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Capitolo 26

Non avrei mai voluto trattare Mich in quel modo, ma credo che ne avesse bisogno.
Riesco a dormire giusto qualche ora, con una compagnia perfetta, anche se probabilmente avrò mal di schiena per il resto del week-end.

John: Eii, Buongiorno..

Amber: Buongiorno, ma che ore sono?

John: Sono appena le 10:30, direi l'orario perfetto per una intensa colazione no?

Amber: Ma scherzi? Come minimo una doppia porzione, ho una fame da lupi.

John: Va bene allora andiamo a svegliare gli altri, non vorrei restare qui e pulire il macello che c'è.

Andiamo prima da Mich, starà svenuto vicino all'albero dove eravamo prima, così con molta forza di volontà ci alziamo e andiamo a vedere, ma purtroppo quando arriviamo sul posto non troviamo il grassone, così provo a chiamarlo, senza ricevere costantemente nessuna risposta.

Amber: Mich non era con te? Per caso è successo qualcosa?

John: Ma no, cosa poteva mai succedere, abbiamo soltanto parlato, figurati se ci litigo con lui.

Amber: Guarda che siete gli unici che spesso vi scontrare, anche se dovete prendervi in giro. Quindi non dirmi che non è successo niente.

John: Gli ho solo detto di smettere di essere com'era, sennò sarebbe finito male prima o poi. Ha fatto una tosse, come se fumasse da 40 anni,, gli ho solo detto di smettere e di salvaguardare se stesso.

Amber: Lo sai che Mich non cambierà mai vero?

John: Purtroppo si, ma non posso rassegnarmi, è un nostro amico, e fa parte anche lui in qualche modo della mia famiglia.

Amber: Non vorrei dirlo, ma.. John devi lasciarlo in pace, e fargli fare ciò che vuole, non è più un bambino, anche perchè dicendogli cosa fare, lo fai sentire debole e senza speranze di cambiare. Non essere opprimente con lui e vedrai che lo farà di sua volontà.

John: Si, siccome i tuoi consigli sono sempre stati buoni, farò come dici. Ora andiamo a svegliare gli altri, ma aspetta.. Quindi li hai lasciati da soli in macchina?

Amber: Beh si, sembravo il terzo incomodo, e anche se dormivano, sapevo che comunque cercavano in qualche modo un pò di intimità.

John: Allora gli piace davvero quel Simon.

Amber: Non è stupendo? Finalmente avrà qualcuno che non si chiama John Taylor, con cui condividere i suoi segreti.

John: Che vorresti dire? Non sono mica uno che non riesce a mantenere la parola data.

Amber: Dai, come sei permaloso, scherzavo. Certo che subito te la prendi eh.. questo vuol dire che ho scoperto il tuo punto debole, finalmente, dopo così tanti anni posso dire che sei permaloso.

John: Forse è vero, lo ammetto, però sarà per via che non voglio essere una brutta o inaffidabile persone, tutto qui.

Amber: Sei perfetto così come sei.

Mi conforta con queste semplici parole, e dandomi un bacio sulla guancia, rende tutto migliore, d'altronde come sempre!

John: Dai andiamo a svegliare quei due e mettiamoci in moto.

Ci avviciniamo alla macchina, scansando bicchieri e bottiglie di vetro che aspettavano di essere raccolte, e vediamo che dormivano abbracciati sui sedili posteriori come due bimbetti.

Amber: AWW John, non sono carinissimi?

John: Per fortuna hanno ancora i vestiti addosso. Non facciamo casino, sembra che si siano addormentati da poco.

Amber: Va bene, Va bene, Metti in moto allora.

Accendo la macchina e come uno stupido dimentico che lo stereo si accende in automatico, e che la sera prima eravamo arrivati alla festa clme i tamarri, con canzoni ad alto volume, così parte una canzone al massimo volume, da far spaventare anche Amber.

Amber: SPEGNI JOHN, SPEGNI!

John: Ma che Ca'.. Fatto!

Una volta spento lo stereo ci voltiamo con molta calma dietro sperando di non averli svegliati, e fortunatamente no.
Ci avviamo verso la caffetteria del centro, non così lontano, anche perchè devo riprendermi dal sonno.
Una volta arrivati, con molta calma, lasciamo in auto i dormiglioni.
Entrati in caffetteria, ci sediamo ad uno dei tavoli che sono infondo per restare soli, ed ecco che la giornata non poteva altro che avere una svolta.
C'è Mark occhio viola, con il suo amichetto coglione, che tanto vorrei prenderli a pugni in faccia.

