificarmi, come se stessi facendo una cosa stupida.

"Sky, ti prego, non rovinare la tua felicità per colpa della paura, sei forte e meriti quel ragazzo quanto lui merita te" sussurrò Jane.

Quelle parole mi fecero aprire gli occhi per un secondo, aiutandomi a vedere il tassello mancante che mi offuscava la vista.

Era possibile che io vedessi ciò che volevo vedere? Che tutto quello che ora sto usando come giustificazione dei miei atti non sia una motivazione valida?

Mi sentii tremendamente in colpa, per Josh, e per il futuro John B, che avrebbe dovuto sopportare le parole taglienti di Sky, che avrei preparato tra dieci minuti esatti e avrei ripassato fino alle otto di sera. E, cazzo, forse pensando di aver ucciso mio padre e mio fratello, io in un qualche modo abbia ucciso anche Josh.

Come sempre, la mia mente prende svolte contorte, ragionamenti che agli occhi degli altri sembravano paranoici, quasi impossibili; ed era un problema, un'altro problema della lista di Sky.

Sky? Cos'era Sky? Ma soprattutto, chi era Sky?

So solo che Sky ora è cambiata e il suo cuore è attratto da un animo buono, premuroso e fragile, specie in questo momento, e se lei avesse rinunciato a lui, avrebbe rinunciato a tutta la sua vita.

Ma io non posso permetterle di abbandonare il progetto che continua da tutta la sua vita, non ora che prende una svolta strana, positiva. Sky non poteva morire dopo aver cercato fermamente di rimanere in vita.

Ma poi la mia mente vagò in posti oscuri e mi ritrovai a ripensare alla luce che oltrepassava la lama che veniva sostenuta saldamente dalle mie dita tremolanti mentre, con una leggera pressione sfioravano la mia pelle; ricordai pure la nota di dolore fisico, che scompariva all'istante, dando spazio al piacere, non quello sano, quello malato.

E, ripensandoci, sono fiera di poter dire che John B mi ha salvato la vita, ma non posso non pensare al fatto che, per lui, sia stata io a migliorarli la vita. Ma con cosa? Con la mia negatività e i miei casini dietro?

Ricordo che, quando ero un po' più piccola, mi dicevo che non mi sarebbe mai piaciuta una persona più di Josh, e forse, il fatto che John B sta diventando più importante del mio primo amore mi spaventa. Ma non è colpa mia, né tanto meno sua, siamo fatti tutti così, e lui è perfetto.

Forse, infine, è la paura che mi trattiene, una paura infondata di perdere una persona così importante senza avere la possibilità di ridargli il suo nome; ma non è ancora successo nulla che mi faccia pensare a qualcosa di negativo, devo solo stare prudente, e, se dovrò farlo, lo proteggerò, anche se significherà distruggermi completamente.

. . .

Ora la Sky pensierosa si trovava sul letto. Odio scrivere di me in terza persona, ma quella Sky non sono io, o non del tutto.

Quella Sky pensava alla morte, io invece pensavo alle labbra di John B, a quel profumo, al loro gusto sulle mie; il modo in cui stuzzicavano le mie labbra lentamente facendomi provare le, per nulla famose, palline nel cervello.

John B era un'angelo in tutto quello che faceva e mi faceva sentire una principessa solo quando ero con lui, o mi sorrideva, o mi abbracciava, o mi mandava messaggi carini; o mi baciava.

"Sky cerca di non pensarci troppo" si sedette accanto a me mia madre, mentre Sarah era accanto a noi a guardarci. Lì il panico mi invase, sapeva di me e John B?

"A cosa?" Cercai di risultare risoluta, come se, in realtà, non avessi fatto nulla di grave. Perché era così, io non avevo fatto nulla di grave, ma per mia mamma sarebbe sembrata la fine del mondo.

"Al vestito sciocchina, e a cosa?" Domandò a sua volta, ma io la troncai con una risata.

"Ah, si si, il vestito" sorrisi per finta, ma quel sorriso non era finto, non del tutto; si, non stavo sorridendo a mia madre, ma il mio sorriso non era falso, dato che pensavo ai baci che ci saremmo scambiati io e John B appena avremmo avuto un po' di intimità.

"Ok, amore provati tutto e dimmi quello che preferisci, io vado a provare il mio" mi diede un bacio sulla fronte la mamma, ed io le accarezzai la mano che si staccava pian piano dal mio ginocchio.

