31- Peggio di così
«Sua figlia è morta di una cosa simile all'infarto. Non avevano la strumentazione giusta all'ospedale, e non hanno potuto fare niente.» Aidan morde una fetta di pizza, guardando la folla davanti a noi.
Io mastico in silenzio, osservandolo.
«Deve essere stato terribile per Philip» mormoro stringendomi nella sua giacca. Adesso, seduta su una panchina del lungomare, mi sento catapultata in un film romantico.
Sono più leggera di una nuvola
Mi sento su una nuvola
«Ha passato dei momenti terribili» replica lui, con lo sguardo perso.
Lo guardo masticare, passarsi la lingua sulle labbra, il pomo d'adamo che va sù e giù. Si è tolto la cravatta, ha messo la sua giacca sulle mie spalle e ha sbottonato i polsini, arrotolando le maniche della camicia.
Devo dire che non ho più freddo adesso
Però ho il suo odore addosso
E questo non mi aiuta non pensare alle parole che mi ha sussurrato alla festa
Anzi così è peggio
«Quel ragazzo al Poket, era Kevin?» mi chiede pulendosi le mani.
«Come sai il suo nome?»
«Ho una buona memoria» replica lui, alzando le spalle. Il vento gli muove i capelli, oscurando con piccole ombre il suo volto. I suoi occhi brillano anche nella penombra.
«Era Kevin, sì» rispondo lasciando vagare lo sguardo sulle persone, che mano a mano stanno abbandonando il lungomare e i ristoranti.
«Perché vi siete lasciati?» mi chiede poggiando il cartone della pizza sulla panchina, accanto a sè.
«Non è una bella storia» replico con una risata amara. Mi prendo un paio di minuti di pausa, rimuginando su quando io ci sia stata male.
«Temevo semplicemente di essere incinta» comincio, torturando un fazzoletto di carta nella mia mano. «Lui mi lasciò. Io scoprii di non essere incinta e quando glielo dissi lui non ne volle sapere di tornare sui suoi passi.» concludo stringendomi nelle spalle.
Abbasso lo sguardo sulle mie gambe, imponendomi di non piangere.
Non adesso Diane
Non. Ci. Provare.
«È un coglione» asserisce Aidan con voce lugubre. Io reprimo un sorrisino, soddisfatta.
«Per avere paura di un figlio o per avermi lasciata?»
«Per tutto» sbotta lui, scuotendo la testa. «Non credevo esistessero uomini di questo genere» borbotta passandosi le mani sulle cosce. Prende un sorso d'acqua dalla bottiglietta e deglutisce in silenzio.
«Ci sono stata male», la mia voce si incrina, mentre io torturo una piccola cicatrice che alberga sul mio polso.
«Non avresti dovuto. Meriti di meglio Diane» si volta verso di me per un'attimo, mentre nella mia testa esplode il caos più totale.
«Sembri un sogno, te l'ho detto. Non riesco a credere che tu sia vera» i suoi occhi si scontrano con i miei, le sue parole si spargono a macchia d'olio sulla mia cotta per lui, costringendomi a deglutire per non urlare.
Potrei morire adesso
E morirei felice
Nella mia testa non si capisce più niente, io stessa non controllo più le mie reazioni. Probabilmente ho la pelle d'oca, tremo e sto andando in apnea.
Tra poco svengo
Oppure gli salto addosso
Mi sposta una ciocca di capelli dal viso, lasciandomi una carezza sulla guancia.
«Sei un peccato di lussuria Diane, il mio peccato capitale» le sue parole mi infiammano, il mio respiro si ferma, il mio cuore minaccia di esplodere.
Siamo talmente vicini che sento il profumo della sua pelle, i nostri nasi si sfiorano il suo respiro caldo si infrange sulla mia pelle.
Il suo peccato capitale
Io voglio essere sua e basta
Il mio cervello smette di funzionare, va in tilt, esplode, quando io mi sbilancio in avanti e lascio che le mie labbra si poggino sulle sue.
Cosa
Cazzo
Ho
Fatto
I brividi mi attraversano la schiena quando lo sento interdetto, rigido, sorpreso. La paura, anzi, il terrore si impossessano del mio corpo. Sono nel panico.
Sto per staccarmi e scappare via quando il suo braccio mi circonda la vita, attirandomi a sé e il nostro bacio esplode.
Aidan mi stringe a sé, senza alcun tipo di pudore. Divora le mie labbra come un fuoco e mi infiamma con il solo tocco delle sue dita sulla mia schiena, sul mio fianco, che stringe.
Oh Dio
È un'uragano
Rimango senza fiato cercando di tenere testa a una passione senza fine.
Intreccio le mie dita nei suoi capelli, li tiro facendolo gemere sulle mie labbra.
Non capisco neanche più cosa succede
Ma ne voglio di più
La sua giacca cade dalle mie spalle, le sue mani mi percorrono la schiena, fanno aderire il mio petto al suo.
Non ragiono più
Mi sento completamente inebriata
Il suo tocco mi fa salire una libido allucinante
Le sue labbra mi infiammano
Mi sciolgo tra le sue braccia, accarezzandogli con una mano la guancia. La sua lingua sfiora la mia, prepotente. Mi travolge come una tempesta, mi fa perdere la testa completamente.