Amber: Ei, tranquillo, se non ti va bene qui possiamo sempre cambiare.

John: Sei pazza? Non mi faccio intimidire da quei 2, anche perchè stavolta potrei prenderli a pugni in faccia ad entrambi. A proposito, chi è l'altro? Un altro tossico del cazzo?

Amber: Richard..

John: Ho capito, Quello che sembra mezzo orientale, con i capelli scuri.

Amber: Beh.. si. Ora però non arrabbiarti con me...

Con un tono triste e quasi spaventato.

John: Eii.. scusami, hai ragione non avrei dovuto essere così stronzo con te, e che odio quei figli di putt.....

Cameriere: Salve ragazzi, cosa vi posso portare?

Amber: Il nostro solito?

John: Pancakes ricoperti fino in cima di sciroppo al miele?

Mentre Amber mi guarda sorridendo.

John: Va bene signor cameriere allora doppia porzione per entrambi per favore!

Cameriere: Come desidera.

Nel parlare con Amber, in attesa di placare la fame, mi calmo e quasi non noto la presenza negativa, che stava finalmente lasciando il posto a qualcun altro.

Cameriere: Ecco a voi doppia porzione a lei signore, e questo per la signorina.

Amber: Mi scusi cos'è questo biglietto?

Cameriere: Non saprei signorina, un ragazzo prima mi ha lasciato questo vicino alla mancia e da come indicato sembra proprio che debba andare a lei. Vede? Alla ragazza seduta al tavolo infondo, e siccome c'è solo lei pensavo fosse scontato.

Amber: Si, va bene.

Cameriere: Buona colazione.

" Il ballo è stato soltanto un incidente. So che mi vuoi, per favore, vediamoci per parlare"

John: Cosa c'è Amber? Perchè quella faccia? Non hai fame?

Amber: John, leggi qui..

John: Ma che ca... CAMERIERE!!
Con un tono di voce più alto del normale.

Cameriere: Si prego, mi dica pure.

John: Chi le ha lasciato questo biglietto?

Cameriere: Signore, le ho già detto prima, non so chi dei due ragazzi seduti a quel tavolo.

Indicando il tavolo del coglione.

Mi giro verso l'uscita e, siccome ha un vetro che permette di vedere la gente che arriva e va via, noto che ancora non era arrivato alla sua auto, così esco di corsa senza nemmeno avvisare Amber.

Amber: JOHN!! JOHN DOVE VAI!

Esco e lo raggiungo quasi subito.

John: PER CASO VUOI CHE TI ROMPO IL CULO ANCORA DROGATO DEL CAZZO?

L'amico di Mark si intromette, mettendosi tra noi due.

John: E tu che cosa vuoi? Vuoi un occhio viola anche tu?

Richard: E chi ti credi di essere? Già il fatto che sei in svantaggio io non farei tanto lo sbruffone.

John: Vogliamo vedere chi avrà le ossa rotte a momenti?

Mark: Ragazzi calma, Johnny caro. Hai qualche altro problema? Faresti meglio ad andare via, e poi era soltanto un bigliettino, o hai paura che possa tornare da me?

John: Pezzo di merd...

Mentre gli stavo per saltare addosso, senza nemmeno prendere in considerazione il netto svantaggio...

Amber: John Fermati!!! Non sei questo, non abbassarti al loro livello. Se davvero ci tieni a me dimostrami che puoi evitare ciò.

Quelle sue parole sono ,per me ,come una corda che mi teneva ferme le braccia.

Richard: Bravo Johnny, faresti meglio ad ascoltarla!

Amber: Sei ridicolo proprio come mi aspettavo, e Nicole ha fatto soltanto la scelta giusta a non rivederti mai più.

Richard: Guarda che l'ho mollata io. Non era alla mia altezza.

Amber: Intanto ci hai fatto sesso, e ora abortirà un figlio che non meriti sicuramente! E tu, non rompermi più. Continua a sniffarti tutta la roba che vuoi.

Cosa...Nicole.. cosa?

Richard: Si, certo come no. Allora dovrei essere in attesa di diventare padre con 15 ragazze.

Amber: Se sei abbastanza uomo come dici, vai personalmente tu da lei! Andiamo John.

Amber gli lancia a Mark, quel bigliettino ormai usato per i coriandoli, e mi prende per mano, mentre ritorniamo, a quel che sembra, una colazione rovinata.

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