Quando la mamma scomparì dalla nostra vista, Sarah si sedette accanto a me, curandosi di non stropicciare il suo vestito. "Sky, hai qualcosa da dire?" Domandò con un leggero sorriso trattenuto. Sapeva, ma non sapeva.

"No, perché?" Domandai, fingendo che non sia successo nulla; non mi sarei fatta fregare dalle mie fossette o dal rossore sul viso, no.

"A cosa?" Imitò la mia voce ridendo. "Hai tipo baciato John B?" Domandò retoricamente, e lo capii perché mi saltò addosso emozionata.

"Uno, non ho baciato John B. Due . . . " cercai di chiarire, ma la situazione mi faceva ridere e trattenere un sorriso era ok, ma trattenere una risata era troppo.

"L'HAI BACIATO!" Si emozionò ed io risi tantissimo. "Com'è stato?" Domandò mettendomi due mani sulle spalle.

"Bellissimo" sorrisi, le mie fossette erano ormai due solchi enormi mentre ora sorridevo tanto. "Stiamo assieme. Sei la prima persona che lo sa" oltre alla mia psicologa.

"Sky, siete perfetti" sorrise. "Ah e il vestito perfetto è quello argento" disse poi, prima di alzarsi e chiudere la porta a chiave. "Ora, cosa vi serve dagli archivi di mio padre?" Domandò, sedendosi davanti a me con postura composta e dritta.

"Oh è vero. Ci serve la planimetria generale della città" sussurrai. Volevo tenere mia madre fuori da questa questione, non avrei mai voluto che sappia di questo piano, mi odierebbe a morte.

"Ok, a chi la do?" Domandò subito dopo, guardandomi negli occhi.

"A me e John B. Ci incontriamo su quella specie di casa sull'albero, mia madre non può vedermi." Le spiegai il piano. Lei sorrise come cenno di affermazione.

"Va bene, non fatevi vedere, io non dirò niente a nessuno del bacio" mi accarezzò la spalla e io mostrai la fossetta destra, abbassando lo sguardo. "Ora cambiati Sky, ti trucco io." Sussurrò, dandomi una pacca dolce sulla spalla.

. . .

La tensione. È quel sentimento in cui ogni muscolo del tuo corpo si estende, il cuore comincia a palpitare in maniera degenerata, il respiro si fa corto e le mani iniziavano a sudare, mentre la faccia sbianca progressivamente.

Ed è questo quello che ho provato quando Rafe mi diede la mano, sorridendomi ed io semplicemente ricambiai il sorriso mentre uscivamo assieme dalla porta di vetro di casa loro.

La loro casa era stata scelta per la festa di mezz'estate per la prima volta, per questo Ward e Rose hanno voluto che io facessi la presentazione assieme al figlio dei Cameron, come con Sarah e Topper.

Oggi mi resi conto quanto Rafe non faceva per me, ma sul serio. Senza la certezza del bacio con John B mi sembrava tutto ok, invece ora lo sento sbagliato e vorrei solo che quelle labbra, che toccavano il mio collo, fossero quelle di John B.

"Principessa, sei fantastica" sorrise Rafe, ed io ricambiai, non c'era bisogno che io mi complimentassi con lui, qualunque cosa stessi per dire, lui la sapeva già.

"Grazie" feci un mezzo sorriso, avvicinandomi al tavolo degli alcolici, alcolici che Rafe prese per entrambi; si vede che non mi conosce per niente.

La festa di per sé era davvero carina, le luci, gli allestimenti e tutto ciò che riguardava le decorazioni rendevano il posto davvero estivo, più di quanto già non lo fosse.

Ma il mio unico pensiero era il quando sarebbe finita. Se qualcuno volesse sul serio saperlo, mi sentivo soffocata dall'aria umida e calda della festa, dalle persone che ballano, dall'odore insistente del vino bianco, che io odiavo.

Mi spostai i capelli dietro l'orecchio e mi guardai attorno attentamente. "Sky!" Mi richiamò Rafe, le sue mani mi avvolgevano i fianchi e mi giravano senza il mio consenso.

Quando mi fui girata, grazie alla spinta dei suoi palmi, mi ritrovai a barcollare tra le sue braccia. "Aspettare mi farà impazzire" sussurrò.

Cosa?

Non riuscii nemmeno a comprendere quella frase che le sue labbra si posarono sulle mie, muovendosi lentamente, ma stranamente. Perché non era piacevole come con John B?

Lo stomaco mi faceva male, ma non nel modo piacevole, solo male, quasi nausea.

Quando realizzai, lo spinsi con forza, sentendo le sue dita tremare dalla forza con cui stringeva i miei fianchi; poi mi pulii le labbra dalla sua saliva schifosamente insistente. "No!" Imprecai tra me e me. La mia testa era stretta fra le mie dita sbiancate.

"No, no, no" mi venne da piangere, mentre guardavo le mie mani, che prima giacevano senza senso sulle sue spalle per reggermi in piedi. "Perché?" Domandai.

"Pensavo che-" iniziò lui, ma io me ne andai, trattenendo le lacrime. Era finita con John B, ne ero certa.

Camminai fino al banchetto degli alcolici, per allontanarmi da chiunque fosse anche solo lontanamente legato a questo-

Sto per vomitare. Perché? Perché? Perché?

Non volevo che le mie labbra toccassero le sue, né ora, né mai.

Due dita mi sfiorarono la spalla, io volevo solo ignorare quella leggera pressione, ma dovevo girarmi, e lo feci, non impegnandomi nemmeno a sorridere.

Volevo solo piangere, o vomitare.

"Sky bellissima!" Mi sorrise JJ, passandomi un bigliettino, per poi farmi l'occhiolino e scappare nella folla.

Incontriamoci vicino alla spiaggia. Dal tuo John B.

Glielo dirò. Si.

Non appena ebbi letto il messaggio sul pezzo di carta, lo stropicciai e lo buttai in un bicchierino di vino bianco, pieno di alcool, che dovrebbe cancellare l'inchiostro, poi lo gettai a terra e mi diressi verso la spiaggia.

John B . . .

Camminai per meno di un minuto non appena uscii dalla festa, prima di scontrarmi con i suoi occhi, dove viddi una scintilla. I miei si bagnarono dalle lacrime.

"Sky" sussurrò, avvicinandosi a me, pronto a darmi un bacio, ma io lo bloccai dolorante.

Oltre a dovergli dire del bacio avrei dovuto parlargli della mia famiglia e l'avrei dovuto avvertire delle conseguenze nell'avere un rapporto con me.

"John B, ascoltami, prima di baciarmi ascolta quello che ti devo dire" sussurrai, stetti per scoppiare a piangere. Mi avrebbe lasciata. "P-prima di decidere se mi vorrai nel piano" scoppiai a piangere, con il cuore che rimbombava nel cervello come un cronometro.

Lui si stette per avvicinare di istinto, ed io misi una mano sul suo petto mentre l'altra sul mio, per mantenere il cuore nella gabbia toracica e sentire per l'ultima volta il suo battito, ticchettare velocemente.

"Certo, Sky, parlami, io sono qui" mi guardò con comprensione, come se la meritassi, ma non era così. E, senza accorgersene, strinse forte la mia mano, quella poggiata sul suo cuore.

Scoppiai ancora più forte. "Non riesco-" mi interruppi piangendo.

"Sky, qualsiasi cosa dirai, capirò" mi guardò negli occhi, ed io respirai lentamente, sentendo la sofferenza battermi forte nel cuore. Non volevo.

"Lui mi ha baciata" sussurrai, singhiozzando, il mio sguardo non si alzò nemmeno per un secondo.

"Chi?" Domandò.

"Rafe"

Sentii il suo cuore perdere un battito e il mio si spezzò. Poi percepii il suo petto alzarsi sotto la mia mano in un respiro profondo. "Va bene" sussurrò.

Le sue dita avvolsero il mio polso e mi tirarono con dolcezza in un abbraccio forte. "Sky, non mi importa, tu non l'hai voluto, e la vittima sei tu" sussurrò sulla mia fronte, mentre teneva il suo palmo aperto sulla mia nuca.

Io lo abbracciai, ma il mio cuore sentiva ancora un peso. "John B. Io non ho ucciso mio fratello, e neanche mio papà" gli dissi, ma sapevo che questa cosa non era chiara solo a me. Lui annuì e mi baciò.

John B per me era una garanzia, una persona che ci teneva a me e giuro che non gli avrei mai spezzato il cuore volontariamente.