Sono bollente, quando lui abbandona le mie labbra con un'ultimo bacio a stampo. I nostri occhi si incontrano, si scontrano, i miei affogano nei suoi ghiacciai.
Io lo guardo.
Lui mi guarda.
La situazione sta diventando surreale
«Scusami» la sua voce roca mi risveglia dai miei pensieri. Sono ancora intontita dal bacio e mi limito a ritrarre le braccia prima di realizzare.
«C-cosa?»
«Non avrei dovuto» sbotta lui, allontanandosi. Tronca ogni tipo di contatto, passandosi le mani sul viso.
«Io non-»
«E tu non avresti dovuto baciarmi» continua evitando il mio sguardo.
Non so neanche cosa rispondere
Sono talmente fuori di testa
«Non sembrava ti dispiacesse» ringhio a denti stretti.
«Propio per questo non avresti dovuto» replica lui, alzandosi.
«Non possiamo Diane. Io non posso» tuona lugubre. Mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi e recupera il cartone della pizza, buttandolo nel cestino più vicino. Passa qualche secondo. Momenti surreali, in cui io cerco di capacitarmi di quello che è successo.
Io ho baciato Aidan, lui mi ha baciato, e poi se n'è pentito
Io potrei piangere
Mi sento uno schifo
Mi sento sbagliata
Camminiamo in silenzio fino alla macchina, mentre io tento di ricacciare indietro le lacrime. Lancio un paio di sguardi in tralice a Aidan, che sembra essere sul punto di scoppiare.
È arrabbiato
E non capisco perché
Io sono a pezzi intanto
Come sempre
Perché non me ne va una giusta nella vita? Cos'ho di sbagliato?
Aidan apre il cancello della villa con il telecomando ed entra nel viale, con lo sguardo fisso davanti a sé.
Esce dalla macchina velocemente, e io mi affretto a seguirlo.
Apre la porta di casa, quindi si sposta per farmi entrare. Cammino all'interno della casa e poi mi volto, accorgendomi che Aidan non mi sta seguendo.
Cammina verso la macchina, stringendo in mano le chiavi.
Prendo coraggio e mi affaccio alla porta, illuminata dai fari dell'auto.
«Dove vai?»
Lui si volta, trafiggendomi con lo sguardo
«Entra in casa Diane» tuona con la mascella contratta.
«Sono le-»
«Non farmelo ripetere. Entra in casa» la sua voce si fa sempre più irritata. Entra in macchina, sbatte la portiera con un colpo sordo ed esce dal viale, scomparendo dopo poco.
Un singhiozzo scivola fuori dalle mie labbra prima ancora che possa chiudere la porta.
Scoppio a piangere da sola, nell'ingresso buio
Con i resti del mio cuore spezzato in mano.
***
Credo di odiare Aidan Robinson.
Il problema è che credo anche di amarlo.
Ho sognato e rivissuto quel bacio con la mente come nient'altro nella mia vita.
Ho pianto tutta la notte.
Ho singhiozzato senza neanche sapere il perché. So solo che mi sento uno schifo.
Potrei andare sul lungomare e raccogliere i cocci rotti del mio cuore, lì dove è stato spezzato.
Non possiamo Diane. Io non posso
Le sue parole mi risuonano nelle orecchie, mi distruggono.
Posso ancora sentire il sapore delle sue labbra sulle mie, il tocco delle sue mani sulla mia pelle.
Alle sei e un quarto del mattino scendo in cucina, chiedendomi dove diavolo sia finito Aidan.
Non riesco a non pensare a lui
Mi sistemo su uno sgabello, con una tazza di cereali in mano e le mie lacrime che si confondono con il latte nella ciotola.
Perché sono nata sbagliata?
La serratura dell'ingresso scatta, e il mio cuore perde un battito.
Non sono pronta a rivederlo
Dovrei licenziarmi
Cerco di svignarmela passando per il corridoio, ma è propio qui che lo incontro, rimanendo senza parole.
Ha un'occhio nero e un taglio fresco sullo zigomo. I suoi occhi si scontrano con i miei, le sue labbra si schiudono.
Non vorrei che mi vedesse in questo stato
Non voglio mostrare il mio dolore
Il suo sguardo passa in rassegna il mio corpo, senza perdersi un dettaglio.
Come sempre, mi sento completamente nuda sotto il suo sguardo.
«Che ti è successo?» la mia voce, spezzata, riempie il silenzio che ci circonda.
Mi sembra un'estraneo
Il suo sguardo si scurisce, i suoi occhi si riducono a due fessure.
«Nulla» ringhia sorpassandomi.
«Vuoi che-»
«Tornatene a letto Diane. Hai già fatto abbastanza.» le sue parole, gelide, irritate mi colpiscono dritte come una freccia. Lui scompare in bagno e io barcollo, appoggiandomi al muro.
Hai già fatto abbastanza
Adesso so che non potrebbe andare peggio di così
Ehilà
1513 parole e una catastrofe
Che mi dite?
Quando odiamo Aidan?
E la povera Diane?
Scrivere questo capitolo mi ha fatto soffrire per lei, ma è necessario
Vedrete che servirà
Fatemi sapere se vi è piaciuto
Vi amo (da lontanissimo)
A domani
Andate in pace
Lily❤️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro