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9- Dannate piscine

«Vuoi bene a Kyle?» gli chiedo all'improvviso.
Non so quanto tempo sia passato, ma so che l'ho fissato così intensamente che potrei dire con sicurezza, nonostante qui non ci sia molta luce, che ha un paio di piccole lentiggini sullo zigomo.

E vi assicuro che sono perfette anche quelle.
Sto cominciando ad odiarlo
No scherzo

«È mio fratello.» risponde semplicemente lui, scrollando le spalle.

Ah beh
Facile così

«Questo lo avevo capito anche io. Ma non sembra starti simpatico.»
«Non credo tu lo sappia, ma essere il fratello maggiore a volte è la cosa peggiore che ti possa capitare.»
«Quindi tu sei più grande di Kyle.» constato abbassando lo sguardo.
Certo, non che non lo avessi intuito.
A dirla tutta, Kyle non ha l'autorità, l'aria di potere e non intimidisce poi così tanto, mentre Aidan invece sembra avere almeno quarant'anni, anche se gliene darei dieci di meno guardandolo.

In realtà non saprei dire quanti anni abbia. L'aria austera, il portamento elegante, l'atteggiamento sicuro, lo fanno sembrare più vecchio di quanto sia.

«Quanti anni hai?» gli chiedo studiandomi le unghie.
«Perché ti interessa?»
«Non so. Sei il mio capo, e sembri piuttosto giovane per esserti già sposato e avere un figlio.» replico con finta disinvoltura, osservando attentamente la pellicina del mignolo destro.

Sto male, lo so

«Non reputo l'età importante, ma se è così necessario sappi che ne ho quasi trenta.» spalanco gli occhi portandoli sulla sua figura, seduta in modo rilassato sull'erba.
Abbiamo ben sette anni di differenza
No, forse otto...

«Va meglio ora?» mi chiede quasi divertito.
«Era per curiosità.» mi giustifico io. Mi stendo completamente accanto a lui, e fisso le stelle che illuminano il cielo scuro sopra di noi.
«Hai svincolato la domanda comunque.» constatato mettendo un braccio dietro la testa per sorreggerla.
«Che domanda?» chiede lui stendendosi accanto a me.
«Se vuoi bene a Kyle.»
«Non mi sembra conveniente parlare della mia vita privata con te. Mi sembri una che tende a rigirare le cose a sue favore.» ridacchia lui.

Tutta simpatia quest'uomo qua

«Ah ma andiamo. Viviamo insieme! Mi occupo di tuo figlio e di tua nipote, dovresti fidarti di me.»
«Non mi fido quasi mai Diane. Fidarmi non mi ha mai portato nulla di buono.» mi sussurra lui. Dopo attimi di vuoto silenzio lui continua a parlare.
«Ti va di fare un bagno?»
«A quest'ora?» chiedo di scatto.

Ecco mi ha fregata. Ha svincolato ancora una volta la domanda.
Quanto sei fessa Diane.

«E allora? Sarà sì e no l'una.» risponde alzandosi in piedi.
«Non ho neanche un costume in valigia.»
«Come vuoi.» mormora lui lasciando cadere la camicia a terra.
«Aspetta, cosa fai?»
«Faccio il bagno Diane, e non rovino i vestiti.» mi risponde risoluto sfilandosi le scarpe e cominciando ad armeggiare con la cintura.

Ok questa suona male, lo so.

«Ma non puoi spogliarti così!» protesto io, perché se lo vedo ancora un'altra volta mezzo nudo rischio di saltargli seriamente addosso.
«Non eri tu quella che vive con me? E poi non ti sei fatta problemi ad aprire porte a caso.» constata tirando giù la zip mentre io mi volto.
«Stavo cercando lo sgabuzzino!» mi giustifico di nuovo fissando l'erba.
Lo sento buttare anche i jeans a terra e camminare sull'erba.
«Diane?» mi richiama con voce divertita.
«Sì?» chiedo mantenendo la mia mano destra sui miei occhi.
«Puoi guardare.» replica con tono divertito.
«Tu tuffati ed io mi volto.» rispondo con voce tremante.

Coprite quel Dio greco dannazione!

«Sicura di non voler venire?»
«Ti ho già detto che non ho un costume.»
«Puoi farlo vestita.»
«Non posso, ho i jeans buoni.» mi lamento muovendo nervosamente le dita dell'altra mano nell'erba.