"Ciao ragazzi, sono arrivata ora" sorrise agitata Sarah, aveva paura di venir vista fuori dalla festa dai suoi genitori, ne ero certa. "Ditemi tutto"

Io e John B ci staccammo dal bacio e la guardammo per un secondo, mentre io mi pulivo le lacrime. "Voi parlate, io mi accerto che nessuno stia venendo in questa direzione" sussurrai, allontanandomi di mezzo metro.

Non sentivo le loro indicazioni, ed era decisamente una cosa buona. Capii che ebbero finito quando Sarah mi sfiorò la spalla e se ne andò verso la festa con sguardo innocente.

"Sta per iniziare la seconda fase del piano" sussurrò al mio orecchio John B, io accennai un sorriso per poi abbracciarlo.

"Vado a richiamare tutti?" Domandai, guardandolo negli occhi. Sul suo viso comparì uno sguardo di gratitudine, ma scosse la testa.

"No, vieni con me, ora non dovrai più fare nulla principessa" mi accarezzò il viso, prendendomi poi la mano e accompagnandomi nel pieno della spiaggia.

"Cosa facciamo?" Chiesi, guardando i suoi occhi, con quella scintilla. Lui sorrise e si sedette su un tronco attorno al fuoco. Sentivo la brezza marina ed estiva mischiarsi al calore del fuoco e la sensazione mi faceva venire i brividi.

"Aspettiamo" mi sorrise complice, obbligandomi a ricambiare. "Sky, non ho avuto la possibilità di dirti quanto tu sia bella, quindi te lo dico ora. Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto in vita mia, Sky"

Io sorrisi imbarazzata e lo baciai. "Anche tu John B" sussurrai sulle sue labbra. La connessione, era questo che non ho sentito durante il bacio con Rafe.

Con John B non c'erano bisogno di parole, il bacio scolpiva ciò che volevamo dirci nel mio cuore, sapeva rassicurarmi in punti nella quale non sapevo neanche di aver bisogno di cerotti. E questo raddoppiava il mio amore per lui.

"Se Sarah lo vorrà, può entrare nei pogues? So che l'aiuterà a cambiare in meglio" domandai con cautela, non volevo rovinare il nostro momento per qualcosa di incerto.

"Certo" sussurrò abbracciandomi. "Tutto per te Sky"

Io sorrisi, ma ci staccammo qualche secondo dopo, quando sentimmo le risate di JJ, Pope e Kiara avvicinarsi dalla direzione della festa. "Gliene parliamo?" Domandò John B.

"Se chiedono" feci spallucce. Lui ridacchiò, io feci lo stesso.

"Buongiorno ragazzi" rise Kiara, respirando con tono affannoso, hanno corso tanto? Decisamente, direi. "Mio padre mi ucciderà" chiarì sempre lei, facendo gli ultimi passi prima si sedersi sul tronco in legno che giaceva proprio davanti al fuoco.

"Cos'è questa riunione obbligatoria?" Domandò Pope, sedendosi accanto a Kie, che alzò uno sguardo confuso su di me, che io ricambiai con un cenno di attesa.

John B fece il segno di due pistole a Pope alla quale io sorrisi innocentemente. "Diteglielo prima che ci uccidano" rise JJ, facendo ridere anche me. Al che Kie e Pope si guardarono confusi.

"Ok" introdusse John B, guardandomi negli occhi. "L'oro non è mai affondato con il Royal" iniziò il suo discorso, cercando di scrutare le reazioni del gruppo.

"Oddio, ci risiamo" sbuffò Pope con tono stufo, era irrimediabilmente scettico sulla cosa, ma era normale prima che finisse la storia si poteva avere ancora qualche dubbio.

"No, aspetta, ascoltalo" cercai di calmare un po' le acque, perché si, forse la persona più delusa tra tutti noi era Pope;

John B guardò Pope per qualche secondo prima di ricominciare a parlare. "È sempre stato qui" spostò lo sguardo su di me, scambiando uno sguardo di intesa, nella quale entrambi sorridemmo.

"È sull'isola" annunciai. Kiara mi guardò incredula e, quando capì che ero seria rise felice.

"Oh mio dio" esclamò.

"Vorrei dar voce al mio scetticismo" annunciò Pope, rimanendo serio e composto finché non li avremmo fornito delle prove, beh caro Pope, oggi è il tuo giorno fortunato!

John B e JJ mi guardarono ridendo, dandomi cenno di provargli la nostra certezza, anche perché entrambi erano troppo emozionati per parlare. "Inanzitutto, non avevamo dubbi" iniziai facendo scoppiare a ridere persino lo stesso Pope. "Ma posso presentarle la mia prova, signore?" Domandai sarcasticamente.

"Proceda" ridacchiò Pope.

"D'accordo, um . . ." pensai mentre mi alzavo in piedi per farmi vedere da tutti e quattro. "Nello zaino di JayBee c'è la lettera originale di Denmark Denny" spiegai, facendomela passare da John B, che mi guardava con una scintilla rassicurante nello sguardo.

"E chi è?" Domandò Kie, posando la testa sui gomiti.

"Bella domanda!" Esclamai indicandola. "Denmark Denny è uno schiavo sopravvissuto al naufragio della Mercheint" spiegai in breve, passando la lettera a Kie e Pope che l'analizzarono con orecchie aperte. "Gli schiavi non erano indicati come membri dell'equipaggio, ma per nostra fortuna, la grande scoperta di Big John era il manifesto di carico completo" aggiunsi, bloccandomi, aspettando che qualcuno capisca.

"Tanny usò l'oro del Mercheint per comprarsi la libertà e, dopodiché, comprò la sua fattoria che, rullo di tamburi-" spiegai, con termini semplici, mentre Kiara faceva il rullo di tamburi dopo aver passato la lettera a Pope, che la analizzava attentamente. "-la piantagione Tannyhill"

"Tannyhill?"

"Esattamente. Poi utilizzò i soldi per liberare altri schiavi, poi vendette un sacco di riso facendo incazzare i bianchi e poi decisero di linciarlo" continuai la storia e il mio cuore batteva forte perché, lì davanti a me, vedevo persone che mi ascoltavano e, allo stesso tempo, sentivo che John B era fiero di qualcosa, qualcosa che c'entrava con me. "Il giorno in cui vennero a prenderlo, scrisse una lettera di addio a suo figlio e nell'ultima riga gli dava un indizio in codice sul dove trovare l'oro" terminai il racconto, abbassando lo sguardo su John B, che mi sorrise.

"Dove?" Domandò Kie, curiosa, con un enorme sorriso sul viso, mentre scambiava lo sguardo tra me, John B e JJ. Io guardai John B, che si alzò in piedi accanto a me e mi rivolse un sorriso enorme.

"Raccogli il grano nel Lotto Nove, vicino all'acqua." Rispose lui stesso, poggiando la testa sulla mia mentre io lo stringevo a me con la mano avvolta sul suo fianco. "Solo che, non c'è grano al Lotto Nove. Il grano è il codice per l'oro" spiegò. Pope e Kie si scambiarono un sorriso, ed io e John B capimmo di aver fatto c'entro.

Poi John B si staccò da me e si avvicinò ai due che non sapevano ancora nulla della storia, passandogli la mappa. "Guardate. L'oro è nel Lotto Nove, vicino all'acqua" L'immagine che gli fece vedere era quella della lettera con affianco un'immagine dell'oro che, sulla sua superficie, possedeva uno stampo del grano; una foto che facemmo ieri, prima del bacio.

Kie rise di gioia mentre Pope pronunciò un "Porca troia" decisamente stupito.

"Ora ci serve solo una mappa originale della proprietà e troveremo l'oro" spiegò brevemente John B, estremamente felice, lasciando i fogli a Pope mentre tornava al mio fianco.

"Ok, ci potrebbe essere una piccola possibilità che tutto ciò sia vero" ammise con cautela Pope.

Io feci la stupita mentre John B mi indicava facendomi un'occhiolino sarcastico, prendendomi in braccio. "Il primo miracolo!"

La stessa cosa fece JJ con John B. "Jayj, sei vicino al fuoco" lo richiamai, e lui mollò John B e mi abbracciò forte.

"Sono così fiero di voi" sussurrò il biondo, guardandoci a scatti. Io sorrisi e lo stesso fece John B.

Stavo per piangere. "Che carino" sorrisi, riabbracciandolo, stavolta con più dolcezza.

"Sky una cucciolona" sorrise JJ, facendomi roteare nell'abbracio e facendo ridere John B.

Non appena ci staccammo, Pope ci richiamò. "Ok, ragazzi, qual'è il piano?" Domandò poi.

"Bella domanda" lo indicò John B, leggermente a disagio, non avrebbe voluto parlarne così durante il momento di felicità. "Allora- Sarah Cameron verrà qui a portarci la mappa originale-" spiegò con velocità, cercando di non farsi capirr.

