Capitolo 4
Erano 2 le domande che mi sottoponevo.
Perché Amber mi aveva mentito..? E perché ci stavo così male.!?
John: Cosa ci fa li?-
Greg: Amico non saprei, te l'ho voluto dire perchè non meriti bugie da nessuno anche se è letteralmente una scemenza. Forse è per farti capire che devi stare più attento d'ora in poi a chi dare la tua fiducia.-
Greg parla di fiducia, argomento che mai avrei pensato di trattare su Amber, perché siamo noi. Non c'è bisogno della fiducia. È scontata la fiducia tra noi.
John: Okei, ti ringrazio Greg.-
Greg: Di nulla, ci vediamo a scuola.-
Ho per davvero il fuoco dentro. Odio e amore si combattevano.
Forse non è perché mi ha mentito, probabilmente è cosa e con chi lo stava facendo.
Non avrei mai pensato di reagire in questo modo.
Ci sto male e non so bene il motivo, ma avrei voluto tanto esserci io seduto a quel tavolo con Amber.
Qualche ora dopo ricevo un messaggio da parte di Amber.
C'è scritto ' ti devo parlare' .
Non ho voglia né di sentirla, ne di parlare con lei. Spengo il cellulare e vado a dormire.
Nei giorni seguenti non mi sono fatto vivo. Penso soltanto a me stesso e alla tesi che cerco disperatamente di fare. Non sono più concentrato e motivato, ma dovevo farlo.
Il Lunedì seguente.
Mi sveglio e senza avvisare nessuno mi anticipo a scuola. La tesi è fatta, è un nuovo giorno, ma la rabbia c'è ancora.
A metà giornata incontro Amber nei corridoi..
Amber: Ei John, perchè non mi hai avvisata? -
John: Ciao Amber.-
Con atteggiamento serio, apro il mio armadietto e prendo i libri.
Amber: Che ti prende stamattina?-
John: Stamattina dici? Direi solita giornata, solite cose. Nulla di diverso.-
Amber: Senti John devo parl..-
John: Amber, scusa ma ora devo veramente andare. A dopo.-
L'ho trattata davvero male. Mi dispiace infondo non merita questo. Ma quella bugia..Da allora non riesco a sorvolare su questa cosa.
Ma dovevo fronteggiare anche i miei sentimenti che sentivo appartenessero a qualcuno, ma non potevo rovinare tutto. Sapevo si sarebbe risolto, ma ho lasciato al tempo di trovare un punto di svolta.
Per evitare di comportarmi da stronzo con altri, mi reco nel cortile e inizio a fare sospiri profondi. Dopo qualche minuto sento una pacca sulla spalla.
Greg: Che ci fai qui?-
John: Ei Greg, sto prendendo un pò d'aria.-
Greg: John Taylor che ha bisogno di prendere aria? Dimmi che è uno scherzo.-
John: Si, mi sentivo un pò stretto li dentro.-
Greg: Stretto?? Ma che significa amico? Hai bisogno di qualcosa?-
John: Greg, avrei bisogno di un consiglio.-
Greg: Dimmi amico, lo sai puoi dirmi qualsiasi cosa.-
John: Sono ancora incazzato con Amber. Non riesco a farne a meno. Mi sento confuso, strano.-
Greg: Che sei arrabbiato con lei è normale. Tutti noi lo siamo ed è comprensibile che tu lo sia un pò di più. Non te lo aspettavi.-
John: Già, Forse.-
Greg: Ei John!-
Con sguardo seducente mentre ridacchiava.
John: Dimmi.-
Greg: Non è che..-
John: Cosa?! -
Greg: Non è che sei gelso? tu, Amber sai.-
John: Siamo cresciuti insieme è normale che mi preoccupi per lei. Fa parte della mia vita, è come se fosse mia sorella o la parte mancante che c'è sempre stata. Un punto di riferimento direi.-
Non volevo mostrare i miei sentimenti a nessuno così inizio a mentire a Greg.
John: Vederla con quel Mark. Ero felice che anche lei lo fosse, ma poteva dirmelo tutto qua.-
Greg: Vedrai che tutto si risolve. Da come ho capito sei stato molto freddo con lei vero?-
John: Si.
Greg: Allora se non stai bene per questo cercala, parlate e chiarite. Inutile stare così a lungo, perchè sai bene anche tu che tutto si risolverà.-
Ha decisamente ragione Greg.
Non bisogna colpire su una crepa ma cercare di ripararla.
John: Ci penserò su fratello, grazie per essere stato qui con me.-
Intanto ci abbracciamo..
Greg: Non ringraziarmi. Lo sai ti voglio bene.-
John: Ti voglio bene anche io..-
Greg: Beh che fai? Rientri?
John: Si dammi altri 5 minuti. Tu inizia pure ad andare ci becchiamo dopo.-
Greg: Okei mi raccomando. Solo 5 minuti.-
Dopo lunghissimi minuti, mi decido a rientrare e a concludere questa giornataccia.
𝗔𝗺𝗯𝗲𝗿: 𝘌𝘪 𝘑𝘰𝘩𝘯 𝘥𝘦𝘷𝘰 𝘥𝘪𝘳𝘵𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰..-
John: Ti va di tornare a casa insieme?
Con voce soffusa e timida..
Amber: Ehm , si certo, certo che mi va.-
Lo dice con un tono dispiaciuto e cala la testa.
John: Allora cosa aspettiamo? Vuoi restare qui tutto il tempo?-
Amber: Assolutamente no, possiamo andare.-
Quasi arrivati a casa le chiedo;
John: Ti va se oggi ci vediamo da me? Devo parlarti, e so che anche tu vuoi farlo.-
Amber: Beh si direi. A che ora oggi?-
John: Qualsiasi ora. Mi casa es tu casa.-
Amber: Stupido, Allora ci vediamo oggi. Grazie per avermi accompagnato.-
John: Di nulla figurati.-
Nel Primo pomeriggio..
Bussano alla porta scendo per vedere chi è, anche se sapevo già chi fosse.
Amber: Ciao..-
John: Ciao. Ti va di entrare?-
Entra ma noto un certo timore nei suoi occhi.
Come se dovesse parlarmi di qualcosa di orribile. Quando poi già sapevo cosa.
Ci mettiamo comodi in camera mia..
Amber: John senti mi dispiace.-
John: Ti fermo subito. Devo parlarti io. Non c'è bisogno che menti al tuo migliore amico. Ci siamo l'uno per l'altro praticamente da..-
Amber: Praticamente da sempre.-
John: Si esatto! Che tu esci con chi vuoi e dove vuoi mi va benissimo.-
Non avrei voluto dire questo ma dovevo..
John: Non nascondermi le cose ne qualsiasi cosa tu pensi. Quando questo mondo sarà una schifezza e vorrai soltanto lasciare la festa, quando i tuoi occhi non sapranno trovare lato positivo in mezzo a tutto quel male, quando sarà complicato perfino respirare, quando non avrai niente, assolutamente niente, ricorda Amber.. Avrai per sempre me.-
Finisco di parlare e la vedo in lacrime come se gli avessi perdonato chissà cosa.
Amber: John!?-
Mi abbraccia forte piangendo.
Amber: Mi dispiace tanto non capiterà più.-
John: Ti voglio bene stupida.-
Passiamo il pomeriggio a guardare Netflix insieme, anche se lei dalle lacrime finisce per addormentarsi.
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