«Oh andiamo, giuro che non ti guardo. Fai il bagno con me Diane, c'è una luna splendida.»
«Non mi fido.»
«È buio, per chi mi hai preso? Un gatto? A momenti non ti vedo neanche.»
«E io ti credo, certo.» borbotto ironica.
«Come vuoi.» conclude lui, prima di tuffarsi. Al suono dello scroscio dell'acqua mi volto di scatto, scorgendo Aidan che torna in superficie scuotendo i capelli.

Non guardare Diane!
Non guardare dannazione!
Uffa
Ma perché dovevo trovarmi un capo sexy e con la piscina?

Sono davvero combattuta.
Enormemente combattuta
Ah ma chi voglio prendere in giro.

Mi alzo velocemente e sfilo le scarpe e i calzini, mentre butto la giacca a terra.

I jeans della Levi's si rovineranno.
Eeeeeh
Pazienza

Prendo la rincorsa prima di saltare in acqua e immergermi completamente nell'acqua puzzolente di cloro.
Riemergo dopo pochi secondi respirando a pieni polmoni l'aria fresca della notte, con un sorriso enorme in volto, inebriata dal gesto ribelle.
«Non avevi i jeans buoni?»
«Non era troppo buio per vedermi?»
«Capita di scorgere delle cose.» mormora lui nuotandomi attorno.
Mi tengo a galla agitando mani e piedi, mentre lui mi guarda a poca distanza.

Toccalo Diane
I suoi addominali sono a poca distanza

Aspetta ma cosa...?

«Chi è Kevin?» mi chiede spingendo dell'acqua verso di me.
«Perché credi che ne voglia parlare?»
«Non so, mi sembravi strana quando tuo fratello l'ha nominato.»
«Facciamo un gioco: io rispondo a una tua domanda se ti rispondi a una mia.»
«Va bene, spara.»
«Chi è Myrtle?»
«Non mi aspettavo di meno da te. Era mia moglie.»
«E cosa le è-»
«Ah ah, tocca a me. Chi è Kevin?»
«Un mio ex ragazzo. Che le è successo?»
«È morta, come credo che Ashton ti abbia detto.»
«Come fai a saperlo?»
«Dice a tutti che sua madre è morta.» costata lui, lugubre.
«Quanto lo capisco.» mormorò allontanandomi.

Non lo nascondo neanche; questo posto a volte, mi fa ancora paura. Aidan a volte mi fa paura.
Dall'aspetto così...pulito, e poi ha più segreti di un assassino.
Non so neanche cosa pensare.

«Dicono tutti così, ma nessuno lo capisce. Neanche io.»
«Ti sbagli.»
«Che cosa?»
«Non dico che lo capisco tanto per dire.» mormoro infiammandomi.

Lui forse non capisce, ma io...io purtroppo sì.

«Allora perché?» mormora lui nuotando verso di me. L'acqua si sposta, percepisco il suo corpo vicino al mio e il mio respiro accelera.
«Perché lo capisci Diane?» mi chiede ancora, incastrando i suoi occhi nei miei.
«Mi sembra chiaro che non mi fido di te, sai?» mormoro mentre le sue mani si posano sui miei fianchi, avvicinandomi a lui.

Maledetti Jeans a vita bassa.

«Dovresti provare.»
«Non credo. Tante piccole ferite insieme fanno male alla fine.»
«Anche poche ferite grandi, credimi.» soffia lui, provocandomi i brividi.
Il rumore dell'acqua che si muove attorno a noi rende l'atmosfera ancora più intima, ma sono le parole che colpiscono di più.

Cosa ne vuoi sapere tu, di ferite grandi o piccole Aidan?
Tu che sei sempre cresciuto con quello che ti serviva?

«Coglione per mia sfortuna sei un pediatra. Anastasia ha la febbre, vieni a visitarla!» le urla di Kyle affacciato al balcone della camera da letto padronale, di sicuro non la sua, ci fanno voltare di scatto.
Aidan si allontana nuotando verso il bordo della piscina, prima di issarsi sulle braccia e uscire, raccogliendo i vestiti.
«Ti conviene tornare dentro Diane.» mi dice prima di rientrare in casa.
Io rimango ferma in acqua, a contemplare il liquido trasparente attorno a me.

«A proposito; bella maglietta Diane.» urla Kyle mentre io cerco di coprire il reggiseno nero arrossendo.

Potete seppellirmi
Davvero

Ehilà gente
Bella la vita di Diane eh?
Questo capitolo lo avevo in cantiere da un po', e avevo voglia di pubblicare, quindi...eccoci qui
Fatemi sapere cosa ne pensate
Buonanotte
Lily

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