"Aspetta, cosa?" Lo bloccò Kie, guardandoci male. "Sarah? Perché Sarah?"

"Questa parte sarà divertente" introdusse JJ, io lo guardai male e stessa cosa John B.

"Allora- Sarah ha la mappa originale a casa sua e- um . . . " iniziò John B, balbettando leggermente, in cerca del mio aiuto.

"Eri Chapter Hill con Sarah Cameron?" Domandò con voce snervata, guardandolo malissimo. Io stetti per giustificarlo ma no, lui non è stato a Capter Hill con Sarah, lui lo è stato con me.

"No." Rispose.

"John B si fa la Cameron" disse JJ, come se stesse al megafono.

Kiara stette per ribattere, ma io e John B scoppiammo a ridere all'unisono. "John B non se la fa con Sarah Cameron" spiegai brevemente.

"Stanno assieme di brutto, Sky, mi dispiace, ma lui ci ha provato di brutto" si stette per avvicinare, ma io bloccai la discussione.

"No, io e Sarah non stiamo assieme e io non ci ho provato di brutto." Continuò a chiarire, ma JJ continuava a vederlo come una giustificazione.

"Beh, il biglietto, amico, l'ho letto" gli diede una pacca sulla spalla il biondo.

"No, quel biglietto era per me" spiegai in breve, guardando JJ con serietà.

"Era per Sky?" Chiese direttamente a John B.

"Si, amico"

"Quindi te la fai con Sky" continuò, facendomi ridere.

"Te la fai è un termine un po' barbaresco per descrivere che stiamo assieme" fece spallucce John B, facendomi sorridere.

"State cosa?" Sgranò gli occhi il biondo. "Sky! Te non me le dici le cose?" Domandò quasi offeso.

"So della regola dei Pogues, ragazzi, ma, parliamoci chiaro, l'ho decisamente vista per primo" annunciò, facendomi scoppiare a ridere.

JJ, sorrise. "Ora sono doppiamente fiero di voi ragazzi" ci guardò fisso, abbassando poi lo sguardo a terra. In quel momento non sapevo cosa passava nella sua testa, ma presto l'avrei scoperto e avrei pianto tutte le mie lacrime.

"Sono felicissima ragazzi, ma Sarah? Davvero?" Ci squadrò con leggero disgusto Kie. Io sospirai, abbassando lo sguardo, la mia felicità ora era in bilico; non volevo tradire la fiducia di Kiara, ma Sarah era davvero una buona persona. "Lei è tutto tranne quello che pensate"

"Kie-" iniziai, ma lei mi interruppe.

"No, Sky, no, tu più di tutti dovresti sapere com'è lei, tu sei stata sua amica, so cosa ti ha fatto e no, non dire che è cambiata" iniziò, e mi venne da piangere, non volevo finisse così con Kie. Non mi odiare, ti prego.

"Kiara-" provò a fermarla John B, ma lei lo interruppe.

"È cambiata" sussurrai.

"No, Sky. Fammi indovinare, è tornata nella tua vita e non ti ha nemmeno chiesto scusa" mi puntò il dito contro la riccia. Io abbassai lo sguardo, non volevo vedere la verità o era davvero cambiata?

Kie scoppiò a ridere istericamente. "Lei non è cambiata e mai cambierà"

Io annuii. "Va bene, Jay Bee, andiamo?" Domandai, prendendogli la mano con leggerezza.

Lui annuì senza ribattere. "Noi andiamo a prendere la planimetria generale, torniamo appena- avremmo finito" avvertii, sorridendo leggermente, per non mostrare emozioni negative. È la prima volta che litigo con Kiara, o con un qualunque Pogues e fa male.

Io e John B ci dirigemmo verso il boschetto, che divideva la casetta sull'albero dal falò. "Sky, non ci dare peso, lei odia la Cameron" sussurrò fermandomi qualche metro prima delle scalette sulla quale solo lui sarebbe salito.

Io lo guardai negli occhi per qualche secondo e, quando lo vidi ricambiare, lo strinsi a me; le sue braccia, all'inizio immobili, si avvicinarono alla mia vita, aiutandomi a mettermi in punta di piedi per poi baciarmi la punta del naso. "John B, non so se te l'ho mai detto, ma sei perfetto" sussurrai.

Lui poggiò il naso sulla mia spalla e lo sentii sorridere. "Sky tu sei più che perfetta"

"John B, ho paura" presi coraggio, lui si staccò dall'abbraccio per vedermi meglio, ma le sue mani non si staccarono dalla mia vita. "In pratica la maggior parte delle persone che fanno parte della mia vita tendono a fare una brutta fine appena mi affeziono" dico velocemente, ma il cuore mi pulsava nelle vene con prepotenza e il cervello rischiava di esplodere.

"In che senso?" Provò a sdrammatizzare, ma sapevo che aveva capito.

"Loro muoiono, ed è colpa mia" abbassai lo sguardo; pensavo di aver abbandonato questa teoria, ma niente, era ancora tremendamente impressa nella mia mente.

Le sue braccia erano tese, sui miei fianchi in una posizione che mi incuteva così tanto amore, tanto da voler morire in quell'istante, dopo aver provato quel sentimento, quel tocco e quello sguardo. Lui mi guardò negli occhi. "Sky tu-" iniziò, ma venne interrotto da una chiamata sul mio telefono, alla quale mi fece cenno di rispondere.

Sarah. Lo schermo si spense e tra le notifiche scrutai un sono qui.

"John B, possiamo parlarne dopo" gli feci un cenno sincero, dandogli un bacio sulle labbra. Uno di quelli di fretta.

"Sky, tu sei più importante di queste cose, tutto questo piano può aspettare se ci sei di mezzo te" mi guardò seriamente, con una mano posata dolcemente sulla mia guancia. Io sorrisi e scossi la testa.

"Non ce n'è bisogno JayBee, ora vai, ti aspetto qui, ci vediamo appena torni" sussurrai con un sorriso, ero così innamorata di tutto quello che faceva, quello che provava, quello che sentiva.

Lui sorrise. "Ci vediamo qui" riavvicinò i nostri visi, prolungando il bacio di qualche secondo e, quando si staccò, mi guardò negli occhi per poi scuotersi in modo agitato, al che io ridacchiai.

Poi, con lentezza, iniziò a salire gli scalini, non girandosi neppure indietro per via della corsetta che stava facendo per obbligarsi a non guardare sotto e non perdere l'equilibrio.

Ed io lo aspettai, come se pensassi che potesse arrivare qualcuno. Perché sul serio, ero fermamente comvinta che avremmo avuto la planimetria generale e che avremmo finito il nostro discorso io e John B, ma mi sbagliavo.

Infatti, un'altra disgrazia alla Sky, colpì la scena, un quarto d'ora dopo che John B fu salito. Nello stesso momento in cui mi sedetti, viddi da lontano una figura scura comparire dagli alberi in lontananza. Io mi alzai per precauzione, e, a pochi centimetri da me, riconobbi chi fosse. Topper Thornton. No.

"Ciao" lo salutai, fingendo che sulla casetta non ci fosse la sua ragazza con il mio ragazzo. Lui ignorò il mio cenno e cercò di sorpassarmi.

"Fammi passare Sky" mi impose con serietà, io scossi la testa e riflettei intensamente su un piano di recupero.

"No!" Gridai, occupandogli la strada. "John B è nudo, si sta cambiando perché deve venire a casa mia, sai, l'abbigliamento dei Pogues" ridacchiai, rendendola una questione divertente, anche se non lo era affatto.

"Nudo con la mia ragazza?" Scoppiò a ridere istericamente e nel suo sguardo vedevo una freddezza spaventosa, che mi faceva rabbrividire. "Ora spostati, Sky"

"No" rimasi nella mia posizione, senza nemmeno impegnarmi ad inventare una scusa.

"Spostati, cazzo!" Gridò, facendo contrarre le vene del suo collo. Io sobbalzai, ma cercai di non indietreggiare.

"No"

E, a quella risposta, la sua mano afferrò saldamente il mio braccio, tirqndomi nella sua direzione e mollandomi a terra, facendomi cadere con violenza sul terreno. Io cercai di non abbattermi e di seguirlo, cercare di bloccarlo, ma era decisamente più veloce di me, specie dopo la botta.

Ora lui correva sugli scalini ed era in vantaggio di quindici passi circa, ma non riuscivo a raggiungerlo. Correva e io gli correvo dietro, finché non arrivò alla punta delle scale, dove John B e Sarah parlavano senza dare troppo all'occhio. "Trattala bene" sentii dalle labbra di Sarah.

"Lo farò" sorrise semplicemente John B, ed io, avrei davvero voluto lasciarli parlare, ma dovevo fermare Topper, quindi lo afferrai per il braccio, ma lui mi scrollò, attirando l'attenzione di John B e Sarah, che si girarono.

"Topper?" Domandò retoricamente Sarah, mentre John B era già accanto a me ad accertarsi che io stessi bene.

"John B il principino mancato che salva tutte le ragazze della terra; sai che sono entrambe fidanzate? No?" Domandò ridendo come provocazione.

"Topper sta zitto" abbassai lo sguardo, Sarah era fidanzata, io no, ma qualsiasi cosa volesse dire, centrava sicuramente con il bacio di Rafe.

"Quindi non sa del bacio?" Rise.

"Primo, so del bacio che il tuo amico approfittatore ha dato alla mia ragazza, secondo? Vaffanculo" sorrise strafottente John B, guardando Topper negli occhi, ora era il secondo round, voleva vincere.

"John B, lascia stare" gli accarezzai la spalla, dandoci un bacio sopra, cercando di allontanarlo dalla discussione.

"Sei solo una troia" sospirò in una risata Topper, interrompendo il mio contatto visivo con John B, che all'istante lo guardò in viso con tono di disprezzo.

"Cos'hai detto?" Gli fece ripetere.

"No John B, va bene così"

Ma fu Topper a iniziare, dando una spinta a John B, che gliela ricambiò con la stessa potenza, ma la terza, quella chd Topper diede di rimando fece sbilanciare John B, facendolo cadere da un'altezza di dodici metri.

Il mio cuore si fermò nel momento di realizzazzione e scoppiai a piangere mentre scendevo gli scalini freneticamente. "Cos'hai fatto!" Gridai.

"È caduto da solo" si giustificò, ma io avevo già toccato l'erba bagnata con le mie ballerine argento, che ora tolsi per avvicinarmi a John B con più facilità.

Mi batteva forte il cuore, tanto da farmi male, ma sentivo il respiro talmente debole che mi sembrava di non respirare affatto. "John B!" Gridai piangendo.

No! No! Stupida Sky! Stupida, stupida, stupida! Avresti dovuto lasciarlo prima di ucciderlo.

"Aiuto!" Gridai piangendo mentre prendevo il viso insanguinato di John B sulle mie ginocchia e lo baciavo su tutto il viso, macchiando il mio del suo sangue. Poi provai a fargli la respurazione a bocca a bocca, cercando di aiutarlo, ma niente.

Ad arrivare furono tutti i Pogues che guardarono la scena scandalizzati, mentre a chiamare fu Sarah Cameron.

Piansi, Piansi e piansi, ma, anche se non l'avevo spinto io, la colpa era mia; Prego qualsiasi persona o cosa o

Se John B muore, muoio anche io.

. . .

"Sky cos'hai ai polsi?" rise una ragazza, che mi incontrò nei corridoi mentre passavo di corsa per raggiungere lo studio di Jane.

"Noi lo sappiamo" pronunciò in coro un gruppo di ragazzi, mentre registravano la mia reazione.

Chi è stato? Mi chiesi, ma quando vidi Sarah ridere con un gruppo di persone che mi prendevano in giro, capii che era stata lei.

Scoppiai a piangere.



























note dell'autore

parto con il dire che sono seimila parole che scrivo da una settimana se non due e che spero vi piaccia😍😍😍

in più vorrei continuare a normalizzare il fatto di essere magari sensibili o comunque il fatto di non riuscire a vedere nulla di bello nella propria vita, perché non è in imbarazzo,  è una parte del carattere di una persona cje va rispettata. so che sky piange molto, ma fidatevi, ha le sue motivazioni🫶🏻🫶🏻🫶🏻

detto questo, non sto passando un buon periodo quindi sky mi accompagnerà per altri giorni, quindi se posto tanto cruel sapete perché🧘🏽‍♀️

le prossime storie che aggiorno sono sicuro cruel, honeymoon, hit em up e happiness is a butterfly🥰 poi vorrei un consiglio, riscrivo summertime sadness o la lascio così? perché non mi piace molto così😝 però mi rendo conyo che ora per ora non la aggiornerei spesso, boh, ditemi voi🫶🏻🫶🏻🫶🏻

non so se oggi o domani ma È GIÀ AUTUNNO!!!! mini spam autunnale: 🌰🐈🍂🍺🦊🍁🦧💫 ok, cuori vi amo tantissimo.

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